Borgogna e Valle della Loira

Un itinerario francese, tra bellezze naturali, castelli e vigneti

 

Questo è il resoconto di una vacanza di due settimane nel centro nord della Francia, in una zona ricca di famosi vigneti e spettacolari opere di architettura. L’area da visitare è molto vasta e decidiamo di utilizzare la soluzione delle chambres d’hotel, la versione francese dei bed and breakfast, prenotando di volta in volta nel luogo di arrivo della giornata. Per organizzare il viaggio, ci siamo avvalsi di alcune riviste di turismo e di varie guide generali della Francia. Al momento della nostra partenza, non erano disponibili in Italia guide specifiche della Borgogna e della costa Atlantica.

Itinerario

Sabato 13 Agosto 2005
Partenza da Montecchio E. ore 09:00 direzione Monte Bianco (ingresso 30.50€). Entrati in Francia, proseguiamo in autostrada fino ad Annecy e poi per strada normale fino a Thune, dove abbiamo prenotato una stanza presso l’Auberge du Commerce.
Sistemati i bagagli in camera, controlliamo gli opuscoli turistici disponibili in reception. Tra i tanti che propongono attività sportive e intrattenimenti per i più piccoli, troviamo un opuscolo, che propone la visita alle gole scavate nella roccia dal fiume Fiere, nei pressi di Lovagny. Le Gorges du Fiere (ingresso 4.50€) sono delle profonde gole scavate nei secoli nella roccia tenera dallo scorrere dell’acqua. Per permettere ai visitatori di scoprire il lavoro compiuto dal fiume, è stata realizzata una passerella sospesa a 27 mt di altezza e lunga 250 mt che seguendo il fianco della gola, permette nei periodi di magra del Fiere, di attraversare la montagna sospesi sopra al letto del fiume. All’uscita, è allestita una piccola mostra fotografica delle maggiori piene del fiume a partire dai primi del ‘900. L’esposizione mostra come periodicamente la passerella venga sommersa dalla furia delle acque costrette in uno stretto canale.
Nelle vicinanze dell’ingresso alle gole, si trova anche il castello di Montrottier che però non riusciamo a visitare dato l’orario. Ci dirigiamo verso Annecy per visitare il centro e per cenare. Annecy è una cittadina abbastanza grande costruita sulla riva dell’omonimo lago, degno di nota è soprattutto il centro storico, sovrastato da un castello oggi adibito a museo. Partendo dalla riva del lago, dove si trova anche il porto dei traghetti, e scendendo lungo il canale principale, si entra in strette vie piene di ristoranti, alberghi e negozi che denotano la vocazione turistica della città.
Approfittiamo di uno dei tanti ristoranti, per cenare a base di crepes, su di un piccolo tavolino sulla riva destra del canale. Nei pressi del nostro ristorante, si trova l’antica prigione, costruita su di un isolotto formato da due diversi bracci del canale, probabilmente si tratta del punto più suggestivo e fotografato della città, una volta che le luci vengono accese. Tornando verso Thune, utilizziamo la strada panoramica e passiamo nelle vicinanze del bellissimo castello di Menthon, completamente illuminato durante la notte. Dalla sua posizione domina il lago e tutta la vallata di Annecy.

Domenica 14 Agosto 2005
Dopo colazione, lasciamo il nostro albergo ripercorrendo la strada panoramica utilizzata ieri sera. Passiamo nuovamente nei pressi del castello di Menthon, questa volta lo possiamo ammirare sotto la luce del sole. Lasciato Annecy, dopo un paio di ore di viaggio, arriviamo finalmente in Borgogna.
Prima tappa l’abbazia diroccata di Cluny (ingresso 6.10€). Appena parcheggiata la macchina, inizia una fastidiosa pioggerella, che ben presto si trasforma in un vero e proprio temporale. Oltrepassate le mura che ancora circondano l’area occupata dal complesso monastico, troviamo le indicazioni per la biglietteria, ricavata in uno degli edifici adiacenti ai resti della chiesa. Il locale funge anche da negozio di souvenir e da piccolo museo. Dell’antica abbazia non è rimasto che un ala del transetto di destra, assieme al suo alto campanile e alle fondamenta della navata principale, rendono bene l’idea delle dimensioni originali dell’intero complesso. Prima di accedere agli edifici monastici, si assiste ad una bella proiezione tridimensionale di circa 15 minuti, comprendente, una passeggiata virtuale all’interno della chiesa e una rapida spiegazione dei principali eventi storici della più importante abbazia del suo tempo. Una volta entrati però, non vi è molto da visitare.
Lasciato Cluny ci dirigiamo verso Beaune. Prima di dedicarci alla visita della città però, ci preoccupiamo di trovare un alloggio per la notte. La cosa non si rivela affatto facile, essendo la zona molto rinomata per i suoi vini, le chambre sono poche, care e già tutte occupate. Dopo vari tentativi troviamo un albergo a Nolay “le Relais de Nolay”, albergo due stelle in un piccolo paesino a metà strada tra Beaune e Autun.
Visto che per trovare l’albergo ci siamo portati molto fuori da Beaune, decidiamo di approfittarne per visitare Autun, che si trova più lontano dalla strada che dovremo utilizzare per proseguire il viaggio. Ad Autun degno di nota è la bella cattedrale con le fini sculture che la adornano. Al suo interno i capitelli narrano alcune storie del vangelo, mentre all’esterno sono belli il pozzo, che si trova nel sagrato, e il portale di ingresso. Ad Autun sono visibili anche alcuni resti dalla città romana, purtroppo sparsi ai quattro angoli della città e fuori dal centro storico, raggiungibili in auto o con il trenino turistico. I punti di maggior interesse sono le due antiche porte di accesso alla città e l’anfiteatro in riva al lago, ancora usato per spettacoli e rappresentazioni. Lasciato il centro città, ci portiamo alla croce della libertà, punto panoramico sulla collina alle spalle della città, da cui si gode una bella vista dell’intera valle.
Tornando verso Nolay, passiamo nelle vicinanze del castello di Sully. Notiamo che all’interno del cortile del castello è in corso una rievocazione storica che consente di accedere alla struttura senza pagare l’abituale biglietto. Ne approfittiamo e facciamo una breve passeggiata attorno al palazzo, circondato da un fossato e da un immenso parco.
Prima di rientrare in albergo, ci fermiamo nel centro di Nolay per la cena.

