Questo breve racconto di viaggio non avrà niente a che vedere con guide specializzate o altri racconti dettagliati e precisi della città lagunare, ma sarà solamente una vista dall’alto di due “pazzi” che, per caso, si sono conosciuti, si son presi per mano e hanno passeggiato per le numerose calli e bei campielli di questa bellissima Venezia!
Un piccolo ma fondamentale appunto: le frasi tra virgolette, forse è scontato dirlo, non sono frutto della mia mente, bensì della sua!17/10/05 Primo giorno
Siamo partiti il 17 ottobre 2005, lui (Luca) con un intercity da Milano Centrale ed io (Daniela) con un eurostar da Roma Termini: come dire, la classe non è acqua!
Come hotel abbiamo scelto la Locanda di Orsaria, a due passi dalla stazione, nel Sestiere di Cannaregio.
Luca, essendo arrivato prima di me, ha avuto il compito -facile- di cercare la locanda, e il primo messaggio che mi ha mandato da lì, suonava più o meno così: “Amore l’hotel è carino e la camera in stile veneziano mi fa tanto sesso”!!! “Iniziamo bene!”… pensavo io, ancora sul treno!
Sono arrivata più o meno alle 22, con mezz’ora di ritardo, e dopo i baci e gli abbracci di rito, siamo andati insieme in hotel. Che bello uscire dalla stazione e trovarsi di fronte Venezia illuminata, affacciata sul Canal Grande… peccato che Luca avesse fretta di arrivare in camera! Forse perché gli avevo mollato il mio pesante borsone…??!!
Comunque… Una rinfrescata e VIA! Siamo usciti per una prima passeggiatina in notturna!
Passeggiatina perché non è durata molto, in effetti! La fame era tanta e così ci siamo fermati a cena in uno di quei ristoranti tristemente “da turisti”, lungo la Lista di Spagna: non merita commenti, a parte il fatto di esser frequentato da gente strana che alle 23 mangia un piatto di spaghetti alla carbonara, sorseggiando un buon thè!!! Che sia chiaro… non eravamo noi due!
Saziato lo stomaco, abbiamo terminato la passeggiatina in un pub piccolo, ma carino, proprio di fronte alla chiesa di San Geremia, nel Campo omonimo: di giorno ci si passa davanti di fretta, ma la sera è uno spettacolo, poco illuminato, con il tipico pozzo… molto romantico!
La nostra prima serata a Venezia si conclude così, con una birra e tante risate.
18/10/05 Secondo giorno
Il mattino dopo ci siamo alzati abbastanza presto, sia per vedere più cose possibili, sia per “scannarci tutto a colazione”. E infatti ci abbiamo dato sotto con caffellatte, thè, panino con nutella e cornetti caldi!
Pronti per affrontare la giornata ci siamo diretti a piedi verso San Marco. Abbiamo passeggiato lungo il canale di Cannaregio, arrivando fino al Ponte dei tre archi, dove si ha una bella vista della laguna (grazie Max!). Tornati indietro verso il Ponte delle Guglie, abbiamo continuato la passeggiata, passando sopra a tanti ponticelli, osservando degli scorci davvero carini e scattando tante foto!
Con la cartina in mano, ma senza guardarla più di tanto, siamo arrivati in Strada Nuova, via piena di negozi e ristoranti, guardandoci intorno per scegliere un posto carino dove eventualmente la sera avremmo potuto cenare.
Di lì a poco avremmo avuto il nostro primo incontro con la gentilezza veneziana (“Che biip vuole sta vecchia”?!!).
In Campo Santa Sofia, infatti, proprio al termine di Strada Nuova, una signora attempata, vedendoci con la cartina aperta (“Io ci so fare con le cartine”…!) per decidere quale tragitto scegliere, ci crede in difficoltà, e si offre molto gentilmente di aiutarci, e lo fa in modo molto singolare: ci consiglia infatti la Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo e ci chiede da dove veniamo, quanto rimaniamo a Venezia, il codice fiscale ecc…!
Rimasti sbigottiti da cotanto zelo, ripartiamo più felici di prima, immettendoci dopo varie calli semi deserte, nel Sestiere di San Marco, fino ad arrivare in Piazza San Marco.
Giriamo la Piazza sotto i suoi portici, passando accanto a caffè storici, arricchiti dall’orchestra, fino a giungere sotto l’ingresso del Museo Correr. E’ da lì che si ha la più bella vista totale della piazza! Ed io me la guardo estasiata…
Ci incamminiamo avanti a noi, camminiamo sulla passerella, ed entriamo all’interno della Basilica di San Marco.
