Sardegna: la Costa Verde e il Golfo di Orosei

Di spiaggia in spiaggia lungo uno dei più bei tratti della costa sarda

Onde verde smeraldo; la macchia mediterranea che ammanta i rilievi, mai aspri, a ridosso della costa, e che sembra tuffarsi nell’azzurro del mare. Un verde splendente, racchiuso verso il tramonto tra il celeste limpido del cielo e lo scintillio del mare.La COSTA VERDE è così chiamata per via della ricchissima vegetazione formata dal pino marittimo, lentischio, mirto, corbezzolo, rosmarino e ginepro che dalle montagne scende giù fino al mare, fra avvallamenti e dune di sabbia. 47 km di costa, da Capo Frasca a Capo Pecora, in mezzo, lunghissimi spiaggioni, qualche caletta delimitata da rocce basaltiche o di arenaria.
Ma è lo spazio, è il senso di ampiezza, la sensazione di cui si è pervasi. Il paesaggio è caratterizzato dalle altissime dune litoranee, le più imponenti per altezza e per profondità, di tutto il bacino del Mediterraneo. A PISCINAS raggiungono la loro massima espressione. In virtù di ciò, Piscinas è infatti la località più famosa di tutta la Costa Verde. Ci si arriva dalla litoranea; al termine della strada asfaltata, in direzione nord, già si è in località Piscinas. Ma se si vuole raggiungere il cuore del lunghissimo litorale, occorre addentrarsi lungo lo sterrato. Si incontra dapprima un curioso torrentello il cui letto è colorato di rosso, residui delle lavorazioni dei metalli delle miniere della zona. Pochi chilometri più avanti un secondo torrente da guadare, dopo un centinaio di metri, un bivio: a sinistra si prosegue verso alcune delle vecchie miniere abbandonate della zona. A destra si giunge in pochi minuti alla spiaggia. Il posteggio costa 4 € al giorno.
Il primo tratto di litorale si presenta con un paio di stabilimenti balneari attrezzati, al termine dei quali, sia a destra che a sinistra si estende uno spiaggione chilometrico, lungo il quale, camminando un po’, si possono facilmente trovare lunghi tratti solitari.
La Costa Verde dà il suo fronte a nord-ovest; è quindi molto esposta al vento di maestrale. I primi tre giorni del nostro soggiorno qui sono stati di assoluta calma piatta; Piscinas ce la siamo goduta con un bellissimo mare calmo e trasparente. Questa è anche la patria del cervo sardo, che non è difficile avvistare, nelle prime ore del giorno o al tramonto.
FUNTANAZZA un po’ più a nord, è una spiaggia di sabbia non finissima, tendente all’ocra, racchiusa alle spalle da pietre laviche e di arenaria, ove si possono trovare conchiglie fossili incastonate. Alle spalle dell’arenile, purtroppo sorge un vecchio e fatiscente stabile, la colonia marina di Montevecchio, complesso costruito decine e decine di anni or sono per i figli dei minatori di Montevecchio. L’acqua è calma, bassa, nei pressi vi è un chiosco bar e un comodo e ampio parcheggio libero.
PORTU MAGA è la prima località sulla costa che si incontra, provenendo dalla strada interna da Montevecchio. Vi è una lunga spiaggia e sul versante della collina si vede una sorta di centro residenziale, brutto, che stona con il paesaggio circostante. Poco più in basso, supermarket, farmacia, bar, ristorante, giornali & souvenir.
Lo spiaggione di SCIVU rappresenta anch’esso la tipologia di litorale che contraddistingue la Costa Verde. La vastità, la sensazione di selvaggio, di incontaminato sono gli elementi pregnanti. E’ una stupenda, lunghissima spiaggia divisa a metà da una scogliera. Anche qui, camminando per pochi minuti, ci si allontana dalla prima zona servita da stabilimenti balneari per arrivare in luoghi dove gli ombrelloni sono solo dei piccoli punti colorati laggiù. Per arrivare a Scivu dall’agriturismo nel quale eravamo alloggiati, poco distante dal monte Arcuentus, occorreva ritornare a Montevecchio, passare per Arbus per poi ripiegare verso la costa, per un totale di 40 chilometri. Lungo la strada si incontrano vecchi edifici che fanno parte di miniere abbandonate ed un discreto numero di agriturismi d’aspetto invitanti, più di quanti mi aspettassi di trovare, rispetto alle informazioni sulla zona acquisite da internet. Anche a Scivu il posteggio costa 4 € per l’intera giornata. Anche a Scivu vi sono un paio di chioschi e la zona più accessibile fornita di sdraio e ombrelloni. Lungo il litorale, rocce ocra, di arenaria, stratificate, ricoperte per buona parte da macchia mediterranea. E davanti un mare color smeraldo.
TORRE DEI CORSARI (25 km dall’agriturismo) è il litorale più a nord della Costa Verde. Alle spalle di questo lunghissimo arenile, si è sviluppata una zona residenziale inserita nell’ambiente circostante, senz’altro in modo più discreto rispetto Portu Maga. Vi si trovano negozi, una farmacia, anche qui un comodo posteggio dove per 4 € si può lasciare l’automobile per l’intera giornata. Vi sono due grandi stabilimenti balneari, veramente ben organizzati, con tanto di ristorante sulla spiaggia, spazio giochi per bimbi. Vi si può trovare tutto, senza che questo opprima l’incantevole scenario della baia e delle dune litoranee che, anche se non paragonabili a Piscinas, dicono comunque la loro. Per chi volesse solititudine, non c’è problema, come a Piscinas e a Scivu: spiagge talmente lunghe, che qualche centinaio di metri basta per trovare assoluta tranquillità. Anche qui la duna marittima è elemento fondamentale della connotazione del paesaggio. La spiaggia, oltre che essere lunghissima, è profonda, cinta in fondo dalle dune ricoperte dalla vegetazione forse solo un po’ meno verdeggiante che altrove.
L’intera baia, conosciuta anche come SABBIE D’ORO, è per metà chiamata Torre dei Corsari, per metà PISTIS.
Nonostante il crescente vento di maestrale che ha segnato la giornata, siamo stati pienamente appagati da questo affascinante lido. Il sole tramontando irradiava di luce il dorso delle onde, creando effetti cromatici stupendi. Poi le trasparenze dell’acqua, l’abbagliante biancore della spuma ed il fragore delle onde: altri ingredienti determinanti a creare un’atmosfera meravigliosa.

