Questo è il racconto di una breve vacanza in una delle regioni più belle della Francia ricca di monumenti, natura e tranquillità, in un periodo dell’anno non troppo battuto dai turisti.
Questo viaggio è stato organizzando grazie all’utilizzo di diverse guide turistiche e riviste specializzate dalle quali abbiamo estratto alcuni itinerari ad anello con punto di partenza e arrivo nella cittadina di Carpentras.
Il mezzo di trasporto scelto è l’automobile, che ci permette una libertà di movimento ideale, per poter visitare anche alcune località difficilmente raggiungibili con altri mezzi.Giovedì 20 marzo 2003
Partenza da Montecchio Emilia alle ore 8:30, direzione Francia passando per Ventimiglia.
Destinazione finale Carpentras in Provenza, la distanza da coprire è di circa 700Km.
Durante la pianificazione del viaggio fatta consultando la guida del Touring club Italia e diverse riviste turistiche quali “Viaggiare” e “Bell’Europa” decidiamo di fermarci a visitare l’Abbazia di Thoronet, un complesso monastico Benedettino tra i primi fondati in Francia. L’ingresso a pagamento è di 5.50 €, la visita è guidata (in francese) ma è anche possibile visitare indipendentemente grazie all’opuscolo che viene fornito all’ingresso.
Purtroppo il complesso ha conosciuto un periodo di degrado e di abbandono ma è abbastanza ben conservato: molto bello il chiostro e la chiesa in classico stile romanico.
La visita non occupa molto tempo e dopo circa un’ora siamo di nuovo in viaggio in direzione di Carpentras, dove raggiungiamo il nostro hotel.
Dato l’orario di arrivo ci sistemiamo in camera, poi ci dirigiamo verso una meritata cena; a Carpentras conosco un ristorante Italiano un po’ caro ma dove si mangia molto bene: è il “Come Prima” di fronte alla porte d’ Orange, l’unica porta rimasta intatta nella cerchia muraria della città ora inglobata dalle case.
Venerdì 21 marzo 2003
Anche oggi siamo fortunati: una bellissima giornata di sole con temperature decisamente primaverili.
Dopo una abbondante colazione a base di croissant freschi marmellata e spremuta di arancia, ci dirigiamo verso Avignone, che dista soli 15 chilometri da Carpentras.
Il colpo d’occhio arrivando è stupendo, con in primo piano la cerchia di mura ancora perfettamente conservata e sullo sfondo il maestoso palazzo dei Papi.
Ci dirigiamo subito a visitare il palazzo: dato il periodo non incontriamo molti turisti ma ben due pullman di rumorosissimi quindicenni in gita scolastica. Decidiamo di acquistare il biglietto cumulativo, costo 11 €, che comprende l’ingresso al palazzo dei Papi, al ponte S. Benetzet e l’audioguida per i due monumenti corredata dell’opuscolo per il loro utilizzo.
La visita si protrae per quasi 3 ore, in cui ascoltiamo tutte le informazioni contenute nella guida; il palazzo è molto ampio ma lascia trasparire i lunghi anni di degrado ed i vari utilizzi a cui è stato destinato nel corso dei secoli quali caserma, prigione ecc.
Ci dirigiamo ora verso Notre Dame des Dome che si trova a lato del palazzo dei Papi; sul suo campanile è stata eretta una grande statua dorata della Madonna che è visibile da tutta la città; la chiesa, scenografica all’esterno, non lo è altrettanto all’interno.
Dai grandi giardini sulla collina a lato del complesso monumentale si gode una bella vista del Rodano e della vallata.
Il ponte S.Benetzet appare molto caratteristico in quanto si mostra incompiuto, perché dopo solo 4 arcate si interrompe nel mezzo del Rodano. Utilizzando l’audioguida apprendiamo la storia e la leggenda che legano questo ponte alla figura di S.Benetzet a cui è anche dedicata una delle due cappelle nel secondo pilone del ponte.
