Ho scritto questo resoconto in gran parte quando ero ancora in Croazia, per non dimenticare nemmeno una delle emozioni e delle sensazioni che ho provato. Chiedo scusa se non troverete indicazioni circa le distanze chilometriche o altri particolari relativi agli itinerari. Sono convinta che, se a qualcuno venisse voglia di visitare a Croazia, potrà studiare distanze e itinerari seguendo qualsiasi guida.Generosamente la costa croata si mostrò, splendida, ai nostri occhi.
Di colpo svanirono la stanchezza di un viaggio notturno, la paura dell'ignoto e le fosche premonizioni di mia madre. Eravamo partiti durante la notte e avevamo viaggiato nel freddo del Nord Est italiano su cui si era abbattuta la bora solo il giorno prima. Avevamo addosso il disagio del passaggio dai 29° dell'afa cittadina ai 7 della fredda Slovenia.sentivamo ancora nelle orecchie la voce di mia madre che ci voleva trattenere in montagna da lei e leggevamo nella sua espressione la riprovazione per quel viaggio improvvisato.
Non sapevamo nulla della tormentata terra in cui ci volevamo dirigere ed eravamo partiti senza prenotare, fiduciosi nella parola dei nostri vicini di casa (Max ed Eva) che ci avevano assicurato che in Croazia il posto per dormire ti viene offerto dagli stessi abitanti, bastava chiederlo.
Così, di punto in bianco, avevamo fatto le valige ed eccoci là, a guardare il mare come se lo vedessimo per la prima volta.
I nostri vicini, che avevano viaggiato con noi, si erano fermati al bivio per l'isola di Krk, loro destinazione e noi avevamo davanti un'ottantina di km per arrivare a Jablanac, dove ci saremmo imbarcati per l'isola di Rab.
La Croazia è una terra di sorprese: con un colpo di spugna, aprendoci la sua meravigliosa costa, aveva annullato la pesantezza che sentivamo, ma con la strada che stavamo per affrontare mi avrebbe nuovamente fatto piombare nel limbo della spossatezza. Ottanta di km di strada, tempo di percorrenza: quasi due ore.
Non eravamo ancora in vista del punto di attracco del traghetto, che, innanzi a noi si snodava un lungo serpente accaldato e luccicante: erano innumerevoli veicoli che, come noi, si stavano dirigendo a Rab.
Sconfortati, ci siamo diretti a Stinica, paese vicino, per bere un po' di acqua (la temperatura era implacabile) e per cercare una sistemazione per la notte. Non credevamo che saremmo riusciti a partire in giornata.
Come una dolce mamma la Croazia, per farci uscire dal penoso stato di rassegnazione che ci aveva invaso, ci ha snodato davanti un mare color smeraldo che ci ha indotto a pensare che una notte a Stinica non poteva poi essere la fine del mondo.
Purtroppo l'impiegata della striminzita agenzia turistica ci ha subito smontati: nessun posto per dormire a Stinica, ma il traghetto era veloce e passava ogni mezz'ora, fino alle 23.
Nel caldo che aumentava ci siamo messi in fila e, in capo ad un'ora, eravamo sfiorati dalla brezza del mare, mentre, vittoriosi, sul traghetto, avvistavamo Rab.
Sulla guida che avevamo acquistato stava scritto che Rab era un'isola verde e lussureggiante, la più bella dell'Adriatico, ma la terra dove stavamo approdando era brulla come un grosso scoglio, senza nemmeno una pianta.
Triste e deserta come l'anima di mio nonno, dopo la dolorosa scomparsa di mia nonna che, dopo 48 anni, amava ancora come il primo giorno.
L'isola di Rab fa parte della Regione del Quarnero, che, sulla terra ferma comprende la città di Fiume (Rijeka) e, come Isole, Cres (Cherso), Krk (Veglia), Lošinji (Lussino) e Rab (Arbe) (le maggiori).
Una delle cose che rimpiango è che, essendo partiti senza certezze e all'improvviso, non abbiamo potuto avuto tempo di informarmi a sufficienza sulla Croazia e le sue meraviglie. Partire senza avere avuto il tempo per 'studiare' il territorio è stata una perdita di cui ci siamo pentiti quasi subito.
Rab è l'isola più meridionale del Quarnero e, per essere approssimativi, posso dire che è vagamente a forma di forca, con le 3 punte a nord. All'esterno della punta più a est si apre, verso il continente, la penisola di Lopar, dove eravamo diretti.
Torniamo al nostro brullo e spelacchiato arrivo a Mišnjak, l'ultimo paese a sud di Rab.
La navigazione, durata molto poco, forse 15-20 minuti, ci aveva comunque rinfrancati, grazie anche al mare cristallino che avevamo tutto intorno a noi e alla sensazione di gioiosa aspettativa che sentivamo: eravamo a Rab!
Non serviva altro che un po' di inglese e avremmo avuto modo di entrare al primo bar aperto e chiedere: 'scusate, c'è un posto per noi?'. Non sapevamo ancora che l'inglese non lo parla quasi nessuno. Mentre io facevo i biglietti per il traghetto, mio marito aveva telefonato ad una agenzia turistica a Lopar e sapevamo già che avevano a disposizione una stanza per noi.
