Colori e profumi di Provenza

Viaggio nelle assolate regioni del Sud della Francia

In valigia

Niente di particolare da segnalare; è evidente che nelle zone visitate troviamo il classico clima mediterraneo. Per chi volesse fare vita da mare, può essere utile avere con sé un ombrellone (ma si trovano comodamente in loco) e delle stuoie da aggiungere al salviettone da spiaggia per sdraiarsi sul morbido nonostante la ghiaia, considerato che gli stabilimenti balneari sono infrequenti, oltre che costosi e, direi, tranquillamente evitabili.
Unica avvertenza, in Provenza effettivamente soffia davvero con continuità il famoso Mistral, per cui la temperatura in alcune ore del giorno può risentirne abbassandosi oltre il previsto.

Come spostarsi

La Provenza è un classico posto da macchina propria, per poter andare dove si vuole ed apprezzare anche e soprattutto le strade secondarie.
Ho letto che esistono splendidi percorsi per ciclo-turisti, in particolare nel Luberon; devono essere stupendi, noi con bambina al seguito purtroppo non li abbiamo sperimentati ma attenzione, i metri in pianura sono davvero pochini, quindi meglio avere un buon allenamento!
Una nota che esula dal viaggio descritto: abbiamo intervallato la vacanza con tre giorni a Disneyland Paris, che abbiamo raggiunto da Marsiglia con un volo della AirLib Express, nuova compagnia aerea francese a basso costo; il viaggio è stato ottimo, i voli puntuali come raramente accade direi quindi un'esperienza positiva, superate le prime preoccupazioni da volo low-cost.

Dove alloggiare

Anche quest'anno abbiamo scelto la soluzione dell'affitto di una casa per una settimana nel corso della vacanza: tramite il sito già precedentemente sperimentato dell'Associazione Gites de France, abbiamo scelto la casa dei sigg.ri Lenoir, a Robion, la n.254 sul sito.
La casa è molto bella, si tratta di una villa nel verde con una piccola piscina, e la parte che viene data in locazione è un appartamento simpatico e confortevole (tranne forse per la ripida scala che porta alle camere), completo di portichetto sotto il quale si può cucinare e mangiare; la piscina è a disposizione nei giorni feriali. Il prezzo pagato è stato di 450 euro per la settimana. Tutto bene, quindi. Unica nota negativa, il cane dei proprietari, un bestione affettuoso e simpaticissimo, ma veramente grosso e invadente, tanto che mia moglie e mia figlia avevano paura solo a scendere dalla macchina e ci siamo azzardati ad andare in piscina una sola volta, con il cane che ci guardava dal bordo; ora, io amo i cani, ma credo che i signori debbano per forza trovare il modo di recintare lo spazio in cui il loro Picasso (questo il nome) può muoversi, chi affitta può non essere disposto a tollerare limitazioni del genere.
Per quanto riguarda gli altri luoghi in cui abbiamo sostato, a Cap Ferrat siamo stati all'Hotel Bagattelle, due stelle in
Avenue Honoré Sauvan
06230 Saint Jean Cap Ferrat
Tel : 04 93 01 32 86 Fax : 04 93 01 41 00; l'albergo è piccolo, carino, direi molto romantico.
A Villefranche sur Mer abbiamo pernottato all'Hotel Provencal, 4, avenue du Maréchal Joffre
06230, Tel : +33 493 01 71 42 Fax : +33 493 76 96 00, più economico del precedente ma decisamente meno gradevole, anzi un po' squallido, giudizio negativo.
A Le Lavandou la nostra scelta è caduta sull'Hotel La Petit Boheme, appena sopra la città vecchia in av.Roosevelt, tel 04 94 71 10 30, fax 04 94 64 73 92; l'albergo è simpatico, non troppo caro, le camere pulite e ben curate (stupenda la vista che si gode dalle stanze che danno sul mare), per finire la cucina è veramente ottima, ma veramente ottima. Direi che le due stelle con cui è classificato vanno un po' strette.

