Magia dell'Honduras

Da viaggiatore a Tour Operator in una terra favolosa

Dopo piu' di dieci anni di viaggi consecutivi, per lavoro e per diletto, vi racconto oggi il viaggio in un Paese che mi ha coinvolto, mi ha attratto e momentaneamente mi ha fatto smettere di viaggiare:
l'Honduras.
Nel 1999, precisamente a Novembre, mentre iniziavano le mie ferie, vivevo tra Messico e Cuba, dov'ero occupato professionalmente rappresentando un tour operator italiano da ormai molti anni.
Il continente latino americano mi ha sempre attirato, ma non lo conoscevo per intero, quindi decisi di intraprendere un viaggio attraverso il continente centroamericano, ed arrivai in Honduras.
Il tempo a mia disposizione era molto, quasi due mesi, durante i quali avrei attraversato tutto il CentroAmerica alla scoperta di questa fetta di America Latina, ancora vergine ai miei occhi, e a tutti i miei sensi.Sono atterrato nella caotica città di San Pedro Sula il 28 ottobre del 1999, i miei bagagli erano rappresentati dal mio inseparabile zaino/valigia che ormai da piu' di 5 anni mi accompagnava lungo i miei viaggi in Asia e in America Latina.
La citta' di San Pedro Sula mi ha inmediatamente demoralizzato, presentandosi a me in una domenica mattina molto calda; il termometro sfiorva i 45 gradi, le strade erano deserte e le strutture degli edifici erano quelle di una grande città cresciuta troppo rapidamente, senza criterio. Nella parte bassa, le catapecchie mi riportavano a pensare alle Favelas del Brasile, mentre all'orizzonte scorgevo enormi edifici rappresentati da Banche, Assicurazioni e qualche grande Hotel.
Inmediatamente il taxista mi ha messo in guardia sulla sicurezza personale, sconsigliandomi di restare nella zona bassa della citta', frequentata da individui pericolosi. Iniziai a cercare un alloggio nella zona alta, tra i grandi edifici, e i boulevard, rendendomi conto che già mi mancava il mio Messico....la mia Cuba.
Già dal giorno dopo iniziai a muovermi con i trasporti pubblici verso il Nord del paese, mi volevo dirigere verso le zone rurali ai confini con il Guatemala, dove, secondo la mia guida si trovavano le Rovine Maya di Copan. Attraversando paesaggi naturali idilliaci, percorsi un tragitto lungo un'unica strada in buone condizioni: attraversavo piantagioni di banano, caffè, e mi dirigevo verso le montagne...già il mio umore iniziava a migliorare, già sentivo la gioia di essere inghiottito da una natura prepotente, da ambienti tradizionali, da gente del luogo, ancora non abituata al costante contatto con gli stranieri....tantomeno con i turisti. Parallelo alla lunga strada scorre il RIO COPAN, un fiume molto lungo che arriva proprio alle Rovine Maya e le attraversa per seguire il suo corso; per i maya il fiume, l'acqua erano la benedizione degli Dei. La strada ad un certo punto si sviluppa in curve e tornanti consecutivi che si arrampicano su
montagne non molto alte, dove scorgi appena i villaggi delle minoranze etniche, dove la natura e' protagonista e sfoggia il meglio di sè.
Ammiro le numerose Ceibas dei giganteschi alberi simili al Baobab africano che popolano il CentroAmerica, Flamboyan multicolori, e una varieta' enorme di piante, alberi, arbusti che si mescolano alle coltivazioni degli indigeni.
Finalmente si arriva al caratteristico paesino di COPAN RUINAS, dove sembra che il tempo si sia fermato....
Qui le stradine ciotolate attraversano il piccolo paesino di Copan Ruinas in lungo ed in largo creando un saliscendi continuo;
gli edifici sono antichi ed in stile ancora coloniale, e la gente del posto si muove anche a cavallo, caricando questi poveri animali
con sacchi di riso, fagioli, farina....e' un panorama bellissimo, contornato da montagne, ai confini con il Guatemala.
Ci si puo' fermare a pranzo in una delle tante locande ed a dormire in uno dei tanti piccoli e grandi Hotels in stile rigorosamente
Copaneco, tipico, colorato, con molti fiori e piante. I colori pastello delle case copaneche creano un arcobaleno multicolore che
si scorge dall'alto delle montagne. Il centro del Paese e' formato da una caratteristica piazzetta con fiori, fontane e qualche monumento Maya che riproduce le favolose estelas Maya di Copan. La gente e' introversa ma allo stesso tempo molto ospitale....finalmente mi sento in Centro America!
