Valencia, una città in cui l'antico ed il moderno si fondono meravigliosamente.
Qualche tempo fa ho scoperto che Ryanair aveva creato un nuovo collegamento tra Bari e Valencia. Sono andata a simulare una prenotazione e, visto il costo del viaggio (80 euro in due a/r), ho deciso di organizzare un fine settimana a maggio.Siamo partiti il pomeriggio del giorno 11 e siamo rientrati il 15 sera. Ottimo il volo: arrivati a Valencia e a Bari sempre in anticipo rispetto all'orario previsto per l'atterraggio.
Giunti a Valencia, ho acquistato presso il Tourist Info Valencia, situato nell'area arrivi dell'aeroporto, due Valencia Tourist Cards , valide 72 ore, per poter viaggiare liberamente su tutti i mezzi di trasporto ed ottenere anche degli sconti sull'ingresso ai musei, chiese, monumenti, spendendo la somma di 40 euro. Poi ci siamo diretti, sempre all'interno dell'aeroporto, verso la stazione della metropolitana che collega l'aeroporto con la città. Le linee sono o la 3 o la 5 (rossa/verde) e circa in 20 minuti siamo arrivati alla nostra fermata: Colon. Siamo andati verso l' hotel SH Ingles che avevo prenotato, tramite Booking.com, al costo di euro 65 a notte per una camera doppia senza colazione. Non abbiamo preso la colazione perchè costava 12 euro a testa e noi la mattina non abbiamo l'abitudine di mangiare ma di prendere solo un caffè ed a questo proposito devo sottolineare che il caffè a Valencia costa parecchio: € 1,60. L'albergo, un tre stelle, si trovava a circa una ventina di minuti dalla fermata della metro e per raggiungerlo abbiamo attraversato una zona molto elegante ricca di negozi, caffè, banche, palazzi molto imponenti. L'abbiamo trovato subito perchè mi ero documentata. Ci hanno assegnato una stanza molto ampia dotata di tutti i comforts ed accessori ma due sono state le cose che più ci sono piaciute. Avevamo due porte finestre di cui una dava sulla strada principale (tutti negozi grandi firme), strada ombreggiata da altissimi tigli i cui rami toccavano quasi le nostre finestre e noi siamo rimasti quasi inebriati dal dolce profumo che emanavano i loro fiori. Non vi dico lo stupore che abbiamo provato quando abbiamo aperto l'altra finestra poichè davanti ai nostri occhi è apparso il portale in alabastro illuminato (erano le 21:30) del Palacio de Marques de Dos Aguas (foto a destra) che ospita al suo interno il Museo della Ceramica che abbiamo avuto modo di visitare.
Il giorno dopo, con mappe ed appunti di viaggio, ci siamo messi in moto e, dopo aver preso un caffè nelle vicinanze dell'hotel, ci siamo diretti verso La Ciutat Vella che abbiamo raggiunto in cinque minuti. La piazza in cui si apre la parte antica di Valencia si chiama Plaza de la Reina: al centro ci sono dei giardini con aiuole piantate a gerani rossi mentre sui due lati si susseguono caffè, ristoranti, taverne, cervecerie (birrerie). In fondo si erge la monumentale Cattedrale che noi abbiamo visitato con l'audioguida. Questa superba chiesa è costituita da 19 cappelle tra cui c'è quella del Santo Graal. Si dice che il calice, esposto al centro della parete davanti all'altare, sia quello usato da Nostro Signore il giorno della Sua Ultima Cena. Io non so se corrisponda a verità perchè recentemente, in occasione dell'Ostensione della Sindone, sono stata a Torino e qui si dice che il Santo Graal si troverebbe forse all'interno della Gran Madre di Dio. Da ricordare che nel 1982 Giovanni Paolo II celebrò l'Eucarestia a Valencia utilizzando questo Santo Caliz. Ci sono ancora due cappelle molto belle: quella della Madonna del Pilar, legata ad un famoso miracolo,e quella dedicata a Francesco Borgia dove si trovano due dipinti del Goya. La cattedrale è grandissima ed ha diversi portali di accesso tutti costruiti in stili diversi: gotico, barocco, romanico. Anticamente qui sorgeva un tempio romano e successivamente una moschea. Ogni giovedì, a mezzogiorno, davanti al portale degli Apostoli si svolge la riunione del Tribunale delle Acque condotta da dei giudici che in realtà non sono altro che dei contadini di una certa età che discutono di problemi di irrigazione. Noi avremmo voluto assistervi ma a quell'ora eravamo in un altro luogo. Invece non abbiamo potuto fare a meno, tenuto conto che siamo degli instancabili camminatori, di salire i 207 scalini della scala a chiocciola che porta in cima al Miguelete,la torre campanaria della cattedrale. E così, una volta su, abbiamo potuto ammirare Valencia a 360° e le cupole delle chiese ricoperte di ceramiche blu.
