ESCURSIONE MOTO-NATURALISTICA IN VAL SENALES - loc. Maso Corto altitudine 2004 mt
Oggi, tramite un percorso costituito in prevalenza da strade statali secondarie, saliremo fino all'abitato di Maso Corto in Val Senales, poco distante dal ghiacciaio del Similaun , altitudine 3.597 mt, dove il 19 settembre del 1991 due alpinisti tedeschi trovarono i resti dell'uomo del periodo Neolitico, successivamente soprannominato Oetzi, morto all'età di 46 anni, ben 5.300 anni fa.
Da Brescia, saliamo rapidamente verso Trento, potete scegliere la strada d'accesso che preferite. Superato Trento , prendete verso nord la statale per Bolzano, dopo circa 15 Km, ad un semaforo, sulla sinistra c'è un ponte in ferro che attraversa l'Adige, troverete l'indicazione per Mezzolombardo . Proseguite quindi per la Val di Non verso Cles. Giunti in prossimità del lago di S.Giustina, seguite le indicazioni per S.Zeno, Fondo, passo di Palade. La strada è tranquilla, e sale verso l'altopiano di Fondo , per proseguire poi in profumati boschi di pini ed abeti rossi bagnati dal torrente Novella. In breve raggiungerete Passo Palade (altitudine 1700 mt). Da qui si scende nella vallata che porta a Lana e quindi a Merano. Nella discesa potrete godervi un piacevole paesaggio costituito dagli ordinati filari delle piantagioni di mele e di viti. Superato Merano prendete per Silandro, appena superato l'abitato di Naturno troverete l'indicazione per la Val Senales.
La strada s'inerpica con una discreta pendenza verso l'alta valle (lunga circa 18 KM) fino all'abitato di S.Caterina e successivamente verso Madonna di Senales, dove c'è un bel lago artificiale denominato Lago di Vernago.
Ancora un piccolo strappo ed in pochi chilometri sarete alla fine dalla valle dove troverete un piccolo villaggio turistico di stile futurista contornato da vecchie baite nello stile altoatesino, siete arrivati a Maso Corto. Sul lato destro del paesino, dopo i piazzali adibiti a parcheggio dei pullman, c'è la funivia che in 6 minuti vi porta da 2.000mt ai 3.212mt del ghiacciaio del Similaun, di fianco all'arrivo della funivia c'è uno degli alberghi con piscina e discoteca più alti d'Europa , il Grawand dalla cui terrazza la vista spazia verso un orizzonte infinito.
Il rientro a Brescia avviene ripercorrendo il medesimo percorso fino a Fondo, poi costeggiamo la sponda destra del lago di S.Giustina verso Cles, tutta la Val di Non verso Andalo, Molveno, Ponte Arche, Arco, Riva e la Gardesana occidentale verso Salo' e Brescia.
Arrivederci alla prossima escursione.
Viaggio effettuato alcuni anni fa con la mia fedele Vespa P200e per complessivi 530 km, come sempre senza problemi!
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GITA MOTOTURISTICA ALLO ... STELVIO - mt.2.760 (il passo alpino più alto d'Europa)
Ogni motociclista ,che usa la moto per turismo, in prevalenza sulle montagne del nord Italia, prima o poi decide di andare allo Stelvio (spesso meta di motoraduni ).
Quest'itinerario vi consentirà di godere dei mitici 48 tornanti che da Trafoi salgono ai 2.760 mt del passo. Questa carrozzabile fu realizzata dal bresciano ing.Donegani (che realizzò tra l'altro anche la strada dello Spluga) tra il 1.820 ed il 1.825, per volere dell'imperatore Ferdinando d'Austria .
Dopo questa pillola di storia, veniamo al nostro itinerario: per noi bresciani la via d'accesso è la solita Valcamonica fino ad Edolo, poi verso Vezza d'Oglio, e Ponte di Legno, dove anche nel periodo estivo potete ammirare vette innevate. Superato l'abitato di Ponte, prendete per il Passo del Tonale , dopo pochi chilometri troverete l'indicazione S.Apollonia, passo Gavia. La strada segue per un bel tratto il torrente Frigidolfo che scende rumoroso, proveniente dalla valle delle Messi. Giunti a S.Apollonia, piccolo paesino che in passato ebbe momenti di notorietà per le sue acque ferruginose , proseguite imboccando un'ampia strada asfaltata.
