L’India con gli occhi di una bimba

Lisa, otto anni, ci racconta la “sua” India: da non perdere!

Franco Pizzi di "Viaggi in Asia" ci manda questo bel contributo, decisamente insolito ma imperdibile per la freschezza e lo stupore espressi in ogni riga.
Lo pubblichiamo con vero piacere!

Mi chiamo Lisa, ho 8 anni e questo è il racconto del viaggio in India che ho fatto con la mia mamma.
Siamo partite da Bologna e dopo un bel viaggio in aereo siamo arrivate a DELHI che ero un po’ stanca.
Dopo esserci riposate un po’, il nostro autista ci ha accompagnate a visitare un bellissimo tempio Sikh. Per entrare abbiamo dovuto toglierci le scarpe e coprirci la testa con un foulard. Quando sono entrata, ho visto molte persona girare intorno a una specie di altare, così mi sono messa a girare anch’io. Non so gli altri per che cosa pregassero, io ho pregato per il mio papà.
Uscite dal tempio, siamo andate a vedere il Forte Rosso. Le strade di Delhi sono molto diverse da quelle italiane, perché lì ci sono diversi animali che girano tranquilli per le strade: mucche che per gli indiani sono animali sacri, cani e asini.
Il giorno dopo siamo partite per AGRA, dove abbiamo trovato un hotel bellissimo, all’interno del quale c’era anche una bella piscina, dove ho conosciuto un gruppo di bambine indiane molto simpatiche che tutti i pomeriggi venivano a nuotare in piscina. Con loro mi sono divertita tanto perché erano allegre e gentili.
La mattina successiva siamo andate a visitare il TAJ MAHAL, un grande mausoleo di marmo, che contiene le tombe di un imperatore e di sua moglie. Ho saputo che quella regina, prima di morire, chiese al marito di mantenere tre promesse: la prima era che non si sarebbe più risposato, la seconda che avrebbe badato ai suoi figli e la terza che avrebbe fatto costruire un grande mausoleo per lei. L’interno dei Taj è tutto di marmo intarsiato, mentre all’esterno ci sono dei bellissimi giardini che mi sono piaciuti tanto.
Nel pomeriggio siamo andate a vedere il forte di Agra. La guida ci ha spiegato che all’interno di alcune colonne delle stanze reali, per rinfrescarle facevano scorrere dell’acqua fresca. Dal forte si vedeva un bellissimo panorama e da alcune finestre si vedeva anche il Taj Mahal.
Il giorno dopo siamo partire per JAIPUR, la città rosa, nella strada che abbiamo percorso abbiamo visto molti animali: cammelli, cani, mucche, un po’ di scimmie e qualche pavone.
Prima di arrivare a Jaipur, ci siamo fermate al Tempio di Sole, detto anche Tempio delle Scimmie perché è spesso frequentato da tante scimmie. Erano scimmie dal sedere rosso molto dispettose, a una signora indiana che si era appena lavata nella vasca delle donne, le avevano rubato il braccialetto e la donna si mise a urlare, ma la scimmia scappò con il suo braccialetto.
Arrivate a Jaipur, mi sono riposata un po’ e dopo avere fatto un bel bagnetto nella piscina dell’hotel, siamo andate a visitare l’AMBER FORT. Per salire al forte c’erano degli elefanti che portavano i turisti all’entrata del forte. Io ho deciso di non salire sull’elefante perché faceva molta fatica e così io e la mia mamma siamo salite a piedi.
Nel forte c’erano due stanze importanti: la stanza dell’inverno dove il maraja viveva nei mesi freddi e la stanza dell’estate che era più fresca, dove il maraja si recava nei mesi caldi. Al centro del forte c’erano dei giardini stupendi che visti dall’alto sembravano una scacchiera colorata.
Usciti da lì, siamo andati a berci una buona bevanda e poi… via al bazar a comperare qualche regalino per me e per i miei parenti.
Il mattino successivo abbiamo visitato il CITY PALACE: la cosa che mi è piaciuta di più è stata due grandi anfore d’argento, erano così grandi che le avevano scritte nel libro dei record.
Dopo Jaipur siamo andate a PUSHKAR, un paesino piccolo con dentro un lago.
