In Sicilia. Di nuovo

Due settimane, un viaggio meraviglioso, tante indicazioni utili per tutti.

Fortunatamente la Sicilia, con le sue infinite bellezze, sembra richiamare sempre più visitatori, che si apprestano a raggiungerla, nonostante la distanza, le difficoltà nei trasporti e, purtroppo, gli eventuali pregiudizi.
E' per questo che, nonostante sia passato del tempo dall'estate 2007, quando vi ho trascorso due settimane, voglio contribuire a dare qualche suggerimento, augurandomi di essere utile con qualche indicazione che possa essere presa in considerazione da parte di chi vi si recherà.
Questo diario avrebbe potuto essere impostato seguendo criteri diversi, basati più sulle emozioni che l'isola è in grado di suscitare, con i suoi innumerevoli stimoli, artistici, culturali, naturalistici, gastronomici, umani. Ma, a distanza di tempo, il modo più semplice ed utile rimane quello di seguire giorno per giorno gli appunti redatti durante il viaggio.

Da non perdere
23 Luglio-Dopo un viaggio a tappe, già descritto in altro diario, arriviamo in serata ad Avola, dove abbiamo prenotato un piccolo appartamento in un altrettanto piccolo residence privato, gestito dalla famiglia di un pescatore locale, che ha messo passione e lavoro nel trasformare personalmente, con l'aiuto di alcuni amici, dei vecchi edifici di campagna in una serie di appartamentini di varie tipologie e misure. In tutti ci si può preparare qualche semplice pasto nella ridotta cucina, per poi consumarlo sui tavoli apparecchiati nel cortile comune, riparati da una tenda dal sole estivo.

24 Luglio -
La mattinata è dedicata, oltre alle compere essenziali per la sopravvivenza giornaliera, ad una esplorazione del lungomare di Avola, per decidere dove sia meglio recarci per passare la mattinata in spiaggia. Purtroppo esso si rileva abbastanza povero di attrattive e la sua spiaggia non particolarmente bella. Tuttavia, come prima giornata, scegliamo il posto balneabile più facilmente raggiungibile a piedi dal residence. Ma, a causa del caldo estremamente afoso, che per fortuna dura solo per quel giorno, rientriamo presto a casa, visto che lì godiamo dell'aria condizionata.
E così, nel pomeriggio, sfidando le fiamme dell'inferno, ci spingiamo fino al Lido di Noto, distante circa solo 8 km, con una spiaggia decisamente più interessante, su cui si affacciano due stabilimenti balneari, e con un lungo tratto di spiaggia libera.
Successivamente, diventa Noto città la meta del nostro spostamento. Troviamo, oggi, come nelle altre occasioni in cui vi andremo, parcheggio proprio all'ingresso del centro storico, vicino allo stadio, sotto gli ombrosissimi, benedetti, alberi del viale dei giardini pubblici. Percorriamo il corso V.Emanuele, su cui si affaccia la maggioranza degli edifici monumentali di questa città - simbolo del barocco siciliano. E ci fermiamo a visitare la chiesa di Santa Chiara (ingresso 1.50€, ridotto 1.00), dove si passa per i corridoi che venivano percorsi dalle suore di clausura per recarsi nel coro, chiuso da grate, da dove intonavano suggestivi canti durante le celebrazioni religiose. E di lì si arriva ad una terrazza affacciata sul panorama della città barocca, avendo così la possibilità di osservarla da un punto di vista inconsueto.
Scesi, percorriamo il resto del Corso, passando davanti alla scenografica facciata del Duomo, di cui è finalmente stata ricostruita la cupola, crollata qualche anno fa, di fronte alla quale sorge il palazzo Ducezio, sede municipale, cui segue il palazzo Landolina, la chiesa di San Carlo e la piazza XVI Maggio, con la chiesa di S.Domenico, il teatro Comunale e la fontana di Ercole. Ma l'angolo più affascinante è probabilmente la via Nicolaci, che, breve, sale di fronte alla chiesa di San Carlo, costeggiata da alcuni magnifici palazzi barocchi, tra i quali si distingue quello denominato Nicolaci di Villadorata, con balconi sorretti da mensole adornate da figure grottesche. Via che si chiude poi, come una quinta, con la facciata curvilinea della chiesa di Montevergini.
E, praticamente di fronte all'imbocco di via Nicolaci, meta obbligatoria per riposarsi e godere un po' di fresco, c'è l'imperdibile Caffè Sicilia, locale storico e famoso per le sue specialità dolciarie e le granite. Noi ci siamo limitati a due granite di gelso, una al mandarino, scolandoci, quasi disidratati, una bottiglia di minerale, pagando 11 euro, più il 22% di servizio al tavolo.

