Un mese in Australia!

Le infinite meraviglie del mondo “down under”

Già da quando eravamo rientrati l’anno scorso, una mezza idea di tornare l’avevamo, decisione che si concretizza ai primi dell’estate, e di tornare più o meno nel solito periodo vale a dire dalla metà di gennaio in poi. Cominciamo quindi a documentarci ed a preparare un primo itinerario per poi concretizzarlo successivamente. Oltre che tornare a Sydney, proseguire per Adelaide e Perth, risalire la costa occidentale ed arrivare fino a Darwin. Dalle prime documentazioni c’appare subito chiaro una cosa: tutta la zona occidentale ed i Northern Territories nel periodo estivo australe, vale a dire proprio in gennaio, febbraio, è flagellata da piogge torrenziali che possono seriamente compromettere il viaggio ed addirittura alcuni parchi del nord come il Kakadu possono essere addirittura chiusi, quindi ridimensioniamo il nostro programma e ci limiteremo a tre grosse tappe: Sydney, dove abbiamo ancora tanto da vedere nelle vicinanze, e manteniamo Adelaide e Perth, come punti fondamentali. La preparazione prosegue leggendo e documentandoci su quanto potremo vedere, appare però come anche a causa di una forte rivalutazione del dollaro australiano rispetto all’ euro i prezzi siano notevolmente aumentati rispetto all’anno scorso. Per semplificare le cose, anche nel corso del viaggio ho calcolato sempre un cambio 1$ = 0.75 Euro. Decidiamo la data di partenza 26 gennaio le vacanze scolastiche sono quasi alla fine e quindi riteniamo di aver maggiori possibilità di trovare posto nelle zone di maggior afflusso turistico e forse anche i prezzi più bassi; per quanto riguarda i voli c’affidiamo ancora alla Qantas che con i voli interni offre sempre migliori tariffe. Come l’anno scorso non potendo avere punti d’appoggio in Italia mi rimetto in contatto con l’Agenzia di Roma Australia Alternativa quindi volo Luthansa Firenze - Francoforte e Francoforte – Sydney, Sydney Adelaide , Adelaide – Perth, Perth. – Singapore ( perché ci fermeremo ancora lì) Singapore .- Francoforte - . Firenze mi viene offerto a 1700 euro a testa, ovviamente accetto subito, la cifre è più o meno la stessa controllando i prezzi sul sito della Compagnia, mi riservo di prendere in considerazione in seguito alcune escursioni organizzate. Avuta la conferma della prenotazione comincio a muovermi per cercare le migliori sistemazioni nelle zone che visiteremo, lasciando dei giorni liberi se una volta sul posto decidessimo di prolungare la permanenza o di cambiare programma. I giorni passano velocemente ma alla metà di dicembre è gia quasi tutto fatto. Nel frattempo sempre tramite l’Agenzia di Roma chiedo di farmi avere le migliori offerte per un’escursione di due- tre giorni alla Kangaroo Island per quando saremo ad Adelaide. Mi viene proposta un’escursione organizzata dalla Sea Link di due giorni/una notte, all inclusive a 340 euro a testa, prezzo in linea con quello presentato sul sito della Compagnia, in alternativa avrei dovuto prenotare per conto mio il traghetto,albergo ed escursione in loco una volta arrivato, alla fine non so se avrei risparmiato qualcosa. Quindi accetto e confermo. Mancano pochi giorni alla partenza ed arrivano notizie di piogge torrenziali nello stato del Queensland, Brisbane è sommersa ci viene fatto di pensare che eravamo proprio là un anno fa preciso. Alcuni amici che sanno che sono in partenza per l’Australia mi chiedono: “Ma andate proprio là ?” Io mi affretto a tranquillizzarli che andremo da tutta altra parte prevalentemente nella zona sud occidentale. Arriva finalmente la partenza prepariamo un bagaglio molto leggero tanto se dovesse essere necessario qualcosa in più non avremo certo difficoltà a comprarlo, poi abbiamo sempre avuto l’abitudine di portare poca roba anche perché alla fine il bagaglio diventa un peso ed un pensiero trascinarselo dietro.
Itinerario
26-27 gennaio mercoledì, giovedì volo Firenze - Francoforte - Sydney
Il volo Lufthansa è alle 14,30, prima di mezzogiorno siamo già a Peretola, sull’aeroporto c’è una densa foschia che nel primo mattino era una densa nebbia. Quando entriamo vedo subito che alcuni voli nazionali ed altri sono cancellati, altri in arrivo sono stati dirottati su Pisa o Bologna, entro subito in agitazione, il nostro volo per il momento è ancora confermato, c’è tanta gente che doveva prendere il volo precedente che è rimasta in piedi, che si affanna a chiedere informazioni e sistemazioni su altri voli. Mi metto in fila anch’io per avere notizie, quando giunge il mio turno senza darmi troppa soddisfazione mi dicono che forse viene confermato. Il volo deve ancora arrivare da Francoforte e ripartire dopo circa un’ora. Alle 13 circa senza dare nessun annuncio a video viene aperto il banco del check in, tiro un grosso sospiro di sollievo.Partiamo solo con circa una mezz’ora di ritardo. A Francoforte abbiamo tutto il tempo per fare il trasferimento e ritirare le carte d’imbarco ceniamo e ci portiamo al gate d’imbarco. Il volo si svolge regolarmente, riusciamo pure a dormire tanto quanto basta. Dodici ore di volo e ci fermiamo a Singapore per scalo. Circa un’ora poi ripartiamo.Anche la seconda tratta non crea problemi sono altre sette ore circa ma passano abbastanza velocemente ingannando il tempo con i giuochi a video e con qualche spezzone di film.

28 gennaio venerdì Sydney. 1g.
Atterriamo alle 6,30 circa , ritirati i bagagli usciamo, come l’anno scorso ci concediamo subito un buon caffè nel salone degli arrivi, poi vado a fare il biglietto per lo shuttle per l’albergo. Costa 18 $ a testa. E’ nuvolo e tira anche un leggero vento ma ci sono 23°C, ovviamente molto graditi lo stesso rispetto alla temperatura lasciata in Italia. Il servizio ci lascia davanti all’albergo, siamo tornati all’ Ibis World Square in Pitt st. dove eravamo già stati l’anno scorso, dopo tante ricerche era la sistemazione più conveniente avevo prenotato a fine novembre per circa 85 Euro a notte ma prima di partire i prezzi erano notevolmente aumentati senza capirne la ragione. Fra l’altro presento anche un voucher di sconto di 60 $ con i punti accumulati utilizzando la tessera fedeltà del gruppo Accors Hotel. La camera per fortuna è già disponibile, quindi saliamo e ci riposiamo ovviamente il tempo per riprendere fiato,la stanchezza che fino a quel momento non sembrava averci colpito si fa sentire tutto d’un colpo.Comunque usciamo alle 11,30, diretti subito al fish market, eravamo fermamente decisi ad andarci,proprio perché ne avevamo un buon ricordo dell’anno precedente poi avendo solo tre giorni pieni a Sydney e ritenendo di non poterci andare all’indomani, non vogliamo perdere la possibilità di mangiare del buon pesce ed io in particolar modo le ottime ostriche che vengono vendute al circa 8 $ per mezza dozzina.Facciamo un tratto con la monorotaia e poi c’avviciniamo a piedi. C’è molta gente, ma tutto è organizzato in modo perfetto, si prende il numerino, si ordina quello che si vuole, due o tre ragazzi preparano il vassoio, ci si mette in fila quando chiamano il numero si ritira e si paga. Gamberi fritti e moscardini grigliati ed ovviamente la mezza dozzina d’ostriche, sono enormi e gustosissime, 38$ A parte si compra il pane, e da un’altra ancora birra o vino, lì vendono solo acqua o soft drink. Con lo stomaco rimesso a posto ci dirigiamo a piedi verso Darling Harbour che poi non è eccessivamente molto lontano e poi verso Circular Quay. Purtroppo è ancora molto nuvolo, le tradizionali foto davanti all’Opera House non rendono bene l’immagine che dovrebbero dare, per fortuna ci sono quelle dell’anno passato.Dopo tutta questa passeggiata rientriamo in albergo, per un ulteriore riposo. Usciamo nuovamente intorno alle 18, Pitt st. conduce direttamente al Darling Harbour, cerchiamo un ristorante invitante, alcuni sono già pieni, altri non ispirano fiducia, ci fermiamo da Ice Cube ceniamo ancora a base di pesce con filetto di barramundi e totani fritti a mezzo, le porzioni non sono molto abbondanti, ci vuole un giusto rinforzino, ordino un ulteriore piatto di polpetti grigliati, con le birre alla fine il conto è di 70$. Tornando indietro e non facendo la stessa strada facciamo un lungo ed inutile giro, ma alla fine intorno alle 22 siamo in albergo.

