A zonzo per Parigi - Parte seconda

Ancora tante informazioni sulla “Ville Lumière”

Nella prima parte della… "Parigi di Ci Sono Stato" recentemente pubblicata, ho fornito qualche notizia pratica sugli spostamenti e i luoghi in cui pernottare e mangiare.
Ho poi dato qualche suggerimento di visita, avendo cura di evitare le attrattive più note, descritte con dovizia di particolari in ogni guida di viaggio, e cercando invece di proporre ai lettori degli "inviti alla scoperta". Anche in questa seconda parte cercherò di proseguire su questa linea.

Da non perdere

PARIGI DALL’ALTO
No, non intendo la città vista dall’aereo, anche se, arrivando o partendo in volo, lo scenario è di certo strepitoso. Essendo Parigi una città dalla morfologia complessa e ricca di saliscendi, tra i numerosi punti panoramici, naturali o artificiali, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ne riporto qualcuno, con relativa stazione del Metro.
>> LA TOUR EIFFEL (M. Bir-Hakeim)
E' il punto di osservazione più elevato, ma non per questo il migliore. Dalla terrazza più alta (m. 276) la visuale, con le condizioni meteo ideali, supera i 60 km. ma palazzi e monumenti della città risultano fin troppo piccoli. Tenere conto che è praticamente impossibile evitare una lunga coda prima della salita.
>> LA TOUR MONTPARNASSE (M. Montparnasse-Bienvenue)
La terrazza al 56° piano (circa 200 m. d'altezza) offre forse il panorama più esauriente su Parigi, anche perché in posizione più o meno equidistante dai siti più noti e riconoscibili: la Tour Eiffel, la Senna, il Louvre, Notre Dame.
>> ARC DE TRIOMPHE (M. Charles De Gaulle - Etoile)
Dalla terrazza superiore si ammira una vista a 360° sui dodici viali che si diramano a stella (appunto "étoile") dalla sottostante piazza.
>> LA SAMARITAINE (M. Louvre-Rivoli)
Dalla terrazza del grande magazzino, bellissima veduta sull'Ile de la Cité con la cattedrale di Notre Dame.
>> TORRI DI NOTRE DAME (M. Cité)
E' il punto di osservazione che preferisco. L'altezza di 79 metri rende il panorama molto più "a misura d'uomo" rispetto alla Tour Eiffel e alla Montparnasse. Stupendi gli scorci sulla Senna, i suoi ponti e le sue isole. In più, ci si trova a pochi metri dai gargoyles, le figure in pietra di animali fantastici, demoni ed esseri mostruosi, tipici dell'architettura gotica, "appollaiati" sull'orlo delle torri. Con un po' di pazienza nel comporre l'inquadratura, si può fare la foto di uno dei mostri che dà l'illusione ottica di… mangiare la Tour Eiffel!

I PASSAGGI COPERTI
Sono strette vie di comunicazione coperte da vetrate ricavate agli inizi dell'Ottocento per collegare i grandi viali del 1° e 2° arrondissement sulla riva destra (nord) della Senna, ma divennero ben presto luoghi d'incontro al riparo dalle intemperie, a tutt'oggi assai piacevoli per la varietà di locali di ritrovo, antiquari, laboratori artigiani, negozietti di ogni tipo in parte rimasti simili alle origini. Da qualche anno si occupa della loro tutela la Caisse Nationale des Monuments Historiques et des Sites, che organizza anche tour guidati (tel. 01/44612169). Sono una decina, ciascuno con un suo fascino particolare, alcuni dei veri e propri salotti. Eccone alcuni:
>> GALERIE VIVIENNE (M. Bourse) - E' una delle più eleganti, sia per gli elementi decorativi che per la raffinatezza dei negozi e degli articoli in vendita.
>> GALERIE COLBERT (M. Bourse) - Si dirama dalla Vivienne ed è caratterizzata da una cupola di vetro decorato. E' spesso sede di manifestazioni della vicina Biblioteca Nazionale.
>> PASSAGE DES PANORAMAS (M. Grandes Boulevards, ex Rue Montmartre) - Fu il primo ad essere costruito ed è formato da più gallerie comunicanti. Molto frequentato dai collezionisti di libri vecchi, francobolli, cartoline, monete, carte telefoniche, ecc.
>> GALERIE VÉRO-DODAT (M. Palais Royal) - E' uno dei passages più belli, grazie alle decorazioni conformi alle originali, tra cui alcune vetrine incorniciate in rame, colonne in legno, pavimento in marmo a scacchiera. I negozi sono pieni di fascino, in particolare uno di giocattoli e un liutaio.
>> PASSAGE JAUFFROY (M. Grandes Boulevards, ex Rue Montmartre) - Fu il primo ad essere riscaldato ed è caratteristico per diversi negozi di articoli orientali. Da esso si può accedere al Musée Grévin, il museo delle cere.
>> PASSAGE VERDEAU (M. Richelieu-Drouot) - E' collegato al precedente. Libri, libri e ancora libri, nuovi, usati e rarità. Vero paradiso per gli appassionati di fumetti!