Tutto ciò non vi deve trarre in inganno sulla comodità di questa carrozabile, in quanto ben presto l'asfalto cederà il posto ad una stretta strada sterrata che risale il bosco d'abeti con stretti tornanti e ripidi strapiombi. Oltre il bosco però ritroviamo l'asfalto fino al passo. Quando sarete in quota, potrete ammirare il ghiacciaio dell'Adamello e verso la vetta dopo aver superato una buia e gelida galleria, vedrete alla vostra sinistra il lago nero. Ancora pochi tornanti (spesso avvolti dalle nuvole) e raggiungerete il passo: altitudine 2.621 mt e sullo sfondo il Corno dei Tre Signori 3.360.mt. Parcheggiate nell'ampio piazzale in prossimità del lago bianco e godetevi qualcosa di caldo al rifugio Bonetta. Ora vi attendono alcuni chilometri in quota, superato il rifugio Berni, inizia una ripida discesa, da affrontare con cautela, verso S.Caterina Valfurva (paese di Debora Compagnoni) e da qui giù verso Bormio. Le indicazioni per lo Stelvio, sono molte e come per tutti i passi, sono indicate con una freccia con sfondo marrone. Iniziamo un agevole salita nella valle del Braulio , poi diversi tornanti che ci portano in quota , superiamo alcune vecchie gallerie gocciolanti ed alcune nuove gallerie aperte e raggiungiamo un primo rifugio in prossimità della cascata. Breve sosta , e poi dopo pochi tornanti entrerete nell'esteso altopiano che vi porta al Giogo di S.Maria ; qui c'è un bivio dove a destra andrete allo Stelvio mentre a sinistra dopo poco troverete il confine svizzero; noi entreremo in Svizzera per scendere con una strada non asfaltata, ma dal fondo ben tenuto a S.Maria,per proseguire per Mustair e Tubre dove rientrerete in Italia. La strada costeggia l'abitato di Glorenza (se avete tempo vi consiglio di visitarla, è bellissima) per raggiungere Spondigna. Da qui risaliamo la valle fino a Trafoi (paese di Gustavo Thoeni ) e già intravediamo il ghiacciaio dell'Ortles con il gran Zebrù ed il Cevedale, rspettivamente 3.851 e 3.769 mt d'altitudine. Eccoli i mitici 48 tornanti dello Stelvio, ad ognuno di essi una targa scandisce quanti ne mancano alla vetta. I motori cominciano a sentire l'altitudine ed hanno il fiatone, ma ormai ci siamo, il passo sembra un tragurdo da giro d'Italia, con macchine, moto, tanta gente, colori , sciatori che vanno sul ghiacciaio , negozi con mille souvenirs . Esserci arrivati è proprio una festa , non senti più la fatica e ti senti un piccolo eroe. Al passo due postazioni ambulanti di allegri altoatesini con il tipico cappello in feltro vi chiamano per gustare un caldo panino con salsiccia , senape e crauti. Se avete tempo e fiato, l'altitudine si fa sentire, salite fino al rifugio Tibet,(dieci minuti a piedi) da dove godrete di una bella visuale sul passo e sulle vette circostanti . Per il ritorno scendete a Bormio, da dove potrete decidere la strada da seguire; se il tempo è bello potete risalire al Gavia e scendere in Valcamonica,, oppure fare la Valtellina fino a Stazzona per salire all'Aprica e da qui verso Edolo e la Valcamonica.
Arrivederci alla prossima .
Gita effettuata dal sottoscritto Maurizio in agosto con la solita Vespa P200E .
Il mio primo Gavia risale all'84, quando la strada non era ancora asfaltata, nemmeno dalla parte di Bormio! :)