Engadina e Val Monastero: due perle svizzere!

Affascinanti vallate alpine ad un passo dall’Italia

Questo diario di viaggio è in realtà scritto a quatto mani, da me e dall'amico Leandro; si riferisce a viaggi, escursioni e brevi fughe in Engadina ed in Val Monastero (Mustair): uno dei paesaggi svizzeri più entusiasmanti ed accattivanti, dove la storia, la natura, la tutela e il rispetto dell'ambiente trovano la loro massima esaltazione.
Un itinerario vero e proprio quindi non lo descriveremo, dandovi più che altro degli spunti che speriamo riteniate interessanti per programmare una vostra vacanza in questa zona del Canton Grigioni.** Le case, le finestre decorate, i villaggi dell'Engadina: un incanto per gli occhi, una sensazione di nitore, ordine, accuratezza, gusto del particolare che non può non stupire; in qualsiasi stagione i villaggi engadinesi sapranno conquistarvi!
** Sankt Moritz è sempre Sankt Moritz... c'è poco da dire, ci troviamo al cospetto di una delle località turistiche più famose al mondo, eccitante e frizzante, sede del jet set mondiale, ricca di negozi e locali sfavillanti.
Sankt Moritz è, tra l'altro, in una posizione invidiabilissima, posta sulle rive del lago omonimo, circondata da vette quanto mai scenografiche: ci si deve andare!
** La strada alpina del Passo Bernina è una di quelle strade che ancora ti sanno emozionare: panorami meravigliosi ed arditezza di progettazione la rendono quanto mai attraente... toglietevi il gusto di percorrerla d'inverno, quando, con organizzazione assolutamente svizzera, viene tenuta aperta e percorribile tra imponenti muraglioni di neve.
** Il Monastero di San Giovanni, a Mustair nell'omonima vallata, è da qualche anno stato dichiarato "patrimonio mondiale dell'umanità" dall'UNESCO, e lo si può ben capire: in posizione ideale nella dolcissima Val Monastero, si ritiene sia stato fondato addirittura da Carlo Magno; circa cinquanta anni fa nella chiesa del monastero venne portato alla luce il più grande ciclo di affreschi dell'alto medioevo. Interessante la visita, gratuita, alla chiesa (qui si possono ammirare gli affreschi); ancor di più la visita (a pagamento) al museo. E' disponibile una guida in italiano.
** Fermatevi a Mustair presso l'hotel Chasa Chalavaina, anche solo con la scusa di dargli un'occhiata; l'hotel è costituito da un'antica chasa perfettamente conservata, nei pressi del meraviglioso Monastero di S. Giovanni. Il proprietario parla bene l'italiano e sarà felice di mostrarvi il suo gioiello, invitandovi poi magari a consumare un pasto nel suo ristorante: allora non abbiate dubbi e chiedetegli di mangiare qualcosa nella "cucina nera", una cucina risalente alla notte dei tempi, nera di fuliggine, rallegrata da un grande focolare. Davvero una bella esperienza!