29 gennaio sabato, Sydney 2°g.
Siamo svegli molto presto, ci prepariamo il caffè con il bollitore e bustine offerte sempre in tutti gli alberghi, poi alle 7,30 usciamo. Non conviene fare colazione in albergo anche se a buffet , è abbastanza cara, il bar italiano dove eravamo già stati è chiuso, quindi ci fermiamo in un altro lungo la Pitt st. E’ ancora molto nuvolo, quindi decidiamo di rimandare l’escursione alla spiaggia di Bondi all’indomani, sperando che la giornata sia migliore, quindi ci riportiamo ancora verso Circular Quay, continuiamo la nostra passeggiata fino all’inizio del quartiere dei Rocks,è comunque abbastanza caldo e c’è sempre bisogno d’avere una bottiglietta d’acqua. Cerchiamo e troviamo quasi subito la scalinata che conduce al camminamento sul Harbour Bridge, che collega il CBD con il quartiere di North Shore , è una passeggiata gradevole vi sono in tanti che fanno jogging , il quartiere non offre niente di particolare, è una zona residenziale con alcuni giardini ed un paio di edifici in stile coloniale. Poco distante si trova un coloratissimo Luna Park che richiama quello di Melbourne , ma non entriamo, fa ancora caldo ed abbiamo fame,quindi a questo punto cerchiamo la fermata del traghetto che ci riporti dall’altra parte della baia, a colpo sicuro ci dirigiamo verso il Subway che avevamo scoperto l’anno scorso, è una catena americana che contrasta lo strapotere di McDonald preparando panini a richiesta con quello che uno più gradisce, in un supermercato vicino compriamo frutta, biscotti ,acqua minerale e due bottiglie di vino che offriremo a Barbara e Fiorenzo, due nostri amici che vivono A Parramatta da alcuni anni e che c’aspettano per cena. Poco dopo le 16 usciamo abbiamo il traghetto alle 17, lo preferiamo rispetto al treno, anche se il tempo di percorrenza è quasi il doppio, per respirare una boccata d’aria di mare, nel frattempo è uscito il sole e si sta bene. Il battello percorre tutto il Parramatta River partendo dal Circular Quay, arrivando dopo quasi un’ora a questa cittadina satellite che fa parte di tutta la zona urbana di Sydney.Passiamo con loro un’allegra serata, ci riaccompagnano poi in albergo ma prima ci fanno vedere un’immagine notturna di tutta la baia .

30 gennaio domenica Sydney 3° giorno
Usciamo intorno alle 8, è una bella giornata di sole, arriviamo subito alla Cattedrale di St. Mary, l’anno scorso non potemmo visitarla bene perché era in corso la S. Messa, anche se è domenica pure questa volta non è ancora affollata di fedeli; al suo interno in una cripta è conservata una copia della Pietà di Michelangelo, ma non possiamo vederla perché è in fase di restauro e la cripta comunque apre soltanto alle 10, quindi proseguiamo, passiamo ancora davanti al vecchio ospedale dove sull’entrata è posizionata una copia del Porcellino che fu donata dalla marchesa Torrigiani nel 1968 a ricordo anche dell’opera svolta dal marito presso quell’ospedale. Facciamo colazione ai margini del Domain in un bar gestito da italiani, ci troviamo davanti al museo nazionale sulla facciata sono riportati i nomi dei principali artisti rinascimentali, Cellini, Donatello, Vasari ed altri, soltanto che Michelangelo è stato scritto: Michael Angelo, forse l’ hanno confuso con Jackson o Douglas ma non si capisce come mai nessuno ha provveduto a correggere lo svarione. Attraversiamo il giardino botanico e ci troviamo di fronte all’entrata dell’ Opera House, avendola già vista l’anno precedente proseguiamo oltre anche perché sono ormai già le 10 e vogliamo arrivare a Bondi., troviamo la fermata dell’autobus 389 e vi arriviamo in circa 20 minuti. Abbiamo davanti ai nostri occhi un’immagine che già avevamo visto riportata su vari depliant ed anche recentemente ad un documentario alla televisione; è il classico spiaggione oceanico, c’è tantissima gente, non ci siamo attrezzati per passare la giornata sul mare, quindi percorriamo la passeggiata lungomare osservando la gente crogiolata al sole ci saranno circa 28-29°C, si sta benissimo s’è alzata una leggera brezzolina che rinfresca l’aria. Dopo un rapido lunch consumato in uno dei tanti locali lungo la strada facciamo un’altra passeggiata dalla parte opposta lungo il Clifftop Trail che collega le altre piccole spiagge vicine, è una camminata di circa 5 km ma ne percorriamo soltanto due. Un elicottero sorvola la zona a bassa quota, ritengo che sia per controllare la presenza di squali che si avvicinano spesso a riva. Torniamo indietro, riprendiamo il bus per tornare in centro, e dopo un’ultima occhiata alla baia rientriamo in albergo.Per cena cerchiamo un ristorante che non sia troppo di stampo orientale ma ben sappiamo che nella zona non c’è molta scelta quindi passo dopo passo siamo nuovamente a Cicular quay , entriamo in un locale dove l’anno precedente c’eravamo fermati solo a bere, ordiniamo un’insalata di mare ma quando ci viene servita si avverte subito un classico odore di pesce che non assicura certamente una freschezza , lo facciamo notare e le rimandiamo indietro pagando solo le birre, del resto non avevamo nemmeno troppa fame, andiamo a dormire dopo aver preso solamente un cornetto gelato in uno dei tanti 7/eleven presenti.

31 gennaio lunedì Blue Montains Katoomba 4°giorno
Arriviamo a piedi alla stazione che è distante poco più di 300 metri, gli orari li avevo già presi prima di partire dal sito www.131500.com.au o www.city rail.info.au che riporta tutti gli orari di treni e traghetti. Il treno parte alle 9.09 spaccate , qui bisogna avere l’orologio che funzioni perfettamente, meglio qualche minuto avanti che indietro.La zona delle Blue Montains è una rinomata località turistica e climatica a circa 1100 mt .s.l.m ,molto spesso la popolazione di Sydney la raggiunge per sfuggire alla calura estiva.Ci vogliono quasi due ore per arrivare, una volta usciti dalla stazione mi trovo davanti l’ufficio informazioni acquisto l’abbonamento valido due giorni per il sevizio bus e per le varie seggiovie all’interno del parco.( 58 $ a testa ) Avevo prenotato il Three Sisters motel è a circa un km dal centro cittadino ma l’autobus ci lascia proprio davanti all’entrata. Ogni 30 minuti parte un autobus che collega i vari punti di maggiore interesse ed il vicino paese di Leura. La signora che gestisce il motel mi stava aspettando, quando entro alla reception mi saluta subito con un calorosissimo “ Hello Sandro ! “ Posiamo i bagagli in camera e torniamo in paese ma dobbiamo aspettare che ripassi il bus. Questo circola in una sola direzione clock wise quindi facciamo un lungo giro prima d ‘arrivare. L’autista molto gentile e cordiale ci dice che fa un caldo eccezionale, che è ora del break lunch e che quindi il servizio viene sospeso fino alle 13,30 e cessa definitivamente alle 16,30. La cittadina è abbastanza carina ci sono vari negozi e ristoranti,per non prendere eventuali fregature ricadiamo sul panino di Subway. Torniamo quindi in albergo comincio a studiarmi la mappa del territorio e dopo aver riposato un’oretta usciamo.Altre informazioni me le fornisce la gentilissima signora.Siamo a poche centinai di mt dall’ Echo Point e dalla tipica formazione rocciosa delle Three sisters, sono tre speroni di roccia che svettano nella Jamison Valley. C’è un’antica leggenda secondo la quale tre sorelle che erano innamorate di tre giovani guerrieri di una tribù rivale alla loro, furono trasformate appunto nelle tre rocce da un mago per proteggerle da eventuali ritorsioni familiari, in attesa che le due tribù si rappacificassero, ma purtroppo il mago morì prima di farle ritornare in vita. Tutto intorno c’è una folta vegetazione, .dalla terrazza d’osservazione si gode di un fantastico panorama una lapide ricorda la visita della Regina Elisabetta nel 1954. A questo punto è inutile tornare in paese, è già tutto chiuso, il servizio di bus è già terminato, secondo il nostro modo di pensare è inconcepibile che in una zona ad alto afflusso turistico tutto sia chiuso poco dopo le 16, quindi girelliamo un po’ ancora nella zona, non ci resta altro che tornare in camera per farci una doccia, ed aspettare l’ora di cena che si avvicina molto a quella che per noi è quella di merenda, decidiamo, anche perché non ci sono altre alternative, di restare in albergo, alle 18,30 ci sono già dei clienti seduti, aspettiamo fino alle 19 poi ci sediamo a tavola anche noi, anche perché il servizio cucina termina alle 20. Ordiniamo della carne alla griglia, è buona ma Ivana avendo richiesto espressamente well done le viene servita quasi carbonizzata.