Cattedrale dal 1807 è da sempre la principale chiesa della città, il luogo dove venivano consacrati i dogi, il fulcro della vita religiosa e pubblica di Venezia. La sua costruzione iniziò per accogliere le spoglie di San Marco, giunte a Venezia da Alessandria d’Egitto.
Se da fuori è maestosa e imponente, l’interno, con pianta a croce greca, lo è ancora di più! Se si guarda in alto si notano i numerosi giochi di volume, dati da cupole e arcate di diversa altezza e grandezza, ricoperte da mosaici dorati, mentre a terra risaltano le pavimentazioni con disegni geometrici. Vi sono molte colonne con splendidi capitelli bizantini, che dividono l’interno in tre navate, con sovrastanti matronei antichi.
Il percorso si snoda fino all’altare maggiore, dove è custodita la famosa Pala d’oro: iniziata a Costantinopoli nel X secolo per volere del doge Pietro Orseolo I e completata nel 1342, è un vero capolavoro di oreficeria bizantina e veneziana ed è formata da tantissime pietre preziose come perle, granati, zaffiri, smeraldi e smalti dorati!
Sarebbe stato bello vederla, ma, essendo a pagamento, vi abbiamo dovuto rinunciare: è una questione di principio!
Usciti dalla Basilica, camminando verso sinistra, incontriamo sullo spigolo del fianco meridionale, il famoso gruppo in porfido dei Tetrarchi (ribattezzati da Luca “i quattro pirla”!). Probabile opera siriaca del IV secolo, raffigura Diocleziano e gli altri tre imperatori che, con lui, regnarono nel III secolo: la tradizione popolare invece, li vuole come quattro mori che, tentando di trafugare il tesoro della Basilica, vennero bloccati e impietriti!
Dopo un attimo di riposo, proprio davanti a questa importante opera (soprattutto per Luca!), ripartiamo alla volta di un altrettanto simbolo di Venezia: Palazzo Ducale.
Non c’è molta fila, forse perché la gente normale a quell’ora è a pranzo! Quindi impieghiamo pochissimo tempo per fare il biglietto (cumulativo per tutti i musei di San Marco, 11 euro vale circa un mese) ed entrare.
Simbolo del governo e bellissima espressione del gotico veneziano, il Palazzo riassume la vicenda storica e artistica della Repubblica e racchiude un patrimonio eccezionale di opere. Tutto il complesso è molto bello, ci è piaciuto molto, ma ci sono alcune parti che mi rimarranno sempre in mente e che mi hanno davvero colpito! Come il cortile d’entrata, con la monumentale Scala dei Giganti, così chiamata per le statue di Marte e Nettuno (simboli della potenza terrestre e marittima), alle spalle delle quali si svolgeva la cerimonia dell’incoronazione del nuovo doge… La Scala d’Oro, riservata al passaggio di magistrati e illustri personaggi, ricoperta da volte a botte con splendidi stucchi dorati… I piani nobili con l’appartamento ducale, l’abitazione del doge, i monumentali caminetti che decoravano e riscaldavano stanze enormi e bellissime, le varie Sale, come quella delle Armi… e la Sala del Maggior Consiglio, lo spazio più vasto del Palazzo, decorata dal Tintoretto e dal Veronese. Ma forse la parte che più interessa e incuriosisce il visitatore è il famoso Ponte dei Sospiri, costruito nei primi anni del Seicento per collegare il Palazzo alle prigioni, Nuove e Vecchie.
Queste ultime, antiche carceri di Palazzo Ducale, erano divise in “piombi” (celle situate sotto i tetti di piombo del Palazzo, in cui fu rinchiuso anche Giacomo Casanova, che riuscì ad evadere) e in “pozzi”, umidi e angusti, riservati ai condannati per i reati più gravi e ai prigionieri politici. Sulle pareti di alcune celle si possono ancora vedere i disegni e le scritte di molti detenuti, interessanti anche perché in veneziano, quindi molto curiose da leggere!
Usciti da Palazzo Ducale, una vista al Ponte dei Sospiri da fuori e poi a pranzo!