** DUE ESCURSIONI a piedi, tra le moltissime possbili
Per chi desideri impostare la vacanza in Engadina sulle escursioni a piedi, Zernez, Scuol e S-chanf sono le località strategicamente più indicate.
Lungo gli itinerari (si raccomanda di non lasciare mai i sentieri!) si incontrano punti di sosta con pannelli esplicativi che illustrano i caratteri dell’ambiente attraversato: fauna, flora, geologia, ecc. E’ opportuno portarsi un binocolo, dato che non è difficile avvistare animali in libertà.
Suggerendo agli escursionisti più agguerriti la consultazione dell’ampia manualistica reperibile in loco (soprattutto la mappa ufficiale "Ofenpass" n. 259 in scala 1:50.000), riferisco qui un paio di gite alla portata di tutti e raccomandate per il valore panoramico, ambientale e naturalistico.
1 - DA IL FUORN (m.1794) A MARGUNET (m.2328) e ritorno - Tempo: 3 ore complessive.
Raggiunta la località Il Fuorn (una dozzina di km. a est di Zernez) con l’auto o con la corriera, si risale la Val dal Botsch. Poco dopo il primo posto di sosta, a un bivio si prende a destra in salita e, dopo macchie di mughi e una zona di splendide fioriture, si raggiunge Margunet (circa 1h 30 di marcia dalla partenza). Non è una vera e propria cima, più che altro un punto dominante che sorge isolato consentendo un’estesa visuale a 360 gradi: in particolare, a sud il panettone del Munt la Schera, a ovest il Piz dal Fuorn, a est l’elegante piramide del Piz Nair.
La discesa avviene seguendo le indicazioni per Stabelchod, raggiungibile in 40 minuti, dove sorge la capanna dei guardiaparco, in mezzo a un pianoro popolato di marmotte. Da qui, tra due sentieri si segue quello di destra, che in un quarto d’ora riporta sulla carrozzabile e in breve al punto di partenza.
Si suggerisce di percorrere l’itinerario senza fretta soffermandosi nei punti di avvistamento segnalati da cartelli: con un po’ di pazienza non è difficile scorgere mandrie di camosci e cervi.
2 - DA ZERNEZ (m.1472) ALLA CAPANNA CLUOZZA (m.1882) - Tempo: 5 ore complessive.
Si esce dall’abitato di Zernez in direzione est fino a scavalcare il suggestivo ponte coperto in legno che attraversa lo Spöl, vicino al quale un cartello illustra le escursioni della zona.
Il sentiero sale con pendenza costante attraverso il bosco, passa davanti a una lapide su un masso a ricordo di Paul Sarrasin, il fondatore del Parco, fino a raggiungere la radura di Il Pra. E’ il momento di fare sosta al punto Bellavista per ammirare il panorama verso Zernez e la Bassa Engadina.
Raggiunto a quota 2125 il punto più alto dell’escursione, si scende per una zona di pini mughi fino a raggiungere un bel ruscello; lo si attraversa su un ponticello in tronchi e si risale ripidamente per pochi minuti fino ad arrivare alla Capanna Cluozza, che si scorge solo all’ultimo momento, in una piccola radura in mezzo al bosco fitto.
L’edificio è completamente in legno ed è punto di partenza, meglio dopo avervi pernottato, di lunghe e impegnative escursioni in uno dei settori più selvaggi del Parco. Ma può anche essere meta finale, come nel nostro caso, di un’escursione affascinante per l’atmosfera d’altri tempi che vi si respira; non sappiamo se all’interno ci sia ancora (la nostra gita è di qualche anno fa), ma in tal caso vale la pena di sfogliare il libro del rifugio, con firme di visitatori, scritte a pennino e inchiostro, risalenti al periodo tra le due guerre.
Per il ritorno, si segue lo stesso percorso dell’andata, lungo il quale non manca la possibilità di avvistare cervi, camosci e marmotte.Le possibilità d'alloggio in Engadina, terra a vocazione prettamente turistica, sono praticamente illimitate.
E' bene tuttavia anteporre due considerazioni primarie:
a) nei periodi di punta è sempre bene prenotare con un certo anticipo, dato che la zona è sì ampiamente ricettiva ma anche si mira a non avere mai un sovraffollamento.
b) i costi invariabilmente risentono dell' "effetto Svizzera": volenti o nolenti, euro o non euro, la Svizzera è e resta un paese per noi "caro"; in compenso i servizi sono assolutamente all'altezza.
Ci sentiamo di segnalare due indirizzi, l'hotel Chasa Chalaveina, citato anche nel paragrafo "Da non perdere", a Mustair e l'hotel Post a Brail. Di entrambi forniamo il link a fondo pagina.La cucina dell'Engadina è un affascinante mix tra culture alpine confinanti, dalla Valtellina a tutta la zona dei Grigioni, all'Austria stessa.
In Engadina sono celeberrime la zuppa d’orzo, così come la fonduta di formaggio e la "raclette".
Possiamo gustare i "pizzochels" (la variante svizzera dei pizzoccheri valtellinesi) o i capuns, sorta di involtini preparati con foglie di bietole, impasto di spatzli e cubetti di salsiccia (ne esiste anche una variante, capuns vegi, che sostituisce la salsiccia con le verdure). Dai semplici e rustici prodotti che il territorio offre si traggono anche dei dolci, come la "ciambella di segale" della Valposchiavo, oppure la torta di noci dell’Engadina.
Non va scordata naturalmente la produzione di amari e di grappe di alta qualità.** Il decreto per la fondazione di un Parco Nazionale Svizzero nella Bassa Engadina è datato 25 marzo 1914; grazie a successivi ampliamenti, l’area protetta si estende oggi su una superficie di 168,7 kmq.
La legge sul Parco Nazionale, emanata nel 1980, recita più o meno: "Il Parco Nazionale è una riserva dove la natura viene protetta da qualsiasi intervento umano". Ciò significa, in pratica, che "si lascia fare la natura": nell’area del Parco non si cacciano animali, non si abbattono alberi, non si falciano i prati, vengono lasciate intatte le condizioni del territorio anche dopo eventuali frane o incendi affinchè il ripristino avvenga secondo i tempi e i processi naturali. In altre parole, le stesse condizioni precedenti l’avvento dell’Uomo.
** Il Bernina-Express, che collega Tirano (SO) con Coira valicando il Passo del Bernina (m. 2253) e transitando per Sankt Moritz, costituisce un’esperienza di viaggio entusiasmante, sia per gli straordinari paesaggi che si attraversano sia per le ardite opere ingegneristiche: ponti spettacolari, tunnel, viadotti, rampe elicoidali all’aperto e in galleria per superare le pendenze più pronunciate.
** Subito dopo il confine di Taufers-Tubre, entrando in Val Monastero, trovate un immancabile punto vendita di "cose svizzere" che attira e presso cui si possono fare acqusti a prezzo duty-free: dalle immancabili cioccolate (c'è da perdere la testa) ai prodotti di profumeria, dai classicissimi "coltellini svizzeri" all'ampio campionario farmaceutico-omeopatico-erboristico.
Un modo per spendere con piacere un po' di franchi e divertirsi a far calcoli col cambio in euro!L'Engadina si raggiunge dall'Italia, utilizzando l'automobile, percorrendo la mitica strada del Passo del Bernina (2323 metri s.l.m.), che porta da Tirano, attraverso una spettacolare strada alpina, a Samedan, nei pressi della celeberrima Sankt Moritz.
Il passo è conosciuto come uno dei più belli di tutte le Alpi ed offre punti panoramici spettacolari sul gruppo del Bernina.
Altro punto d'accesso è da Chiavenna, in Valtellina, attraverso la strada del passo Maloja (1815 metri s.l.m.), anche qui l'itinerario è veramente gradevole e la strada punteggiata da belle vedute.
La Val Monastero (Mustair) si raggiunge invece dall'Alto Adige, e precisamente da Glorenza, splendida cittadella fortificata dell'alta Val Venosta; da qui si imbocca la S.S. 41 che ci porta a Tubre (Taufers) l'ultimo paese in Italia.
Da qui, dopo aver superato il controllo doganale, si raggiunge la dolce Val Monastero; superando l'Ofen Pass si arriva in Engadina.
Per chi si sposta in treno, le linee della Rhätische Bahn (ferrovie Retiche) congiungono le principali località dei Grigioni.
Un altro affidabile modo di spostarsi è costituito dalle corriere postali diffuse capillarmente in tutta la Svizzera ed utili in particolare per le escursioni in cui il punto di arrivo non coincide con quello di partenza.Cominciamo dagli sport invernali: c'è di che sbizzarrirsi veramente.
Se l'Engadina, con i suoi chilometri e chilometri di piste è per lo sci alpino e per lo sci alpinismo il paradiso, è quanto meno... l'Eden, il paradiso in terra, per gli amanti dello sci nordico! Tracciati di ogni lunghezza, di ogni difficoltà, maestri di sci, di sci da fondo, di carving, di snowboard, di tutto ciò che volete!
E poi? Poi Sankt Moritz, che è la capitale di quello che qui viene chiamato "snow how" e cioè tutto quanto la mente umana può arrivare a desiderare di volere fare con la neve: dal classico pattinaggio al curling, dal golf sul lago ghiacciato (con palline rosse molto snob) al bob, dallo slittino al polo su ghiaccio.
In estate trekking, alpinismo e mtb, senza dimenticare che qualsiasi paese possiede attrezzatissimi centri dedicati al fitness ed allo sport.