PARIGI E LE ACQUE
Come la maggior parte delle città che nel corso della Storia furono capitali di grandi imperi (Roma, Vienna, Londra, Mosca), anche Parigi nacque e si espanse sulle rive di un fiume, la Senna che scorre da est a ovest con un percorso che descrive una specie di ampia S.
I 35 ponti (alcuni bellissimi), le due grosse isole, decine di chilometri di quais (lungosenna) riservano al visitatore visuali sempre nuove e infinite possibilità di itinerari a piedi o su imbarcazioni.
L'offerta turistica è ovviamente massiccia e i battelli fluviali (bateaux mouches) stracarichi di turisti percorrono ininterrottamente la Senna ad ogni ora del giorno e della sera. Se però pensate a quell'essenza di romanticismo che è la scena di "Sciarada" di Stanley Donen in cui Cary Grant e Audrey Hepburn cenano a lume di candela mentre il battello costeggia silenzioso le rive con le coppie di innamorati che si baciano, levatevelo subito dalla testa… I bateaux mouches sono ormai terra di conquista dei gruppi organizzati americani e giapponesi che si fanno largo a gomitate per accaparrarsi i posti al finestrino.
Volendo comunque fare un po' di navigazione sulla Senna a prezzi ragionevoli (non so quanto costi la combinazione "bateaux mouche + cena", ma di certo non poco…), una buona opzione è data dai Batobus (vedi sito nei Links), servizio di trasporto acquatico con otto fermate all'altezza delle principali attrazioni (Tour Eiffel, Louvre, Notre Dame, ecc.). Per un biglietto giornaliero con numero illimitato di salite e discese si spendono 11 euro, 13 per quello da due giorni.
La "via d'acqua" che personalmente preferisco è però il Canal Saint Martin. Consiglio di recarsi alla stazione del Metro Jaurès (linee 2, 5 o 7bis) e di lì ridiscendere con una bella passeggiata a piedi di meno di tre chilometri le rive del canale: lontano dai grossi flussi turistici, si entra in contatto con un ambiente quasi sospeso nel tempo, gustando senza fretta la vita di quartiere, con i vialetti alberati, le chiatte che scivolano lente, i pescatori, le mamme coi bambini o i vecchietti con il cane, le passerelle e le nove chiuse che si alzano e si abbassano per far passare le imbarcazioni. Uno dei modi più rilassanti per scoprire una delle "altre Parigi"!

