Gran Canaria: un continente in miniatura

Un bel tour nella principale isola dell’arcipelago dove l’Europa incontra l’Africa

Partenza sabato 10 novembre 2007, descrivo le ultime ore prepartenza giusto per condividere l’esperienza di una cancellazione volo con conseguente panico di veder scivolar via di mano la propria vacanza tanto attesa.
Fino al venerdì sera tutto confermato, controlliamo i voli sul sito della British Airways, sui siti degli aeroporti, la mattina alle 6 di sabato poi torna dal turno di notte al lavoro Alessio e guardando velocemente per scrupolo la posta trova una mail della BA con scritto che il nostro volo delle 18,25 di sabato è stato cancellato e che possiamo cambiare la nostra prenotazione cercando sugli altri voli disponibili! Panico! Avevamo fatto un tetris assurdo per far tornare le coincidenze dei voli e ora bisognava fare tutto da capo in breve tempo. Così con calma e sangue freddo riesce (lui) a prenotare due posti sul volo per Londra delle 13 del sabato.
Mi telefona verso le 7 e mi comunica il tutto, a cambiamenti già effettuati fortunatamente.
Così, essendo il caso di darci una bella mossa, visto che da partire alle 18 a partire alle 13 c’è una bella differenza, prepariamo le ultime cose e alle 11 siamo a Pisa. E menomale che si partiva da Pisa, a 20 minuti di strada!
Con il check in già fatto online abbiamo il tempo di prendere un caffè, un cornetto e partiamo.
Volo tranquillo in 2 ore siamo a Londra dove non fa neanche freddo, tempo però rigorosamente grigio. Andiamo all’hotel che avevamo già prenotato e così Alessio riesce ad andare finalmente a dormire.

In cucina

Ci sono diversi piatti tipici nella cucina canaria, dal sancocho, un composto di pesce a diverse pietanze di carne, come i carajacas, sorta di fegatelli di maiale, accompagnate dalle patate arrugadas con il mojo, che in realtà fanno da contorno a qualsiasi pietanza sia di pesce che di carne e sono davvero una specialità.
Delle zone dell'entroterra la panetteria e la pasticceria sono da non perdere.

Itinerario

Domenica 11 novembre
Con calma facciamo colazione e in tarda mattinata torniamo all’aeroporto, dobbiamo anche sbrigare la faccenda bagaglio oversize, visto che la BA ha cambiato la normativa relativa a certi tipi di bagagli ingombranti che da inizio novembre ha smesso, senza dare spiegazioni ne comunicazioni, di portare. Al banco informazioni della BA (gigante!) persone molto gentili chiariscono ogni nostro dubbio e la tavola da surf parte con noi! Menomale.
Mangiamo qualcosa, check in e via sull’aereo. La sera alle 20 siamo a Gran Canaria. Contenti più che mai, pensavamo ormai che la fortuna iniziasse a girare ed invece inizio a sospettare che il mio bagaglio non sia partito con noi… ed infatti è così!!!
Vadoi allo sportello, parlo con l’addetta… bla, bla bla... menomale che sono stati di parola, la mia valigia è arrivata la sera dopo direttamente all’appartamento, grazie anche alla disponibilità della signora della nostra reception che ha fatto un paio di telefonate per sollecitare e chiedere info più precise. Tutto il mio spanglish era venuto meno in quel momento.
Quel lunedì nero senza valigia, è passato veloce e non è stato poi troppo traumatico, in fondo stavamo in una città di 350 mila abitanti con tutto e di più di quello che serviva x sopravvivere. Al limite mi sarei data allo shopping sfrenato! Faceva esageratamente caldo, 30 gradi senza un filo di vento, menomale avevo una canottiera..
Ho imparato una cosa però, mai più senza kit estivo nel bagaglio a mano col necessario per sopravvivere senza la valigia con costume e vestiti estivi, mi sono maledetta per non averlo preparato, avrei dovuto farlo la mattina di sabato e invece nulla... decisamente meglio non avere problemi coi bagagli.