A Rab, ed in generale nelle isole croate, non ci sono solo alberghi o appartamenti fatti apposta per le vacanze, vi sono anche innumerevoli privati che ti affittano stanze nelle proprie case. Ed è proprio in una di queste sistemazioni che io e mio marito, dopo una breve ricerca, durante la quale constatammo, comunque, che di posti liberi ce ne erano veramente pochi, siamo arrivati. La casa era a Lopar (un centro turistico) e ci sono venuti incontro i due proprietari: una deliziosa coppia di nonnini che pareva uscita dalle fiabe. Pieni di gesti affettuosi e di attenzioni ci hanno mostrato la nostra sistemazione e indicato la cucina che potevamo usare a nostro piacimento. Tutto questo in croato, perché i due nonni non sapevano che la loro lingua. La scena più comica è stata comica quando ci hanno fatto il conto delle kune che dovevamo pagare per 5 giorni.
Immaginatevi una moltiplicazione in croato! Sulla nostra guida c'era un minimo di dizionario e solo dopo 3 giorni abbiamo capito che 'grazie' si dice 'hvala' figuriamoci 'riporto due'!
Avevamo a disposizione una stanza con un letto matrimoniale, un armadio, un tavolino e due comodini. Arredata con poco gusto (una stanza 'povera'), ma abbastanza pulita. Il bagno sembrava un buco: piccolissimo e cieco, al di là del corridoio. Per fortuna non lo dividevamo con nessuno. Era un 'capolavoro' di architettura: ancora mi chiedo come potessero trovarvi posto una doccia, un water ed un lavandino.
Io (che con i bambini sono fissata e che sto cercando di convincere il mio fresco maritino che una gravidanza sarebbe il massimo) non ho potuto trattenere un sorriso, immaginandomi, incinta di 7-8 mesi, infilata in quel bagno.
La casa era circondata da un giardinetto dove c'erano due lunghi fili da bucato apposta per appendere asciugamani e costumi e, davanti alla casa, c'era un pergolato sotto al quale erano disposti dei tavolini: ogni ospite aveva il proprio. C'era anche un posto per ogni auto.
Noi, che delle spiegazioni sulla cucina non avevamo capito niente, abbiamo preferito non usarla e mangiare sempre fuori, tanto, come scoprimmo ben presto, i prezzi, in Croazia, sono sempre bassi.
Eravamo partiti alle 3 di notte e dopo esserci sistemati (alle 14) eravamo esausti ed affamati e così siamo andati a mangiare vicino a casa in una trattoria (gostionica), chiamata 'Seka'.
Nei ristoranti e nei migliori esercizi per turisti il tedesco e l'italiano si masticano più o meno bene e quindi eravamo a posto.
Della cucina croata e dei ristoranti parlerò dopo, per ora basta dire che, alle 15, ci siamo buttati sul letto, esausti, e ci siamo alzati alle 19.30. dopo un breve giretto a Lopar ed una partitina a carte, siamo ripiombati in un sonno profondo.
Sulla nostra guida c'era scritto che Lopar era la zona migliore di Rab, sia per la vegetazione, sia per le spiagge. In effetti la macchia mediterranea aveva dato il meglio di sé: fiori, arbusti e pini marittimi profumavano e ingentilivano la zona, con fresche ombre e piacevoli olezzi.
I nostri gusti in fatto di spiagge, però, sono del tutto contrastanti con quelli dell'autore della guida. La spiaggia più grande e più famosa di Lopar si chiama San Marino e, da casa, ci si arrivava a piedi in 10 minuti.
Come due zombies, noi ci eravamo alzati tardi, sempre a casa della cronica mancanza di sonno che due anni di lavoro e di sacrifici ci avevano comportato e siamo arrivati a San Marino quando non c'era quasi posto per nessuno. Pazienza! Un piede tedesco accanto alla testa, un sederone piantato nella schiena, un volto pericolosamente vicino ai nostri piedi, ci siamo installati vittoriosi sulla sabbia. Avanti a noi il mare.
Tutta l'isola di Rab, l'avevamo già notato andando da Mišnjak a Lopar, è un susseguirsi di baie, calette e rientranze e ovunque pare di essere in un quieto lago di montagna: acqua blu come il cielo, o verde come i pini, tranquilla e dolce, pura che si ha la sensazione di poterla bere e tutta circondata da isolette, perché raccolta in insenature più o meno profonde.
Ma a Lopar c'era di più. Un particolare incredibile e mai visto che mi fa pensare che per un bambino piccolo sia la località ideale. L'acqua è bassissima: si può camminare per mezzo chilometro ed avere sempre l'acqua alle caviglie o, al massimo, al ginocchio. A noi, però, accaldati e bramosi di un tuffo, l'acqua così bassa per metri e metri sembrava una beffa. Per di più la bora, che si era abbattuta sulla zona pochi giorni prima, aveva raffreddato l'acqua. Quando, finalmente, dopo aver camminato fino ad avere l'acqua fino ad un livello decente, ci siamo tuffati, siamo riemersi immediatamente con la pelle d'oca persino sulle orecchie.
E abbiamo abbandonato la comoda San Marino.
La voglia di esplorare e di non ridurci come una coppia di anziani che va sempre nello stesso posto, ci hanno dato la spinta definitiva ed il giorno dopo abbiamo cambiato spiaggia.
La scelta è caduta su un'altra spiaggia di Lopar che, insieme alla scoperta della cittadina di Rab, ha contribuito a farci abbandonare la zona per passare le nostre giornate al mare altrove.
La spiaggia si chiamava FKK Sahara e vi si accedeva dopo circa 20 minuti di passeggiata (da non affrontare in ciabatte) lungo i freschi sentieri di una pineta. Il fatto che fosse così difficile da raggiungere ci ha messo di buon umore. Adoriamo il silenzio dell'uomo e il rumore della natura.
