Martinica mon amour

Un gioiello delle Piccole Antille, fra mare d’incanto e natura rigogliosa

 

Si parte da Linate lunedì 7 agosto con un volo Easyjet per Parigi Orly dove il giorno dopo è prevista la transoceanica Parigi Orly - Le Lamentin (Martinica); soggiorniamo per la notte all’Euro Hotel nei pressi dell’aeroporto (€ 60,00 la tripla) e dopo un salto in centro per sentire un po’ di “profumo” parigino nel quartiere di Montmartre, eccoci pronti al terminal del nostro volo nell’area dell’aeroporto riservata ai voli diretti da Parigi ai possedimenti d’oltreoceano.
Già si respira aria “caraibica”, infatti ben presto ci accorgiamo di essere fra i pochi bianchi contornati da una marea di creoli di ritorno nelle loro terre con appresso ogni sorta di bagagli. Espletate le formalità d’imbarco, con un volo Corsair (prenotato su Expedia) €. 745,00 a cranio a/r, atterriamo alle tre e mezza del pomeriggio all’aeroporto Le Lamenten a Fort de France, capoluogo della Martinica dove ci accoglie il tipico clima estivo dei Caraibi con acquazzone e raffiche di vento e temperatura di 30°.

Itinerario

Ad aspettarci il nostro padrone di casa che ci aveva affittato l’alloggio a Diamant nel sud dell’isola (prenotato su homelidays). Raccogliamo i nostri bagagli e ci dirigiamo a ritirare l’auto, una Renault Scenic 7 posti che ci scorazzerà fra le tortuose strade dell’isola (prenotata su jumbocar.com).
La Jumbocar è risultata essere la compagnia più economica e tutto sommato risulta affidabile nel suo genere. Ricordatevi che al ritiro dell’auto vi verrà chiesta una cauzione (tramite carta di credito) che verrà poi restituita quando ritornerete l’auto; attenzione a verificare al momento del ritiro gli eventuali danni già presenti sulla carrozzeria in quanto le auto hanno in media uno/due anni e non vengono riparate ogni volta. A proposito, andando in giro per l’isola noterete diverse carcasse d’auto abbandonate sui cigli delle strade, evidentemente costa meno lasciarle lì che ripararle.
L’alloggio è risultato piacevole, immerso in un complesso residenziale con piscina dove sorgono fabbricati di 4 unità abitative, il luogo risulta molto silenzioso e l’alloggio dotato di aria condizionata. Unico inconveniente è stata la mancanza di energia elettrica al nostro arrivo che si è protratta fino al mattino successivo; questo inconveniente capita alcune volte all’anno al sud dell’isola durante le tempeste tropicali.

