Dopo averlo sognato, desiderato e progettato siamo finalmente partiti per la nostra grande avventura Australiana.
Volo da Malpensa il giorno 4 febbraio 2012, mentre da noi iniziava il vero inverno, con neve e freddo.
Purtroppo questo viaggio lo faremo solo in quattro: Luigina, Franz, Giovanni ed io gli altri amici del gruppo Ferraris non saranno con noi. Alla Malpensa arriviamo con il nostro caro amico Benito, che molto gentilmente ci ha accompagnati.
Volo Catai Pacific, con scalo ad Hong Kong, un’attesa molto breve e ripartiamo per Sydney.
Viaggio ok, arrivati alle 21 stanchi ma soddisfatti, inizia la nostra grande avventura in questo nuovo paese.
Hotel Sebel Harbour, nella zona The Rocks (la parte più antica della città) popolata nel 1778 da deportati e truppe militari.6 Febbraio, primo giorno, ci attende una guida italiana (Toni) visita veloce della città, vediamo le cose più importanti: Harbour Bridge, Opera House, Darling Harbour, Palazzo del parlamento, il Domain, Victoria Street, Paddington e anche la spiaggia Bondi beach (frequentata dai surfisti).
Pomeriggio libero, visita al Sydney Aquarium e fotografie e filmati molto interessanti del mondo marino, poi pranzo al molo, bistecca con patatine e giro con trenino monorotaia, visita alla torre Sydney Tower, piacevole sorpresa prima di avventurarci sulla sommità della torre, vediamo un breve filmato sull'Australia in tre D e poi vista mozzafiato sulla città di Sydney.
Ci rechiamo nella baia dove sorge l'Opera House e al ponte di Harbour Bridge. Passeggiamo fra le vie di Sydney con gli occhi sempre in movimento e la macchina fotografica e la telecamera di Franz sempre in funzione.
Rientro in albergo, Luigina ed io saltiamo la cena, non siamo in perfetta forma, lasciando i nostri mariti alla ricerca d'un ristorante, la prima cena sulla terra Australiana, in un ristorante Italiano.
7 Febbraio, dopo un'abbondante colazione sul terrazzino del nostro Hotel visitiamo Sydney dal mare, bellissima la vista dalla baia, con l'Opera House e il ponte Harbour Bridge, che imponenti si ergono davanti a noi.
Dopo un paio d'ore torniamo sulla terra ferma, il nostro viaggio è accompagnato dallo stridio dei gabbiani che volano accanto all'imbarcazione, quasi a volerci indicare la strada.
Visita all'Opera House ed ai suoi tre meravigliosi teatri, l'Opera Theatre soffitto e pareti nere per focalizzare l'attenzione sul palcoscenico, la Concert Hall (la sala più ampia), dove ospita concerti sinfonici, corali, jazz, folk e pop e la PlayHouse.
La sera, casualmente, visitiamo l'Australian Museum, apertura serale con aperitivo e musica dal vivo, esperienza piacevolissima e molto gradita da noi tutti (come il resto naturalmente), con tanto interesse ammiriamo i dipinti degli Aborigeni e ogni cosa che parla di loro e della loro cultura, piano piano iniziamo a conoscere meglio questo popolo.
Cena con vista all'Opera House, rientro in albergo soddisfatti e contenti.
8 Febbraio, visita con guida parlante italiano alle Blue Mountains, prima tappa al Parco Katoomba, dove per la prima volta ammiriamo i Canguri, gli Emu, i koala, il Kookaburra, i pellicani, le aquile altro ancora.
Proseguiamo per le Blue Mountains, ma purtroppo c'è la nebbia e vediamo molto poco.
In un locale del posto, possiamo apprezzare le danze degli aborigeni e ascoltare la loro musica.
Pranzo in un grazioso locale montano (sembra d'essere in Alto Adige) con la nostra guida (un simpatico personaggio) di padre Austriaco e madre Greca e nato in Egitto, ora cittadino Australiano, con noi anche una coppia della Costiera Amalfitana.