1 febbraio martedì Katoomba 5° g.
La colazione è compresa nel prezzo della camera, usciamo presto per sfruttare al meglio le ore più fresche del mattino. In effetti c’è un caldo eccezionale che non si presentava da parecchio tempo, a piedi arriviamo alle cascate che inizialmente non riusciamo a trovare. Essendo un periodo di secca prolungata sono molto misere, quindi proseguiamo verso lo Scenic World da dove partono le varie funivie che collegano la vallata, prendiamo subito la Sky Way con il fondo in vetro. Una volta arrivati dall’altra parte seguiamo uno dei tanti sentieri segnalati c’è solo l’imbarazzo della scelta in base alla lunghezza ed alla difficoltà Ne prendiamo uno abbastanza facile che passa attraverso una folta rain fores con alberi secolari di eucalipti. Passiamo davanti ad una vecchia miniera di carbone, poi riscendiamo sul fondovalle. Stanno arrivando folti gruppi di turisti prevalentemente giapponesi che probabilmente effettuano una gita di una giornata da Sydney. Noi invece ce la prendiamo comoda ed utilizziamo una vecchia ed ardita ferrovia per risalire all’Echo Point da dove continuiamo la nostra passeggiata. Prendiamo il bus per arrivare e visitare il vicino paesino di Leura, è molto più piccolo ci sono numerosi negozietti d’artigianato e arredamento ma non offre molte altre attrattive, pranziamo con un piccolo toast in un bar ma ci risulta decisamente insufficiente, quindi aspettiamo il prossimo passaggio del bus per tornare a Katoomba, per placare definitivamente la fame ci fermiamo ancora da Subway. Giriamo per la cittadina guardando le vetrine dei vari negozi, guardiamo pure se ci fosse un ristorante per la sera in fin dei conti la distanza dall’albergo a piedi non è insormontabile se ne valesse la pena si potrebbe anche fare, ma non troviamo niente che ci possa ispirare. Quindi torniamo in albergo, facciamo ancora quattro passi intorno poi ci ritiriamo. Per cena ordiniamo ancora la solita bistecca, Ivana questa volta richiede una cottura medium, sicuramente molto meglio, per me va sempre bene il rare.

2 febbraio mercoledì. Woolangong 6 g
Facciamo colazione molto presto, pago il conto e faccio arrivare un taxi, abbiamo il treno alle 8,25. Altre due ore per rientrare alla Central di Sydney, giusto il tempo per fare pipì, uscire fuori a fumare una sigaretta, prendere un panino da mangiare prima di ripartire con un altro treno alle 11,30. Avevo scelto Woolangong fra le varie località sulla costa perché meglio collegata con il treno e non eccessivamente lontana da Sydney, sono circa 80 km, in alternativa poteva essere presa in considerazione la più raccolta Kiama. In effetti come estensione Woolangong è la terza città del NSW, ma tutto sommato ha un aspetto decisamente gradevole ed accogliente.Arriviamo alle 13 circa , l’albergo ancora un Ibis si trova abbastanza in centro a circa 500 mt dal mare. Usciamo subito proprio per renderci effettivamente conto della posizione. Raggiungiamo infatti il lungomare da dove possiamo ammirare una bella spiaggia poco affollata. Stona soltanto l’impianto di una raffineria a circa due km di distanza, ma basta guardare dall’altra parte.Camminiamo ancora sulla passeggiata,prendiamo un piatto di totani a mezzo poi rientriamo in albergo.Usciamo nuovamente poco prima delle 17, siamo a poca distanza dal Mall ma i negozi sono già tutti chiusi, anche qui non se ne capisce la ragione , anzi praticamente non c’è quasi nessuno a giro contribuendo ad offrire quasi uno spettacolo da day after. Inganniamo quindi il tempo camminando su e giù, fino ad incontrare la Market st., notiamo un gruppo di tre ristoranti uno accanto all’altro con molti tavolini all’aperto sono praticamente tutti occupati e sono appena le 18,30! Uno è italiano e lo scartiamo a priori, poi c’è un indiano ed un altro libanese, Samaras, entriamo in quest’ultimo anche per provare qualcosa di nuovo. Abbiamo difficoltà anche a trovare posto all’interno ma alla fine c’accomodiamo. E’ un ristorante BYO (bring your own) cioè non ha la licenza per gli alcolici ma si può come dice la sigla portarsi la propria bottiglia. Accanto c’è una rivendita di alcolici, prendo una bottiglia di vino chardonnay della Barossa Valley, anche perché a conti fatti costa poco di più di due birre.Per andare quasi sul sicuro ordiniamo un piatto di spiedini di carne d’agnello ed un petto di pollo.Tutto è aromatizzato con spezie particolari ed accompagnate da una specie di salsa di yogurt alle erbe ed aglio. Risulta tutto abbastanza buono, rientriamo quindi in albergo dopo aver preso il gelato nel solito 7/eleven.

3 febbraio giovedì Woolangong 7 g.
Quando ci svegliamo piove, sembra quasi impossibile dopo la bella giornata di ieri.Facciamo colazione in un bar del Mall, poi non avendo niente di meglio da fare vi passiamo tutta la mattinata,ci sono molti negozi ed alcuni grossi centri commerciali, pranziamo con degli spiedini di pollo, per fortuna esce il sole , torniamo in camera , ci mettiamo il costume ed andiamo sulla spiaggia. Provo a sentire l’acqua è abbastanza fredda ed il mare, cioè l’Oceano Pacifico,è leggermente mosso e c’è pure una forte corrente. Vi rimaniamo circa un paio d’ore poi s’alza un forte vento che ci spazza la sabbia sul viso, quindi ce ne andiamo per farci una doccia in camera. Alla TV guardiamo alcuni notiziari, sono tutti dedicati alle forti devastazioni che sta procurando il ciclone Yasi, sono immagini veramente impressionanti, ci viene fatto di pensare che l’anno scorso eravamo proprio da quelle parti! Per cena vogliamo provare il ristorante indiano, ma per la prima volta si rivela una vera delusione, mangiamo poco e male.

4 febbraio venerdì Wollangong 8 g.
Quando ci svegliamo accendo nuovamente la televisione,casualmente trovo un canale che trasmette i telegiornali delle varie nazioni europee, quello italiano del TG1 è alle 7,30 ed quello della sera precedente delle 20. Non ci sono novità di particolare rilievo, guardiamo ancora quelli locali, quasi tutti sono sottotitolati il che mi aiuta a comprendere meglio. E’ una bella giornata quindi andiamo subito sul mare, faccio un breve bagno, la corrente è ancora molto forte e pure i ragazzi del posto non si allontanano troppo da riva. Veniamo via intorno a mezzogiorno, pranziamo in un bar del Mall, paghiamo una cifra sproporzionata , 35$, per due semplici insalate ed una bottiglietta d’acqua minerale.Torniamo in albergo,nel frattempo s’è annuvolato nuovamente quindi niente da fare, alle 15 usciamo per un caffè, entro in paio d’agenzie per prendere qualche depliant su le Flinder Ranges, dove abbiamo programmato d’andare quando saremo ad Adelaide, ma più o meno sono gli stessi programmi che avevo scaricato da internet prima di partire.Torniamo nuovamente al ristorante libanese, questa volta prendiamo un piatto misto per due di varie specialità, mangiamo meglio della volta precedente.

5 febbraio sabato Woolangong 9 g.
Avevo programmato di poter riprendere il treno per Sydney intorno alle 17, ma non riesco ad avere il check out ritardato, quindi devo lasciare la camera libera per le 12.Non possiamo concederci un’altra mattinata sulla spiaggia, bisognerebbe fare le cose troppo di corsa, ad aggravare la situazione è pure una bella giornata e molto calda. Alla fine non ci resta altro da fare che rimanere nel mall, girovaghiamo per i vari negozi anche alla ricerca di qualcosa che possa valere la pena comprare ma non troviamo praticamente nulla, torniamo a preparare i bagagli, li lascio in deposito, ed usciamo ancora per consumare il panino dal solito Subway.Fa un caldo veramente tremendo, ci rendiamo conto come da un giorno all’altro le condizioni meteorologiche possano cambiare in maniera molto sensibile. Faccio chiamare un taxi per andare alla stazione,faccio il biglietto, poi noto uno strano movimento fuori all’entrata. Stanno facendo dei lavori sui binari, quindi i treni sono stati soppressi e tutti i servizi sono sostituiti con dei pullman.Gli orari sono gli stessi, un efficiente servizio smista i passeggeri verso i vari pullman. Il nostro ci riporta lo stesso alla Central, quando arriviamo a Sydney sembra d’essere dentro ad una fornace, un termometro digitale segna 40°C! Prendo un taxi per farci portare all’albergo prenotato vicino all’Aeroporto, Airport International Inn, al cambio circa 90€. Avevo preferito far così piuttosto che restare in città.E’ un albergo molto standard adatto proprio a chi deve partire presto la mattina.Ovviamente non avendo altre possibilità ceniamo in albergo, senza infamia e senza lode con la solita bistecca e patatine fritte.

