Pontine, le isole della mitologia!

Settembre, quando il mare dà il meglio di sè

Ponza, l'isola della maga Circe. Basta questa citazione per evocare le immagini degli eroi omerici, del loro viaggio infinito nel blu del Mare Mediterraneo, seguiti dall'ira e dalla bontà degli dei, sempre alle prese con una natura terrificante ed ostile allo stesso tempo. Ecco, questa è l'immagine che si ha di Ponza: un mare trasparente che nasconde grotte dai colori inimmaginabili e alte scogliere frastagliate ricoperte dal verde della macchia mediterranea.
Il mese migliore per visitare Ponza, secondo me, è settembre, quando, abbandonata dalla moltitudine dei turisti, l'isola si mostra nel suo completo splendore concesso dalla tranquillità dei pochi turisti presenti. E come novelli achei, fu così che partimmo alla volta delle nostre meritate ferie!PONZA
Già l'arrivo all'isola ci fa pregustare quella che sarà una vacanza di sole e mare... Il porto fatto ad anfiteatro con le sue case dai colori pastello conferma la nostra idea dell'isola mediterranea, mentre le innumerevoli barche ormeggiate ci fanno capire che non passeremo poi così tanto tempo sulla terraferma.
L'isola ha una sola strada che collega Ponza (cioè il centro principale col porto) alla località Le Forna. Gli autobus fanno regolarmente questa tratta per tutto il giorno, ma verso sera le corse tendono a ridursi e potrà capitare di attendere la corriera anche per molto tempo. Con l'autobus si raggiunge comodamente le Piscine Naturali (una delle principali attrazioni dell'isola) e, dal versante opposto, Cala d'Inferno (che d'inferno ha solo la ripidissima discesa per raggiungere un mare da paradiso terrestre...).
Ma la maniera migliore per visitare l'isola è circumnavigarla in barca. Noi ci siamo affidati alla Cooperativa Barcaioli Ponzesi che con 30.000 lire (del 2000) ci hanno fatto passare splendide giornate. Se potete, cercate di affidarvi all'immenso e simpaticissimo Silverio, capitano della piccola Medea (ricordate che le piccole barche arrivano spesso dove le grandi non possono...). Ok.. ok... so che Andrea e Alberto mi rinfacceranno i miei isterismi riguardo la sicurezza su una barca piccola... ma il pregio degli uomini è anche quello di cambiare idea, no? La Cooperativa organizza anche le escursioni a Palmarola e a Zannone (e facendo tutte e tre le gite si ottiene uno sconto, per cui conservate i biglietti...).
Il tour dell'isola di Ponza inizia col doppiaggio di Punta della Madonna, dove si trova appunto la Torre dei Borboni (il nostro albergo). Sotto l'albergo, raggiungibili (dicono) anche a piedi, ci sono le Grotte di Pilato, scavate dagli antichi Romani per l'allevamento delle murene (tecnicamente sono infatti dei "murenari") per l'utilizzo da parte degli aruspici e dei cuochi (ah... i Romani... che buongustai...).
Si prosegue poi facendo lo slalom fra i Faraglioni della Madonna, alte torri di bianchissima lava le cui pareti sono bellissime da ammirare.
Dopo un buon bagno ai faraglioni del Calzone Muto e nella Cala del Bagno Vecchio, si doppia il capo sud dell'isola (Punta della Guardia) e si riparte verso quella che è la località più nota dell'isola: la Cala di Chiaia di Luna. Questa insenatura può essere facilmente raggiunta anche da terra, dal porto, percorrendo un antico tunnel romano che attraversa la montagna. La spettacolarità di Chiaia di Luna non sta tanto nel mare (meno bello che in altre zone dell'isola), ma nelle alte e bianche scogliere di tufo: di giorno riflettono la luce del sole rendendo la spiaggia un posto dal caldo infernale (ma dalla tintarella assicurata), e, di notte, amplificano la luce della luna, creando un luogo dall'atmosfera molto romantica, dove trascorrere un'indimenticabile serata tête-a-tête... Dalla baia è poi possibile noleggiare dei pedalò per raggiungere la Grotta della Maga Circe, in fondo alla quale c'è una piccola spiaggetta.
Si prosegue costeggiando il versante ovest dell'isola, incontrando grotte dove è possibile fare dei bagni suggestivi (come la bellissima Grotta di Capo Bianco), incrociando la meravigliosa spiaggia di Lucia Rosa, con i suoi maestosi faraglioni. Descrivere ogni singola parte dell'isola sarebbe dovuto, visto che ogni piccola località ne sarebbe degna. Purtroppo sarei fin troppo prolisso e rischierei di annoiarvi, così mi limiterò a mostrarvi gli approdi più noti e, fra tutti, i più meritevoli (secondo il mio modesto parere).
Proseguendo si giunge alla seconda località più nota dell'isola: Cala Feola. E' raggiungibile facilmente anche attraverso terra, fermandosi con l'autobus alla località Le Forna (ma all'autista è meglio specificare di fermarsi alle Piscine Naturali). Si tratta di un grande scoglio che forma delle anse interne (molto spettacolari da vedere, un po' meno da farci il bagno...). Ma il bagno in mare aperto qui vale veramente la pena e se si vuole godere di un giorno di pieno relax, costituisce una valida alternativa a Chiaia di Luna.
Tutta la zona nord dell'isola è costellata di punti dove le imbarcazioni si fermano per permettere ai turisti di fare bagni in acque dai colori cristallini e in grotte dai riflessi unici. Queste zone sono raggiungibili solamente in barca, per cui la natura è più incontaminata che nel resto dell'isola. Passato l'isolotto di Gavi e costeggiata la Cala del Gaetano, si raggiunge la Cala dello Spaccapolpo.
Questa cala presenta un faraglione fatto a forma di arco (ed infatti è anche chiamato l'Arco Naturale). La tradizione vuole che mentre lo si attraversa in barca bisogna esprimere un desiderio... e questo vedrà avverarsi.
Scendendo ancora verso sud si arriva a Cala d'Inferno. La bellezza di questo luogo è più apprezzabile raggiungendolo da terra, esattamente dall'altra parte della strada rispetto alle Piscine Naturali, attraverso una lunghissima e ripidissima scala romana. Il mare qui è così bello e pulito che per tutta la giornata che abbiamo passato qui ci ha fatto compagnia un cormorano.
Dall'alto poi lo spettacolo è mozzafiato, con le rocce che si intravedono nell'acqua e i colori che passano dal blu intenso fino al verde smeraldo: magari non ci sarà la sabbia bianca e fine, ma dal mio punto di vista i Caraibi sono qui... Se non ricordo male, presso il Faraglione di Aniello Antonio (chi sarà mai costui?) è possibile fare un bellissimo bagno, nuotando sott'acqua e raggiungendo delle grotte l'una vicina all'altra. Se non è questo il posto, chiedete qual è il faraglione, perchè ne vale veramente la pena.
Giunge infine il momento di volgere la prua verso il porto. Un'ultimo sguardo alla Cala del Core ed alla sua grotta, alla Spiaggia di Frontone ed eccoci tornati al porto, pronti per celebrare la fine di una meravigliosa giornata con una spettacolare mangiata di pesce ed un buonissimo gelato.

