A zonzo per Parigi - Parte prima

Mille “istruzioni per l’uso” della città più affascinante del mondo!

Ho avuto più di una perplessità prima di risolvermi a scrivere un articolo su Parigi. O meglio, come staff di Ci Sono Stato, abbiamo a lungo esitato ripetendoci: “Di Parigi ormai tutti sanno tutto…”, “Impossibile parlare di Parigi senza affondare nei luoghi comuni…”, “Con le infinite guide di viaggio che ci sono…”.
Invece ci siamo resi conto che: primo, nell’ormai vasto archivio di viaggi presenti sul sito, incredibilmente non uno solo è dedicato a Parigi (eccezion fatta per un bel “testa a testa” con Londra); secondo, nel Forum è proprio una delle mete più trattate anche negli aspetti che si tende a dare per scontati. Evidentemente, a tanta gente che la frequenta spesso e la conosce come le proprie tasche fanno da contraltare tantissimi che si apprestano ad andarci per la prima volta e, comprensibilmente, cercano notizie da chi già ne ha esperienza.
Due ottime ragioni per deciderci a redigere un articolo su Parigi.
Tra i quattro amici che conducono il “progetto Ci Sono Stato”, fatalmente il… nominato sono stato io, per avere visitato più volte, a partire dal… preistorico 1979, la Ville Lumière (e giù luoghi comuni!) con permanenze anche di una decina di giorni; ma anche perché, conoscendo la lingua francese meglio di quella inglese, ho sempre vissuto i miei soggiorni con lo spirito del “vado a vivere dieci giorni a Parigi” piuttosto che del “vado in vacanza a Parigi”. C’è parecchia differenza.
Ne risulterà un articolo atipico, non il resoconto di un viaggio ma una raccolta di spunti per la conoscenza di una Parigi un po’ meno scontata di quella del, diciamo così, “Turismo ufficiale”. Insomma, non vi dirò: "Andate sulla Torre Eiffel, a Notre Dame, al Louvre, ai Champs Elysées, a Montmartre, a Disneyland Paris…": avrebbe senso?
Mi sono anche avvalso di suggerimenti già dati sul Forum da me e da Ricky ma anche da assidui frequentatori quali Lonewolf, Sangiopanza, Annamaria37, Mark, Aroundtheworld66, Micolr (che ringrazio tutti, anche quelli che possano essermi sfuggiti scusandomi per la dimenticanza).