Itinerario

Il viaggio, è stato un'alternanza, se si vuole anche un po' disordinata, tra due zone geografiche ben distinte: Provenza e Costa Azzurra.
Abbiamo infatti dedicato i primi giorni al mare della Costa Azzurra più vicina all'Italia, quella di Montecarlo e Cap Ferrat, quindi ci siamo trasferiti per una settimana nel cuore della Provenza, per poi tornare qualche giorno sulle spiagge, a Le Lavandou, non prima di aver trascorso tre bellissimi giorni a Disneyland Paris.

Da non perdere

Quest'anno sono andato in Provenza e in Costa Azzurra. La più normale delle vacanze, per uno che, come me, abita nel Nord Italia. E invece no, perché io, amante come sono del Nord e delle vacanze itineranti al "fresco", avevo tradizionalmente evitato queste zone fino a che, quest'anno, ho dovuto cedere.
Anticipo subito il risultato? Resto della mia opinione: la Provenza tutto sommato non mi ha entusiasmato, per me che amo particolarmente la Francia resta inferiore alle regioni del Nord e comunque molto meno affascinante dell'italianissima Toscana.
Sono stato invece positivamente colpito dalla Costa Azzurra, davvero splendida, partendo dall'acqua del mare, per arrivare all'assolato entroterra, passando dai caratteristici e lussuosi paesi del litorale.
Andiamo con ordine, cominciando dalla mitica COSTA AZZURRA, terra di grande fascino, di attori e belle donne, di macchine sportive e yachts lussuosi, quanti film, quante canzoni ne parlano!!
Superata con una giornata di visita la sempre affascinante Montecarlo (sarò banale, ma che fortuna esserci stati nei giorni immediatamente seguenti il Gran Prix, che emozione girare tra tribune, protezioni e cordoli ancora montati, stupirsi per l'angustia della strada-pista, immaginare di sentire l'odore acre dei pneumatici che viene dalle strisciate sull'asfalto, ascoltare nella mente la musica rabbiosa dei motori che salgono la ripidissima salita al Casinò o si divincolano dalla morsa del guard-rail alla Rascasse… aiuto, meglio che mi fermi), dicevo dopo Montecarlo la nostra meta è stata la penisola di Cap Ferrat.
La penisola è decisamente uno dei luoghi più rinomati della costa: tra i suoi boschi si trovano, debitamente occultate alla vista ma non del tutto, con un occhio alla privacy ed uno all'ostentazione, le più belle ville che io abbia mai visto, proprietà di ricchissimi e di numerosi personaggi famosi, come Charlie Chaplin, Churchill, David Niven e tanti altri. Le spiagge sono di piccole dimensioni, alcune in ghiaia ed altre in sabbia, poco affollate ma eravamo in giugno; il mare è sorprendentemente limpido e ricco di vita: i colori sono stupendi e ci si può divertire osservando con la maschera pesci di vari tipi e misure, conchiglie, stelle marine, etc. Quando si esce dall'acqua, puntuale il pensiero va a come sia possibile una differenza così vistosa con il mare italiano, che pure dista solo pochi chilometri !!
Altra attrattiva interessante sono i sentieri, ben tracciati, che attraversano il capo o ne percorrono l'intero periplo; consiglio con tutto il cuore di non avventurarsi lungo il sentiero costiero nelle ore calde della giornata come invece abbiamo fatto noi molto intelligentemente, altrimenti nella zona rocciosa della punta la passeggiata rischierà di trasformarsi in un interminabile calvario di sudore e imprecazioni.
A sentinella della penisola verso ovest sta la cittadina Villafranche-sur-Mer, che vanta un vivace centro storico molto suggestivo alla sera, quando la gente affolla i ristorantini nelle anguste stradine che scendono verso il mare illuminate da pittoresche file di lampadine.
Sul capo, invece, meta irrinunciabile è il ricco villaggio di Saint-Jean-Cap Ferrat, contornato da stupende ville miliardarie; all'epoca della nostra vacanza era tempo di Mondiali di calcio (che pazzo, eh, in viaggio durante i Mondiali) e ricordo con vivo piacere le ore passate seduti ai tavolini di un bar sul porto a guardare Francia-Cameroun in un'atmosfera di sincera festa, soprattutto per i pochi africani presenti che alla fine festeggiavano con canti e balli la vittoria insperata.