PALMAROLA E ZANNONE
Vicino a Ponza vi sono altre due meravigliose isole, praticamente disabitate ed ovviamente dalla natura selvaggia ed incontaminata: Palmarola e Zannone.
Palmarola, così chiamata per via di una palma nana che cresce su un faraglione (ma sarà poi proprio vero?), è, dal punto di vista del mare e dei fondali marini, ancora più bella di Ponza. Si può raggiungere via mare sempre grazie alla Cooperativa Barcaioli Ponzesi con una breve traversata. Si approda alla Cala del Porto, l'unica spiaggia dell'isola e unico punto abitato. Vi si trovano anche due ristorantini per fare uno spuntino e, mi hanno detto, è anche possibile pernottare. Difficile è descrivere i vari punti dell'isola dal momento che sono sprovvisto di una carta dettagliata dell'isola.
Non c'è dubbio che il passaggio che più mi ha lasciato un ricordo emozionante è stato l'attraversamento della "Grotta di Indiana Jones" (così chiamata dal nostro nocchiere Silverio... ma ovviamente non è questo il suo vero nome; credo che si tratti della Grotta di Punta Tramontana, ma non ne sono proprio sicuro). Si tratta di una cavità che attraversa completamente un promontorio. Vi si nuota attraverso nel buio più completo, toccando la roccia nuda, priva di animali o alghe (in tale buio non possono proprio vivere...), ma comunque con un po' di angoscia fino a quando non si vede la luce salvatrice dalla parte opposta (consiglio di attraversarla con le ciabatte ai piedi, perchè bisogna poi arrampicarsi sulle rocce per uscire). Tutto il giro dell'isola, però, è bellissimo, e rappresenta una tappa obbigata per chi visita il piccolo arcipelago.
Ma il ricordo più bello di Palmarola è certamente l'averla vista al tramonto, dalla località Le Forna di Ponza... non c'è bisogno di aggiungere nessuna parola... basta vedere le fotografie con le quali Andrea ha immortalato per sempre questo spettacolo della natura.
L'isola di Zannone è la più selvaggia fra quelle dell'arcipelago ponzese. Ciò deriva dal fatto che fa parte del Parco Nazionale del Circeo e la sua visita è possibile solo con escursioni guidate.
A differenza delle altre isole, questa non viene circumnavigata. La barca ci lascia nel vecchio varo da dove partiremo per vedere l'interno dell'isola. Sembra superfluo, ma è opportuno ricordarsi di indossare comode scarpe da tennis per questa visita.
Si sale sulla punta più alta dell'isola per un sentiero nel quale sono segnalate le diverse varietà di flora presente sull'isola, fino a raggiungere la casa delle guardie forestali. Qui, con un po' di fortuna, sarà possibile avvistare dei mufloni attirati dalle guardie con un po' di cibo.
A dire il vero questi mufloncini non ci sono sembrati particolarmente in salute, ma dico... vivere a Zannone non deve essere poi mica così facile...
Si prosegue poi fino a raggiungere il vecchio convento benedettino abbandonato, dove le guide vi racconteranno le più suggestive e misteriose leggende locali. Da qui inizia poi la discesa a mare, dove la barca ci attende. A differenza della salita, fatta in mezzo alla tipica macchia mediterranea, la discesa si svolge sorprendentemente in mezzo ad un fitto bosco di lecci e querce, che, con la loro ombra, rendono molto più gradevole la passeggiata.
La vista del mare che si avvicina dall'alto è spettacolare, e la voglia di arrivare al più presto possibile per tuffarsi in acqua mette le ali ai piedi.
Insomma, che dire... anche questa escursione, per noi inizialmente la più misteriosa e meno interessante, alla fine si è rivelata un grandissimo successo. Ancora una volta le Isole Pontine ci hanno riservato una grandissima e positivissima sorpresa. Credo che dalle espressioni dei nostri volti si riesca davvero a cogliere tutta la nostra felicità.Per il nostro soggiorno noi abbiamo optato per l'Hotel Torre dei Borboni, un bellissimo edificio storico che domina il porto. Forse non è proprio lussuosissimo, però non riuscirei ad immaginare altro posto dove stare sull'isola. L'unico inconveniente è la ripida salita (ma non lunga) che bisogna fare per raggiungerlo.