Come spostarsi

1. ANDARE A PARIGI
Per arrivare a Parigi dall’Italia i casi sono due: o si programma di recarsi anche nei dintorni della città e/o fare soste per visita di altre località lungo il percorso, oppure si parte con Parigi come meta esclusiva. Nel secondo caso, consiglio di affidarsi all’ottimo servizio pubblico urbano; quindi, lasciar perdere la macchina e usare l’aereo (girando un po’ la Rete si possono trovare parecchie possibilità di voli low-cost) o il treno, che può essere una buona alternativa al volo, offrendo relazioni sia notturne con vagoni letto o cuccette, sia diurne: riguardo le seconde, da alcuni anni i TGV (treni ad alta velocità) delle Ferrovie Francesi sono stati prolungati su Milano (via Torino) e assicurano 3+3 collegamenti giornalieri da e per Parigi in sei-sette ore.
2. MUOVERSI A PARIGI
Mezzo di trasporto pubblico principe e autentica istituzione della capitale francese è la Metropolitana. Facilissima da usare, dopo un po’ diventa anche divertente girare, cartina alla mano, da una zona all’altra della città: basta tenere sempre a mente quale delle due direzioni di una linea ci interessa e, una volta scesi da un treno, individuare sul marciapiedi il cartello correspondances (coincidenze) con la linea per la quale si deve cambiare. Molte stazioni hanno motivi di interesse (per l’architettura esterna e interna o per le decorazioni), ma per i dettagli vi rimando al capitolo dedicato a questa tematica.
Tornando all’aspetto pratico, il Metro parigino, attivo tra le 5,30 e le 0,30, si sviluppa per oltre 200 chilometri su 16 linee per un totale di circa 400 stazioni (cifre però soggette a cambiare visto che la rete è in continua espansione verso le periferie). La capillarità di questo mezzo di trasporto sta tutta in un dato emblematico: non esiste punto di Parigi che disti più di 500 metri da una stazione del Metro!
Il biglietto, obliterato all’ingresso delle stazioni, è valido per cambi treno illimitati finché non si torna in superficie e costa € 1,30; 10 € il blocchetto da 10 tagliandi. E’ bene conservarlo, poiché all’uscita dalle stazioni o alla discesa dei treni capita, non di rado, che venga controllato.
Può essere conveniente la carta Paris Visite, valida senza limiti per Metro, autobus e RER (Réseau Express Regional, che copre tutta Parigi e la regione dell’Ile de France). I prezzi, a seconda della durata (da 1 a 5 giorni) e della copertura (da 1 a 8 delle zone in cui è divisa la rete), variano da € 8,35 a 53,35: informazioni dettagliate alle biglietterie o direttamente alla RATP, l’azienda di trasporto urbano (anche al sito riportato nei Links). La carta dà anche diritto a sconti nei musei e in alcuni negozi.
3. PARIGI A PIEDI
Se non spaventa la prospettiva di percorrere ogni giorno un po’ di chilometri, è il modo migliore di conoscere davvero Parigi. Una buona soluzione per evitare… calli e collassi da sfinimento, è quella di programmare ciascun giorno l’approfondimento di una parte della città e spostarsi con i mezzi pubblici tra le varie zone, “esplorandole” poi accuratamente a piedi in un susseguirsi di continue scoperte. E’ la grossa differenza rispetto al viaggio organizzato, dove magari ci si stanca meno ma ci si limita alle principali attrattive che, inevitabilmente, sono anche le più affollate e lasciano superficiale la conoscenza dei luoghi.
Quindi, mappa della città alla mano e… pronti a partire, per il piacere ineguagliabile di costruirsi la propria, personale, unica, irripetibile Parigi!
Per muoversi al meglio, sarà anche opportuno provvedersi di una buona…
4. DOCUMENTAZIONE
La grande quantità di guide, più o meno buone, presenti sul mercato editoriale può disorientare. Con la Lonely Planet non si sbaglia mai, ma trovo ottime (anche perché edite in Francia, pur tradotte anche in italiano) la Michelin e la Routard, quest’ultima ricca di notizie pratiche particolarmente mirate a un pubblico attento… al portafoglio, pur senza rinunciare a un minimo di comodità.
Secondo me insostituibile, anche perché aggiornata con una nuova edizione a ogni inizio anno, è Paris pas cher (Parigi non cara) di Anne e Alain Riou, un ricchissimo elenco di posti in cui dormire o mangiare, negozi, empori, mercati, luoghi di intrattenimento, ecc. dal buon rapporto prezzo-qualità. Dall’Italia può essere ordinata presso librerie specializzate in libri stranieri o ordinata tramite organizzazioni di vendita via Internet (es. Amazon). L’edizione 2004 costa 15 euro.
Per essere sempre aggiornati sugli eventi culturali, artistici, di spettacolo, ecc. si consulti Pariscope (in edicola ogni mercoledì). Segnalo anche, in distribuzione gratuita un po’ dappertutto, il settimanale della RATP “A nous Paris” e il mensile del Comune Paris, le journal. Inoltre, una miriade di opuscoli in cui ci si imbatte ad ogni passo.
Ogni tipo di mappa è reperibile negli uffici turistici, edicole, grandi magazzini, stazioni della Metropolitana.