6 febbraio domenica Adelaide 10 g.
Arriviamo intorno alle 13,30, si recupera ½ ora di fuso rispetto a Sydney, troviamo una temperatura più gradevole intorno ai 23°C. Faccio i biglietti per lo shuttle per arrivare all’albergo, avevo già prenotato il Paringa Motel in Hindley st. Il prezzo varia a seconda se si tratta di week end o giorni infrasettimanali, ma la media è intorno ai 110 A$ circa 80 € anche se l’edizione 2008 della Lonely Planet riporta dei prezzi più elevati.E’ in una posizione centralissima a pochi passi dalla stazione centrale dal Mall e dalla zona storica. Usciamo subito, trovo un punto d’informazioni mi faccio lasciare una cartina del centro e mi vengono dati alcuni depliant.
Adelaide è la capitale dello stato del South Australia posizionata lungo le sponde del Torrens River, appare una città abbastanza tranquilla od almeno dà questa impressione perché è domenica. Mi rendo conto che tutta la zona storica e monumentale è compresa nel quadrilatero racchiuso fra i quattro viali ; North,West,South e East Terrace, ed in particolar modo tutti gli edifici più importanti sono sulla North a poca distanza dall’albergo.Vi facciamo una breve passeggiata , vi si trova la sede della vecchia Università, il City Hall , il South Australian Museum. L’auutobus 99 C loop ( circolare) è gratuito e tocca i principali punti d’interesse, vi facciamo quindi un primo giro d’orientamento, riscendiamo alla fermata sulla North Terrace e facciamo ancora quattro passi, ovviamente a quell’ora è gia tutto chiuso come pure i negozi all’interno del Mall; tira un forte vento ed abbiamo quasi freddo,rientriamo quindi in albergo.Quando usciamo per cercare un ristorante, ci guardiamo intorno, non sembra esserci molta scelta, notiamo un piccolo ristorante indiano , Tandoori Mahal, gestito da un’elegante e gentilissima signora,scambiamo subito con lei qualche parola, le diciamo che siamo stati in India molte volte e che siamo stati a Novembre nella regione del Gujarat, lei ci dice che è del Punjhab. Mangiamo bene ormai la cucina indiana non ci riserva più sorprese prendiamo comunque dei piatti di piatti di pollo ed agnello con salsa masala e vindaloo, il garlic nan insieme al riso accompagnano le portate. Quando usciamo anche se ancora presto ci ritiriamo in camera.

7 febbraio lunedì Adelaide 11 g.
Abbiamo ormai deciso di aver maggiori ragguagli sull’escursione di tre giorni/2notti alle Flinder Rangers organizzata dalla Groovy Grape, costa solo 435 $ a testa, è un prezzo molto basso rispetto ad altri tour operator, questo fra l’altro è l’unica che arriva fino a Cobber Pedy destinazione che non vogliamo perdere di vedere.Da qualche parte ci deve pur essere l’inghippo, io penso. L’agenzia si trova nel quartiere periferico di Hindamarsh, vado quindi all’ufficio della compagnia degli autobus per avere informazioni su quali mezzi devo prendere per raggiungere quel quartiere e poi per arrivare successivamente a Gleneng. Sembra tutto molto semplice m’ indicano che la fermata del autobus è proprio lì vicino mi dicono a quale devo scendere e che poi troverò la fermata del trenino che porta fino a Gleneng. Acquisto i biglietti giornalieri validi su tutte le linee , 7,60$ l’uno.Arriviamo quindi a questa agenzia e chiedo, come volevo. maggiori informazioni in particolar modo sulle sistemazioni. Mi dicono che in pratica dormiremo in una specie di lodge molto semplici ma puliti, eventualmente sarebbe necessario il sacco a pelo, è possibile noleggiarlo per 15$, il programma è confermato come è presentato sul sito. Tutto il resto è compreso colazione, pranzo e cena, ingresso ai parchi, alla sera del terzo giorno mentre il loro tour prevede di proseguire fino Alice Springs ed a Ayers Rock, noi rientreremo ad Adelaide con il pullman di linea della Greyhound, anche questo ovviamente compreso nel prezzo. Accettiamo subito senza discutere, poi staremo a vedere. A questo punto chiedo pure se organizzano anche un’escursione alla regione vinicola della Barossa valley, mi fanno vedere un programma di una giornata anche questo l’accettiamo senza discutere, 79 $ a testa, contro gli oltre 100 di altre compagnie. Lascio il mio recapito dell’albergo,ci verranno ovviamente a prendere, solita raccomandazione massima puntualità! Per tutto alla fine pago 1045 $. Neanche a farlo a posta il capolinea della tramvia che porta a Gleneng è proprio lì vicino. Riattraversiamo quindi tutta la città e poi proseguiamo in direzione del mare,ci vuole una mezz’oretta. Il capolinea opposto è proprio a poche decine di metri dalla spiaggia. E’ una località che ci sembra molto carina potrebbe anche valere la pena di trovare da dormire lì visto anche come è collegata con il centro di Adelaide. C’è un lungo boulevard con tanti negozi e ristoranti è proprio una tipica località balneare, la spiaggia in quel momento è poco frequentata il mare appare invitante, ma non avevamo previsto di portarci asciugamano e costume anche se ci sono servizi igienici, docce dove uno può cambiarsi senza problemi. Cerchiamo un posto dove mangiare qualcosa, anche se i prezzi esposti non sono eccessivamente economici, scegliamo alla fine uno che sembra avere un prezzo ragionevole- Ordiniamo degli spaghetti ai frutti di mare, ci vengono serviti dopo poco ma sono ricoperti di una grattata di parmigiano, riesco a fare capire che il formaggio sul pesce non deve assolutamente esserci, eventualmente poteva essere servito a parte, mi rispondono che il gusto australiano è quello di metterlo dappertutto, gentilmente ce la cambiano, tutto sommato abbastanza buoni.Dopo pranzo ci riportiamo ancora verso la spiaggia per fare un’altra breve passeggiata dove passiamo un paio d’ore.Riprendiamo il trenino per tornare in città, scendiamo quasi davanti agli uffici della Sea Link, con cui abbiamo prenotato l’escursione alla Kangaroo Island, avevo notato l’insegna all’andata. Volevo solamente confermare la nostra presenza , non avendo più avuto nessuna comunicazione una volta ricevuto il voucher dall’agenzia di Roma.Controllano è tutto a posto e confermo anche a loro il mio recapito all’Hotel Paringa. Tornando a piedi verso il centro ci fermiamo a visitare la Cattedrale cattolica di S.Francesco Xavier in Victoria Sq. Rientrato in albergo avendo a questo punto avuta la conferma delle escursioni riprenoto la camera per i giorni successivi che resteremo ad Adelaide. Ceniamo in un ristorante che è un misto di cucina Thai-Viet-Malese,mangiamo abbastanza bene con un piatto di spiedini satay ,spring rolls ,ed un piatto di pollo con una salsa particolare di cocco e pomodoro.

8 febbraio martedì Adelaide 12 g.
Facciamo una bella passeggiata fino al Torrens River percorrendo la King William st., intorno ci sono dei bei giardini e parchi,visitiamo la Cattedrale protestante di St. Peter in uno stile gotico moderno.Torniamo poi indietro ed arriviamo al Central Market, aperto dal martedì al sabato. Ovviamente c’è di tutto:frutta,carne, pesce oltre a qualche altro negozio di generi vari, è abbastanza simile a quelli che avevamo già visto,ma pensavamo a qualcosa di più, pensavamo pure di trovare all’interno anche qualche ristorantino per mangiare del pesce, ma niente di tutto ciò, ce ne sono solo alcuni cinesi, con le loro solite brodaglie, del resto siamo proprio ai margini del quartiere cinese, alla fine compriamo pane e prosciutto e ci sediamo in uno dei tanti bar a consumare il panino accompagnato da una bella birra fresca.Davanti all’entrata c’è la fermata del 99C, lo prendiamo per tornare verso la North Terrace. Scendiamo davanti alla Central Station in parte trasformata in casinò. Ripercorriamo il viale ma fa abbastanza caldo, quindi pensiamo bene di rientrare in albergo, facciamo comunque prima un altro passaggio lungo il Mall considerando sempre il fatto che poi chiudono tutti alle 17, rimandando ad un’altra giornata la visita di qualche palazzo o museo. Torniamo per cena al ristorante indiano.

9 febbraio mercoledì Kangaroo Island 13 g.
La sera prima saldo il conto e lasciamo il grosso del bagaglio in deposito perchè la reception apre alle 7, ci portiamo dietro solo lo stretto necessario.Ci vengono a prendere con estrema puntualità alle 6,45.Sul pullman ci sono già altre persone, altre ancora vengono prelevate dopo di noi alla fine siamo una ventina di persone di varie nazionalità. Percorriamo la strada che attraversa la Fleurieu Peninsula e la McLaren Vale prima d’arrivare a Cape Jarvis., per imbarcarsi sul traghetto che porta a Penneshaw, l’unico porto d’attracco dell’isola. All’arrivo veniamo smistati su i vari pullman c è anche chi fa l’escursione dalla mattina alla sera o ha prenotato con altre agenzie. In pratica non ci sono servizi di trasporto pubblico sull’isola, quindi è giocoforza affidarsi a tour organizzati, si può anche in alternativa noleggiare un’auto ma alla fine non è troppo conveniente. L’autista rilascia ad ognuno il programma dell’escursione scritto nelle varie lingue,c’è anche in italiano. L’isola è la terza per estensione di tutta l’Australia , lunga 155 km e larga 55km. Tutta l’isola avendo goduto di un certo isolamento dalla terra ferma ha conservato in gran parte il suo habitat naturale, tanto che attualmente oltre un terzo di tutta l’isola è considerata parco nazionale,dove vivono oltre 30 tipi di animali, 250 tipi d’uccelli e 900 piante endemiche. Come prima sosta ci fermiamo alla distilleria d’olio d’eucalipto, dove ci viene illustrata tutta la tecnica per la produzione di questo olio balsamico utilizzato prevalentemente per la cura della pelle. Dopo essersi fermati per un rapido lunch, ci fermiamo in un parco degli uccelli dove un’addestratrice ci fa vedere da vicino alcune specie di rapaci. Proseguiamo poi verso la Seal Bay, una spiaggia dove confluiscono numerose colonie di leoni marini, come già successo da altre parti non possiamo avvicinarci più di troppo,successivamente ci fermiamo Parndana Wildlife Park dove sono raccolti numerosi canguri, wallabies, koala,opossum e numerose altre specie di pappagalli australiani. Il parco funge anche da rifugio e cura per animali feriti o rimasti orfani. Ci sono anche alcuni cuccioli di canguro che vengono dati in braccio per una foro ricordo. Proseguiamo per la Pure Sheep Dairy, una fattoria dove viene prodotto un vasto assortimento di yogurt e formaggio con latte di pecora, si può anche assistere alla mungitura che ormai avviene solo meccanicamente. Ci vengono anche offerti numerosi assaggi ma sono in pratica dei formaggi che assomigliano abbastanza alla feta greca e non sono nemmeno eccessivamente saporiti. Sono ormai le 17 passate, e le attività sono ormai terminate, quindi l’autista ci riaccompagna ai nostri rispettivi alberghi. All’atto della prenotazione ognuno ha potuto scegliere quello che preferiva, i punti principali dove vi sono strutture alberghiere sono Kingscote, che risulterebbe essere quella più strategica quasi al centro dell’isola, poi c’è American River, e Penneshaw dove abbiamo l’albergo prenotato il Sea View Point.

