TROMSO-COPENHAGEN
Una settimana in Scandinavia
Giorno 1
Abbiamo scelto Tromso nel nord della Norvegia come base per poter vedere l'Aurora Boreale dato che in città ci sono diversi tour operator che organizzano escursioni.
Dopo avere raggiunto Milano da Bologna via Frecciarossa e Malpensa con uno degli autobus che partono dalla stazione centrale, ci siamo imbarcati sul volo Milano-Oslo della Norwegian airlines, una volta arrivati in Norvegia per tutti i voli internazionali c'è l'obbligo di ritiro bagagli e nuovo check in che avviene tutto in modo veloce, non si deve fare altro che scannerizzare la targhetta e rispedirli sul rullo. Questa cosa del check in fai da te è la prassi sia in Norvegia che in Danimarca, la Norwegian airlines e la SAS usano solo macchinette automatiche dove basta inserire il codice prenotazione per ritirare i biglietti e la targhetta per i bagagli.
Dopo un ulteriore volo di 2 ore e 30 siamo arrivati a Tromso nell'estremo nord, dove veniamo accolti da quella atmosfera artica che ci aspettavamo: ghiaccio e neve ovunque e temperatura sotto lo zero. Alloggiamo all'ABC Hotel che in realtà è una via di mezzo tra Ostello e Hotel, c'è da premettere che in Norvegia il costo della vita è particolarmente alto e soprattutto nel periodo dell'Aurora Boreale i prezzi sono ancora più alti, lo stesso hotel in Aprile Maggio ha prezzi più bassi, ci siamo comunque trovati bene, le camere erano camere pulite, lo staff molto giovane e disponibile e avevamo a disposizione anche una cucina che è molto utile per chi non vuole uscire a cena.
Giorno 2
Il nostro primo giorno a Tromso comincia con una bellissima giornata di sole e l'impatto con il panorama artico è meraviglioso, la città è su un'isola circondata da montagne innevate e anche le strade sono parecchio ghiacciate così che bisogna fare attenzione nel camminare, molto utili sono degli antiscivolo per scarpe che si montano facilmente e che hanno piccoli chiodi sul fondo.
Raggiunto il centro città entriamo in una delle tante agenzie che organizzano vari tour a caccia dell'Aurora Boreale, ci sono tante tipologie di escursione dalla più “economica” in pullman a quelle più ricercate e personalizzate in gruppi più piccoli o anche con pernottamenti in villaggi Lapponi.
A mio parere, visto anche i prezzi elevati, quando si parte in una serata serena e le guide ti portano nel posto giusto al resto ci pensa la natura, non c'è bisogno di ulteriori spiegazioni lo spettacolo è a disposizione di tutti.
Dopo aver prenotato l'escursione per la sera stessa cominciamo la nostra visita in questa città particolare; come prima tappa abbiamo scelto di visitare il Polaria un museo-acquario gestito dall'università dove ci sono varie forme di vita Artica: pesci, crostacei e alcune simpatiche foche, all'interno vengono anche proiettati due video tridimensionali sull'Aurora Boreale e sulle isole Svalbard. Usciti dal museo ci siamo recati nella vicina birreria Mack, è il locale storico di Tromso dove viene prodotta questa buona birra, il locale è molto tipico e accogliente e volendo si può anche visitare la fabbrica. Ci incamminiamo poi lungo le vie principali e la città ci appare viva, così tra un hot dog e foto a qualsiasi cosa andiamo a visitare anche il Polar museum, un museo dedicato alle spedizioni polari proprio davanti alla casa che fu di Roald Amundsen. Il museo è bellissimo con tanto di ricostruzioni e tantissimi reperti che fanno bene immaginare che tipo di vita hanno dovuto affrontare quei pionieri dei poli. Non ci resta che fare la spesa alla coop e tornare in hotel in vista della lunga notte dell'Aurora.