Poi siamo ritornati in Piazza della Reina, abbiamo girato verso destra per raggiungere la Chiesa de la Virgen de los Desamparados di cui, proprio in quei giorni, ricorreva la festa patronale. Nella piazza antistante la suddetta chiesa c'è una bellissima fontana che rappresenta il fiume Turia che una volta attraversava Valencia ma il cui corso, in seguito all'inondazione del 1957, è stato deviato e nel vecchio letto sono stati creati giardini magnifici, parchi divertimento e piste ciclabili. Siamo ritornati in Plaza de la Reina e siamo scesi fino in fondo, abbiamo girato a destra e e lì abbiamo visto, solo esternamente perchè chiusa, la Chiesa di Santa Catalina con il suo bel campanile barocco.In Calle Catalina ho scattato delle foto ai due locali, più famosi di Valencia: si trovano uno di fronte all'altro ed in essi si può bere la famosa Orchata, una bevanda preparata con acqua, zucchero e il tubero di una pianta chiamata Chufa. Poi abbiamo attraversato un arco e siamo entrati in Plaza Redonda: una piazzetta rotonda con al centro una fontana ed intorno tanti negozietti in cui si vendono filati, biancheria e ceramiche artigianali.
Abbiamo cominciato a sentire un certo languorino e così ci siamo diretti alla famosa Cerveceria 100 Montaditos in Plaza de la Reina. Ce ne sono diverse a Valencia: noi abbiamo mangiato anche in un'altra situata all'interno del Centro Commerciale ElSaler. Avevo letto informazioni positive su internet per cui siamo andati abbastanza preparati. Abbiamo mangiato molto bene ed abbiamo speso una volta solo 8,50€, un'altra 18,50€, un'altra 22, in due naturalmente. Voi mi direte: "Ma cosa avete mangiato?" Allora, abbiamo preso dei montaditos che sono dei panini farciti con salumi, verdure, carne, formaggi. Ce ne sono da 1€ o da 1.20€ o da 1,50€ o da 2 €. e potete scegliere fra 100 varietà. Oppure si può consumare una bella terrina di insalata che costa solo 3.90€. Insieme ai montaditos danno delle ottime olive verdi e delle patatine chips. Noi abbiamo bevuto della birra alla spina (dovete ordinare cañas e non cerveza) ed abbiamo speso 1€ per la piccola e 2 per la grande. Inoltre ogni mercoledì tutto viene venduto a 1€ e le insalate a 2€. Ah, dimenticavo di dirvi come si ordinano: sui tavolini ci sono dei fogli sui quali sono stampati tutti i prodotti in vendita, bisogna indicare la quantità in corrispondenza del montaditos o dell'insalata o della bevanda scelta, scrivere il proprio nome sul foglio, consegnarlo alla cassa, pagare. Vi verranno date le bevande e poi verrete chiamati non appena ciò che avrete scelto sarà pronto. Carino, no?
Una sera , invece, abbiamo cenato alla Taberna de la Reina e qui abbiamo preso delle tapas, un piatto di salumi e di formaggi tipici e due birre spendendo 25 € in due. Altre volte, invece siamo andati a mangiare al Neco, un buffet di cucina mediterranea, molto fine, elegante: infatti sui tavoli c'è la tovaglia di stoffa bianca. La scelta dei piatti è ampia. Ci sono diversi primi, tra cui anche la paella, secondi di carne e pesce, contorni vari e la cosa più simpatica è che si può prendere ciò che ci piace quante volte si vuole pagando 9.95€ dal lunedì al venerdì mentre il sabato e la domenica 12.90€. Le bevande non sono comprese ma i prezzi sono ottimi. La frutta ed i dolci si pagano a parte ma anche questi si possono prendere a sazietà. E la qualità? Ottima, ve lo possiamo garantire. Abbiamo mangiato dell'insalata russa, della paella, del gazpacho e del risotto al nero di seppie saporitissimi.
Ma continuiamo il nostro giro. Abbiamo raggiunto Plaza Ayuntamiento che ci ha lasciati a bocca aperta per lo splendore dei suoi palazzi tra cui quello della sede della Posta Centrale e il Palazzo del Comune o Ayuntamiento. Avevo letto che la Estacion del Norte meritava una visita e così da Plaza Ayuntamiento l'abbiamo raggiunta in pochi minuti. Hanno impiegato 11 anni per costruirla ma ne è valsa la pena. Sembra un castello, non una stazione... e non vi dico la pulizia, la lucentezza del pavimento in marmo, le decorazioni in legno ed i mosaici della sala in cui si affacciano le biglietterie.
Accanto alla stazione c'è la Plaza de Toros dove si trova l'Arena in cui si svolgono le corride.
Nel tardo pomeriggio siamo andati a fare un giro nel famoso grande magazzino spagnolo El Cortes Ingles, un vero paradiso soprattutto per noi donne. Al calar del sole abbiamo pensato di recarci con l'autobus 35 (capolinea vicino Plaza Ayuntamiento)alla Ciudad des Artes y des Ciencias perchè desideravo scattare delle foto al complesso di seraVedere questa Cittadella delle Arti e delle Scienze tutta illuminata sotto un bellissimo cielo bleu ci ha affascinati.
