Halloween?... NO, grazie.
E così anche quest' anno è giunta la fatidica notte del 31 ottobre, la notte di Halloween, la notte delle streghe.
Fatidica? Streghe? Mentre i vari telegiornali si affannano a mostrarci immagini di ragazzi che si preparano con vari travestimenti, mentre la frase "dolcetto o scherzetto" inizia a rimbombare anche nelle nostre strade, io considero tutto questo con un'immensa tristezza.
Davvero abbiamo bisogno a tutti i costi di importare qualcosa dagli Stati Uniti? Davvero siamo così ciechi ed ottusi da non renderci conto che ancora una volta le regole vengono dettate dal Business (con la maiuscola, quasi fosse un Dio, dannazione...) ad ogni costo?
Eppure l'Italia è piena di tradizioni, di consuetudini che renderebbero questa notte ed i susseguenti giorni degni di essere celebrati nel migliore dei modi, secondo quanto dettato dai nostri nonni.
Penso in primis alla mia città, Brescia, ed a come vivevo da ragazzino i cosidetti "giorni dei Morti".
La città era pervasa da un'atmosfera strana, un misto di devozione ed allegria: da una parte il ricordo sommesso dei defunti, dall'altra l'immancabile "Fiera dei morti" che durava alcuni giorni, ricca di bancarelle con dolci, luci, frutta esotica, occasioni imperdibili.
Non parliamo poi dei dolci che venivano preparati, su tutti il "Pà dei Morcc" (Pane dei Morti), sorta di panforte padano, ricco di saporosi e colorati canditi.
E che dire delle tradizioni della bassa Padana, ove si era soliti marcare la ricorrenza con l'accensione di enormi falò che illuminavano le notti autunnali?
Ci sono tuttavia altre regioni Italiane dove questa ricorrenza viene festeggiata in maniera ancora più sontuosa.
Penso ad esempio alla Sicilia, dove da sempre il "iornu di li morti" viene ricordato con grande devozione ed aspettato con trepidazione dai bambini: è usanza infatti che i doni vengano portati proprio dalle anime dei cari trapassati.
Così come è usanza, per i Palermitani, recarsi in visita alle Catacombe dei Cappuccini, dal forte, ed un po' macabro fascino e lì accendere ceri in memoria dei propri defunti.
Un senso di profonda solennità avvolge anche le manifestazioni che si svolgono in Puglia; a Manfredonia, terra di pescatori, è usanza che le barche non escano in mare nella notte di Ognissanti, perchè "è facile pescare le ossa dei morti"... così la gente, durante queste festività, non consuma carne o pesce, ma solo baccalà e le case, durante la notte, vengono illuminate solo da lumini votivi accesi.
Eppure, all'interno delle abitazioni, si prepara la festa; i bambini preparano le "cavezzette di murte", le calzette dei morti, che il giorno dopo troveranno ripiene di dolci e regali.
E così via, in ogni parte d'Italia: castagne, vino nuovo, solenni ricorrenze annunciano l'appressarsi dell'Inverno, unitamente al ricordo dei propri cari.
Qualcuno sente il bisogno di "dolcetto o scherzetto?"...
Halloween? ... SI', grazie.
E così anche quest'anno è giunta la fatidica notte del 31 ottobre, la notte di Ognissanti, la notte delle streghe.
E noi ci prepariamo a festeggiare Halloween, anzi, a dire il vero la nostra casa ed il nostro giardino sono addobbati già da una decina di giorni e una bella zucca intagliata accoglie con il suo sorriso maligno e scherzoso al tempo stesso chiunque venga a farci visita.
Perché festeggiamo Halloween? La risposta (grave contravvenzione alle regole) è un'altra domanda: Perché no?
Dall'America abbiamo importato di tutto, nel bene e nel male: perché scagliarsi proprio contro Halloween?
Sia ben chiaro, sono un profondo sostenitore delle tradizioni locali, del pericolo della omogeneizzazione degli usi, se si vuole anche un po' contro la globalizzazione, visto che ormai è assolutamente richiesto di schierarsi dall'una o dall'altra parte. Ma il discorso della progressiva scomparsa delle nostre tradizioni e del senso di comunità locale, tristissimo aspetto della società superficiale e schizofrenica di oggi, non va per forza allargato ad Halloween, i motivi sono altri e purtroppo ben più profondi.
Certo, la festa è commerciale, come d'altro canto ogni cosa ormai, è un'occasione in più per farci spendere, anche se niente al confronto degli italianissimi S.Lucia, Befana, Carnevale stesso.
Qualche anno fa ho avuto la fortuna di passare un ottobre negli States, in particolare negli stati del New England, dove la festa è sentita nei suoi connotati tradizionali. E' allora che mi sono innamorato di Halloween: ho visto le case di legno del New Hampshire decorate con fantasmi appesi agli alberi e ragnatele sotto il portico, le distese di zucche in vendita negli stores del Vermont, l'atmosfera tenebrosa del Maine; ho visto i bambini mascherati, allegri e dolcissimi, passeggiare alla ricerca di qualcuno che contribuisse a riempire di dolcetti la loro borsa; e ho visto che la tradizione si mantiene viva con le piccole cose, anche una cassetta di mele rosse fuori dal negozio è una bellissima decorazione, non c'è una corsa paranoica agli acquisti degli addobbi migliori, niente a che vedere con il business del Natale, tanto per intenderci.
E' l'atmosfera che si respira a rendere l'ambiente incantato: nel paesaggio multicolore dell'Indian Summer, si respira uno strano mix di mistero, storie paurose nelle serate buie, individui mostruosi in agguato dietro l'angolo, e il contrario di tutto questo, o meglio la sua estremizzazione con lo scopo di sdrammatizzare tutto nello scherzo.
Se vogliamo vedere, Halloween è innanzitutto una festa dei bambini: li aiuta ad esorcizzare nel gioco la paura, lasciamo perdere storie di morti che escono dalle tombe, non c'entrano niente.
Io dico che abbiamo l'opportunità di aggiungere una tradizione nuova al nostro calendario, troppo povero in tal senso; una tradizione che diverta i bambini e consenta a noi grandi di stare loro vicini in un'atmosfera allegramente cupa.
Quindi, se riusciamo a dedicare del tempo a scavare e intagliare una zucca e a giocare con i nostri bimbi con fantasmini e zucche illuminate, se abbiamo il tempo di creare un menu originale a base di zucca per una cena illuminata da candele sparse per la stanza, ben venga la festa Halloween, a patto che non ce ne appropriamo indebitamente trasformandola nella fiera e nell'esaltazione dell'occulto, altrimenti la roviniamo del tutto.
E allora… Trick or Treat? O, meglio, Dolcetto o Scherzetto?