Mosca e San Pietroburgo: due diverse realtà di un grande Paese

Si aprono lentamente al turismo le bellezze di un Grande Impero

 

 

Mi sono preparata con anticipo a questo viaggio conscia dell’interesse che avrebbe suscitato in me; ho letto la storia dello stato russo e di grandi personaggi come Pietro il Grande, Rasputin, Lenin e Stalin. Mi sono stampata l’alfabeto cirillico per poter avere un’idea di cosa era scritto sulle indicazioni stradali tuttavia penso che il modo migliore per visitare la Russia sia di lasciarsi guidare evitando preferibilmente una visita individuale. Pur essendo in atto un rapido processo di occidentalizzazione soprattutto nelle due principali città del paese: Mosca e San Pietroburgo permangono ancora, a volte a causa di personaggi zelanti e legati alla mentalità statalista e burocratica atteggiamenti e retaggi del vecchio regime con cui il turista deve fare i conti.
Il risultato sono spesso code e attese di cui non si capisce il motivo ma in cui si incappa senza ottenere alcuna spiegazione. Due esempi pratici: all’arrivo in aeroporto attesa di oltre 2 ore per il controllo dei documenti, in coda, ogni qual volta arrivava qualcuno con passaporto diplomatico veniva fatto passare avanti.
In anticipo di 3 minuti e sottolineo tre entriamo nel recinto (essendo il cancello aperto) in attesa di fare i biglietti per la visita di San Basilio, sulla Piazza Rossa, la guardia ci rimanda all’esterno da dove rientriamo dopo un minuto e mezzo allo scoccare delle 10.

Notizie utili:
* l’ora è 2 ore in avanti rispetto all’Italia.
* Il cambio con 1 € si ottengono 32/33 rubli
* La benzina durante la settimana è passata da 17 a 20,50 rubli al litro (sempre molto più conveniente che da noi)
* Acqua del rubinetto potabile ma è consigliato l’acquisto di acqua minerale in bottiglia (l. 1,25 per 13,60 rubli)
* Telefono: prefisso per l’Italia +39; per chiamare dall’Italia in Russia: 007 – prefisso di Mosca 495 – prefisso di San Pietroburgo 812
* CHE COSA NON DIMENTICARE: Il phon perché la maggior parte degli alberghi anche a 4 stelle ne sono sprovvisti
* DIMENTICARE L’UNIONE SOVIETICA: La Russia odierna è molto cambiata quindi si può trovare qualsiasi cosa si sia dimenticata a casa.

Come spostarsi

Sono stati effettuati con volo di linea della Compagnia Sas con scalo a Copenhagen; Milano Linate - Mosca e San Pietroburgo - Milano Malpensa, durata del volo circa 5 ore complessive; in classe turistica non sono previsti servizi di ristoro.
Il viaggio Mosca - San Pietroburgo è avvenuto in treno con partenza alle 16.25 e arrivo alle 21.50.
Durante il percorso sono state fatte due sole fermate. Il treno è confortevole, c’è una carrozza ristorante e viene offerto ai passeggeri il cestino da viaggio.

Dove alloggiare

A Mosca Hotel Cosmos, costruzione di fine anni ’80 di impronta francese e con una grande statua dedicata al Generale De Gaulle piuttosto rigido davanti alla facciata principale.
A San Pietroburgo Hotel Pulkovskaja da circa 3 settimane diventato Park Inn e gestito da una società svedese, risale anch’esso agli anni ottanta.

In cucina

Assaggio spesso il “borsc”la famosa zuppa di barbabietola e cavolo, l’insalata russa che si chiama “olivier” (le montagne russe in Russia si chiamano americane) e gli involtini dorati di pollo. In complesso una buona cucina.