MERCATI E MERCATINI
Una premessa doverosa (anche se non scopro niente). Inutile illudersi di poter fare affaroni e trovare in una catasta di paccottiglia il pezzo d'autore: ormai quelli che un tempo erano rigattieri se non straccivendoli sono veri e propri esperti d'arte che la sanno più lunga dell'intenditore più smaliziato. Però qualche buon oggetto si può ancora trovare e l'accorgimento principale è quello di recarsi ai mercati all'alba quando i venditori prendono posto e cominciano ad aprire le casse. Anche qui, riporto qualche indirizzo invitando gli appassionati ad altre scoperte. Per conoscere i giorni e gli orari di apertura, basta consultare le pubblicazioni disponibili presso gli uffici turistici.
>> MARCHÉ AUX PUCES DE SAINT-OUEN (Metro Porte de Clignancourt, terminale nord linea 4) - E' il mercato delle pulci parigino per eccellenza, in pratica l'insieme di più mercati tematici, di conseguenza il più affollato e turisticizzato. Merita comunque una visita per l'enormità della superficie, la quantità e assortimento della merce esposta e l'animazione.
>> PUCES DE VANVES (M. Porte de Vanves) - Specializzato in oggetti del Novecento, in particolare libri, giocattoli e gioielli.
>> MARCHÉ ROCHECHOUART (M. Barbès-Rochechouart) - Mercato etnico molto animato presso la Goutte d'or (vedi anche sotto La Banlieue). Colori, sapori, profumi da tutto il mondo e per tutti i gusti.
>> MARCHÉ D'ALIGRE (M. Ledru-Rollin) - Altro mercato etnico, non lontano dalla Gare de Lyon. Prodotti soprattutto dell'Africa maghrebina.
>> MARCHÉS DE MONTREUIL (M. Porte de Montreuil) - All'estremità orientale dell'agglomerato urbano, è l'insieme di una decina di mercatini popolari di generi alimentari e no, in cui si possono fare acquisti a prezzi contenuti.
>> RUE MOUFFETARD (M. Place Monge) - E' una delle vie più caratteristiche della Parigi popolare, con una successione di ristorantini, negozietti, chioschi e bancarelle. Oltre che recarvisi per fare qualche buon acquisto, la zona merita attenzione per i numerosi particolari che caratterizzano le case, come insegne, rilievi, cortiletti, sottopassi.
>> RUE D'ALÉSIA (M. Alésia) - Su questa via di circa due chilometri si affacciano gli spacci di vendita diretta di Cacharel, Saint-Clair, Sonia Ryckiel, Daniel Hechter e altre importanti griffes. Vi si trovano i capi delle collezioni dell'anno precedente scontati tra il 20 e il 50%.

LA BANLIEUE
Con il termine Banlieue si intendono i quartieri esterni dell'ovale che, grosso modo, definisce l'agglomerato urbano parigino. Ne ho "esplorato" solo una piccola parte, quindi questo paragrafo è più che altro uno sprone alla scoperta per il visitatore meno frettoloso.
Spesso si è invogliati a percorrerli per i riferimenti, ad es. letterari, musicali, artistici di cui spesso sono disseminati. Indico quelli che, pur solo superficialmente, ho visitato, riferendo anche il numero dell'arrondissement in cui sono situati.
>> BELLEVILLE (20°) - Per chi ha letto i romanzi di Pennac ed ha amato la strampalata "famiglia allargata" di Monsieur Malaussène è un "pellegrinaggio" irrinunciabile. Fin dal dopoguerra è uno dei quartieri di più forte immigrazione, oggi forse il più multietnico di Parigi; animatissimo di ristorantini, bistro e locali di intrattenimento di ogni nazionalità.
>> MÉNILMONTANT (20°) - Anche se in buona parte ricostruito, merita ancora una passeggiata lungo le stradine silenziose lungo le quali passò la propria infanzia Édith Piaf. Una curiosità: vi si trova il vicolo più stretto di Parigi, il Passage de la Druée.
>> AUTEUIL (16°) - Fin dal Settecento fu un villaggio prediletto dai letterati. Oggi è un quartiere di belle residenze, ormai in prossimità della campagna. Vale una visita per la presenza di diversi edifici realizzati da Hector Guimard, uno dei maestri dell'Art Nouveau, al quale ho già fatto cenno nel capitolo sulle stazioni della Metropolitana (parte prima).
>> LA GOUTTE D'OR (18°) - Subito ad est di Montmartre, è noto anche come "la Casbah di Parigi". E' abitato da eterogenee popolazioni orientali e asiatiche; ci si aggira in una mescolanza di colori e profumi lungo stradine disseminate di negozietti di ogni genere. Un tempo vi si produceva la Goutte d'or (Goccia d'oro), vino prediletto dai Reali di Francia.
>> RHIN-ET-DANUBE (20°) - E' un angolo verde di Parigi, tanto più gradevole per la scarsità di turisti, nel quale è piacevole percorrere tranquilli viali affiancati da giardini. Il Café Parisien è un locale in cui il tempo sembra quasi essersi fermato.
>> PLAISANCE (14°) - La tranquillità di questo quartiere, più che altro un villaggio di casette con bei giardini, ha sempre attirato artisti e letterati; tra gli altri, Giacometti, Rousseau il Doganiere, Sartre, Simone de Beauvoir. Una simpatica sosta è alla libreria L'Age d'Or (L'età d'oro), specializzata in vecchia editoria per l'infanzia.

