Francia da conoscere: il Périgord Noir

Il fascino discreto di una regione incantevole

Questa vacanza di sei giorni nella Francia sud occidentale, in una regione poco conosciuta dagli italiani, è nata quasi per caso dopo aver acquistato una rivista di viaggi per visionare l’articolo di testa sull’Irlanda. L’articolo in questione non era interessante ma nelle pagine seguenti la rivista illustrava la provincia del Périgord, nella regione atlantica dell’Aquitania. Le immagini pubblicate ci hanno affascinato e ci siamo attivati per cercare altre informazioni. Abbiamo contattato tramite internet l’ufficio del turismo francese che ci ha inviato vari depliant. Poiché nessuna casa editrice Italiana pubblica una guida specifica di questa regione, il viaggio è stato organizzato esclusivamente con le informazioni avute tramite gli indirizzi internet riferiti nei links.
Abbiamo scelto come mezzo di trasporto l’automobile per avere maggiore libertà di movimento e per poter visitare anche alcune località difficilmente raggiungibili con altri mezzi. La distanza da coprire da Montecchio Emilia è circa 1000 km.

Itinerario

Giovedì 13 Maggio 2004
Ore 08, partenza da Montecchio Emilia, direzione Torino verso il traforo del Fréjus (35 € andata e ritorno valido per una settimana). Si prosegue in direzione Lione - Clermont-Ferrand dove fino a poco tempo fa terminava l’autostrada. In prossimità di Clermont-Ferrand si imbocca la nuova A89 (autostrada a 2 corsie) che sostituisce la vecchia statale E70. Il viaggio di andata prosegue in direzione Brive-la-Gaillard - Souillac, dove si abbandona l’autostrada per percorrere gli ultimi 30 km fino ad arrivare alle ore 19,30 nella cittadina medioevale di Sarlat-la-Caneda, dove abbiamo alloggiato in uno degli innumerevoli bed and breakfast (che in Francia si chiamano chambres d’hôte) precedentemente prenotato.
La famiglia che ci ospita è di lontane origini italiane, i signori Bosio, proprietari di una caratteristica fattoria, Le Clos Vallis, a pochi chilometri fuori dal centro di Sarlat. Ottima l’ospitalità e accoglienti e confortevoli le camere.
Dopo esserci sistemati e riposati ci dirigiamo verso il centro di Sarlat per la cena. L’offerta di ristoranti è molto vasta e tutti propongono la specialità del luogo: paté de foie gras e oca cucinata in vari modi. Scegliamo un ristorante vicino alla piazza centrale a poca distanza dalla cattedrale, non male anche se un po’ caro.
Dopo cena un breve giro per le vie della città ancora illuminata da lampioni a gas.
Finalmente si va a dormire!