Solo nel pomeriggio la nebbia dirada un po' e possiamo ammirare le famose montagne le tre sorelle, dopo una breve pausa alle Cascate Wentworth, con ai lati macchie di foresta pluviale ed un piccolo accenno di fox, nel parcheggio, con Giovanni e la sottoscritta, la musica proviene dall'automobile d'un insegnante di francese (locale) anche lui fermo al parcheggio.
Rientro in città.
A Sydney vediamo tante cose ed abbiamo la sensazione della città molto tranquilla.
L'ultima sera ceniamo a Lord Nelson Brewery una vecchia birreria, la più antica della città, passeggiamo sul ponte Harbour Bridge con un panorama mozzafiato sulla città illuminata.
La permanenza a Sydney è terminata ed il giorno 9 siamo già in volo per Alice Springs.
9 Febbraio, sorvolando la regione ci rendiamo conto del paesaggio molto diverso visto fino ad ora, l'aeroporto sperduto nel deserto ma fortunatamente con una temperatura molto più calda rispetto ai giorni precedenti.
Prendiamo possesso della nostra camera all'Aurora Hotel e riprendiamo le nostre visite locali.
Visita al Museo dell'Australia centrale, dedicato alla storia locale e agli Aborigeni e visita al Flying Doctor Service, il servizio medico volante fondato nel 1912 da John Flynn un pastore presbiteriano per portare soccorso il più veloce possibile alle persone che vivono nelle fattorie nell'Outback molto distanti dai centri abitati.
Terza tappa visita alla School of the Air, una scuola dove per comunicare vengono usati mezzi telematici, l'insegnante vede e comunica con i suoi alunni attraverso il video di un computer, mentre un tempo le cose erano più difficoltose. L'insegnante spediva libri e quaderni, ci si sentiva solo con il telegrafo e una volta ogni tanto venivano rispediti i quaderni per le correzioni.
Come sempre una bellissima esperienza e fra una visita e l'altra scorgiamo degli aborigeni nei parchi che bivaccano, è un popolo che in parte si è inserito ma altri vivono ai margini della società, con tutti i problemi che ne seguono.
Proseguiamo la nostra visita ad Anzac Hill dove possiamo ammirare le Catene del MacDonnell e tutta la città di Alice Springs, la collina prende il nome dal monumento dedicato agli Anzac nel 1934 e ancora visita alla Riserva storica della stazione del vecchio telegrafo, primo insediamento 1871.
La sera cena in una Steak House, dove io e Luigina mangiamo salsicce di canguro, coccodrillo, cammello ed emu, proviamo, ma non ripeteremo l'esperienza.
10 Febbraio, partiamo con un grande pullman, con altri gruppi di turisti, per il Kings Canyon, prima tappa Fattoria dei Cammelli e qui scopriamo che questi animali un tempo non c'erano in Australia ma furono portati dal Medio Oriente intorno al 1870 come mezzo di trasporto nel deserto, oggi qui ci sono gli unici esemplari al mondo di cammelli selvaggi e in molte zone dell'Australia si organizzano safari con questo insolito mezzo di trasporto.
Una bella esperienza visiva dove la mia macchina fotografica incontra lo sguardo interessante d'un cammello e dove alcuni uccellini si avvicinano mentre mangiamo un panino.
Durante una delle nostre soste acquisto il cappello in pelle e la retina per le mosche, piano piano entriamo a far parte d'una atmosfera completamente diversa dalla nostra, ma molto interessante e coinvolgente.
Durante il nostro viaggio per raggiungere Kings Canyon vediamo una natura brulla e incolta, con un paesaggio quasi irreale, fatto di piante, cespugli secchi ed una terra che diventa sempre più rossa.
Tanti canguri morti lungo la strada, investiti dagli automezzi che la percorrono, ed assisto ad una scena mentre un rapace si ciba di una carcassa di un canguro e poi se ne vola via.
Stiamo andando verso il Red Centre, le sorprese non sono finite.
Dopo aver dimenticato la custodia della mia macchina fotografica sul pullman che proseguiva per Ayers Rock (ma fortunatamente recuperata dopo due giorni), arriviamo a Kings Canyon, al nostro arrivo veniamo accompagnati ai Lodge, dormiremo in tende, bellissime, spaziose, ed un bagno altrettanto grande.
