L'Andalusia è un po' magica per i colori, i profumi, la gente, i paesi che sembrano essere dipinti su una tela… è un luogo da rivedere forse con qualche giorno di più a disposizione e magari in aprile quando c'è meno caldo e i patios delle case sono aperti al pubblico e stracolmi di fiori.22.6.2004
Partenza per Madrid da Venezia alle ore 15.30 con Volare Web, arrivo a Madrid alle ore 17.30 circa. Dopo aver ritirato i bagagli prendiamo la metro per andare a casa di una nostra amica che ci ospita questa notte. Domani si parte alla volta di Siviglia.
23.6.2004
Andiamo alla stazione di Atocha a ritirare la macchina che abbiamo noleggiato dall’Italia con Holiday Autos e dopo, diciamo pure con un po’ di fatica, riusciamo ad uscire da Madrid e imbocchiamo l’autopista per Siviglia. I paesaggi sono stupendi sembrano tavolozze di colori, distese di grano. Girasoli, ulivi, terra rossa, bianca, nera… bellissimo! Guidare diventa un piacere.
Arriviamo a Siviglia e telefoniamo al nostro amico che ci ospiterà per una settimana. Abita in Calle Santiago che è proprio nella zona del centro, in un bellissimo patio pieno di piante e fiori con al centro una palma altissima. Ci sistemiamo e poi fuori a cena anzi “ir de tapeo”! A Siviglia e in pratica in tutta l’Andalusia è un classico: le “tapas” che derivano, secondo alcuni, addirittura da un editto reale per cercare di limitare l’alcolismo i bicchieri di vini erano “tappati” con un piatto con qualcosa da mangiare e per altri per il semplice fatto di non far cadere le mosche dentro al bicchiere. Oggi le “tapas” sono in sostanza delle mezze razioni e non semplicemente uno stuzzichino, talvolta sono abbastanza abbondanti che con solamente due si può cenare, ci sono le tapas di pesce calde e fredde, di carne calde e fredde, di verdura calde e fredde e sono tutte veramente molto gustose.
Dopo esserci rifocillati e rinfrescati (qui ci sono quasi 40 gradi!) con una buona cerveza piccolo giro notturno di orientamento a Siviglia, domani la vedremo meglio.
24.6.2004
Oggi andiamo a vedere la Cattedrale che è la terza più grande del mondo dopo S.Pietro a Roma e St.Paul a Londra. Come molti altri edifici cattolici anche questo è stato costruito sul sito di una moschea. Entrando si può solo restare esterrefatti da tale maestosità. Oltre alla Capilla Real e la Capilla Mayor abbiamo la Grande Sacrestia e la tomba di Cristoforo Colombo.
Dall’interno della Cattedrale si accede alla Giralda, enorme torre che domina la Cattedrale e che un tempo era il minareto della moschea, nome che deriva da una deformazione della Giraldilla, che praticamente è posta sulla sommità e gira ad ogni minimo soffiar di vento, e da qui giralda che in spagnolo significa girandola. Ci accingiamo a salire i 34 piani per arrivare alla sommità, devo dire che non è faticoso poiché non ci sono scalini ma una leggera salita e poi ad ogni piano è bello guardare attraverso gli archi e vedere scorci di panorama di Siviglia. Arrivati in cima c’è un bellissimo panorama della città.
E’ ora di scendere e andiamo versoi giardini del Reales Alcazares, antica fortezza araba trasformata in palazzo residenziale dove visse Isabella la Cattolica. Questo capolavoro non fu costruito dagli arabi ma dai conquistatori cristiani che però copiarono lo stile dei loro predecessori. Sia gli interni così arabeggianti e i giardini sono meravigliosi con alberi fiori e fontane che si alternano perfettamente.
Usciamo e andiamo verso il Barrio de Santa Cruz con i suoi vicoli e case colorate, i localini caratteristici e non possiamo fare a meno di fermarci per una tapas e una fresca cerveza.
Finita la pausa prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Cordoba. Le strade in Spagna sono molto scorrevoli e dopo circa un’ora, poco più, siamo arrivate. Anche a Cordoba l’influenza araba si fa sentire. Il caldo è veramente tanto ma la voglia di vedere è maggiore, andiamo a visitare la Mezquita. La Mezquita nata come basilica e poi divenuta moschea è un esempio di arte religiosa dove convivono vari stili. L’interno è un’immensa “foresta” di colonne che oggi sono 856 e anche se al primo sguardo possono sembrare tutte uguale in verità sono quasi tutte diverse fra loro. Incontriamo un signore molto gentile che ci spiega alcune cose sulla differenza tra gli archi arabi e quelli cristiani.
Piccolo giro nelle viuzze della Juderia e pausa ristoratrice con “zumo de naranja” e torniamo a casa.