Lunedì 15 Agosto 2005
Dopo colazione lasciamo Nolay in una fresca e piovosa mattinata, ci dirigiamo ancora una volta in direzione di Beaune. Percorrendo la strada che segue l’andamento di una stretta valle completamente ricoperta di vigneti, passiamo nei pressi del castello di La Rochepot, interessante soprattutto per il bel tetto realizzato con le tipiche piastrelle policrome, costruito su di un altura a controllo della valle e circondato da una folta boscaglia.
Arrivati a Beaune, come prima cosa ci dedichiamo alla visita la cattedrale in stile gotico, poi ci dirigiamo verso L’Hotel Dieu antico ospedale per i poveri, principale attrazione della città, se tralasciamo il turismo enologico. Entrando nell'ospedale (ingresso 5.50€) attraverso la biglietteria, si accede direttamente al cortile principale. Probabilmente si tratta del punto più spettacolare del complesso. Il tetto è realizzato con piastrelle policrome messe in modo da formare vari disegni geometrici. Seguendo il percorso, attraverso le varie sale illustrate da un piccolo opuscolo fornito assieme al biglietto, si possono visitare i vari reparti, ricostruiti con arredi originali. All’interno, sono anche collocati alcuni manichini raffiguranti ammalati e infermiere, impegnati nella vita quotidiana dell’ospedale. I punti di maggior interesse sono sicuramente la sala di degenza principale, con i letti a baldacchino, l’erboristeria e la cucina.
Lasciato l’ospizio, facciamo un breve giro per il bel centro storico prima di lasciare Beaune alla volta dell’Abbazia di Fontenay. Per raggiungere l’abbazia dobbiamo percorrere un tratto dell’autostrada A6 in direzione Parigi fino all’uscita 23, immetterci sulla D980 fino ad un paese di nome Montbard, seguire le indicazioni lungo una stretta valle fino ad arrivare quasi per caso davanti ad un indicazione di parcheggio. L’Abbazia di Fontenay è un monumento privato aperto al pubblico (ingresso 8.70€). Il proprietario, un discendente dei Mongolfiè, dopo una lunga opera di restauro e riconversione, ha restituito l’aspetto originale ad un complesso utilizzato nell’800 come fabbrica. L’intero complesso è in stile romanico, molto bella la chiesa e il chiostro, molto ben curati i giardini. L’ala centrale della struttura è adibita a residenza privata. Usciti nel parcheggio per proseguire il nostro giro, ci troviamo per caso all’arrivo di una tappa della “Londra-Lione” un raduno monomarca di auto Aston Martin.
Proseguiamo il nostro viaggio alla volta di Avallon. Lungo la strada ci fermiamo in un piccolo borgo, Montréal, citato dalla nostra guida come interessante. Il borgo è costruito su di un altura, per accedervi si attraversa una delle porte che si aprivano nelle mura. Bello anche il centro con le caratteristiche stradine strette. Il punto di maggior interesse è sicuramente la chiesa con pianta a croce quadrata. All’interno un bellissima serie di banchi intagliato in legno con figure di animali e scene tratte dal vangelo.
Dopo un nuovo spostamento in auto arriviamo ad Avallon; degni di nota sono la torre dell’orologio con le case adiacenti e il portale di ingresso alla cattedrale.
Dato l’orario non eccessivamente tardo, decidiamo di andare a visitare anche Vézelay, famosa per la Basilica iscritta nell’elenco dei patrimoni mondiali dell’UNESCO. Anche se leggermente fuori strada, la basilica merita una visita per i bei portali e per l’interno.
Terminata la visita torniamo a Samur en Auxois, lungo la D980, dove avevamo in precedenza riservato un B&B per la notte. Gli stessi proprietari del B&B gestiscono anche un bar ristorante, dove decidiamo di cenare. Prima di andare a dormire, un breve giro per la cittadina per qualche foto in notturna, bella la veduta da lontano con le torri e la cattedrale illuminate.