Itinerario

Diario di viaggio: 20 – 27 luglio 2006

1° giorno giovedì
Giornata di trasferimento, nei tempi di attesa di espletamento delle formalità in aeroporto (dichiarazione di ingresso dove deve essere segnalata tra i valori perfino la fede nuziale e la cui compilazione ci ha mandato in fibrillazione perché scritta in caratteri cirillici) approfittiamo per cambiare 50 € con 1622,50 rubli. Giunti all’esterno la nostra guida locale ci confessa che non avendoci visto arrivare in tempi ragionevoli ha telefonato in Italia per avere conferma della nostra partenza.
Arriviamo finalmente in albergo verso le 18, la cena è prevista per le 19,30 ed è a buffet. Ma non è ancora il momento di far scendere il sipario sulla giornata, la nostra accompagnatrice italiana ci propone di raggiungere in metropolitana la Piazza Rossa. Il primo approccio con la metropolitana di Mosca (biglietto singolo 15 rubli) è a dir poco sconvolgente: la scala mobile è molto ripida e scende in profondità ma è l’avvio che è da choc tanto è rapido, dà la sensazione di essere aspirati e ci vuole la massima attenzione per non cadere (nel nostro gruppo si sono verificate cadute con effetto domino e qualcuno si è perso, non si può far affidamento infatti sull’indicazione delle fermate, ma solo si possono contare).
Verso le 22 siamo sulla Piazza Rossa, c’è ancora una favolosa luce rosata e la vista delle fiabesche cupole di San Basilio è indimenticabile ed emozionante e ci ripaga di una giornata così lunga e faticosa. Oltre la Piazza Rossa proseguiamo per la piazza del Maneggio da poco risistemata con la creazione di un centro commerciale sotterraneo e una serie di fontane arricchite da sculture moderne. Prima di rientrare in albergo ci fermiamo in un supermercato aperto 24 ore su 24 per acquistare dell’acqua minerale. All’una tentiamo di dormire e di concludere questo primo giorno russo iniziato prima delle tre.

2° giorno venerdìPartiamo di primo mattino, ma mai prima delle 9 – 9 e un quarto, per un giro orientativo della città. Subito mi colpiscono le ampie strade (a cinque, sei corsie) intasate di macchine nell’ora di punta (e nonostante questo non si sente un suono di clacson, così come non si vedono biciclette e motorini). La Piazza del Teatro su cui si affaccia il celebre Teatro Bol’soj chiuso perché in fase di restauro mentre la compagnia è in tournèè all’estero; la via Tverskaja (cioè la via per Tver), la via più importante di Mosca dal punto di vista storico ed economico, già esistente nel XVI secolo, già via Gor’kij; la via Novy Arbat. Di nuovo un salto sulla Piazza Rossa e visita di rito ai Magazzini Gum.
La prima meta della giornata è il Monastero delle Novizie o delle Vergini (Novodevic), posto sulle rive di un pittoresco laghetto. In realtà vi furono segregate alcune donne famose. La zarina Irina si ritirò in questo Monastero alla fine del XVI secolo dopo la morte dello zar Fedor e qui venne incoronato zar Boris Godunov fratello di Irina. Nel 1689 Pietro il Grande vi fece rinchiudere la sorella Sof’ja, rea di aver tramato contro di lui.
Incontriamo in questo luogo verdissimo e silenzioso le prime spose della giornata intente a farsi fotografare sullo sfondo di cupole dorate, accompagnate dagli amici coi quali fermarsi a brindare con champagne (o vodka?) portata al seguito.
Il monumento di maggior interesse è la Cattedrale di Nostra Signora di Smolensk, in stile barocco, con magnifici affreschi e ricca iconostasi dorata.
A fine mattinata saliamo alle Colline dei Passeri, già colline Lenin, punto più elevato di Mosca che hanno alle spalle l’imponente edificio dell’Università Statale di Mosca (che conta 30000 studenti) e dalle quali si gode un superbo panorama della città. In primo piano le costruzioni sportive (compreso il trampolino per il salto) di Luzniki costruite per le Olimpiadi del 1980, le cupole d’oro del Monastero delle Vergini e la Moscova. Anche in questo scenario non potevano mancare alcune giovanissime spose pronte a festeggiare il gran giorno.
Nel pomeriggio dopo pranzo, escursione a Kolomenskoe, vasto complesso adibito a residenza estiva degli zar a partire dal XVI secolo. La guida locale si presenta, infatti abbigliata da zarina, e ci illustra i vari edifici fra cui la Chiesa di Nostra Signora di Kazan, con le cupole blu disseminate di stelle dorate, segno inequivocabile che la chiesa è dedicata alla Vergine, e la chiesa dell’Ascensione, primo tempio russo in pietra a cuspide. All’interno del vasto parco si trovano casette in legno provenienti da regioni nordiche russe e la casetta costruita sempre in legno dallo stesso Pietro il Grande. Anche in questo meraviglioso parco che sorge sulla riva destra della Moscova incontriamo l’ennesima sposa.
Poiché il nostro albergo Cosmos, che trae il nome dalla stazione spaziale, si trova nelle vicinanze, prima di rientrare, ne approfittiamo per visitare la fiera di Mosca che ormai ha preso il posto dell’Esposizione delle Realizzazioni dell’Economia Nazionale dell’URSS. Negli 80 padiglioni di esposizione si mostrava lo sviluppo economico dell’URSS e delle sue Repubbliche, ma anche lo sviluppo della cultura e della scienza nonché le imprese spaziali (Padiglione del Cosmo). L’ingresso alla fiera è monumentale, sormontato dalla statua “l’operaio e la contadina” eseguita da Vera Muchina nel 1937. bellissime e scenografiche le fontane dell’”Amicizia tra i popoli” , “fiore di pietra” e “spiga d’oro”. Molto belli i padiglioni dell’Armenia, dell’Uzbechistan e delle Repubbliche Baltiche. La Fiera offre occasioni di svago per i Moscoviti e per i turisti.
Accanto alla mostra, proprio di fronte al Cosmos, si slancia nel cielo il monumento in titanio alle imprese cosmiche, che raggiunge un’altezza di 80 m.
Dopo cena Mosca by night con le luci del Monastero delle Novizie che si specchiano nel laghetto e il grandioso Memoriale della Vittoria di 142 m. e le struggenti fontane rosse che ricordano il sangue versato dagli eroi per la causa patriottica.

