Quest’anno io, Paola, volevo passare il capodanno fuori, così mi metto a cercare qualche buona tariffa per un volo sul web: e così nasce il nostro viaggio in terra belga.
Itinerario
29/12/2007
Partiamo con un volo ryanair da Pisa ed atterriamo a Charleroi alle 10:40 circa.
Visto che abbiamo solo il bagaglio a mano, grande sacrificio per me, ma una volta o l’altra mi ero ripromessa di provare a portarmi dietro solo l’essenziale, sbrighiamo tutte le formalità dopo l’atterraggio brevemente. Andiamo a metterci in fila per comprare il biglietto del bus che ci porterà in centro a Brussels: è possibile anche prenotarlo via internet (v. sito in calce).
Secondo noi all’aeroporto non si aspettavano tutto questo traffico di persone: il terminal, piccolo, era congestionato. In più alla cassa per comprare i biglietti c’era una sola persona, ed i bus si contavano sulle dita di una mano: ce n’era uno ogni mezz’ora circa, ma c’era talmente tanta gente che voleva andare a Brussels centro dall’aeroporto che abbiamo dovuto aspettare circa 1 oretta per poter avere i nostri posti su uno dei bus. Il costo del biglietto a/r è di 20 euro a testa e si impiegano circa 45 minuti - 1 ora scarsa per raggiungere la Gare du Midi a Brussels.
Da qui potete optare per bus, metro oppure tram sotterranei per raggiungere il vostro alloggio. I tram sotterranei percorrono la città da nord a sud, perciò sono comodi se da Midi dovete andare in zona Place de Brouckère o Borsa. Le linee da seguire sono 52,55,56,81,90.
Vi consiglio di procurarvi una mappa della città e dei trasporti pubblici. La potete anche richiedere all’ente del Turismo Belga. Per altre info visitate il sito in calce.
Facciamo il biglietto giornaliero, che durante il weekend e le vacanze costa 4 euro ed è valido per 2 persone. La corsa singola invece costa 1,50 euro.
Raggiungiamo l’hotel scelto, prenotato parecchi mesi in anticipo sul sito http://www.booking.com/: è l’hotel Astrid Centre: ve lo consiglio caldamente, specie se spenderete come noi, cioè 66 euro a camera a notte, incluse tasse e colazione per due.
Check-in veloce e usciamo subito alla scoperta della città. Visto che siamo nella zona di St Catherine, andiamo a visitare i mercatini e mangiamo qualcosa ad una delle bancarelle. Buonissima la Raclette: formaggio con patate: da provare assolutamente.
Da qui facciamo un giro passando dinanzi a La Borse e finalmente arriviamo a la Grand Place, la piazza più famosa e bella a mio avviso, di Bruxelles. Arriviamo fino a Mont des Artes: qui si passa dalla parte bassa a quella alta della città. Sono divise da scale. Ci rechiamo al Musee Royaux des Beaux arts passando la Place Royale: C’è la mostra temporanea su Rubens, ma visto che c’è da fare doppia fila sia per prendere i biglietti per il museo di arte antica e moderna ed un’altra per la mostra, decidiamo di fare solo il percorso normale: il museo merita: se avete poco tempo dirigetevi subito nella parte moderna: consiglio spassionato di chi adora Magritte e ha la Morte di Marat di David ancora in mente dopo averla studiata al Liceo in lungo e in largo.
Rimaniamo dentro al museo fino alle 17, ora a cui chiude. Usciamo ed assaggiamo il mitico Gaufres in un chioschetto mobile lì in Place Royale: se venite a Brussels dovrete per forza assaggiarli: vi consiglio di non caricarli troppo di gelato, cioccolato o panna montata, perché sono già dolci alla maniera “nature”: per fare l’impasto secondo me utilizzano 1 kg di zucchero. Questi dolcetti sono i cugini dei Waffles americani, ma questi ultimi a me piacciono decisamente di più, visto che sono meno stucchevoli.
Torniamo in direzione Grand Place, passando davanti al Manneken Pis: avevo letto che la visita era deludente e lo confermo: cmq facciamo una foto di rito.
Lì intorno ci sono molti negozietti di souvenirs dove potrete sbizzarrirvi se volete: il soggetto principale è sempre il bimbo che fa la pipì.