ALTRE ATTRATTIVE
Aggiungo ancora qualche spunto, così come mi vengono in mente. E' impensabile essere esauriente parlando di una città come Parigi, così mi limito a indicare luoghi che, semplicemente, trovo piacevoli e nei quali torno volentieri. Naturalmente, ce ne sono ancora milioni!
>> MONTMARTRE - Anche se ve lo sconsigliassi, alla Place du Tertre in cima alla collina ci andreste lo stesso, anche perché in fondo… ci torno ogni volta anch'io. Il fatto è che l'impronta turistica vi è diventata insostenibile ed è ormai negato il piacere di passeggiare, senza essere a contatto "di carne" con una massa umana in movimento, tra gli atélier degli artisti, i negozietti di artigianato, i pittori da strada che il più delle volte sono dei biechi "imbrattatele" e i locali storici ai quali cent'anni fa sedevano i maestri dell'Impressionismo. Per "salvarsi" almeno in parte, raccomando di recarvisi al mattino, quando l'intero quartiere è ancora immerso nell'atmosfera di provincia che tanto affascinò pittori e letterati. Le soste più piacevoli, salendo dal Boulevard de Clichy alla sommità della butte (collina), sono l'angolo di Rue des Saules con il ben conservato Lapin Agile, storico ritrovo di artisti dell'epoca della bohème circondato da belle acacie; l'Auberge de la Bonne Franquette e il Moulin de la Galette, immortalati da Utrillo, Van Gogh e Renoir; l'ultimo vigneto rimasto (1469 metri quadrati), dal quale si producono ogni anno circa 700 bottiglie di vino Thomery, messe all'asta alla Festa della Vendemmia ad ogni inizio ottobre.
>> VETRINE TRADIZIONALI - Nonostante le ristrutturazioni e il progressivo ammodernamento, non solo di Parigi ma di tutte le città del mondo, sono ancora numerose e ben mantenute le vetrine tradizionali, sia di negozi, sia di laboratori artigiani, botteghe di alimentari e ristoranti. Un itinerario mirato a questo tema è l'ennesima proposta-stimolo di questo articolo.
La tipica struttura prevede una porta d'ingresso affiancata da una o due vetrine, il tutto intelaiato in legno dipinto in grande varietà di colori sormontato dalla denominazione dell'esercizio in grosse lettere, talvolta dorate; non di rado si aggiunge un'altra insegna pensile, anch'essa in legno dipinto o ferro battuto, vetro decorato, ecc. Sono sparse un po' in tutta la città, ma una forte concentrazioni si trova sull'Île St-Louis, la più piccola delle due isole adiacenti della Senna, nel Quartier Latin, a Saint Germain de Prés, lungo i Champs Élisées.
>> L'ÎLE ST-LOUIS (M. Pont-Marie) - L'ho appena citata e, da parte mia, devo dire che ho un debole per "l'isola di San Luigi", tanto tranquilla quanto l'adiacente Île de la Cité è congestionata di turisti, comprensibilmente attratti dalle meraviglie di Notre Dame, della Sainte Chapelle e della Conciergerie. Raccomando di "esplorarla" senza fretta godendo l'aria di placida provincia di cui è pervasa, ad esempio percorrendo prima il suo asse centrale, la Rue Saint Louis en l'Île, dalla quale deviare poi sulle stradine incrocianti e contornarla infine sul perimetro esterno in un susseguirsi di scorci sulla Senna uno più bello dell'altro. Il tutto soffermandosi sulla grande quantità di particolari: le eleganti case seicentesche, le lapidi a ricordo dei molti personaggi illustri che le hanno abitate, le botteghe fin de siècle, i caffè, le librerie antiquarie, le insegne artistiche, i vivaci negozi, le dimore signorili. Trovando aperti alcuni dei portoni massicci, vale la pena varcarli e il premio sarà la scoperta di cortili appartati e giardinetti nei quali il tempo sembra essersi fermato.
>> PARIGI SOTTERRANEA - Sotto il suolo di Parigi si estende una rete di gallerie su un'estensione non molto inferiore a quella della città in superficie. Questa vera e propria "città underground" di catacombe e reti fognarie ha ripetutamente ispirato l'arte, la letteratura, il cinema: si pensi ad esempio a "I Miserabili" o al "Fantasma dell'Opera". Anche se in piccola parte, la Parigi ipogea può essere visitata: itinerari guidati attraverso le catacombe partono dalla Place Denfert-Rochereau (M. omonimo, tel. 01/43224763), mentre la visita guidata alle fogne (Les égouts), che parte dal Pont de l'Alma (M. Convention), può essere prenotata al 01/53682781.
