Autunno, è tempo di Torggelen !

Itinerario socio-gastronomico nel colore dell’autunno altoatesino

IL BUON PASTO (Georg Britting)
Il piatto sia di legno! Lo speck striato,
mezzo grasso e mezzo magro!
La brocca sia capiente, di coccio, non troppo piccola
E fresca! Il bicchiere da cui si beve
Sia molato, di fattura contadina!
Così anche il pane! Una tovaglia non serve!
Un uomo, uno solo, che parla con te,
descrive il vino e dice: La carne è delicata!
Ed è importante! A tavola non devi essere solo,
seguendo solitario il filo dei pensieri.
Uno che ti capisce,
che schiaccia con te le noci
dall'impenetrabile guscio.
E quanto di meglio al mondo c'è,
ti sia vicino il pasto!

Da non perdere

Mi piace l'Alto Adige nella stagione invernale, quando la neve ne imbianca monti e vallate, mi diverte sciare sulle discese più belle del mondo, amo faticare nella silenziosa Natura dei tracciati dello sci di fondo.
Mi piace l'Alto Adige in estate, le escursioni in montagna, la luce viva del cielo, le passeggiate lungo i torrenti cristallini e le sane mangiate in trattoria.
Ma la stagione migliore resta per me l'autunno: l'autunno dei colori e dell'aria limpida, l'autunno delle tradizioni, l'autunno in cui i turisti non sono così numerosi e l'Alto Adige si fa un po' più vicino, l'autunno del Torggelen.
Già, il Torggelen.
Da qualche anno a questa parte ho preso la buona abitudine di dedicare qualche giorno di vacanza ad ottobre a ritemprare lo spirito in località normalmente trascurate dai principali flussi turistici, che divengono in autunno patria del Torggelen.
Il Torggelen, visto che non tutti siamo altoatesini, è un'antica usanza contadina: il nome deriva dal latino "turculum" - torchio, cioè la pressa utilizzata per la spremitura delle uve. Dopo la vendemmia, il contadino esponeva sopra la porta di casa il buschen, cioè un fascio di ramoscelli che invitava all'assaggio del vino novello; l'usanza prevedeva allora, come oggi, che si andasse di maso in maso (o, meglio, buschenschank) per festeggiare ed assaggiare i vini nuovi delle diverse cantine, accompagnando le bevute con spuntini preparati con i prodotti della casa.
Certo, oggi il Torggelen si è un po' commercializzato; resta comunque vivo lo spirito del combinare merenda con passeggiata, dello stare in compagnia in una stube degustando in allegria vino nuovo e specialità gastronomiche tradizionali come salsicce, carrè di maiale con crauti, pane nero, speck, zuppa d'orzo e l'immancabile castagna con il mosto.
Si può vivere il torggelen un po' dappertutto in Alto Adige, in particolare, in tutte le zone in cui si trovano coltivazioni di vite e castagneti; basandomi sulla mia esperienza proverò a fornire qualche indicazione che spero possa essere utile. Ma il primo e più importante consiglio, ovunque si vada, è di non avere fretta, di lasciare quando possibile l'automobile per godersi con piacevoli passeggiate le ultime giornate di sole caldo prima dell'inverno.