LA CITTÀ DI LAS PALMAS DE GRAN CANARIA
Qualche giorno l'abbiamo dedicato alla città di Las Palmas de Gran Canaria, dove alloggiavamo, per la precisione in zona Las Canteras a 50 metri dalla spiaggia. Ero già provvista di una guida sulla città trovata in internet ma all’ufficio turistico mi hanno dato un libricino molto schematico e dettagliato che mi è stato di grande aiuto.
La città è abbastanza grande quindi ci siamo dovuti spostare molto e muovere nel traffico. Fortunatamente la viabilità è eccellente nonostante il numero assurdo di auto che gira.
Las Palmas de Gran Canaria è chiamata “la città della luce” ed è stata eletta da uno studio che prendeva in considerazioni circa 200 città, il luogo al mondo con il miglior clima. E’ la capitale dell’isola e dell’arcipelago, sede del governo canario e delle attività economiche. Fondata nel 500 da soldati spagnoli che s’insediarono nei quartieri storici di Vegueta e Triana, molto presto la città divenne, grazie alla sua posizione, centro di scambi e commercio tra la Spagna e i paesi oltre oceano. Così venne costruito il Puerto de la Luz, che è il moderno ed enorme porto della città.
Las Palmas è una città cosmopolita, turisti, spagnoli, varie comunità africane, indiani, cinesi, tantissimi studenti in Erasmus, insomma nella città c’è veramente un grande movimento, vita, cose da fare, spettacoli.
L'offerta culturale e di svago a Las Plamas non conosce sosta durante tutto l'anno, famose a livello internazionale sono le celebrazioni del carnevale, che durano per tutto il mese di febbraio.
A proposito di vita notturna spendo due parole su di un festival al quale ho avuto l’occasione di assistere lo “Womad”, veramente una bellissima esperienza. Womad è un festival di musica del mondo, che si sposta toccando un po’ varie città del mondo, con artisti provenienti da una ventina di paesi che si esibiscono sui palchi allestiti per l’occasione in un clima di festa e iniziative collaterali veramente ricco. Aveva luogo nel Parco di Santa Catalina, nella zona vicino al porto e durava 4 giorni. Il programma era veramente ricco di artisti, a me sconosciuti, ma noti nel panorama internazionale meno commerciale diciamo. Purtroppo sono riuscita a vedere solo 3 concerti, che avevano una durata ridotta, ce ne erano circa 5 dal tardo pomeriggio alla sera tardi. La mia attenzione è stata completamente assorbita da un’artista israeliano David D’or con una voce spettacolare e una grande presenza scenica.
All'estremità nord de Las Canteras si erge l'Auditorium Alfredo Kraus, un edificio moderno davanti al mare progettato da l'architetto Tusquets e dallo scultore Bordes, polo culturale della città in cui si svolgono importantii manifestazioni sociali e culturali, come il Festival Internazionale del Cinema di Las Palmas de Gran Canaria, il Festival di musica delle Canarie e festival internazionali di musica sinfonica e lirica.
Il quartiere da dove abbiamo iniziato il giro è il quartiere storico di Vegueta, dove si cammina nelle strette strade tra le palazzine in stile canario, i balconi di legno, le chiesette, i musei. Parcheggiamo l’auto al mercato coperto di Vegueta e iniziamo il nostro giro che ci porterà dall’eremita di San Antonio Abate, alla Casa-museo di Colombo per poi continuare fino alla Plaza del Pilar Nuevo, in stile gotico che si apre sulla calle dei balconi, fino al Centro Atlantico de Arte Moderno (CAAM), che ospitava un’interessante mostra di Paul Klee. Continuiamo a camminare fino ad arrivare davanti alla cattedrale di Santa Ana, costruzione cinquecentesca in stile tardo gotico, naturalmente chiusa con accesso solo alla torre, ne approfittiamo per salire e fare delle foto. Davanti alla cattedrale si apre Plaza de Santa Ana con la casa concistoriale dove aveva sede il governo dell’isola e il palazzo del vescovo. Davanti alla cattedrale sono posti 8 cani di bronzo seduti di guardia alla chiesa! Lasciamo la piazza per un’altra piazza quella de Espiritu Santo che ha una bellissima fontana in mezzo e come ultima tappa ci lasciamo il Museo Canario, sede di collezioni e reperti archeologici delle isole della cultura preispanica.
Il quartiere di Vegueta è noto anche per la festa tradizionale del Pellegrinaggio di San Rosario, una vera e propria festa in costume che vede il quartiere completamente decorato.
Piazza del Pilar Nuevo e Plaza de Santo Domingo completano il percorso suggestivo per il quartiere di Vegueta, nucleo originale della città.
Lasciamo Vegueta per Triana, centro dove anche oggi le persone si ritrovano e passeggiano nella via principale, la calle mayor de Triana, ricca di palazzi storici. Iniziamo dal Teatro Galdos per poi continuare per la calle mayor fino al Parque San Telmo, che delimitava la zona nord della città con il castillo de Mata. Nel suo estremo nord si trova la Ermita di San Telmo, una cappella in stile d'architettura spagnola che fonde elementi gotico-romanici e dell'arte araba, che occupa il luogo dove un tempo sorgeva il porto. Nel Parco, oltre all'edificio del Gobierno Militar, si trova il chiosco della musica, dove si tengono concerti.
Torniamo indietro passiamo per il palazzo Rodriguez Quegles e poi la casa-museo Perez Galdos, casa natale dello scrittore a cui è intitolato anche il teatro. La casa ospita delle mostre temporanee di personaggi, artisti, scrittori, intellettuali canari del secolo scorso. Passiamo per la Plaza de Caraisco, sede della biblioteca nazionale e poi Plaza Hurtado de Mendoza, che sta precisamente sopra al fiume che un tempo divideva i due quartieri storici della città, oggi interrato, e sede di chioschi moreschi di inizio secolo scorso. Abbiamo camminato un po’ ora torniamo a prendere l'auto.
Altra zona molto carina che abbiamo visitato di Las Palmas è quella del Parque Doramas, una specie di central park in miniatura, molto in miniatura! che riflette molto l’influenza inglese del secolo scorso. Il parco include una zona che si chiama Bodegon del Pueblo Canario, un angolo di palazzine in stile canario e moresco create dall'artista Nestor Martin Fernandez de La Torre, uno dei pittori più significativi dell’arcipelago, a cui è dedicato anche un museo.
Al lato nord del parco c’è l’Hotel Santa Catalina, l’hotel più prestigioso e antico della città in perfetto stile canario. Inoltre vi si trovano i principali centri di istruzione della città.
Ci spostiamo da tutt’altra parte della città, Parque Santa Catalina, vicino al porto, una piazza cosmopolita e movimentata che mantiene ancora l'impronta portuale negli edifici Elder e Miller, quest'ultimo sede del Museo della Scienza e della Tecnologia, che si rivela molto interessante.
Proseguendo fino alla Isleta, alla sinistra del parco, si trova il Castillo de la Luz, castello-fortezza del XV secolo che per secoli fu la principale difesa della città, ambita da pirati e corsari. Il quartiere de la Isleta nasce, circondato da montagne vulcaniche, per dare ospitalità a marinai e lavoratori del porto e solo nel XIX secolo con la costruzione del Porto de la Luz il complesso sistema urbanistico della città riesce a unificarsi al porto, fino a quel momento isolato dal centro storico della città.
Naturalmente il posto che più mi attira di più della città sono quei quasi 4 km di spiaggia nella zona nord-ovest, Playa de Las Canteras. La spiaggia è protetta da un reef naturale vulcanico, che con la bassa marea si può raggiungere a piedi, a 150 metri dalla costa. Il paradiso degli sportivi, gente che corre, che si allena, che passeggia, tantissima gente che si muove e che si da da fare. E’ una bellissima immagine. Lungo la passeggiata numerosi locali, ristoranti, bar, hotel aperti in qualsiasi periodo dell'anno. Altre spiaggie della città sono: la Bahia de El Confital, ai piedi delle montagne nella zona nord-est della città, la Playa de Las Alcaravaneras, accanto al molo sportivo, lato sud della città, la Playa de La Laja poco fuori della città, direzione sud.
Si conclude il giro sulle collinette che delimitano la fascia costiera, questa zona della città iniziò ad espandersi intorno al XVII secolo al di sopra del quartiere di Vegueta, nacque così il Barrio di San Josè e i “riscos” (le rocce scoscese) di San Juan, San Nicolas, San Roque e San Bernardo, successivamente denominata Ciudad Alta.
Sempre nella zona alta della città, nel moderno quartiere di Siete Palmas, dove sono centri commerciali e numerosi negozi, si trova l'Estadio di Gran Canaria dove gioca La Union Deportiva Las Palmas, la squadra di calcio della capitale canaria. Lo stadio, inaugurato nel 2003, è una struttura molto moderna e polifunzionale, si può visitare all'interno e fare un giro nel negozio di souvenirs della squadra di calcio!
Queste diciamo una panoramica generale di quella che è la città di Las Palmas, sicuramente da non sottovalutare.
Appena fuori dalla città Il Giardino Botánico Canario “Viera y Clavijo”, a Tafira Alta, a solo sette chilometri dal capoluogo, è uno dei luoghi da non perdere dell’isola di Gran Canaria.
Attualmente è un’area coltivata per la raccolta e la conservazione della straordinaria flora canaria. Il Giardino Botanico Canario con la sua superficie di 27 ettari è il più grande della Spagna. All'interno del giardino botanico numerose specie di curiose piante, circa 2.000 rappresentanti di cactus e piante grasse, piante particolari d’alto valore ornamentale, palme canarie e pini canari. Non lontano dalla capitale si può visitare un sito di interesse geologico, dal quale si gode anche una vista panoramica molto bella, la Caldera di Bandama. La caldera è un monumento naturale creato da un'esplosione vulcanica sul quale cratere è possibile osservare flora endemica delle canarie.