Venerdì 14 maggio
Ore 08: sveglia con splendida giornata di sole.
Ore 08,30 abbondante colazione presso il bed and breakfast a base di croissant e marmellate. Partenza per la prima tappa della nostra giornata: La Roque-Gageac, pittoresco paesino medioevale costruito a ridosso di una parete rocciosa e bagnato dalle acque della Dordogna (parcheggio 2€ per la giornata). In paese sono visitabili alcuni insediamenti preistorici scavati nella roccia ma purtroppo li troviamo chiusi per lavori di manutenzione.
Nei dintorni sono presenti molti castelli in quanto la Dordogna è stata il confine tra il regno di Francia e il regno d’Inghilterra durante la guerra dei 100 anni. La maggior parte di questi castelli sono privati e solo alcuni sono visitabili.
La mattinata prosegue con la visita al castello di Castelnaud nell’omonimo paese di Castelnaud-la-Chapelle (ingresso 6,50€ +2,00€ parcheggio); nel cortile sono presenti alcuni modelli funzionanti di catapulte e all’interno del maniero si possono ammirare vari tipi di armi da fuoco e modelli e tecniche costruttive per realizzare le catapulte. Dalle mura si gode una splendida vista sulla valle sottostante e sul castello avversario di Beynac che visiteremo al termine della giornata.
A poca distanza da Castelnaud lungo il letto della Dordogna ci fermiamo a visitare il castello di Milandes (www.milandes.com ingresso 7,50€), al cui interno si trova un museo dell’attrice di origine americana Joséphine Baker, proprietaria del castello fino alla fine degli anni 60 e da lei restaurato. Nel giardino del castello è possibile assistere ad orari fissi a dimostrazioni di volo di uccelli rapaci, lo spettacolo è compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso.
Ci dirigiamo verso valle e facciamo sosta presso l’abbazia Saint-Avit-Sénieur che come molte chiese della zona presenta il campanile e la facciata fortificata, poi riprendiamo il nostro itinerario verso l’abbazia cistercense del XII secolo di Cadouin per visitare il suo famoso chiostro gotico (ingresso 5,20€); della chiesa abbaziale degno di nota è solamente il campanile che è interamente costruito in legno.
Durante il tragitto di rientro verso Sarlat ci fermiamo a visitare il castello di Beynac (ingresso 7€) famoso per essere stato utilizzato come scenografia per il film “Giovanna D’Arco” di Luc Besson. Per raggiungere la fortezza bisogna “arrampicarsi” per le caratteristiche stradine del borgo medioevale, ma la fatica della salita verrà ampiamente ricompensata dal magnifico panorama che si può ammirare dal cortile d’onore.
La visita guidata purtroppo è solamente in francese ma le spiegazioni sono abbastanza comprensibili anche per chi come noi non è molto padrone della lingua. Attualmente in vari ambienti del castello sono in atto opere di restauro, e questo monumento storico attende di essere dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
La giornata termina con una cena in un altro ristorante di Sarlat e una passeggiata lungo le sue vie illuminate dai lampioni a gas. Consigliamo a chiunque decida di fare una vacanza nei stessi luoghi di fare molto attenzione all’orario per recarsi a cena, in quanto alle 22,30 tutti i ristoranti chiudono la cucina!

Sabato 15 maggio
Un'altra stupenda giornata di sole; dopo la solita abbondante colazione ci rimettiamo in marcia per riprendere l’itinerario interrotto il giorno prima.
Ci dirigiamo in direzione La Roque-Gageac per visitare i seicenteschi giardini sospesi del castello di Marqueyssac disegnati da André Le Notre (www.marqueyssac.com ingresso 6,60€). I giardini si sviluppano su di un'intera collina dalla quale si gode un ottimo panorama di tutta la valle della Dordogna, e dal belvedere posto nel punto più alto è possibile avere una stupenda veduta del villaggio di La Roque-Gageac. I giardini nelle vicinanze del castello sono formati da siepi di bosso abilmente potate per formare disegni geometrici e cuscini, mentre la parte più alta del parco è costituita da un bosco percorso da sentieri costeggiati da corsi d’acqua e da aree attrezzate con giochi per bambini. La nostra sosta a Marqueyssac termina con la visita al castello, di piccole dimensioni e con poche stanze visitabili che vengono illustrate nella guida precedentemente fornitaci all’entrata.
Ci fermiamo a pranzo nel paesino di Domme, un borgo fortificato racchiuso tra le mura del XIII secolo. All’interno del centro abitato è possibile visitare la chiesa, la Porte des Tours al cui interno sono presenti incisioni dei templari e infine la grotta situata sotto la piazza principale e utilizzata come rifugio dagli abitanti durante la guerra dei 100 anni.
Dopo il pranzo riprendiamo la strada in direzione del castello di Fénelon nella vicina regione del Lot (ingresso 7,00€, visita libera con guida cartacea). Il castello protetto da una doppia cinta di mura è stato riconvertito, come la maggior parte delle fortezze, a dimora signorile. Le stanze del castello sono completamente ammobiliate e ognuna è arredata con un particolare stile.
Ultima tappa della giornata è il castello di Puymartin (ingresso 6,00€) situato a pochi chilometri a nord-ovest di Sarlat e famoso per la celebre leggenda della Dame Blanche. Si giunge al castello attraversando un fitto bosco e la prima cosa che ci appare sono i tetti delle alte torri, che come molti edifici della zona sono costruiti utilizzando come copertura delle pietre a secco. Queste vengono incastrate l’una sull’altra e sorrette da un imponente intelaiatura in legno di noce che costituisce lo scheletro del tetto. Nella visita siamo accompagnati da una spiritosa guida che purtroppo parla solo francese, agli stranieri viene fornito un volantino che riporta le principali informazioni della visita.
Per la cena decidiamo di ritornare a La Roque-Gageac in attesa del tramonto per realizzare qualche foto in notturna del villaggio e dei castelli circostanti, che purtroppo troviamo scarsamente illuminati.