Dove alloggiare

Non avrebbe senso riportare una lista di strutture ricettive, anche perché è un mercato in continua evoluzione e un’indicazione valida l’anno scorso potrebbe non esserlo più oggi.
Individuare un buon hotel a Parigi a distanza, e quindi “al buio”, può comportare qualche rischio. Non di rado accade di trovare magari ottimo un “due stelle” e scadente un hotel di categoria superiore: non mancano mie esperienze ma anche segnalazioni in negativo pervenuteci sul sito. E non sempre orientarsi su grosse catene dà garanzia assoluta.
Da parte mia, avendo sempre soggiornato a Parigi (non di rado da solo) per periodi di non meno di una settimana, ho sempre preferito arrivare in città senza avere prenotato, recarmi col Metro in una determinata zona ed entrare direttamenente negli hotel chiedendo i prezzi e anche di vedere la stanza: si può perdere un paio d’ore il primo giorno ma ci si mette al sicuro.
In questo modo non mi sono mancate piacevoli esperienze di sistemazioni confortevoli a prezzi contenuti. Riporto qui alcuni hotel sperimentati di persona, raccomandando a chiare lettere di non prendere le indicazioni per oro colato; alcune non sono recentissime e certe situazioni possono essere cambiate (ristrutturazione, cambio gestione, riclassificazione, ecc.). Sono tutti “due stelle”, buoni e senza fronzoli; chi cerca il lusso si rivolga altrove.
>> HOTEL STUDIA, 51 Boulevard St.Germain, 5° arr.
>> HOTEL ESMERALDA, 4 Rue St.Julien le Pauvre, 5° arr.
>> HOTEL DU LION, 1 Avenue du Général Leclerc, 14° arr.
>> HOTEL MONTECARLO, 44 Rue du Fauborg Montmartre, 9° arr.
>> HOTEL ST.GEORGE LAFAYETTE, 11 Rue Victor Masse, 9° arr.
Ad eccezione dello Studia, sono tutti visibili consultando il sito riportato nei Links.
Nella ricerca dell’albergo, oggi estremamente facilitata con la diffusione di Internet, si tenga conto della suddivisione di Parigi in 20 arrondissements (distretti), numerati da 1 a 20 a spirale partendo dal centro verso l’esterno: allontanandosi dal centro (quindi crescendo il numero distintivo) i prezzi tendono a diminuire e può essere un fattore discriminante, anche grazie alla metropolitana che collega in breve tempo tutti i punti della città. Tutto sta nello scegliere tra la suggestione di dormire nel cuore storico della città o il risparmiare qualche soldino…