25 Luglio -
Vista la buona impressione durante l'esplorazione del giorno prima, decidiamo di recarci sulla spiaggia del “Lido Azzurro” di Noto. 2 lettini, 1 sdraio, più 3 ingressi, che purtroppo si pagano, 16.50€.
Più tardi, tornando al residence, scopro di aver bisogno di testare l'efficienza della Sanità siciliana. Un improvviso gonfiore ad un gomito mi consiglia di recarmi al Pronto Soccorso di Avola. Tra la decisione di andarci, tempo di attesa, pari solo ai secondi necessari a trovare la porta giusta, visita e consiglio, se dico che sono trascorsi una ventina di minuti, forse esagero in eccesso. Sarò stato fortunato ed è sicuramente vero che il problema era sicuramente banale, ma ciò può sfatare uno dei luoghi comuni sul Sud.
E visto che non si avverano le mie aspettative di una lunga attesa, sulla base delle esperienze fatte al Pronto Soccorso di Vicenza, saliamo in macchina ed andiamo a verificare se la spiaggia di Fontane Bianche, 7 chilometri a nord, è sufficientemente bella per trascorrerci qualche ora nei prossimi giorni.
Certo che lo è!
Fatta questa verifica, proseguiamo per Ognina (con l'accento sulla O), dalle basse rocce che s'affacciano su un mare adatto a chi sa nuotare, e su un porto canale, rifugio per piccole imbarcazioni da diporto. Sicuramente sconsigliabile, qui, allontanarsi a nuoto verso il largo, poiché si nota ad occhio nudo la forte corrente che scorre tra la riva e l'isolotto che la fronteggia. Ma è un posticino che merita almeno una visitina fugace. Magari proseguendo poi per la stradina lungo il mare, che finisce affacciandosi su una ampia baia rocciosa, sulla quale sorge lo stabilimento balneare di un famoso complesso turistico, l'Arenella.
Infine arriviamo fino al Capo Murro di Porco, che, a mio parere, può essere anche tralasciato, almeno arrivandoci da terra. Basso, anche arrivando fino al faro, non consente di godere panorami apprezzabili. Dovrebbe essere ben diverso, invece, contornarlo dal mare, in quanto appartiene ad una riserva marina, per cui dovrebbe essere un paradiso per i sub.

26 Luglio.
Al Lido Nuovo di Fontane Bianche paghiamo 16.50 euro in tre. Più il parcheggio che, se arrivate abbastanza presto, potete trovare anche all'ombra.
Bella baia, chiusa da un lato da un piccolo promontorio roccioso, con dei faraglioni dall'alto dei quali qualche coraggioso osa tuffarsi. Le acque sono limpidissime e caraibiche. La metà sud della spiaggia è occupata da stabilimenti, mentre il resto è spiaggia libera.
Nel pomeriggio tentiamo di vedere la spiaggia di Calamosche, all'interno della Riserva naturalistica di Vendicari, che ha la fama di essere la più bella della zona. Per arrivarci dovete prima percorrere un paio di chilometri di strada sterrata, posteggiando poi in un parcheggio accanto ad un agriturismo, dove si dice si mangi molto bene. E poi affrontare una discreta camminata sotto il sole, per circa mezz'ora. Almeno così sembra, in quanto, dopo aver percorso già un discreto tratto, una coppia di napoletani ci informa che rimane ancora un bel po' di cammino. E che poi, a loro parere, la spiaggia di Eloro (ne parleremo), è più bella. Pertanto rinunciamo.
Ma proseguiamo verso sud, seguendo la strada costiera, attraversando il borgo di S.Lorenzo, per arrivare poi a Marzamemi. Dove è in corso il Festival del cinema di Frontiera, per cui la piazza del borgo antico è occupata dallo schermo e dalla platea. Ma non perdete questo affascinante antico borgo marinaro, cresciuto attorno ed in funzione della tonnara. Anche se appare decadente, è proprio questa caratteristica che gli conferisce tanto fascino. Nella piazza potrebbero tranquillamente girare (e credo l'abbiano fatto davvero) qualche scena di film western. All'ingresso del borgo, dalla parte del porticciolo, vi sono due interessanti magazzini, dove si vendono prodotti locali caratteristici, soprattutto a base di tonno e pesce azzurro, ma non solo. E di fronte al porticciolo, su un piccolo isolotto, colpiscono i colori sgargianti della villa, che lo occupa praticamente tutto, che fu di Vitaliano Brancati.
Al ritorno ad Avola ceniamo alla Taverna del Pescatore. Si trova nel borgo marinaro della cittadina, vicina anch'essa alla vecchia tonnara. Troviamo fortunatamente posto, ma è sempre meglio prenotare. Veniamo serviti rapidamente (forse anche troppo) di due fritture miste, 1 pesce spada in crosta di mandorle (e mi lecco ancora i baffi), 3 caponate, 3 sorbetti al mandarino una bottiglietta da 1/3 di bianco e 1 minerale, al costo totale di 50 euro.