Domenica 16 maggio
Il tempo ci assiste ancora con un’altra giornata di sole.
Dopo colazione parlando con il Sig. Bosio, riguardo agli innumerevoli siti preistorici nei dintorni, veniamo a conoscenza che la maggior parte delle grotte sono fedeli ricostruzioni eseguite per salvaguardare quelle autentiche, ci consiglia perciò di visitare Fonte de Gaume, le uniche grotte originali ancora aperte al pubblico che conservano al loro interno pitture policrome. Decidiamo quindi di dirigerci subito a Fonte de Gaume in quanto l’ingresso è solamente con prenotazione e a numero chiuso per preservare i dipinti.
L’ingresso delle grotte si trova in uno stabile appena prima di entrare in paese lungo la via principale che porta al villaggio di Les Eyzies-de-Tayac; fortunatamente non essendo alta stagione ci sono ancora posti liberi per le visite del pomeriggio, decidiamo quindi di prenotare due biglietti per l’ultima visita alle ore 16,15 (ingresso 6,10€) e di proseguire il nostro itinerario verso Périgueux. Consigliamo, a chiunque abbia intenzione di visitare le grotte di Fonte de Gaume, di procurarsi i biglietti non appena giunti in zona in quanto la prima entrata disponibile può essere anche dopo vari giorni.
La visita a Périgueux, capoluogo della regione del Périgord, si limita alla cattedrale, una tra le più grandi di Francia con le sue caratteristiche cupole che si intravedono in lontananza.
Ci spostiamo verso Montignac per visitare il castello di Losse (ingresso 6.10€) situato sulle rive del fiume Vézère. Anche questo maniero come quelli visitati in precedenza è stato trasformato in dimora signorile e la visita guidata è solamente in francese. All’ingresso ci viene fornita la solita brochure con una spicciola traduzione di quello che la guida spiegherà in seguito. Il castello è ancora circondato dalle mura e dal fossato su tre lati mentre il quarto lato si affaccia direttamente sul fiume; al suo interno tutte le sale sono ben conservate e arredate.
Terminata la visita ci dirigiamo verso Les Eyzies-de-Tayac seguendo il corso della Vézère sulla D706 per circa 15 km.
Dalla biglietteria, per arrivare all’ingresso delle grotte, bisogna percorrere un lungo sentiero nel bosco. All’interno delle grotte sono visibili alcune pitture rupestri policrome di animali: di queste ve ne sono alcune molto ben conservate ma altre sono state irrimediabilmente danneggiate da anni di visite incontrollate agli inizi del ‘900. La visita guidata è solamente in francese e inglese, ma molto esauriente, e ci impegna per quasi un'ora lungo le caverne, che avendo una temperatura costante di 13° hanno permesso la conservazione dei dipinti fino ai giorni nostri.
Tornando verso Sarlat ci fermiamo a visitare nei pressi del castello di Puymartin “le Cabanes du Breuil” (Ingresso 3,20€), una fattoria formata dalle tipiche costruzioni realizzate con le pietre a secco che assomigliano vagamente ai nostri trulli. Il luogo è stato riconvertito dai proprietari in attrazione turistica e ambiente didattico per i bambini, che possono conoscere i vari animali della fattoria e apprendere le tecniche per la realizzazione delle costruzioni a secco.
La giornata termina a Sarlat dove consumiamo la cena, prosciutto al forno con patate sarladiane, in un piccolo ristorante in una via adiacente a quella principale. Dopo cena facciamo un breve giro in auto che ci porta al belvedere dei giardini d’Eyrignac dove ammiriamo il tramonto.