Il pomeriggio è molto caldo e la guida ci porta ad un piccolo trekking sulla montagna, dove ammiriamo uno dei primi luoghi sacri agli Aborigeni.
Sul nostro percorso troviamo rocce di un rosso infuocato, alberi con una corteccia bianchissima, i primi pomodori selvatici e gli uccelli con un piccolo pennacchio in testa Western Whipbirds.
Proseguiamo la visita nei luoghi dove vivevano gli Aborigeni 10.000 anni fa e possiamo ammirare i loro disegni rupestri, la guida ci mostra una grande pietra e su di essa un sasso piatto dove macinavano le farine, tutto in un contesto bruciato dal sole, ma affascinante.
Anche qui vediamo cammelli che mangiano indisturbati al margine del parco.
Rientro al Lodge, la cena è un'esperienza speciale, un falò sotto le stelle del deserto con degustazione di cibi locali e al nostro tavolo una coppia d'Italiani in viaggio di nozze, ma residenti nel Lussemburgo.
Terminata la cena ammiriamo, con spiegazione in inglese di una guida locale, il cielo stellato sopra di noi, una forte emozione ci attanaglia, non dimenticheremo mai questa serata fuori dal mondo.
Le Sorprese non terminano, il giorno dopo 11 FEBBRAIO, sveglia all'alba (quattro) colazione e via, noi quattro e la guida per un trekking di quattro ore alla scoperta del Kings Canyon.
Mentre davanti a noi sorge il sole, le montagne diventano sempre più infuocate, di un rosso acceso e davanti a noi il Canyon si apre immenso, è fantastico ciò che vediamo, possiamo scorgere nella roccia i segni delle onde del mare, lasciati quando questi luoghi erano sommersi dall'oceano, terminiamo l'escursione recandoci in un luogo considerato "il paradiso terrestre", non ha bisogno di spiegazioni e commenti.
Ritorniamo ai Lodge e subito ripartiamo con i nostri pesanti bagagli, verso un altra destinazione: Ayers Rock e li ci aspetta la montagna sacra degli Aborigeni "Uluru".
Prima tappa visita al centro d'arte Aborigena, dove naturalmente Luigina ed io diamo fondo al nostro portafoglio, tutto è interessante, tutto da comperare, animali intagliati nel legno, dipinti, vassoi, collane, bracciali ed altro ancora.
Finalmente ci avviciniamo a Uluru, un grande monolite che si staglia nel cielo blu cristallino, gli giriamo tutto attorno, scopriamo angoli e visioni diverse, disegni sulla roccia, fossili di conchiglie, colori irreali, in alcuni tratti non ci è permesso fotografare, ma ogni cosa viene fissata nella nostra mente in maniera indelebile e memorabile.
Poi il pullman ci porta in un luogo dove possiamo ammirare il tramonto sulla montagna sacra e mentre sorseggiamo bicchieri di Red wine e tapas, il sole tramonta e tutto viene avvolto da una luce irreale, che va dal rosso al blu e Luigina diventava sempre più felice, mentre sorseggia il suo vino.
Ritorno in albergo (molto country) e cena fai da te, con tantissima gente, ovvero ognuno acquista la carne che preferisce e poi la cuoce su grandi griglie arroventate con sottofondo musicale di un orchestrina locale, c'è chi cucina, chi mangia, chi balla e chi come noi conversa, tutto molto piacevole ed insolito per noi.
12 Febbraio, ancora sveglia alle quattro per ammirare l'alba sul monte Uluru, sempre nuove esperienze e nuove emozioni, visita alle Gole dei Monti Olgas nel Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta, Luigina fa un affermazione giustissima "in questa gola è come se nascessimo una seconda volta”, il paesaggio davanti a noi è bellissimo, cespugli verdi e secchi, sassi, una piccola pozzanghera dove il sole si riflette e mille stelline d'argento vi danzano dentro.
Alle 14.30 volo per Cairns la città sul mare dove si trova la grande Barriera Corallina, la più grande del mondo.