10 febbraio giovedì Kangaroo Island 14 g
Completiamo il giro dell’isola come previsto dal programma,ci fermiamo alla Clifford Honey farm,è l’unico posto dove viene allevata una particolare razza di api liguri importate dall’Italia per la produzione di miele. L’importazione e la produzione iniziò fra il 1881 e 1885, diventando la più importante di tutta l’Australia. Queste api sono considerate le più produttive ed al tempo stesso anche le più docili e facili d’allevare, la produzione annuale è stimata intorno ai 10.000 kg. Le api regine cresciute in questa fattoria vengono a loro volta rivendute ed esportate in altre parti del mondo. Proseguiamo ancora verso le Helley Hills Cave una serie di grotte con formazioni calcaree di stalattiti e stalagmiti.Non sono molto estese e si visitano facilmente lungo dei camminamenti costruiti appositamente in mezzo alle formazioni. Un ranger c’accompagna durante la visita. Un rapido ma scarso e deludente lunch e proseguiamo ancora verso il Flinder Chase N.P, è in pratica la zona più selvaggia di tutta l’isola dove la vegetazione e l’habitat naturale non sono mai stati contaminati o modificati. Vi sono moltissime piante di eucalipti, da un’altura la Yacca Flat si può godere di un bellissimo panorama su tutta la vallata e delle spiagge sottostanti. Successivamente ci portiamo verso Remarkeble Rocks, è un gruppo di particolari formazioni rocciose scolpite dal vento e dalle intemperie, la camminata sugli scogli può a volte essere compromessa dal vento e dalle ondate, fortunatamente quando passiamo noi è tutto molto tranquillo, l’unica cosa spiacevole purtroppo il cielo nuvoloso. Passiamo vicino al vecchio faro che comunque non è visitabile per finire l’Admiral Arch che è la formazione più spettacolare di questa zona, in mare ci sono altre colonie di leoni marini.Per completare il nostro giro rientriamo a Penneshaw ma prima di ripartire assistiamo al pasto dei pellicani, un addetto offre alla folta colonia numerosi pesci che loro inghiottono praticamente interi. Prima di ripartire mangiamo velocemente un panino in un bar non abbiamo molto tempo a disposizione ripartiamo con il traghetto alle 19e ripercorriamo ovviamente la stessa strada dell’andata, arriviamo ad Adelaide alle 22.Ritiriamo la chiave della camera come da accordi al vicino Miller’s Appartament la reception è già chiusa. E’ stata sicuramente una bella gita che c’ ha soddisfatto pienamente ma un’ultima considerazione deve essere fatta:la chiamano Kangaroo Island, ma dove sono i canguri?

11 febbraio venerdì Adelaide 15 g.
Quando usciamo piove anche abbastanza forte, è andata bene se avesse piovuto il giorno prima la gita all’isola sarebbe stata seriamente compromessa, quindi dopo aver fatto colazione non ci resta altro che rifugiarsi dentro a qualche centro commerciale, quando accenna a smettere c’avviciniamo al South Australian Museum, abbastanza interessante la sezione dedicata alla storia ed all’arte aborigena, come pure i filmati originali dei primi anni ’30 girati durante le esplorazioni nell’outback, altre sezioni sono dedicate alle popolazioni dell’ Oceania dalla Nuova Zelanda, alla Nuova Guinea , le Fiji, Vanuatu, c’è poi un’altra sala ancora dedicata alla natura ed alla vita animale. Entriamo poi nella sede della vecchia Università, ripercorriamo ancora la North terrace ma non sappiamo più dove passare il resto della giornata, entriamo in un supermercato per fare un po’ di provviste:frutta,patatine, biscotti,acqua ed una bottiglia di vino.Ceniamo ancora al ristorante indiano.

12 febbraio sabato Adelaide. Gleneng 16 g.
E’ nuvolo, non fa eccessivamente molto caldo ma decidiamo lo stesso d’andare ancora a Gleneng. Arriviamo intorno alle 11, anche se sabato c’è poca gente , troviamo quindi posto sulla spiaggia, nel frattempo è uscito un pallido sole, almeno non ci scotteremo.Vi restiamo un paio d’ore, pranziamo con un piatto di squid and fish, poi torniamo sulla spiaggia fino alle 16,nel frattempo s’è alzato un vento abbastanza fastidioso e fa anche un po’ freddo,quindi rientriamo in albergo per la doccia. Abbiamo deciso di provare un ristorante italiano Amalfi, che la Lonely Planet descrive come uno dei migliori in assoluto della città e molto frequentato… ed è vero quando arriviamo sono passate da poco le 19 è praticamente tutto pieno, comunque due posti riusciamo a trovarli, restiamo un po’ scettici vedendo passare dei piatti di pasta , quindi ripieghiamo su un sana bistecca che si rivela un’ottima scelta.Il conto poi non è eccessivo, anche se sopra alla media di quelli fatti fino ad allora sono quasi 70 $.

13 febbraio Domenica Barossa Valley 17 g
E’ domenica e alle 7,30 i bar sono ancora tutti chiusi, è aperto solamente Mc Donald facciamo quindi lì colazione, prendiamo lo stesso un buon cappuccino ed una pasta,e costa uguale agli altri posti.Ci passano a prendere sempre puntualmente, siamo in un gruppo di 20 persone,quasi tutti molto giovani, capiamo che Groovy Grape è un’organizzazione rivolta prevalentemente a Back Packers, caso mai il pullman non sarà comodissimo, ma l’aria condizionata funziona, il giro previsto è praticamente identico a quello di altri Tour operators, ma costa decisamente molto meno.Attraversiamo la zona delle Hills, dove volendo si può anche passare una giornata facendo delle passeggiate, ci fermiamo al Big Rocking Horse per chi vuole fare colazione,c’è un enorme cavallo a dondolo che è il richiamo della zona,accanto c’è pure una piccola fabbrica e vendita di giocattoli in legno, attraversiamo il paesino di Birdwood ,vediamo già numerose vigne ed aziende vinicole.La Barossa è una delle principali zone per la produzione di vino in Australia La zona inizialmente fu coltivata da coloni tedeschi intorno al 1840 per sfuggire a persecuzioni religiose in atto nella Prussia e nella Slesia, tanto che inizialmente il nome dato alla regione fu appunto Neu Schlesien, successivamente fu chiamata Barossa per ricordare la vittoria inglese sui francesi nella battaglia di Barrosa avvenuta nel 1811, per un errore di trascrizione il nome divenne Barossa e tale è rimasto.Ci fermiamo qualche minuto ad osservare un invaso artificiale creato da una particolare diga lunga circa 150 mt, Whispering Wall ,pare che abbia un particolare effetto acustico con il quale è possibile udire distintamente da una persona quanto è semplicemente sussurrato dalla parte opposta. Iniziamo quindi la visita delle aziende vinicole principalmente viene prodotto Riesling, Souvignon , Cabernet ma lo Shiraz sembra essere quello più apprezzato. In ogni azienda ci fanno assaggiare tre o quattro varietà, ma a stomaco vuoto o quasi è veramente un’impresa non da poco.Dopo le prime due abbiamo compreso il lunch in un ristorante di Tanunda Dopo pranzo possiamo forse apprezzare meglio la degustazione, ci fermiamo in altre due aziende, il vino specialmente quello bianco presenta quasi sempre un retrogusto acidulo, infatti nella descrizione del vino viene riportato un particole gusto di cedro, che i nostri vini non presentano ma pare che sia dato da una particolare conformazione del terreno. Quelli rossi sono abbastanza corposi, superano anche i 13° e ricordano più da vicino i nostrani.
Rientriamo ad Adelaide intorno alle 16,30, siamo rimasti pienamente soddisfatti e questo ci lascia ben sperare nella gita di tre giorni al Flinders Ranges. Torniamo al ristorante Amalfi, questa volta ci decidiamo di prendere un piatto di pasta ai frutti di mare, veramente molto buona, scambiamo qualche parola con un cameriere italiano che ormai s’è trasferito lì da qualche anno

14 febbraio lunedì Semaphore- Adelaide 18.g
Decidiamo di raggiungere la spiaggia di Semaphore, valida alternativa a quella di Gleneng. Anche questa è una località tipicamente turistica anche se meno frequentata.Vi arriviamo facilmente con il bus 157,la sabbia è bianca, non c’è praticamente nessuno, c’è bassa marea ma l’acqua non è eccessivamente molto calda, mi limito ad un veloce bagno. Vi restiamo fino alle 13 circa, pranziamo con un’insalata di polpo poi vorremmo raggiungere la località vicina di Port Adelaide Ci sarebbe un autobus che vi arriva direttamente lo perdiamo per un soffio, il prossimo ci dicono dovrebbe esserci alle 15, aspettiamo inutilmente fino alle 15,30 a questo punto decidiamo di rientrare in città, anche perché sarebbe troppo lungo tornare in centro per poi prendere un altro autobus, Amalfi è chiuso, cerchiamo un’alternativa in zona ci sono tanti altri ristoranti,ma alla fine torniamo all’orientale.