La prima notte ho dormito in una bellissima Hacienda, situata a 10 minuti dalle Rovine Maya, ed ubicata nel mezzo di un idilliaco paesaggio naturale, proprio nel mezzo di una verde vallata. La Hacienda el Jaral, e' un'antica Hacienda cafetalera dove trasformavano il caffè per la vendita all'ingrosso, aperta nel 1842 e tutt'oggi esistente....dopo una curata ristrutturazione è diventato un luogo meraviglioso dove i turisti si possono rilassare in una delle tante villette .
Il giorno seguente, comprai un'escursione a cavallo e visitai in groppa al mio nuovo fedele amico le montagne circostanti, ricche di corsi d'acqua, di piantagioni di caffe' e di tabacco: una giornata entusiasmante; mi fermai a pranzo da una famiglia di cotivatori di caffe' provando le prelibatezze della cucina tipica Copaneca....lo consiglio!!!
La sera, Copan non offre molte possibilita' di svago, ma sicuramente dopo un' intensa giornata di visite ed escursioni, resta
solo il piacere di una buona cena ed un meritato riposo nella meravigliosa Hacienda.
Il terzo giorno mi preparai mentalmente per visitare le maestose rovine Maya di Copan. Da dieci anni studio l'affascinante mondo della cultura Maya, e fino a quel giorno avevo gia' visitato molti centri cerimoniali Maya, come Chichen-Itza/Palenque, Cobà/Cabà/Uxmal in Messico e Tikal in Guatemala, ma sempre avevo letto ed ascoltato che il fascino di Copan non lo avrei incontratop in nessun'altra antica citta' Maya.....
All'ingresso delle rovine di Copan, c'e' un grande plastico rappresentativo della antica citta', e poi, subito si entra attraverso un ingresso formato da un viale alberato , costeggiato da una vegetazione lussureggiante, e si procede in silenzio, verso il centro
cerimoniale, ascoltando il verso dei pappagalli, e di molte altre specie di volatitli che popolano il Parco Archeologico di Copan.
Alla fine del vialone d'ingresso, si apre la grande piazza, e si rimane con il fiato sospeso, per la presenza di imponenti statue Maya (estelas) mai viste fino ad ora. La mia Guida locale, Giovanni, inizio' a raccontarmi la storia, dei vari imperatori che con
gli anni hanno dominato Copan, soffermandosi nell'ultimo , ritenuto uno dei piu' esteti, stravaganti e artistici imperatori Maya della Storia.....
18 Conigli era il suo nome (che in spagnolo diventa Dieciocho Conejos), io stavo proprio li' ammutolito ad ammirare i meravigliosi lavori, ordinati durante il suo impero, capolavori che rappresentano IL Barocco Maya.
Le figure, i geroglifici, i volti escono dalla pietra...alcuni ancor oggi conservano i loro colori tipici.....magnifico!!
Proseguo la visita inoltrandomi nella rete di Tunnels sotterranei, attraverso i quali si possono ammirare le tombe di importanti
imperatori....ci sono 100 km di tunnels sotto la citta Maya, ma solo 5 km sono aperti al pubblico; con questi tunnels si apre proprio una grande finestra sul passato, nonostante gli spagnoli abbiamo distrutto gran parte della documentazione necessaria per decifrare i glifi ed i linguaggi Maya.
Termina la visita con l'ingresso al museo di scultura Maya, unico nel suo genere....unico nel Mundo Maya.....e qui, quando ci si
trova di fronte alla rappresentazione in misura naturale della toma/templio ROSA LILA, con tutti i suoi colori Rosso/Verde/Bianco sgargianti,il visitatore inzia a pensare molto ai Maya, ed alla loro potenza, alle loro capacita'...
Ho effettuato una visita alle rovine di circa 8 ore, ma sarei tornato varie volte per soffermarmi di piu' di fronte a questo splendore.
Al quarto giorno, preparai il mio zaino e decisi di partire per la costa, per provare il clima dei caraibi, per vedere il mare, per
scoprire un'altra cultura importante...
Il viaggio da Copan a La Ceiba è durato circa 5 ore, utilizzando un bus diretto, in partenza alle 7 del mattino da Copan.