Sentiamo in lontananza la musica e corriamo alla Grand Place: c’è lo spettacolo di luci e musica. Merita davvero, quindi vi consiglio di assistere: Bellissimo!
In più leggiamo che visto il periodo natalizio, alle 10pm ci sarà il coro della città che canterà musiche natalizie: di certo non ce lo lasceremo scappare!
Prendiamo una birra Orval e una cocaccola da Drug Opera, in Rue des Fripiers. Altra cosa da non perdere se venite in territorio belga sono le birre, specie le Trappiste. Ve lo dico per sentito dire, visto che a me non piacciono le birre in generale.
Decidiamo poi di andare a mangiare nella via dei ristoranti per antonomasia, Rue des Bouchers: ricorda le vie piene di ristorantini della Costa Azzurra, in Francia; giriamo un po’ per confrontare i menù ed alla fine scegliamo il ristorante Aux Arcades: menù turistico (vi conviene sceglierlo, spendete qualcosa in meno e mangiate bene, come in Francia). Qui il pesce è sempre fresco e buono, quindi ve lo consiglio. Noi prendiamo Soupe de Poisson, ricetta simile a quella francese ma senza salsa Rouille, e finalmente assaggiamo il piatto nazionale: moules et frites: queste patatine fritte sono così croccanti perché fritte due volte, e le cozze sono cotte in acqua con sedano e cipolla. Come dolce era prevista la Tarte Tatin. Conto modico, sui 30 euro in due.
I prezzi a Bruxelles non sono per nulla economici, però cercando si riesce a risparmiare qualcosa.
Altro ristorante turistico è Chez Leon, sempre nella medesima via del nostro.
Andiamo a vedere il coro e l’atmosfera è molto suggestiva: Matteo entra nell’ottica di Bruxelles, qui mangiano a tutte le ore, e prende i cioccolatini in una della tante cioccolaterie sparse nella città.
Il Belgio è famoso anche per la cioccolata: tra i più famosi, Godiva, Leonidas, Neuhaus, Wittamer etc.
Qualche indirizzo:
Marcolini, Place du Grand Sablon 39
- Wittamer, Place du Grand Sablon 9
- Godiva e Galler, Grand'Place
- Mary Chocolatier, Rue Royale 37
- Leonidas, Rue au Beurre 34
- Neuhaus, Galerie de la Reine
Andiamo a letto, siamo stanchissimi.
30/12/2007
Oggi è il giorno di Bruges.
Facciamo colazione in hotel: questa sì che merita davvero. Mangio il mio uovo al tegamino per iniziare bene la giornata. I croissant ricordano quelli francesi.
Prendiamo il tram sotterraneo per raggiungere la Gare du Midi, da cui parte il treno per Bruges (controllate perché partono anche da la gare centrale) e qui c’è il primo imprevisto: solo biglietteria automatica, nessun addetto alla biglietteria e magicamente la macchinetta accetta solo soldi in moneta, no banconote: noi non abbiamo 4 euro in moneta per fare il giornaliero! Neanche le nostre 4 carte di credito vengono accettate. E adesso? Dopo vari tentativi troviamo un ragazzo gentile che ci scambia 5 euro e finalmente possiamo fare il biglietto. Il treno che volevano prendere ormai l’abbiamo perso, così arriviamo alla stazione Sud e aspettiamo un altro treno.
I biglietti li avevo fatto online, sul sito delle ferrovie. Usufruendo della tariffa Shopping ticket, paghiamo solo 7 euro a/r a testa. Dopo 1 ora di treno arriviamo a Bruges. Dalla stazione è possibile andare a piedi, oppure prendere un bus che vi lascerà in una delle vie principali del centro. Noi optiamo per questa seconda opzione e scopriamo che oggi il bus è anche gratis. Benissimo!
Raggiungiamo il Markt: spettacolare! Bruges è davvero bellissima. Anche qui ci sono i mercatini di Natale, che bello!
Facciamo un giro per le strade di Bruges e saliamo sul Belfort (5 euro/4 euro per i minori di 26 anni). La vista da lassù è stupenda.
Scendiamo e mangiamo qualcosa da Quick, catena di fast Food famosa qui.