27 luglio.
Trascorriamo, come al solito, la mattinata al mare, e nel pomeriggio ci dirigiamo a Modica. Come alcune altre cittadine della zona, una parte del centro è adagiato sul fondo di una valle, mentre i ripidi fianchi delle alture che la delimitano sono fittamente coperte dalle antiche case, tra le quali svetta, ogni tanto, la cupola di una chiesa barocca, nello stile tipico della zona. Percorriamo, nella parte bassa della città, una parte del Corso su cui si aprono numerose pasticcerie che vendono il rinomato cioccolato di Modica, osservando, solo da fuori, il Duomo di San Pietro. Per poi cominciare a salire verso uno dei monumenti più scenografici dell'intera Sicilia: il Duomo di San Giorgio, capolavoro del barocco del Val di Noto, alto verso il cielo, al culmine di una spettacolare scalinata. Non ho fatto un errore scrivendo “Duomo” per entrambe le chiese; anzi: Modica ne annovera ben tre, uno per quartiere.
Anche qui non possiamo che dare una rapidissima occhiata all'interno, poiché sta per iniziare un matrimonio, in cui, stranamente, è la sposa che attende, a lungo, lo sposo, seduta in macchina. Tornando verso la parte bassa della città, passiamo accanto alla casa natale di Salvatore Quasimodo, premio Nobel per la letteratura. E più avanti ci imbattiamo nella antica chiesa rupestre di San Nicola dei Bizantini, che visitiamo, dopo aver suonato al campanello del custode, al costo di due euro.
E, in conclusione, non possiamo non entrare in una delle famose cioccolaterie, dove però compriamo solo dei pasticcini alla mandorla in quanto la cioccolata modicana non piace particolarmente a nessuno di noi. A causa delle sue originali modalità di preparazione, che prevedono l'uso dello zucchero in granelli, e non fuso come per tutti gli altri tipi di cioccolato, lasciando quindi una sensazione polverosa da parte dei granelli di zucchero che non ci è molto gradita.