Ci siamo immessi da Riva degli Schiavoni, in una calle deserta sulla sinistra che ci ha portati direttamente in Campo San Zaccaria, dove abbiamo trovato un locale dove pranzare, proprio di fronte alla chiesa. Il nome mi sembra fosse Karibù: gestito da una famiglia, si trova di tutto, dai primi alle insalate, dalla pizza ai dolci. Abbiamo mangiato un insalatona mista, un piatto con speck e brie, una pizza in due e una fetta di torta, il tutto con una bottiglia di acqua minerale, e abbiamo speso circa 25 euro in due. Non male per chi si accontenta di un pranzo veloce ed economico, in vista di una “vera cena veneziana”!
Stanchi della cultura accumulata durante la mattinata, abbiamo preso il vaporino a S. Zaccaria e ci siamo diretti in hotel per “riposarci” un po’. Costo euro 3.50, corsa semplice, in quanto sul Canal Grande era in corso una manifestazione e il traffico era bloccato.
La sera decidiamo di cenare lungo Strada Nuova. Durante la passeggiata riusciamo finalmente a scovare il bacaro forse più famoso di Venezia: “Alla vedova”, presso la Ca’ d’oro. In due abbiamo speso euro 3.50 per due bicchieri di vino bianco, uno di rosso (con Luca sto diventando un tantino alcolizzata!) e due delle loro famigerate polpette! Molto buone, anche se personalmente le ho trovate molto pesanti.
Non rimaniamo a cena lì, è troppo pieno e il tempo d’attesa sembra lungo, allora decidiamo per il ristorante “Al Vecio Bragosso”, e facciamo bene! Il posto è carino, i camerieri sono tutti simpatici, alla mano e preparati a dar consigli vari, ma soprattutto sono VENEZIANI, come quasi tutta la clientela! Che bello!
Dal meraviglioso menu scegliamo gnocchetti con frutti di mare, margherite (ravioli ripieni di pesce) al sugo di verdure, frittura mista, grigliata con scampi, seppie, gamberoni e fetta di polenta, sorbetto al limone, una fetta di torta buonissima, acqua frizzante e vino bianco, il tutto a 60 euro! Veramente un bel posto!
Per tornare in hotel decidiamo di fare una passeggiata a piedi fino al Ponte di Rialto. La serata è bellissima, il cielo è stellato, i gondolieri fanno il loro lavoro, Venezia è bellissima di sera! Peccato che rovinerò tutta la magia per un attacco acuto di mal di pancia, che mi terrà occupata per 10 minuti nel bagno di un bar, proprio accanto Rialto! E costringerò Luca a bersi una birra ghiacciata… che cavaliere!
Da lì prendiamo il vaporino fino all’hotel, godendoci Canal Grande di sera.
19/10/05 Terzo giorno
Dopo un “romantico” risveglio e una succulenta colazione (stavolta proviamo la cioccolata calda), partiamo per questa terza giornata veneziana!
Ci incamminiamo per il Sestiere di San Polo, e la passeggiata ci porta in poco tempo, tra campielli e calli, alla nostra prima tappa: la Basilica di Santa Maria dei Frari, secondo noi molto più bella della Basilica di San Marco!
Il costo per entrare è di euro 2.50, come tutte le altre chiese. L’interno è in puro stile gotico, costituito da 3 navate divise da 12 poderose colonne, intervallate da altari, pale dipinte, urne pensili e monumenti funebri: famosi quelli per Tiziano, la colossale macchina macabra (fa davvero paura!) per il doge Giovanni Pesaro e la Piramide funebre eretta per Antonio Canova, da lui stesso disegnata e progettata.
Ma non solo. Vi si trova infatti, anche un coro in legno gotico-rinascimentale, che occupa dal 1475 il centro della Basilica e che racchiude oltre 100 sedili intagliati! E poi opere del Bellini, di Donatello, di Tiziano (l’Assunta sull’altare maggiore mi ha letteralmente rapita!), insomma, la Basilica può essere paragonata ad uno scrigno di capolavori, ad un “piccolo” museo!
Uscendo proseguiamo per San Barnaba, grazioso campo con la chiesa omonima, ravvivato da localini pieni di gente. Da lì a piedi fino a Ca’ Rezzonico, dimora patrizia sede del Museo del Settecento veneziano: vi sono collezioni di opere pittoriche inserite in ambienti decorati con preziosi arredi d’epoca.
Costatando l’inesistenza di una consistente quantità di opere del Canaletto (la maggior parte si trova a Londra!), decidiamo di non entrare, ma lo consiglio decisamente agli appassionati! Noi, non so perché, eravamo fissati col Canaletto, e cercavamo solo lui!