Se voleste invece delle altre soluzioni, nei link indicati in fondo alla pagina ci sono tanti indirizzi di alberghi e di affittacamere. Vista però la simpatia della persona, se volete affittare delle camere, vi consiglio di contattare Alfredo, il figlio del titolare del ristorante-pizzeria "Il Timone" (telefono del locale 0771-80287). Non ho idea di come siano le camere e del loro costo, ma qualcuno che vi soggiornava ce ne ha parlato molto bene, inoltre la contagiosa simpatia di Alfredo non poteva che farci spendere una buona parola per lui.Dubito che a Ponza vi sia un locale non all'altezza. Noi ne abbiamo provato qualcuno, tutti al porto (l'unica zona dell'isola con un po' di movimento). Chiaramente qui è tutto a base di pesce, ma a prezzi ben diversi da quelli in vigore dalle mie parti.
Il ristorante più celebre è certamente il "Ristorante Acqua Pazza", ma certamente il più costoso (sempre comunque entro i limiti della decenza). Le porzioni sono comunque ottime e abbondanti: almeno una volta ne vale la pena secondo noi (ma conviene pronotare almeno nel pomeriggio, visto che è uno dei locali preferiti dai turisti).
Altro ristorante dove siamo stati davvero molto bene è il "Ristorante Pensione Silvia", dall'altra parte del porto rispetto alla Torre dei Borboni, in località Marina S. Maria (una piccola camminata, ma certamente meritevole). Qui abbiamo davvero esagerato... mangiando in abbondanza (era anche la nostra ultima sera sull'isola) ma il conto non è stato di sicuro elevato.
Ed infine come non consigliare, per una mangiata di pesce o per una pizza, il "Ristorante Pizzeria il Timone", dove si termina la cena con un ottimo bicchiere di limoncello e/o di arancello.
Una piccola curiosità: data la mia passione per i calamari, ho cercato di assaggiare i celebri "calamari ripieni alla ponzese", ma, per una ragione o per l'altra, sono sempre stato sfortunato... Così ho deciso di suggerire a voi questa ricetta trovata su un sito:
Ingredienti (per 4 persone): Calamari 4, Mollica di pane, Uova 3, Uvetta sultanina gr. 50, Pinoli gr.50, Parmigiano Reggiano, Pomodori pelati kg.1, Prezzemolo, Olio extra vergine d’oliva, Aglio 3 spicchi, Sale.
Procedimento: Pulire i calamari, tagliare i due tentacoli più lunghi, la parte dopo gli occhi, che si trova all’interno del calamaro, e sminuzzarli a pezzettini. Raccogliere il tutto in una ciotola con la mollica di pane precedentemente bagnata e sbriciolata, le uova , i pinoli e l’uvetta, il parmigiano, e uno spicchio d’aglio e prezzemolo tritato. Amalgamare il tutto e passarlo in padella con olio bollente per qualche secondo, in modo che le uova si rapprendano. Utilizzare un sacchetto da pasticciere o un semplice cucchiaio per riempire i calamari del ripieno, e chiuderli con la restante parte della testa fermata da stuzzicadenti. Infine preparare il sugo di pomodoro con un fondo d’aglio e olio, versarvi i pomodori ed un battuto di prezzemolo, appena bolle immergervi i calamari e terminare la cottura dopo una ventina di minuti.
Servirli a fette adagiate su un letto di sugo di pomodoro e guarniti con qualche fogliolina di prezzemolo.Per raggiungere Ponza consiglio vivamente di prendere l'aliscafo (o il traghetto) da Formia e non da Anzio. Questo perchè, in caso di maltempo, da Formia parte sempre il postale, mentre l'aliscafo di Anzio può non partire (la sua chiglia non gli consente l'attracco con la burrasca). Altrimenti, come noi, potete correre il rischio e poi lasciare un centinaio di euro ad un tassista per una volata fra i due paesi, attraversando l'intero litorale del Circeo.
La traversata è piuttosto breve (diciamo un'oretta se non ricordo male) e può regalare panorami mozzafiato...

