Vacanze a Creta

In giro nella parte occidentale dell’isola

Quest’anno abbiamo scelto come meta per le nostre vacanze l’isola di Creta, la più grande delle isole greche. Come già per gli altri viaggi fatti in questo paese abbiamo deciso di orientarci su un tipo di soggiorno che permetta di girare l’isola senza troppe complicazioni e di passare poi alcuni giorni in relax. Per il soggiorno scegliamo quindi un villaggio dal catalogo Columbus, il “Columbus Club Creta Star”, che consigliamo caldamente: ottimo praticamente in tutto, ad eccezione forse dell’insofferenza degli impiegati della reception.
Poiché l’isola è molta estesa, abbiamo scelto di limitare la nostra visita alla sola parte occidentale che abbiamo “esplorato” in circa cinque giorni. La parte orientale abbiamo scelto di lasciarla per il prossimo anno, così abbiamo la scusa per tornare su questa meravigliosa isola un’altra volta.

NOTE
L’isola di Creta è la 4° del Mediterraneo per dimensioni, misurando 353 km di lunghezza per una larghezza che varia dai 12 ai 70km. Per quello che riguarda le strade, almeno nella parte occidentale (per quella orientale la visita proseguirà nel 2007) sono buone: nella parte nord si sviluppa la New Road, che i greci considerano autostrada e che è paragonabile ad una statale italiana. Le altra strade sono in genere ad una corsia per senso di marcia.
I cartelli e la segnaletica in genere sembrano migliori di quella di altre parti della Grecia che abbiamo visto, almeno qui qualche indicazione la trovi. Vale la pena ripassare l’alfabeto greco, sono più numerosi i cartelli in greco che quelli in caratteri latini.
Per le visite ai musei e ai siti archeologici il prezzo è ridotto sopra i 60 anni e per gli studenti dell’Unione Europea (però con il libretto o la tessera universitaria), mentre è quasi sempre gratuito sotto i 18 anni (in caso di dubbi chiedono i documenti).4/9/2006
Finalmente cominciamo la vacanza a Creta, sognata da mesi ormai. Piccolo inconveniente: l’aereo che deve portarci in Grecia decolla alle 23:00! Di fatto perdiamo il primo giorno di vacanza perché tra l’atterraggio (ore 02:35 a.m.), l’attesa al ritiro dei bagagli e l’ora di strada che ci vuole tra l’aeroporto e Skaleta, vicino a Rethymno, dove si trova il nostro hotel riusciamo ad essere nella nostra stanza solo alle 05:00 del mattino. Comunque il viaggio si è rivelato molto divertente, grazie all’autista dell’autobus che aveva la tendenza a prendere le curve su un lato solo. Esperienza da fare, soprattutto perché riusciva comunque a non ribaltarsi.

5/9/2006
Di fatto la giornata di oggi altro non è che la continuazione di quella di ieri, visto l’ora di arrivo. Ci alziamo, infatti, dal letto dopo solo due ore e scegliamo di passare la giornata di oggi a poltrire nel giardino dell’hotel e sulla spiaggia, approfittando dell’all inclusive Columbus. Dopo tutta una giornata passata in spiaggia e a fare il bagno, in un'acqua blu e trasparente da sembrare finta, dove i pesci ti vengono a nuotare tra i piedi, decidiamo di andare a fare una passeggiata a Rethymno, per avere un primo approccio con la città che torneremo a visitare più di una volta nei prossimi giorni. Dall’albergo la città dista solo pochi km, circa 12, ed è raggiungibile con gli autobus di linea (1 ogni 20 minuti, fermata davanti l’albergo, una corsa costa 1€50, i biglietti si possono acquistare al minimarket dell’albergo). Attenzione alla fermata perché si trova proprio lungo la New Road e visto come guidano da queste parti meglio non affacciarsi troppo per vedere se l’autobus arriva. Una volta saliti si può provare la favolosa guida greca, poco consigliabile se si soffre di mal d’auto…
A Rethymno arriviamo in poco più di venti minuti, lasciati dall’autista lungo odos Gavriil che sembra lontana miglia dal porto e dal centro storico della città. Ci informiamo per trovare dove prendere l’autobus per il ritorno (800 m più avanti dall’altro lato della strada, il cartello della fermata c’era ed era davanti ad un favoloso negozio di modernariato, peccato fosse chiuso vista l’ora) e poi prendiamo odos Nikiforou Fora, proprio dove ci ha fatto scendere l’autista (in seguito poi ci hanno lasciato un cinquantina di metri prima, quindi occhio) che conduce direttamente alla fortezza, che visiteremo più avanti.
Questa sera la vogliamo passare semplicemente a zonzo per la città, un po’ perché ancora stanchi da ieri, un po’ perché è bello essere di nuovo in Grecia dopo un anno. Creta sembra diversa dagli altri posti che abbiamo visto in Grecia, ci sono più possibilità di vedere i greci nella loro quotidianità. Lo si nota soprattutto dai negozi, non ci sono solo quelli che vendono la solita roba per turisti, ce ne sono molti in cui la clientela è prettamente greca, inclusi quelli di abbigliamento dove ci sono i saldi!