La zona di DORGALI-OROSEI evoca tutt’altre sensazioni: qui i rilievi sono meno dolci, ed i monti mostrano spesso i fianchi rocciosi. Dorgali ed Orosei sono i centri abitati nei dintorni dei quali l’impronta turistica è più evidente. Le spiagge si raggiungono dalla SS 125 parallela alla costa.
CALA OSALA e CALA CARTOE sono due bellissime spiagge, lambite da un mare basso e trasparente. Sono ubicate nel tratto di costa tra Cala Gonone ed Orosei e si possono raggiungere dalla stessa diramazione che, abbandonata la SS125 porta alle Grotte di Ispinigoli. I posteggi sono liberi, le zone servite da chioschi, e aspetto molto positivo, nonostante in queste spiagge non vi siano stabilimenti balneari, è presente il servizio di assistenza ai bagnanti, come è anche evidente il fatto che queste spiagge sono curate a livello di pulizia. Nonostante possano dichiararsi spiagge libere, sono pochissime le presenze di cartacce e simili sgradite presenze, purtroppo consuete nei pubblici arenili.
Per Cala Osala: se la si raggiunge via Ispinigoli, non fermatevi alla prima cala. Dopo un tratto di scogli, un minuscolo porticciolo turistico e una piccola peschiera, a 5 minuti di cammino si distende una lunga e più bella spiaggia (sempre Osala), che però non si nota se si proviene da Ispinigoli.
CALA LIBEROTTO la si trova invece a nord di Orosei, sempre dalla SS 125. Molto frequentata anche perchè nelle immediate vicinanze sorgono molte abitazioni e, quindi, bar, edicola, negozi & ambulanti. La spiaggia è di un colore tendete al grigio chiaro, composta da finissima ghiaia.
CALA GINEPRO è a 12 km da Orosei, sempre verso nord. Sono due lunghe cale divise da un tratto di scogli. La spiaggia è bianca, candida, bagnata da un bellissimo mare cristallino e con basso fondale. Ideale per bambini. Affacciato su una delle due cale, sorge un grande campeggio.
La spiaggia della BIDEROSA è uno dei must della zona, purtroppo ci siamo stati in un giorno con un vento di scirocco che ci ha impedito di godere delle trasparenze di questo tratto di litorale, a detta di molti la più bella della zona. La zona è protetta, ingresso limitato a 140 autoveicoli. Anche se non c’è una norma riconosciuta e ben definita che disciplina gli ingressi, meglio annunciare il proprio arrivo il giorno prima con una telefonata. Si tratta di un’oasi naturalistica protetta, l’ingresso coincide con un centro della Guardia Forestale. Il sentiero di sterrato lungo complessivamente 7 chilometri, attraversa una folta pineta, che si alterna a tratti con eucalipti e ginepri. Vi sono due stagni, cinque accessi al mare consentiti e lunghe spiagge, con comodi posteggi ed aree attrezzate con tavoli in legno per pic-nic. Si paga a veicolo. Un’automobile 16€, a prescindere dal numero degli occupanti.
Pochi chilometri più a nord, sempre percorrendo la SS125, si trova la spiaggia di BERCHIDA. Un’altra lunghissima, stupenda, selvaggia lingua di sabbia con alle spalle zone umide, e vegetazione incontaminata. Anche in questa occasione il vento di scirocco non ha esaltato certo i colori di questo stupendo mare, ma si sa, è così. Il ticket per il posteggio è di 4 €. I biglietti sono in vendita presso un agriturismo che s’incontra lungo la strada di sterrato, oppure presso l’unico camion/bar vicino alla spiaggia. Vi è un ampio posteggio, e una spiaggia assai larga oltre che lunghissima. L’agriturismo Su Meriacru presso il quale sono in vendita i biglietti per il posteggio, è senz’altro un luogo... sui generis. E’ immerso in un giardino rigoglioso di fiori e di piante tanto che rapisce, tale è l’esuberanza. Più che Sardegna sembra di essere in un giardino tropicale dell’estremo oriente. Poco ci azzecca, ma è bello. Vale la pena sostarvi, magari anche solo per gustarsi... un’Ichnusa!
