Io e mio marito abbiamo trascorso un rilassante week-end di primavera a zonzo per la Vallée, senza itinerari ben precisi: l’unico limite è quello di non andare oltre i 1500 m di altitudine. Perchè? Parto che sono al 3° mese di gravidanza e il medico mi ha fatto questa precisa raccomandazione (in più evitare le ascese veloci, tipo funivie, seggiovie, ecc…).
Questa regione è il paradiso degli sciatori e dei rocciatori ma offre anche moltissime alternative di svago nel fondovalle.
Per esempio i castelli e le rocche medioevali: la mia vera passione! Scelgo una meta di viaggio in base alla presenza di un castello!
Qua ce ne sono moltissimi, sia lungo la valle principale che lungo quelle minori. Sono dislocati in modo che i loro abitanti potessero mandarsi messaggi in brevissimo tempo mediante fuochi, giochi di specchi o piccioni… sicchè, se qualche esercito, o delegazione, scendeva dalla Francia o risaliva della pianura, tutti i valdostani erano pronti a riceverlo.
Tentiamo di vederne il più possibile, perché ognuno ha un qualcosa di speciale da conoscere ma racconterò dei più conosciuti.
Il più famoso è il Castello di Fenis (si entra a turno, in gruppi guidati, biglietto 5 euro). La sua bellezza sta nel fatto di mantenere ancora l’aspetto originale con le merlature tipiche dell’alto medioevo. E’ un pregio che lo ha reso degno di essere stato scelto come location di numerosi film di costume. Il difetto che abbiamo potuto riscontrare è che la guida è piuttosto frettolosa nel concludere il giro.Giovedì 26 aprile 2007
Partiamo da Padova in auto alle 7:00 e imbocchiamo l’A4 in direzione di Milano. Il viaggio è tranquillo e scorrevole (però un sacco di camion!). Sappiamo che alla barriera di Milano c’è traffico ma non ci aspettiamo di fare un’ora e mezza di coda per portarci fino alla zona fiera!
Lui: comunque siamo in vacanza e questo stress non ci tange!
Io: Già… ma io devo fare la pipì.
Lui: Ah, le donne incinte!
Passato l’ingorgo in nostro tragitto subisce una deviazione causa incidente, così prendiamo l’A26 verso Vercelli e poi risaliamo per il raccordo che raggiunge Santhia. Passiamo per Ivrea e imbocchiamo l’A5.
Lui: Beh, la deviazione ci ha fatto vedere dei bei paesaggi di campagna!
Io: Già… ma io devo fare la pipì!
Lui: …
Arriviamo a Chatillon che è mezzogiorno passato. Raggiungiamo l’alloggio presso il B&B “Le Lierre” gestito dalla signora Ada. Bellissimo posto con camera e bagno molto grandi (costo 65 euro a notte) e, con la bella stagione, si fa colazione sotto il portico e si gode di un vista stupenda.
Pranziamo in un bar tanto per placare la fame e girovaghiamo per Chatillon per digerire.
Decidiamo di andare a vedere il castello che c’è dall’altra parte della valle e che si vede dal B&B. Dopo 5 minuti di auto scopriamo che è il castello di Ussel (aperto dalle 9 alle 19 solo nel periodo estivo, biglietto 3 euro). Là soffia sempre un vento forte e si sta bene con il K-way. Con il tramonto la vista della Valle è molto bella: si ammira Saint Vincent e Chatillon.
Il parcheggio vicino al castello è quello del Ristorante tipico “Chez Nous” nel quale si mangia salumi e formaggi locali, polenta concia, carne alle griglia e… basta! Questo è il menù di sempre per tutto l’anno ma si mangia bene.
Lui: Domani proviamo a risalire la Val Tournenche fin dove possiamo… che ne dici?
Io: Pipì!
Lui: …
Venerdi 27 aprile 2007
Sveglia 8:30, colazione 9:00, partenza 10. direzione: Cervinia! Ebbene, lo confesso! Sono arrivata a quota 2006 m s.l.m. Non è successo niente, lui guida pianissimo, fatte due soste (una alle marmitte dei giganti). Tutto ciò per vedere il Monte Cervino ma… la sfortuna vuole che il cielo sia coperto e non si ammirano le belle vette che contornano il famoso comprensorio.
Piccolo consiglio della Signora Ada: se dal paese di Antey si vede il Cervino, significa che in quota è bello, sennò già a quota 1000 si sa che su fa brutto! A saperlo prima!
Cervinia di per sé non è bella: palazzoni anni ’70 in primo piano e nuvole grigie come sfondo. Decidiamo di tornare a valle.