6/9/2006
Ieri abbiamo preferito restare in spiaggia e a nuotare (occhio ai ricci di mare quando il mare è mosso, parlo per esperienza!) ma oggi andiamo a vedere Rethymno per bene e alla luce del giorno.
Riprendiamo l’autobus che ci porta in città in circa mezz’ora e prendiamo per la fortezza, dove scopriamo che c’è un qualche sciopero (non abbiamo capito il motivo, i cartelli scritti con l’alfabeto greco sono un po’ un problema) e possiamo entrare gratis, meglio risparmiamo 3€ a testa. La fortezza è grande e tenuta abbastanza bene per gli standard greci ma si può visitare solo all’esterno, sulle mura e nel cortile, all’interno non è visitabile. Vale comunque la pena, se non altro per la vista sulla città e sul mare (ma perché qui è così blu?).
Il pomeriggio lo dedichiamo alle solite incombenze, acquisto di cartoline e bottigliette di ouzo e raki da riportare in Italia, spezie, ecc.

7/9/2006
Oggi andiamo a vedere Elafonissi, la spiaggia con la sabbia rosa, che ci è stata consigliata da dei nostri amici e da tutti i commenti letti su internet.
Per arrivare prendiamo la New Road per circa un’ora, fino a che incontriamo un cartello con la scritta Elafonissi Beach che ci indica di svoltare a sinistra, e poi una strada tutta curve e parecchi strapiombi, con una galleria larga appena per un autobus e in un solo senso di marcia! Dopo due ore di viaggio arriviamo: dall’alto si vede dapprima il mare blu, poi avvicinandosi ci si avvicina a questa piccola baia, dove l’acqua arriva al massimo alla coscia ed è così chiara e trasparente! Decidiamo di attraversare la baia e andare a vedere l’altro lato dell’isoletta (portarsi un paio di ciabattine, così da camminare agevolmente una volta arrivati), esplorando le piccole insenature rocciose, dove ci sono fiori che crescono quasi sul bordo dell’acqua.
La spiaggia è attrezzata con lettini e ombrelloni (7€ un ombrellone e due lettini), utili soprattutto attorno all’ora di pranzo, quando il sole picchia forte, basta sedersi e dopo poco arrivano a riscuotere. Oggi non sembra esserci molta folla, forse perché è settembre, anche all’arrivo dei pullman turistici la spiaggia continua a sembrare quasi vuota… proprio come in Italia, quando si sta in cinque in due mq.
Verso le quattro andiamo a riprendere l’auto, diventata un forno per l’assenza di ombra nel parcheggio, visto che ci aspettano almeno due ore di strada per tornare in albergo.