VAL D'ISARCO
Quest'anno sono stato qualche giorno in Val d'Isarco, più precisamente a Velturno, cioè in uno di quei paesini a mezza costa che si è soliti sbirciare incuriositi dall'autostrada poco prima di Bressanone.
La Val d'Isarco è considerata la vera culla dell'usanza del Torggelen, probabilmente perché la povertà dei contadini della zona faceva sì che si arrivasse alla nuova vendemmia a scorte di vino ormai esaurite e che la vendemmia fosse quindi considerata una vera festa, una sorta di ritorno di un piccolo benessere.
Di certo, l'usanza nella zona è quanto mai viva e conservata nella forma più vicina alle origini. I masi che servono vino di propria produzione abbinato alle delizie gastronomiche della tradizione sono nettamente più numerosi che altrove, più "genuini" e, se non bastasse, decisamente più economici.
Velturno è una località piacevole, posta su un terrazzone con stupenda vista sulle Odle dall'altra parte della valle; l'atmosfera contadina è davvero gradevole, la sensazione è quella di vivere un Alto Adige ormai sempre più difficile da scovare, soffocato com'è dall'ondata commerciale del turismo. Le occasioni per gradevoli passeggiate sono molteplici e ben segnalate: su tutte, il cosiddetto Keshtnweg, o "Sentiero delle castagne", un percorso di circa 60 km che corre da Varna di Bressanone fino all'altipiano del Renon e giù fino quasi a Bolzano, passando attraverso castagneti, boschi secolari e paesaggi da favola, con la possibilità di numerose soste ristoratrici presso i masi in cui i contadini vendono vino, castagne, mele e altri prodotti artigianali.
Ho alloggiato in una frazione del paese, nel maso Oberfrauner della famiglia Hofer (tel.0472/855318): è posto in posizione veramente incantevole e soleggiata, con uno splendido panorama al di là dei prati antistanti la casa dove pascolano beatamente le mucche della stalla. I sig.ri Hofer, gentilissimi, si occupano con passione della loro casa, alternandosi senza sosta nei doveri della fattoria e in quelli dell'ospitalità. Interessante è la possibilità di provare i bagni di fieno, oltre alla sauna e al bagno di vapore, coccolati dall'attenzione premurosa del sig.Hofer, il quale ha personalmente curato, con gusto ineccepibile, la ristrutturazione della parte dedicata al trattamento del corpo.
In Val d'Isarco in autunno è un susseguirsi di feste tradizionali.
Si va quindi, per citarne alcune, ai mercati del contadino che si tengono al sabato mattina (molto suggestivo quello di Velturno, all'interno delle mura merlate del cortile del castello), alle Settimane gastronomiche della castagna (dal 18 ottobre al 10 novembre in tutta la Valle, dal 7 al 10 novembre a Velturno), alla Festa della Mela il 13 ottobre a Naz Sciaves, al cosiddetto Kuchlkirtig, cioè il"Camminare e assaporare", una passeggiata gastronomica particolare che si tiene quest'anno per la 20^ volta intorno a Bressanone.
Per quanto riguarda masi e trattorie di buona frasca, si può andare sul sicuro, la qualità e l'atmosfera sono generalmente su ottimi livelli.
Consiglio sicuramente l'Obermoserhof, dove ho mangiato i canederli migliori di sempre accompagnato dalla musica della fisarmonica e dalle canzoni cantate attorno al tavolo, ed il Koflerhof, di qualità forse inferiore al precedente ma ottimo dal punto di vista del conto; l'elenco delle torggelnstuben di Velturno è fornito dal locale ufficio del turismo.