Il giorno dopo siamo ritornati per ammirare il tutto alla luce del sole e visitare qualcosa. Questa volta, seguendo il consiglio di una turista per caso, abbiamo pensato di prendere la metro, di scendere ad Alameda e di là, percorrere a piedi l'ex letto del fiume attraversando i giardini del Turia e passare sotto i numerosi ponti: Puente de la Exposicion, Puente del Real, Puente de Monteolivete, Puente de Las Flores,Puente del Regne, Puente Assut de l'Or, il più moderno. Camminando abbiamo visto il Palazzo della Musica, il parco infantile Gulliver, fontane, alberi carichi di arance, piste ciclabili. Avvicinandoci al complesso per il tempo libero e cultura abbiamo potuto ammirare modernissimi centri abitati e dei roseti multicolori. La prima struttura della Ciudad de las Artes y las Ciencias che appare è il Palau de les Arts. Alcuni dicono che sembra un elmo: a me è sembrato un pesce. Poi compare l'Emisferico, dove si proiettano dei film in 3D, che a me è sembrata una barca rovesciata mentre altri dicono che sembra un occhio. Poi viene il Museo delle Scienze. Noi avevamo deciso di visitare l'Oceanografico e così ci siamo diretti verso il ponte Assut de l'Or. L'Oceanografico lo immaginavamo più grande: forse non ci ha colpiti più di tanto perchè abbiamo fatto un paragone con l'Acquario di Genova che, a nostro parere, è molto più grande e meglio organizzato. Le prime strutture sono state realizzate da Santiago Calatrava mentre l'Oceanografico è di Felix Candela.
Questa immensa cittadella della cultura mi ha colpita molto perchè è il volto della Valencia moderna, una Valencia fantastica, una Valencia che trasmette tanta pace, una Valencia che sembra catapultarti in un altro mondo.
Di lì, vista l'ora, abbiamo pensato di fare una capatina al centro commerciale ElSaler che si trova proprio difronte. Nulla di speciale rispetto ai nostri centri commerciali: Zara, Dutti, ecc. dappertutto. Abbiamo fatto una sosta al 100Montaditos e, dopo esserci rifocillati, ci siamo diretti,sempre a piedi, anche se poi abbiamo scoperto che era lontanuccio, verso il centro commerciale Aqua.
Mentre camminavamo, percorrendo un lunghissimo viale alberato, abbiamo notato che proprio di là passava il bus 1 che portava alla famosa spiaggia di Malva-rosa e così, dopo aver fatto un giro veloce nel centro commerciale, abbiamo deciso di andarci. Si tratta di una spiaggia dalla sabbia dorata, molto lunga e molto larga, tipo Copacabana. L'acqua del mare sembrava limpida ed alcuni già facevano il bagno. C'erano anche diversi pescatori. Durante questa passeggiata ci giungeva alle narici un profumo di frittura di pesce che proveniva dai numerosissimi locali situati lungo la promenade.
Giorno dopo, visita al Mercato di Colon ricco di eleganti caffè nella parte superiore. Nella parte inferiore alcuni banchi di pesce e di tipici salumi spagnoli tra cui il jamon ovvero il prosciutto. Di qui camminata verso il Mercato Central, una grande costruzione in acciaio e vetrate dove ci sono quasi 1000 banchi che vendono frutta, verdura, pesce, crostacei, carni, salumi, formaggi disposti con precisione, ordine ed eleganza. Per non parlare dei profumi e dei colori... Difronte a questo mercato si trova un'altra attrazione turistica della città: La Lonja della Seda (il Mercato della Seta) dichiarata Patrimonio dell'Umanità.
Nel pomeriggio giro della città con diversi bus e poi passeggiata rilassante ai Giardini del Real,il parco più grande di Valencia. Comunque i Valenciani sono da invidiare perchè la città è superossigenata grazie alla presenza di numerosi giardini. In questo parco ci siamo rilassati all'ombra di alberi altissimi e passeggiando tra fontane e roseti profumatissimi.
Parte finale del pomeriggio dedicata allo shopping. Poi abbiamo visitato il Barrio del Carmen: il famoso qurtiere della movida valenciana dove avremmo voluto vedere la Chiesa del Carmen nella piazza omonima ma che, purtroppo, era in ristrutturazione.
Ultimo giorno dedicato alla visita delle due Porte che custodivano la Città vecchia di Valencia. Siamo stati prima alla Torres de Quart dove attraverso scale e scalette abbiamo raggiunto la parte più alta e poi alla Torres de Serranos.
Valencia ci è piaciuta per la pulizia, per i suoi palazzi sontuosi e ben conservati, per i suoi numerosissimi negozi, per la sua città vecchia (un vero gioiello), per i suoi monumenti, per la sua parte ultra moderna, per la cortesia dei suoi abitanti (se devi attraversare la strada loro si fermano e non ripartono fino a quando non sei dall'altra parte). Gli Inglesi quando tutto procede nel migliore dei modi dicono OK, in Italia diciamo Va Bene, i Francesi dicono ça va e noi, visto che Valencia ci è piaciuta, diciamo, come i Valenciani, Valencia Vale.
Valencia, fra tradizione e modernità
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