Vivere in città inquina oltre ai polmoni anche gli orecchi:non si è più capaci di distinguere le grida degli uccelli e il rumore del vento. Si fa fatica ad accorgersi del ronzio degli insetti e quindi, al mare, gli unici suoni che ci piace ascoltare sono la ninna nanna prodotta dallo sciabordio delle onde e le "voci" di piante e insetti, narrate dal vento.
Eravamo sicuri che a FKK Sahara avremmo avuto tutto ciò. Quello che non ci aspettavamo era che la prima cosa che avremmo visto, all'ingresso della spiaggia, sarebbe stato un grasso trichecone di 60 anni che camminava placido, in un tremore di cani, completamente nudo! Eravamo capitati tra i nudisti! E così mio marito ebbe la giusta intuizione che la sigla FKK, notata accanto al nome di alcune località, significasse che quello era un luogo per nudisti.
"Non abbiamo bambini, non siamo i soli che indossano un costume e qui c'è grande quiete e poca gente, in tanto spazio" abbiamo pensato e così siamo rimasti là.
Il lato negativo (io non considero negativi i nudisti: mi sembrano ridicoli e la vista di un uomo o di una donna senza veli non mi impressiona) è che Sahara non è molto attrezzata e quindi per i bambini non è, forse, adatta.
La pineta non ombreggia minimamente e, quindi, l'unico riparo dal caldo è il mare, anche qui bassissimo, ma, ormai, con una temperatura umana.
La sera era dedicata alle passeggiate. Lopar è solo un paese di turisti, scommetterei la testa che in inverno non c'è niente. Pieno di bancarelle e chioschetti, ci ha stufato subito. E così siamo andati a vedere Rab città.
Sorge su una penisoletta a forma di triangolo, arrampicata su una collina.
È un gioiellino, con le strade lastricate in pietra e inaspettate piazzette a picco sul mare e 4 torri che sono riportate ovunque, come simbolo cittadino. È bella e vale la pena di andarci.
Una sera, verso le 18 io e mio marito ci siamo inoltrati lungo i comodi sentieri di una vasta pineta che precede il centro della città vecchia.
C'erano persone che accedevano alla pineta percorrendo alcune scalette che noi, incuriositi, abbiamo imboccati e siamo scesi.
Spettacolo! Ecco cosa la Croazia ci snodò innanzi: una stradina liscia che costeggia il mare, anzi, che passa direttamente a picco sul mare.
Un mare sorprendente che passa tutte le gradazioni, dal blu notte all'acquamarina, sfumando verso il verde smeraldo e il turchino.
In quei giorni il cielo era terso e azzurro come la fata di Pinocchio e il luogo sembrava il risultato del pennello di un poeta che aveva tradotto in immagine la sua più bella poesia. Il fatto che i rami di pino si protendessero verso l'acqua, formando fresche zone d'ombra, che la gente stesse per lo più in silenzio, comprendendo, come noi, che ogni parola pronunciata ad alta voce sarebbe stata un'offesa o una turbativa in quello splendore senza tempo, che il profumo del mare si fondesse piacevolmente con quello dei pini, ci hanno convinto e abbiamo passato i giorni successivi in quel luogo, immergendoci in quell'atmosfera irreale e nuotando nelle acque fresche e pure di quell'insenatura benedetta dagli dei. Se si percorrevano pochi metri al largo si poteva godere della vista di una porzione della città di Rab a picco sul mare.
La nostra stanza era prenotata solo fino al 18 di agosto ed erano già due giorni che pensavamo di chiamare Max ed Eva a Krk per chiedere loro se l'appartamento dove stavano fosse per caso libero fino al 22, visto che loro, in capo ad un giorno o due, sarebbero tornati a casa.
Ci hanno anticipato e così ci siamo trasferiti a Krk. La strada era trafficatissima e l'unica cosa che ricordo con piacere di quel trasferimento, è stato l'incontro con due ragazzi di Varese, in coda come noi (3 ore per fare 80 km) che ci hanno parlato dei Laghetti di Plitvič;e, all'interno della Croazia, come di una meraviglia e che ci hanno fatto pentire di non aver "programmato" meglio la vacanza. Se non fosse che, sulla costa, ovunque si guardi si vedono angoli di mare e colori magnifici, saremmo arrivati a Krk imbronciati e immusoniti per il caldo soffocante e la coda chilometrica.
Max ed Eva si erano sistemati proprio bene a Njivice, paesello di pescatori.
In un appartamento per vacanze di proprietà della Signora Ivanka che, da ora in poi, per me, incarnerà la sostanza stessa del concetto di ospitalità.
A parte la bellezza e l'estrema pulizia degli appartamenti, il gusto, il comfort e la completezza con cui sono arredati, la signora Ivanka offre pasticcini, caffè, acqua e bibite, senza nemmeno chiederlo e ti dedica ore di chiacchierate in inglese sui più svariati argomenti. Una compagnia davvero piacevole, completata dai regali con cui ti lascia, nel momento in cui si deve ripartire.
Vicinissima all'appartamento c'era una "spiaggetta" di scogli che si affacciava su un mare, più aperto e quindi più ondoso, di quello di Rab.
Il lungomare di Njivice (paese in cui le graziose villette per turisti sono di più delle case degli abitanti) non sembrava un granché, pieno com'era di bancarelle e di gente, ma se non c'erano, allora si godeva una vista spettacolare sul mare, su cui il tramonto era una profusione di oro e di rosso. Un sera siamo anche stati intrattenuti da un lungo numero di majorette bravissime.