RENON
L'altopiano del Renon è appena sopra Bolzano; è un luogo incantevole, uno di quei posti dove trovi turisti per la maggior parte tedeschi e ti chiedi perché gli italiani preferiscano ammassarsi sempre nelle solite località (e concludi che, tutto sommato, è meglio così!).
Il Renon va dalle pendici appena sopra Bolzano, dove si produce il pregiato rosso St.Magdalena e dove è evidente la vocazione vinicola della città, passando per i boschi e i villaggi incantati dell'altopiano, fino al paesaggio montano del Corno di Renon.
Una vacanza nel cuore dell'altopiano è un regalo al proprio corpo e al proprio spirito. Non aspettiamoci piste da sci, residence e discoteche, vetrine per lo shopping. Semplicemente, passeggiate nei boschi, paradisi per i cercatori di funghi, paesini dall'atmosfera amena come Collalbo e Longomoso, piste per cicloturisti, ovunque tranquillità e serenità.
Al Torggelen è dedicata la zona dei vigneti che sovrasta il capoluogo: qui la vite è sovrana e ad essa è dedicata la vita degli abitanti di Signato, Santa Maddalena e Glaning, mete delle gite dei bolzanini che ne conoscono la splendida posizione soleggiata ed il bellissimo panorama dolomitico.
Passeggiando a mezza costa (anche se la macchina può essere molto utile visto il continuo sali-scendi della collina), si trovano parecchi masi dove il Torggelen è più che mai vivo. Il più noto è probabilmente il Patscheiderhof, dal quale si gode una fantastica vista della conca di Bolzano contornata da cime dolomitiche; il maso, tra i più antichi e citato addirittura in cronache del XV secolo, ha nella terrazza la migliore caratteristica, anche se sinceramente trovo che abbia perso un po' di genuinità. A mio parere, nella zona il maso più accogliente e più "vero" è il Loosmannhof, posto alla fine di una stradina che si inerpica ripida da Signato: è una piccola casa con una meravigliosa stube antica interamente in legno ed alcuni tavoli rustici all'aperto sotto le piante. Personalmente, è stato tra l'altro piacevolissimo scoprire che questo maso, raggiunto in quanto indicato come Torggelen-stube, altro non era che la trattoria della "Nonna" (chiamata così perché l'ospite era un'anziana signora) in cui avevo passato alcune piacevoli serate con i commilitoni durante il servizio militare una decina di anni prima della "riscoperta".
Per concludere, punto forte del Renon sono le cantine e la possibilità quindi di degustare ed acquistare ottimo vino. Tra le altre, è mia abitudine sostare ad una piccola cantina dove viene venduto il vino di marca Loacher (quella dei wafer, per intenderci, la cui fabbrica è sul Renon): si trova in località Signato ed è indicata sulla strada principale con una piccola insegna nera; vale sicuramente una sosta, il vino è veramente di qualità, anche se ovviamente non a buon mercato.

BASSA ATESINA - STRADA DEL VINO
Zona vinicola dell'Alto Adige per eccellenza, la Bassa Atesina ospita un turismo molto particolare, poco amato dagli italiani che infatti sono davvero poco numerosi; la popolazione stessa è per la stragrande maggioranza di lingua tedesca e a volte riesce addirittura difficoltoso farsi comprendere, cosa che sorprende per la pochissima distanza con Bolzano. Qui tutto gira intorno al vino, che ha tra l'altro assicurato da sempre un certo benessere alla zona, la cui ricchezza "storica" si manifesta evidente nel gran numero di manieri, residenze nobiliari e grandi masi, oltre che nell'architettura gradevolissima dei paesi.
Il turista passeggia in strette vie tra i vigneti, sosta sui tavolini all'aperto, va in bicicletta, prende il sole sul Lago di Caldano, tutto a velocità ridotta: come sono lontane le code di macchine di Canazei e della Val Gardena !
Qui siamo nel sud dell'Alto Adige, il clima è più dolce e anche le abitudini del Torggelen ne risentono; il vino viene offerto in cantina e non nella stube e normalmente non è quello prodotto dal contadino, che preferisce consegnare la propria uva alla cooperativa, ma vino di qualità superiore e di diversi tipi, anche se probabilmente lo Schiava è quello che accompagna al meglio prodotti autunnali e speck.
L'offerta di alloggi è quanto mai vasta in tutti i paesi, Caldano, Tramin, Appiano, le frazioni di Pianizza e S.Michele, tutti egualmente gradevoli: ovviamente per assaporare il calore dell'autunno consiglierei una fattoria agrituristica piuttosto che un albergo dal sapore impersonale.
I locali per il Torggelen si trovano soprattutto nei paesi, dove evidenziano una cura del particolare ed una ricerca dell'atmosfera mai riscontrata altrove, ma anche più in alto sull'Alta via dell'Oltradige che scorre a mezza costa tra i paesi vitivinicoli e la dorsale della Mendola.
Qualche nome? A Caldano, la Torgglkeller, dal nome inequivocabile, una cantina autentica con muri di pietra e travi a vista, la Drescherkeller, bellissima cantina in residenza nobiliare che ospita sia negli antichi locali interni, sia nel gradevole cortile della villa, la Seewolfskeller, il maso più antico della zona posto nelle vicinanze del Lago di Caldano, dove in cantina tutte le sere si tiene uno spettacolo di musica folkloristica tirolese.
L'elenco potrebbe non finire mai e non mi sento in grado di fornire i nomi più significativi paese per paese, la ricerca continua !