3° giorno sabato
In attesa dell’apertura prevista per le ore 10 della chiesa di San Basilio passeggiamo nella via Arbat zona pedonale e ritrovo notturno che a quest’ora del mattino si presenta deserta e sonnolenta. I numerosi negozi di artigianato e i locali sono chiusi. Passiamo davanti alla casa e al monumento dedicato a Puskin e alla moglie e al teatro con il monumento dedicato alla danza. All’ora stabilita ingresso a San Basilio cattedrale ora adibita a succursale del Museo Storico. La visita è interessante anche se il fascino della chiesa è tutto nelle sue coloratissime e fantasiose cupole che ne fanno uno dei simboli indimenticabili della città.
È piacevolissimo entrare nella Galleria dei Magazzini GUM, che occupano il lato lungo della Piazza Rossa (dimensioni m. 700 per m. 130), dove è allestita una mostra dei disegni di Leonardo e i modelli delle macchine realizzati. Entrare ai GUM non è molto diverso che entrare in qualsiasi altro grande magazzino di Parigi, Londra o qualche altra capitale, ma rimane sorprendente la loro architettura in stile liberty.
Il pomeriggio è dedicato al Cremlino, città nella città con le sue cattedrali, le torri, i palazzi, i giardini, la campana che non ha mai suonato e il cannone che non ha mai sparato. Come è naturale rimaniamo incantati dalle ricchezze esposte nell’Armeria.
Concludiamo la giornata di visita andando a vedere alcune delle più belle stazioni della metropolitana. Le prime stazioni risalgono agli anni ’30. Fu inaugurata da Stalin il 15 maggio 1935. Attualmente comprende 11 linee di cui una circolare per una lunghezza di 311 km. con 149 stazioni e 9 milioni di passeggeri al giorno. I tratti più belli sono stati costruiti tra gli anni 30 e 50; i più recenti risalgono agli anni ’70.

