Gennaio in Messico

Alla ricerca del vero volto di una regione fagocitata dal turismo di massa

Il mio, piu' che un viaggio e' stata una vacanza in Messico.
Mio marito ed io eravamo alla ricerca di un periodo di riposo in un paese con un clima estivo che ci consentisse di far vita di spiaggia in gennaio. La scelta di Cancun e' stata dunque azzeccata. Molti anni fa avevamo visitato il Messico centrale e la Bassa California, ne conserviamo un ricordo stupendo.

Da non perdere

In confronto ai ricordi, la zona balneare o Hotelera Cancun, come loro la chiamano, e' sicuramente deludente. Si tratta infatti di una isola fatta a lingua costiera che delimita un tratto lagunare, da un lato, e una bella spiaggia bianca e fine dall'altra, col mare azzurro e cristallino oltre che caldo come sa essere il mare caraibico. Il fatto poco piacevole e' che hanno costruito ovunque mastodontici hotel di lusso e ville destinate per lo piu' al turismo nordamericano. Nelle zone interne si trovano grandi ipermercati forniti delle firme piu' prestigiose e locali da ballo moderni e chiassosi.
Dove trovare dunque il vero Messico?
Dove mangiare il delizioso cibo messicano ben diverso da quello amorfo e senza personalita' dei grandi alberghi?
Occorre spostarsi verso il centro vero della citta' o verso il sud nella zona periferica di Playa del Carmen o di Tulum.
Abbiamo visitato l'isola di Mujeres, li di fronte, e anche li ci sono i piccoli villaggi con le loro tipiche abitazioni nel caos ma comunque vere e simpatiche come i suoi abitanti.
Finalmente sulle spiagge abbiamo trovato piccole strutture di legno e paglia dove ogni tanto spuntano piccoli ristoranti tipici e alla buona ma capaci di fare ottima "comida" di pesce, tacos e altre specialita' messicane.
Quando vado in vacanza, e ancor piu in terre lontane, una delle mie esigenze piu' forti e' quella di calarmi nella realta' locale, sia etnica-culturale che nell'ambiente naturale. In questo caso l'ambiente e' stato danneggiato dalla miriade di mega complessi turistici che coprono l'intera linea costiera del litorale di Cancun. Nonostante cio', alzandomi all'alba per godere del panorama e delle passeggiate sulla bianca e finissima spiaggia, ho notato la presenza di molte specie di uccelli esotici fra cui il pellicano e alcune specie di gazzelle che si aggirano sulla costa nei momenti di calma.
Nei giardini e ai fianchi della strada costiera ci sono miriadi di palme di ogni tipo e piante tropicali che, unitamente all'aria tiepida, inebriano le narici delle loro profumate essenze. Hibiscus, jacarande, oleandri e tante altre piante in fiore fanno dell'ambiente un lussureggiante giardino.
Il tempo era mutevole e capriccioso con le sue mille nuvole bianche, rosa e panciute che velocamente si avvicendavano nel cielo portando ora il sole ora lievi piogge il cui bagnato presto si estingueva sotto i caldi raggi del sole.
L'acqua del mare, limpida e cristallina, era tiepida forse ancor piu' dell'aria e consentiva di fare piacevoli bagni.
Ho poi apprezzato il suo popolo, questi messicani di origine maya di cui conservano intatti i lineamenti duri e pronunciati. Potrei dire che rispetto ai canoni correnti non sono di bell'aspetto eppure, nella loro peculiarita', hanno una loro grazia e bellezza che piu' osservavo e piu' apprezzavo. Bassi di statura, un po tozzi e decisamente bruni ma con quell'aria decisa e virile gli uomini quanto dolci e femminili le donne. Di lingua spagnola ma cosi' diversi dagli altezzosi e spagnoli, i messicani sono gente semplice e alla mano, sempre disponibili al dialogo e con un solare sorriso sempre pronto sulle labbra.
In quella zona pare abbiano superato la miseria piu' nera che avevano poco tempo fa proprio grazie al turismo. Vivono in semplici casette, disordinate e quasi mai interamente finite ma pur sempre decorose nella loro umilta'.
Pochi probabilmente possiedono un'auto, per cui si servono molto degli autobus per gli spostamenti.
Sono salita anch'io su questi mezzi per andare nel centro di Cancun. Ho osservato i loro giovani che, ordinati, salivano sull'autobus probabilmente per recarsi al lavoro. Avevano l'espressione di chi con responsabilita' e dedizione assolve il proprio dovere e mi e' sembrato per un attimo di tornare indietro nel tempo, quando anche da noi la gente era così. Ben diversi i nostri giovani, sempre insoddisfatti e alla continua ricerca della falsa ostentazione materiale.
L'hotel dove alloggiavo era comodo e abbastanza lussuoso: tre ristoranti per le diverse esigenze, da quello mediterraneo a quello messicano. Due grandi piscine e una piccola ma bellissima spiaggia attrezzata con lettini e bar. Unico neo e' quello di offrire gratuitamente ai clienti bevande alcooliche di ogni tipo ad ogni ora del giorno e della notte. Gli ubriachi non si contavano e nel salone-soggiorno spesso non si poteva rimanere proprio a causa di questo problema e per il nauseante odore.
Il tempo e' passato veloce e quando e' arrivato il giorno del ritorno e' stato difficile voltare le spalle e lasciare questo lembo di paradiso anche per il rimpianto di non essere andata nell'interno a vedere di piu'.
Non so se tornero' perche' tanti sono i luoghi che al mondo mi attraggono ma per il Messico l'arrivederci e' sicuramente un piacevole proposito.

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