Pian del Cansiglio: una riflessione ed una preghiera in un posto dimenticato dalla storiografia

Passeggiare tra boschi e foreste, ammirando la natura ed i panorami, in un ambiente rilassante, senza però scordare i tragici fatti storici che si svolsero in questa zona.

Per una giornata di relax passeggiando nei boschi, per ammirare la natura e per respirare aria pura è doverosa una tappa a Pian del Cansiglio. Qui, alla fine, con la visita alla foiba del “Bus de la Lum” è doverosa una riflessione ed una preghiera ai caduti della guerra civile del 1943-1945.L’accesso all'altopiano può avvenire o da sud attraverso la valle della Crosetta che si raggiunge da Vittorio Veneto (TV) o da nord dalla valle del Campon nella zona dell'Alpago (BL).
Personalmente, ho preferito la prima ipotesi. In pratica, prendere l’autostrada A27 direzione Belluno ed uscire a “Conegliano Veneto”. Proseguire, poi, in direzione “Vittorio Veneto”, qui entrando si troverà a destra la deviazione per il Cansiglio oppure “Bosco del Cansiglio”.

Una piccola parentesi: il “Bosco del Cansiglio” (o “Bosco dei Dogi”) rappresentò il principale fornitore della materia prima della potente flotta della Serenissima. Per la sua importanza e vitalità militare fu infatti sempre tutelato e protetto dalla Repubblica Veneta, anche con pene molto severe per i trasgressori. Qui dagli imponenti arbusti del bosco nascevano, nell’Arsenale di Venezia, le “galere” che solcavano il mediterraneo. La tradizione narra che, unica eccezione, la figlia del capo guardiaboschi potesse maritarsi con l’aristocrazia veneziana. Ciò per testimoniare quanto era importante il ruolo rivestito…

Ritornando all’itinerario: seguire l’indicazione del “Bosco del Cansiglio” per alcuni chilometri (il percorso è ben segnalato con cartelli di indicazione turistica). Una volta arrivato al bosco, superare il “passo della Crocetta” e proseguire sempre sulla strada principale, sino a scendere nella piana (Pian del Cansiglio). All'ingresso, si avrà alla destra un locale pubblico, e a sinistra un piccolo impianto di risalita. Lungo la strada si può ammirare il paesaggio e, sulla piana, ci si può fermare per godere i colori del bosco (è preferibile l’autunno per i meravigliosi colori), le Prealpi all’orizzonte e l’Altopiano in generale (volendo si può salire sul Monte Pizzoc, seguendo l’apposito itinerario ed indicazioni).

L’orario indicato per raggiungere Pian del Cansiglio è nella prima mattinata. A quest’ora meglio si può gustare il paesaggio. La nebbia, presente spesso nella conca, avvolge l’ambiente circostante rendendo un’immagine unica (è infatti in questo scenario, che sono riuscito a fotografare dei cavalli al galoppo all’orizzonte). Al mattino si può, poi, meglio assaporare la quiete e la tranquillità prima delle gite fuoriporta della domenica.

Si può proseguire, poi ed alla terza laterale destra, si troverà l'indicazione per il “Bus de la Lum”; imboccarla (pure con l'auto), e portarsi davanti sino ad un'area per pic nic. Qui si troveranno varie indicazioni apposte su un pannello riportanti età e ritrovamenti archeologici della zona del “Bus de la Lum”. All’ingresso del bosco, risulteranno apposte le frecce del sentiero “Bus de la Lum – sito archeologico”. Per avventurarsi nel bosco, è consigliabile munirsi di abbigliamento adatto sia per il terreno sconnesso che per gli sbalzi termici e la massiccia umidità dell’ambiente.

Nel silenzio del bosco, rotto dai salti degli scoiattoli sugli alberi, in pochi minuti si arriverà al sito archeologico che altro non è che una foiba.
Si rimane colpiti dal trovarsi di fronte un tremendo crepaccio (profondo circa 200mt) sormontato da una croce in ferro di tre metri e mezzo (eretta dall’associazione “Silentes Loquimur”) ed un Tricolore che rimangono a veglia e monito alle generazioni sui tragici fatti avvenuti sul finire della seconda guerra mondiale. Una targa, del Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, ricorda: “1943-1945 ai Caduti senza nome”.
Di fronte, lo spaventoso inghiottitoio naturale di origine carsica: la foiba. Nessun’altra indicazione oltre a quanto descritto, null’altro spieghi che cosa successe sul finire della guerra. Niente infatti cartelli descrittivi od altre spiegazioni, ciò nonostante l’itinerario sia ben segnalato nel bosco. Quasi l’oblio, quasi a voler dimenticare che cosa avvenne lì di tanto spaventoso.

Solo al rientro, incuriosito da quanto visto, ho approfondito l’argomento e da internet si apprende che in quella foiba furono scaraventati centinaia di militari italiani (della RSI e tedeschi), ma anche civili (donne e uomini) “con i polsi legati con filo di ferro rinserrato con le pinze”...

Per concludere, una preghiera od un fiore, in questo angolo del Cansiglio, circondato dal silenzio può comunque, alimentarne la memoria e far terminare una giornata dove pensieri e riflessioni possono spaziare tanto nell’azzurro del cielo che nel buio di un crepaccio nel sottosuolo...

Altri luoghi da visitare
Nei dintorni (oltre alla conosciutissima Tambre) si può visitare Fregona (col suo caratteristico campanile) e, non distante, Ormelle. Nella sua frazione di Tempio è presente un antico complesso di epoca medievale costruito come stazione dall'ordine dei cavalieri Templari. E’ ancora oggi visitabile ed utilizzato come normale chiesa dedicata a Santa Maria.Per l'ottimo rapporto qualità-prezzo si segnala l'agriturismo "Le Rotte".
Qui si potrà degustare un'eccellente cucina tipica, in un ambiente ben
caratteristico con una veduta, dall'alto, sul bellissimo paesaggio
circostante.

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