Verso sera siamo andate al lago dove stavano iniziando una festa. Due persone mi hanno dato dei fiori da mettere nella mano destra perché è la mano che serve per mangiare. Arrivate al lago, insieme a un bramino abbiamo recitaro la Puja che credo sia una specie di preghiera. Dopo che abbiamo buttato i fiori nel lago, mi ha messo al braccio un cordoncino rosso e giallo. Mi ha detto che tutte queste cose serviranno per portare fortuna e buona energia alla mia vita. Ora il mio cordoncino non è più così colorato, ma io lo tengo lo stesso.
Il giorno dopo abbiamo visitato il tempio sikh, era molto bello e come per tutti gli altri templi mi tolsi le scarpe, mi coprii la testa e mi lavai anche i piedi. Abbiamo visto anche il tempio di Brahma che è stato costruito per il dio induista che per gli Indù creò il mondo. Il tempio non mi è piaciuto molto perché non c’era nessun animale ed ero un po’ stanca.
PUSHKAR mi è piaciuta tanto perché di sera io e la mamma andavamo al lago ad aspettare il tramonto dove c’erano tante persone che pregavano e si lavavano.
Prima di partire da Pushkar, sono tornata al lago e ho visto un bambino con la sua famiglia al quale stavano tagliando i capelli. Alla fine al bambino hanno fatto anche il bagno con l’acqua del lago. La cosa mi è sembrata un po’ strana perché non avevo mai visto un barbiere tagliare i capelli al lago.
Il giorno dopo abbiamo fatto un altro bel viaggetto e prima di arrivare a RANAPUR, ci siamo fermati a visitare il forte di KUMBHALGAR, un forte bello e maestoso con tante porte di legno molto grandi e pesantissime. Mentre salivamo verso il forte, cominciò a piovere a dirotto per cui ci rifugiammo sotto un piccolissimo portico dove incontrammo una famiglia indiana che mi regalò un frutto a forma di pigna. Finito di piovere siamo andate in un piccolo tempietto che si trovava all’interno del forte. E qui pregammo tutti insieme; finita la preghiera abbiamo salutato la famiglia indiana e ci siamo messe in cammino per ammirare il meraviglioso forte. All’interno c’erano delle stanze dipinte con tanti elefanti e altre che rimbombavano la mia voce.
Nell’hotel di Rakpur c’erano tante scimmie che salivano sul tetto delle camere e qui mangiavano, giocavano e correvano. Erano così divertenti che le ho anche filmate.
Il giorno dopo siamo andate a visitare il tempio jainista. All’interno del tempio c’erano tantissime colonne, credo più di mille, ognuna diversa dall’altra, tutte intarsiate di marmo bianco. Mi hanno spiegato che i jainisti amano e rispettano tantissimo gli animali, non li uccidono e non li mangiano. Questa cosa mi piace molto, quindi forse anch’io sono un po’ jainista.
Finito di visitare il tempio, siamo salite in macchina e ci siamo dirette verso m. Abu.
Il giorno dopo siamo andate a visitare i templi jainisti di Dilwara. I tempi non mi sono piaciuti tanto perché secondo me erano un po’ troppo intarsiati. In uno dei templi c’erano tantissimi elefanti di marmo che sembravano veri e questi mi sono piaciuti.
La mattina successiva siamo partire per Jodhpur, dove abbiamo visitato il MEGERANGARH FORT, che a dire il vero lo avevano trasformato in un museo e tutte le cose che abbiamo visto erano tutti oggetti usati nel Forte. In una stanza ho visto le carrozze reali e in un’altra le culle. Nell’armeria c’erano spade e sciabole, scudi fatti con pelli di rinoceronte e armature. C’era una stanza con molti quadri e stanze dove viveva il Maraja e i suoi sudditi.
A JODHPUR abbiamo visitato un grande parco di nome Mandore dove c’erano tante scimmie e scoiattoli. All’interno del parco c’erano i resti di un’antica capitale abbandonata ormai da tanto tempo.
Lasciata Jodhpur, ci siamo dirette verso Jaisalmer, durante il percorso ho visto un sacco di cammelli e il paesaggio diventava sempre più desertico.
A JAISALMER la mamma aveva trovato un hotel davvero bellissimo, dove quando faceva molto caldo restavamo a giocare un po’ in piscina.