LE CITTÀ DELL'ENTROTERRA
A circa 15 km da Las Palmas la cittadina di Arucas offre un piccolo centro storico di forte interesse storico-artistico; la chiesa di San Giovanni Battista, scolpita in pietra di Arucas è un imponente costruzione con splendidi rosoni, a poca distanza la via principale. Facciamo due passi tra le case variopinte fino alla Casa Gourié, sede del museo municipale. Interessante è la fabbrica-museo del Rhum di Arucas, molto noto sull’isola. Ripartiamo alla volta di Firgas a pochi km. Firgas è la città dell’acqua, la via principale è molto carina e originale, e sfrutta un pendio naturale sul quale è stata costruita una cascata di 30 metri che termina con un monumento alla ricchezza delle acque. Su un lato della via sono affissi tutti gli scudi araldici dei municipi di Gran canaria, inoltre sulla pavimentazione sono scolpite tutte le isole dell’arcipelago canario con il loro paesaggio tipico.
Pochi km ancora e siamo a Teror. Teror è un luogo di pellegrinaggio, nella basilica della città è conservata la Vergine del Pino, patrona dell’isola. La basilica in stile canario domina la Plaza del teror, tutto intorno edifici dai balconi tipici canari. Nel tardo pomeriggio arriviamo a Moya, che si erge sulle rupi sopra il barranco di Moya. Tutto intorno è area naturale protetta, di forte interesse naturalistico.