La città di Krk non è bella come Rab, ma vi sono alcune cose interessanti, come l'intricato nodo di viuzze irte e strette, i resti di antiche mura e alcune tavole in lingua glagolitica (l'antica lingua della Croazia), ivi conservate.
Bella, invece Vrbnik, dove siamo stati alla fine del soggiorno sull'isola. Il paese è a strapiombo sul mare e la vista è mozzafiato.
La spiaggia è meno verde, meno fresca e meno quieta di quella di Rab, ma l'acqua è ugualmente bella. La terra e le rocce sono rosse, come le ho viste solo nel sud della Puglia e intorno cresce qualche decina di alberi di fico (tantissimi sulla costa Croata) e bassi cespugli.
Come bellezza paesaggistica non provoca lo stesso incantato stupore di Rab, ma il mare che si nasconde tra gli alti faraglioni e che penetra tra le fenditure delle rocce, che scivola sui sassi lisci e lambisce gli scogli, è spettacolare.
Dall'alto sembra la rievocazione del "sublime kantiano", quella sensazione che ci fa sentire la grandezza terribile e meravigliosa della natura a confronto con la piccolezza dell'uomo, che ci fa intendere la melodia dell'universo e che ci fa piombare, storditi, nell'anima del mondo.
La cittadina, inoltre (come anche altri luoghi visitati) è piena di fiori, ovunque. Le scalette che conducono alle case sono quasi impercorribili, tanto sono coperte di vasi e piante. Ci sono, di conseguenza, tantissime api e farfalle, anche al mare. Vedendole, mi ha colpito come uno schiaffo la consapevolezza che lo stupore nel vedere una farfalla significa che in città sono rarissime e che i macaoni che entravano in cucina, quando ero piccola, sono ormai solo un ricordo dell'infanzia.
La sera dell'ultimo giorno abbiamo deciso che non potevamo lasciare la Croazia senza aver visto il Parco nazionale dei Laghi di Plitvič;e.così la mattina del 22 agosto, ci siamo alzati alle 6 e mezza e siamo partiti.
Per arrivare al Parco si percorreva la costa fino a Senj e poi si seguiva una strada interna abbastanza difficile da percorrere, come tutte le strade croate, ma molto suggestiva. Ci si arrampicava lungo una serie di tornanti, su per le colline dell'entroterra e poi si ridiscendeva e si percorrevano parecchi km immersi nella campagna e tra le colline.
Si passava attraverso paesi di campagna dove le tracce della guerra erano ancora visibili: tetti sradicati e muri bucherellati dai colpi di mitraglia. Ma tutto il paesaggio era incantevole e molte case avevano balconi talmente fioriti, da nascondere quasi la facciata. Le campagne erano bellissime e povere. Come a Rab avevamo visto dei contadini che vendevano sulla strada i pochi prodotti del loro orticello, qui gli allevatori vendevano, su sgangherati tavolini, posti sul ciglio della strada, i formaggi di pecora di loro produzione e il loro miele, preso direttamente dal favo.
Presso le case c'erano alcuni animali, soprattutto pecore e sparse nei campi e sulle colline circostanti, macchie di verde e boschetti.
Immaginatevi il biondo dei campi, il verde dei boschi e il colore dei praticelli, tutto questo sommato all'arcobaleno di fiori che ornavano i giardinetti.
Lasciati i piccolissimi centri abitati, ci siamo avvicinati ai confini del parco e subito abbiamo capito che lo spettacolo naturale che avremmo visto sarebbe stato bellissimo. Perché là, intorno al parco, le colline erano coperte da macchie di viola: numerosissime eriche che formavano tappeti fioriti.
Il parco è di una bellezza inenarrabile, quasi, caratterizzato da una pulizia e un ordine impensabili. Le donne delle pulizie scopavano non solo i sentierini e le passerelle di legno, ma anche la porzione di bosco immediatamente vicino a questi ultimi.
I Laghi costituiscono un sistema idrico talmente unico e particolare che, dal 1979, è stato dichiarato Patrimonio mondale dell'umanità dall'UNESCO.
Si cammina per ore e ore in un bosco fitto, tra le montagne che circondano i laghi.
Questi sono 16 più o meno grandi e sono tutti collegati tra loro da cascate e rapide, di altezza variabile.
Camminare in quell'angolo di Paradiso è un'unica emozione. Si è circondati dal profumo del bosco, fatto dell'odore umido del muschio e delle foglie bagnate. Gli aghi di pino, con il loro profumo intenso non riescono a non cedere il passo, a tratti, all'odore dolce e unico dei tantissimi ciclamini che orlano i sentieri.
Per permettere ai turisti di visitare tutto il parco, senza danneggiare l'ambiente, sono state costruite passerelle in legno che passano sopra, sotto, in mezzo, ai laghi e alle cascate. E così si vaga immersi nel profumo e nell'umido, circondati dai laghi, dai colori più svariati: acque blu, grigie, verdi, azzurre, celesti e turchesi. Se non si vede, non lo si può immaginare. Seguendo i sentieri, si ha una visione dei laghi anche dall'alto, li vedi sotto di te, sembrano smaltati di color cielo, circondati dal verde dei pini e dall'oro e dal rame delle foglie dei faggi che, in agosto, stanno già soccombendo all'autunno.
Tutto questo mentre le cascate urlano e le rapide canterellano la loro melodia. Ogni tratto di acqua è diverso dal precedente, non c'è un angolo simile ad un altro. Ogni cascata, alta o bassa, è inserita in contesti particolari, verdi, morbidi di muschio o inquietanti di alte pareti rocciose.
