Chi si trova nei dintorni di Roma non dovrebbe perdersi la visita di Villa Adriana a Tivoli, bastano due ore per fare un viaggio a ritroso nel tempo.
Consiglio l'acuisto della guida“Villa Adriana Tivoli e Villa d’Este nel passato e nel presente”della serie Guide con ricostruzioni “come era come è” della Vision srl – Roma, notevole perché arricchita da fotografie e lucidi sovrapponibili che consentono di farsi un’idea di quale fosse lo splendore passato della villa. La guida è in vendita presso la bancarella posta vicino all’ingresso al prezzo di € 8,00.Di ritorno dalla Sicilia e provenienti da Napoli facciamo una sosta a Tivoli e immediatamente ci proiettiamo al tempo della Roma imperiale visitando Villa Adriana.
Di Tivoli, la Tibur romana, è molto nota Villa d’Este soprattutto per i giardini rinascimentali, ma Villa Adriana ha costituito la cava cui attingere per procurare marmi preziosi ed è stata l’esempio di costruzione cui ispirarsi per edifici successivi.
L’Imperatore Adriano, che ha lasciato a Roma opere immortali quali il Pantheon e il Mausoleo poi trasformato dai Papi in Castel S. Angelo, e che è stato l’ideatore del famoso vallum costruito in Britannia, era, come il suo predecessore e tutore, Traiano, di origine iberica essendo nato ad Italica, vicino all’attuale Siviglia.
Fu proclamato imperatore nel 117 d.C. all’età di 40 anni e morì nel 138 nominando suo successore Antonino Pio.
La Villa occupa un esteso pianoro alle falde dei Monti Tiburtini, ed è immersa in un paesaggio dolce e ridente ricco di ulivi, cipressi e pini mediterranei.
Le varie parti della Villa vennero denominate dall’Imperatore con i nomi dei luoghi e dei monumenti famosi dell’esteso Impero da lui visitati per consolidare e promuovere la romanità.
Il complesso che copre una superficie di circa 120 ettari, si presenta all’ingresso come un immenso parco – giardino disseminato di monumentali edifici. Si notano immediatamente la particolare tecnica di costruzione dei muri massicci e le più diverse “soluzioni architettoniche che consentono tra l’altro, lo sviluppo di una rete sotterranea di strade carrabili e passaggi pedonali in modo che il traffico di veicoli e il personale di servizio non interferisse con i percorsi destinati all’ufficialità, evitando anche rumori, polvere ed intasamenti.”
Il Criptoportico, il Pecile, doppio portico, che racchiude la vasta piscina centrale, sotto il quale si poteva passeggiare in ogni stagione perché perfettamente orientato: d’inverno a sud e d’estate a nord, e la sala dei filosofi sono tra gli ambienti che mi colpiscono maggiormente.
Poi continuando nella visita arriviamo al cosiddetto Teatro Marittimo, singolare edificio a pianta circolare costituito da un’isoletta su cui pare fosse costruita una piccola Villa, luogo per il soggiorno e il riposo dell’Imperatore, completa di terme; oltre il fossato corre un portico anulare sorretto da colonne ioniche che ha fatto erroneamente pensare ad un teatro il cui palcoscenico era situato sull’isoletta, da qui il nome di teatro marittimo.
Successivamente attraversiamo i Cortili delle biblioteche e ci soffermiamo ad ammirare i pavimenti musivi a tessere bianche e nere degli Ospitali i cui motivi decorativi a greche o geometrici e floreali mi incantano letteralmente (da appassionata ricamatrice).
Dopo la grandiosità delle costruzioni della cosiddetta Caserma dei Vigili, delle Terme con Eliocamino, delle Piccole e Grandi Terme ammiriamo uno dei complessi tra i più suggestivi: il Canopo, dal nome del canale che univa la città di Alessandria d’Egitto alla città di Canopo, forse dedicato dall’Imperatore alla memoria del suo favorito Antinoo.
La visita termina nella palazzina che ospita il Museo e a partire dal 1° Aprile e fino al 25/9 p.v. la mostra “Adriano, le memorie al femminile”; siamo pertanto fra i primissimi visitatori.
La mostra vuole rendere omaggio all’imperatore, ma soprattutto alle 3 donne: Plotinia, moglie di Traiano, la nipote Matidia Maggiore con le figlie Matidia Minore e Vibia Sabina, moglie di Adriano, che hanno in qualche modo avuto influenza su di Lui e nello stesso tempo offrire uno spaccato di vita quotidiana del tempo..
Attraverso le statue e gli oggetti non è difficile immergersi nella Roma Imperiale delle matrone di alto rango.Per la pausa pranzo abbiamo prenotato al ristorante dell’hotel Maniero che si trova a Tivoli lungo la via per raggiungere Villa Adriana.
Villa Adriana a Tivoli: un tuffo nella Romanità
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