Martedì 16 Agosto 2005
Dopo colazione, in una fresca mattinata, facciamo un giro in macchina per la città, alla ricerca di scorci interessanti da fotografare. Lasciato Samur en Auxois, imbocchiamo nuovamente l’autostrada in direzione di Parigi fino a Nitry, per poi raggiungere Tonnere. Vogliamo visitare la fonte di Fosse Dionne, particolare sorgente di acqua che sgorga da una cavità sotterranea. Su di essa è stato realizzato un bel lavatoio circolare in legno.
Lasciamo Tonnere alla volta di Auxerre, seconda città della Borgogna. Parcheggiamo lungo la riva dello Yonne, nei pressi della Cattedrale St. Etienne, purtroppo in restauro. All’interno della cattedrale, è possibile visitare il tesoro e la cripta (ingresso 3.50€). Nella stanza del tesoro sono custoditi alcuni reliquiari e manoscritti miniati in oro. All’interno della cripta, invece, si può ammirare un antico affresco molto particolare per il soggetto raffigurato: un Cristo che cavalca un cavallo alato bianco, circondato dagli angeli dell’apocalisse. Purtroppo troviamo chiusa la chiesa abbaziale di St.German che la nostra guida segnava come interessante. Visitiamo anche il centro città con le tipiche case a graticcio e la bella torre dell’orologio.
E’ ora di lasciare la Borgogna alla volta della Valle della Loira. Lungo la strada passiamo per un paese, St Fargeau, dove si trova un castello il cui ingresso però è troppo caro, quasi 10 €, bella la porta dell’orologio.
Proseguiamo la strada, cercando contemporaneamente un alloggio, che troviamo in un piccolo albergo a Bonny Sur Loire. Sistemati in camera, proseguiamo la visita seguendo il corso della Loira, che da ora in poi, sarà il nostro principale punto di riferimento. Lungo la strada in direzione di Gien, ci fermiamo a Briare per un non ben definito ponte canale. Scopriamo essere un ponte che attraversa la Loira sul quale scorre un canale navigabile. Questo strano attraversamento, fa parte della grande rete di canali artificiali navigabili, realizzati nel centro della Francia e ancora oggi utilizzati. A Briare è carina anche la chiesa, di recente costruzione, abbellita da mosaici realizzati da una locale ditta produttrice.
Al tramonto arriviamo a Gien, dove ceniamo. All’interno del castello, costruito in posizione dominante sul paese, è custodito il museo della caccia. L'adiacente chiesa è stata ricostruita dopo la guerra. Molto bello il ponte medioevale e il panorama che si gode da esso. Nel ritornare verso Bonny, verso il nostro alloggio, passiamo nei pressi della prima delle tante centrali nucleari che incontreremo lungo il corso della Loira.

Mercoledì 17 Agosto 2005
Da oggi comincia ufficialmente la nostra visita ai famosi castelli della Loira. Lasciamo Bonny Sur Loire scendendo verso valle, lungo il corso del fiume notevolmente in secca, fino ad arrivare a Sully sur Loire. Il castello ricorda ancora nell’aspetto esterno una fortezza medioevale, con alte torri, caditoie e circondato da un profondo fossato. Una volta entrati (ingresso 5€+1.7€ guida) si cambia completamente periodo storico visitando diverse stanze arredate. Molto bello anche il vasto parco, all’interno del quale scorre un canale artificiale che porta acqua dalla Loira fino al fossato del castello.
Lasciato il paese di Sully, proseguiamo verso valle fino ad arrivare all’Abbazia di Saint-Benoît-sur-Loire, dove, su un lato della chiesa, si trova un timpano medioevale scolpito di pregevole fattura.
Nelle vicinanze, a Saint-Aignan-des-Guès, si trova un antico oratorio a pianta quadrata, al cui interno è stato ritrovato un bel mosaico bizantino realizzato con tasselli d’oro.
Proseguiamo la nostra visita allontanandoci per un po’ dal corso della Loira, fino ad arrivare a Châtenoy, per la visita del castello di Chamerolles (ingresso 5€). Il castello, di proprietà privata, ricorda una villa di campagna immersa in un bel giardino con laghetto e fossato. L’interno non è particolarmente interessante, contiene un museo dei profumi.
Risaliamo in macchina alla volta di Chartres, dove arriviamo alle 16. Nella periferia della città troviamo numerose catene di hotel, in una di queste prendiamo alloggio per la notte. Ci portiamo in centro per visitare la cattedrale, famosa per le sue vetrate. L’interno è molto spettacolare, non solo per le stupende vetrate, ma anche per l’impressionante numero di sculture che abbelliscono l’esterno del coro. Nota dolente i soliti restauri: alcune vetrate sono state rimosse e sostituite con pannelli di legno, la facciata principale è sottoposta ad un opera di pulitura, gli arazzi conservati all’interno del coro non sono visitabili. Molto bello il pavimento della navata principale, dove è stato realizzato un labirinto circolare che i pellegrini dovevano percorrere in ginocchio.
Usciti dalla cattedrale facciamo un giro per la città, dove si possono ammirare le tipiche case a graticcio. Purtroppo, dato l’orario, le altre chiese della città sono già chiuse. Tornati al nostro alloggio, ci rechiamo a cena in un ristorante situato a poca distanza dal nostro albergo, una delle tante catene presenti in Francia.