Non potevamo immaginare un modo migliore per dire addio alla Croazia, una terra che ci ha sorpreso, cullato tra le sue braccia di mare e nutriti con i suo colori, i suoi fiori e le sue meraviglie.
Un Paese accogliente e pieno di angoli inaspettati, di gente gentile che cerca di ricostruire la propria immagine, dopo la guerra.
Avrò sempre negli occhi i suoi colori e negli orecchi i suoi suoni; la frescura del mare e dei boschi del parco mi conforteranno ogni volta che qui l'afa si farà insopportabile e ci tornerò, di sicuro, ma, questa volta, con un programma dettagliato e con una maggiore conoscenza di questa nuova repubblica.Ecco i riferimenti dei luoghi dove siamo stati:
* A Lopar (Rab): Jandrić; Sofija e Milorad, Lopar 405, tel 00385 51 775174 oppure (in inverno) 00385 32 421281, ma non posso immaginare il risultato della conversazione, visto che i due nonnetti parlano solo il croato. (L 25.000 a notte, in due).
* A Njivice (Krk), vivamente consigliati, appartamenti Hošnjak, presso la signora Ivanka, Kraljia Tomislava 30, tel 00385 51 846496 o fax (lei lo preferisce) 00385 51 846773. potete scrivere in tedesco o in inglese, anche se lei capisce anche un minimo di italiano. Da novembre ad aprile la si può travare al n. di tel. 00385 1 4824224. (L. 40000 a notte a persona).La cucina croata è caratterizzata immancabilmente dal pesce, ma lo si prepara unicamente in due modi, o alla griglia, o fritto. È buonissimo.
Anche la carne ha un posto d'onore nella cucina locale ed è buonissima, soprattutto gli spiedini.
La verdura si mangia condita più o meno come da noi.
Ogni piatto è presentato benissimo e la carne e il pesce vengono serviti compresi di riso, peperoni e altre verdure.
Buono il formaggio di pecora che si può mangiare come antipasto, come il prosciutto dalmata.
I dolci non sono il punto forte della Croazia, ci sono solo le Palačinke, che poi sono crèpes.
La Croazia è uno dei pochi posti dove si cucinano decentemente anche i risotti e le pastasciutte. Assaggiate il risotto con gli scampi o i frutti di mare. Ottimo anche il pane che è molto morbido.
L'acqua minerale è molto ricca di sodio e ciò comporta un sapore leggermente diverso da quella che beviamo qui, ma ci si abitua subito.
Di tipico, ci sono anche le zuppe: di pesce o di verdure, ma la più tipica è quella di pomodoro che ha un sapore particolare. A me è piaciuta, ma suscita giudizi contrastanti.
Buono il gelato e con prezzi ridicoli.
* A Rab, il migliore ristorante è il Santa Maria (che è anche il più caro). L'ambiente è particolare e accogliente, molto piacevole. Buoni anche l'Alì Babà e la trattoria Mali Gaj.
* A Lopar abbiamo provato solo la cucina della trattoria Seka, di cui possiamo dare un buon giudizio, senza dubbio.
* A Njivice abbiamo mangiato in un locale chiamato Vijon che non ci ha entusiasmato molto e in una pizzeria che faceva delle buone pizze, ma non me ne ricordo il nome. Il ristorante Diana (Krk) non è male, ma il servizio è un po' lento, come, del resto, in quasi tutti i posti dove abbiamo mangiato.
* A Vrbnik, bellissimo il ristorante Nada e ottime le pietanze servite. Il personale è gentile e disponibilissimo si parla un ottimo italiano, come al Santa Maria. Questi due ultimi sono i migliori in assoluto.
Durante il giorno si possono mangiare in spiaggia panini fatti preparare in uno dei tantissimi e minuscoli supermercati che si trovano ovunque.
In ogni locale c'è sempre un bagno spesso pulitissimo e completo di sapone e carta igienica.
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Per tutti quelli che vanno in Istria e pensano che i croati gli odiano: quelli non sono croati, è quasi tutta minoranza italiana ed è per questo che parlano l'italiano!!! Sono quelli che non sono scappati dopo la 2a g. m. e odiano tutti: sopratutto l'Italia che di loro se ne è fragata per anni non legalizzando la loro posizione giuridica!!!Gli istriani e i triestini si odiano perché sono tutti imparentati!!!!
I croati odiano gli italiani....ci sono stato la settimana scorsa e quegli animali ci hanno pestato mandando un mio amico in ospedale...tutto ciò è accaduto a Dubrovnik in un discopub (Fuego)...a morte tutti i croati...
per aliglo: forse (date le tue neccessità) preferivi la reggia di maria antonietta?? parlano e si fanno capire in italiano molto bene, per le prossime ferie magari punta su un hotel 5 stelle. Il lisanj ne ha 2 e per il prezzo che ha non si può neanche pretendere!!!
voglio conoscere una ragazza croata che conosce anche poco italiano Il tuo commento a questo viaggio!
niente Il tuo commento a questo viaggio!
Non sono mai stata in Croazia ma intendo andarci quest'anno. Non esprimo dunque giudizi di valore su quanto letto, ma una damanda devo porla.Non vi sembra paradossale affermare che un popolo non è ospitale perchè in hotel non parlano l'italiano? Insomma negli hotel americanic'è qualcuno che parla la nostra lingua o meglio, negli hotel italiani crediate che qualcuno sia in grado di parlare il croato?
