Seychelles low cost!

Il paradiso senza spendere un capitale? Si può fare!

Con diversi mesi di ritardo eccomi qui a raccontare la mia ultima esperienza di viaggio: le tanto sognate Seychelles!
A gennaio, girovagando per i siti web di viaggi e sognando una partenza per paesi esotici, mi capita di vedere un volo della Emirates per Mahè in offerta a 499 euro a persona, tasse incluse. Di lì alla prenotazione il passo è breve: ne parlo con mio marito e lo convinco immediatamente che, anche se l’idea che avevamo era quella di andare alle Maldive, un volo a quel prezzo per le Seychelles non ci sarebbe mai più capitato, quindi concorda e prenotiamo il volo. Per quanto riguarda il pernottamento, raccolgo informazioni in ogni dove (internet, ovviamente, è la mia fonte preferita), leggo diari di viaggi di chi c’è stato prima di me in faidate e mi decido a prenotare le sistemazioni sull’isola di Praslin e su quella di La Digue: 4 notti all’hotel La Cuvette, sulla prima isola, e 4 notti presso la guest house La Bernique, sulla seconda isola.Siamo partiti il 12 marzo alle 21.15 con volo Emirates da Malpensa: volo molto confortevole e cibo a bordo di livello decisamente superiore ai voli di linea delle altre compagnie aeree. Scalo a Dubai, dove al ritorno ci fermeremo per qualche ora, prendendo una coincidenza che ci lasciasse qualche ora per uscire dall’aeroporto con un auto a noleggio e fare un giro per la città.
Arrivati a Mahè alle 13.15 del 13 marzo abbiamo il traghetto per Praslin alle 16.00, prenotato già dall’Italia con Catcocos che, scopriremo, ci impiega lo stesso tempo della Inter Island Ferry ma costa 84 € a persona (a/r Mahé/Praslin/Mahè) invece dei 60 € della Inter Island Ferry (Tel. +248 232329/232394). Questi ultimi non hanno l’indirizzo e-mail e quindi dall’Italia sono raggiungibili solo telefonicamente, ma noi, che abbiamo contattato via e-mail soltanto la Catcocos per prenotare (perché era l’unica che conoscevamo!), abbiamo dovuto comunque chiamarli perché non hanno mai risposto alla mail (a quanto pare, l’e-mail non è ancora un mezzo molto utilizzato alle Seychelles)! Ovviamente, l’esperienza insegna e, una volta al porto di Mahè, abbiamo visto che c’era anche quest’altra compagnia (di cui nessuno parlava nei diari di viaggio) che effettuava la stessa tratta ad un prezzo decisamente minore, così abbiamo preso il foglio con gli orari ed i numeri di telefono in modo da poterla contattare per il rientro. La Inter Island Ferry effettua servizio tra Mahè e Praslin, ma anche tra La Digue e Praslin (al prezzo di € 14 a/r contro i € 20 della Catcocos). Tenete presente che gli orari delle due compagnie sono molto simili e che la durata della traversata è la medesima (stiamo infatti parlando dello stesso tipo di mezzo di trasporto, un catamarano). L’unica differenza è che Catcocos vi viene a prendere con la navetta in aeroporto, mentre se scegliete la Inter Island Ferry dovrete pagarvi un taxi, ma, se siete almeno in due, un taxi lo pagate di certo ben meno di € 24 a tratta!
Una volta arrivati a Praslin abbiamo preso un taxi fino all’Hotel La Cuvette, che si trova a Grand Anse: il prezzo inizialmente richiesto era di € 15, ma se si ha voglia di contrattare si riesce a scendere a 10. L’Hotel La Cuvette è a pochi passi dal mare, in una stradina interna. E’ un hotel molto semplice, a conduzione familiare e le signore che lo gestiscono sono molto cordiali.
Le camere erano un po’ piccoline ma abbastanza pulite e dotate di ventilatore. Vi era anche una piccola piscina ed un patio con tavolo e sedie. Senza infamia e senza lode, possiamo dire. Ma, d’altronde, con € 70 a notte (prima colazione inclusa) pensavamo di non poter pretendere di più alle Seychelles…Una nota per la colazione: ci veniva chiesto tutte le mattine che cosa desideravamo mangiare e loro preparavano il tutto sul momento (anche perché oltre noi, c’erano soltanto un paio di coppie di seychellesi, che da Mahè andavano in vacanza lì).