4° giorno domenica
Nella prima mattinata escursione a Sergiev Posad, una cittadina dell’”anello d’oro”, per la visita del Monastero della Trinità di S. Sergio, che accoglie all’interno l’urna del Santo. La cittadina rappresenta il centro della vita religiosa dell’intera Russia e infatti è incessante la sfilata della folla davanti alla fontana dell’acqua ritenuta miracolosa. Affollatissima anche la chiesa dove si svolge il rito ortodosso. Attraverso la porta del paradiso aperta abbiamo l’opportunità di ammirare oltre l’iconostasi lo sfavillio degli arredi, delle icone e dei paramenti del Pope, mentre si innalzano canti toccanti di preghiera. A conclusione della visita un mercatino delle pulci in realtà di artigianato locale, attira la nostra attenzione. Vi si comprano oggetti in legno come scatoline e matrioske, sciarpe e guanti in lana di capra e pashmine.
Tornati a Mosca e raggiunta la stazione, alle ore 16.30, in perfetto orario, partiamo alla volta di S. Pietroburgo.
Il treno è confortevole e i finestrini offrono una buona visibilità. Il paesaggio, non molto vario, è piatto, caratterizzato da boschi di betulle, laghetti, e le tipiche dacie in legno, soprattutto nelle vicinanze delle città. Il treno si ferma solo due volte e sul binario arrivano venditori improvvisi e improvvisati, donne e uomini, con bicchieri di plastica colmi di frutti di bosco, funghi, lunghe forme di salmone e pelli; sono convinta che le uniche che riescono a vendere nei pochi secondi di sosta sono le venditrici di mirtilli.
All’arrivo a San Pietroburgo, alle 22, il sole illumina ancora le parti alte dei palazzi, l’aria è frizzante e la sera luminosa. Ci trasferiamo velocemente in albergo, ogni altro giudizio è rimandato all’indomani.

5° giorno lunedìGiro orientativo e panoramico della città; la piazza dei Decabristi con il monumento allo zar Pietro il Grande, la prospettiva Nevskij, il corso più importante ed animato della città; il campo di Marte dove arde la fiamma perenne; piazza del Palazzo ove sorge il Palazzo d’Inverno con la colonna di Alessandro I, il Palazzo di marmo dono di Caterina II al favorito conte di Orlov; piazza S. Isacco che deve il nome alla Cattedrale, dalla enorme cupola (terza per dimensione dopo S. Pietro e S. Paolo di Londra). Ma il primo impatto avviene sull’isola Vasilevskij dove si ammirano le colonne rostrate (fari) più oltre è ancorato il glorioso incrociatore Aurora, il primo a portare soccorso ai terremotati di Messina nel dicembre 1908 e il cui colpo di cannone a salve costituì il segnale di attacco per i rivoluzionari.
Si prosegue per la chiesa di S. Salvatore sul sangue versato perché vi fu ucciso lo zar Alessandro II e il Monastero Smolnij, insieme di coloratissime costruzioni barocche. Nel pomeriggio interessante visita a Palazzo Jusupov, teatro, il 17 dicembre 1916, dell’assassinio di Rasputin. Oltre ad ammirare le sale del palazzo, appartenuto ad una importante famiglia imparentata con gli zar, e il bel teatro vediamo la ricostruzione con manichini verosimiglianti del truce delitto che vi si compì. Dopo cena con la metropolitana raggiungiamo la prospettiva Nevskij e la piazza di Palazzo ammirando la vastità del cielo e degli spazi.

6° giorno: martedì
Fortezza S. Pietro e Paolo nucleo originario della città che nel 2003 ha festeggiato i 300 anni dalla fondazione. La cattedrale costruita in forme barocche ospita 32 sarcofagi: da Pietro il Grande ad Alessandro III; recentemente sono stati tumulati i resti degli ultimi Romanoff insieme al medico di famiglia e a due servitori che non avevano voluto abbandonare i reali al loro destino. (tra i resti mancano quelli di una figlia femmina ma non è certo se si tratti della primogenita Maria o di Anastasia). Nella chiesa fervono lavori di restauro in quanto è previsto per il prossimo settembre il rito di traslazione della salma della zarina Maria di Danimarca , moglie di Alessandro III deceduta nel 1928. Di fronte alla Cattedrale con il campanile (m. 122) più alto della città, che ospita un carillon di campane, sorge il palazzo della zecca a tutto oggi ancora funzionante.
Il monastero di Aleksandr Nevskij, complesso composto da sette chiese e tre cimiteri tra cui il cimitero degli atei posto proprio davanti alla cattedrale della Trinità. Visitiamo anche il cimitero ove riposano grandi musicisti, letterati e gli architetti Quarenghi e Rossi. Effettuiamo un interessante giro per fiumi (Neva, Fontana e Moika) e canali ammirando gli splendidi palazzi che gli architetti italiani hanno saputo progettare contribuendo a fare di San Pietroburgo una città europea.
A conclusione della giornata è prevista una cena con spettacolo folcloristico, molto modesto per la verità.