Lasciamo il Red Centre con negli occhi i colori della terra bruciata e il profumo del deserto e un pó di nostalgia per questo luogo magico.
Arriviamo all'hotel The Cairns, l'albergo è situato nel centro della città, bello e accogliente, dove dopo aver lasciato i bagagli, ci portiamo sul lungo mare, dove ammiriamo un tramonto bellissimo con bassa marea, poi ci inoltriamo nelle vie della città alla ricerca di negozi e d'un ristorante per la cena.
Ceniamo in un Market, dove assaporiamo piatti cinesi e la nostra memoria torna al nostro viaggio in Cina, fatto alcuni anni fa con il Gruppo Ferraris, ma prima io e Luigina facciamo acquisti, mentre i nostri mariti molto pazientemente ci attendono.
13 Febbraio, pronti per una nuova avventura, ci imbarchiamo sul catamarano, destinazione barriera corallina.
Esperienza piacevolissima, mare piatto, sole a picco e un leggero venticello.
Dopo un incontro ravvicinato con dei turisti Svedesi simpaticissimi e non più giovanissimi, scambiato qualche parola in inglese ed Italiano (Amarone), saliamo su piccole imbarcazioni che ci portano su un isolotto (un parco protetto) invaso da uccelli, Gabbiani, Sule, Fregate, Berte e Sterne tutte specie che approfittano del ricco ambiente per nutrire i loro piccoli al riparo dei predatori di terra ferma come gatti e volpi .
Ora siamo pronti per fare snorkelling.
Dopo alcuni tentennamenti decidiamo di provare, ed è bellissimo nuotare accanto ai pesci, un'esperienza magnifica, confermata e testimoniata dalla mano del fotografo Sub.
Terminiamo la nostra giornata alla Grande barriera corallina, dove il punto più basso tocca i 60 metri, su una barca con il fondo in vetro, dove abbiamo la possibilità d’ammirare ogni cosa sotto di noi, Il corallo tenero simile alle fronde di un albero, poichè ondeggia nel mare, il corallo duro specie più comune, i molluschi bivalvi giganti che vediamo chiudersi velocemente, le Murene, le Mante ed i pesci che si trovano in acque più profonde.
Il nostro rientro, rossi come peperoni, ma soddisfatti e con le nostre macchine fotografiche sempre più cariche d'immagini, ma le sorprese non sono finite, dopo esserci lavati e preparati per la cena usciamo e lungo la strada vediamo centinaia e centinaia di pipistrelli, che arrivavano dal mare si nascondono sugli alberi, per poi ripartire a migliaia nel cielo di Cairns, mai dimenticheremo uno spettacolo così interessante.
Ogni giorno una novità, un'emozione da fissare nella mente e ricordare.
14 Febbraio, sveglia e partenza per Kuranda, il primo tratto di strada con il pullman poi proseguiamo con un piccolo treno fino al villaggio di Kuranda e qui dopo aver ammirato farfalle meravigliose, pappagalli coloratissimi, ancora Coala e l'emozione di tenerlo in braccio e womba, alligatori e altro ancora, proseguiamo per la foresta pluviale, un paradiso per molte specie endemiche di flora e fauna, attraversata con lo skyrail rainforest Cable.
Sotto di noi alberi meravigliosi, felci, rampicanti e ruscelli, un ambiente che ci ha fatto tornare indietro nel tempo, migliaia di anni or sono, quando la terra era popolata da dinosauri e da altre specie ormai estinte e ci ha fatto sognare.
Abbiamo terminato la giornata in bellezza, prima un bagno in piscina io e Luigina, mentre Giovanni e Franz hanno problemi con la mia valigia, rotto la chiusura, loro sempre pazienti.
Infine la cena a base di pesce, dobbiamo festeggiare San Valentino, splendida giornata, ottima serata, cibo squisito e ottimo compagnia.
Ogni giorno condividiamo e viviamo nuove avventure con i nostri compagni di viaggio ed è bellissimo, davvero un ottima squadra.