Giovedì 18 Agosto 2005
Lasciamo Chartres per tornare verso la valle della Loira. Imbocchiamo la N10 fino ad arrivare a Chateaudun. Nella cittadina, sopra ad una collina, si trova un castello che visitiamo solo esternamente. Il prezzo d’entrata è abbastanza elevato e il castello non sembra particolarmente interessante.
Ripartiamo alla volta di Beaugency, tappa quasi obbligata per arrivare poi al castello reale di Chambord. A Beaugency si trova uno dei pochi ponti medioevali ancora esistenti che permettono di attraversare la Loira.
Arriviamo a Chambord, un immenso palazzo immerso in un bosco di 14 Km quadrati. Parcheggiamo in un polveroso spiazzo ricavati nelle vicinanze del palazzo e ci dirigiamo alla biglietteria (ingresso 8.50€). Una volta pagato il biglietto si accede al palazzo, prima di entrare è possibile affittare l’audioguida (4€). Qui si notano alcune carenze organizzative che affliggono la visita di Chambord. Visto il volume di visitatori che passano giornalmente per il palazzo, le audioguide disponibili sono in numero insufficiente. Altro neo organizzativo, è dato dal fatto di non avere una numerazione progressiva delle stanze tra un piano e l’altro, tanto meno un percorso guidato che crea non pochi problemi nell’uso della guida. La visita è molto lunga, ci impegna quasi 4 ore tra interno ed esterno.
Lasciato Chambord, ci dirigiamo verso il castello di Villesavine. E’ immerso in un bosco ed è visibile solo pagando il biglietto di ingresso. Lungo la strada, troviamo un alloggio per la notte in un piccolo albergo vicino a Tour-en-Sologne.
Ci dirigiamo al castello di Cheverny (ingresso 6.30€), il palazzo è sempre appartenuto alla medesima famiglia, per questo motivo, anche se le dimensioni sono più modeste rispetto ad altre dimore, gli arredi interni sono gli originali e tra i migliori di tutta la regione. Molto bello anche il grande parco e l’allevamento di pregiati cani da caccia.
Dopo cena torniamo a Chambord dove è in programma uno spettacolo di luci e suoni, purtroppo molto deludente.

Venerdì 19 Agosto 2005
Dopo colazione partiamo alla volta di Blois, in una fredda e piovosa mattinata. Lungo la strada, passiamo nelle vicinanze del castello di Beauregard, purtroppo apre in tarda mattinata.
Arrivati a Blois, come prima cosa visitiamo la cattedrale non particolarmente interessante. Degna di nota una delle casa a graticcio nei pressi della cattedrale, su di cui sono state realizzate delle interessanti sculture raffiguranti dei giocolieri. Ci dirigiamo al castello (ingresso 6.50€), la visita è guidata, belli gli interni e gli arredi, soprattutto i grandi camini raffiguranti la salamandra simbolo di Francesco I.
Lasciato Blois ci dirigiamo al castello di Chaumont (ingresso 6.10€): il biglietto comprende, la visita ai sotterranei, la visita guidata agli appartamenti e la visita guidata alle scuderie. All’interno degli appartamenti, molto belli gli arazzi che adornano il salone di ricevimento e la sala delle armi. All’esterno del palazzo, immerso in un bel bosco, si trovano le scuderie. All’interno del complesso oltre alle stalle per i cavalli, trova posto anche un piccolo maneggio circolare, mentre al secondo piano sono ricavati gli alloggi per la servitù.
Lasciamo Chaumont per dirigerci ad uno dei più spettacolari palazzi della regione, il castello di Chenonceaux (ingresso 8€). Costruito sulle rovine di un antico castello di cui rimangono solo le fondamenta, Chenonceaux, è formato da due costruzioni di epoche diverse. Il palazzo costruito sulla riva destra del fiume Cher e da un ponte che lo attraversa. Su quest’ultimo, è stato costruito un lungo salone a tre piani, diventato nel tempo, prolungamento del palazzo. Molto belli anche i giardini esterni.
Terminata la visita, ci dedichiamo alla ricerca di un alloggio, che troviamo dopo alcuni tentativi in una chambres d’hotes, purtroppo piuttosto cara. Sistemati in camera, ci spostiamo per cena ad Amboise, e ne approfittiamo anche per una breve passeggiata per la città.