28 luglio -
L'intera giornata viene dedicata a visitare luoghi un po' più distanti, con prima tappa il Castello di Donnafugata. Per arrivarci dobbiamo riattraversare Modica e percorrere una spettacolare strada fino a Ragusa e proseguire attraverso panorami di campagne assolate e solitarie, delimitate dai tipici muretti a secco di queste parti, e ombreggiate da frondosi, isolati alberi di carrubo.
Il castello, che peraltro è più una grande villa in stile neogotico veneziano, costruito nella seconda metà dell'800, sorge chiaro, abbagliante, isolato nella campagna, dominando un piccolo, suggestivo borgo contadino. L'interno, che si visita pagando 5 euro, più altri 2 per l'eventuale visita del giardino, è arredato con i mobili originali, Ma più che l'interno, a colpire è l'effetto scenografico di questa costruzione che, pur essendo avulsa dalla zona in cui sorge, impressiona per la sua originalità e per il suo rifulgere al sole.
Successivamente, percorrendo strade di campagna immerse in paesaggi bucolici, tra pecore e vacche al pascolo, arriviamo a Marina di Ragusa, vivace cittadina di mare, ma solo per recarci al Panificio S. Giuseppe, davanti alla Chiesa Madre, per comprare, come consigliatoci qui a Vicenza da persone che conoscono bene la zona, le scacce, involti di pane morbido, ripieni a piacere di formaggi, verdure e prosciutto, con le quali abbiamo programmato di mangiare sulla spiaggia. E per farlo, ne scegliamo una resa famosa dalla televisione.
Tornando qualche chilometro indietro, ci fermiamo infatti sulla bella spiaggia di Punta Secca, proprio davanti alla terrazza resa famosa dalla serie televisiva del Commissario Montalbano. A sinistra abbiamo la piazzetta dominata dal faro ed a destra la spiaggia si allunga davanti alle case, fino a chiudersi con una piccola punta verdeggiante.
Verso le 15 ci avviamo sulla via del ritorno, scegliendo di percorrere la litoranea. Molte sarebbero le località che meriterebbero una sia pur breve visita, come Donnalucata, Sampieri o Pozzallo. E, sapendo che da quest'ultima ci si può imbarcare per Malta, quasi quasi ne sono tentato. Ma è solo vicino a Sampieri che facciamo una sosta nei pressi dell'antica fabbrica in rovina di laterizi, resa nota anch'essa dalla serie di Montalbano.
Lì, dalle rocce che s'affacciano sul mare, si gode la vista della spiaggia, orlata da dune.
Dopo Pozzallo seguono 13 km di spiaggia libera, separata dalla strada da dune alberate, fino a giungere ad un paio di stagni, prima di Pachino, popolati da uccelli acquatici.
Una breve deviazione ci porta fino all'Isola delle Correnti, unita alla Sicilia da un breve istmo, e che rappresenta il punto più meridionale d'Italia, Lampedusa esclusa. Un po' più ad est, Portopalo di Capo Passero ha una spiaggia che segue il contorno dell'angolo sud-orientale della Sicilia, ed è fronteggiato da un altro isolotto, su cui sorgono le rovine di un'altra tonnara.

29 luglio -
E oggi quasi ci riposiamo, considerando che trascorriamo la mattinata al Lido di Noto, ed nel pomeriggio ritorniamo a Noto. Mentre la sera è prevista la cena presso la Ca' Baroni, sulla statale che porta a Siracusa, poche centinaia di metri oltre l'ingresso dell'Ospedale. Anche qui è preferibile prenotare, in modo particolare se si vuole trovare posto all'aperto nella corte dell'antica masseria, dove si ha l'impressione di essere piombati all'interno della novella “La giara” di Pirandello. Una parte della Masseria funziona anche da agriturismo.
Ceniamo con tre primi (linguine ai ricci di mare e casarecce con pesce spada, menta e mandorle), 2 porzioni di antipasto, prese come secondi, con gamberi e merluzzo, 1 caponata e 1 bottiglia di bianco, che scorre fresco e, apparentemente, leggero. Finiamo, come dessert, con budino di mandorle e torta al limone, per un totale di 95 euro.

30 luglio -
Torniamo nuovamente al Lido Azzurro di Noto, trascorrendo la mattinata fianco a fianco con il giornalista Mediaset Toni Capuozzo.
E, nel pomeriggio: Siracusa. Non può mancare quella visita alla Neapolis che avevamo fallito nel febbraio dell'anno scorso, quando, essendo inverno eravamo arrivati troppo tardi.
Colpisce sempre vedere la vegetazione rigogliosa all'interno delle latomie, le antiche cave dalle quali gli abitanti del luogo ricavavano la pietra da costruzione. Su queste si affaciano alcune famose grotte come l'Orecchio di Dionisio e la Grotta dei Cordari. Nella parte più elevata della zona è scavato l'imponente Teatro Greco, da cui si ammira il panorama della città fino al mare.
L'ingresso costa 6 euro, con gratuità per gli over 65 ed i ragazzi sotto i 18, mentre gli studenti sopra i 18 pagano il biglietto ridotto.