Ho citato i percorsi "ufficiali", ma in questo mondo sotterraneo si aggira più o meno legalmente (o illegalmente…) un piccolo popolo di cataphiles (amanti del sottosuolo) che vanno dai semplici speleologi agli appassionati del mistero ai cultori dei riti satanici. Un "dark side" della Ville Lumière davvero insospettato!
>> CIMETIERE DU PÈRE LACHAISE (M. Père Lachaise) - Tra i cimiteri monumentali di Parigi è il più grande e quello in cui riposa il maggior numero di personaggi illustri.
No, non storcete il naso pensando "Ma… vado a Parigi e questo mi viene a dire di visitare un cimitero?". Lo pensavo anch'io, adesso invece dico solo "Andateci!", magari dopo avere consultato il bel sito riportato nei Links e avere acquistato, insieme con il biglietto d'ingresso, la mappa: questa è di grande utilità, sia per orientarsi sia per evitare di girare a caso e organizzare invece il proprio itinerario, magari mirato alla tematica preferita. Vi accorgerete che l'atmosfera non è affatto funebre.
Tra i grandi presenti al Père Lachaise (non tutti però, di alcuni c'è solo la tomba mentre le spoglie sono altrove), solo qualche nome a titolo di esempio tra gli oltre 200 "eccellenti": musicisti (Rossini, Chopin, Bellini, Dukas, Bizet), pittori (Ingres, Seurat, Ernst, Pissarro, Delacroix, Modigliani), scrittori (Proust, Wilde, Daudet, Molière, Balzac), attori (Yves Montand, Sarah Bernhardt, Pierre Brasseur, Simone Signoret), scienziati (Gay-Lussac, De Lesseps, Hahnemann).
>> PLACE DES VOSGES (M. Chemin Vert o Bastille) - E' uno dei gioielli più preziosi di Parigi, personalmente la piazza che prediligo. Vero capolavoro di equilibrio architettonico e urbanistico, colpisce per l'assoluta simmetria: su un perimetro perfettamente quadrato si affacciano 36 edifici (nove per lato) di pari altezza e uniformità nella struttura e nella decorazione delle facciate, che alterna la pietra bianca e i tromp-l'oeil di mattone. Alla sommità sporgono a distanza regolare gli abbaini con il tetto a spiovente, mentre alla base corre ininterrotto un porticato di volte a botte e a crociera nel quale si susseguono raffinati negozietti, piccoli laboratori artigiani, antiquari, locali eleganti (nella prima parte ho citato l'esclusivo ristorante "L’Amboisie"). L'area centrale è occupata da un giardino alberato, luogo d'incontro e di sosta tra i più incantevoli della città. A parte la strada che si svolge tra gli edifici e la cancellata che delimita i giardini, ben poco è cambiato da quando nel 1612 la piazza (all'epoca Place Royale) fu realizzata, per idea di Enrico IV, quale fulcro della vita mondana e delle feste.
>> TOUR SAINT-JACQUES (M. Châtelet) - Vista da lontano e circondata da un bel giardino alberato, ci si aspetta di trovarvi alla sua base una chiesa. In effetti era così, trattandosi in origine del campanile della cinquecentesca chiesa di Saint Jacques de la Boucherie, abbattuta ai primi dell'Ottocento. Nel 1648 Pascal vi fece esperimenti sul peso dell'aria e attualmente sulla sommità vi è attiva una stazione meteorologica.
Oggi non dà affatto un'idea di incompletezza, anzi il suo gotico fiammeggiante dalle forme slanciate impreziosite da numerose nicchie con statue, costituisce un unicum di grande suggestione.
>> COUR DE ROHAN (M. Odéon) - Se andate a pranzo da "Le Procope" (vedi parte prima), all'uscita non dovete perdere l'occasione di immergervi in uno dei pochi angoli rimasti della Parigi medioevale. Percorrete la stretta Cour du Commerce-St-André (in una casa il dottor Guillotin vi inventò nel 1790 la "macchina filantropica per decapitare" che da lui prese il nome) e sbucherete nella Cour de Rohan, tre pittoreschi cortiletti contornati da begli edifici cinquecenteschi. Una vera oasi d'incanto in pieno centro cittadino, a pochi passi dall'animazione del Boulevard Saint Germain.