Naturale proseguimento della visita è la torre di Filippo il Bello a Villenueve Les Avignon (ingresso 1,70 €) dove in origine terminava il ponte S.Benetzet: dalla terrazza si gode, da una parte, una bellissima vista complessiva di Avignone e dal lato opposto si può ammirare la maestosità di fort S.Andrè, che per problemi di tempo non riusciamo a visitare. Visitiamo però la chaertreuse du val de Benediction (ingresso 3.50 €) che si trova ai piedi della collina su cui è costruito il forte.
Visto l’orario tardo e la stanchezza accumulata torniamo verso Carpentras per una doccia e una buona cena al solito ristorante.
Sabato 22 marzo 2003
Terza giornata di sole con qualche nuvoletta all’orizzonte, ma nulla di preoccupante; dopo la solita colazione buona ed abbondante decidiamo di dirigersi verso il parco naturale di Luberon: prima tappa a poca distanza da Gordes è il village de Boires. (ingresso 3.50 €)
Si tratta di un villaggio di costruzioni tipiche provenzali, molto simili ai trulli pugliesi realizzate con pietre a secco, impilate una sull’altra a piramide fino a chiudersi sulla sommità, con una chiave di volta che mantiene il tutto legato.
Sempre nei pressi di Gordes si trova la seconda delle abbazie benedettine della Provenza, l’abbazia di Senanque, molto meglio conservata di quella in precedenza visitata anche perché ancora abitata da una comunità monastica: proprio a causa di questo gli orari di visita sono molto rigidi. Bisogna attendere quasi 2 ore al prossimo ingresso, quindi decidiamo di proseguire e tornare più tardi per la visita.
Ci dirigiamo quindi verso il paese di Rossillon, dove dalla guida risulta esistere un percorso in una cava di terra di Ocra. Avvicinandoci alla località scorgiamo una collina completamente rossa, sulla cui sommità spunta un paesino anch’esso rosso:; lo spettacolo è incredibile: una montagna con sfumature che variano dal bianco al viola, passando per una infinità di tonalità di gialli e arancioni tra i quali spicca il verde della vegetazione di sempreverdi.
Il sentiero, con ingresso a pagamento di 2 €, è una cosa da non perdere.
Torniamo verso Senanque dove arriviamo appena in tempo per seguire la visita guidata (in Francese); l’ ingresso costa 5 €, è possibile visitare il chiostro, la sala capitolare, il dormitorio, lo scriptorium e la chiesa.
Particolare che caratterizza la chiesa è l’assenza del portale di ingresso al centro della navata: sono presenti solo due piccole porte laterali ed una dal lato del chiostro.
Se possibile la struttura è da visitare nei mesi di fioritura della lavanda, dato che è circondata da coltivazioni di questa erba.
E’ tardi ma abbiamo ancora voglia di girare, e nei dintorni la guida ci segnala un ponte Romano: è il “pont julien”, lungo la N100 in direzione di Abt.
Il ponte è tuttora utilizzato per la circolazione stradale, tre arcate su di un piccolo fiumiciattolo!
La guida segnala anche una cava abbandonata di ocra a poca distanza dall’abitato di Abt e,vista la precedente esperienza con Rossillon, non ci lasciamo scappare l’occasione!
La località si chiama Colorado de Rustrel: l’ingresso sembra gratuito ma probabilmente in alta stagione si paga il parcheggio; il luogo è molto più ampio del precedente ed a tratti sembra il set di un film su marte.
Torniamo ora verso Carpentras dove per la terza sera per la cena ci affidiamo al ristorante “Come prima”.
Domenica 23 marzo 2003
Quarto giorno di sole, direzione Pont du Gard, uno dei più famosi acquedotti Romani: 3 ordini di arcate che attraversano un fiume; l’accesso al ponte è gratuito ma si paga il parcheggio che è abbastanza caro.