31 luglio -
Si cambia spiaggia: Fontane Bianche. E dovete sapere che è proprio alle spalle della spiaggia, in un vasto prato, che, d'estate, si erige una struttura metallica che funge da Arena per gli spettacoli ed i concerti di musica leggera che attirano coloro che soggiornano nei dintorni di Siracusa.
Ma non sappiamo stare fermi, e, passata la mattinata al mare, ci dirigiamo verso Palazzolo Acreide. Da Avola si sale verso Avola Vecchia, per una strada che offre una splendida vista su Avola moderna e su tutta la piana che la circonda.
A Palazzolo per prima cosa visitiamo il piccolo, ma suggestivo, anche per la posizione, sito archeologico, per entrare nel quale si spendono 2€ (ridotto:1).
Piccolo teatro e piccole latomie, che custodiscono un interessante bassorilievo.
Non ci fermiamo nella cittadina, ma con rammarico, in quanto, attraversandola, appare di notevole interesse, ma proseguiamo verso la vicina Buscemi, che dista solo una decina di km, percorrendo dei luoghi che mi ricordano dei panorami analoghi attraversati nell'interno dell'Andalusia. Abbiamo scelto Buscemi come meta di questa nostra escursione dato che abbiamo letto della presenza di un Museo diffuso della cultura contadina.
Purtroppo, una volta arrivati, ci informano che è aperto solo al mattino, o, anche nel pomeriggio, ma per gruppi e su prenotazione. Pazienza! Ci consoliamo con un giro per il paese che, di interessante, presenta una fontana pubblica all'entrata del paese e tre belle chiese nel consueto barocco siciliano. E, comunque, accontentiamo anche il palato con l'acquisto di alcuni salumi casarecci acquistati in una macelleria locale.

1 agosto -
Amara sorpresa, oggi! Inizia l'altissima stagione, ed i prezzi degli stabilimenti balneari crescono. Dai 16 euro, si passa ai 20, al Lido Sayonara di Fontane Bianche. E, come sempre, non sfruttiamo la spesa fino in fondo, perché nel pomeriggio ci dirigiamo verso Scicli. Adagiata sul fondo di tre valloni, i suoi quartieri si arrampicano sui ripidi bordi delle alture che li delimitano. Dominata dall'alto da un castello eretto su uno degli speroni di roccia, su un altro sorge una chiesa abbandonata e parzialmente in rovina che appare in parte decadente, mentre la via principale del centro cittadino, dichiarato patrimonio dell'UNESCO, con un vicino palazzo la cui facciata è ornato di grottesche, rappresenta una breve passeggiata assolutamente da non perdere. Interessante anche il caffè letterario che sorge nella stessa via, e che, oltre a varie pubblicazioni, molte delle quali rappresentano la storia e le tradizioni locali, offre tutta la bibliografia di Camilleri, approfittando anche del fatto che Scicli è stata una delle locations della serie televisiva.

2 agosto -
Oggi si decide per una giornata un po' meno comoda, decidendo di trascorrere la mattinata al mare nella riserva naturale di Vendicari. Ad una ventina di km a sud di Avola, un'indicazione porta, dopo un paio di altri chilometri di strada sterrata, ad un parcheggio, da cui si accede ad un sentiero che, dopo una camminata di una decina di minuti circa, porta alla spiaggia nei pressi della tonnara. Portatevi tutto quello che vi serve, perché lì non c'è alcuna possibilità di rifornirsi di nulla. A meno che non vogliate farvi un'altra camminata fino al parcheggio, intorno alle 12, quando arriva un furgone con qualche genere di conforto di prima necessità. Negli stagni che sono alle spalle della spiaggia e che sono i residui di antiche saline dismesse potrete vedere qualche uccello acquatico stanziale o di passo, come noi che abbiamo visto volteggiare alcuni esemplari di sterne albicans (fraticelli), che nidificano con alcune coppie sull'isolotto di fronte alla spiaggia. Nelle immediate vicinanze dei resti, per quanto possibile restaurati, della tonnara si può notare il canale di immissione delle acque nelle saline.
La lunga spiaggia invita ad una passeggiata, ma potrete arrivare solo fino ad un certo punto, perché poi il passaggio è sbarrato, a delimitare una zona di deposizione uova da parte delle tartarughe marine.
Ma stare seduti sulla sabbia, senza alcun comfort negli immediati dintorni, e per di più in una giornata non particolarmente bella, ci spinge ad andare via un po' prima del previsto. Ma ovviamente senza sprecare il resto della giornata, tornando in quella Palazzolo Acreide che avevamo trascurato la volta scorsa e che così bene ci aveva impressionato. Ed abbiamo proprio ragione, in quanto si rivela meta da non perdere, con le sue numerose chiese barocche (S. Sebastiano e S. Paolo, che si affaccia su una caratteristica piazza sulla quale sorge anche la Chiesa Madre. Ma particolare sorpresa si rivela la Casa – Museo Antonio Uccello, dono al paese di un filantropo che trascorse la vita a raccogliere oggetti della tradizione popolare locale. Qui si viene accompagnati da una gentile guida che illustra brevemente quanto raccolto. L'ingresso è gratuito, e all'uscita vi viene solo chiesta la cortesia di lasciare una firma sul libro degli ospiti. E qui un breve aneddoto serve a dimostrare quanto comunque piccolo sia il mondo e che in qualsiasi parte del mondo vi nascondiate, c'è sempre qualcuno che può scoprirvi. Infatti, del tutto casualmente, nonostante sia agosto, la pagina del libro è aperta su un giorno di giugno e l'occhio mi cade su un nome che conosco e che, una volta tornato a Vicenza, ho la conferma essere proprio quello di una ex compagna di scuola di mia figlia.