In cucina

A Parigi si può mangiare da malissimo a benissimo spendendo da pochissimo a moltissimo e non sempre la maggiore o minore spesa è proporzionale alla maggiore o minore qualità. Come in ogni parte del mondo, è bene stare con gli occhi aperti e interpretare gli indizi: locale più o meno affollato (o più o meno deserto…), presenza di clientela locale oppure gruppi da turismo “a catena di montaggio”, chiarezza del menù esposto, cercare di capire il gradimento osservando la gente che esce dopo avere mangiato (e non farsi scrupolo di chiedere, solidarietà tra turisti…), ecc.
A maggior ragione vale il discorso già fatto per gli alberghi: un’informazione su un ristorante, in negativo o in positivo, può diventare vecchia da un giorno all’altro e anche qui limiterò molto i miei consigli.
Come discorso generale, una buona indicazione è la zona del 5° e 6° arrondissement, il Quartier Latin e l'area circostante: nell’intrico di stradine (Rue de la Harpe, Rue Serpente, Rue Saint Séverin, Rue Galande, Rue Parcheminerie, Rue des Saints-Pères, ecc.) si susseguono numerosi localini di cucine etniche (greca, turca, orientale, slava, ebraica, messicana, ecc.) in cui mangiare bene a prezzi contenuti.
Si aggiunga che siamo in zona universitaria, aspetto che dovunque nel mondo favorisce un ampio ventaglio di scelte. Non sono ristorantini "di charme", ma l'atmosfera è cosmopolita e piacevole (anche se ogni volta che ci torno la pressione turistica va aumentando).
Le soluzioni di gran lunga più parigine sarebbero la brasserie (birreria), il bistro (caffè con una scelta di pochi piatti casalinghi ma gustosi), lo zinc (analogo ai bistro ma dal tratto ancora più popolare). Dico “sarebbero” e non “sono”, perché stanno scomparendo dal centro e resistono con fatica nelle periferie; ma ad ogni nuovo ritorno in città si rischia di trovarne qualcuno riconvertito in fast-food o in locali venduti a un franchising immobiliare o di telefonia mobile…
Lascio a ciascuno il piacere della scoperta delle poche testimonianze residue di quel mondo mirabilmente caratterizzato nei romanzi di Maigret. Ma ci vuole tempo, costanza e spirito di osservazione, affidandosi anche al passaparola tra amici o indagini tra gli abitanti e le botteghe dei quartieri.
Tiene duro per fortuna CHARTIER, al n. 7 di Rue du Faubourg Montmartre. Scendete alla stazione Metro di Rue Montmartre, attraversate la strada e, vedendo la coda all’esterno di un portico, già capirete che il posto è quello. La fila è comunque scorrevole e, giunto il vostro turno, uno dei “buttadentro” vi accompagnerà a un tavolo da quattro o da sei che dividerete con altre persone; talvolta capita che gli abbinamenti non siano proprio “casuali”, ricordo che quando ci andai la prima volta con un amico nel 1984, fummo sistemati al tavolo di due ragazze svedesi e la lunga serata fu decisamente piacevole…
L’interno è un salone vastissimo e sempre affollato con arredi in legno e ottone, decine di camerieri che vanno e vengono con diversi piatti sulle braccia, portate buone anche per la freschezza dei prodotti dovuti al grande smercio; in Chartier, classificato monumento nazionale, si è immersi in un simpatico e chiassoso miscuglio tra turisti (inevitabile, data la notorietà) e frequentatori abituali, tra i quali un occhio un po’ attento può scoprire personaggi d’altri tempi davvero incredibili. Per una cena si può spendere tra i 15 e i 20 €.
Un indirizzo che mi è stato raccomandato è “NOS ANCÊTRES LES GAULOIS” sull’Isola Saint Louis: locale dall’interno ispirato al tema degli antichi Galli, frequentato da una clientela informale con prevalenza di giovani. Si mangia in abbondanza (anche a buffet) spendendo tra i 30 e i 40 euro.
Passando dalla ristorazione a prezzi “umani” a quella tipo “non bado a spese”, devo per forza di cose fidarmi degli amici che almeno una volta si sono tolto lo sfizio. Citerò, senza entrare nei particolari, qualche nome a titolo di esempio, ma è sufficiente aprire una guida di viaggio alla pagina dei ristoranti e partire dall’alto…
Indicati per fare un figurone o provare a conquistare una donna (o un uomo, perché no…):
>> LA TOUR D’ARGENT (Quartier Latin)
Basterebbe il nome. E’ un pezzo di Parigi, della sua storia e della sua gastronomia, con l’aggiunta delle stupende viste sulla Senna e su Notre Dame. Il conto può toccare senza sforzo i 300 euro.
>> PLAZA ATHENÉE (zona Champs Elysées)
Alla corte di Alain Ducasse, uno dei cuochi più quotati del mondo. I 300 euro di cui sopra potrebbero anche non bastare…
>> PIERRE GAGNAIRE (anch’esso in zona Champs Elysées)
Cucina creativa al massimo grado e sempre aperta a nuove trovate. Dei 300 euro può anche avanzare un discreto resto (se proprio uno è così cafone da non lasciarlo come mancia…).
>> L’AMBOISIE (zona Marais)
Pare sia uno dei ristoranti di Parigi in cui sia più difficile trovare posto anche in largo anticipo. Grande valore aggiunto, trovarsi in Place des Vosges, per me la piazza più ammaliante della città. Non ti schiodi dai soliti 300 euro…
>> LE JULES VERNE
Ubicazione tra le più romantiche, in cima alla Tour Eiffel. Cucina di classe, di euro possono bastarne 200, cosa vuoi di più?
>> LE PROCOPE (Quartier Latin)
Vuol dire prendere posto nel luogo dove sedettero, tra gli altri, Voltaire, Rousseau, Robespierre e Franklin. Fu fondato nel 1686 dal gentiluomo palermitano Francesco Procopio dei Coltelli. Menù con piatti tra i 15 e i 40 euro.

Da non perdere

Come feci a suo tempo per Amsterdam, ho scelto di raggruppare le indicazioni sulla “mia” Parigi impostandole come “itinerari a tema”. Gli spunti sono praticamente infiniti.