15 Febbraio, ancora in aeroporto si parte per Adelaide, al nostro arrivo non perdiamo tempo (come sempre) dopo aver depositato i bagagli in hotel partiamo alla visita della città.
Vediamo il Palazzo del Parlamento, Rundle Mall dove possiamo ammirare gli artisti di strada mentre assaporiamo della frutta fresca e concludiamo con un panino al Mac Donalds, e poi Victoria Square, Adelaide Town Hall, la Cattedrale di San Francis, il South Australian Museum, con una documentazione preziosissima e immagini sulla vita degli Aborigeni e di altri popoli delle isole vicine.
Il Festival Centre un complesso per l'arte con una pittoresca ambientazione sul fiume, dove dopo aver scattato numerose fotografie e riprese terminiamo la giornata seduti lungo il fiume ad assaporare un vino squisito e a discutere dei problemi del mondo.
16 Febbraio, carichi di emozioni, ritiriamo la nostra macchina a noleggio per iniziare la nostra nuova avventura verso Kangaroo Island, alla guida Giovanni, Franz e Luigina sono i navigatori, io osservo e alcune volte dormo.
Lungo il nostro percorso vediamo grandi estensioni di vigneti e comprendiamo che qui inizia la produzione dei vini Australiani .
Arriviamo all'imbarco con un certo anticipo, bravo il pilota e bravi i navigatori, tutto ciò condito con momenti d'ilarità e dopo aver traghettato facciamo una piccola pausa con pranzo, assaporando vini squisiti, formaggi e ammirando una piccola baia sul mare.
Arriviamo al nostro albergo Aurora e le nostre camere hanno una splendida vista sul mare, subito dopo siamo a Emu bay una piccola baia dove alcuni pescatori sfilettano il pesce pescato ed il resto lo gettano ai pellicani accanto a loro, come se fossero ammaestrati.
Non siamo in tanti una decina di persone, ma altrettanti pellicani e un moltitudine di gabbiani.
Poi strade sterrate, pecore al pascolo, due canguri che ci osservano e che fuggono appena ci vedono, per poi terminare la giornata in un'altra baia ed ammirare un altro tramonto rosso fuoco, circondati in lontananza da numerosi canguri.
17 Febbraio, alle cinque siamo già svegli dobbiamo raggiungere la spiaggia dove a pochi metri da noi vedremo i leoni marini, arriviamo con un ora d'anticipo e cogliamo l'occasione per passeggiare lungo un altro tratto di mare, raccogliendo conchiglie, filmando e fotografando, non è una giornata soleggiata e fa un po' freddo, ma passeggiare sulla spiaggia noi quattro soli è bellissimo.
Alle 9 siamo già Seal Bay, accanto a una colonia di otarie, in silenzio, è un'emozione grandissima inspiegabile, c'è chi sonnecchia, chi sbadiglia, chi si coccola, chi gioca, chi va verso il mare e chi succhia il latte materno e poi via ad ammirare una costa spazzata dal vento verso Kirkpatrick Point a sud ovest dove si innalza un gruppo di grandi rocce rosse, modellate in forme strane dall'erosione del mare e dal vento, chiamate Remarkable Rocks.
Ancora forti suggestioni, irripetibili, ogni roccia fotografata e filmata nei minimi particolari per poter appassionare nuovamente ogni qual volta le rivedremo.
Poi ci spingiamo fino all'estremo ovest di Kangaroo a Flinders Chase National Park per ammirare il paesaggio e le spiagge popolate dalle foche e a Cape du Couedic per ammirare l'Admiral's Arch.
Terminiamo la nostra splendida giornata, dopo aver fatto scorta di patatine, cetrioli, olive ed una bottiglia di vino bianco, sulla spiaggia a Emu Bay, e mentre facciamo l'aperitivo guardiamo il sole perdersi dietro le colline, offrendoci ancora uno spettacolo magnifico.
Sulla spiaggia solo noi, un papà con il figlio, su due bellissimi cavalli e tanti gabbiani che dolcemente si posano sulla spiaggia bagnata da piccole onde.