Curiosità 

** Il Quartier Latin è così chiamato per la presenza di molte chiese (la messa, a parte gli ultimi decenni, fu sempre officiata in latino) ma soprattutto per essere il distretto degli studi con l'esteso complesso universitario della Sorbonne, nella quale per secoli tutte le lezioni erano tenute in latino.
** Appunto nel Quartier Latin, le vecchie case della Rue Galande (via già citata nella prima parte, nella sezione dedicata alla ristorazione) sono piene di quelle curiosità definite "minori" e che invece spesso rendono ricco l'archivio dei ricordi di viaggio. Ad esempio: al n. 42 un rilievo in marmo del XIV secolo raffigurante Saint Julien l'Hospitalier è la più antica insegna di Parigi; al n. 50 sotto la libreria Paris des rêves (Parigi dei sogni) c'è un pozzo del XV sec. per le esecuzioni capitali; al n. 52 le finestre sono decorate con piccoli diavoli in stucco. Poco distante, in Rue de la Bucherie, la casa cinquecentesca al n. 39 è considerata la più piccola della città.
** Il già citato cabaret Lapin agile significa in francese "coniglio agile", tant'è vero che l'insegna ritrae un coniglio che scappa da una pignatta. Il nome è il risultato di un gioco di parole: la pronuncia è infatti la stessa di "l'a peint A. Gill", cioè "lo ha dipinto A. Gill", che era un pittore con lo studio nelle vicinanze.
** In un mondo odierno nel quale i tempi di costruzione di grandi opere, a dispetto di una tecnologia sempre più sofisticata, raggiungono termini… epocali, si stenta credere che la Tour Eiffel, un "mostro" di oltre 10.000 tonnellate, alto 300 metri, composto di 18.000 pezzi metallici precisi al millimetro assemblati da 2.500.000 bulloni, fu costruita in appena 816 giorni! Il cantiere fu infatti aperto l'8 gennaio 1887 e la torre fu terminata il 31 marzo 1889, anche se fu aperta al pubblico il successivo 15 maggio.
** Tra le tombe del Cimitero di Père Lachaise, la maggiormente visitata è quella di Allan Kardec (1804-1869), considerato il fondatore dello spiritismo: un'altra riprova di quanto a Parigi sia diffuso il culto per l'esoterismo, le scienze occulte e in genere tutto quanto ha a che fare con i misteri. Ma la meta di un autentico pellegrinaggio (molti vengono qui per visitare solo quella) è la tomba di James Douglas (più noto come Jim) Morrison, leader dei Doors morto ventottenne per overdose nel 1971: sostando un po' di tempo davanti alla semplicissima lapide in granito grigio, quasi soffocata in mezzo a tombe monumentali, capita di imbattersi in personaggi incredibili, ma quello che sorprende è la prevalenza di adolescenti, che erano ben lontani dal nascere quando Jim morì. Davvero un mito del Novecento tra i più solidi.
** Tra i tanti negozi presenti lungo i Champs Élysées, uno piuttosto curioso è lo showroom del Club Mediterranée, nel quale è in vendita tutto il merchandising creato per gli ospiti della famosa catena turistica: magliette, cappellini, asciugamani, portachiavi, souvenirs, ecc.
Ottima risorsa per chi vuol far credere di essere andato in un villaggio vacanze, magari in capo al mondo (quindi dire... "ci sono stato"), senza essersi mosso da casa…

