Queste breve note non hanno l’obiettivo di farvi innamorare di questi posti. Se avete deciso di andarci, oppure no, non sarò certo io a farvi cambiare idea. L’obiettivo è quello di fornire ai viaggiatori i pochi consigli che derivano da questa esperienza in modo che possiate non perdere tempo ed evitare scelte sbagliate.
In generale sulla Sicilia “continentale” c’è da dire:
- gente stupenda
- acqua limpida
- spiagge così così (se siete stati in Grecia non c’è paragone)
- pulizia lascia a desiderare
- barocco inarrivabile, grazie al terremoto del 1693
- su www.2spaghi.it ho scritto le recensioni dei ristoranti dove sono stato compresi i prezzi (quasi tutti)
- vini: ci siamo innamorati del “Bianco di nera” (nel ragusano), è leggermente mosso e piaceva alle signore ma l’abbiamo gradito molto anche noi maschietti. Tra i rossi ci è piaciuto il Syrah.Partiamo il 7 agosto 2009 dopo cena con un Ducato 9 posti ma siamo in sei carichi di valigie. Ci alterniamo in tre alla guida e arriviamo a destinazione senza problemi.
Consiglio: arrivate a Villa San Giovanni il più presto possibile. Noi siamo arrivati presto e comunque abbiamo fatto 2,5 ore di coda per traghettare. Nell’ultima stazione di servizio sulla Salerno Reggio Calabria vendono già i biglietti. Comprateli e risparmierete tempo.
A Trapani, anzi a Paceco, alloggiamo al B&B “Il Gelsomino”. Non abbiamo esperienza di B&B ma sicuramente quello che abbiamo incontrato nel ragusano è molto, molto migliore. La colazione è spartana e devi continuamente chiedere tutto. In effetti te lo portano ma ti devi stancare a chiedere. La terrazza è molto assolata e bisogna fare colazione molto presto. E’ vicinissimo alla piazza del paese e la sera c’è musica fino a tardi.
La sera in giro per Trapani (molto carina) incontriamo Zandegiacomo, ricordate valanga azzurra?, con alcuni amici trapanesi ai quali chiediamo consiglio su un ristorante.
“La Stele di Anchise” sul lungo mare. Ottimo e a prezzi modici.
Cerchiamo anche una barca per andare il giorno dopo a Favignana. Ci dicono che dobbiamo cercare la mattina dopo a Marausa.
Consiglio: informatevi sulle condizioni del tempo e del mare, fate i biglietti per Favignana almeno il giorno prima, prenotate una barca (se volete) o uno scooter o una bici, via telefono o via internet direttamente a Favignana. Se aspettate di essere là non troverete più niente (come è capitato a noi).
9 agosto
Andiamo a Marausa. Naturalmente non ci sono barche disponibili. Allora decidiamo di vedere le saline (interessanti), Mozia (bellina) e di andare a fare il bagno alla riserva del Belice spiaggia di sabbia molto lunga e poco frequentata.
Ci fermiamo a cena al “Pesciolino d’Oro” a Mazara del Vallo. Evitatelo accuratamente. Cucina male ed è caro (40 euro a testa).
10 agosto
Ci presentiamo la mattina a fare il biglietto per Favignana. Tutto completo. Allora decidiamo di andare a Scopello ed entrare da Sud alla Riserva dello Zingaro. L’intera zona è bellissima, consigliabile, da fare in barca come poi faremo noi due giorni dopo. A piedi è assolatissima e bisogna essere molto giovani. Ci fermiamo alla prima baietta affollatissima.
Rientrando a Trapani passiamo per Erice (fa-vo-lo-sa) e ceniamo, su consiglio di nostri affezionati parenti di Erice, alla “osteria di Venere”. Non so se ci siano ristoranti migliori. Quello che è certo è che se tornassi a Erice solo per una sera, tornerei lì per evitare di sbagliare. Ottima cucina, ambiente carino, servizio cortese, prezzi modici (22 euro a testa).
11 agosto
Due di noi fanno una levataccia e vanno a prenotare per Favignana così riusciamo a traghettare.
Arrivati a Favignana, come già detto, tutti i mezzi di trasporto sono già affittati. Anche la barca che fa l’escursione alle grotte vicine è già piena. Stavamo sacramentando quando fermiamo un taxi. Il tassista molto gentile ci dice che per 18 euro ci porta tutti a Cala Rotonda e poi, per altri 12 euro ci viene a prendere e ci porta a Cala Rossa. Insomma con 30 euro in sei vedremo due spiagge. La soluzione non è poi così male.