25/6/2004
Oggi andiamo a Granada e la meta principale è la Alhambra, abbiamo preso i biglietti presso una filiale della BBV per essere sicuri di entrare, infatti, sono fatti entrare non più di 8.800 visitatori al giorno.
Alhambra significa la rossa in arabo; è una vera e propria città ed è l’unico palazzo arabo che non fu saccheggiato ma restaurato dei re cattolici. I Palazzi Nazaridi sono il punto saliente della visita, è un insieme di sale, patio, corridoi, alcove ricchi di intarsi, archi, cupole, decori da togliere il fiato. E’ difficile descrivere dettagliatamente ciò che si vede, un consiglio: visitatela! Molto belli anche i giardini del Generalife, luogo di svago degli emiri con spazi verdi e fioriti e un alternarsi di fontane e ruscelli.
Decidiamo di dormire a Granada e troviamo una stanza presso l’Hostal Landazuri vicino a Plaza Nueva, che ha anche il parcheggio per la macchina. Dopo una doccia e un attimo di riposo usciamo e ci dirigiamo verso l’Albaicin ossia il quartiere arabo e devo dire che sembra proprio di essere in una cittadina araba con i suoi vicoli, i suoi odori di spezie, i suoi suoni.
Ora non ci resta che “ir a tapear”… Ci fermiamo alla Antigua Bodega Castaneda e proviamo il famoso jamon serrano: buono molto buono. Continuiamo il nostro giro e ci fermiamo in altri localini caratteristici e ad ogni bibita ordinata ci presentano una deliziosa tapas compresa nel prezzo.
26/6/2004
Giro diurno a Granada, andiamo verso la Cattedrale che purtroppo troviamo chiusa poiché c’è un concerto privato e dobbiamo accontentarci di vederla dall’esterno, andiamo a vedere la Capilla Real. Facciamo un altro piccolo giro nel quartiere arabo e poi via verso Ronda.
Ronda fa parte della strada dei Pueblos Blancos ossia quei paesini tipici andalusi arroccati su colline a volte in posti veramente impervi. Lasciamo la macchina nella piazza del municipio e iniziamo a vagare attraverso le stradine di ciottoli con le case di calce bianca e i loro balconi fioriti, non si finirebbe mai di girare in questi paesi ma il caldo è proprio tanto che ci costringe a fermarci per una bibita in un bar con una bellissima vista sulla vallata e sui costoni sui quali è abbarbicata Ronda. La parte nuova e la parte vecchia sono collegate dal Ponte Nuevo che scavalca una gola impressionante e unisce la parte nuova e quella vecchia.
Anche Ronda l’abbiamo visitata e ritorniamo a casa a Siviglia.
27/6/2004
Oggi è la volta del paesino di Arcos de la Frontera, appollaiato su un promontorio roccioso. E' un paesino delizioso con delle strette viuzze dove a malapena passa una macchina. Le casine bianche con i balconi fioriti, i negozietti di artigianato e di prodotti alimentari tipici dove ci soffermiamo e facciamo qualche acquisto.
Visto che il caldo è proprio tanto decidiamo di andare un po' al mare e ci dirigiamo verso Cadiz e più precisamente a Caños de meca, arriviamo e ci troviamo di fronte ad un mare di… vele di kitesurf. Qui, infatti, è molto ventoso e quindi adattissimo a questo tipo di sport. Un po' di relax, una fresca bibita ed è ora di rientrare.
28/6/2004
Ultimo giorno in Andalusia… peccato!
La mattina la dedichiamo alla visita di Plaza de España. E' molto bella e forma un semicerchio e i padiglioni sono costruiti con materiali tipo laterizi, azulejos, pietra. Tutt'intorno ci sono 58 panchine coperte di azulejos: una per ogni provincia spagnola.
Adesso andiamo a goderci quest'ultimo pomeriggio al mare e, dietro consiglio del nostro amico, andiamo verso il parco della Doñana e giungiamo a Cuesta Maneli. Parcheggiamo e c'incamminiamo attraverso una passerella di legno, circa 1 km, fra dune di sabbia, ginepri e pini marittimi ed arriviamo in spiaggia: è immensa ma purtroppo non c'è un filo d'ombra e quindi pensiamo di farci un bagno nell'oceano e di cambiare posto anche se questo è molto bello. Questa è la Costa de la Luz e mai nome è stato più azzeccato, la luce è abbagliante!
Riprendiamo la macchina ed andiamo a Matalacanas a goderci un po' di sole comodamente sdraiate su un lettino.
Ultima sera a Siviglia e ultimo giro di tapas… mi mancheranno in Italia!
29/6/2004
Oggi si torna in Italia, questa vacanza in Andalusia è stata molto bella anche se troppo breve…
Che dire… HASTA PRONTO ANDALUSIA!