MUSEI
Comincio con il consigliare la Carte Musées-Monuments, che consente l’accesso a 70 musei e monumenti: è acquistabile nei musei stessi, negli uffici turistici e in alcune stazione della Metropolitana. Prezzi 2004: da 15 a 45 € per le combinazioni da 1, 3 o 5 giorni.
Continuo dicendo che il Louvre e il Museo degli Impressionisti alla Gare d’Orsay non devo certo essere io a raccomandarli: bisogna andarci e basta! Poi sta ad ognuno scegliere la modalità di visita, cioè farne un piacere per gli occhi e per lo spirito o una maratona sfiancante da ricordare come un incubo: ma tutto dipende dal maggiore o minore grado di “cultura museale” di ciascuno.
Mi limito allora a segnalare alcuni dei Musei, meno noti al grosso flusso turistico, che mi hanno particolarmente colpito (a parte i moltissimi che non conosco e che invitiamo i lettori a segnalarci…). Su ciascuno, poche parole e solo l’invito a recarvisi; indico anche la stazione del Metro più vicina.
>> HOTEL ET MUSÉE DU MOYEN AGE ET DES THERMES DE CLUNY (M. Odéon o St-Michel)
Non solo un museo, è un complesso vastissimo sorto sull’area delle Terme Romane, poi occupata dall’Hotel de Cluny, residenza dei monaci del monastero benedettino. Il Museo è una straordinaria collezione di oggetti raccolti in 24 sale che consentono di conoscere la storia antica e medioevale di Parigi. Il ciclo dei sei arazzi della dama con l’unicorno vale da solo il prezzo del biglietto.
>> MUSÉE CARNAVALET (M. St-Paul o Chemin-Vert)
E’ l’ideale completamento del precedente: su tre piani sono esposti oggetti, opere d’arte e ricostruzioni di ambienti che illustrano la storia della città dalle origini all’era contemporanea.
>> MUSÉE COGNACQ-JAY (M. Opéra)
E’ una raccolta, piccola ma preziosa, di dipinti, sculture, oggetti e arredi appartenuti a Ernest Cognacq, fondatore dei magazzini La Samaritaine e appassionato d’arte.
>> MUSÉE MONTMARTRE (M. Lamarck-Caulaincourt)
Merita di essere visitato per avere un’idea della bohème, lo stile di vita spensierata che da metà Ottocento fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale favorì sulla butte (collina) una straordinaria fioritura artistica e letteraria.
>> MUSÉE NATIONAL D’ART MODERNE (M. Rambuteau)
Occupa il terzo e quarto piano del Centre Pompidou e offre una delle più esaurienti panoramiche dell’arte del Ventesimo secolo.
>> MUSÉE DE LA MUSIQUE (M. Porte de Pantin)
E’ incorporato nella Cité des Sciences et de l’Industrie della Villette. Espone quasi 5000 strumenti musicali dal Cinquecento ai giorni nostri e comprende anche percorsi interattivi.
>> MUSÉE MARMOTTAN (M. Moutte)
E' una collezione di opere d'arte rinascimentale lasciate alla città nel 1932 dallo storico d'arte Paul Marmottan. Nel 1971 si aggiunsero 65 tele di Claude Monet donate al Museo dal figlio Michel, tra le quali spicca la famosissima serie delle Ninfee.
>> MUSÉE DE LA SERRURERIE BRICARD (M. St-Paul o Chemin-Vert)
Uno dei musei più curiosi, che consiglio vivamente: in cinque sale una grande quantità di oggetti illustrano la storia delle serrature e delle chiavi dall'epoca romana fino all'era napoleonica.
>> GALERIE DE LA SEITA (M. Invalides)
Curioso almeno quanto il precedente, è il museo del monopolio dei tabacchi: pipe, tabacchiere, portasigari, accessori per il fumo di ogni forma provenienti da tutto il mondo.
>> MUSÉE GUIMET (M. Iéna)
Una delle collezioni più complete di arte orientale esistenti al mondo. Oggetti di grande pregio di tutte le zone dell’Asia, dalla preistoria ai nostri giorni.