DINTORNI DI MERANO
Nel Meranese il Torggelen si è imposto solo recentemente, la tradizione si limitava in precedenza alle "Castagnate".
La caratteristiche naturali dei luoghi e la cura dell'uva hanno però contribuito al diffondersi dell'usanza: i cosiddetti waalwege, i sentierini pianeggianti che scorrono lungo i canali d'irrigazione, invitano a tranquille passeggiate, nel corso delle quali è possibile visitare i paesini gradevolmente disseminati sui fianchi delle montagne e naturalmente sostare nei tipici masi.
Gli itinerari sono numerosi: camminando sulle pendici poste in posizione soleggiata, è possibile attraversare una ricca vegetazione ed incontrare notevoli monumenti storici, come Castel Tirolo, Castel Scena, la chiesa di S.Giorno a Scena, solo per citarne alcuni.
Ci si può dedicare alla zona del Burgraviato meridionale, in cui troviamo Lana, Nalles, Andriano, dove regna incontrastata sua maestà la mela, oppure ai dintorni nord di Merano, con i paesi di Tirolo, Lagundo, Ruffiano, Scena.
Non posso certo vantare una grande esperienza in merito. Ho percorso solo qualche tratto nel meranese; posso dire che i luoghi sono incantevoli e masi e trattorie, ancorché meno numerosi, altrettanto gradevoli, se non fosse per i prezzi che mi sono sembrati nettamente superiori rispetto alle zone descritte in precedenza.
Giusto per non far mancare qualche indicazione, sono stato a Tirolo alla Thurnerkeller, la cui particolarità sta nelle ombrose cantine completamente scavate nella roccia, e al Sandgruberhof, antichissimo maso (sembra risalga all'XI secolo) raggiungibile solo a piedi.

Per concludere? Un bellissimo proverbio che trovo su un libro di cucina tirolese e che non vedevo l'ora di riportare da qualche parte. "Knodel, Nudeln, Nocken, Plenten sein die vier Tiroler Elementen", che vorrebbe dire "Canederli, Paste, Gnocchi, Polenta del Tirolo sono i quattro elementi".
 

3 commenti in “Autunno, è tempo di Torggelen !
  1. Avatar commento
    paolo
    21/08/2007 13:27

    trovo questo sito molto interessante e utile. Chiedo se possibile il numero di telefono dei masi per il torggelen suggeriti nel servizio, siti nell'altopiano del renon. Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.

  2. Avatar commento
    Manu
    22/10/2006 22:05

    Torno proprio ora dall'Alto Adige dopo il mio Torggelen 2006; come sempre un'esperienza magnifica e... deliziosa! Quest'anno mi sono lasciato sorprendere dalle mele, veramente uniche e dal sapore totalmente diverso da quelle "solite" di casa! Come Federico consiglio a mia volta l'Obermoserhof a Velturno per un pranzo o una cena del Torggelen: i canederli più buoni che abbia mai assaggiato (... ed il resto pure!)!! :)

  3. Avatar commento
    ricky
    29/10/2002 20:33

    Questa volta i complimenti voglio farteli "in diretta"... Davvero bello, così come le foto; non c'è che dire, hai reso benissimo l'atmosfera del torggelen: sono appena tornato da Caldaro!

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