15 febbraio martedì Flinders Ranges 19. g
Partiamo da Adelaide intorno alle 8 dopo aver raccolto tutti gli altri partecipanti. A parte un’ anziana donna tedesca sono tutti molto giovani di varie nazionalità, siamo in tutto in 16. L’autista, Derek, che funge anche da guida si ferma in un supermercato a fare provviste, tutto viene messo a disposizione senza problemi,frutta,biscotti, barrette,patatine, oltre naturalmente a carne, pane, pasta, prosciutto, insalata e tutto quanto ancora potrà essere per alleviare la fame durante il viaggio.Con una strada quasi tutta diritta in mezzo ad un territorio che diventa sempre più arido via via che si procede verso nord , ci sono piante basse spinose e qualche albero,arriviamo a Port Augusta sono quasi 300Km, ci fermiamo in un parco per un pranzo pic nic. . Ancora 80 km e siamo a Quorn considerata la porta d’ingresso alle Flinders Ranges. E’una cittadina che appare molto tranquilla dove il tempo pare si sia fermato all’epoca dei pionieri. Fa già abbastanza caldo ma non è soffocante, poco dopo ci fermiamo per raggiungere le Yoranbulla Caves situate su un’altura dove vi sono delle pitture rupestri aborigene.Dopo una camminata di circa un km si arriva alle grotte con una ripida scalinata in legno Un cartello spiega il significato delle varie figure rappresentate nella roccia. Dall’alto si gode di un bellissimo panorama della vallata. Ancora 100 km circa e siamo a Hawaker non si vede anima viva in giro, all’inizio del ‘900 era diventata però un’importante stazione di transito e smistamento verso le zone ancora più interne. Per il pernottamento ci fermiamo all’Angorchina Camp è una struttura molto semplice ma pulita, ci sono sei – sette camere con letti a castello. Allo spaccio compro la birra che sorprendentemente costa meno che dalle altre parti, ci diamo un po’ daffare per metter su tavola, Derek comunque ci prepara una semplice insalata di pollo. A questo punto non ci resta altro che andare a dormire.

16 febbraio mercoledì Flinders Rangers 20 g.
Dopo colazione, non mancava assolutamente nulla, riprendiamo la strada che ripercorriamo in parte quella del giorno prima. Il panorama non cambia di molto terreno e vegetazione sono quasi sempre gli stessi.Dopo un rapido pasto arriviamo a Wilpena Pound N.P. Ha una superficie di circa 80 Kmq ed è attraversato dal Wilpena Creek ed è considerato la più importante attrattiva della zona,si possono incontrare numerose specie di animali ed uccelli, dal centro visitatori partono numerosi sentieri e percorsi di varia difficoltà e lunghezza tutti ben segnalati ed indicati da un colore diverso. Derek c’accompagna lungo uno di circa 3,5 km in gran parte in piano con molta vegetazione che contribuisce a creare ombra lungo il percorso, fa comunque caldo ed è bene avere sempre una certa scorta d’acqua. Si cerca di raggiungere un punto d’osservazione in cima ad una collina il percorso diventa molto più ripido ed accidentato, mi manca il fiato e sono costretto a fermarmi ed ad aspettare gli altri che tornino indietro.Rientriamo al centro visitatori dove ci riuniamo al resto del gruppo, qualcuno ha fatto un altro percorso, dopo esserci ristorati ripartiamo diretti al nostro prossimo campo.E’ molto più semplice ma è funzionale lo stesso.Scegliamo la nostra camera siamo in quattro, noi abbiamo un matrimoniale poi ci sono due letti a castello. Io sono sudato marcio, quindi vado subito a farmi una doccia per evitare lunghe file per gli uomini ce ne sono solo due funzionanti, quando esco Ivana mi viene incontro dicendomi che Derek in men che non si dica ha radunato tutti ed è andato via con il pullman,le aveva detto qualcosa ma non ha capito. In effetti quando eravamo arrivati il manager del campo mi aveva detto che nelle vicinanze c’era la possibilità di osservare degli alligatori e qualcos’altro ma non potevo immaginare che sarebbero andati via senza dirci nulla, ma così è stato,questo fa arrabbiare Ivana, a terra è rimasta pure l’anziana signora tedesca la quale pure lei appare particolarmente risentita. Sicuramente quando eravamo arrivati questa escursione non era prevista, è stata quindi una decisione improvvisata al momento. Ritornano dopo quasi due ore,chiedo subito spiegazioni a Derek e perché non c’ ha aspettato quando s’era reso conto che non eravamo tutti presenti, il mio inglese è abbastanza scarso ma mi faccio capire, la signora usa invece termini decisamente più forti, alla fine capisco che s’è trattato di un malinteso, che le scuse sono sincere e finisce tutto in una stretta di mano.Sono stati in effetti ad osservare degli alligatori in una zona vicina. Ma Ivana è ancora arrabbiata non cena nemmeno, le preparo un panino e va a dormire, Derek mette su un’accettabile spaghettata con un sugo di carne che aveva già preparato.

17 febbraio giovedì Coober Peddy 21 g
Partiamo molto presto e dobbiamo fare un sacco di strada, sono quasi 600 km non ci sono alternative dobbiamo ritornare indietro fino a Port Augusta per poi prendere la strada verso nord che conduce a Coober Peddy, e che prosegue raggiungendo Alice Springs fino a Darwin.Lo scenario assume sempre di più quello dell’outback, non è ancora deserto pieno, passiamo vicino al Lake Torrens ed ad altri laghi salmastri più piccoli che sono caratteristici della zona intorno c’è solo una rada e scarsa vegetazione. Ci fermiamo qualche minuto in un’area di servizio che rappresenta in pratica tutto il paese, c’è un cartello all’entrata “ Welcome to Glendambo ! Elevation 150 mt, Population: Sheep 22.500, Flies 2.000.00 (approx), Humans 30! “ Arriviamo intorno alle 14,30 fa abbastanza caldo ci sono “ solo “ circa 35°C ma in quella zona la temperatura può anche arrivare ai 50° C. Il cielo un po’ velato contribuisce forse ad attenuare la temperatura. La zona è conosciuta per essere la capitale dell’ opale infatti continua ad essere estratto in grosse quantità, ci sono tante miniere alcune anche a cielo aperto.Fu scoperto casualmente nel 1915 e da allora sono arrivati tantissimi minatori in cerca di fortuna ci sono, pare,40 comunità di diverse nazionalità, la cittadina il cui nome sembra derivare dalla lingua aborigena, “ il buco nel terreno dell’uomo bianco” sembra essere ai confini del mondo, con un aspetto quasi spettrale,anche se non mancano negozi,ristoranti ed alberghi anche di livello molto elevato.In effetti una sosta di una giornata potrebbe anche essere presa in considerazione,effettuando alcune escursioni nelle vicinanze o alla visita di alcune miniere sotto l’attenta guida di guide esperte. Un’altra caratteristica del luogo è quella che molte abitazioni sono state ricavate nel sottosuolo, in quel modo la temperatura si mantiene costantemente intorno ai 23°, questo per ripararsi dalla calura estiva ed anche dalle rigide temperature delle notti invernali. Non abbiamo molto tempo a disposizione ci dobbiamo limitare a visitare un vecchia miniera in parte ricostruita a scopo turistico ed un tipico appartamento sotterraneo, ci viene pure mostrato un breve filmato sulle prime spedizioni .e spiegato come l’opale si sia formato in quella zona più di 150 milioni di anni fa per una serie di sedimentazioni di silicio con altri minerali che conferiscono i vari colori alla pietra.Visitiamo poi una chiesa copto ortodossa anche questa sotterranea che rimane sempre aperta. Per finire ci viene offerta la cena con pizze giganti da John’s Pizza bar, che non sarebbe stata compresa nel prezzo del tour per noi che non proseguiamo, siamo in sei a rientrare ad Adelaide, tutti gli altri continueranno per Alice Spring e Ayers Rock.Alla fine i 435$ sono stati spesi molto bene se si pensa che solo il ritorno con la Greyhound ne costa 130.