Il ritrovo è nella piazza principale dove ci sono vari pullman e pulmini pronti per partire a caccia dell'aurora, ognuno andrà per la propria strada, il nostro pullman è pieno di persone provenienti da tutto il mondo e ci dirigiamo verso nord-ovest attraversando ponti e costeggiando il mare fino a raggiungere dopo 1 ora e 30 l'estrema penisola di Sommeroy, durante il viaggio le guide ci hanno aiutato nel settaggio delle macchine fotografiche da usare esclusivamente in modo manuale con un ISO alta e una lunga esposizione, una foto scattata in modo automatico risulterebbe buia per non parlare delle macchine compatte assolutamente inutili per questa occasione. Arrivati a destinazione veniamo fatti salire su una collinetta che si affaccia su un piccolo golfo e tutti ci appostiamo con treppiede e macchina impostata, dopo una breve attesa si comincia ad intravvedere un bagliore verde che col passare dei minuti si intensifica sempre di più, i colori dal verde cominciano a prendere sfumature che vanno dal giallo al rosso e nel cielo comincia a formarsi un arco di luce che parte dal mare all'orizzonte fin sopra alle nostre teste. Uno spettacolo magnifico, le macchine fotografiche scattano di continuo e le luci del nord danzano sopra di noi per molte ore, solo il freddo e il vento artico ci riportano alla realtà, così scendiamo dalla collina e ripartiamo in direzione Tromso ma lungo la strada una bella sorpresa ci aspetta, infatti c'è un altra Aurora ancora più bella e dai mille colori e così si riparte con gli scatti, obbligatorio portarsi dietro una batteria di ricambio. Si arriva a Tromso verso le 2 di notte felici.
Giorno 2
Dopo essere andati al Tourist information per prenotare l'escursione per il giorno dopo, con un autobus di linea raggiungiamo la sponda di mare opposta alla città, una cosa che mi ha molto colpito e che rende bene l'idea di come sia alto il costo della vita, 2 biglietti per una normale corsa urbana 95 NOK pari a 11 Euro. L'autobus ci porta alla base del Cable Car, una funivia dall'aspetto datato che in pochi minuti arriva in cima al monte Floya, da qui godiamo di un bellissimo panorama sulla città e sulle Alpi Lyngen, la neve è ghiacciata e questo ci permette di incamminarci verso la vetta del monte, ma quando si alza il vento le cose cambiano in fretta e si è costretti ad arrendersi e fare ritorno nel Rifugio alla stazione della funivia. Tornati alla base della funivia ci incamminiamo verso Tromso tra stradine ghiacciate e case multicolore fino ad arrivare al grande ponte che collega l'isola a questo tratto di terra, in questo punto c'è un'altra costruzione caratteristica, la cattedrale Artica a forma di monte innevato, di sera si illumina di blu e alle 23,30 c'è sempre un concerto, a pagamento. Attraversiamo il lungo ponte per fare ritorno in città e dopo avere fatto una “vasca” in centro accusiamo la stanchezza della sera precedente e buonanotte.
Giorno 3
Sveglia di buon ora e dopo colazione andiamo alla zone di partenza dei pullman dove assieme ad un gruppetto di Inglesi e Americani raggiungiamo l'isola di Kvaloya per un'escursione con le Renne e per imparare un po di cultura Sami, il popolo della Lapponia. Arrivati ci fanno indossare un tutone termico e veniamo accompagnati in una vasta pianura ghiacciata dove ci sono decine di Renne, una tenda, il Lavvu, del tutto simile a quella degli Indiani d'America, slitte motoslitte e alcuni Lapponi che come prima cosa ci fanno salire sulle slitte per un tour circondati da un paesaggio da favola. Tornati alla base dopo esserci esercitati con il lancio del lazo, entriamo nel Lavvu e ci sediamo sulle pelli di Renna attorno al fuoco e una simpatica signora con l'aiuto della guida ci racconta usi e costumi del popolo Sami con tanto di canti tradizionali. Una bella esperienza conclusa con un pranzo a base di stufato di Renna e Marshmallow scaldati sul fuoco !?!? Dentro ad un Lavvu più grande e di legno, costruito vicino ad una bella spiaggia dove il mare limpido è circondato da monti innevati, e con il caratteristico odore di Merluzzo lasciato essiccare all'aria aperta. Dopo una pausa in camera con il buio l'intenzione era quella di tornare alla funivia per scattare foto panoramiche e sperare in un'aurora di passaggio, ma arrivati alla stazione con rammarico abbiamo visto il cartello di chiusura causa eccessivo vento. Non ci è restato che vagare per Tromso con il nostro cavalletto e scattare le ultime foto.
Giorno 4
Dopo l'ultimo shopping di rito raggiungiamo l'aeroporto, check in fai da te Tromso-Copenhagen con scalo a Trondheim. Tra i motivi che ci hanno fatto scegliere Copenhagen oltre al fatto che non l'avevamo mai vista c'è anche quello di un comodo volo di ritorno direttamente a Bologna.