7/9/2006
Proseguiamo il nostro piccolo giro dell’isola iniziato ieri, andando a visitare Heraklion e il suo museo archeologico per poi spostarci a Knossos, così da vistare il sito archeologico.
Arrivare nel capoluogo cretese è semplice, basta prendere la new road e in un’ora si è arrivati alla periferia. Lievemente più problematico è il raggiungere il centro, soprattutto trovare un parcheggio in centro, noi ci siamo riusciti solo dopo alcune giri a vuoto per il centro. Alla fine troviamo parcheggio poco lontano dal museo archeologico, 4€ per tutto il giorno. Ci incamminiamo quindi verso il centro e verso la zona del mercato, accorgendoci che la città sembra diversa dalle solite città greche, che hanno i quartieri con i negozi turistici nel centro mentre quelli per i cittadini si trovano i periferia. Qui sembra essere tutto più mescolato, accanto alla solita paccottiglia turistica si vedono macellerie con la carne esposta sulla strada, non curandosi delle mosche e della calca, notevole per l’ora (solo le dieci del mattino). Tra i negozi ci sono anche molte catene presenti anche in Italia, negozi che vendono articoli in pelle a prezzi accessibili, negozi di spezie (se ne trovano molti in tutta l’isola) e le solite cose da turisti, tipo imitazioni di marche famose a pochi euro e fatte anche molto bene.
Il resto della mattina lo dedichiamo alla visita del museo archeologico, dove sono conservati i manufatti ritrovati nei vari siti archeologici dell’isola, quindi la ricostruzione comincia con i resti minoici, poi greci e infine, in una piccola sala poco visitata perché nascosta, romani. Qui si trovano il disco di Phaestos, l’anello di Minosse, la Dea dei serpenti, e gli affreschi ritrovati a Knossos come la celeberrima Tauromachia. Il museo è organizzato tutto sommato bene, probabilmente meglio di quello di Atene, ed è visitabile anche senza guida, spostandosi mano a mano che i vari gruppi organizzati lasciano libere le sale (c’è sempre una sala libera tra un gruppo e l’altro). Il biglietto costa 6€, 10 se si vuole prendere il biglietto cumulativo anche per Knossos .
Ormai è ora di pranzo e ci incamminiamo verso il porto dove troviamo un ristorante favoloso, frequentato da greci in pausa pranzo, dove mangiamo benissimo spendendo trenta euro in quattro! Per chi fosse interessato il ristorante si trova sul retro della capitaneria di porto, accanto all’ufficio dei piloti e gode di una bella vista sull’attracco e l’acqua azzurra (e degli aerei che decollano, uno ogni cinque minuti).
Dopo pranzo riprendiamo la macchina e ci spostiamo agli scavi del palazzo di Knossos, scoperti intorno agli anni venti dall’archeologo inglese Evans che, invece di portare quanto scoperto a Londra, preferì ricostruire quello che non c’era! Quindi le colonne rastremate verso l’alto che si trovano su tutti i libri di storia dell’arte non sono originali, ma ricostruzioni di cemento fatte negli anni venti. All’entrata dello scavo si viene assaliti da frotte di guide turistiche che si propongono per la visita guidata, credo che il prezzo richiesto sia di 30 € ma non ne sono sicura, noi abbiamo preferito fare da soli visto che il percorso è ben segnalato in inglese (in caso di dubbi basta accodarsi a qualche gruppo, ascoltando le loro guide…). Il sito è tenuto bene e ben curato, ma ci ha lasciato insoddisfatti, abbiamo visto siti greci molto migliori (Micene, Atene, Kastellos a Rodi ad esempio). Fuori sulla strada si trovano i soliti negozi che vendono le classiche cose da turisti, in bocca al lupo se non apprezzate il genere…
Una volta riguadagnata l’auto riusciamo non si sa bene come a trovare l’imbocco per la New Road e così siamo di ritorno in hotel in circa un’ora.