Nei 4 giorni trascorsi a Praslin abbiamo visitato:
la Vallée de Mai (costo ingresso € 20 a persona, un po’ troppo caro a nostro parere), un parco con una vastissima vegetazione locale che, in fondo, potete ammirare un po’ in tutta l’isola;
l’isola di Curieuse + snorkeling a St. Pierre (al costo di € 25 a persona pranzo escluso, con Robert, un bravissimo ragazzo dall’aspetto forse poco “rassicurante”, ma potete fidarvi - il suo n. di cell. è 571444). Curieuse è bellissima e forse è lì che abbiamo visto la spiaggia più bella delle Seychelles, quindi merita sicuramente una visita, in più la sosta a St. Pierre per fare snorkeling vale la pena, visto che alle Seychelles non sono tantissime le spiagge da cui si può partire per fare snorkeling. Per quanto riguarda il pranzo, noi quel giorno siamo passati da Briz (take-away vicino all’hotel La Cuvette) ed abbiamo acquistato 2 hamburger e 2 sandwich x 95 rupie (circa € 5); ad altra gente che aveva prenotato l’escursione a Curieuse (non con Robert) era stato detto che il pranzo era compreso e invece hanno dovuto poi pagarlo a parte;
la spiaggia di Côte d’Or, niente di particolare e con un mare abbastanza insignificante anche in considerazione del fatto che l’acqua è molto bassa (e quindi caldissima, quasi “stagnante” direi), Grand Anse (anche questa soggetta a bassa marea ma sicuramente più bella rispetto a Côte d’Or), Anse Georgette (molto, molto bella, con un mare di un azzurro intenso difficile da descrivere), Anse Lazio (bella ma, purtroppo, nel nostro caso non ce la siamo goduta abbastanza, causa sole che andava e veniva…). Per raggiungere queste ultime due spiagge, tenete presente che c’è una bella camminata da fare sotto il sole dal punto in cui vi lascia il bus, quindi, mi raccomando, scarpe/ciabatte comode!
A Praslin abbiamo praticamente girato sempre in autobus (costo 7 rupie a tratta, a persona), tranne una sera che eravamo andati a cena da Le Laurier (a Côte d’Or) e siamo tornati indietro in taxi con € 15.
A proposito del famoso ristorante Le Laurier, possiamo dirvi che si pagano € 30 a testa per un’ottima cena, con molta scelta di piatti di ogni genere (antipasti, carne, pesce, pasta, etc.), il tutto a buffet, e che è bene prenotare con un minimo di anticipo.
Per quanto riguarda gli altri pasti, a titolo esemplificativo e per farvi un’idea dei costi, siamo andati un paio di volte a pranzo alla gelateria Da Luca a Côte d’Or (2 coppe di gelato con frutta per € 13; 2 pizze, 2 coke e un’acqua per € 19); una volta all’André’s Café, dove ci hanno attirati con l’inganno, facendoci credere di essere la nuova gestione del Sunset Café e dove abbiamo mangiato il tonno al burro d’aglio, il pollo alla griglia, 1 coca ed un’acqua per € 31; una volta da Briz dove, per 315 rupie (circa € 16), abbiamo mangiato gamberi grigliati, patate fritte, 2 porzioni di pollo con riso e verdure, 2 birre e un’acqua; una volta al Sunset Café (dove abbiamo cenato con circa € 4!). In conclusione, i posti che ci sono piaciuti di più sono Briz e il Sunset Café, i 2 take-away dove vanno a mangiare i seychellesi in zona Grand Anse, poiché sono i più onesti e quelli dove potete assaggiare qualche piatto locale senza spendere molto. Peccato che li abbiamo scoperti a metà vacanza, altrimenti ci saremmo sicuramente risparmiati la cena all’André’s Café, già solo per il comportamento “scorretto” che hanno avuto nei nostri confronti! Tra l’altro, se decidete di fermarvi ad Anse Lazio per il pranzo, organizzatevi e portate qualcosa da mangiare con voi, altrimenti finirete per mangiare un panino che vi andrà di traverso per quanto ve lo faranno pagare! (noi abbiamo preso 1 lattina di coca ed una bottiglia grande di acqua al Bon Bon Plume per € 7).
Un episodio accaduto a Praslin: sugli autobus, per fare il biglietto, non accettano banconote di grosso taglio (mi pare 100 rupie), ma noi – dopo un’attesa durata parecchio – siamo saliti ugualmente sul bus con la nostra bella banconota e l’autista voleva farci scendere poiché non poteva darci il resto. Tira e molla, l’autobus non partiva e una signora del posto davvero gentile si è offerta di pagare il nostro biglietto. Eravamo senza parole e l’abbiamo ringraziata un numero infinito di volte…Auguriamo a quella signora tutto il bene possibile per la generosità dimostrata e, dentro di noi, pensiamo che in Italia una cosa simile non sarebbe mai potuta accadere.