18 Febbraio, partenza per Robe, un lungo trasferimento, ma sempre interessante, fatto di fitte zone boscose di pini, paesaggi molto diversi da quelli visti fino ad ora e la piacevole sorpresa sulla nostra strada del lago Blue Lake a Mount Gambier di origine vulcanica, un lago di un blu intenso, che solo in alcuni periodi dell'anno a questo bellissimo colore, noi abbiamo la fortuna di vederlo, è stupefacente.
Il nostro arrivo a Robe verso sera al Robe House b&b, accogliente, arredato con mobili d'altri tempi, piumoni colorati con grandi fiori, mentre il tema conduttore della camera di Luigina e Franz erano le galline ed un frigorifero già pronto per la prima colazione del giorno dopo.
Passeggiata lungo il mare e fotografare e filmare edifici antichi di questa piacevole cittadina, mentre Luigina intrattiene una coppia di turisti Australiani, con il suo Inglese ormai da professionista.
Cena piacevolissima in un ristorante Italiano con pesce e pizza e dove il cuoco Italiano ci viene a salutare.
19 Febbraio, trasferimento a Port Fairy lungo la Great Ocean Road una delle più belle strade panoramiche del mondo fatta da aspri picchi e mari agitati fino all'arrivo a Port Fairy e ancora piacevoli improvvisate.
Alloggiamo all'Oscar Waterfront Boutique Hotel, si accede all'ingresso principale dal giardino, il quale è percorso da due file di lavanda, mentre la parte posteriore si affaccia con una veranda (chiusa) sul canale navigabile. L'Hotel è arredato con gusto un po' francese, una grande scalinata si apre davanti a noi e porta alle camere al piano superiore. Ci accolgono facendoci accomodare in un grande salone ben arredato, con un grande camino in marmo per poi offrirci del the e biscotti burrosi, nella veranda che guarda sul fiume.
Dopo aver sistemato i bagagli siamo già attivi e via ad esplorare la città e la sua baia.
Percorriamo la riva del fiume fino ad arrivare all'oceano per poter ammirare il tramonto, ma purtroppo le nuvole ci impediscono la visione.
Ceniamo in un ristorante Turco con salmone ed altro.
20 Febbraio, partiamo per Apollo Bay ed ancora paesaggi meravigliosi con scogliere a picco sul mare e viste mozzafiato a ogni curva, arriviamo nel Parco Nazionale di Otway, un luogo dove molte navi affondarono, scorgiamo su un altura alcune lapidi nascoste fra i cespugli, ci sono sepolti marinai annegati nell'affondamento di una nave e altre persone che forse hanno scelto questo posto per la pace che vi regna. Vediamo The Arch, London Bridge, Point Hesse, Two mile bay.
Poi raggiungiamo la zona di Twelve Apostles (i dodici Apostoli) enormi monoliti erosi dal vento, lo spettacolo si riconferma strepitoso, purtroppo il sole non gioca a nostro favore, sicché decidiamo di sorvolare la zona con l'elicottero.
Prendiamo l'elicottero a Port Campbell National Park, sul primo elicottero saliamo noi, poi Luigina e Franz, ancora suggestioni nonostante abbiamo volato solo per 12 minuti, ma è stato fantastico, pilotava una donna, carina e brava.
È tardi dobbiamo raggiungere Apollo Bay, la zona è piena di curve, arriviamo verso le 20 al Captain's At the Bay - the Bridge B&B, ancora una simpatica sorpresa.
L'albergo è una struttura moderna, spazioso, arredato con gusto, nella camera da letto abbiamo un grande vasca da bagno e la sala da bagno è enorme.
Cena a base di pesce fritto e patatine, grande maialata.
21 Febbraio, partiamo per Melbourne e sulla nostra strada troviamo il Parco nazionale di Otway, con una robusta vegetazione che si è sviluppata per resistere al fuoco e a un terreno sterile e dominata dall'eucalipto, la foresta è nota come il bush.
Dopo una curva notiamo un'autovettura ferma ci fermiamo anche noi, due ragazze ci mostrano dei Coala sugli alberi, uno dorme, l'altro mangia, un altro si tira le zampe, tutto in libertà.