4 commenti in “Engadina e Val Monastero: due perle svizzere!
  1. Avatar commento
    mau
    14/10/2004 14:23

    Rileggendo questo diario mi sono tornate in mente le mie bellissime vacanze trscorse tra l'engadina e l'alto adige. bravo

  2. Avatar commento
    sabri
    01/08/2004 17:26

    Abitando in Svizzera sono contenta di leggere tutto ciô direi molto positivo! Vorrei solo dire una cosa alle persone che intendono intraprendere un viaggio in questa zona; soprattutto a San Moritz state attenti perchè la maggior parte degli alberghi sono molto cari come la vita in generale della zona!

  3. Avatar commento
    momi
    07/04/2004 16:41

    Vorrei fare questo itinerario con la moto a Pasqua... mi sapete dire se il Passo del Bernina è aperto? e se c'è un albergo sul passo aperto?? Grazie

  4. Avatar commento
    Etta
    15/03/2004 21:34

    Concordo con il giudizio espresso sulla Val Monastero e sull’abbazia di S. Giovanni a Mustair. Ho raggiunto la Val Monastero attraverso la Val Venosta ed il passo di Tubre; a questo proposito segnalo per chi fosse interessato, di aver soggiornato a Prato allo Stelvio, paese posto nelle vicinanze di Glorenza e del confine Italo – Svizzero e attraverso il passo di Resia, anche del confine Italo – Austriaco. Il nome dell’albergo è Hotel Zentral, telefono 0473616008, www.zentral.it

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