Sabato 20 Agosto 2005
Lasciamo il nostro alloggio dopo una discreta colazione per ritornare ad Amboise per la visita del castello. La giornata è coperta e ventosa. Dopo aver parcheggiato in riva al fiume ci dirigiamo all’ingresso (7.70€), la visita è guidata e una volta raggiunto il giardino del palazzo dobbiamo attendere la formazione del gruppo. Approfittiamo dell’attesa per visitare la chiesa dove presumibilmente riposa Leonardo da Vinci. Ne approfittiamo anche per ammirare la vista della vallata che si gode da quel che resta delle antiche mura. Il palazzo odierno è 1/3 di quello che era in origine. Iniziata la visita, la guida ci accompagna per tutte le sale visitabili, belli gli arredi e le vetrate. La visita termina sulla sommità della grande torre circolare, stupenda terrazza sulla vallata della Loira. Una volta terminata la visita, si esce dal castello utilizzando una grande rampa a chiocciola, utilizzata in passato per l’accesso protetto di cavalli e carrozze.
Una volta usciti dal palazzo, ci concediamo una passeggiata tra le viuzze della città. Attraversata la Loira, sulla riva opposta, è situata una grande statua di Leonardo, rivolta verso il castello, luogo ideale per alcune fotografie.
Lasciato Amboise, attraversiamo Tours fino ad arrivare al castello di Villandry. Il paese di Villandry situato nei pressi della confluenza tra i fiumi Cher e Loira, ha un antico castello pesantemente rimaneggiato e trasformato in palazzo signorile. L’ingresso al palazzo (8€), non particolarmente interessante, permette però di ammirare gli stupendi giardini da una posizione sopraelevata. I giardini, molto ben curati, sono particolari essendo realizzati non con fiori ma con ortaggi. Sfruttando le varie tonalità delle foglie, annualmente vengono creati disegni sempre diversi.
Lasciato Villandry, ci spostiamo ad Azay le Rideau per visitare uno dei castelli più suggestivi della zona. Una volta entrati nel complesso, (ingresso 7€) siamo colpiti da una cocente delusione. La particolarità del palazzo è il fatto di essere costruito su di un'isola nel mezzo di un piccolo lago artificiale, purtroppo, a causa della siccità della Loira, anche il livello del lago è molto basso e come se non bastasse, sono affiorate grandi quantità di rifiuti e sporcizia che trasformano il piccolo lago in una palude. Ripartiamo e imbocchiamo la D751, in direzione Chinon, dove prendiamo alloggio per la notte e ceniamo.

Domenica 21 Agosto 2005
Lasciamo il nostro albergo senza troppa fretta, a causa di una giornata non particolarmente soleggiata. Passiamo nei pressi del castello di Usse, che però decidiamo di non visitare a causa del prezzo elevato.
Proseguiamo fino a raggiungere Fontevraud-l'Abbaye, importante abbazia che contiene le tombe dei Plantageneti, Sovrani inglesi, tra i quali, Riccardo Cuor di Leone. L’abbazia è molto imponente (ingresso 7.50€), purtroppo ha subito un restauro fin troppo minuzioso, praticamente sono state ricostruite ex novo varie parti, ritenute troppo deteriorate per essere salvate. All’interno del complesso non mancano luoghi di interesse, come ad esempio le cucine romaniche a pianta esagonale e i bei chiostri interni.
Lasciata l’abbazia, ci spostiamo a Candes-Saint-Martin per vedere una bella chiesa incastrata tra le case del paese. All’interno interessanti alcune sculture raffiguranti santi, situate a mezza altezza, incastonate nelle colonne, nel punto in cui in passato iniziava la volta del tetto, in seguiti innalzata per dare maggiore importanza al paese.
Ripartiamo in direzione di Saumur che dista solo pochi chilometri. Raggiunta la periferia della città, iniziamo la ricerca di un alloggio, che troviamo dopo poco in un paese nelle vicinanze, un vecchio albergo a conduzione familiare che necessiterebbe di una ristrutturazione. Sistemati i bagagli in camera, torniamo verso la città per visitare il museo dei mezzi blindati, (6.0€) una delle più grandi esposizioni coperte al mondo di mezzi corazzati e blindati di tutte le epoche e nazioni. All’interno del museo è custodito l’unico King tiger tedesco funzionante, diversi mezzi della seconda guerra mondiale, alcuni mezzi del patto di Varsavia della guerra fredda, fino ad arrivare ai più moderni come il Francese Leclerc. Il museo è da considerarsi una tappa imperdibile per gli appassionati del settore, può però risultare abbastanza noioso per i non appassionati, come si può leggere nel libro d’onore all’uscita.
Lasciato il museo ci dirigiamo al castello, che, dall’alto della collina, domina la città e il fiume sottostante, purtroppo a causa di restauri, il castello non è visitabile. Scendiamo in città per visitare il centro e per cenare, bello il ponte che attraversa la Loira, dalla riva opposta si gode una bella vista d’insieme della città.