Sono appena tornata da Novi Vinodolskj e dall'hotel lisanj.Dire che noi italiani siamo trattati bene è una cavolata visto che nell'hotel solo la direttrice parla italiano corrente e il resto della reception non capisce un tubo.Ci siamo lamentati della mancanza di satellitare come promesso e ci hanno fatto vedere almeno Raidue con la parabola probabilmente, dando la colpa al governo italiano.La mattina per fare colazione dovevamo cercare le tazze e i cucchiaini perchè non ricambiavano velocemente il tutto, la frutta a buffet consisteva in mele raccolte dagli alberi visto che non ho mai avuto il piacere di vedere altra frutta.Non esistono brioches mentre per gli ospiti tedeschi c'è di tutto e di più. Tapparelle alle finestre non esistono e abbiamo dormito al chiaro tutto il tempo con un sole che al quarto piano scaldava la camera fino a 40 gradi.Ci davano il latte la sera per il mio bambino di due anni e ce lo facevano pagare 6 kune e alla fine ho dovuto, nonostante tutto questo pagare anche la culla per il bimbo e fra l'altro per sette giorni anche se noi ne abbiamo fatti 6 perdendo l'ultimo. Faccio presente che eravamo in 10 persone e tutto il resto (spiaggia, lettini,bar ecc.)lo pagavamo e di soldi ne abbiamo lasciati. Ospitalità in quell'hotel per gli italiani voto O.All'esterno abbiamo trovato solo il bistrot Thomas dove erano molto gentili, parlavano italiano e ci trattavano da dio.Grazie
Sono stato nei luoghi descritti lo scorso agosto e ho trascorso 8 giorni nell'isola di Rab. Partendo dal presupposto che tutte le vacanze, o quasi tutte, sono affascinanti se nel posto dove ti rechi non sei mai stato, nel caso mio, riflettendo a freddo, devo dire che Rab è un'isola interessante ma non meno di quelle che abbiamo noi, anzi. Abito in un luogo di mare in Toscana, d'estate passo quattro mesi al mare, terminato l'orario d'ufficio, e quindi non mi eccito come un milanese o un torinese che vede il mare a malapena una quindicina di giorni ogni due anni e magari a Rimini (allucinante). La Croazia, e Rab in particolare, ha il pregio di essere ancora molto più economica ma per quanto riguarda le bellezze naturali e sopratutto la varietà delle stesse, le nostre isole sono di gran lunga superiori, Elba in testa (escludo la Sardegna, una perla a parte). Per quanto riguarda il rapporto che gli abitanti hanno con noi italiani è difficile dare un giudizio. Quando tiri fuori i Kuna sono tutti amici e disponibili. Forse non ci amanio troppo ma la cosa è reciproca. La storia non si cancella in pochi anni. Un consiglio per chi si reca a Rab e desidera una vacanza tranquilla e nei posti migliori: evitate la zona nord, Lopar o S.Marino; zone troppo affollate e una mare quasi stagnante molto simile alle spiagge romagnole. Chi ama lo scoglio scelga la parte sud molto più attraente e meno incasinata.
francamente non e' incoraggiante,tutto sommato.Comunque e' mia intenzione andarci.Ciao e grazie.
penso che l'enfasi e la gioia che metti nel tuo racconto non abbia bisogno, petr chi è stato in croazia, di nessun commento e se opinione ci deve essere può essere soltanto una: "esaltante" perchè ogni minuto passato sui lungomari resta indelebile per tutta la vita. Se mi potete aiutare non ricordo il nome di un tipo di pasta che viene servita con il pesce in special modo con i scampi e che dovrei inserire in un certo menù di fine anno. Ciao a tutti eppoi i croati sono speciali, sono i sloveni del carso un poco ritrosi. Ciao a tutti.
xmario:ma che dici mario?!io in croazia ho abitato 22 anni della mia vita dato che i miei genitori sono croati e noi non odiamo l'italia!!non puoi generalizzare così,ci sarà il croato che odia l'italiano, ma mica tutti siam così.come in italia ci saranno persone che non amano croati.prima di tirare giudizi troppo in fretta, riflettete per favore!!
x Marta: ma quale luogo comune? Io abito a Trieste da 50 anni e posso dirti che è tutto meno che un luogo comune! E basta con il buonismo!
E basta con questo luogo comune che i croati odiano gli italiani!!
Noi andiamo in Croazia da circa 10 anni: una volta era parecchio conveniente, ora molto meno. In alcuni posti, in Istria, paghi la cena al ristorante come in Italia. Sulla ospitalità della gente croata invece sorvoliamo: non mi pare che ci amino, a differenza invece dei tedeschi che sono meglio visti di noi dai croati. Negli ultimi anni infine le spiagge sono eccessivamente affollate: il rovescio della medaglia del turismo di massa!:(
Fantastica!sono stata sull'isola di krk e a zaton vicino zara.entrambi belli ancke se krk mi è sembrata migliore forse perchè più intima e caratteristica. se poptete andateci perchè merita!
sono una ragazza con cittadinanza italiana ma legatissima alla croazia perchè mio nonno era croato ed andava orgoglioso di esserlo non sopporto i luoghi comuni e l'ignoranza su questo splendido paese, condivido quanto detto da chiara e tanja e esorto tutti a visitare la croazia perchè veramente merita.è bellissima da qualsiasi punto di vista storico, naturale,culinario,artistico,visitatela e poi mi confermerete quando ho detto...Baci a tutti, K.