Attraversai nuovamente la la citta' di San Pedro Sula con il bus, e notai l'enorme differenza di paesaggi di gente di ambiente
con i luoghi che avevo appena visitato. Da San Pedro Sula a La Ceiba, si attraversano immense piantagioni di frutta.
Ananas e Banane prevalentemente e immmense piantagioni di Palma Africana...uno spettacolo magnifico, che interrompeva il leggero pisolino in un comodo bus con Aria Condizionata.
Qualche tratto di strada e' ancora mal messo per il passaggio del potente Uragano Mitch del 1998, ma il piccolo viaggio per raggiungere la cittadina costiera di La Ceiba, scorre bene e rapidamente. Ceiba si presenta molto bene con i suoi viali alberati, le case tipiche caribene, con colori pastello.Scendendo dal bus, iniziai la prima passeggiata con zaino in spalle attraverso la prima strada; era un sabato pomeriggio e il multicolore via vai di persone, auto, camion e biciclette dava un aspetto molto vissuto ad una cittadina costiera popolata prevalentemente da Garifuna, un'interessantissima etnia che sorge in Honduras nel 1635 grazie ad un miscuglio di razze tra gli Arawak (indigeni locali) e gli schiavi importati dalla Nigeria dai coloni spagnoli. A Ceiba la popolazione parla anche l'inglese, con un forte accento caribeno, e il prevalente colore della pelle e nero e mulato. La Ceiba e' popolata da bella gente, allegra, sorridente e ospitale. Si sente la presenza del mare, e la vegetazione è quella tipica dei caraibi, con palme da cocco ovunque. Dalla citta' si scorge la grande montagna del Pico Bonito diventato Parco Nazionale.
A Ceiba e' facile trovare alloggio, tra i molti hotel a differenti costi....ed io ne trovai subito uno di media categoria,
situato proprio a 20 metri dal mare e vicino alla Zona Viva. Ceiba e' una cittadina costiera che conserva ancora il fascino dato dai colori delle case, dal tipo di costruzioni, dall'idioma parlato dagli abitanti, che spesso e' un'inglese con forte accento caraibico. La cittadina e' circondata da una natura esuberante, formata da riserve naturali e Parchi Nazionali.
Le spiaggie di Ceiba sono ancora in parte selvagge e incontaminate.
Per la prima serata Ceibena, decisi di sperimentare il movimento notturno dei locali della ZONA VIVA, una parte della citta' più
animata e caratterizzata dalla presenza di molte discoteche tipiche e all'aperto, ristoranti medio grandi e soprattutto tipici dove poter provare la cucina Garifuna. Ho sempre orientato la mia curiosità nei piatti tipici durante i miei numerosi viaggi, ed a la Ceiba mi e' stato possibile realizzare questa necessita', provando le favolose Sopas De Caracol Y Marisco cucinate in stile garifuna con l'acqua del cocco, che dà un gusto dolciastro e molto saporito.
I Garifuna rappresentano la minoranza etnica più numerosa in Honduras, e forse quella che tutt'oggi conserva con orgoglio una propria identità che quotidianamente viene alimentata da riti, credenze, piatti tipici, abbigliamento. La parola Garifuna significa: La gente che mangia la yuca; la yuca è un tubero che giàcaratterizzava la base dell'alimentazione Africana. Gli spagnoli chiamarono questa gente (gli Arawak) , Caribes, che significa Cannibali Iche realmente e' la origine del termine Caribenos.
In tutta la costa dell'Honduras si trovano i Garifuna, con le loro Aldee (comunità/raggruppamenti) la loro cultura è molto forte,
con grande enfaasi alla musica, al ballo e alla storia. Possiedono la loro propria religione che consiste in un miscuglio tra cattolicesimo, credenze africane ed indigene; a causa delle loro evidenti differenze con la popolazione Mestiza (meticcia) durante gli anni, i Garifuna sono stati temuti e discriminati e accusati di venerare il divolo, il vudu', la poligamia e di parlare un idioma segreto.
Grazie alla mia curiosità, riuscii in Ceiba a fare nuove conoscenze, alle quali come sempre rivolsi moltissime domande riguardanti questa
interessante cultura Garifuna, considerata oggi un tesoro unico.
Il sole, il mare e la natura mi hanno trattenuto vari giorni a La Ceiba, durante uno dei quali ho intrapreso l'avventura di un trekking
all'interno del Parco Nazionale Pico Bonito, caratterizzato da zone montuose, dove la vegetazione e' selva pura con boschi umidi.