24 commenti in “A zonzo per Parigi – Parte seconda
  1. Avatar commento
    fadege
    06/01/2012 23:24

    Bell'articolo, e ricco! Segnalo un eBook sulle catacombe di Parigi...ufficiose

  2. Avatar commento
    Interacia84
    12/05/2011 16:23

    Esperienza a dir poco magnifica....ci ritornerò senz'altro presto!!!!...anzi no prestissimo!:)

  3. Avatar commento
    Anna
    20/12/2009 20:14

    Siamo rientrati oggi da Parigi....uno splendore come sempre! Il nostro viaggio si é concluso pero' malamente....ci hanno cancellato il volo all'ultimo momento (problema della compagnia) e siamo rientrati per miracolo con disagio e ansia! Ma ci ritorneremo presto!

  4. Avatar commento
    xcflm cjshnuiw
    15/08/2008 14:23

    vqyj mczr gvantz mrjndh tqarcgfud jokrzcug ayftzxkvd

  5. Avatar commento
    Berincats
    09/06/2008 02:18

    Current and upcoming missions to Mars hope to find some sign of past or present life in martian soil. zxcvsfdgerw

  6. Avatar commento
    Marxneia
    15/03/2008 23:02

    those two capitals can afford to the stock reserved for immediate8qeBxD8p4EhYcapital of any country into the carrying trade, than what would naturally go

  7. Avatar commento
    Marppbia
    15/03/2008 23:00

    manufacture of any kind as to come under a new denomination, they8qeBxD8p4EhYrepresented their trade as altogether pernicious, on account of

  8. Avatar commento
    Sheiujjla
    15/03/2008 02:12

    of the produce of their labour may exceed the home consumption, great company. The subscription of the great company was soon

  9. Avatar commento
    Rewozbecca
    15/03/2008 02:12

    destined for more necessary expenses. What Dercyllidas said of the rude and manufactured produce which he deals in, and thereby enables

  10. Avatar commento
    Leandro
    21/03/2007 15:58

    Fra i diari di viaggio sulla Francia, puoi trovare anche "A Disneyland Paris!" che è della scorsa estate. Puoi trovarci informazioni utili ed eventualmente contattare l'autore per saperne di più. Ciao!

  11. Avatar commento
    sandy
    21/03/2007 14:21

    Sono stata a Parigi l'anno scorso e sono rimasta incantata,tanto che ci torna di nuovo quest'anno,porterò con me delle amiche a cui voglio bene e forò loro da cicerone,una vuole andare a Disneland,me quanto costa l'ingresso? e come posso arrivarci?