E' proprio come di ci tu! Noi abbiamo incominciato ad andare in Yugoslavia (allora si chiamava così) quando i nostri figli avevano 3 e 5 anni: ora ne hanno 20 in più e noi, ma anche loro con le loro "morose", continuiamo ad andare in Croazia. Ci siamo solo astenuti nel periodo della guerra, ma appena potuto ci siamo tornati: i luoghi, il mare, la cucina e, perchè no, i prezzi ci convincono sempre a tornarci. Solo due giorni fa eravamo a Vrbnik (isola di Krk) e oggi sono già quì per ritrovare l'atmosfera croata .....
io penso che il turismo di massa provochi ovunque gli stessi danni che vediamo in Italia e sia snaturante ! non sono in discussione le qualità delle persone, ma la qualità dell'ambiente, al di là della retorica.
Il tuo commento a questo viaggio!questo e' il 20° anno che vado a Rab-Lopar in diversi periodi dell'anno da mamma Dragica e papa' Luca; vi posso solo dire che la mia vita e quella della mia famiglia e' stata travolta da queste persone( piu' i loro figli e gli altri abitanti) e questi posti; rimangono e rimarranno per sempre con me; ci sono posti dove la vita trascorre serenamente tutto l'anno senza diventare schiavi della velocita' e del danaro come ormai qui nel nord Italia; se potete NON ANDATECI, mi fate un piacere!
per laura: vedi il mio intervento pecedente! per evitare la spiaggia troppo affollata quando scendi in riva al mare vai verso sinistra costeggiando il mare, supera il porticciolo e il paese sempre seguendo la riva: più avanti vai, più hai possibilità di trovare posti tranquilli verso Bijhac; altrimenti, sempre seguendo la passeggiata in riva al mare verso destra attraversa il campeggio (bruttissimo, a mio parere)finchè arrivi ad una rete con un cancelletto di ferro: è l'ingresso alla zona nudista (FKK) della spiaggia e camminando puoi trovare posti tranquilli. Se invece ami la folla, avrai solo l'imbarazzo della scelta! Il mare e il paesaggio sono incantevoli!L'Hotel Beli Kamik come ho già detto è pulito, anonimo e tranquillo, stanze ampie. Il vitto ahinoi italiani....la prima colazione è senza problemi abbondante a self service, ma la cena ahiahiahiai : si sceglie su tre menù , uno di pesce, due di carne, infami stufatini o cotolette micidiali, il pesce tranne lo sgombro alla triestina (dicono loro!!) è accettabile. Opinioni personali ovviamente, fammi sapere qualcosa qui quando torni . Ciao e buone vacanze gigione
io ho prenotato per il 7/08/04 all'hotel Beli kamik di krk, chi c'è stato mi può dire comè? in quanto pulizia, mangiare e spiaggia, grazie per me è molto importante saperlo
Ho trovato Njivice sovraffollata e congestionata con la spiaggia formicaio, i prezzi sono italiani, bello il mare, ma per un po' di quiete bisogna camminare verso kivjiac, una sua frazione o nella zona nudista!Il campeggio è un orrore sovraffollato con insediamenti stabili che impediscono di godere la vegetazione, l'hotel Belj Kamik è poco meno di una colonia, pulito certo, stanze grandi e pulite, ma il vitto è un abominio! Certo, il mare è splendido, ma è stato saccheggiato e il bosco originario è stravolto da insediamenti turistici. Così va il mondo, ma non mi piace e rimpiango la quiete di anni fa.... gigio
ciao! mi avete trasmesso una gran voglia di partire.. solo un dubbio come vedete la croazia per una che ama la fiesta fino a tardi e il casino notturno?
Che i croati amino gli italiani non credo sia proprio corretto, è ovvio che se si va in posti turistici c'è la gente accogliente ed educata, ma provate ad entrare in provincie remote oppure in città fuori portata turistica, poi ne riparliamo! Le ragazze croate sono come tutte le ragazze del mondo, ci sono quelle facili e ci sono ragazze molto serie e discrete. Io vado in Croazia da 5 anni per lavoro e vi garantisco che a volte sono stato bene, altre volte malissimo. Un consiglio, secondo me qui c'è gente che sopravvaluta troppo il posto, la Croazia come gente e come posti non ha nulla in piu dell'Italia Spagna o Grecia! Ovviamente si parla sempre di esperienze personali, ma qui sento che gente valuta la Croazia come uno dei paesi democratici bellissimi e con gente accogliente come fosse il primo al mondo, ma vi garantisco che non è proprio cosi! E comunque, facile o difficile, mia moglie è croata!
Amo i croati, primo perche' loro amano gli italiani, poi per la liberta' che le loro terre offrono ed infine per la loro cucina. Da anni vado in Croazia e veramente l'acqua di Rab e' cosi' come descritta. Quest'anno torno lì, a Rab, e non vedo l'ora di visitare le loro noiosissime bancarelle, ma che se non ci fossero, per me non sarebbe Croazia. Un bacio a tutti i croati che adoro. Aspettatemi che arrivooo!!!!!!!
Sono una croata e voglio rispondere a Luca: forse hai sentito che le ragazze croate sono molto belle, ma non che siano "facili". Siamo uno dei popoli più dignitosi e orgogliosi dell'Est Europa, sia le donne che gli uomini. Chiara, complimenti! Viva la Jugoslavia!
Luca, cosa te lo fa pensare? Sei anche tu uno di quelli che pensano che le ragazze dell'est sono, come si suol dire, "facili"? E poi, scusa, lo chiedi alla persona che ha scritto l'articolo... che è una donna? Credimi, è meglio lasciar perdere certi luoghi comuni...