Lunedì 22 Agosto 2005
Finalmente una bella giornata di sole. Lasciamo il nostro albergo e partiamo per l’ultima giornata nella valle della Loira. Nelle vicinanze di Saumur, si trova il castello di Brézé (8€), molto interessante soprattutto per i sotterranei. Il castello venne costruito su di una formazione di tufo già utilizzata in antichità per realizzare abitazioni scavate nel terreno. Dopo la costruzione del castello, le antiche abitazioni vennero utilizzate per realizzare passaggi sotterranei, da utilizzare in caso di attacco per la difesa del castello. Molto belli, il profondo fossato e le cantine per l’invecchiamento del vino. Prima di lasciare il castello, visitiamo lo spaccio di vino dove, acquistiamo il rinomato vino bianco della zona. Lasciamo Brézé per spostarci a Montreuil-Bellay dove sorge un altro castello, che però non visitiamo perché non lo riteniamo interessante.
Lasciamo la Loira e ci spostiamo sulla costa a La Rochelle. Importante città portuale, famosa soprattutto per essere stata un importante base dei cavalieri templari. Raggiunta la città, troviamo abbastanza agevolmente una stanza in un motel in periferia. Sistemati i bagagli andiamo verso il centro, dove è piuttosto difficile trovare parcheggio.
Purtroppo durante lo spostamento dalla Loira alla costa, il tempo è peggiorato e iniziamo la visita alla città sotto la minaccia della pioggia. Il punto più caratteristico della città è l’antico porto, dove è possibile visitare le torri poste a difesa dell’imbocco. Iniziamo la visita dalla torre più grossa, alla sinistra del porto. L’ingresso costa 10 € si tratta di un biglietto cumulativo che consente la visita alle tre torri e permette di utilizzare il traghetto che attraversa il porto. La torre maggiore è interessante grazie alla sua struttura interna, in quanto le scale e i passaggi sono stati ricavati nello spessore dei muri. L’intero percorso è un grande labirinto di scale, passaggi e piccole stanze che circondano una stanza centrale più grande, collegata al piano superiore e inferiore da un apertura nella volta ogivale, utilizzata in passato come montacarichi per i vari materiali.
Per uscire dalla torre ci sono due vie percorribili: o si utilizzano le stesse scale utilizzate per salire o si utilizza una ripidissima e stretta scala a chiocciola vivamente sconsigliata a chi soffre di vertigini.
Una volta usciti dalla torre, si costeggia la baia esterna, si attraversa un ponte sollevabile e si raggiunge l’approdo dei traghetti, da dove, dopo una breve attesa, ci si imbarca per una traversata che, in pochi minuti, ci porta sulla riva opposta all’interno del porto. Sbarcati dal traghetto, visitiamo la seconda torre, interessante solamente per la vista dalla terrazza. Lasciata anche la seconda torre, percorriamo il breve tratto di camminamento sulle antiche mura, che ci separa dalla terza torre, detta “della lanterna” a causa del faro posizionato su di essa. Questa torre, usata anche come prigione, riporta sui muri interni incisioni dei prigionieri.
Terminata la visita alle torri, facciamo una passeggiata per il centro. Per cena ci affidiamo al locale Bufalo Grill, nota catena di ristoranti Francesi. Dopo cena, breve passeggiata per qualche foto in notturna prima di rientrare in Hotel.