4 commenti in “Pontine, le isole della mitologia!
  1. Avatar commento
    ribalv
    15/06/2010 11:43

    Grazie per dritta di non partire da Anzio! Mai una recensione si è rivelata così utile. Noi abbiamo seguito il tuo consiglio, mentre dei nostri amici hanno preferito prendere l'aliscafo da Anzio (e più vicino a Roma hanno detto...) peccato che hanno dovuto pernottare in un hotel sulla costa per poi spostarsi a Terracina per prendere uno dei 2 traghetti veloci che con un costo decisamente inferiore ti portano a Ponza in 50 minuti! La loro disavventura è stata incredibile: saliti sull'aliscafo per andare a Ponza, lo stesso si andava ad arenarein un banco di sabbia all'imboccatura del porto. Li hanno fatti scendere con un gommone a 3 alla volta. Non appena termianata questa odissea li hanno imbarcati su un altro aliscafo approntato in sostituzione del primo. Ma non ha fatto in tempo a partire che ha avuto un avaria. Morale: per 2 giorni i collegamenti da Anzio sono stati sospesi. Non parliamo dell'assistenza che si è rivelata molto approsimativa. Alcuni passeggeri sono stati avvisati di non revasi all'imbarco perchè le partenzeerano state annullate, altri invece no, quindi si sono presentati per poi accorgersi che il viaggio era annullato e tornarsene a casa. Lascio a voi i commenti...