Proseguiamo fino all’Accademia, dove vi è la più completa rassegna di pittura veneziana e veneta dal XIV al XVIII secolo. Bellini, Giorgione, Tiziano, Veronese, Tintoretto e Tiepolo, per citarne alcuni, sono qui! Per le stesse ragioni scritte sopra, non siamo entrati, ma sicuramente è da vedere, magari la prossima volta!
Da qui, vaporino fino a San Marco, e poi a piedi fino alla Basilica di SS. Giovanni e Paolo, o come dicono i veneziani, S. Zanipòlo.
Spese benissimo le nostre euro 2.50, siamo rimasti molto affascinati da questa Basilica, che come quella dei Frari, è un bellissimo esempio di gotico sacro in città.
Di elevate dimensioni, dalla metà del ‘400 in questa chiesa ebbero luogo i solenni funerali dei dogi. Essa infatti è famosa per i loro sepolcri di eccezionale valore.
E’ giunta l’ora di pranzo! Attraversiamo il ponte proprio di fronte al Campo SS. Giovanni e Paolo, sulla sinistra notiamo un bacaro, e ne approfittiamo. Il suo nome è, giustamente, Ostaria Al Ponte! E’ minuscolo, ci saranno più o meno 5 tavoli, noi troviamo posto in quello accanto alla porta d’entrata. L’ambiente è molto rustico, familiare, a gestirlo c’è una signora e un uomo gentili e alla mano. Ci portano un piatto per due a base di pesce con crostini al baccalà mantecato (“Quanto mi fanno godere…!”) veramente buonissimi, salmone, sarde in saor e insalata di mare, e un piatto che dire colmo è dire niente, con salumi di tutti i tipi e formaggi… Il tutto con mezzo litro di vino bianco e acqua frizzante, al prezzo di 42 euro! Un posto da consigliare assolutamente.
Usciti da questa oasi felice notiamo che il tempo sta rapidamente cambiando e, tra la pioggia che sta iniziando a scendere, camminiamo per Cannaregio fino a raggiungere la nostra Locanda.
20/10/05 Quarto ed ultimo giorno
L’ultima nostra mattina a Venezia la dedichiamo ad una bella passeggiata.
Andiamo fino a Ca’ Rezzonico, ma troviamo il Museo chiuso perché ancora presto e, dato che non ci va di aspettare, proseguiamo per S. Barnaba, Campo S. Tomà, Campo S. Polo, passiamo di fronte alla Casa di Goldoni, entriamo nel Sestiere di Santa Croce e terminiamo la passeggiata al Ponte degli Scalzi. Proprio dove la nostra breve vacanza è iniziata…
E’ così che ci siamo goduti la bellezza di Venezia, camminando e guardandoci attorno, e cercando di ricordare più cose possibili! Ci sono tanti aneddoti carini e divertenti da raccontare, ma in un diario di viaggio non renderebbero l’idea! Speriamo comunque che questo resoconto vi faccia venir voglia di visitare una delle città più belle del mondo, anche se chiamarla città è riduttivo: è più un piccolo mondo inserito in un mondo più grande. E’ così che la vedevo da piccola e con Luca confermo l’idea di quando avevo a sei anni!LOCANDA DI ORSARIA
Cannaregio, Calle Priuli o dei Cavalletti 103, 30121 Venezia
Tel. 041.715254OSTARIA AL PONTE
Cannaregio 6378, Venezia
Tel. 041.5286157
HOSTERIA AL VECIO BRAGOSSO
Strada Nuova 4386
SS. Apostoli, Venezia
Tel. 041.5237277
Chiuso il Lunedì
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Complimenti per il racconto di viaggio!
Bravi. Mi colpisce la freschezza con cui è scritto tutto, è un bel racconto, non è una "pizza" e sembra quasi d'essere stati con voi!
Scrivi: "è più un piccolo mondo inserito in un mondo più grande." mi fai venire voglia di tornarci. brava dani
ammazza che viaggio! Però il baccalà mantecato è spettacolare, lo consiglio vivamente.
Simpatico resoconto. Certo che viene un appetito!!! Bravi, a quando il prossimo?
Grazie Sangio, sei molto gentile!
La prossima volta mi portate con voi?? Il vs racconto è troppo forte ;-)
Cronaca veramente simpatica e nello stesso tempo accurata. Complimenti.