L' automobile lascia la Gardesana, che costeggia la sponda ovest del Garda, e, da Gargnano, imbocca la strada che si inerpica in direzione della Valvestino, la nostra meta.
Ci lasciamo alle spalle il bacino del Benaco, con le sue splendide località turistiche, famose in tutta Europa e tanto apprezzate al di là delle Alpi, per dirigerci verso una valle montana sconosciuta ai più; la posizione isolata (qui bisogna venirci, la Valvestino non si raggiunge "di passaggio") ha creato un piccolo tesoro di natura, usanze, sapori e tradizioni.
Per la verità la Valvestino si può raggiungere, sempre con strada in salita, da un altro azzurro bacino bresciano: una direttrice proviene infatti anche dal lago d'Idro; anche qui, bisogna conoscere la strada ed imboccarla con l'esatta intenzione di raggiungere questo luogo sperduto
Dove alloggiare
Naturalmente il consiglio è quello di alloggiare nei tipici fienili, attualmente in gestione presso il Consorzio Forestale Valvestino (0365 745007).
L'affitto per unità abitativa (un fienile da 6 posti letto con cucina ed elettrodomestici) è di 55 euro nel periodo autunnale e varia a seconda del periodo richiesto.
Nel prezzo non è compreso l'utilizzo del riscaldamento (2,60 euro al metro cubo consumato di metano); ricordiamo che non è compreso l'uso di lenzuola ed effetti personali, mentre la cucina è dotata di stoviglie.
In cucina
La gastronomia della Valvestino è quella, povera, tipica delle vallate alpine e prealpine di questa zona: gastronomia quindi semplice, non per questo meno gustosa, legata al territorio ed all'opera dell'uomo.
Esiste tuttavia un prodotto che rende la Valvestino luogo privilegiato da ogni amante della buona
tavola che si rispetti: qui viene infatti prodotto il Tombea, formaggio squisito che deriva esclusivamente dalla produzione delle malghe dei comuni di Magasa e Capovalle ed ha quindi una produzione piuttosto ridotta (si parla, all'incirca, di 2000 forme all'anno)
Il nome del formaggio deriva da quello della più importante cima della Valvestino, cima Tombea; ai suoi piedi gli alpeggi dell'altopiano del Rest, che si sviluppa ad una altezza media di circa 1200 metri.
Il gusto del Tombea è assai particolare; è un formaggio a grana dura ed è simile, anche se ha una sua
ben precisa connotazione, ad un altro "re" delle valli bresciane: il "Bagoss", prodotto nella zona di Bagolino, in alta Valle Sabbia.
A settembre, ogni anno, si tiene a Magasa una festa per celebrare questo caratteristico prodotto della gastronomia locale.
Itinerario
Il nostro itinerario parte da Gargnano, sul lago di Garda, per seguire la strada che porta, in salita, a Navazzo: il paesaggio è fin qui idilliaco, con meravigliose vedute sull'azzurro lago, punteggiate da dolcissimi uliveti e da cipressi. Il paese di Navazzo segna quasi il confine tra l'ambiente gardesano e quello, che si fa immediatamente più severo ed angusto, che porta, attraverso una serie di curve continue, verso il bacino artificiale della Valvestino.
Il lago artificiale, di un azzurro intenso, si incunea nella vallata, assumendo quasi le sembianze di un fiordo dalle ripide pareti; rivederlo ci rievoca sensazioni passate, come quando, giovani ed (ahimè) incuranti dei divieti, trascorremmo due splendide giornate campeggiando in tenda sul ramo più lontano del lago, servendoci di un gommone a remi per attraversarlo.
La strada scavalca il lago su ponti spettacolari; una lapide a lato ricorda che questi territori appartenevano fino a neanche tanto tempo fa all'Impero degli Asburgo.
L'ambiente è incontaminato, sulle rive del lago solo pochissimi cascinali; l'assenza completa di infrastrutture turistiche qui si rivela paradossalmente come un fiore all'occhiello: in Valvestino si viene alla ricerca di ambienti puri, si cerca la pace e la tranquillità.
Al termine del lago si trova un piccolo nucleo abitato, Molino di Bollone, con annesso bar-posto di ristoro; qui è possibile chiedere le prime informazioni e, se non vado errato, interessarsi per eventuali permessi di pesca nel lago e nei torrenti circostanti, ricchi di trote.
I paesi che compongono la Valvestino sono Turano, capoluogo, e Magasa: questi sono gli unici due comuni, cui si aggiungono i paesini di Armo, Bollone, Moerna, Persone e Droane.