Ci rechiamo dopo al Burg, ammirando lo Stadhuis, il comune: si può entrare per la visita anche. Sulla piazza c’è la Basilica del Sangue Santo, degna di nota: molto bella; in più troviamo in esposizione la reliquia che si dice contenga il sangue di Cristo.
Il centro di Bruges è compatto e si gira bene a piedi. Siamo di fronte ai canali: meritano di essere fotografati.
Passando dal Vismarkt, il vicolo dell’asino cieco, raggiungiamo la Chiesa di Nostra Signora con la statua Madonna con bambino di Michelangelo, ribattezzato Michelangelo BuonaroTTi e vediamo il Museo Gruuthuse. Bruges è degna di nota anche per i merletti e centri fatti a mano: ne acquisto qualcuno da portare a casa, oltre a prendere un pacchetto di biscotti Speculoos, biscotti allo zenzero.
Dopo qualche altro giro a piedi per le strade della cittadina, piena di gente e negozi, riprendiamo il treno che ci riporta a Bruxelles. Qui ci dirigiamo in zona Rue Neuve, ma è domenica ed i grandi magazzini e negozi vari sono chiusi. La strada è una via pedonale dove ci sono i maggiori negozi di abbigliamento.
Andiamo a bere qualcosa in un pub in rue aux herbes, chiamato AU BON VIEUX TEMPS. Birra Duval per Matteo.
Per la sera ci dirigiamo in zona Halles St Gèry, Rue des Chatreaux: avevo letto che era molto movimentata, ma la troviamo piuttosto desolata. Vediamo il Cane che fa la pipì, lo zanneke pis. Da qui ci dirigiamo nella zona dei mercatini di Natale. Ogni anno c’è un pese diverso che espone le specialità e artigianato locali: stavolta è il momento dell’isola di Reunion, e visto che c’è anche l’ente del turismo con il proprio stand, non mi faccio sfuggire l’occasione di prendere dei depliants informativi per arricchire la mia biblioteca personale di casa! Reunion mi mancava infatti! E se poi è scritto in francese, chi se ne importa, lo studierò per quando andremo..hehehe
Un altro breve giro ed andiamo in hotel.
31/12/2007
Colazione di nuovo in hotel. Facciamo di nuovo il biglietto giornaliero valevole per 2 persone e prendiamo la metrogialla 1a stavolta, fermata Heysel: andiamo a vedere l’Atomium. Scendiamo proprio davanti allo stadio dove accadde la sciagura della morte di alcuni tifosi juventini nel 1985.
In pochi minuti raggiungiamo a piedi l’Atomium, la struttura di atomo di ferro costruita nel 1958 per l’esposizione universale, per sottolineare le importanti scoperte in campo scientifico di quegli anni.
Decidiamo di non entrare, in quanto passare da una sfera all’altra con ascensori non è una cosa che ci interessa più di tanto, ma vi consiglio comunque anche una visita da fuori se avete tempo.
Da qui riprendiamo la metro, stavolta con destinazione quartiere europeo: fermata Schuman, sempre metro gialla 1 a.
Vediamo il palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, il palazzo Justus Lipsius, sede del Consiglio dell'Unione europea e la sede del consiglio d’Europa, Résidence Palace. 155, rue de la Loi. Alla fine, dopo un miliardo di foto, visto che questi posti mi entusiasmano particolarmente, frequentando l’indirizzo internazionalistico di Giurisprudenza, andiamo al Parlamento europeo. Anche qui visita da fuori, in quanto il palazzo è chiuso per le festività natalizie.
Facciamo un giro a Parc Leopold e raggiungiamo la vicina Place Jourdan, visto che avevo letto che c’è la migliore friggitoria di Bruxelles: Maison Antoine. Arriviamo lì davanti, ma è chiusa per ferie... nooo! Così ripieghiamo su uno dei tanti posti sulla piazza, Pitta Jourdan, dove mangiamo un meraviglioso Durum menù.
Dopo pranzo abbiamo bisogno di camminare per smaltire quel panino immenso, così giriamo un po’ nella zona, ma alla fine riprendiamo la metro in direzione Borse.
Da qui ci aspetta la visita alla città alta, visto che l’abbiamo solo fatta di sfuggita. Raggiungiamo a piedi la Cattedrale di ST-MICHEL E GUDULE. Splendido esempio di gotico.