8/9/2006
Oggi andiamo a visitare Chania che ci hanno detto essere molto graziosa. Per arrivare basta seguire la New Road per circa un’ora e dopo un certo qual numero di giri a vuoto, per un motivo che non abbiamo capito bene mi sa che abbiamo sbagliato uscita, troviamo parcheggio in odos Pireos, subito fuori la mura ovest, che pratica prezzi accettabili (1 € l’ora, come a casa).
Dopo aver lasciato l’auto ci addentriamo nel nucleo storico della città dove scopriamo un centro storico pieno di negozi che vendono di tutto, sia le solite cose da turisti sia gioiellerie, negozi di pelle, cuoio, ceramiche e vetro artigianali dai prezzi generalmente abbordabili (bassi per le cose di minor pregio, un po’ più elevati per quelle migliori).
Proseguendo per odos Halidon si arriva in piazza Venizelou che si affaccia sul porto antico (lì si trova un negozio di bigiotteria favoloso, perfetto per farsi una certa quantità di regalini…): lo spettacolo è incredibile. Si vede questa laguna azzurra chiusa da un lato da alcuni edifici e dall’altro dal faro e dalla diga foranea, tutto attorno al fronte del porto ci sono tantissimi bar e ristoranti (alcuni sono le classiche trappole per turisti, per esperienza è meglio evitare quelli che espongono le foto dei cibi serviti all’esterno), intervallati da edifici chiaramente risalenti al periodo della dominazione veneziana dell’isola, tra cui gli arsenali.
Oggi il mare è mosso e si vede uno spettacolo favoloso con le onde infrangersi sia ad est sia ad ovest. Dopo pranzo, occhio ai buttadentro dei vari ristoranti, continuiamo il giro di shopping per le vie del centro, fino a che non arriva l’ora di andare a riprendere l’auto e tornare in albergo.

9/9/2006
Oggi proseguiamo il giro dell’isola spostandoci verso la costa sud-occidentale, visto che quella settentrionale è nuvolosa. Ci avevano detta che a Creta ci sono 300 giorni di bel tempo, evidentemente abbiamo trovato uno dei giorni di tempo cattivo, pazienza oggi faremo un giro culturale.
Per prima tappa scegliamo di visitare Spili così da andare a vedere la fontana con le ventiquattro teste di leone che abbiamo riconosciuto essere quella presente in tutte le cartoline della Grecia, quelle con il vecchietto e l’asinello che si abbevera. Per arrivare a Spili si segue la New Road in direzione Rhethymno e poi si seguono le indicazioni per una volta ben segnalate. Durata totale del tragitto circa quarantacinque minuti, seguendo una strada di ottimo livello in un paesaggio coltivato soprattutto ad ulivi.
Il paesino di Spili è molto grazioso e non troppo frequentato da turisti. All’inizio del paese si trovano due piccole chiese ortodosse, dove noi lasciamo la macchina e poi proseguiamo per 200 - 300 metri fino al centro del paese e alla fontana, che ricorda quella delle tredici cannelle che si trova ad Ancona. È tenuta molto bene e l’acqua dovrebbe anche essere potabile perché abbiamo visto delle persone riempire delle bottiglie. La via principale del paese è piena di negozi che vendono tappeti e tessuti di lino, di cui non so giudicare la qualità però, e se ne trovano anche molti che vendono spezie, miele, olio e raki. Noi ne abbiamo trovato uno in cui vendevano varie specie di tea in foglie e dato che ne sono appassionata ne ho fatto scorta. Proseguendo lungo la via principale si arriva a quella che dovrebbe essere la chiesa principale del paese, con una scalinata che porta all’edificio vero e proprio. L’esterno è molto e anche l’interno lo sembra, ma non siamo riusciti a visitarlo perché quando siamo arrivati il pope aveva appena chiuso.
Dopo Spili ci spostiamo ancora verso sud in direzione di Aghia Galini. La strada è la stessa di prima mentre il panorama cambia, diventando brullo, con molti arbusti e pochi alberi. Ad Aghia Galini arriviamo in venti minuti ma ci accorgiamo che qui c’è solo la spiaggia, oltre alla solita vista spettacolare.
Decidiamo quindi di proseguire verso ovest e verso il sito archeologico di Phaestos. La distanza è poca, circa 20 km, ma noi abbiamo proceduto con molta calma perché aveva iniziato a soffiare un forte vento da nord che alzava una gran quantità di sabbia e oscurava un po’ la visuale. Appena arrivati al sito notiamo subito la differenza con quello di Knossos: intanto c’è un gran parcheggio subito sotto l’accesso al sito ma, soprattutto, non si vedono ricostruzioni di nessun tipo. L’ingresso al sito costa dai 3 ai 4 €, a seconda delle varie riduzioni. Durante la visita abbiamo avuto molta fortuna, eravamo praticamente soli anche a causa dell’ora (le 12) e abbiamo potuto visitarlo in tutta calma (munirsi di un cappello o di una bandana, il sole picchia forte e pure il vento è intenso). Il sito fu scoperto dalla società archeologica italiana durante gli anni trenta e si vede: niente ricostruzioni in cemento! Si entra da nord, dove probabilmente si trovava il teatro, per poi passare all’ala ovest e al cortile centrale, che si collega a quel poco che è rimasto dell’ala est. Affascinanti le sale della regina con la copertura di alabastro. Visto che ormai è passata l’ora di pranzo mangiamo nel bar del sito dove ce la caviamo con degli ottimi panini!
Riprendiamo quindi la macchina per andare a dare un’occhiata alla spiaggia degli hippy a Matala. Arriviamo dopo 15 minuti di strada e iniziamo la passeggiata lungo la via principale del paese, piena dei solito negozi da turisti e di alcune botteghe di bigiotteria (queste ultime molto graziose) e poi ci sediamo in una taverna affacciata sulla spiaggia e sulle caverne per un caffè greco. Le caverne sono state usate come abitazioni fin dal neolitico, poi negli anni sessanta vi si sono stabiliti alcuni hippies di tutta Europa, poi cacciati durante la dittatura dei colonnelli. Che bello che deve essere stato viverci, a volte mi sembra di essere nata troppo tardi. Dopo un po’ riprendiamo l’auto e decidiamo di tornarcene in albergo perché siamo piuttosto stanchi.