Martedì 23 Agosto 2005
Lasciamo La Rochelle dopo una buona colazione alla volta della vicina Île de Ré. L’isola è collegata alla terra ferma da un ponte di 3 Km, attraversamento a pagamento A/R 19.55€.
Appena giunti sull’isola, vediamo le indicazioni per Fort de la Pree che però troviamo chiuso. Proseguendo la strada, arriviamo all’Abbaye de Chateliers, antica abbazia diroccata. A breve distanza dall’abbazia, raggiungiamo Saint-Martin-de-Ré, la città più grande dell’isola, circondata da una possente cerchia di mura. Carino il centro e il porto dei pescatori. All’estremità dell’isola si trova il faro des Baleines, visitabile (ingresso 2.50€). Molto bella la scala a chiocciola interna e la camera del custode, interamente rivestita di legno, posta esattamente sotto alla sala del faro. Molto bello il panorama dalla sommità.
Usciti dal faro, facciamo una passeggiata sui bordi di una vasca artificiale, visibile grazie alla bassa marea, destinata all’allevamento dei molluschi dove è severamente vietata la pesca ai non residenti. Lasciato il faro, proseguiamo il nostro viaggio lungo la costa opposta dell’isola, ritorniamo ad attraversare il lungo ponte per raggiungere la terra ferma, per poi dirigerci a Rochefort. Raggiunta la città, cerchiamo l’ultimo ponte trasbordere esistente in Francia.
Il ponte trasbordere de Martrou, è una strana struttura, necessaria per permetter il passaggio delle grandi navi nel canale che raggiunge il centro della città e, nello stesso tempo, permette l’attraversamento da parte del traffico ordinario. Il funzionamento, a grandi linee, è quello di una gru a ponte. Al carrello motorizzato, situato ad un altezza sufficiente per permettere il passaggio delle navi, è appesa una piattaforma su di cui sono trasportati i passeggeri.
Proseguiamo il viaggio fino a Brouage, villaggio fortificato nel 1600. Si tratta di un'ottima testimonianza di architettura militare Francese. Possibile effettuare la passeggiata sulle mura. Lasciato Brouage ci spostiamo sulla costa per visitare il faro di Coubre, alto 64 metri. Purtroppo arriviamo troppo tardi e la biglietteria è appena stata chiusa. Peccato! La vista dalla cima dovrebbe essere spettacolare.
L’intera zona è molto turistica e incontriamo parecchio traffico. Decidiamo di allontanarci per cercare un alloggio, troviamo una C/H in una fattoria nei pressi di Royan.

Mercoledì 24 Agosto 2005
La giornata prevede lo spostamento in Aquitania, altra regione famosa per i suoi pregiati vini. Per raggiungere l’Aquitania, dobbiamo attraversare il grande golfo formato dalla confluenza dei fiumi Dordogna e Garonna. L’attraversamento è possibile utilizzando il traghetto di linea che copre la tratta Royan- Le Verdon-sur-Mer, il biglietto costa 26.80€, in poche decine di minuti raggiungiamo la riva opposta.
Sbarcati dal traghetto, cerchiamo le indicazioni per il faro di Cordouan, che secondo la nostra guida è raggiungibile a piedi con la bassa marea. Raggiunta la spiaggia, notiamo che in realtà il faro si trova parecchio al largo. Rientrati sconsolati in città, quasi per caso, ci accorgiamo di un piccolo chiosco che propone un escursione in barca proprio per raggiungere il faro. La fortuna continua ad assisterci, riusciamo ad imbarcarci utilizzando 2 biglietti rimasti liberi da persone che avevano disdetto la prenotazione all’ultimo minuto (21€). Durante la navigazione, leggendo l’opuscolo che ci è stato consegnato assieme ai biglietti, capiamo cosa intendeva dire la nostra guida. Il faro è costruito su di uno scoglio a 3 km dalla costa, nei pressi di una secca, durante la bassa marea, si forma una grande isola che una volta raggiunta in barca, permette di raggiungere il faro a piedi. La visita è legata ai tempi della bassa marea, quindi, gli orari di partenza e rientro sono variabili nel corso dell’anno e subordinati dalle condizioni atmosferiche. Raggiunto il faro con il battello principale, veniamo trasbordati su di una barca più piccola e portati su di un approdo in cemento, la marea è in fase discendente e l’isola non è ancora affiorata. Purtroppo sono in corso opere di consolidamento alle fondamenta del faro, per tanto, sono presenti impalcature e macchinari che rovinano il paesaggio. Una volta entrati all’interno, veniamo accolti dal custode, il faro di Cordouan è uno dei pochi ancora abitato per tutto l’anno. La torre del faro, è composta da tre sale sovrapposte, collegate da una scala a chiocciola. Nel piano di mezzo è ricavata una piccola chiesa dedicata alla Madonna. Raggiunta la vetta, possiamo ammirare la grande isola che si è formata con il ritiri dell’acqua. Usciti dal faro, per tornare a bordo della nostra barca, dobbiamo percorrere quasi 1 Km sulla sabbia, ed entrare in acqua per raggiungere la barca che non poteva avvicinarsi di più.
Rientrati a Le Verdon-sur-Mer, percorriamo la N215 fino a raggiungere Pauillac, famosa per i suoi immensi vigneti. Proseguiamo fino a Bordeaux, cerchiamo un alloggio, poi ci rechiamo in centro per una breve visita. Visitiamo esternamente la bella cattedrale, in parte recentemente ripulita, e facciamo una passeggiata nelle strette vie del centro.