I centri urbani di CALA GONONE, DORGALI ed OROSEI a mio parere offrono molto poco. Tra i tre il più carino è senza dubbio Orosei.
Invece ORGOSOLO, la famosa Orgosolo, come definirla? La tipicità dei murales la rendono senza dubbio un luogo estremamente singolare, e devo dire che risultano assolutamente suggestivi. Occorre però anche notare che oramai è un luogo turistico. Non vi aspettate ovviamente frotte di visitatori, ma piccoli gruppi che gironzolano, naso all’insù nelle strade principali ove si possono ammirare i famosi murales. Direi che convivono due anime, quella antica, arcaica, che si legge nei volti delle persone sedute ai bar o che transitano per le strette vie del paese e quella più aperta, ad esempio di chi gestisce attività commerciali, gentilissimi, pronti a fornirti con pazienza e cortesia tutte le informazioni di cui hai bisogno. Un sacco di negozietti lungo la via principale vendono suovenirs dozzinali. Abbiamo incrociato ragazze che distribuivano volantini che proponevano menù turistici ed escursioni con tanto di pranzo con i pastori. In alcuni punti si notavano muri delle case con le inconfondibili tracce di colpi di arma da fuoco. Due facce di una realtà comunque in profonda trasformazione.
Le grotte di ISPINIGOLI vicine all’agriturismo dove eravamo ospiti, valgono senz’altro la visita. Visite guidate, ogni ora. Il complesso di grotte, a dire il vero non molto vasto, almeno per la parte visitabile, ospita però un’altissima colonna (ben 38 metri) formata dall’unione di una stalattite ed una stalagmite, che la pongono tra le più alte d’Europa.
La famosa, imperdibile gita in barca nel GOLFO DI OROSEI, ha avuto invece luci ed ombre. Senza dubbio la GROTTA BUE MARINO è un’attrazione importante e sarebbe un peccato non visitarla. Di contro, il vero e proprio affollamento che assedia sia la grotta che tutte le famose calette del Golfo di Orosei, è tale che ti fa ricredere sull’opportunità di visitare questo tanto decantato tratto di costa. E’ vero, le calette sono veramente superlative, ma l’afflusso di turisti è talmente elevato e sregolato, che alla fine pregiudica pesantemente la bellezza di questo tratto di mare.* L’AGRITURISMO L’OASI DEL CERVO è la sistemazione quanto più rurale vi potete immaginare. Letteralmente immerso nella selvaggia e verdeggiante macchia mediterranea che ammanta i rilievi della Costa Verde. Lasciata la strada asfaltata che collega Montevecchio a Porto Palma, occorre fare 2,5 chilometri di sterrato che si inerpica sulle alture per raggiungere l’agriturismo, isolato, circondato solo dalla vegetazione. Dall’Oasi del Cervo si vedono in lontananza le dune di Piscinas, a circa 8 chilometri, ed uno spicchio di mare. Lì, si ode solo il frinire delle cicale, il rumore del vento che accarezza i due enormi eucalipti, uniche pianta ad alto fusto presenti nell’arco di un bel po’ di chilometri o lo scampanellio lento, quasi cadenzato delle capre (sono 350!). Poi le stelle luminosissisme e numerossime, persi come siamo in mezzo a tanta natura. Alcuni ospiti sono riusciti a scorgere il cervo nano. Occorre essere un poco fortunati e molto mattinieri per riuscire a vederli. Angela e Giuseppe sono eccezionali padroni di casa, Angela è una cuoca provetta, i prodotti che propone sono ultra genuini, e tutto, ma proprio tutto è prodotto al momento. I piatti di cui ci ha deliziato sono stati tanti, quasi sempre diversi, accomunati dalla genuinità, dal sapore, e dall’amore con cui sono stati creati.

* Anche la sistemazione al Golfo di Orosei, l’AGRITURISMO DIDONE, è stato indovinata. Molto diversa come concezione, più canonico, più comodo ma accomunato dal profondo senso di ospitalità che anche qui abbiamo trovato, da Caterina e Giovanni.

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