Più in alto, sulla Moyenne Corniche, abbiamo trascorso una sera nel tanto affascinante, quanto purtroppo turistico paese di Eze, villaggio in pietra abbarbicato su un picco roccioso, ricco di ristoranti e di bei negozi (chiusi alla sera in giugno); per chi sia disposto a spendere, a Eze si trova anche un hotel di grande charme, lo Chateau de la Chevre d'Or, che vanta anche Walt Disney tra i suoi illustri ospiti.
Con un salto di una settimana nella vacanza, passiamo alle tre giornate trascorse più a Occidente, a Le Lavandou.
Il paese è praticamente diviso in due: da una parte la periferia nuova, assolutamente da evitare, fatta di palazzoni decisamente brutti, dall'altra la piccola e gradevole città vecchia, raccolta con le sue viuzze attorno al porto ed al lungomare, sul quale spiccano all'ombra di grandi alberi i campi di petanque (le bocce francesi), sempre affollati di giocatori e curiosi.
Le Lavandou è noto, oltre che per essere una delle località in cui i prezzi non raggiungono livelli demenziali come invece avviene in quasi tutto il resto della Costa, per le numerose spiagge e per le cosiddette Iles d'Hyeres.
A proposito delle spiagge, abbiamo frequentato quella di St.Clair, sabbiosa, tra tutte ritenuta la più "familiare" forse per il lieve digradare del mare, e quella di La Fossette, una mezzaluna di sabbia bianca sorprendentemente simile alle spiagge dei Caraibi, che racchiude uno specchio d'acqua dai colori vivi in cui, quanto meno in giugno, si può provare l'emozione tutta tropicale di nuotare tra branchi di pesci bellissimi.
Purtroppo non abbiamo raggiunto le isole, sia per questioni di tempo, anche atmosferico visto che la giornata prescelta per la traversata è cominciata con una pioggia insistente, sia per le limitazioni che chi viaggia con una bambina piccola al seguito ogni tanto si deve, ahimè, imporre.
Con uno sguardo allo shopping, vale una breve visita una potterie appena fuori da Le Lavandou verso ovest, una vera e propria distesa di oggetti provenzali in ceramica e cotto che consiglio a chi sia in vena di acquisti a prezzi abbordabili.
Già che c'eravamo, non potevamo certo mancare uno dei classici, la mitica Saint Tropez.
Al riguardo, innanzitutto, va citato il percorso interno a ridosso del Massif des Maures, assolutamente da preferire alla tortuosa e trafficata litoranea. La strada (la N98), che congiunge appunto Saint Tropez con il bellissimo paese di Bormes les Mimosas, proprio sopra Le Lavandou, corre tra bellissimi boschi ed è davvero uno spettacolo; per gli amanti delle castagne, credo sia da prendere in considerazione una deviazione per Collobrieres, villaggio in cui la castagna regna incontrastata sovrana e in cui si trovano i più strani e invitanti prodotti a base del dolce frutto autunnale.
Di Saint Tropez è stato detto tutto e poi altro ancora; è vero, è un luogo snob ed esclusivo, conserva poco dell'originario aspetto di cittadina di pescatori, i prezzi sono assolutamente delinquenziali e gli yachts sono del tutto sproporzionati alle dimensioni del vecchio porto che li ospita per permettere ai miliardari di mostrarsi ai "comuni mortali", difficile sentirsi altro se non visitatori di passaggio, considerato tutto questo che dire? Che Saint Tropez per me è stata una piacevole e gradita sorpresa ! Non si può certo discutere che sia un luogo dal grande fascino e dall'atmosfera unica, oltre che indubbiamente piacevole dal punto di vista estetico; e basta prendere il gioco con allegria, per una volta senza porsi troppi interrogativi razionali, perché la magia di Saint Tropez coinvolga appieno nel suo tourbillon di vita, moda e sfrenata ricchezza.
Prima di passare alla Provenza, posso lasciare un'ultima nota tutta italiana sulla Costa Azzurra, e cioè che non è una leggenda che le donne sono in genere bellissime ed affascinanti e che i topless sulle spiagge rappresentano la normalità? No, credo non sia proprio il caso, e poi sto scrivendo su un sito di viaggi, non su una rivista di pettegolezzo mondano.
In PROVENZA abbiamo alloggiato a Robion, nel cuore del Luberon, che è il cuore della Vaucluse, che è il cuore della Provenza: più in centro di così!