Dopo 4 giorni siamo partiti alla volta di La Digue, questa volta con la Inter Island Ferry (€ 7 a persona). Arrivati a La Digue, abbiamo avuto l’impressione di essere tornati indietro nel tempo: poche macchine (credo fossero soltanto taxi), tante biciclette e qualche “carrocoibuoi-taxi”. Dal porto abbiamo preso un taxi (auto!) per arrivare alla guest house La Bernique, pagando € 5 (questa volta senza contrattare, visto che il prezzo ci sembrava equo). Arrivati a La Bernique, siamo stati accolti dalla titolare (che parla un buon italiano, avendo vissuto per un certo periodo in Calabria) che ci ha offerto un ottimo succo di frutta e ci ha mostrato la “stanza”: molto spaziosa, dotata di zanzariera a soffitto sopra al letto (che così sembrava un letto a baldacchino) e di ventilatore a pale, piccolo frigorifero (utilissimo!) e un bel bagno spazioso anch’esso. Il tutto immerso in un bellissimo giardino, sul quale si affacciava il nostro patio composto da due sedie sdraio e un piccolo tavolino. Devo dire che questa sistemazione ci è piaciuta molto e ci siamo trovati molto bene. Il costo del pernottamento è stato di € 65 a notte, a camera, colazione esclusa.
Per quanto riguarda la colazione ed il pranzo, seguendo i consigli di chi già era stato a La Digue prima di noi, siamo andati quasi tutti i giorni a comprare briosh e pizzette da Grégoire, il negozio più grande dell’isola, e ci siamo trovati bene spendendo poco (a titolo d’esempio, 6 brioches + 6 pizzette per 120 rupie, cioè circa € 6).
La Digue è molto caratteristica per la sua particolarità di essere molto piccola (lunga 4 km circa) e quindi visitabile in bicicletta (noleggiate tramite La Bernique, al costo di € 20 ciascuna per tutta la settimana). Abbiamo visitato le spiagge di Anse Source d’Argent (l’accesso a questa spiaggia costa € 4 a persona ed è giornaliero; dopo 2 ingressi il terzo è gratuito), Anse Severe, Grand Anse, Petite Anse e Anse Cocos. Per quanto riguarda Source d’Argent, noi siamo rimasti un po’ delusi, perché praticamente non è balenabile, in quanto l’acqua è bassissima; inoltre, per scoprire la bellezza di questa spiaggia, vi consiglio di fotografarla/guardarla dal mare piuttosto che dalla spiaggia: infatti, se dalla spiaggia non vedrete nulla di diverso rispetto alle altre spiagge delle Seychelles, dal mare fa tutto un altro effetto, proprio per il contrasto tra mare, cielo, vegetazione e massi di granito. Anse Severe è carina per fare snorkeling (attività non facilmente praticabile alle Seychelles, a meno che non usciate in barca), le altre 3 spiagge si trovano nel sud dell’isola e nel periodo in cui siamo andati noi c’era molta corrente e dei cavalloni enormi! Se non sapete nuotare più che bene, evitate di fare il bagno, e anche se sapete nuotare benissimo, fate attenzione! Inoltre, raggiungere Petite Anse e Anse Cocos richiede una bella scarpinata su per le rocce e, nell’ultimo tratto, in mezzo ad una specie di steppa (così la chiamavo io!), quindi sicuramente non andateci con le ciabattine infradito, perché sareste costretti a fermarvi a Grand Anse. E’ anche vero che vista Grand Anse, le altre due sono semplicemente la copia della prima ma più piccole e con meno ombra, quindi a voi la scelta…