Cala Rotonda è scenografica e ha diverse spiaggette. La prima che scegliamo non ci piace perché è sporca (poseidonie portate dalla corrente) quindi ci spostiamo su un’altra che è ridossata rispetto al vento di quel giorno. Molto carina, si fatica un poco a scendere e quindi è poco frequentata. Cala Rossa è strapiena, ci appollaiamo su uno scoglio sulla estrema sinistra, guardando il mare, sotto una casetta. Assistiamo alla multa di un deficiente che arriva fino a terra col gommone e non possiamo fare a meno di applaudire la capitaneria di porto.
La sera siamo ancora alla “Stele di Anchise” ottimo con 120 euro.
12 agosto
San Vito lo Capo per noleggiare un gozzo (155 euro intera giornata benzina compresa) e farci l’intera Riserva dello Zingaro partendo da Nord. Veramente la cosa più bella (di mare) vista in Sicilia.
Rientrando a Trapani, sulla strada c’è Buseto Palizzolo con la “Trattoria da Peppe e Nino” senza infamia e senza lode. Porzioni generose, cucina medio-buona, ottimi i cannolicchi e il vino Syrah (125 euro cena completa per sei).
13 agosto
Palermo e Monreale
Interpretando male i consigli del navigatore abbiamo deciso di fare prima Monreale e poi Palermo. Errore. La strada interna da Trapani a Monreale è tutta curve e ci si mette una vita. Inoltre i mercatini di Vucciria e Ballarò nel pomeriggio sono chiusi.
Consiglio: fate prima Palermo (la mattina) e Monreale nel pomeriggio. Inoltre a Palermo attenzione all’autobus panoramico. Costa 20 euro a testa, ci sono tre linee che coprono tutta Palermo e viaggiate gratis, su quell’autobus, per tutto il giorno. Noi l’abbiamo scoperto nel tardo pomeriggio e abbiamo rinunciato. Vicino ai “Quattro Canti” c’è una piazzetta con parcheggiatori abusivi facce da galera ma molto simpatici e affidabili. La tariffa è “a offerta”. Gli abbiamo dato 6 euro per 4 ore di sosta.
Piccolo pranzo a “Kaleido” vicino alla cattedrale con arancini (ottimi!) e birra per un totale di 8 euro a coppia.
Cena a Sferracavallo “Alla Corte dei Normanni”. Una esperienza da fare. Il locale ha una terrazza che domina Sferracavallo (periferia di Palermo e vista sul monte). Ambiente molto elegante e curato molto ben frequentato. Spaghetti vongole e bottarga e spigola al pepe verde e la carrellata dei crudi tutto fantastico a soli 175 euro. Da non credere.
14 agosto
Giornata culturale. Segesta e Gibellina
Segesta è il solito sito archeologico, molto interessante il tempio e il teatro che si raggiunge con un autobus.
Gibellina è un discorso a parte. Dopo il terremoto del Belice (1968 se non sbaglio) il Sindaco decise di ricostruire la città da zero e di farsi aiutare dai più famosi artisti di quegli anni. Ottenne l’appoggio di oltre cento artisti (vedi su Wikipedia). Bene. Gibellina sorge su una spianata assolata, le case sono tutte del tipo villette con ampie strade e spazi aperti ed il sistema di piazze contigue. Non gira un’anima viva. In questo scenario da western moderno trovate ogni 100 metri un’opera d’arte moderna. O amate queste cose e ve ne intendete e siete in grado di apprezzarle oppure vale la pena di prendere una granita nell’unico bar aperto e ripartire. Mi spiace che i miei amici si siano rifiutati di seguirmi al “Cretto di Burri”, l’opera d’arte all’aperto più grande e famosa del mondo. Pazienza.
Si torna a Trapani e ci cena alla “Taverna di Sicilia” in pieno centro con tavoli sulla strada poco frequentata e lume di candela. Mangiamo veramente bene, in particolare il sarago “al sale” (però 210 euro). Passeggiata per il centro illuminato per la notte bianca e poi a casa a fare le valigie.
15 agosto
Trasferimento da Trapani a Modica dove abbiamo il B&B.
Nel viaggio ci fermiamo ad ammirare la “Scala dei Turchi” una spiaggia di Porto Empedocle (o Agrigento?). Veramente suggestiva.
Arriviamo al B&B “La Giogaia” dove Piero e Giusy ci aspettano. Se capitate da quelle parti, per favore non andate in albergo. Questo B&B è fantastico e loro sono meravigliosi.