CHIESE
Secondo le stesso criterio dei musei, segnalo solo quelle, magari un po' meno note, che per una ragione o per l'altra mi sono piaciute. Anche se sono splendide, non citerò Notre Dame e la Sainte Chapelle, tanto ci andrete lo stesso senza che ve lo dica io…
>> SAINT JULIEN LE PAUVRE (M. St-Michel)
Oltre che la chiesa, peraltro molto bella e una delle più antiche di Parigi, sono incantevoli gli spazi all'intorno, con case seicentesche in legno o con facciata a graticcio. Sull'antistante Square Viviani è vivo e vegeto il più vecchio albero della città, una falsa acacia (o robinia) piantata nel 1601 (o 1620, secondo le fonti).
>> SAINT SÉVERIN (M. St-Michel)
A breve distanza dalla precedente, è un capolavoro del gotico fiammeggiante dall'interno molto particolare, per le doppie navate laterali e il doppio deambulatorio del coro. Di grande pregio anche le vetrate del XV secolo.
>> SAINT ÉTIENNE DU MONT (M. Cardinal Lemoine)
Si distingue per due caratteristiche inconsuete: la facciata con tre frontoni sovrapposti a restringersi verso l'alto e l'interno molto luminoso attraversato sulla larghezza da una raffinatissima tribuna rialzata (jubé) destinata alla lettura del Vangelo; vi si può accedere tramite due eleganti scale a chiocciola laterali.
>> SAINT EUSTACHE (M. Les Halles)
Tra i turisti che congestionano Notre Dame, forse uno su cento viene a visitare Saint Eustache. Eppure è una delle chiese più belle e maestose di Parigi, all'esterno uno splendido gotico con decorazioni rinascimentali e all'interno un alternarsi di stupende vetrate e cappelle laterali ricche di affreschi e opere d'arte. E' famosa anche per i concerti d'organo (calendario disponibile all'interno). Di grande effetto e gioia dei fotografi sono gli scorci, in un misto di antico e moderno, della chiesa sullo sfondo delle tettoie in vetro e dei giochi d'acqua del Forum des Halles.
>> SAINT ROCH (M. Tuileries)
Ottimo esempio di barocco, colpisce per la smisurata lunghezza (126 metri) dell'interno in relazione alla larghezza limitata. Non mancano le curiosità, ad esempio il fatto che, esauriti i fondi, la sua costruzione fu ultimata solo grazie ai proventi di una lotteria nel 1705. Le cappelle laterali ospitano tombe di personaggi illustri quali Enrico di Lorena, Corneille, Diderot. Secondo una lapide, fu qui che nel 1810 il Manzoni ritrovò la fede.
>> SAINT MERRI (M. Chatelet)
Più che la chiesa, comunque una piacevole realizzazione gotica, è interessante il contesto circostante, nel Medioevo quartiere di laboratori artigiani di ogni genere. Nelle adiacenze c'è la Rue des Lombards, un tempo sede della comunità degli usurai lombardi di cui Saint Merri era la parrocchia.
>> SAINT DENIS (M. St-Denis Basilique)
E' situata al limite nord della città, penultima fermata della linea 13 della Metropolitana. La Basilica di St-Denis è un imponente edificio romanico-gotico appena più piccolo di Notre Dame e costituisce un punto di riferimento assoluto della storia nazionale. Il suo interno è infatti considerato la necropoli dei regnanti di Francia: infatti per 12 secoli, da Dagoberto a Luigi XVIII, essi vennero sepolti qui, formando uno straordinario museo di scultura funeraria. Passando in rassegna i diversi monumenti, è curioso osservare l'evolversi della concezione scultorea, dall'originaria forma della statua giacente al passaggio, con il Rinascimento e oltre, ai fastosi mausolei raffiguranti ogni re e regina inginocchiati con ai piedi il proprio cadavere nudo disteso.

LE STAZIONI DELLA METROPOLITANA
Una tematica interessante sulla quale impostare un itinerario è quella delle stazioni del Metro, sia gli ambienti interni che gli ingressi. Lasciando il piacere della scoperta di mille altre sorprese, ne indico giusto qualche esempio.
>> LOUVRE - Lungo i passaggi e sui muri dei marciapiedi si incontrano riproduzioni di opere d'arte, quali statue, ad esempio orientali o egizie, su ispirazione degli innumerevoli oggetti esposti nel celeberrimo Museo.
>> BASTILLE - I muri interni sono ricoperti con migliaia di piastrelle affiancate a mosaico, illustranti vari episodi della Rivoluzione Francese.
>> ASSEMBLÉE NATIONALE - Sui muri sono riprodotte le silhouettes dei deputati del Parlamento. Al subentrare di ogni nuova legislatura è quindi necessario un veloce lavoro di aggiornamento…
>> PORTE DAUPHINE - L'entrata mantiene la tettoia a vetrata abbellita con motivi floreali in stile Art Nouveau. Parecchie altre stazioni furono così decorate ai primi del Novecento da Hector Guimard, ma solo due ne sono sopravvissute alle successive ristrutturazioni. L'altra è quella di…
>> ABBESSES - Simile nell'estetica alla precedente, ha inoltre la scalinata di discesa dipinta da artisti di Montmartre.
>> CHASSÉE D'ANTIN - I muri sono decorati per opera del pittore Jean-Paul Chambas con scene che illustrano la storia della Francia.
>> ARTS ET MÉTIERS - Le pareti interne sono rivestite in piastre di rame sulle quali si aprono degli oblò, il tutto completato da un'illuminazione molto particolare. L'intento dell'architetto fu di ricreare una specie di Nautilus sotterraneo.
>> CITÉ - Le sale, le scale e i marciapiedi danno un effetto simile alla precedente, dovuto però a scopi funzionali e non decorativi. Siamo infatti nell'Ile de la Cité (è la fermata per Notre Dame), parecchi metri sotto le acque della Senna e la stazione è in pratica un grosso contenitore subacqueo in spesse lamiere assemblate con grossi bulloni a vista. Per rendere l'effetto un po' meno "claustrofobico" sono state dipinte in tinte vivaci.
>> CONCORDE - Le pareti, completamente bianche, sono rivestite con migliaia di tessere, ognuna riportante una lettera dell'alfabeto, assemblate in modo da riprodurre integralmente la "Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo" del 1789.