7° giorno: mercoledì
Ermitage e Petrodvorec: due visite indimenticabili che da sole valgono il viaggio. Peccato che l’Ermitage sia affollatissimo e con scarsissimo personale di sorveglianza e che a Petrodvorec le fontane vengano spente alle ore 17 in punto quando un addetto inizia, platealmente, a chiudere il rubinetto dell’acqua.
Lungo il tragitto di rientro ci viene indicata la residenza dove si è tenuto il G8, la residenza del Presidente Putin che è nativo di San Pietroburgo e la bellissima chiesa in stile russo del villaggio di Petrodvorec. Proprio sul piazzale antistante il nostro albergo sorge un monumento dedicato ai martiri dell’occupazione di San Pietroburgo ad opera di Hitler, durato 900 giorni, che andiamo a vedere da vicino. Dopo cena ho occasione di assistere ad un bellissimo spettacolo di danze e canti cosacchi.

8° giorno: giovedì
Prima di partire per l’aeroporto facciamo una visita alla Cattedrale della Madonna di Kazan, e sulla Prospettiva Nevskij diamo uno sguardo al palazzo liberty di Gostronom e al Palazzo Singer. La chiesa di Cesme che commemora la grande vittoria riportata sui turchi nel 1770 nel mar Egeo è una delle architetture più originali che abbia mai visto, sorge di fronte al palazzo definito “stradale” dalla guida nel senso di luogo di sosta di Caterina II durante i suoi viaggi, e mi piace sia l’ultima immagine di questa gita.

Conclusione
Sono rientrata a casa estremamente soddisfatta dell’aver effettuato questo viaggio per la quantità e la qualità delle cose viste. Soltanto la triste condizione di alcune persone anziane mi ha fatto capire che per le vecchie generazioni le condizioni di vita non sono certo facili: con le pensioni che non hanno avuto alcuna rivalutazione non è certo semplice sbarcare il lunario e trovarsi catapultati in un mondo in continua evoluzione e ben diverso da quello cui erano abituati; grandissima pena ho provato nel vedere donne anziane sotto la metropolitana a vendere un mazzolino di margherite ancora alla mezzanotte con la testa ciondoloni per il sonno e la stanchezza o vendere due cespi di insalata o un mazzetto di prezzemolo, forse coltivati da loro, all’angolo della strada.
Credo che valga veramente la pena approfondire la conoscenza di questo immenso paese per scoprirne tutto il fascino che la modernità e l’occidentalizzazione non potranno mai far venir meno.

Curiosità 

Gli acquisti:
Le icone si acquistano all’ingresso delle chiese o dei Monasteri, sono ovviamente moderne e non creano problemi di esportazione. Sono 6000 le rappresentazioni, tutte riconducibili a 4 tipi riguardanti la Vergine: della tenerezza, Vergine Odigitria che indica il cammino, Orante con le mani alzate e del segno.
Artigianato in legno
Ambra del Baltico
Pelli
Wodka

 

 

6 commenti in “Mosca e San Pietroburgo: due diverse realtà di un grande Paese
  1. Avatar commento
    ELPASO54
    30/07/2008 13:28

    Viaggio interessantissimo e che dovrò fare a breve.

  2. Avatar commento
    sweet-bs
    26/03/2008 00:01

    Sorry, but what is mariburjeka? Jane.

  3. Avatar commento
    dotarull
    22/10/2007 08:25

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  4. Avatar commento
    dotarull
    21/10/2007 14:51

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  5. Avatar commento
    dotarull
    21/10/2007 14:51

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  6. Avatar commento
    dotarull
    21/10/2007 14:51

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