16/9/2006
Dopo tre giorni di relax passati in albergo abbiamo in programma di prendere il battello da Kissamos per andare a visitare le spiagge di Gramvoussa e Balos. La sveglia è prevista per le 06:30 (argh!) perché, a giudicare dalla cartina la distanza sembra notevole, almeno 130 km.
Partiamo così alle 08:00 per scoprire che bastava un’ora di viaggio per arrivare al porto di Kissamos (all’incirca 3 km dopo il paese vero e proprio) e aspettiamo a bordo del battello le 10:15 e la partenza. Il biglietto e di 20€ a testa e il battello continua a caricare comitive di turisti dai vari alberghi della zona (sembriamo quei barconi che ogni tanto affondano per il troppo carico, speriamo bene). Per andare a Balos abbiamo scelto il traghetto perché, da quanto visto su internet, la strada non è delle migliori e preferiamo non rischiare. Poi vogliamo vedere i delfini (lasciate stare tanto non c’è verso, forse li mettono solo per i depliants).
In ogni caso partiamo, anzi salpiamo, puntuali e la voce guida ci spiega alcune caratteristiche morfologiche della zona. Dopo 45 minuti di navigazione siamo a Gramvoussa dove il mare è molto limpido ma la spiaggia fa schifo, piena di rifiuti e di buste di plastica, quindi restiamo a bordo a goderci il sole e a tuffarci dalla scivolo della barca. Se si vuole si può andare a visitare la fortezza ma la salita sembrava un po’ troppo ripida e l’orario era un po’ pesante per affrontare delle scalate (mezzogiorno e con un sole che spacca, come si dice dalle nostre parti).
Dopo aver ripreso il mare ci aspettano pochi minuti per arrivare alla spiaggia di Balos: il battello non può arrivare fino alla spiaggia ma si ferma a circa 200 metri e poi trasporta le persone a riva con un paio di lance. I più pazzi, tra cui io, scelgono invece di andare a nuoto, tuffandosi dalla barca in un’acqua azzurra in tre tonalità (occhio ai ricci a riva, in un paio di punti se ne trovano). Una volta sulla riva ci avviamo verso la laguna interna che però è solo una pozza d’acqua, meglio restare nella parte esterna dove il mare è incredibile. Alle 16:30 il battello riparte per riportarci a Kissamos dove ci aspettano l’auto e un centinaio di chilometri per tornare in albergo e fare le valigie.Il cibo è favoloso, del resto la cucina greca assomiglia molto a quella italiana ma è senza pasta e pizza (ma che importa, quelle le mangiamo tutto l’anno). È sempre meglio evitare di cercarle, anche perché poi non sono buone. Meglio buttarsi sui gyros pita, souvlaki, moussaka, tsatsiki, dolmades.

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