Nelle guide già presenti in rete sono ampliamente indicati i luoghi più belli da visitare, qui voglio solo dare indicazioni di carattere pratico e descrivere qualche avvenimento del viaggio per far comprendere le bellezze di questo paradiso naturale.
La località dove alloggiavamo, Diamant, è famosa per i suoi tramonti da gustare dal molo, il quale come in tutte le località dell’isola si estende dal centro del paese dove peraltro è situata anche la Chiesa parrocchiale. Purtroppo per le correnti marine molto forti presenti a Diamant questa non è la spiaggia ideale per fare bagni.
Poco distante da Diamant, da non perdere il piccolo centro di Anse d’Arlet con le case dei pescatori affacciate sulla spiaggia ed un fondo marino ricco di pesci tropicali anche a poche decine di metri dalla spiaggia. Potrete fare il bagno e mangiare direttamente sulla spiaggia. Evitate il sabato e la domenica in quanto sulle spiagge si riversa tutta la popolazione locale. Durante la settimana, apprezzerete la tranquillità di questo posto.
A proposito di questa tranquilla località, due avvenimenti hanno caratterizzato il nostro soggiorno: un funerale di un giovane dove si è potuto vedere la grande religiosità che accompagna gli abitanti di quest’isola, che non dimentichiamo è una provincia francese a tutti gli effetti; ed una gara di regata con le tipiche barche usate un tempo dotate di 12/15 uomini di equipaggio e vele coloratissime, una vera festa popolare.
La spiaggia per antonomasia che vale il viaggio è Les Salines, qui ti senti davvero immerso in una “cartolina”.
Alcune precauzioni: attenzione alle piante cerchiate di rosso che rilasciano una sostanza velenosa e quindi non dovete ripararvi sotto durante gli acquazzoni, il posto migliore per ripararsi è dentro il mare, questi acquazzoni durano 15/20 minuti e poi tutto ritorna come prima, sole e caldo; a proposito, la temperatura è pressoché costante durante tutto l’anno, 25/30 gradi con maggiore umidità in estate ma tutto sommato sopportabile.
Da gustare il gelato al cocco fatto in casa, i succhi con tutte le varietà possibili di frutta tropicale ed un aggiunta di ghiaccio, sublimi!
Sempre nella parte sud dell’isola una bella località è Sainte-Anne, piccola ma caratteristica per i negozietti di souvenir.
Interessante è risultato essere la visita al museo delle Banane a Sainte-Mairie dove potrete vedere decine di varietà di questo frutto e gustare anche una torta ed un liquore alle banane; abbiamo inoltre visitato la fabbrica di Rhum “La Mauny”, situata in prossimità di Rivière Pilote sempre a sud dell’isola, dove vi verrà mostrato il ciclo produttivo per ottenere dalla lavorazione della canna da zucchero il distillato di Rhum; purtroppo la produzione attiva è durante la raccolta della canna da gennaio e maggio, comunque è pur sempre un’esperienza curiosa. (attenzione agli assaggi di rhum specie il primo distillato, circa 70°!).
Un altro posto degno di visita è il giardino botanico Jardin de Balata lungo la Route de la Trace N3 che potrete incontrare percorrendo la strada che da Fort de France vi porta a Nord fino alle pendici del vulcano Mont Pelée, peraltro quasi sempre avvolto dalle nubi e con una temperatura di 10°/15°: se avete fiato e gambe buone con due ore di cammino potrete arrivare quasi alla sommità del vulcano (causò all’inizio del ‘900 migliaia di morti in due eruzioni nel giro di pochi mesi).
La costa ovest è caratterizzata la spiagge con sabbia nera dovute alle polveri ed alle eruzioni del vulcano sopra citato, sono meno turistiche ma anch’esse degne di nota (interessanti i piccoli borghi di Carbet dove sbarcò C. Colombo e Case-Pilote).
Un’altra esperienza da non perdere sono i bassi fondali, situati a circa 5 km. dalla costa. Punto di partenza è il porto di Le Fraçois sulla costa est dove contrattando il costo del trasporto con i pescatori del luogo potete trascorrere un'intera giornata su alcune isole situate al largo della costa, alcune completamente disabitate, dove troverete spiagge finissime e fondali profondi non più di un metro, vere piscine naturali. Curiosa anche la lingua di sabbia che penetra per circa un chilometro nel mare con fondali bassissimi a Le Vauclin poco più a sud di Le Fraçois.

Infine alcuni suggerimenti organizzativi: per risparmiare sulle telefonate fatevi chiamare da casa ad una cabina telefonica che qui come in Francia sono dotate di numero telefonico, alla fine del soggiorno anche questo costituirà un bel risparmio.
Il viaggio di andata è stato effettuato con una notte a Parigi per via della coincidenza col volo aereo per la Martinica, nel volo di ritorno la coincidenza con la tratta Parigi Milano è fattibile senza problemi (circa 3 ore di tempo).
Per gli spostamenti ed i luoghi abbiamo usato la guida Lonely Planet Dominica, Guadalupa, Martinica risultata abbastanza valida per le indicazioni fornite.
In definitiva un posto dai due volti, costumi e vita caraibica ma anche usanze e cibi che vi faranno sentire quasi come in Francia. Un'esperienza nel complesso molto positiva ed un luogo dove la vita scorre lenta senza affanni e senza ritmi stressati tipici di noi “occidentali”. Insomma ideale per ricaricare la mente e le “batterie” per trascorrere un altro lungo anno prima di ritrovare nuovi luoghi di vacanza e nuovi “mondi” da esplorare.
Marco & C.

 

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