Una giornata a Sulmona e Scanno

Una bella gita con meta due dei più caratteristici centri storici dell’Abruzzo

Quando non si dispone di una manciata di giorni per concedersi una pausa di natura turistica, lontano dalla routine e alla scoperta di qualcosa di nuovo e di bello, è buona abitudine spostarsi nei territori limitrofi a quello in cui si risiede. Non molto distante dalla Regione Campania si trova l’Abruzzo, una terra veramente bella per esser completa sia di mare che di montagna. Ed il periodo dell’anno più indicato per apprezzare la sua parte verde e montagnosa è forse la primavera.
Da Benevento in un paio di ore si raggiunge la città di Sulmona, in provincia de L’Aquila. E, ad appena 31 Km dalla famosa patria dei confetti, c’è Scanno, dove vale la pena visitare sia il lago che il paesino.

Itinerario
SULMONA
La città è collocata a 405 metri sul livello del mare e conta poco più di 25 mila abitanti. La sua fama è legata ai personaggi illustri che in essa ricevettero i natali (il poeta dell’antica Roma Publio Ovidio Nasone, autore delle Metamorfosi, e i Papi Celestino V e Innocenzo VII) e alla secolare tradizione della produzione dei confetti. Quanto a questi ultimi, vengono utilizzate le mandorle di Avola, che sono tra le più pregiate esistenti. Per la loro squisitezza e raffinatezza i confetti di Sulmona sono conosciuti un po’ ovunque; ve ne sono di vari tipi, come è possibile constatare passeggiando per la città, dove si contano numerosi punti vendita che fanno mostra, già dai banchi posti sulla strada o dalle vetrine, di coreografiche e colorate creazioni dolciarie, per lo più fiori. Pare, ad esempio, che il poeta Giacomo Leopardi adorasse i confetti “cannellini” con il cuore di cannella. In ogni caso, i confetti sono da sempre simbolo di buon augurio, la cui esistenza risalirebbe già al 400, e quelli di Sulmona - ve ne sono per tutti i palati - sono veramente ottimi! Alle scolaresche (almeno negli anni passati accadeva) è possibile anche organizzare una visita presso le fabbriche locali per assistere alla lavorazione di questi dolci.
Ma parlare della città solo per gli aspetti poc’anzi considerati è riduttivo: Sulmona è bella perché ha un centro storico incontaminato rispetto al trascorso del tempo e che si presenta al visitatore come un vero e proprio “salotto”!
Secondo la tradizione letteraria, la fondazione della città sarebbe da collegare con la figura di Solimo, eroe della Frigia compagno di Enea, che qui approdò dopo la fuga dalla furia dei Greci seguita alla distruzione di Troia. Dal nome dell’eroe deriva anche il nome della città.
La città è sovrastata dai monti Majella e Morrone e dal centro cittadino, al di là del lungo e scenografico acquedotto medievale, lo sguardo si perde nel verde degli alberi che li vestono e nel bianco della neve residuante sulle vette più lontane (il periodo di riferimento è la primavera). Il cuore urbano è circondato da più porte. Corso Ovidio, Piazza XX Settembre, la Chiesa di S. Maria della Tomba, la Cattedrale, Piazza Garibaldi sono tra i punti focali di Sulmona; ma ve ne sono molti altri, fatti soprattutto di chiese. In Piazza XX Settembre, una delle piazze storiche di Sulmona, svetta la statua in bronzo dedicata al poeta romano Ovidio, raffigurato nell’atto di poggiare i piedi su due libri. Alla base della statua si possono vedere le incisioni dei versi che Ovidio dedicò a Sulmona durante l’esilio: “Sulmo mihi patria est” e “pelignae dicar gloria gentis ego” (io sarò chiamato gloria della gente peligna).
Un consiglio di cui nessuno potrà pentirsi è quello di raggiungere Sulmona via panorama, ossia evitando l’autostrada, per poter ammirare il bel paesaggio che ad essa conduce.

SCANNO
Anche se diverso, non è da meno di Sulmona (come del resto i paesini che là intorno si incontrano sulla via). Ha un lago a forma di cuore che incanta e lungo il quale è possibile intrattenersi piacevolmente, all’aria aperta o in apposite strutture ristorative.
Al paese si arriva tramite una strada ricca di tornanti (un po’ come per la Costiera Amalfitana). Questo, costruito in pietra in mezzo al verde, è considerato - a giusta ragione - uno dei borghi più belli d’Italia.
Il nome "Scamnum" deriva dal luogo, simile ad uno "sgabello", con le case tutte addossate fra loro, in modo che le strade risultino essere molto strette, con numerosi vicoli ciechi. La maggior parte delle abitazioni del centro storico è raggiungibile solo attraverso ripide scalinate esterne con pianerottoli, dette "cimmause" (cimmose), frequentate dalle donne per prolungare i lavori domestici ed artigianali, sfruttando al massimo la luce del giorno. Ancora oggi, nei vicoli di Scanno, è facile incontrare donne anziane del posto che indossano il tradizionale abito nero con la gonna lunga e il copricapo a forma quadrata. Un incontro imperdibile!

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