Cracovia, gioiello dell'est europeo

Itinerario

Il nuovo collegamento aereo SKYEUROPE da Torino per Cracovia era un’ottima occasione per andare in Polonia, il prezzo ancora di più, 39 euro A/R.
Partenza il 29 aprile sera alle 21,10 e in due ore siamo a BALICE Airport dove ad attendermi c’era Filip, un ragazzo del Bedandbreakfast che avevo prenotato, L’ORIENT EKPRES in Stolarska 13: è un ristorante che ha alcune camere che affitta, ottima posizione centrale, con cortile e giardinetto privato, camere grandi e pulite con bagno, televisione, frigo, te e caffè con il necessario per mangiare in camera. Prezzo per 4 notti con colazione 540 PLN (138 euro) e aggiungo 90 PLN (23 euro) per tre cene nel ristorante, offerta valida per chi soggiornava.
Il tragitto dall’aeroporto è uno slalom tra enormi buchi sull’asfalto. Filip mi spiega che le strade fuori centro hanno poca manutenzione e anche per la frequente pioggia sono disastrate.
Mi consegna le chiavi dicendomi che avrei pagato il giorno dopo a colazione.
Il ristorante è ambientato come in una carrozza di un treno, i tavoli sono divisi come scompartimenti e le sedie sono panchine, a lato un finto finestrino e in alto valigie e borse.
Dopo colazione la prima uscita, sono proprio dietro alla piazza centrale, la RYNEK GLOWNY, stupenda piazza medievale del 1257, una delle più grandi d’Europa, al centro l’edificio del FONDACO DEI TESSUTI (Sukiennice) un tempo mercato delle stoffe, oggi ospita le bancarelle dell’artigianato polacco. Su un lato la TORRE DEL MUNICIPIO (Wieza Ratuszowa) alta 70 mt e la CHIESA DI S. ADALBERTO (Kosciòl Sw. Wojciecha).
Sul lato opposto la CHIESA DI S. MARIA (Kosciòl Mariacki) imponente costruzione gotica è uno dei monumenti principali della città, curiose le due torri della facciata che nella parte alta sono completamente diverse, anche come altezza. L’interno è veramente spettacolare, viene definito il primo museo della città, una rassegna di tutti gli stili del XIX secolo.
Il resto della piazza si trasforma in un enorme caffè e ristorante all’aperto, con molti locali, negozi e un mercato dei fiori. Da qui si diramano le strade parallele verso l’esterno della città, dentro gli androni dei palazzi e in vicoli nascosti ci sono un’infinità di negozietti, locali, che si vedono solo leggendo i cartelli affissi alle pareti.
ULICA FLORIANSKA forse la via più commerciale, conduce alla PORTA DI S. FLORIANO (Brama Florianska), questa era una delle 8 porte della fortificazione, a protezione di quest’ultima il BARBAKAN, un edificio circolare con fossato.
Caratteristici lungo le strade i banchetti di ciambelle e altri dolci tipici del posto.
Per le escursioni avevo trovato l’ufficio turistico JORDAN in Ulica Pawia 8, vicino alla stazione, scelgo AUSCHWITZ e WIELICZKA SAL MINE, costo 146 PLN (37 euro), questa è una delle agenzie che ha il prezzo più basso, diciamo però che per la prima conviene acquistare il tour, per la seconda si spende meno andando per conto proprio anche perché si usano i minibus di linea.
Per Auschwitz si parte alle 10,00 e si torna alle 16,00, il viaggio dura più di un ora, nel tragitto ci viene mostrato un filmato, si entra dal cancello principale dove una scritta dice “Il lavoro rende liberi”; iniziamo dal blocco 7 dove c’erano le camere di prima “accoglienza”, centinaia di foto appese alle pareti, la marchiatura e il taglio dei capelli e lo smistamento nei vari settori.
Il blocco 10, sede di criminosi esperimenti medici di massa, le finestre oscurate da tavole di legno perché si affacciavano sul vicino muro della morte dove i prigionieri venivano portati nudi e fucilati, alcuni vegetavano per mesi in celle sotterranee inumane.
Il blocco 11, blocco della morte, celle di rigore da dove non si usciva vivi, una piccola apertura nel muro per l’aria, alcune misuravano 90 x 90 e vi mettevano quattro prigionieri.
Padre Maksymiliam Kolbe vi morì dopo aver scelto di dare la propria vita in cambio di un altro prigioniero, venne fatto Santo nel 1982 da Giovanni Paolo II.
Una costruzione bassa ospita i forni crematori, c’e’ poca luce in questi locali, anche perché i muri il soffitto sono completamente anneriti. Il blocco 5 è adibito a museo e raccoglie le migliaia di oggetti trovati dopo l’evacuazione, montagne di scarpe, capelli, valigie, vestiti, occhiali, documenti ecc. sono conservati in memoria di questo luogo. Fermandosi un momento davanti ai mucchi di vestiti di bambini viene molto d riflettere… Molte fotografie, documenti, lettere, raccontano alcune delle strazianti storie vissute.