Dal ponte ci dirigiamo verso Nimes; nelle campagne circostanti si vedono gli effetti di una recente inondazione: alberi sradicati, cumuli di detriti e campi allagati.
Giunti a Nimes ci dirigiamo alla torre Magna, una torre ottagonale ultimo residuo della cinta muraria Romana.
Secondo la guida, dalla sommità si dovrebbe godere una stupenda vista della città; dopo aver pagato 2.40 € rimaniamo un po’ delusi a causa della sporcizia causata dai piccioni e dalla veduta che non è propriamente stupenda.
La Torre è all’interno di un parco dove si possono ammirare anche il tempio di Diana e un laghetto con alcuni giochi di acqua.
Nel complesso rimaniamo delusi da Nimes, la Maison Carrèe (la dimora quadrata) è una costruzione che, circondata da palazzi moderni, risulta molto sminuita; l’arena Romana, molto sporca a causa dello smog della città, è chiusa a causa di uno spettacolo.
Altra tappa della giornata Arles; a parte qualche problema di parcheggio dovuti ad una festa che sembra il nostro carnevale, la città ci piace di più della precedente.
Ci dirigiamo subito verso l’arena (all’interno stavano allestendo per una corrida): l’ingresso costa 2.50 €, erroneamente non scegliamo il biglietto cumulativo per tutti i monumenti che ci avrebbe fatto risparmiare. Per chi ha visto il film “Ronin” l’arena ricorderà alcune scene.
Dopo l’arena vediamo dall’esterno l’anfiteatro, poi ci dirigiamo verso la cattedrale romanica di St. Trophime: molto bello il portale riccamente decorato con statue.
A fianco della cattedrale si trova il chiostro, 3.50 €, molto caratteristico in quanto due lati sono realizzati in stile romanico e due in gotico: peccato che anche questo monumento sia annerito dallo smog.
Altra attrattiva della città è la cappella dei Gesuiti o Criptoportiques: anche questo ingresso costa 3.50 €, un sotterraneo molto ampio che ricorda le “miniere di Moria” nel film “il Signore degli anelli”.
Tratti in inganno dalla guida del touring, visitiamo gli Alyscamps, 3.50 €, uno dei cimiteri più famosi d’Europa ricordato anche da Dante nel IX canto dell’inferno e dipinto da famosi pittori come Gauguin e Van Gogh. Da visitare solo per gli appassionati di cimiteri!
Terminata la visita ad Arles, lungo la strada del rientro incontriamo l’abbazia fortificata di Mont Major, che però non riusciamo a visitare dato l’orario. Lungo la strada visitiamo anche il mulino a vento di Daudet e Baux de Provence, piccolo borgo abbarbicato su di una collina e difeso da una fortificazione di cui rimangono solo alcune tracce.
L’abitato si fregia del titolo di uno dei più bei paesi di Francia.
Rientrati a Carpentras ci ristoriamo con una succulenta cena a base di spaghetti allo scoglio, un piatto non tipicamente Francese, ma… realizzati molto bene!
Lunedì 24 marzo 2003
La nostra breve vacanza è giunta al termine; durante il rientro, tuttavia, allunghiamo un poco la strada e ci dirigiamo alla cittadina di Aigues Mortes, porto canale in antichità di grande importanza strategica e per questo motivo pesantemente fortificato.
Ancor oggi è possibile visitare gli spalti delle mura, le torri di vedetta e la bella torre del faro in una passeggiata di 1640 mt al prezzo di 5.50 €.
Ci mettiamo ora in viaggio per il rientro; appena passato il confine cominciamo ad incontrare i soliti lavori in corso, che ci accompagneranno fino a casa facendoci perdere moltissimo tempo.Abbiamo soggiornato presso l’ hotel Le Coq Hardi (tel. 0490630035 contatta l'hotel!): un modesto albergo due stelle a conduzione familiare ma pulito e tranquillo. Il prezzo per una doppia è di 50 € a notte.