Presto torneremo con la seconda parte di questa "nostra" Parigi. Proveremo a darvi altri consigli "vissuti" per farvela ammirare al meglio.
Parleremo dei mercati, delle vecchie vetrine, dei passaggi coperti, di angoli nascosti, di Parigi e delle sue acque e… di tanti altri luoghi sorprendenti!
Continuate a seguirci!

17 commenti in “A zonzo per Parigi – Parte prima
  1. Avatar commento
    Leandro
    14/05/2010 16:13

    E io due risposte ti dò! 1) io voto treno. L'auto in città è d'impiccio e il servizio della metro è eccellente. 2) non cambierei hotel, starei fisso a Parigi. Quanto sopra, secondo me che non ho figli e viaggio da solo. Però non conosco e i tuoi gusti, da dove parti, se ti piace guidare, ecc. Quindi la decisione definitiva è tua.

  2. Avatar commento
    sleepers
    14/05/2010 15:49

    Vorrei andare a parigi nel periodo estivo, ma ho un po di dubbi. 1- Siamo in 2 piu bimbo piccolo (3 anni) andreste in macchina o in tvg,? 2- Dato che una tappa è obbligatoria all'eurodisney sccegliereste gli hotel all'interno oppure a Parigi? Per adesso mi accontento di 2 risposte.

  3. Avatar commento
    giulia
    05/11/2009 18:47

    Ho trovato in questo diario di viaggio cose utili e altre un pò meno utili! cmq complimenti x i consigli che mi hanno aiutato in una parte della mia vacanza a parigi! grazie ancora!

  4. Avatar commento
    taz
    30/03/2009 12:07

    ciao sono stato molte volta a parigi...ma stavolta volevo anche vedere uno spettacolo al moulin rouge...lo consigliate????grazie

  5. Avatar commento
    Leandro
    13/12/2007 13:36

    Per Rosellina. Essere un po' più precisi? Come si fa a dare suggerimenti non conoscendo i vostri gusti, l'età della bimba? Comunque, per trovare notizie sempre aggiornate su Parigi ti consigliamo anche di consultare il nostro Forum (clicca su FORUM sotto il titolo del sito, la registrazione è veloce e gratuita); nel canale Europa c'è un post molto esauriente "Info Parigi". Ciao!

  6. Avatar commento
    rosellina73
    13/12/2007 11:39

    se fosse a parigi la vigilia di natale in 2 adulti e una bimba cosa fareste?

  7. Avatar commento
    parisamour
    17/08/2006 17:17

    la tua parigi e la mia corrispondono perchè amiamo parigi

  8. Avatar commento
    Ulla54
    19/08/2005 11:02

    Vorrei andare a Parigi a Natale, ma sono molto indecisa sulla scelta dell'albergo: camera doppia non vorrei spendere per il solo pernottamento più di 100/110 euro. Vorrei sapere qualcosa di più sull'Hotel Esmeralda. Ho letto alcuni commenti:qualcuno molto negativo in particolare sulla pulizia. Qualcuno molto positivo sulla posizione. Non ho capito se l'Hotel fornisce anche la prima colazione. Qualcuno mi aiuta? Grazie. Ciao.

  9. Avatar commento
    raitiz
    01/03/2005 21:43

    complimenti! utilissimo

  10. Avatar commento
    lonewolf
    19/05/2004 01:11

    Ringrazio molto Leandro per avermi citato nell'introduzione, mi ha fatto piacere avere avuto conferma delle buone indicazioni che ho dato nel Forum. Mi sembra che sia un ottimo articolo, anche per chi ha già visitato Parigi ma non è stato in posti bellissimi che il turismo organizzato nemmeno conosce!