PERCORSO A NORD-EST E SUD DELL’ISOLA
Il resto dell’isola è molto vario ed eterogeneo, abbiamo provato, salvo qualche paesino, a girarla in lungo ed in largo. La prima cosa che abbiamo fatto è stato fare un giro completo dell’isola. Prendiamo la strada che va a nord e percorriamo tutta la costa fino a Santa Maria di Guìa. Non lontano da Santa Maria di Guìa, a Cuesta de Silva, sulle scogliere a picco sul mare, si trova il sito archeologico del Cenobio di Valerón, il granaio preispanico più spettacolare e più grande di Gran Canaria. È composto da quasi duecento grotte che furono scavate con picconi di pietra dagli antichi abitanti dell’isola, più di cinquecento anni fa. Lo spazio archeologico si divide in una serie di gallerie intorno alle quali si trovano i silos o granai. Ancora oggi il Cenobio di Valerón è avvolto da alcuni interrogativi per gli storici e gli archeologi. Arrivati a Galdar ci fermiamo per qualche foto. Galdar è una cittadina molto interessante anche per il suo Parco Archeologico di Cueva Pintada, dove si possono osservare reperti archeologici e ritrovamenti dell'arte rupestre dell'area atlantica. Continuiamo la strada fino al faro sulla punta nord-est, Punta de Sardina, un posto isolato dove si arriva solo con una stradina sterrata, tra i bananeti, davanti al quale si apre un panorama ancora incontaminato, selvaggio, solo scogliere a picco e mare blu.
Continuiamo poi per Agaete. Agaete è un paesino molto carino. Tutto è bianco con i tradizionali balconi in legno, con una chiesa cinquecentesca davanti ad una piazza piena di fiori e di verde. Infatti tutta questa zona è ricca di aree verdeggianti, insolite rispetto a la costa nord che abbiamo appena passato. Facciamo un giro all’orto dei fiori e al Parco di Tamabada e ci dirigiamo verso Puerto de Las Nieves, un piccolo porto della costa ovest, con una caratteristica passeggiata sul molo, ristoranti, negozi, un piccolo eremo e il Dedo de Dios, una formazione rocciosa che sorge davanti al porticciolo che sembra un dito che indica il cielo. Il mare è calmo e di un colore troppo bello, non resistiamo lasciamo zaini sulla spiaggia e facciamo un bagno! Devo dire che l’acqua è un po’ freddina rispetto alla costa est ma che bellezza! Lasciamo Puerto de Las Nieves adesso ci aspettano 70 km di tornanti a picco sul mare, un panorama mozzafiato ma una strada veramente provante per arrivare prima a la Aldea de San Nicolas e poi a Mogan e Puerto de Mogan. Il municipio di Mogan ( Arguineguin, Tauro, Taurito, Puerto Rico) è un insieme di centri residenziali costruiti ad hoc in zone dove non esisteva nulla. Quindi hotel, residence, piscine, supermercati, negozi e chi più ne più ne metta. Ci siamo solo fermati a bere una granita e siamo ripartiti, niente di interessante nella zona. Della zona di Maspalomas spenderò due parole sulla laguna di acqua salata e sulle dune dorate che si estendono per chilometri e chilometri, è davvero molto d’impatto, sembra davvero un deserto e del faro di Maspalomas alto 65 metri che spicca tra i mega alberghi. Per il resto la zona è un agglomerato di costruzioni mega, tutti i comfort dei comfort, sembra tutto un po’ finto, la gioia, da quello che ho potuto vedere, di inglesi e nord europei.