  12. Avatar commento
    Giuly
    21/07/2005 00:37

    Ciao Leander, ho riletto il tuo diario, pieno di suggerimenti interessanti che la dicono lunga sul grado di familiarità che hai con la città... ne farò tesoro anche se i miei tempi sono troppo stretti per una visita distesa ed accurata....

  13. Avatar commento
    Ely
    20/02/2005 17:13

    Ciao, ad Aprile parto per Parigi, sto solo 1 settimana e per spostarmi molti mi hanno consigliato di fare la carta orange anzichè la paris visitè (poichè più costosa). Ma ho sentito dire che i turisti non la possono fare la carta orange perchè bisogna essere residenti a parigi. Qualcuno ha informazioni al riguardo?? Grazie in anticipo!!

  14. Avatar commento
    rentz
    07/02/2005 15:04

    sto abitando a parigi e da settembre sto ogni giorno scoprendo una cosa nuova,un angolo,una sensazione e la cosa impressionante di questa città è la sua continua fonte di ispirazione

  15. Avatar commento
    pippo
    11/01/2005 18:18

    come posso arrivare da aeroporto di orly alla gare de lyon

  16. Avatar commento
    pippo
    11/01/2005 18:18

    come posso arrivare da aeroporto di orly alla gare de lyon

  17. Avatar commento
    manu82
    04/01/2005 11:43

    Semplicemente... molto carino!! Partirò per Parigi il 20/1, è la prima volta e non vedo l'ora... vorrei proprio immergermi nella vera parigi non vorrei limitarmi a quella turistica. Tanti complimenti!!!

  18. Avatar commento
    ale
    29/12/2004 21:38

    ma che si fa a capodanno a parigi?

  19. Avatar commento
    Elena
    13/12/2004 13:59

    Ciao Luna! Pure io vado per Capodanno a Parigi! E non vedo l'ora! Intanto sto già pensando di tornare nuovalmente in primavera... j'adore Paris... Un grosso complimento a Leandro, che secondo me ha vissuto parte della vera Parigi... (N.B.: secondo me viaggio non è uguale a vacanza... Chi vuole intendere intenda...!)

  20. Avatar commento
    Luna
    04/11/2004 15:51

    Ciao, andrò a Parigi per Capodanno. Non ci sono mai stata e sono emozionatissima... Inoltre questo è il primo anno che parto da sola e so che mi divertirò un mondo lo stesso! Ho apprezzato molto il tuo racconto e spero che mi aiuti a conoscere meglio questa grande città! A presto

  21. Avatar commento
    Betta
    09/08/2004 21:17

    Che sogno, Parigi, l'adoro, ci andrei un giorno sì e l'altro pure; comunque, anche se non è Parigi città, secondo me una capatina alla reggia di Versailles, per uno che va a Parigi, è d'obbligo, oltre al palazzo quei giardini sono una cosa meravigliosa; poi è comodissima da raggiungere con la RER, direttamente dal centro di Parigi. Bellissime sia la prima sia la seconda parte del racconto, complimentoni.

  22. Avatar commento
    Ivan
    24/05/2004 09:08

    Ciao. Andrò a Parigi in quest'estate. Volevo sapere se con la Carta Orange per le zone 1-5 è compreso anche l'Orly bus o l'Orly Vail. Se non è compreso come posso trasferirmi dall'areoporto di Orly a Parigi utilizzando la Carta Orange? Grazias

  23. Avatar commento
    Leandro
    17/05/2004 08:48

    Esatta la notizia su Victor Hugo. Ottima memoria! Da prendere in considerazione anche il suggerimento delle guide per le grandi città. Vedremo, vedremo...

  24. Avatar commento
    grazia
    17/05/2004 07:46

    Spero che queste "guide pratiche" proseguano anche per altre destinazioni. L'ho apprezzata moltissimo. Farò una domanda scema ma ho una pessima memoria: a Place de Vosges si trova la casa dove visse Victor Hugo, ora adibita a museo?

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