Dopo alcuni chilometri troviamo Aireys Inlet con il suo faro bianco e rosso un tratto distintivo di questa cittadina costiera, con le sue stupende vedute sull'oceano.
Proseguiamo verso la nostra meta Melbourne, dopo numerose peripezie per le vie della città, finalmente Luigina ferma un taxi e ci conduce direttamente al Travelodge Southbank Hotel, Giovanni e Franz consegnano l'autovettura al deposito.
La sera cena da amici di Franz e Luigina, alle 18,30 Annabel, la figlia dei loro amici, ci viene a prendere e ci porta a casa sua.
Abbiamo un'accoglienza calorosa, per non parlare della grande sorpresa nel vedere la loro casa, epoca 1800, arredata con cose preziosissime e con collezioni da museo, ogni cosa è perfetta, dall'aperitivo alla cena.
Giovanni rimane senza parole quando il padrone di casa gli mostra la sua collezione di automobili d'epoca.
I padroni di casa ci fanno sentire a nostro agio, sembra un sogno, come se li conoscessimo da sempre.
Ottima la cena preparata dalla padrona di casa (ex insegnante di cucina).
22 febbraio, Annabel e la sua mamma ci portano a scoprire Melbourne, giro panoramico sul tram e piano piano entriamo nel cuore della città e dopo aver visitato in mercato (ed acquistato) ci fermiamo per un pranzo veloce in un posto molto carino.
Nel pomeriggio proseguiamo la visita da soli approfondendo ciò che abbiamo visto al mattino: il Municipio di Melbourne, la Stazione di Flinders Street con i suoi orologi, la Biblioteca di stato, le Terme cittadine, Edificio 8 RMIT, Young and Jackson's con il famoso quadro di nudo Chloe, la Cattedrale di St. Paul con la meravigliosa Cappella dell'Ascensione e le sue splendide vetrate, la Royal Arcade la più antica galleria di Melbourne con le sue statue di Gong e Magog e Giovanni ne approfitta per un taglio di capelli in un negozio della galleria, il Victorian Arts Centre, il fiume Yarra con i suoi ponti, l'Atrium in Federation Square un bellissimo edificio moderno .
La sera cena ospiti della famiglia di Annabel in un famoso ristorante di Melbourne, cena squisita e compagnia ottima.
23 Febbraio, ultimo giorno di permanenza a Melbourne, terminiamo in bellezza, visita all'Isola di Phillip a sud di Melbourne, un giro veloce per l'isola, un'altro parco altri coala, canguri e poi via alle scogliere sull'oceano a sbirciare nelle tane dei pinguini, senza vedere nulla.
Dopo una cena veloce in un ristorante Italiano e le ultime fotografie scattate al tramonto sul mare, andiamo per vedere la parata dei pinguini.
Siamo tutti al buio, dall'oceano escono i primi pinguini in avanscoperta, loro controllano che non ci siano pericoli, quindi chiamano tutti gli altri e piano piano escono dall'oceano e si dirigono a gruppi, facendo tantissimi versi, ognuno verso la sua tana.
Facciamo ritorno all'albergo, l'ultima notte in Australia, un po’ tristi ma soddisfatti per questa meravigliosa vacanza.
24 Febbraio, non vogliamo perdere nessuna occasione e le ultime ore le trascorriamo alla visita all'Eureka Tower, un grattacielo alto 300 metri, dove all'88° piano abbiamo una vista splendida sulla città, quale miglior modo per salutare Melbourne? Uno spettacolo mozzafiato.
Alle 15,30 il nostro aereo parte per Hong Kong e poi per Malpensa, la nostra magica vacanza è terminata, e non mi resta che ringraziare mio marito che mi ha dato l'opportunità di realizzarla e i miei amici Luigina e Franz, compagni meravigliosi d'avventura.
Alla prossima, con affetto
Marina
Grazie Luigina, ci saranno altri momenti simili. Al prossimo viaggio, con affetto e con un bacio Marina
Che bello, che emozione leggere il tuo diario e pensare... ma io c'ero..... Un abbraccio forte forte Luigina