A Jaisalmer c’era un forte molto diverso da quelli che avevo visto prima, dentro c’era una città dove vivevano persone, c’erano templi, negozi, case, ecc. I templi erano jainisti e da una guida che spiegava tante cose ho imparato che le statue di marmo non raffiguravano degli dei ma dei maestri che avevano scritto i libri della religione jainista. Sotto la figura di ogni maestro era scolpito un diverso animale.
Verso sera siamo andate a fare una cammellata nel deserto. Siamo arrivate con la macchina in un piccolo villaggio dove ci stavano aspettando dei cammellieri, io sono salita su un cammello guidato da un bambino. Quando siamo arrivate nel deserto sono scesa dal cammello e insieme alla mamma e altri turisti abbiamo aspettato il tramonto.
Tornate al villaggio, abbiamo cenato sedute per terra con un tavolino molto basso. Dopo cena, mentre la mamma ballava con altre turiste in una strana danza che io non conoscevo, ho conosciuto dei bambini e con loro ho giocato a Nintendo DS. Insieme ci siamo divertiti molto.
Al ritorno mentre eravamo in macchina abbiamo visto due volpi del deserto grige, una era piccola e una grande: mi sono sembrate molto buffe.
Il giorno successivo siamo andate a visitare il cimitero dei reali, erabo tombe molto grandi di marmo e abbastanza belle con i nomi di tante regine e Maraja. Dopo abbiamo proseguito per il villaggio di LODHROVA, dove c’era un piccolo tempio jainista. La guida ci ha fatto vedere una tana dove vivevano una coppia di cobra reali. Per fortuna quando c’ero io non sono usciti perché ne avevo un po’ paura.
Prima di partire da Jaisalmer siamo andate al Gadi Sagar, un piccolo lago dove intorno c’erano dei templi induisti. Qui ho conosciuto un bramino che mi ha spiegato tante cose sui riti della sua religione. Alla fine mi ha chiesto di insegnargli qualche parola di italiano e lui in cambio voleva insegnarmi qualche parola di sanscrito, che io in realtà non sapevo cosa fosse.
Il giorno dopo abbiamo rifatto le valige e siamo partite verso BIKANER, dove prima di cena siamo andate a vedere il SUNAGARTH FORT. Qui ho visto tante stanze tutte dipinte con fiori di tanti colori. Il forte era grande e dentro c’era anche un vecchio aereo, ho visto anche delle belle sciabole, cannoni, fucili, spade, archi e frecce, che mi sono piaciuti tanto.
A Bikaner ci siamo fermate poco. Il giorno dopo, dopo tante ore di macchina siamo arrivate a MANDAWA. Qui ci siamo fermate in un hotel che una volta era un castello, con tante stanze e una bella piscina.
A Mandawa abbiamo visitato molte haveli: sono antiche case di ricchi mercanti dipinte all’esterno e all’interno. Non tutte sono belle ma alcune mi hanno stupito molto perché avevano dei bei disegni e bei colori. Gli animali che ho visto dipinti di più erano il pavone e l’elefante.
Nei dintorni di Mandawa abbiamo visitato oltre alle haveli, dei palazzi restaurati e ora trasformati in bellissimi hotel. Mandawa mi è piaciuta molto perché era piena di cose interessanti.
L’ultima tappa del nostro viaggio è stata DELHI, dove il giorno prima di partire siamo andate a visitare QUTUB MINAR, degli antichi resti archeologici con all’interno un altissimo minareto. Questo luogo mi è piaciuto molto perché mi sembrava di essere in un labirinto pieno di stradine che giravano intorno ai resti. Questa è stata l’ultima cosa che ho visto nel mio viaggio in India.
Il viaggio che ho fatto in India mi è piaciuto tanto perché ho imparato tante cose, ho visto tante cose belle e ho conosciuto tanti simpatici bambini e spero un giorno di poterci tornare.
Lisa Del Magno / Tran Thi Thom
Se vuoi scrivermi mandami una mail: manu_lisa@live.it

Un commento in “L’India con gli occhi di una bimba
  1. Avatar commento
    itLpLNthW
    27/11/2012 18:36

    Forza Anne! Isn't it weird how we justify not trynig' with the fear of failing, when the reality is that by not even beginning we make sure that we don't succeed? We set ourself up for failure by denying ourselves to even give it a try. Follow your dreams, learn French!

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