Andiamo così al palazzo reale, e come tutti i palazzi reali non mi entusiasma più di tanto. Le visite in inverno sono sospese.
Camminiamo per il Parc du Bruxelles, vedendo anche il Palais de la Nation. Nell’Eglise st Jaques sur Coudenburg c0era perfino un matrimonio!
Vedo il mio camioncino di Gaufres e decido di comprarne due da portare a casa, anche se non so come si manterranno. Da qui ci aspetta Palce du Petit Sablon e Du Grand Sablon: che posto carino. Degna di nota è anche la chiesa Notre Dame du Sablon, purtroppo per noi in restauro all’interno.
Ci riscaldiamo in un pub sulla piazza, con birra Westmalle triple, una delle più buone, e cappuccino per me. Usciamo e compro i cioccolatini da Leonidas, scelti uno per uno dalla sottoscritta. Ognuno può comprare scatole già confezionate o crearsi la propria, con i cioccolatini che vuole.
I prezzi sono abbastanza abbordabili.
Andiamo in hotel per prepararci per la sera.
Usciamo intorno alle 8:20 pm e mangiamo pollo e patatine in un posticino trovato per caso.
E’ sempre presto, e facciamo un giro per le Gallerie di St Hubert, già viste nei giorni predenti nel loro splendore.
In una traversa di Rue des Bouchers chiamata Impasse de la fidelitè Getrouwheids gang, troviamo la Janneke Pis, anche questa nulla di che. Vicino c’è il pub delirium: http://www.deliriumcafe.be/.
Per raggiungere la Grand Place ci sono molti controlli e molta polizia dispiegata. Ho poi scoperto che il rischio attentato era molto elevato. Cani poliziotto in giro poliziotti in tenuta antisommossa.
Entriamo nella Grand Place e andiamo a bere qualcosa aspettando mezzanotte in un pub sulla pizza, la Taverne Casa Manuel: qui assaggio la birra Kriek, fruttata: è buonissima, piace anche a me. Prendiamo anche un vino, il più orribile mai assaggiato a alle 11:50 pm siamo fuori per festeggiare l’arrivo del nuovo anno 2008!
Auguri a tutti, specialmente al mio Matteo!
Alle 00:20 ci dirigiamo all’albergo. Purtroppo per noi domattina partiamo presto!
1/1/2008
Sveglia ore 6:30 am., che levataccia! Preparazione bagaglio a mano, metro per la stazione du Midi e bus per Charleroi, senza neanche aver fatto colazione. Volo in orario e alle 12.10 siamo già a Pisa.
Anche questa mini-vacanza è finita purtroppo, ma siamo almeno io) già pronti per una nuova!
I commenti su Bruxelles miei e di Matteo sono diversi, nel senso che a me è piaciuta, anche se è piccola e si gira bene tutta in due giorni. Matteo si aspettava meglio sinceramente: non l’ha trovata affascinante come altre città europee. Secondo lui non c’è molto da vedere, magari l’atmosfera può essere carina, ma non è una meta paragonabile con Parigi o Londra. Su questo sono d’accordo anche io, nel senso che se uno dovesse scegliere la prima capitale europea dove andare, meglio buttarsi su una città considerata “più importante”. Però il Belgio merita di essere visto, e anche Bruxelles a mio avviso. Non è una meta comune, anche se su questo dobbiamo dire che la città nei giorni in cui eravamo noi era popolata di turisti, forse anche complice la ryanair, che effettua voli su Charleroi da molti luoghi in Europa, ma arricchisce comunque il nostro portafogli di ricordi ed esperienze. Devo dire però che in altre città, quando le lascio, ho il desiderio di tornare perché sono sfuggenti e pensi di aver fatto un milionesimo di cose che c’erano da fare, hai visto solo una minima parte delle cose da vedere e provare. Su Bruxelles non ho questa sensazione: mi è sembrata una città ferma, non si sente scorrere la modernità, l’innovazione e la vita che pulsa. Sembra di avere la città in pugno anche solo dopo un giorno che la si vede. Carina, bellina, ma non eccezionale.
Spero con questo mio commento di non confondere le idee, è solo una mia personale impressione, quindi andate, comunque non ve ne pentirete!
Ciao, a presto
Paola e Matteo