Turismo responsabile in Sicilia

Quattro giorni nella Sicilia che tanto amiamo!

LA SICILIA CHE HO VISITATO IN QUESTI GIORNI
- ha gli occhi grandi, dolci ma determinati di Connie Maldonato, la responsabile del settore turismo della Cooperativa ALI (Ambiente Legalità Intercultura) che, nonostante i cinque atti intimidatori ricevuti negli ultimi sei mesi, guarda al futuro con contagioso ottimismo, confortata dall'entusiasmo dei suoi compagni e dalla consapevolezza che la ragione è dalla loro parte;
- possiede la mole imponente ma il sorriso bonario di Ninni Conti, socio tuttofare e simpatico trascinatore, della Cooperativa Palma Nana che gestisce, con passione e dedizione, il Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri del WWF all'interno del Parco delle Madonie;
- conserva lo sguardo romantico ma il carattere fiero e risoluto di Carmelina Ricciardello, figlia di Siciliani emigrati in Australia, che non ha saputo e voluto resistere al richiamo delle sue radici ed è tornata sulla sua isola, nella piccola frazione di S. Ambrogio (comune di Cefalù) con uno scopo ben preciso: farla conoscere a tutti quei turisti che cercano esperienze autentiche ed amano camminare in mezzo alla natura;
- mostra le braccia forti ed i visi abbronzati dei pescatori della Cooperativa Nettuno che, per arrotondare le loro entrate, accompagnano i turisti in entusiasmanti battute di pesca nell'invitante specchio di mare antistante Cefalù;
- sfoggia l'intelligenza curiosa e multidisciplinare, della dottoressa Giusi Mandreucci, la guida turistica che vorresti sempre trovare nei tuoi viaggi, capace in poche ore di farti amare Palermo, inebriandoti con dovizia di curiosità ed aneddoti, lungo un seducente itinerario culinario attraverso la città.

LA SICILIA CHE HO GUSTATO IN QUESTI GIORNI
- ha il sapore agrodolce delle “alici marinate al mandarino” consumate in una caletta vicino a Cefalù;
- quello salubre ed antico della “manna”, il dolce dono della natura citato nella Bibbia, e che ancor oggi viene prodotta ai piedi delle Madonie lasciando cristallizzare la linfa dei frassini;
- quello degli “sfincioni” serviti al banco dell'Antica Focacceria San Francesco, uno dei gioielli enogastronomici di Palermo, divenuto luogo simbolo anche della rivolta degli imprenditori al racket;
- ma ha soprattutto il gusto forte e intenso dei vini della linea “Cento Passi”, frutto del lavoro generoso e caparbio di tre cooperative (Cooperativa Sociale Placido Rizzotto-Libera Terra, Cooperativa Sociale Pio La Torre-Libera Terra, Cooperativa Sociale Lavoro e non solo), impegnate a valorizzare e riportare a nuova vita le terre confiscate a Cosa Nostra.

LA SICILIA CHE HO ANNUSATO IN QUESTI GIORNI
- possiede il profumo intenso dei fiori che crescono spontanei davanti all'ex masseria di Totò Riina, da poco trasformata in un accogliente agriturismo chiamato “Terre di Corleone” e gestito con entusiasmo dai ragazzi della “Cooperativa Pio La Torre – Libera Terra”;
- custodisce l'aroma dei cespugli di lavanda selvatica che si incontrano arrampicandosi sin sulla Rocca di Serra Guarneri per ammirare il sole che si tuffa nel mare;
- condivide gli odori intensi che si intrecciano tra le colorate bancarelle del mercato alimentare di Ballarò, cuore pulsante dell'Albergheria, tradizionale e popoloso quartiere multiculturale di Palermo.

LA SICILIA CHE HO ASCOLTATO IN QUESTI GIORNI
- utilizza toni ed accenti diversi ma si esprime con un'unica voce per raggiungere uno scopo ben preciso: “partecipare attivamente alla costruzione di una economia etica e solida che esalti le specificità della Sicilia sfuggendo però alle logiche di speculazione e sfruttamento che spesso caratterizzano gli investimenti nei territori”.

La Sicilia che ho lasciato ieri mi è entrata nel cuore e mi invita a tornare.

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