UN GIORNO IN MONTAGNA
Partiamo da Las Palmas, direzione Pico del Pozo de Las Nieves, la vetta dell’isola, 1949 metri.
Passiamo dalla cittadina di Santa Brigida, la città dei palmeti con il suo emblematico esemplare di Dracena Draco, la palma delle canarie, e arriviamo a San Mateo. La strada inizia a salire ed il paesaggio inizia a cambiare, il piccolo paese offre una varietà di formaggi davvero buona.
Continuiamo a salire, i paesaggi si fanno rocciosi e l’aria più fresca, arriviamo quindi al Parador de Tejeda, da dove si può vedere il Roque Nublo (la roccia nuvolosa) uno dei monumenti naturali più significativi dell'isola. Si trova al centro geografico dell'isola in una zona molto brulla. La rocca, di origine vulcanica, si innalza per 80 metri sulla sua base e per 1.813 metri sul livello del mare, anticamente considerato luogo di culto dagli aborigeni canari.
Arriviamo poi fino alla vetta, ci godiamo il panorama, sono veramente così pochi chilometri dal mare!

Per tutte le informazioni turistiche si possono visitare i siti del turismo dell'arcipelago delle Canarie, dell'isola di Gran Canaria, della città di Las Palmas, dei vari municipi dell'isola.

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