Come già tutti prima di noi hanno scritto, portatevi delle torce per girare la sera (è davvero buio pesto e questa è una cosa bellissima per noi che siamo abituati a vivere in città con inquinamento luminoso elevatissimo!) e state lontani dai cani che, a volte, non sono tanto simpatici.
Per quanto riguarda le cene, vi riassumo brevemente la nostra esperienza:
cena da Zerof: niente di particolare, anzi, la sera che ci siamo andati noi (insieme ad una coppia di italiani che c’era già stata) non si è mangiato particolarmente bene e le porzioni erano anche scarse (la coppia che era con noi concordava ed ha detto che nei giorni precedenti avevano mangiato decisamente meglio). Forse siamo stati sfortunati noi!
cena allo Chateau St. Cloud (convenzionato con Bernique, serve cena a buffet ma solo alcune sere della settimana: informatevi prima!): con 200 rupie a testa + le bevande a parte, abbiamo mangiato di tutto da un buffet molto ricco e l’abbiamo sicuramente preferito al tanto decantato Zerof. In totale, bevande comprese, abbiamo speso 32 € in due.
cena al Tarosa: senza infamia e senza lode come qualità del cibo, ma carino per il fatto che si trova sul mare (in zona porto) e perché la domenica, se non sbaglio, c’è musica dal vivo. Costi: 1 piatto di pasta + 1 porzione di pollo alla griglia con contorno e bibite 361 rupie.
cena al takeaway vicino al porto (l’unico, credo!): così così la qualità del cibo (rispetto ai takeaway di Praslin) ma se volete mangiare spendendo poco, ci potete andare.
Inoltre, se dovete comprare bibite, biscotti, ghiaccioli “locali”, snack, etc. potete andare al Rita’s Shop (non ricordo dove si trova, ma girando in bicicletta lo troverete senz’altro!) dove fare la spesa costa pochissimo.
Il 21 marzo siamo ripartiti alla volta di Mahè facendo tappa a Praslin con la Inter Island Ferry. Una volta a Mahè, visto che il nostro volo sarebbe partito all’1.45, abbiamo deciso di prendere un taxi che ci ha lasciato in centro, abbiamo cenato in uno dei nostri tanto amati takeaway e, per ingannare ancora un po’ di tempo prima di tornare in aeroporto, ci siamo seduti a bere qualcosa in uno dei locali di Mahè.

Che dire, questo viaggio alle Seychelles ci è piaciuto, ma non tanto quanto pensavamo. Forse perché la nostra anima vagabonda non è stata sufficientemente stimolata, forse perché da una delle mete turistiche più ambite a livello mondiale ci aspettavamo maggiore varietà o forse perché dopo aver visto Mauritius il nostro cuore è rimasto lì. Comunque, se devo essere sincera, per me non vale assolutamente la pena fare così tante ore di viaggio per vedere solo mare che, tra l’altro, non è neanche sempre balenabile…Posso senz’altro dire, però, che tra La Digue e Praslin ho preferito La Digue perché più vicina alla mia idea di vacanza “esplorativa” (e perché con la bicicletta vai dappertutto e a qualsiasi ora!). Alla prossima!

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