Il Forte di Bard

Da poco riaperto al pubblico, andiamo a visitare uno dei più spettacolari complessi fortificati delle Alpi occidentali

 

E’ difficile immaginare una posizione più strategica per un complesso fortificato a difesa di una valle alpina. Pochi chilometri dopo il confine fra il Piemonte e la Valle d’Aosta, percorrendo quella che è definita valle centrale della Vallée, per le sue caratteristiche fisiche la strettoia di Bard costituisce un passaggio obbligato fin da tempi immemorabili: alcune fonti parlano di insediamenti umani risalenti al Neolitico, anche grazie alla scoperta di manufatti e incisioni datate al secondo millennio prima di Cristo.
Il sito fu quindi sempre considerato di importanza capitale per il controllo, sia militare sia commerciale, delle vie di comunicazione che dalla pianura padana portavano verso i valichi alpini e da lì alla Francia e all’Europa Settentrionale: nulla da stupirsi quindi che le fortificazioni via via erette nel corso di oltre mille anni siano state più volte oggetto di contese aspre per il loro possesso.

LA STORIA

I primi signori di Bard avevano accresciuto progressivamente il proprio potere esigendo, non di rado con la forza, pedaggi per entrare e uscire dalla Valle, fino a quando dovettero fare i conti con le mire espansionistiche dei Savoia: fu nel 1242 che Amedeo IV si impossessò del castello, all’epoca proprietà di Ugo di Bard, concedendo peraltro in cambio alcuni vicini feudi.
Il Forte di Bard fu tenuto sotto il dominio sabaudo, in una successione di opere di ampliamento, fino al 1800: il 14 maggio di quell’anno l’esercito napoleonico forte di 40.000 soldati valicò il Gran San Bernardo per sorprendere da nord la guarnigione austro-piemontese di stanza al Forte che, nonostante la sproporzione fra le forze in campo, si arrese solo dopo due settimane di assedio. Napoleone, indispettito per l’inattesa resistenza, da una parte concesse ai vinti l’onore delle armi ma dall’altra fece radere al suolo il “vilain castel de Bard”.
Fra il 1830 e il 1839, sotto il regno di Carlo Felice, il Forte fu completamente ricostruito secondo l’assetto che, salvo poche modifiche, rispecchia quello attuale: diversi corpi di fabbrica situati su livelli sovrapposti fra i 400 e i 467 metri di quota, con cortine provviste di casematte per l’artiglieria, cortili centrali a portici, sotterranei e depositi per le armi e le provviste, il tutto per complessivi 283 locali. Secondo i criteri di efficienza del Genio Militare Sardo, ogni struttura poteva rendersi autonoma, assicurando così una lunga resistenza nel tempo del Forte in caso di assedio.
Analoghi criteri caratterizzano un’altra straordinaria opera difensiva di epoca sabauda, il Forte di Fenestrelle in Val Chisone, due opere accomunate dal graduale declino a fine Ottocento: il Forte di Bard fu dapprima destinato a carcere e fino al 1975 a deposito di munizioni, fino al recupero in tempi recenti.

IL FORTE DI BARD OGGI
Acquistato dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e aperto al pubblico nel gennaio 2006, il Forte è al centro di un progetto culturale di prim’ordine che vede alcune sezioni già aperte alla visita ed altre di prossima apertura.
Le citiamo per sommi capi, a partire dal livello più alto e via via a scendere:
* Opera Carlo Alberto con il Museo delle Alpi - È uno straordinario esempio di museo all’avanguardia delle tecniche multimediali composto di 29 sale; il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni che conducono il visitatore alla scoperta delle Alpi dal punto di vista del naturalista, del geografo, dell'antropologo e del meteorologo. Si comincia dalla lettura del paesaggio alpino contemporaneo, proseguendo con le principali componenti naturali e umane dell'ambiente montano, con la presentazione della civiltà alpina fino alla trasformazione della montagna nell'epoca attuale. Ne risulta una sorta di racconto nello spazio e nel tempo in cui il visitatore è coinvolto con proiezioni, ricostruzioni e giochi multimediali.
* Opera Vittorio con le Alpi dei ragazzi - È uno spazio ludico interattivo in cui i visitatori più giovani possono prendere confidenza con la montagna cimentandosi in un'ascensione virtuale al Monte Bianco. Grazie a coinvolgenti tecniche multimediali che creano un ambiente estremamente realistico, si percorrono nove sale ciascuna dedicata a una fase della scalata: la preparazione, l’avvicinamento, il rifugio e via via fino a toccare la vetta.
Il percorso è aperto giovedì e venerdì per le scuole (su prenotazione al 0125 833817) e sabato e domenica liberamente al pubblico.
* Opera Ferdinando Superiore con il Museo del Forte - Di prossima apertura, sarà dedicato al Forte di Bard, alla sua storia, ai suoi successivi ampliamenti ed evoluzione degli apparati di attacco e di difesa.
* Opera Ferdinando Inferiore con il Museo delle Frontiere - Di prossima apertura, sarà dedicato al concetto di frontiera sotto le varie connotazioni: storica, politica, economica e culturale.
* Piazza d’Armi - È un vasto cortile quadrangolare al centro del Forte, adibito in estate a spazio che ospita spettacoli, concerti, rappresentazioni teatrali, proiezioni, ecc.
A quanto citato, vanno ad aggiungersi sale conferenze, l’ufficio di promozione turistica, il bookshop e spazi di intrattenimento quali la caffetteria, il ristorante, negozi, il tutto a costituire un complesso che, a progetto ultimato, costituirà un polo di attrazione per tutti i gusti e per tutte le età.
Per maggiori dettagli e per tutta la logistica (modalità di accesso, orari, tariffe, prenotazioni, calendario degli eventi), si rimanda al sito ufficiale riportato nei links.