  2. Avatar commento
    ale & vale
    10/06/2007 22:21

    bella la descrizione del viaggio ma mi aspettavo molte più foto! sono pochine quelle che hai messo. Comunque grazie per la dritta.

  3. Avatar commento
    ulisse
    26/08/2004 16:22

    ciao, ho letto con molto piacere la tua avventura nelle isole Pontine(forse con un po' di ritardo,se non sbaglio il viaggio è stato fatto nel 2000).Devo dire che mi trovi d'accordo quando dici che è meglio andare a settembre perche',ultimamente,sono andato per una giornata(io vivo piu' o meno vicino a formia)e c'era tantissima gente forse troppa...Ovviamente ,dato che non c'ero mai stato(proprio per il fatto che sapevo di poterci andare quando volevo)la sfortuna ha voluto che ho scelto 2 località non proprio degne di queste stupende isole(cala frontone la mattina e cala fonte il pomeriggio).Cala frontone trovandosi vicino il porto si porta dietro tutti i detriti che derivano da quest'ultimo e cala fonte,invece,era pienissimo di persone e non proprio pulito,anzi!!,gli scogli erano praticamente pieni di carta,bottiglie vuote ecc..Alla fine,come per beffa, durante il rientro comincio a parlare con un tizio che si era fermato per piu' giorni ed, a conferma di quello che dicevi tu,mi ha detto che cala inferno e cala gaetano erano stupende peccato!sarà per la prossima volta... P.S.:mi ha molto incuriosito l'isola di zannone credo che anche io andro' a dare un'occhiata di fatti ad una prima occhiata da lontano sembra molto selvaggia,piena di flora e molto bello è il rudere del monastero che contribuisce a renderla misteriosa e interessante.

  4. Avatar commento
    ulisse
    26/08/2004 16:21

    ciao, ho letto con molto piacere la tua avventura nelle isole Pontine(forse con un po' di ritardo,se non sbaglio il viaggio è stato fatto nel 2000).Devo dire che mi trovi d'accordo quando dici che è meglio andare a settembre perche',ultimamente,sono andato per una giornata(io vivo piu' o meno vicino a formia)e c'era tantissima gente forse troppa...Ovviamente ,dato che non c'ero mai stato(proprio per il fatto che sapevo di poterci andare quando volevo)la sfortuna ha voluto che ho scelto 2 località non proprio degne di queste stupende isole(cala frontone la mattina e cala fonte il pomeriggio).Cala frontone trovandosi vicino il porto si porta dietro tutti i detriti che derivano da quest'ultimo e cala fonte,invece,era pienissimo di persone e non proprio pulito,anzi!!,gli scogli erano praticamente pieni di carta,bottiglie vuote ecc..Alla fine,come per beffa, durante il rientro comincio a parlare con un tizio che si era fermato per piu' giorni ed, a conferma di quello che dicevi tu,mi ha detto che cala inferno e cala gaetano erano stupende peccato!sarà per la prossima volta... P.S.:mi ha molto incuriosito l'isola di zannone credo che anche io andro' a dare un'occhiata di fatti ad una prima occhiata da lontano sembra molto selvaggia,piena di flora e molto bello è il rudere del monastero che contribuisce a renderla misteriosa e interessante.

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