Le camere sono di dimensioni giuste ma piene di ogni confort, arredate con gusto e quadri alle pareti. La colazione è inarrivabile, c’è di tutto e tutto fatto in casa, in abbondanza. Ogni mattina Giusy ti fa una sorpresa con un nuovo dolce appena preparato e le marmellate fatte in casa. Piero è simpaticissimo e sempre a disposizione per aiutarti e consigliarti su cosa fare, come e quando.
Veramente speciali, colgo l’occasione per ringraziarli ancora.
Bene, finito lo spot torniamo a noi.
Visita di Modica, penso la più bella città della Sicilia col barocco più importante ma anche con quello peggio mantenuto. Ogni palazzo è un’opera d’arte. Dopo la visita al Duomo, fermatevi al “Bar del Duomo” per un’ottima granita e per la cioccolata “modicana”.
Per cena Piero ci ha prenotato alla “Osteria dei Sapori Perduti”. Certamente è il ristorante più frequentato: strapieno dentro e fuori con una fila di 20 tavoli sul marciapiede occupa tutto l’isolato. E non solo a ferragosto, come vedremo nei giorni successivi. La cucina è tipica del posto. Le portate sono molto numerose e forse abbiamo sbagliato la scelta e quindi il mio giudizio può essere affrettato ma, capitando a Modica, non lo consiglierei. Vedi recensione su 2spaghi.
16 agosto
Riserva di Vindìcari (mi raccomando l’accento). Con la tanto decantata spiaggia di Calamosche. È una spiaggia di sabbia alla foce, sembra di un fiume, circondata da rocce alte una decina di metri. Carina ma, ripeto, niente di che se siete stati in Grecia.
Tornati a Modica si cena al “Borgo Antico”, ristorante di una certa eleganza in posizione abbastanza centrale (alla fine di corso Umberto I°). Ha un menù con poche proposte ma tutte buonissime. Antipasti con cozze, sardoni e gamberi rossi crudi ottimi, spaghetti con le telline e caserecce con rana pescatrice molto buoni e anche il tonno ottimo sia arrosto sia in umido. Il tutto per 150 euro compreso il “bianco di nera”, vino gradevolmente mosso che gusteremo ogni volta che sarà possibile. Non riusciamo a capire perché questo ristorante sia così poco frequentato.
17 agosto
Capo Passero e relativa Isola dove si arriva sia a nuoto, se nuotate bene circa 500 metri, sia con barchetta a 5 euro a testa.
Consiglio: per risparmiare, chi sa nuotare va a nuoto e lascia vestiti e borse a chi prende la barca.
Sulla spiaggia dell’isola si sta benino, l’acqua è bassa e abbiamo giocato sempre a pallavolo fino a sfinirci. Pomeriggio a Noto che ha meno barocco di Modica ma tenuto molto meglio. Granita al famosissimo “caffè Sicilia”. Mah!!
Cena a Noto alla “Fontana di Ercole” onesto ristorante dove con 128 euro ci siamo rimpinzati di “busiate alle sarde” e “fritto di paranza”.
18 agosto
Siracusa.
Consiglio: alla zona archeologica non entrate senza biglietto altrimenti dovrete fare molta strada per tornare indietro. La biglietteria è nascosta nella zona delle bancarelle.
Si cena a Ispica (perché ci siamo andati?) dove non c’è niente da vedere. “Ristorante la Giara” poverini sono giovani e bravi e pieni di buone intenzioni. Sia gli antipasti sia la pasta “alla Norma” sono fatti abbastanza bene, la pizza è così così. Ma 112 euro.
19 agosto
Ragusa Ibla. Bellissima.
Cena a Modica ancora al “Borgo Antico”. Abbiamo strafatto: antipasti completi per le signore, solo di ostriche e gamberi rossi crudi per i signori. Paccheri con dentro 3 (tre!) astici. Un grande sarago alla griglia e il solito “Bianco di nera”. 252 euro ma pagati molto volentieri.
20 agosto
Trasferimento a Putignano per visitare Matera nel viaggio di rientro. Pernottamento all’Hotel Svevo, ottimo. Cena da “Cicinella”, da evitare accuratamente. Sembrerebbe molto migliore il vicino “Cantinone”.
21 agosto
Matera e rientro.
Consiglio: Matera merita sia una visita guidata (in piazza trovate numerose organizzazioni che ve la offrono a prezzi modici) sia una visita libera girando per i vicoli a caso e fermandosi nei bar e ristorantini.
Il costo totale omnicomprensivo di questo viaggio è stato di circa 1.000 euro a persona.
Di cui circa 400 euro per i pernottamenti, 350 euro per i pasti, 120 euro per il Ducato, 130 euro per varie.
Grazie a Maurizio ed a tutta la compagnia.