Lunedì 17 maggio
Ultima giornata di vacanza prima del rientro in Italia. Decidiamo di visitare la zona del vicino Lot, che a differenza del Périgord è molto più collinare. Ci dirigiamo, attraversando una vasta zona ricca di allevamenti di oche, di piantagioni di noci e disseminata di castelli e fattorie fortificate, verso Rocamadour, un piccolo villaggio costruito a ridosso di una parete rocciosa. Arrivati a Rocamadour decidiamo, dopo una veloce consultazione ai depliant dell’ufficio del turismo, di continuare il tragitto per dirigerci verso le grotte di Padirac (ingresso 8,00€). La particolarità di queste grotte è dovuta al loro ingresso costituito da una voragine circolare nel terreno. Per accedere al fondo della voragine è necessario scendere per 40 metri utilizzando l’ascensore oppure le scale panoramiche. All’interno la visita si svolge in tre parti: la prima il trasferimento in barca percorrendo il fiume sotterraneo che scorre lungo la caverna fino al punto di ormeggio posto all’ingresso della grotta principale; la seconda percorrendo il sentiero attrezzato che permette la visita della grotta fiancheggiando il fiume sotterraneo che continua il suo percorso tra stalattiti e cascate; e infine la terza parte che consiste nel rientro con le imbarcazioni dell’andata. La grotta in vari punti raggiunge gli 80 metri di altezza e all’interno durante tutto l’anno vi è una temperatura costante di 13°, ma considerata l’elevata umidità è consigliabile usare giacche impermeabili.
Terminata la visita che ci impegna per quasi due ore, decidiamo di visitare a qualche chilometro di distanza il castello di Castelnou-Bretonoux (ingresso 6,10€). La particolarità di questo castello è il suo colore rosso dovuto alla pietra utilizzata per la sua costruzione. Il maniero, di proprietà statale, attualmente versa in un cattivo stato di conservazione dovuto anche a un incendio che alla fine dell'800 distrusse la maggior parte degli edifici residenziali; sono però in atto opere di restauro a uno dei due bastioni. La parte visitabile è molto ridotta ed è composta dalle sale residenziali del palazzo che sono state ristrutturate dall’ultimo proprietario che ha poi donato alla sua morte la fortezza allo stato.
Nel ritorno verso Sarlat ci fermiamo nel villaggio di Carenac per ammirare lo stupendo timpano della chiesa.
La giornata termina con la cena in uno dei ristoranti di Sarlat.

Martedì 18 maggio
Dopo colazione salutiamo il Sig. Bosio che ci ha ospitato nel suo bed and breakfast poi partiamo per ripercorrere a ritroso il lungo viaggio dell’andata.

4 commenti in “Francia da conoscere: il Périgord Noir
  1. Avatar commento
    Flavio
    20/03/2013 23:18

    Cercando info sul Perigord ho trovato il tuo diario, molto dettagliato e bello. La regione deve essere sicuramente interessante, ci andro' questo Agosto2013. Sapete se in zona ci sono mercatini tipo pulci o posti dove vendono pulci e varie? Grazie

  2. Avatar commento
    Franci
    28/07/2010 22:14

    Ho trovato per caso il tuo diario, navigando qua e là sul web. Che coincidenza! Noi siamo di Rio Saliceto! Ho annotato le informazioni più importanti, prese dal tuo bel racconto, visto che fra due settimane partiremo anche noi per il Périgord. E' stato molto interessante leggere il tuo diario, dal quale trarremo preziosi consigli! ciao ciao Francesca

  3. Avatar commento
    Sa
    20/07/2008 20:17

    Io fra poco visiterò questi posti, e sinceramente, più passa il tempo e più mi pento di non andare a Parigi...Preferisco fare altre cose alla mia età...

  4. Avatar commento
    barrbara
    13/01/2007 13:41

    Bel diario, complimenti! E soprattutto molto utile, visto che fatico a reperire racconti di viaggio in questa affascinante regione.

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