18 febbraio venerdì Adelaide 22. g.
Sono quasi 11 ore di viaggio, il pullman è mezzo vuoto, quindi ci possiamo accomodare a nostro piacimento. Arriviamo intorno alle 7,30, piove leggermente,passiamo proprio davanti al nostro albergo, chiedo all’autista se ci fa scendere senza arrivare al terminal dei bus,gentilmente acconsente. Andiamo in camera, praticamente piove per tutta la giornata, girovaghiamo nel Mall, per cena torniamo da Amalfi, spendiamo un po’ più delle altre volte con un bel piatto di pasta , carne e pesce.

19 febbraio sabato Perth 23 g.
Abbiamo il volo alle 12,30 quindi facciamo tutto con calma. Arriviamo alle 13,45 locali ma ci sono due ore in meno, quindi a questo punto la differenza con l’Italia è di solo 7 ore.Avvertiamo subito una temperatura diversa, Perth appariva sempre essere una delle città più calde dell’Australia, questo a vedere i telegiornali locali, infatti ci sono 33°C. Per arrivare in albergo prendo un taxi, anche perché ormai mi sono reso conto che costa praticamente uguale a prendere lo shuttle. L’albergo scelto è il Criterion, in Hay st. anche questo prenotato prima di partire,forse meglio non potevo trovare considerando anche il prezzo al cambio circa 80 €,ci viene inoltre dato un buono sconto del 20% per il ristorante ed un altro per avere gratis o un soft drink o un bicchiere di vino come benvenuto, inoltre accesso gratuito ad internet da due postazioni nella hall, con la sola raccomandazione di non fare collegamenti eccessivamente lunghi e di lasciare posto anche agli altri. L’albergo è anche questo in pieno centro a pochi passi dal Mall e da altri punti d’interesse turistico Usciamo quasi subito per prendere contatto con la città, raggiungiamo subito il Swan River da dove partono crociere e traghetti lungo il fiume che attraversa e divide la città. C’è una bellissima passeggiata lungo la sponda, da dove svetta la Bells Tower, una struttura in vetro ed acciaio dove sono conservate alcune campane inglesi del XIV secolo. Voglio prendere subito informazioni per un eventuale traghetto per arrivare nei giorni successivi a Fremantle. In pratica non esiste un servizio A/R di ferry, ci sono solo alcune escursioni di mezza o intera giornata, ed anche abbastanza care che offrono oltre a questa la possibilità di raggiungere altre località, c’è solo un frequente servizio per lo zoo che si trova dalla parte opposta comunque mi dicono che si può arrivare facilmente a Fremantle con il treno. Torniamo indietro verso il Mall,notiamo una piccola corte interna in puro stile inglese, sia per quanto riguarda l’architettura,le insegne ed i negozi, sentiamo un certo languorino allo stomaco avendo pranzato solo con quanto dato dalla Qantas, cerchiamo una pasticceria o una caffetteria dove prendere un toast o qualcosa del genere, non sono nemmeno le 17 e sono già praticamente tutti chiusi, sono già aperti solo alcuni ristoranti ma certamente non vogliamo cenare a quell’ora alla fine troviamo un locale che offre degli stuzzichini, sono proprio scritti così sul menù esposto ma si tratta solamente di tre, dico tre, microscopici crostini e di alcuni sottaceti, ma tanto basta per tirare avanti.Torniamo in camera per cambiarci e fare la doccia, per cena decidiamo di mangiare al ristorante dell’albergo, non avendo notato nelle vicinanze niente che ci potesse attirare, è già quasi tutto pieno, questo lascia deporre per un buon segno, infatti mangiamo bene con un filetto porthouse ,presento il buono per lo sconto, che mi viene fatto ma non mi viene ritirato mi dicono di tenerlo per un’altra volta, più gentili di così non si può.

20 febbraio domenica Perth 24 g.
Usciamo alle 8,30 anche qui di domenica i bar sono ancora chiusi, è aperto solamente Mc Donald ma visto che la domenica precedente era andata bene ci fermiamo. Poco distante c’è la Wesly Church, chiesa metodista costruita nel 1870, ormai affogata in mezzo ai moderni grattacieli, continuiamo la nostra passeggiata e visita,c’è ancora un’altra piccola cappella ma è in corso una funzione, quindi ne usciamo quasi subito.Arriviamo alla Cattedrale cattolica di St. Mary,è abbastanza grande anche questo in uno stile gotico moderno, stona soltanto un’ampia vetrata chiaramente aggiunta in un secondo tempo.Nel frattempo mi sono sufficientemente informato su i mezzi pubblici ci sono tre linee CAT, Central Area Transit , identificate con i colori , blu, gialla e rossa, sono completamente gratuite che collegano i vari punti della città, alle fermate riconoscibili dal colore della pensilina, sono esposti gli orari ed addirittura premendo un pulsante s’accende un display che indica quanti minuti mancano all’arrivo del bus. Rimane solo da capire con quali soldi possono mantenere questo servizio.E’ leggermente nuvolo e la temperatura è molto più bassa del giorno precedente, meglio così si suda di meno.Decidiamo di raggiungere il Kings Park a qualche km dal centro sopra una collina che domina la città.Arriviamo facilmente utilizzando la linea blu, il parco è un vasto giardino botanico dove molta gente è arrivata per passare la giornata, sinceramente però pensavamo di trovare qualcosa di meglio, anche se vi sono raccolte molte varietà di piante e fiori. Dopo ave mangiato un toast al bar del parco torniamo indietro in città, tanto per approfittare del servizio gratuito prendiamo la linea gialla che fa un servizio circolare per osservare alcune zone più distanti dal centro, ma non offrono alcun punto d’interesse, quindi scendiamo davanti alla stazione, volevo arrivare alla cittadina satellite di Subiaco, si chiama proprio come l’omonima italiana fondata da un piccolo gruppo di monaci benedetti che vollero conservarne il nome. Si raggiunge facilmente con il treno lungo la linea di Fremantle, pensavo anche qui di trovare qualcosa in più, facciamo quattro passi poi riprendiamo il treno per tornare in città, ci fermiamo per una birra fresca all’animatissimo bar Lucky Shag lungo il fiume. E’ un locale sempre pieno di gente, che si scola pinte di birre una dietro l’altra, all’interno per chi vuole ci sono due o tre televisori che trasmettono eventi sportivi, qui ho trovato una cosa che non avevo mai visto da nessun’altra parte:all’interno delle toilette ( in quelle delle donne non sono entrato) sopra gli orinatoi all’altezza degli occhi ci sono altri piccoli schermi televisivi, in questo modo uno può continuare a vedere la partita anche mentre sta facendo pipì ! Ceniamo ancora al ristorante dell’albergo,Ivana prende un ossobuco con risotto alla milanese,io un discreto piatto di spaghetti aglio e olio,bastava cuocerli solo mezzo minuto in meno.

21 febbraio lunedì Fremantle 25 g.
Facciamo colazione in un ottimo punto di ristoro il Croissant express, passeggiamo nel Mall, i negozi sono aperti, qui ci sono anche alcune punti vendita di grosse firme,prendiamo ancora il bus della linea blu per tornare alla stazione, faccio il biglietto per Fremantale è tutto automatizzato, non ci sono biglietterie umane, mi devo far aiutare da un inserviente, arriviamo in circa 20 minuti intorno alle 11.E’ situata alla foce dello Swan River ed è oltre che una località turistica, anche un porto industriale molto importante.La cittadina appare molto tranquilla, sarà perché è ancora presto,ci sono un paio di chiese, alcuni edifici storici ma sono chiusi, ci sono pure alcuni piccoli centri commerciali. Camminiamo lungo la via principale, fermandosi a fare qualche foto,pranziamo velocemente poi c’ avviciniamo alla vecchia prigione.Arriviamo pochi minuti prima che inizi una visita guidata, neanche eccessivamente a buon prezzo 18$ a testa, ma entriamo anche perché altrimenti non è possibile accedere all’interno. La prigione fu costruita nel 1856 per reclusi avviati ai lavori forzati durante il primo periodo coloniale, divenne poi una prigione comune ed è rimasta in funzione fino al 1991, con l’aggiunta di una sezione femminile ed una di massima sicurezza, ci fanno visitare i vari reparti a cominciare dove i detenuti nuovi arrivati venivano visitati e disinfettati,i vari bracci,le zone ricreative, e la sala delle esecuzioni per impiccagione, per finire come le varie celle siano state migliorate come comfort nel corso degli anni. Quando usciamo poco lontano notiamo un grosso capannone con un’insegna di una comunità italiana, c’è una bocciofila, entriamo dentro al bar salutiamo un signore, ovviamente italiano, il quale non ci dà nessuna relazione, ce ne vaniamo via subito senza dire una parola. Facciamo ancora qualche passo poi c’avviamo verso la stazione per riprendere il treno, tornati a Perth torniamo verso il fiume, ci fermiamo ancora al Lucky Shag per berci una birra, traccheggiamo un po’ poi decidiamo di restare a cena anche se è ancora abbastanza presto, tanto da queste parti l’usanza è questa, barramundi ed una bella piattata di cozze!

