Eleuterio, Rustico e Dionigio.
Non dice molto, vero? Tre nomi improbabili ai giorni d’oggi, indubbiamente strampalati, antichi e d’origine esotica.
Una stella, una stella ad otto punte: dice ancora meno, una curiosità forse; le stelle solitamente si rappresentano a cinque punte, sei nella tradizione ebraica.
Continuiamo il gioco? Eustorgio, Federico Barbarossa, Rinaldo, Gerusalemme, Colonia e Milano,
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.
Un momento, un momento: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre li conosciamo tutti, ce l’hanno insegnato fin da bambini, sono i Magi, “i tre Re Magi che portavano oro incenso e mirra”!
Ma allora, che c’entrano con tutto quanto sopra, che c’entrano con Eustorgio e con Milano?
Facciamo un po’ d’ordine, a cavallo tra storia e leggenda?
Procediamo con calma.
Siamo nel 326 D.C. : l’imperatrice Elena, madre di Costantino, si reca a Gerusalemme e qui, oltre alle reliquie della Croce, rinviene anche i resti dei Magi, che porta con sé a Costantinopoli.
Fu il Vescovo Eustorgio (ecco il primo tassello) a volere poi che le reliquie dei Magi venissero trasferite a Milano, o almeno così vuole la leggenda (la storia parla di una probabile donazione dei Crociati).
Sempre la leggenda ci narra che Eustorgio stesso s’incaricò di traslare su un carro, trainato da due vacche, i resti dei Magi; durante il viaggio una delle vacche venne assalita e sbranata da un feroce lupo, che, poi, ammansito da Eustorgio, venne messo a tirare il carro con l’altra vacca.
La fatica dei due animali rese però il viaggio difficoltoso e penoso, tanto che, nei pressi di Milano, prima di Porta Ticinese, Eustorgio dovette fermarsi e qui fondò una basilica, che poi nel tempo prese il suo nome, dedicata ai tre Magi; qui venne edificato il sepolcro dei Magi.
La leggenda non spiega come mai, per i Milanesi, i tre Magi divennero Eleuterio, Rustico e Dionigio; fatto sta che nella tradizione popolare i tre re assunsero questo nome.
Venerati nella chiesa di S. Eustorgio, i resti mortali dei Magi vennero a poco a poco dimenticati, finché nel 1158, durante i lavori di potenziamento delle difese cittadine, vennero riscoperti e traslati nella chiesa di S. Giorgio.
Nel 1162 Milano venne conquistata da Federico II, il Barbarossa; questi, tra le altre cose, diede ordine che le spoglie dei tre Re Magi venissero portati a Colonia, dove sarebbero state custodite dall’arcivescovo Rinaldo di Dassel.
La cosa incredibile, riportata dalle cronache dell’epoca, è che al momento del trasferimento le salme dei magi risultarono praticamente integre, e mostravano un’età apparente di 15, 30 e 60 anni!
La carovana di Rinaldo partì da Milano il 10 giugno 1164; in parecchi dei luoghi attraversati nel cammino da Milano a Colonia rimangono alberghi ed osterie dai nomi “alla Stella”, i “tre Re”, le “Tre Corone”.
Se a Milano le salme dei magi non c’erano più, rimase vivo il loro culto, tant’è che le cronache riportano che venissero celebrate fastose processioni che avevano come meta la chiesa di S. Eustorgio.
Risale al 1904 l’atto di donazione dell’arcivescovo di Colonia Fischer alla città di Milano; con tale atto alcuni frammenti ossei delle spoglie dei Magi vennero riportati a Milano, dove trovarono solenne collocazione in S. Eustorgio, accanto all’antico, vuoto, sepolcro.
Fin qui la vicenda, tra storia e leggenda, tra culto tradizionale ed esoterico, legato alla tradizione magica, simboleggiata dalle stelle ad otto pinte che ancora fanno bella mostra di sé in S. Eustorgio.
Cosa di tutto questo è rimasto, per noi appassionati di tradizioni locali, festività e sagre?
Il “Corteo dei Magi” che, in omaggio all’antica tradizione, la città di Milano ha riportato alla luce dal 1962 con una fastosa processione che conduce, dal centro di Milano, fino a S. Eustorgio.
La cerimonia è senza alcun dubbio suggestiva e carica di fascino; la mattina del 6 gennaio una banda festosa accompagnata da figuranti in costume accompagna i tre Re magi, che, da Piazza Duomo, si dirigono fino alla basilica di San Lorenzo in corso di Porta Ticinese.
Da qui al corteo, composta da pastori, cavalieri e dame, si aggiungono anche Erode ed i suoi soldati.
La sfilata, accompagnata dal calore e dal clamore della folla, prosegue naturalmente fino alla chiesa di S. Eustorgio, dove si conclude con la deposizione dei doni portati dai Magi ai piedi della capanna dove viene simboleggiata e rappresentata la Natività.
E’ una manifestazione di fede e devozione popolare che ancor oggi viene tenuta in gran conto dai Milanesi e dalle autorità religiose di Milano; la conclusione è difatti rappresentata, solitamente, dalla benedizione e dall’omelia del Cardinale di Milano.
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Milano: i tre Re e la stella
Tra storia e leggenda fino ai giorni nostri: l’Epifania Milanese!
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