All’esterno le indimenticabili recinzioni di filo spinato con la corrente elettrica, a volte alcuni vi si lanciavano contro esausti di vivere…
Ci spostiamo col bus a pochi km per raggiungere BIRKENAU (Auschwitz 2), entriamo da sotto la torretta di sorveglianza, chiamato il cancello della morte, da dove entravano i treni con i deportati, questo era molto più grande del campo precedente qui vennero sterminati 1 milione di ebrei.
Molto è stato distrutto prima dell’abbandono del campo, le camere a gas, i forni crematori, ma molte baracche di legno sono rimaste. Riporto un testo tratto da un libro:
“Le donne a Birkenau furono collocate in baracche predestinate a stalle per cavalli, senza finestre, solo piccoli vetri opachi sotto al soffitto, fra il tetto e le pareti vi erano aperture per ventilare da dove entrava pioggia, vento, neve, come del resto dal soffitto bucato. Il pavimento di argilla diventava presto infangato, le scarpe costituiscono una rarità, le poche fortunate posseggono zoccoli di legno; il cambio della biancheria è molto raro e quando avviene si ricevono solo stracci sporchi e laceri, all’inizio non era previsto lavarsi, le donne si lavavano con il caffè o tè che compravano dalle compagne in cambio di pane; i pidocchi, la scabbia, la mancanza d’acqua non erano la cosa peggiore, l’incubo era il quotidiano uso delle latrine, lunghi blocchi di cemento dove vi erano due file di fori, alla fine del blocco il canale di scolo trasformava la terra in fango misto a escrementi, una latrina serviva ad alcune migliaia di donne…”
Ho scelto questa lettera del libro, ma ce ne sono molte altre di cui ci si vergogna a leggerle…
Il giorno seguente con un minibus che parte ogni 20 minuti, si arriva in meno di un ora a Wieliczka, per vedere le miniere di sale.
La visita è solo con guida a orari prestabiliti (italiana solo in estate), purtroppo sbaglio e finisco con quella che parla tedesco, pazienza… per fare le foto bisogna pagare 10 PLN.
Aperta una porta si inizia a scendere scalini, ma sono veramente molti, che guardando nella tromba delle scale non si vede il fondo… del tipo 25 piani sottoterra (80 mt), si cammina poi attraverso corridoi in numerose grotte ammirando molte statue di sale, alcune hanno effetti audio luminosi, diverse le Cappelle sotterranee tra cui la più grande e spettacolare SANTA KINGA a 101 mt con un grande altare, molte riproduzioni tra cui “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci e la statua di Giovanni Paolo II scolpita nel 1999.
Oltre i 120 mt si incontrano diversi laghi e a 125 mt la caverna Varsavia con ristorante sotterraneo e banchetti di souvenir. Il tragitto a piedi è di circa 2 km , si arriva poi alla profondità di 135 mt dove un preoccupante ascensore metallico con sinistri rumori ci riporta in un minuto all’aperto.
Il giorno successivo salgo sulla collina del CASTELLO DI WAWEL, alte mura proteggevano quest’imponente costruzione, superato il primo cancello ci si trova in un giardino, qui l’ufficio informazioni e biglietteria, la visita è divisa in zone, per ognuna c’è un prezzo da pagare, scelgo solo gli Appartamenti Reali 20 PLN e bisogna attendere 2 ore per la visita guidata.
Le stanze sono soprattutto ricche di dipinti, arazzi, pitture murali e soffitti lavorati, diverse di queste di autori italiani, dalle finestre di alcune stanze si gode di una bella vista sulla città, magnifica la Cattedrale con le numerose torri e la Cappella Reale.
Molte sono le Chiese sparse per il centro della città, circondata attorno da una zona verde pedonale. Cracovia mi è sembrata una città tranquilla, il suo centro è vivace di giorno e di notte, i locali sono il punto d’incontro della sua gente.
In serata raggiungo l’aeroporto con un taxi , 55 PLN, in centro sono tanti ma attenzione alle tariffe, sulla porta posteriore viene indicato il prezzo al km che varia da 1,80 a 3 PLN, meglio non prendere quelli che non hanno esposto il prezzo, anche perché di abitudine allungano il percorso.

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