Il giro di Cap Ferrat

Qualche ora di relax a pochi chilometri dalle frenesie di Montecarlo

La penisola di Cap Ferrat si protende dalla rada di Villefranche-sur-mer, che era il porto militare di Nizza al tempo del dominio dei Savoia. Il giro del promontorio è una piacevole passeggiata di una dozzina di km. che si può effettuare in circa quattro ore a passo tranquillo, godendo di magnifici scorci panoramici.
Provenendo, come noi, da Genova, è una gita che può essere agevolmente effettuata in giornata, comprendendo anche la visita al complesso della Villa e dei Giardini Ephrussi de Rothschild.Il percorso automoblistico, di circa 200 km. per la sola andata con partenza da Genova (chi parte da altre località deduca il chilometraggio di conseguenza) segue l'autostrada Genova-Ventimiglia A-10, poi A-8 fino all'uscita di Monaco, infine la statale N-98 fino a Beaulieu-sur-Mer. Da qui in pochi minuti si raggiunge St.Jean-Cap-Ferrat, dove si lascia l'auto nei pressi del Casinò; dalla spiaggia antistante ha inizio il percorso a piedi.La passeggiata, con dislivelli che non superano i 100 metri complessivi, si svolge in prevalenza sul bordo del mare, in parte allo stesso livello, in parte sopraelevata di qualche decina di metri. Il percorso è stato tracciato in modo da renderlo accessibile a chiunque, in un'alternanza di tratti a selciato, sterrati e agevolati da gradinature per rendere sicuri i passaggi più ripidi. La parte iniziale, fino alla deviazione per la Plage Paloma, è ricoperta di un fondo sintetico che consente anche il transito ai portatori di handicap in carrozzella.
Dopo qualche centinaio di metri dalla partenza si passa davanti alla villa dell'attore David Niven (1909-1983), affacciata sul mare in splendida posizione in una bellissima caletta.
Poco più avanti vale la pena di lasciare il sentiero principale per scendere con una scalinata alla Plage Paloma e proseguire fino alla sempre ventosa Pointe St-Hospice: da qui si abbraccia un'ampia visuale che comprende verso nord il tratto di costa tra Montecarlo e Èze-bord-de-mer dominata dallo sperone roccioso sul quale spicca il borgo di Èze village, mentre verso sud-est è ben individuabile il proseguimento del percorso che porta all'estremità meridionale del promontorio.
Tornati al bivio, si continua lungo il sentiero che rasenta il mare, spesso a ridosso di alti muri che circondano bellissime ville, delle quali purtroppo precludono la vista. A Pointe Malalongue, sormontata dal Faro, ci troviamo più o meno a metà itinerario; da qui parte l'unico strappo in salita un po' più pronunciata, una scalinata che porta a una piazzola panoramica. Sul sentiero, che di qui in avanti si tiene a qualche decina di metri sul mare, si prosegue in direzione nord lungo un paesaggio costiero particolarmente affascinante, con scogliere calcaree di forma tormentata in conseguenza dell'erosione eolica e della forza dei marosi. Consiglio di procedere senza fretta godendo lo spettacolo del mare che si infrange in piccole insenature dando origine a ondate che si alzano per parecchi metri.
La stradina in cornice si sviluppa assecondando diverse anse appartate che si alternano a piccoli promontori: Pointe de Crau de Nad, Pointe de la Cuisse, Pointe de la Gavinette, Pointe Pilone. Oltre a scorci su villette in ambientazioni da sogno, la gita consente anche di apprezzare la tipica vegetazione mediterranea che alterna ulivi e pini marittimi, spesso contorti per via del vento, e una fioritura che a primavera offre il suo meglio.
Attraversata infine la spiaggia di Passable, si ritorna nell'abitato; a un bivio, si dirama il viale alberato che porta alla Villa e ai Giardini della baronessa Béatrice Ephrussi de Rothschild. Lo splendido complesso, edificato nel 1905, fu lasciato nel 1934, alla morte della nobildonna, all'Istituto di Francia che, come da sue disposizioni, ne fece un parco-museo, oggi meta di circa 60.000 visitatori l'anno.
Il "Palazzino", costruito nello stile delle grandi ville italiane, è attualmente un'esposizione delle numerose opere d'arte che la baronessa raccolse durante la sua vita in giro per il mondo: arredi, arazzi, dipinti, porcellane, statue, tappeti, bronzi dorati, oggetti di oreficeria. Tra i più degni di nota, una pala d'altare quattrocentesca, un dipinto su tavola di Carpaccio raffigurante un condottiero veneto, un "amorino con colombe" di Boucher, un soffitto decorato con una tela incollata del Tiepolo.
Avverto i visitatori che le collezioni del piano superiore, che costituiscono una buona metà delle opere in mostra, sono visibili solo nel corso delle visite guidate, che avvengono a intervalli di un'ora e costano 2 € in più rispetto agli 8 della visita libera (6 per gruppi di almeno quindici persone). Tel. 04 93 01 33 09, fax 04 93 01 31 10.
Il biglietto comprende anche la visita degli scenografici giardini che caratterizzano il parco, esteso per quasi sette ettari. Ciascuno dei sei giardini è strutturato secondo differenti stili e temi: francese, spagnolo, fiorentino, lapidario, giapponese, provenzale. Particolamente curioso il lapidario, con un vialetto sul quale prospettano statue di personaggi grotteschi. Sul punto più alto è situato il Tempietto dell'Amore, fatto a colonnato circolare, che consente una vista su tutta l'area del parco e uno scorcio altamente scenografico sulla cascata a gradino che alimenta il laghetto al centro di un bel prato all'inglese, sullo sfondo del "Palazzino" che si riflette nell'acqua.- Nella parte finale della passeggiata il panorama si apre sulla rada di Villefranche, il cui abitato è caratterizzato dall'imponente Cittadella, eretta dal Savoia nel 1560. Del complesso fa parte anche il Lazzaretto, che per alcuni giorni ospitò la salma di Niccolò Paganini dopo la morte avvenuta a Nizza nel 1840.
- Un piccolo aneddoto mondano: si racconta che una sera il Principe Ranieri, conversando con David Niven, assiduo frequentatore della corte monegasca, gli chiese quale fosse, fra le sue tante, la conquista femminile della quale andasse più fiero. L'attore, evidentemente in vena di confidenze grazie ai parecchi whiskies tracannati, pare abbia risposto: "Tua moglie Grace". Da quel giorno, le visite di Niven a Palazzo si diradarono parecchio…

4 commenti in “Il giro di Cap Ferrat
  1. Avatar commento
    - Lilly -
    06/01/2008 23:01

    E'un posto veramente stupendo. Lo consiglio a chi ha bisogno di rigenerarsi da un periodo di stress...ne esce rinato!!!!

  2. Avatar commento
    aleduemila
    06/11/2004 17:01

    Un vero spettacolo, posti meravigliosi, scorci indimenticabili e in piazza a Cap Ferrat anche dei buoni ristoranti ad un prezzo equo. Ciao

  3. Avatar commento
    Dayboy
    09/04/2004 20:14

    Ci sono già stato ma voglio tornarci, complimenti per la precisone della descrizione.

  4. Avatar commento
    madhu
    03/04/2004 17:52

    Sono guida turistica e mi ha aiutato molto leggervi. Grazie!

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