Abbiamo naturalmente fatto riferimento alle celeberrime attrazioni della regione, cercando nel contempo, come nostra abitudine, di non trascurare i luoghi meno frequentati, alla ricerca del sapore autentico della Provenza, quello che possono dare una trattoria di campagna, un mercatino minore, un negozietto, una passeggiata tra le case in pietra di silenziosi paesini.
Cerco di raccogliere per punti i ricordi dei luoghi visitati:
- Prima di tutto Avignone, con il palazzo dei Papi e il Pont d'Avignon della famosa canzone, il cui nome è per la verità Pont Saint-Benezet e che, per chi come me non lo sapesse, è tronco a causa di una violenta piena del fiume. Non posso certo aggiungere niente di nuovo su Avignone: la città è affascinante, oltre che comoda da perlustrare a piedi viste le limitate dimensioni del centro racchiuso dentro le mura; l'immenso Palazzo dei Papi è assolutamente da vedere, usufruendo della comoda visita audioguidata, anche se a dire il vero gli interni mi sono sembrati un po' "vuoti", tanto che ho apprezzato di più il complesso visto dalla grande piazza antistante che comprende anche la cattedrale romanica di Notre-Dame des Doms ed altri splendidi palazzi; deliziosa l'atmosfera del Quartier des Teinturiers, attraversato da un'antica via lastricata che segue il corso del fiume Sorge; se rimane tempo, interessante la visita del sobborgo di Villeneuve Les Avignon, da cui si gode tra l'altro la miglior vista del Palais des Papes.
- Poi altre due splendide cittadine, Saint Remy de Provence ed Arles, molto diverse l'una dall'altra: la prima, vera e propria "cartolina" della Provenza, case carine in pietra con imposte azzurrine o violette, fiori ai balconi, strade animate, negozi irresistibili, il grande mercato provenzale; la seconda, porta della Camargue, molto più solare, mediterranea, con il giallo colore predominante, non a caso scelta da Van Gogh per alcune tra le sue opere più famose, davvero bella, forse ancora più di Avignone.
- L'imperdibile Les Baux de Provence, splendida anche se molto molto turistica e quindi perennemente affollata e forse troppo perfetta nelle sue case finemente restaurate.
- I tanti villaggi di Provenza: quelli più famosi, come Gordes, Fontane de Vaucluse che ispirò "Chiare fresche dolci acque" al Petrarca che qui visse per circa 20 anni, Isle sur La Sorge, definita addirittura la seconda città degli antiquari di Francia dopo Parigi e che in effetti sembra proprio meritare tale nomea, Apt, resa celebre da ciliegie e frutti canditi; quelli meno noti, piccoli gioielli come Venasque e Le Beaucet, a nord di Gordes, Bonnieux e Buoux, nel paesaggio roccioso del Petit Luberon.
- I colori rosso e arancione delle ocre di Roussillon, paesino interamente costruito con la locale pietra rossiccia; dal paese ci si può incamminare lungo il suggestivo Sentiero delle Ocre, che si snoda per circa 1km tra castagneti, pini marittimi e strane conformazioni rocciose dai colori accesi.
- La strada della lavanda, la stretta D113 che corre tra Bonnieux e Apt, tra paesaggi che rispecchiano lo stereotipo della Provenza da fotografia, puntellati di tipici mas provencal e colorati, nella giusta stagione, da frequenti distese di campi di lavanda. Sulla strada si trovano il minuscolo paese di Buoux, che alla sera quando si accendono le luci sembra un presepio ed è stupendo lasciare la macchina per camminare nel silenzio della strada, e l'antica distilleria Agnel, dove da un secolo circa si producono oli essenziali con lavanda e altre piante aromatiche.
- La abbazie cistercensi, edificate nel XII secolo in stile romanico dall'austerità assoluta; noi abbiamo visitato l'Abbazia di Senanque, la più famosa e turistica, e quella di Silvacane, entrambe da vedere senza dubbio.
E poi? E poi abbiamo curiosato tra i mercati meno famosi, ad esempio quello del lunedì della vicina Cavaillon, celebre per i gustosi meloni, abbiamo visitato piccoli musei, perlustrato le esposizioni dei rigattieri, annusato decine di oli essenziali e provato infinite creme nei negozi, speso un sacco di soldi per acquisti di vario genere tra mobili vecchi, stoffe, ceramiche, prodotti alla lavanda, vino e alimentari, abbiamo infine passato delle bellissime ore di tranquillità nella nostra casa di Robion, di cui parlo nella sezione degli alloggi.