Io: ecco, lo sapevo che non dovevo salire a quota 2000!
Lui: Il freddo mi ha stimolato la diuresi.
Io: …
Nel pomeriggio visitiamo alcune rocche (Nus, vicino a Quart, de la Tour, Sarre) e la città capoluogo Aosta. Vanta, dopo Roma, il maggior numero di testimonianze storiche dell’epoca romana tra tutte le città d’Italia. E’ una città che per dimensioni e per caratteristiche proprie merita di essere girata a piedi.
Tra le tante cose, una bella passeggiata al fresco può essere dedicata al criptoportico che è sotto la cattedrale. E non si può perdere il monastero di sant’Orso.
Per la cena scegliamo l’Osteria Numero 1 a Chatillon, dove si mangiano, tra l’altro, ottimi dessert fatti interamente della moglie del gestore.
Sabato 28 aprile 2007
Lui si sveglia con la voglia di vedere il Cervino, io di visitare Saint Vincent.
Andiamo su ad Antey e eccolo là: 4478m di roccia in forma di una piramide perfetta. Praticamente la montagna che si vede nei disegni dei bambini! Gli dedichiamo qualche foto e scendiamo a Saint Vincent. La vita cittadina ruota attorno al casinò e pertanto ci sono alberghi e negozi di lusso lungo la via principale. Lui resiste circa mezz’ora e poi: Andiamo!
Visitiamo il Castello di Issogne (orario continuato dalle 9 alle 19 durante il periodo estivo, biglietto 5 euro). Consigliamo di evitare la guida con gli occhiali, la gonna lunga e l’erre moscia. A noi non è piaciuta e non ha reso gradevole la visita del castello. Comunque il palazzo offre di per sé bellissimi affreschi sotto il portico e stupende stanze di rappresentanza all’interno. Dall’altra parte della valle c’è il castello di Verrès.
Visitiamo il Forte di Bard, castello-fortezza che mise a dura prova l’esercito di Napoleone e che mette a dura prova il mio senso di orientamento. Si sviluppa verso l’alto su un monte di roccia e quindi è a più livelli. Per me il difficile è sapere a quale livello sono (è lo stesso problema che ha sperimentato al Louvre).
Lui: guarda la cartina! Vedi? Siamo qua: piano interrato, sezione delle prigioni! Che cerchi?
Io: il bagno.
Lui: eccolo qua! Piano terra, piazza d’armi e cortile della gioia
Io: destra o sinistra? sopra o sotto?
Lui: Andiamo…
Il castello ospita l’interessante “Museo delle Alpi” per conoscere la storia e la vita delle Alpi. E’ un museo moderno con tante proposte interattive lungo il percorso. Già per raggiungerlo si risale il dislivello con degli ascensori inclinati trasparenti esterni (sconsigliati per chi soffre di vertigini!).
Accanto alla fortezza, c’è il borgo medievale di Bard che conserva pregevoli edifici residenziali del 15° secolo della famiglia Challant e il ponte romano. E’ possibile pernottare nel borgo e, secondo la cartina, nel forte stesso… Io non ritroverei più la stanza!Consigli veloci
** Per i regali dell’ultimo minuto: poco prima di Bard c’è il paese di Arnad (visitabili il Castello Superiore, quello di Vallaise, c’è una palestra di roccia), lungo la statale c’è il negozio di Bertolin, nel quale si acquistano prodotti tipici tra i quali il famoso lardo D’Arnad D.O.P. e pure vini (L’Arnad-Montjovet DOC). Noi abbiamo fatto gli acquisti nel viaggio di ritorno.
** Da procurarsi il depliant degli “itinerari dei formaggi” che indica le aziende agricole e gli agriturismo produttori di fontina, toma, burro e latte fresco. Ce ne sono a tutte le quote d’altitudine e si possono fare delle visite guidate per comprendere la trasformazione del latte.
** Per ammirare Aosta dall’alto e la sua vallata,si può raggiungere l’area attrezzata che si trova a quota 1200 m a partire dal paese di S. Pierre verso Homene e Verrogne. Là si possono fare i barbecue all’aperto con il tipico metodo valdostano: carne viene cotta non sulla griglia ma sulla lastra di roccia.
** Se si decide di dormire al “Le Lierre”, in occasione della prenotazione, si può esprimere qualsiasi bisogno o interesse particolare alla signora Ada. Farà di tutto per fornire tutte le risposte alle più varie esigenze. Per me ha procurato tutte le possibilità di visite, guide dei castelli, svaghi dai 1500m in giù!