Giovedì 25 Agosto 2005
La nostra vacanza volge al termine. Prima di lasciare il nord della Francia per iniziare il lungo viaggio di rientro, ci rimane da visitare un grande spettacolo naturale. Lasciamo il nostro albergo nelle vicinanze di Bordeaux, imbocchiamo la A63 poi la A660, fino a La Teste-de-Buch, da qui l’autostrada si trasforma in super strada diventando D218, iniziando a costeggia l’oceano. Questa zona è ricca di campeggi, alberghi e parchi di divertimento, essendo da sempre, la zona preferita dagli abitanti della regione per trascorrere le vacanze.
A metà mattinata, raggiungiamo le Dunes du Pilat, le dune di sabbia naturali più alte d’Europa. Una montagna di sabbia alta 270 mt e lunga diversi chilometri, che l’incessante vento continua ad accumulare. L’accesso è libero, la difficile scalata è agevolata da una scala appoggiata sul fianco della duna. Una volta raggiunta la sommità, veniamo investiti da un fortissimo vento misto a sabbia, molto fastidioso. Purtroppo la giornata è nuvolosa, ma fortunatamente al momento non piove. Facciamo una lunga camminata, molto faticosa, sulla cresta della duna per raggiungere la vetta più alta, mentre alcuni bambini si divertono a scivolare verso valle. Dalla sommità della duna si gode una stupenda vista: da un lato la costa e la duna stessa, dall’altro, la grande pineta che ricopre l’entroterra. Ripercorriamo a ritroso il nostro faticoso cammino fino a raggiungere la macchina e partiamo per iniziare il viaggio di rientro.
A metà pomeriggio arriviamo a Carcassonne, famosa città medioevale nel sud della Francia. La ricerca dell’alloggio risulta particolarmente difficile, sia per l’orario tardo che per il gran numero di turisti presenti. Dopo alcuni tentativi troviamo una camera in un motel di qualità abbastanza scadente. Dopo aver risolto il problema dell’alloggio, ci dirigiamo in centro per la visita della città, bella la passeggiata tra le mura e le vie del borgo, purtroppo non riusciamo a visitare l’interno del castello. Sicuramente la cosa più bella della città è ammirarla da lontano. I due punti migliori sono sulla collina alle spalle della città e a valle nelle vicinanze dell’antico ponte medioevale, dove facciamo anche qualche bella foto in notturna con le mura illuminate.

Venerdì 26 Agosto 2005
Lasciato il nostro pessimo alloggio, ci fermiamo nel vicino centro commerciale per fare colazione, il motel non la forniva. Scopriamo quanto siano cari in Francia un caffelatte e una pasta, 6€ a testa!
Partiamo alla volta dell’Italia percorrendo l’autostrada del sud. Arrivati nei pressi di Aix-en-Provence, lasciamo l’autostrada per visitare l’Abbazia di Selvacan (ingresso 6.10€), una delle tre grandi abbazie Benedettine presenti in Provenza. All’interno del complesso, sono visitabili la chiesa e i dormitori, realizzati nella tipica austerità romanica, codificata negli scritti dell’ordine monastico.
In un primo momento, avevamo pensato di fare una sosta in questa zona, ma visto che la visita termina verso le 14, decidiamo di proseguire il viaggio e rientrare in Italia.

 

7 commenti in “Borgogna e Valle della Loira
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    srdlxf dmhnzkjof
    20/08/2007 15:36

    jxuet hdpjkuwil ncgetphxz xrgyuq jazkgyswd pbukti gtwkzs

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    Francois
    19/10/2006 14:31

    Vero... specialmente la prima foto (Annecy di sera) è meravigliosa. ;-)

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    barrbara
    17/10/2006 09:00

    Grazie per le didascalie, Fabio! Hai fatto delle foto meravigliose!

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    Fabio
    16/10/2006 13:20

    Scusate mi sono dimenticato di inviarle 1 Il centro di Annecy 2 L’hotel dieu a Beaune 3 Auxerre la cattedrale 4 Sully sur Loire visto dal giardino 5 Palazzo reale di chambord 6 Il castello di Chenonceaux 7 Il castello di Amboise 8 Il castello di Villandry 9 Il faro di Cordouan 10 Le mura di Carcassonne

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    barrbara
    14/10/2006 11:48

    Lo so che non è colpa vostra, non volevo muovere una critica nei vostri confronti. ;) Un saluto!

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    Lo Staff
    14/10/2006 09:22

    Non sempre ci vengono fornite didascalie riguardanti le foto!

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    Barrbara
    13/10/2006 19:22

    Complimenti, bel viaggio! Le foto sono molto belle, ma le didascalie? ;)

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