Curiosità 

* Seguendo i consigli della fidata Lonely Planet, a Saint Remy siamo andati alla ricerca della bottega di Joel Durand, definito uno dei primi dieci chocolatiers di Francia (avete notato che nei Paesi del centro-nord Europa c'è questa mania di classificare le cose: questo fa parte dei dieci migliori paesi di Francia, questa è una delle 8 meraviglie del Belgio, quest'altro è tra i primi quattro formaggi d'Olanda, fateci caso!); tornando al cioccolato, definirei l'assaggio dei cioccolatini di monsieur Durand un'esperienza coinvolgente, fisica, quasi sensuale: sono ec-ce-zio-na-li !! Il negozio/laboratorio non è grande, nella vetrinetta al banco sono divisi i cioccolatini dei vari gusti identificati con un numero: i sapori sono i più diversi, come l'arancia, il timo, la rosa e l'immancabile lavanda e l'ordine è fatto elencando i numeri che interessano. Segue quindi l'assaggio, dopo il quale non si può fare a meno di associarsi al coro di mugolii di piacere delle signore della Saint-Remy-bene che affollano l'angusto spazio.
* A proposito di Les Baux de Provence, abbarbicato su uno sperone roccioso e dominato dall'omonimo castello: sapevate che "baou" in provenzale significa proprio sperone roccioso e che, soprattutto, questo è il paese della canzone di Branduardi in cui si dice "La casa sua il signore di Baux, l'ha costruita sui sassi…" (bisogna avere qualche anno per conoscere questa canzone, che di anni ne ha circa 25).
* La tradizione del presepio è molto viva in Provenza e in tutti i paesi si trovano in vendita i tipici personaggi del presepio provenzale; vi è anche un museo, tra Robion e Cavaillon, sinceramente non mi è sembrato granché.
* Nel centro di Robion, di fronte alla casa, si trova la Roumanerie, azienda che produce gustosissime marmellate dai gusti più svariati che si possono acquistare nel piccolo spaccio. Il negozio è aperto da aprile a settembre dalle 10 alle 19 (fino alle 17 negli altri mesi), mentre resta chiuso la domenica e i giorni festivi: ne vale la pena !!
* Non siamo esperti in materia ed abbiamo imparato a nostre spese che esistono diversi tipi di lavanda e soprattutto che, mentre la nostra lavanda fiorisce tra maggio e giugno, quella famosa che accende di viola la Provenza ha il periodo di massima fioritura a metà luglio (quando tra l'altro in Provenza deve fare un caldo pazzesco).
* Alla lavanda è dedicato un museo a Coustellet, interessante da vedere anche solo limitando la visita alle spese nell'annesso negozio, sempre che non vi capiti, come è successo a noi, di entrare in concomitanza con un pullman di temibilissimi giapponesi con le loro odiose carte di credito alla mano.
* Come tutta la Francia, anche la Provenza vanta una notevole tradizione vinicola. Ad eccezione del famosissimo (e costosissimo) Chateauneuf-du-pape che non ho provato, mi sento di dire che la fama dei vini di Provenza è ingiustificata: su tutti, impera il rosee, sicuramente gradevole, adatto all'ambiente ed ai piatti che normalmente accompagna, ma direi niente di eccezionale, gli altri vini di Francia sono ben'altra cosa !
* Il simbolo della Provenza è la cicala, che si trova nei mercati di ogni colore e materiale; naturalmente, abbiamo comprato anche questa, una cicalina piccola che fa da diffusore di profumi.
* La bevanda locale per eccellenza è il Pastis, una bibita alcolica aromatizzata all'anice che può consumata per lo più come aperitivo ma che essere presa in ogni momento della giornata … da chi la vuole ! Per me, infatti, buttare giù tutto il beverone biancastro che mi è stato servito nel Cafè de la Poste di Robion è stato difficilissimo e l'ho fatto solo perché trovo sia un dovere provare sempre le specialità dei luoghi; ma a me l'anice non piace, quindi non faccio testo.