22 febbraio martedì Albany 26g.
Avevo scelto la cittadina di Albany perché avevo capito essere una località di mare con invitanti spiagge. Dista circa 400 km da Perth, consultando la Lonely avevo visto che era possibile raggiungerla utilizzando i servizi della compagnia di pullman della TransWA che opera nell’ Western Australia. Il costo è di 55$ a tratta a testa quindi in tutto 220. Per evitare di perdere tempo a Perth, pochi giorni prima di partire mi collego al sito ed acquisto i biglietti. La risposta è in tempo reale dove mi viene confermato l’acquisto e l’assegnazione dei posti.Il giorno dopo mi arriva dalla compagnia una e mail con tante scuse, che per un banale errore i posti assegnati sul pullman non sono il 6 e 7 ma il 7 e 8.Incredibile ma vero ! Arriviamo al terminal East Perth che è abbastanza decentrato con un taxi, il pullman parte alle 9.Presento il voucher che avevo stampato e mi viene dato il biglietto definitivo.Durante il percorso ci si ferma in un paio di aeree di servizio, il territorio è abbastanza brullo, solo quando ci si avvicina alla costa assume un aspetto più mediterraneo, con anche qualche azienda vinicola.Arriviamo alle 15, mi fermo subito all’ufficio informazioni, mi vengono date una piantina della città,un orario degli autobus che comunque è abbastanza ridotto, e le indicazioni per raggiungere il nostro albergo il Metro Inn motel, che questa volta è a quasi 2km dal centro, sulla H.way1, 100 A$ a notte Prendiamo quindi un taxi per raggiungerlo. Usciamo nuovamente verso il centro, il servizio di autobus è già terminato quindi c’avviamo a piedi, i negozi sono già tutti chiusi, arriviamo alla terrazza sul mare dove c’è il monumento ai caduti della I guerra mondiale Ceniamo da Nonna’s riportato anche dalla Lonely Planet, di chiara ispirazione italiana,personale molto gentile, mangiamo un’ottima pizza margherita,ad una cameriera chiediamo se il proprietario è italiano, ci risponde dicendoci che ormai non lo è più ma il cuoco è italiano ma quel giorno è a riposo, per digerire ci rifacciamo a piedi la strada per tornare in albergo, è leggermente rinfrescato la felpina non disturba affatto.

23 febbraio mercoledì Albany 27 g.
Quando ci svegliamo accendo la televisione,rimaniamo attoniti dalla notizia e dalle immagini del tremendo terremoto che ha colpito Christchurch, l’anno scorso eravamo proprio lì.Vogliamo raggiungere in qualche modo la spiaggia di Middleton che è descritta come molto accogliente ed adatta a passare una giornata sul mare.Usciamo quindi alle 8 con l’asciugamano e costume indossato. Poco distante c’è una fermata dell’autobus, una signora sta aspettando, le chiedo se sa a che ora passa , mi risponde che è questione di pochi minuti.Quindi ci risparmiamo almeno una prima camminata. Scendiamo al capolinea e facciamo colazione da Dylan’s consigliato anche questo dalla Lonely.Entro nuovamente all’ufficio informazioni per chiedere come raggiungere la spiaggia,un autobus in effetti ci sarebbe ma passa ogni ora poi alle 15 cessa il servizio, anche questo è da capire, altrimenti mi spiega che si può anche raggiungere seguendo un sentiero lungo mare ma sono quasi 5 km. Mentre sto parlando s’avvicina una ragazza, Claudia di Bolzano, è sola ha noleggiato un’auto e ci chiede se ci fa piacere di restare con lei, per raggiungere le spiagge ed altri punti d’interesse che difficilmente sono raggiungibili con i mezzi pubblici.Accettiamo di buon grado, nel vicino supermercato compro pane, prosciutto e frutta per quello che sarà il nostro pranzo. In effetti facciamo un ampio giro della zona raggiungendo in successione oltre che la spiaggia di Middleton, Emu Point, Cable Beach, The Gap, Franchman Bay, the Salmon Hole sono tutti posti uno più bello dell’altro, con spiaggia bianca e acqua azzurra, avvistiamo pure due o tre squali che sono a pochi metri da riva. Non avremo mai potuto vedere quei posti senza averla incontrata.Rientriamo ad Albany intorno alle 16, lei ormai ha già deciso di ripartire subito per un’altra zona vicina, quindi ci salutiamo. Torniamo ovviamente a piedi in albergo e poi ancora di nuovo in centro per la cena. Ci fermiamo da Venice, anche questo d’origine italiana quasi tutto pieno, non ha licenza ma non avevo notato l’insegna BYO, quindi esco a comprare la birra in un negozio di fronte. Prendiamo della pasta alla marinara, , probabilmente il gelato preso dopo cena e l’aria fresca della sera blocca la digestione ad Ivana con ripercussioni notturne.

24 febbraio giovedì Albany 28 g.
Quando ci svegliamo è nuvolo,tira vento e fa quasi freddo,quindi il progetto di raggiungere le spiagge va a farsi benedire. Restiamo quindi in camera un altro po’ anche per vedere i telegiornali che sono tutti rivolti sempre al terremoto in Nuova Zelanda.Alla fine usciamo lo stesso e dopo aver fatto ancora colazione da Dylan’s giriamo per la cittadina, visitiamo la piccola chiesa di St. John ,il piccolo museo ed arriviamo davanti alla riproduzione del brigantino Amity la nave che condusse qui i primi coloni. Ancora qualche passo ma non c’è praticamente altro da fare, minaccia pure di piovere, quindi ce ne torniamo ancora a piedi in albergo. Ultima a/r verso il centro, ceniamo nuovamente da Venice’s conosciamo pure il cuoco è abruzzese ed anche lui vive in Australia da tanti anni si trova benissimo e non tornerebbe indietro per nessun motivo.

25 febbraio venerdì Perth 29 g.
E’ ancora brutto tempo, prendiamo un taxi per raggiungere il terminal dei bus,facciamo ancora colazione da Dylan’s, il pullman parte alle 9,ed arriviamo alle 15 facendo le solite fermate dell’andata. A Perth troviamo decisamente una temperatura più calda, siamo intorno ai 36 - 37°C. Ritorniamo ovviamente all’ Hotel Criterion ci viene ancora dato il buono sconto per il ristorante e per il bicchiere di vino. Dopo una rapida rinfrescata raggiungiamo nuovamente il Swan River per prendere informazioni per raggiungere Rottenest Island che c’era sta consigliata e descritta come incantevole.Anche se è a soli 19 km dalla costa il prezzo del traghetto A/R è veramente esagerato. 89 $, decidiamo quindi di rinunciare cercando qualche altra valida alternativa. Ci fermiamo ancora al solito pub per una birra e poi cerchiamo un posto nuovo dove cenare.Attira la nostra attenzione l’insegna” Venezia “ che si trova vicino all’albergo, il menù è scritto in inglese ed italiano e riporta la didascalia” Si mangia bene e si spende poco”Ormai l’esperienza acquisita di vecchi viaggiatori doveva farci sorgere qualche perplessità, ma non sappiamo dove andare, quindi entriamo.Per mangiare bene, può anche andare, per spender poco direi proprio di no, per un paio di bruschette, la solita costata di Ivana e per una doppia porzione di calamari alla griglia(erano scarsi ),due birre, spendiamo la bella cifra di 113$ !

26 febbraio sabato Perth – Cottlesloe 30g.
E’ sereno e caldo, abbiamo deciso di raggiungere la spiaggia di Cottlesloe si trova a vicino a Fremantle, la raggiungiamo sempre con il solito treno. L’acqua è calda e si può fare bene il bagno anche se c’è una forte corrente. C’è molta gente ma troviamo un posto all’ombra dove sistemarsi. Vi restiamo fino alle 13,30, pranziamo con il solito panino di Subway poi raggiungiamo Fremantle per visitare l’animato mercato di fine settimana, pensavo di trovare un mercato all’aperto invece è all’interno di una struttura dove c’è di tutto, dai banchi di frutta e verdura, a quelli della carne,negozi di souvenir ed un paio di pub dove ci dissetiamo con il solito boccale di birra. Fuori lungo la strada notiamo un ristorante messicano, decidiamo di tornarci per la cena, restare fino a quell’ora sarebbe troppo estenuante, tanto il biglietto del treno è valido fino a mezzanotte, quindi rientriamo per farci una doccia e riposarci un’oretta.Come programmato ritorniamo ma quando arriviamo al ristorante messicano c’è posto solo all’interno, dove il ventilatore non basta ad abbassare la temperatura,anche se fuori non c’è poi molta differenza,ci preparano un tavolo vicino alla finestra, mangiamo benissimo con enchilada e quesadilla, spendendo con tre birre solo 56$.

27 febbraio domenica Perth 31 g
E’ praticamente l’ultimo giorno australiano all’indomani abbiamo il volo per Singapore, ce la prendiamo comoda, tanto sappiamo di trovare i bar chiusi,infatti aspettiamo che aprano e facciamo colazione ancora da Croissant Express.Ci pervade un certo senso di nostalgia giriamo quindi senza una meta precisa, alcuni negozi sono aperti passiamo così la mattinata, si potrebbe andare allo zoo ma sinceramente non c’interessa più di tanto.Nel pomeriggio facciamo una passeggiata lungo le sponde del Swan River poi rientriamo verso l’albergo ci prendiamo il bicchiere di vino bianco come aperitivo sfruttando il buono, poi restiamo per la cena utilizzando lo sconto.

28 febbraio 32 g.
Facciamo colazione e poi dopo un ultimo sguardo alla città ci portiamo verso l’aeroporto abbiamo il volo Qantas per Singapore alle 12,20. Arriviamo alle 17,30 e vi resteremo tre giorni prima di rientrare in Italia.

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