  11. Avatar commento
    sangiopanza
    13/05/2004 14:39

    Vero: fatto confusione! E' la Gare de Lyon. Quanto ai miei pranzi gratis, entrambi erano nella stessa occasione di un viaggio premio aziendale, cheha visto anche una cena con navigazione sulla Senna. Altrimenti, se fosse stato per me, baguette, jambon e camminare.

  12. Avatar commento
    Leandro
    13/05/2004 09:38

    Ringrazio Lorenzo per il contributo. Del resto, questo articolo è stato scritto con l'auspicio che diventasse uno spazio "in progress" nel quale i lettori convogliassero aggiornamenti, aggiunte e precisazioni. Sembra che stia funzionando... Devo anche dire che sia io sia Sangiopanza abbiamo fatto un po' di confusione: "Le Train Blue" è in realtà nella Gare de Lyon e non nella Gare du Nord; in questa c'è una "brasserie" su un soppalco con bella vista dall'alto sull'atrio della stazione ma il menu è appena normale.

  13. Avatar commento
    lorenzo cairoli
    13/05/2004 08:15

    Caro Leandro, qualche precisazione sui prezzi dei ristoranti parigini. Alla Tour d’Argent 300 euro si possono anche spendere ma noi senza vino, senza negarci nulla, partendo dall’antipasto continuando col canonico caneton e finendo col dessert, abbiamo speso qualcosina in meno. Il piatto meno caro nella lista – dessert esclusi – è la bisque d’homard 50 euro. Dalle parti di Place d’Italie, in rue de la Butte- aux- Cailles – c’è lo straordinario ‘Chez Paul’ Non ci trovi nessun turista, solo famiglie al completo e belle tavolate di ragazzi e ragazze. I piatti del giorno sono scritti col gesso su due lavagnette che scendono dal soffitto ; quella sera c’era anche pesce, ma Paul è un’istituzione nel quartiere per come cucina i quarti di carne meno nobili.. Ti servono le ossa dei garretti coi crostini caldi perché tu possa spalmarci sopra il midollo che contengono. Un piatto che ho gustato con indicibile piacere, in attesa che arrivasse la mia andouille affogata in una salsa di panna inacidita dalla senape e accompagnata da un purè di carducciana memoria.

  14. Avatar commento
    Leandro
    12/05/2004 18:07

    Riporto volentieri una segnalazione che mi è stata fatta da un amico. La stazione del Metro "Rue Montmartre" (linee 8 e 9) ha cambiato recentemente nome in "Grandes Boulevards". In questo modo si è voluto ovviare a un equivoco molto diffuso: infatti molti scendevano a questa stazione convinti di arrivare sulla collina di Montmartre, che è invece due km. più in alto.

  15. Avatar commento
    Leandro
    12/05/2004 17:24

    Ohibò, Sangio, ma nei tuoi pranzi a Parigi tu sei sempre ospite? Una volta al Procope, una volta al Train Bleu... ;-))) Scherzo, naturalmente... mi fa piacere per te! Io invece dal Train Bleu (1997) rimasi deluso (pagando anche...); sarà un fatto di fortuna... bella comunque l'ambientazione, nel cuore della stazione. I treni dall'Italia arrivano alla Gare de Lyon. Dalla Gare du Nord partono i treni per Belgio e Olanda, li ho usati un paio di volte. Se tieni d'occhio il sito (beh, direi proprio di sì...!), tra qualche giorno troverai la seconda parte. Salutoni!

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    sangiopanza
    12/05/2004 17:13

    Fresco di stampa, ho letto con piacere l'articolo. Purtroppo a Parigi ci sono stato solo 2 volte. Tra i ristoranti del tipo "non bado a spese" c'è "Le Train Bleu" alla Gare du Nord (è quella dove arrivano i treni dall'Italia?) Locale storico anche questo, con vista sui binari. Ho mangiato discretamente bene, ma tenete conto che ero ospite, per cui, a caval donato....

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    Annalisa P.
    12/05/2004 09:56

    Una quantità di 'dritte' proprio gradite! Non ci si crede, ma a volte si trova un'enormità di notizie sui resort delle Seichelles o di Pukhet ed è difficile avere buone indicazioni (e provate direttamente) sui posti che sono considerati 'banali'. Spero di leggere presto anche il seguito! Ciao da Anny!

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