Note dolenti

Le zone di vacanza possono più o meno piacere, ma dipende soprattutto dal gusto personale perché ogni luogo è a suo modo interessante e meritevole di essere visitato.
Quindi, prescindendo dal giudizio personale su Provenza e Costa Azzurra, la principale nota negativa è rappresentata dai prezzi che abbiamo trovato. Queste sono zone care, si sa, e io non mi aspettavo certo prezzi modici a Saint Tropez, o a Cap Ferrat, né tanto meno a Avignone o a Monte Carlo: trovo però inaccettabili però i costi esorbitanti di ogni prodotto in ogni località della Costa o dell'interno, fatti salvi forse gli acquisti fatti al mercato. Non so se si tratti del famigerato effetto Euro, o quale altra diavolo sia la causa, ma l'impressione è che il livello dei prezzi di queste regioni sia nettamente superiore a quello del resto della Francia, eccezion fatta per Parigi.

7 commenti in “Colori e profumi di Provenza
  1. Avatar commento
    1964foto6x6
    05/03/2006 12:58

    Viaggio bello e interessante,io amo la fotografia sopratutto il paesaggio con fioriture spettacolari, si potrebbe avere qualche suggerimento per un itinerario,adatto e il periodo migliore sulla lavanda...grazie

  2. Avatar commento
    venere
    16/03/2005 20:50

    Il tuo commento a questo viaggio!fa cagare

  3. Avatar commento
    Andry
    21/05/2004 17:21

    Ma che cagata è! cosa ce ne frega della tua espesienza

  4. Avatar commento
    delfino
    26/11/2002 15:42

    Ciao, ho letto tutto il tuo articolo sulla Costa Azzurra e Provenza... posso aggiungere solo che ho visitato les Iles d'Hyéres e precisamente Ile de Porquerolles e posso dirti che è un'isola dal fascino particolare, considera che non ci sono macchine, ci sono solo due o tre alberghi e tutti i visitatori che non vi alloggiano alla sera prendono il traghetto per tornare indietro. L'isola si può visitare a piedi ma direi che anche se un pò più faticoso è molto meglio in mountain bike (con annesso passeggino per bimbi se serve)... quindi scorta di baguette, bici e si pedala fino alla ricerca di una caletta dalla spiaggia bianca e finissima e il mare azzurro, oppure se preferite spiaggia nera vulcanica... è uno spettacolo della natura, tra l'altro è un parco marino e lo spettacolo è sia fuori ma anche nelle profondità marine...

  5. Avatar commento
    aroundtheworld66
    26/11/2002 15:42

    Probabilmente Mistral si riferisce alle Isole PORQUEROLLES (o Isole di Hyères, rispettivamente Porquerolles e Port-Cros): sono davvero splendide! Meritano da sole almeno un paio di giorni, percorrendo qualcuno dei magnifici itinerari escursionistici.

  6. Avatar commento
    mistral
    26/11/2002 15:42

    peccato aver perso la traversata per le isole Porquerelles, meritano davvero! bellissima la descrizione di tutti questi luoghi che io conosco molto bene e amo tantissimo.

  7. Avatar commento
    Wolfenstein
    26/11/2002 15:42

    Complimenti per il bellissimo articolo, ma soprattutto per le foto: davvero stupenda quella del negozietto provenzale.

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