3 agosto -
Dopo la consueta mattinata balneare, meta pomeridiana è Ispica, di cui purtroppo non visitiamo il Parco Archeologico della Forza, che probabilmente è molto interessante con le sue abitazioni troglodite, ma abbiamo la necessità di trovare un regalo per la proprietaria del residence che si è dimostrata essere qualcosa di più di una semplice padrona di casa. Per cui ci limitiamo a un breve giro nel centro, che sembra essere il meno interessante tra quelli che abbiamo visitato. Tuttavia si fa notare per alcune, anche se non frequenti, costruzioni in stile liberty. E, soprattutto, l'originale Piazza del Duomo, caratterizzata dalla sua forma semicircolare, delimitata da un originale loggiato. Al ritorno, scendendo fino a Pozzallo, ripercorriamo la strada costiera, che ci era piaciuta molto la volta scorsa.

4 agosto -
Ormai le mete dei dintorni sono praticamente esaurite. Allora cosa di meglio che tornare a fare un giro nella stupenda Ortigia? Bello e rilassante è il giro attorno ai bastioni che offre delle belle viste sia sulla stessa città vecchia che su quella nuova. Alla fine ci concediamo una sosta riposante seduti ai tavolini di uno dei bar della spettacolare Piazza Duomo, avendo il vantaggio, rispetto al viaggio di un anno e mezzo fa, di poter ammirare la facciata del Duomo priva delle impalcature servite al restauro. Interessante l'interno in cui la struttura, prevalentemente barocca, riesce ad armonizzarsi con le colonne doriche di un antico tempio greco usate come strutture portanti della successiva chiesa.
E mentre siamo seduti al bar, si siede poco distante da noi, Enzo Maiorca, famoso qualche anno fa per essere stato il campione mondiale di immersione in apnea, sempre in lotta, anche polemica, con il francese Jacques Mayol, rivalità su cui è stato anche girato un film.

5 agosto -
Ultima giornata al mare. Per cui decidiamo di recarci in una spiaggia che ci aveva positivamente colpiti quando l'avevamo vista, solo dall'alto, nel nostro primo giorno di esplorazioni: Eloro, che si raggiunge proseguendo per poche centinaia di metri oltre il Lido di Noto.
L'arenile non è lungo, ma è molto profondo, chiuso ai lati tra due bassi promontori, sul più meridionale dei quali sorgono le rovine dell'antico centro greco di Eloro. Una breve passeggiata sulle rocce lungo il mare che lo delimitano offre viste sulle spiagge successive. E qui incontro un tizio che dice di farsi ogni giorno una lunga camminata, tanto che una volta è arrivato, sempre a piedi, in costume e ciabatte, fino a Calamosche: 7 chilometri più giù!
Purtroppo l'ultimo giorno si chiude presto, poiché decidiamo di andarcene in anticipo, visto che minaccia pioggia. Ed in effetti il cielo, probabilmente dispiaciuto della nostra imminente partenza, nel pomeriggio piange abbondantemente.
E, per concludere in bellezza, ci concediamo un'ultima cena fuori, tornando alla Taverna del Pescatore, dove con antipasto della casa per tutti (attenzione alle dimensioni: con una porzione si riesce a mangiare anche in tre), 1 primo, 2 arrosti di pesce, 2 caponate, 1 minerale, 1/3 di vino bianco e 2 dolci, spendiamo 60 euro.

6 agosto -
Ed oggi, prima di avviarci verso il nostro lungo e frazionato viaggio di ritorno (vedi relativo diario), ci concediamo la colazione nella piazza centrale di Avola, presso la famosa pasticceria Finocchiaro, dove non posso mancare la tipica colazione locale: una fresca brioche, intinta nella granita di mandorle.

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento, contattaci per ottenere il tuo account

© 2024 Ci Sono Stato. All RIGHTS RESERVED. | Privacy Policy | Cookie Policy