La Valvestino è inserita nel "Parco Naturale Regionale dell' Alto Garda Bresciano", che comprende la zona costiera dell' Alto Garda e si spinge all'interno nella zona montuosa d'entroterra; la Valvestino rappresenta la parte più interna del Parco, istituito con legge del 1989.
E' inutile dire che flora (soprattutto nell'area di Cima Tombea) e fauna rappresentino un ulteriore elemento di attrattiva di tutta la zona, così come, nell' ambito architettonico, oltre ai già citati fienili , non sono assolutamente da sottovalutare le chiese, testimonianza di fede antica, sparse nei vari paesi.
Un ultimo accenno alle possibilità escursionistiche: sono davvero innumerevoli e comprendono tracciati adatti a tutte le possibilità: non resta quindi che scegliere di "staccarsi dal gregge" ed optare per una zona che possiamo definire ancora "non turistica" ma davvero ricca di attrattive!
Da non perdere
* Fermarsi sulle sponde del bacino artificiale ad ascoltare il rumore del vento, a contemplare lo scenario naturale, ad osservare le azzurrissime acque.
*Degustare in loco il formaggio Tombea, prodotto esclusivamente nell' alta Valvestino, nelle malghe di Magasa e Capovalle e sull'altipiano di Rest.
*Osservare, visitare, e, perchè no, soggiornare negli splendidi ed antichissimi fienili ristrutturati sull'altipiano di Rest; sono esempi di un'architettura contadina unica, risalenti per gli studiosi al Basso Medioevo.
*I colori delle stagioni: se l'autunno è uno splendore per l'accendersi dei boschi, l'inverno si fa apprezzare per la tranquillità ed il silenzio, spesso reso ancor più ovattato dalla neve; la primavera si manifesta con il rinascere della splendida natura del luogo, mentre d'estate la valle diventa un'imperdibile oasi di frescura.
Curiosità
*Il nome Valvestino deriva dai monti Vesta e Stino, che chiudono e delimitano la valle ad occidente.
*Una leggenda vuole che i sette paesi che compongono la Valvestino siano stati anticamente fondati da sette fratelli, in evidenti non buoni rapporti, che decisero di sparpagliarsi per la valle senza mai più vedersi: questo spiega il motivo per cui i sette nuclei abitativi, anche se distanti tra di loro pochi chilometri, siano invisibili l'uno all'altro.
Tale condizione non vale per Moerna, il paese posto più in alto, da dove il fratello più furbo poteva spiare gli altri senza essere visto.
*Come abbiamo già ricordato, i fienili di cima Rest e degli altipiani di Denai costituiscono una delle attrattive principali della zona, in relazione alla loro peculiarità costruttiva, con gli ampi tetti spioventi fino quasi a terra e ricoperti da paglia.
Fino a qualche decennio addietro erano usati come residenza per l'intero anno dai contadini del luogo; in tempi più recenti avevano purtroppo perso la loro caratteristica copertura in paglia a favore di più pratiche ma assai meno romantiche lamiere zincate.
E' stato grazie ad un attento lavoro di recupero e ristrutturazione messo in atto dal Comune di Magasa che, a cima Rest, sono stati recuperati come unità abitative cinque di questi fienili, di cui uno è in uso come interessantissimo museo etnografico.
La tipologia dei fienili della Valvestino è unica e solo in alcune zone del Nord (a monte Valpiana nella zona di Bosco Chiesanuova in provincia di Verona e sui monti tra Asiago e Belluno) sono stati riscontrati edifici dalle caratteristiche costruttive simili.
Grazie per le informazioni.... ci andiamo in harley domenica..... abbiamo fatto tutto il lago di garda, la Valle di Ledro, lago di Tenno, idro..... ma la Val Vestino ci mancva..... grazie ancora e alla prossima. PS. ti farò sapero com'è andata. Walter detto il BUBU.
Oh Ricky! Grazie per le preziose informazioni! Commento utile ed essenziale! Non conosco il luogo ma sicuramente mi hai fatto venir voglia di andarci!!! Simili a degli eroi... Beppe
Cito da questo diario: "Naturalmente il consiglio è quello di alloggiare nei tipici fienili, attualmente in gestione presso il Consorzio Forestale Valvestino (0365 745007"). Ci hai provato?
qualcuno mi puo' dire dove dormire ,e se e' possibile affittarsi una casa.
Ci sonos tato ieri, in scooter, bel posto veramente. grazie mi è servito leggere il tutto, addirituttura ho intenzione di vedere per affitare un baitello dove rilasarmi nei fine settimana.
dettagliato, ambiente naturale unico, zona stupenda!
Grazie Ricky, mi sei stato molto utile!