Incontrai Oscar Perez, il titolare di un tour operator specializzato in attivita' ecoturistiche con sfondo avventuroso nei parchi Nazionali
della costa Hondurena. Mi invitò a casa sua a provare una Zuppa di pesce, e durante il pranzo discutemmo molto sul potenziale
turistico di questo Paese, su cultura e tradizioni e soprattutto su avventure estreme nel cuore della natura del CentroAmerica.
Il giorno seguente partimmo con una vecchia Jeep toyota Land Cruiser per risalire le montagne del Pico Bonito, fino ad arrivare
a meta' cammino dove lasciammo la Jeep per proseguire a piedi con zaino in spalle. Durante la risalita il silenzio della selva era rotto solamente dai versi dei molti animali che popolano il parco, scimmie, uccelli tropicali multicolori, scoiattoli etc etc. Una sensazione
unica, un'aria incontaminata, lontano dalla civiltà e dai pensieri, ossigeno puro nei tuoi polmoni; un'esperienza da provare!
Il treKKing non è stato dei più duri, ma sicuramente uno dei più belli ed interessanti dato che il paesaggio all'interno del Parco Nazionale
del Pico Bonito cambiava di continuo man mano salivamo verso la vetta, la vegetazione da tropicale cambiava in vegetazione di montagna
con pini simili ai nostri in Europa, con paesaggi montani insuperabili.
Arrivati quasi alla cima, mi resi conto che all'interno del Parco scorre un fiume molto lungo ed abbastanza largo, le cui acque sono
di un colore molto chiaro, quasi bianche; e' il fiume Cangrejal, e proprio lungo quel fiume saremmo discesi con un gommone
per tornare alla nostra jeep. Il gommone era a nostra disposizione sul campo base situato quasi alla vetta del Parco, ed il campo
base era di proprieta' del mio amico. Preparammo il gommone e l'attrezzatura (remi-giubbotto salvagente-corde etc) e l'amico Oscar inziò a spiegarmi tecnicamente come avremmo intrapreso il viaggio di ritorno in rafting lungo le bianche acque del fiume Cangrejal
Il piccolo corso di 20 minuti mi diede più sicurezza data la mia quasi totale inesperienza in materia.
Pronti? Via!!! Siamo partiti scendendo lungo le prime rapide, dadno forza ai remi, Oscar in coda come timone ed io in punta per
accentuare le manovre di sterzo. Le prime rapide mi tolsero il fiato e gridavo a piu' non posso dall'emozione; un film!! Stavo
navigando lungo un fiume, discendendo le rapide e circondato da giganteschi pini ed enormi roccie!!
Dentro questo Parco si sente, si vede e si ascolta l'onnipotenza della natura, che si manifesta in tutti i suoi aspetti multicolori.
Avrei consigliato quest'escursione a qualsiasi amico o conoscente che ami la natura e l'avventura.
La fatica del rafting si fece sentire la sera dopo la doccia, e mi rilassai in Hotel pensando al proseguimento del mio interessante Viaggio.
La citta' di La Ceiba si estende lungo la costa Hondurena bagnata dal mar dei Caraibi, e proprio di fronte al mare c'è la Zona Viva della città che secondo la mia guida, durante le serate del fine settimana è molto movimentata e frequentata da turisti e gente del posto. Era Sabato sera e decisi di inoltrarmi nella zona viva per trascorrere una bella serata. Inziai provando un ristorantino tipico dove provai pesce fritto e zuppa di crostacei, accompagnata dalla birra nazionale "Salvavida", una birra molto leggera e molto buona. Visitai numerose discoteche e locali affollati da giovani, pagando prezzi d'entrata molto economici, come 3 dollari in media per entrare nelle discoteche piu' famose. La zona viva e' molto sicura e rimane veramente "Viva" fino alle 3 della mattina. Mi sono molto divertito e soprattutto ho conosciuto molti nuovi amici.

Il giorno seguente, decisi di partire da Ceiba e mi diressi al molo della citta', da dove partono varie imbarcazioni per le Isole della Bahia, che secondo la mia aggiornatissima guida, erano dei veri paradisi, poco affollati da turisti, e poco distanti dalla costa.
Comperai il biglietto al costo di 200 Lempiras (moneta locale) pari a circa 13 dollari americani, di sola andata per l'isola di Roatan.