Ma lì è veramente così facile trovare una ragazza con la quale passare una splendida vacanza? Grazie Luca
L'ho fatto tante volte che non so neanche davvero se sia ancora il caso di rispondere. Non sono i naturisti ad essere ridicoli ma chi va consapevolmente nelle spiagge naturiste e poi finge di scandalizzarsi. Sul fatto dei bambini, come ho già detto più volte, la maggior parte dei naturisti sono famiglie con bambini. L'unica cosa davvero ridicola è che nel 2003 ci sia gente giovane che ancora ragiona in questo modo.
Carissimi Mario e Chiara! Vi ringraziamo per la bella descriyione che avete fatto sulla vostra vacanza qui a Njivice e in particolare di avermi ricordata con così tanto affetto. Spero di avervi ospiti per molto tempo nella nostra isola. Grazie ancora di aver promosso il turismo a Njivice e vi aspetto assieme a Massimo ed Eva. Per i nostri ospiti abbiamo fatto delle migliorie alla casa come la TV satellitare, aria condizionata, un posto auto più grande, e la nostra zuppa di fagioli è la migliore di tutta la Croazia! Questa lettera è stata tradotta da Andrea e Claudia, due miei ospiti italiani da Venezia. Vi saluto con affetto. Signora Ivanka Hošnjak, Njivice, Hrvatska (Croazia)
Anch'io andrò in vacanza in Croazia. Col mio compagno abbiamo prenotato un traghetto per l'isola di Mljet. C'è qualcuno che ha qualcosa da raccontare in merito a questo posto?
Il racconto è molto interessante anche perché sono luoghi che abitualmente frequento. Ed è vero che è stupenda. Ogni volta che ti ritrovi davanti a una baia, a una spiaggetta, a una grotta, rimani a bocca aperta. Succede ancora a me pur andandoci da 18 anni ormai. Ciao Ste
A Nijvice non andate nell'Hotel Beli Kamik: l'ho trovato molto sporco. FKK sta per Frei Körper Kultur ed indica le spiagge naturiste: per un rispetto reciproco se non intendete mettervi nudi evitate di andarci: eviterete di passare per guardoni (discorso ovviamente diverso se deciderete di spogliarvi come gli altri bagnanti). E' forse una precisazione ovvia e scontata che purtroppo molte volte non viene osservata.
ciao chiara, quest'estate io e i miei amici avevamo mezza intenzione di andare in croazia, ma eravamo un'pò intimoriti, come te all'inizio dell'ignoto di una terra poco conosciuta. Dopo il tuo racconto mi sono rincuorata e quindi quella mezza intenzione che avevamo è diventata una certezza...ANDIAMO IN CROAZIA.... grazie Carla
Credo che non bisognerebbe mai generalizzare, né nel bene né nel male, quando si parla di un popolo. Dire "i croati", o ad es. "i francesi", "i tedeschi", "gli italiani" non mi sembra corretto. C'è il croato gentile e il croato maleducato, il francese gentile e il francese maleducato, l'italiano gentile e l'italiano maleducato. Due coppie di miei amici frequentano la Croazia da oltre dieci anni e sono entusiasti dei luoghi e della gente. Poi episodi sgradevoli (appunto, episodi) possono capitare dovunque...
Non ne farei una questione di croati, piuttosto che italiani, marocchini o quant'altro: le persone che hai incontrato TU erano maleducate... fossero state inglesi, quelle persone, sarebbero state egualmente maleducate!
I posti sono belli, e anche il mare, peccato che i croati sono scortesi e maleducati. Pensate: a noi ci avevano sfondato la porta della camera d'albergo e ce l'hanno fatta pure pagare.
1000 grazie per tutte le dritte utilissime che mi hai dato nel tuo racconto, ma la numero 1 è stata quella sulla Sig.ra Ivanka. Mi sono fidata ciecamente dei tuoi commenti sui suoi appartamenti e senza pensarci un attimo l'ho contattata e ho prenotato la ns vacanza che purtroppo è già terminata. La nostra ospite è veramente degna di menzione e quando le ho fatto leggere e tradotto tutti i complimenti che hai espresso su di lei nel tuo racconto, si è quasi commossa e ti ringrazia infinitamente. Se ti vuoi mettere in contatto con me via e-mail ne sarei molto felice anche perchè ho dei messaggi da parte della signora Ivanka. A presto, Patrizia, Giovanni e Gaja
La penso esattamente come Abulafia.Quest'anno e' il 7° anno che torno Croazia, praticamente da dopo la guerra , e se volete vederla ancora un po' integra affrettatevi, prima che ne 2006 sia pronta l'autostrada. Secondo me da Zara a Dubrovnik (Dalmazia) e' la zona migliore
Ci sono stato una mezza dozzina di volte in barca a vela e ho vositato quasi tutte le isole. Per me è il più bel posto di tutto il mediterraneo. Andateci, andateci...
Ciao Chiara, grazie delle informazioni, questa estate andrò in vacanza in Croazia e poi racconterò la mia. Ciao
... certamente Mauro, ma c'è sempre l'opzione di salvataggio che consente la lettura off-line se lo desideri e inoltre per chi come me deve partire un articolo come questo dettagliato e completo è il massimo!!
troppo lungo, il navigatore della rete spesso non ha tutto questo tempo..peccato
io ci sono stata in agosto 2001 a krk e non ho altri commenti da fare ...veramente un bellissimo luogo sono d'accordo con te!!!!!!ciao
Ciao chiara, il tuo "romanzo" è gradevolissimo, interessante e mi fa sperare che la Croazia sarà ai miei occhi, come tu la descrivi. baci Adri