IL BORGO DI BARD
Ideale e irrinunciabile completamento della visita del Forte è quella del sottostante Borgo. La sua nascita è probabilmente coeva all'apparato difensivo soprastante e presentava una cinta di mura in cui si aprivano due porte d'accesso, una a est l'altra a ovest, munite di ponti levatoi: erano questi i varchi obbligati attraverso i quali i viaggiatori dovevano versare i tributi che nel corso dei secoli fecero le fortune di Bard. Buona parte delle case furono edificate sulla base degli antichi muri romani, di cui ancora si trovano tracce nelle cantine.
Nel 1862 il traffico fu smistato sulla carrozzabile che costituisce l’attuale SS. 26, contribuendo all’isolamento del Borgo ma favorendo di fatto la salvaguardia delle case di valore storico e conservando l’assetto originario che dà all’odierno visitatore la sensazione di un luogo in cui il tempo si è fermato. Totalmente pedonalizzato, il Borgo può vantare 25 pregevoli edifici residenziali del XV-XVI secolo classificati dagli storici dell'arte, tutti meritevoli di attenzione per la dovizia di particolari: pareti affrescate, bifore, travi sporgenti, sottopassi ad arco, vecchie insegne, scale in pietra a vista.
Ulteriore valore aggiunto è dato dalle numerose manifestazioni nell'arco dell'anno: i presepi allestiti a dicembre lungo la via principale, le sfilate in costume medievale durante il carnevale e a Ferragosto, il Marché au Fort, sagra enogastronomica che ha luogo la seconda domenica di ottobre.

ARNAD
Situato appena 5 chilometri oltre Bard in direzione del capoluogo, una breve visita di Arnad può costituire il completamento di una giornata dedicata alla bassa Valle d’Aosta.
Ubicato in prossimità del corso della Dora, il paese è formato di tre nuclei di fondovalle e piccolo borgate collinari collegate da mulattiere.
Caratterizzata da un abitato fatto di case tradizionali in pietra a vista, Arnad-le-Vieux presenta un patrimonio architettonico di tutto rispetto, che ha la sua maggiore eminenza nei ruderi del castello dei signori di Arnad sulla sommità di uno sperone roccioso. Nella frazione Ville, sono di rilievo il castello Vallaise e una torre di avvistamento mozza, mentre lungo la statale sorge la bella chiesa di San Martino risalente all’XI secolo, impreziosita all’interno da un ciclo di affreschi quattrocenteschi.
Ma la peculiarità che rende famosa Arnad è di natura gastronomica, vale a dire il lardo. L'ultimo fine settimana di agosto si festeggia la “Féhta dou lar”, vale a dire la Sagra del lardo, occasione per degustare il famoso “Valle d’Aosta lardo di Arnad DOP”, che ha il suo ideale completamento nel Montjovet, un vino rosso DOC ricavato dai vigneti circostanti.

2 commenti in “Il Forte di Bard
  1. Avatar commento
    Leandro e lo Staff di cisonostato.it
    12/06/2012 09:39

    Gentile zSfdKOFXqnaVTO, ci vuole spiegare che cosa c'entra il suo commento con un articolo sul Forte di Bard? Ma soprattutto: se cortesemente volesse provare a riscriverlo in italiano comprensibile? Grazie.

  2. Avatar commento
    zSfdKOFXqnaVTO
    10/06/2012 16:32

    mag25MassimoF Faccio la tratta MI-Fi-MI in Eurostar ogni due setaimtne e quindi provo questa esperienza dalla parte delle vittime .Temo che il silenzio delle vittime nel primo quarto d'ora di voceco autorizzi le scimmie a perpetrare il loro comportamento. Meglio un bel secco e cordiale per favore vada a parlare da un'altra parte e il disturbatore comincia a capire che si sta comportando male. Poi si sente a disagio e spesso la pianta.Per i maestri e gli psicologi del comportamento delle scimmie: se non la pianta, avvicinarsi alla scimmia e posizionarsi in attento ascolto della conversazione, se possibile fissandola negli occhi. In fondo andiamo dietro la sua logica, che e8 anche quella di attirare l'attenzione.Un'altra e8 chiederle candidamente se il nostro leggere lo disturba mentre lui telefona . Da usarsi con cautela ..potrebbe rispondere no. Poi e8 difficile risalire lo svantaggio.

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