Gli infiniti Perù - 1. La gente

Ha inizio il reportage di un magnifico viaggio nel Paese sudamericano: partiamo con le immagini delle persone che lo popolano

Proprio così, "infiniti Perù" al plurale.
Ho voluto scegliere questo titolo proprio perché pochi altri Paesi presentano le differenze di ambiente, paesaggio, zone climatiche, popolazioni che può vantare il Perù.
Su una superficie pari a quattro volte quella dell'Italia, si svaria dalla grandiosità delle grandi Cordigliere del nord alle distese desertiche, dagli immensi altopiani al mondo a parte costituito dal Lago Titicaca, il più alto del mondo, dagli spettacolari siti archeologici delle tante civiltà susseguitesi nel corso della Storia alle coste dalle molteplici forme, dai profondissimi cañons alla sterminata regione amazzonica.
Degni di nota anche i centri abitati, dalla convulsa e contraddittoria Lima alla meravigliosa Cuzco, dall'elegante Trujillo all'affascinante Arequipa e via via fino alle cittadine, i paesini, i villaggi, i minuscoli gruppi di case nei luoghi più sperduti.
Non da meno sono la fauna e la flora, estremamente differenziate proprio in virtù dell'infinita varietà degli ambienti e degli habitat naturali: uccelli marini sulle coste (addirittura i pinguini di Humboldt alle Isole Ballestas, i più vicini all'equatore del mondo), i maestosi condor nella regione dei cañons, i camelidi dalle lane pregiate sugli altopiani: il lama, il guanaco, l'alpaca, la preziosa vigogna.
Trasversalmente a tutto ciò, c'è la gente.
I campesinos delle zone rurali, che seguono i ritmi del sole lavorando sodo all'aperto dall'alba al tramonto.
I resistenti uomini degli altopiani, sempre a condurre gli animali alla ricerca dei pascoli, spesso magri, delle quote elevate.
La folla di venditori e acquirenti degli onnipresenti e variopinti mercati. In questo senso, il Perù è uno dei Paesi più colorati che un viaggiatore possa visitare.
Ma anche il brulicare di gente nelle città grandi e piccole, siano i conduttori dei "taxi-cholo" (curiosi mezzi pubblici a pedali che ricordano un po' i tuc-tuc del sud-est asiatico), siano i negozietti stipati di ogni tipo di mercanzia, i venditori di strada, i camerieri che sulle porte dei locali fanno a gara per allettare i possibili clienti, né mancano i manager vestiti impeccabilmente o i giovani, cellulare alla mano, che ammiccano alle mode europee e americane.
E infine lo splendore dei costumi indossati nelle sagre popolari: tutte le occasioni, religiose o profane, sono buone e in un viaggio di tre settimane è impossibile, in un luogo o in un altro, non imbattersi in qualcuna.

E' proprio per la rilevanza della componente umana che, come già feci per l'Etiopia, apro il resoconto del mio viaggio in Perù con questa breve nota introduttiva lasciando spazio alle immagini.
Farà seguito la relazione vera e propria, suddivisa in più parti riferite alle varie aree visitate.

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