Arriviamo verso sera e dopo un prelievo ATM per un po' di Corone in contanti prendiamo la Metro che in 15 minuti ci porta a Kongens Nitrov proprio all'inizio di Nhyavn, il famoso canale. Da qui in 5 minuti raggiungiamo l'ostello Generator, all'arrivo ci rendiamo subito conto che il target della clientela è molto giovane e di conseguenza rumorosa, ma siamo stanchi e abbiamo una camera da due letti con bagno ad un prezzo competitivo per essere a Copenhagen.
Giorno 5
Al risveglio dobbiamo subito ricrederci sul Generator che si rivela un'ottima scelta, ricca colazione a buffet, la grande sala è arredata in legno in modo molto accogliente e moderno e lo staff è gentile. La giornata è bellissima e quindi decidiamo per un lungo percorso a piedi, dal nostro Ostello raggiungiamo il vicino Nhyavn, il caratteristico canale circondato da case e pub
coloratissimi, la vera cartolina di Copenhagen, da qui proseguiamo verso il porto dove incontriamo l'Amajenborg, un imponente complesso di 4 palazzi reali con tanto di cambio della guardia. Continuando lungo il mare si entra in una bella zona verde dove c'è il Kastellet, antica fortezza per la difesa della città e più avanti la famosa Sirenetta. Tornando verso la zona del nostro hotel visitiamo i bellissimi giardini Kongenshave dove c'è il castello di Rosenborg. Pausa pranzo in Ostello con insalatona del supermercato per poi dirigerci verso la piazza del municipio, la città è frequentatissima da giovani di tutti gli stili dal punkabestia al total black stile macabro/gotico e comunque si respira un'aria di libertà e la gente sembra farsi i fatti propri. Visitiamo il National museum, ingresso gratuito, il museo è molto grande e noi decidiamo di visitare i piani riguardanti la storia antica fino ai Vichinghi e il reparto dedicato alla Groenlandia.
Verso sera è l'ora della prima Carlsberg a Nhyavn, l'atmosfera è suggestiva e ci porta in un altro pub dove bissiamo la Carlsberg con Hamburger e patate fritte.
Giorno 6
Il giorno del noleggio bicicletta, le piste ciclabili a Copenhagen sono ovunque e di facile accessibilità anche per chi si trova in questa città per la prima volta, larghe con indicazioni e semafori indipendenti dalle auto e spesso con precedenza sulle stesse, un vero divertimento che ti permette di raggiungere in breve tempo tutti i punti che interessano. Dopo avere in parte ripercorso le strade del giorno precedente ci siamo diretti verso i parchi a nord fino al grande parco Faellen, è domenica e il parco è invaso da famiglie con bimbi trasportati su ogni tipo di bici con passeggino incorporato, tantissimi atleti, siamo vicini allo stadio del FC Copenhagen. Di ritorno al castello di Rosenborg vediamo la guardia reale in marcia. Pranzo e ripartenza verso il centro città, la piazza del Radhus, il parco divertimenti Tivoli (chiuso fino ad Aprile), il palazzo del governo, la borsa, per poi attraversare il ponte che porta al quartiere Christiansvan ed arrivare alla chiesa Von Frelsers famosa per la sua torre campanaria che si può risalire fino in cima e da dove si gode di un panorama a 360°. Scesi dalla torre entriamo nella vicina Christiania, un insediamento abusivo da parte di un gruppo di ribelli che le autorità hanno finito per accettare. Il cuore del quartiere è la green line una zona dove è severamente vietato scattare foto dato che lo spaccio avviene alla luce del sole su banchetti riforniti di tutto con tanto di listino prezzi. Comunque la si pensi è un posto suggestivo, interessante da vedere e ovviamente il paradiso per chi ama il genere.
Concludiamo la giornata con la nostra bici nelle strade più belle tra Carlsberg e Hamburgher.
Giorno 7
Ultima mattina che trascorriamo con una gita in battello attraverso il porto e i canali per poi raggiungere l'aeroporto con la metro e volare fino a Bologna con la SAS.
Questo viaggio in Scandinavia è stato bellissimo, tra le cose positive sicuramente la natura spettacolare della Norvegia artica e l'anticonformismo di una città moderna e a misura d'uomo come Copenhagen. Di negativo sicuramente il costo della vita che per un Italiano medio è al limite del proibitivo.