L'imbarcazione era un enorme Yacht da 300 posti, suddiviso in due piani, al piano superiore c'era una saletta chiusa con aria condizionata, che costiruiva la "Prima Classe Lusso", ma io optai per il ponte superiore da dove certamente il panorama sarebbe stato migliore.
Il viaggio durò circa un'ora e cinquanta minuti, ed il pomeriggio durante la navigazione era ricco di sole e di fresca aria marina.
Arrivammo al molo di Roatan, dove parenti, amici, taxisti, venditori, sostavano proprio davanti alla banchina in chiassosa attesa
che aprissero le porte della nostra barca appena attraccata. Scendendo della barca, attraversando la folla, molti mi offrivano trasporto, hotels,ristoranti; decisi come sempre, tuttavia, di arrangiarmi e proseguire da solo con il solo supporto della mia guida
e di quel poco d'esperienza accumulata in tanti anni di viaggi e di lavori nel settore turistico. Le parti più belle dell'isola,
secondo la mia guida, erano West End e West Bay, con le migliori spiaggie, ristoranti, locali ed hotels..... Io mi diressi
proprio a West End utilizzando come trasporto un pullmino pubblico chiamato Combi che con il costo di 15 lempiras (1 usd) mi trasportò in 10 minuti nell'altro versante dell'isola, attraversando l'unica strada che percorre Roatan da lungo in largo, passando attraverso una lussureggiante vegetazione tropicale; la strada era sempre costeggiata e già dal pullmino si intravedevano idilliache spiaggie e baiette.
In Honduras, quando chiedi un'informazione, nessuno mai sa niente...nemmeno in che punto si trova in quel momento...
e' una cosa molto strana, credo dovuta a grande distrazione ed assopimento dei sensi in una routine di vita sempre uguale....
Qusto atteggiamento per gli Isolani (Islenos) era elevato a potenza, dato che Roatan non è poi così grande (60 km di lunghezza).
Camminando lungo la stradina di sabbia di West End, entrai in vari hotels a chiedere le tariffe per una camera singola che avesse almeno
il bagno, e molti di questi erano proprio piccoli hotel, che assomigliavano piu' a dei lodge africani....
Mi soffermai all'hotel "Pura Vida", e chiedendo le tariffe delle camere, mi rispose un'italiana con accento spagnolo fortemente
sicilianeggiante: Adriana, la proprietaria dell'Hotel Pura Vida, che con suo marito Giacomo, da molti anni ormai viveva a Roatan. Mi offrirono un'ottima tariffa, data la bassa stagione, e mi fermai proprio al Pura Vida Resort di West End.
Dalla mia camera dominavo il mare, e quella era la cosa più importante.....gli odori salmastri delle acque del mar dei Caraibi
risvegliavano i miei sensi, e attivavano la mia grande voglia di mare, alimentando l'amore che da anni coltivo per questi luoghi.
Il ristorante della coppia di siciliani proprietari dell'Hotel, funzionava molto la sera, anzi era sempre quasi pieno....eh sì!! La cucina italiana e' sempre la cucina italiana, ed il pesce cucinato dai miei nuovi amici era veramente eccezionale.
Da West End, a piedi si puo' raggiungere la bella spiaggia di West Bay, passeggiando lungo un'estesa spiaggia confinante con una vegetazione possente e dominante di palme ed arbusti che con prepotenza sembra che volgano a tutti i costi raggiungere.
La passeggiata da West End A West Bay dura circa 30 minuti, e si arriva nella perla di Roatan: West Bay, una lunga spiaggia di sabbia tanto bianca che quasi accieca, che confina con un mare così azzurro che sembra di essere in piscina.
Solo la musica di qualche locale sulla spiaggia animava quella mattinata, ed il rumore degli uccelli che popolavano la
vegetazione ai confini con la spiaggia era il sottofondo musicale costante di questo paesaggio.
Sulla spiaggia c'è un ristorante Garifuna totalmente costruito in legno, dove mi sedetti per bere una birra gelata, e consumai un'ottima Sopa de Caracol..
La seconda serata nell'isola la trascorsi nella bella discoteca Bolongo, situata quasi al centro di Roatan, in una bella zona chiamata French Harbour; la discoteca e' semrpe frequentata da un pubblico misto, formato da qualche turista e dalla popoplazione locale di Islenos, tra i quali si evidenziano le belle donne Garifuna.
In Roatan tutti i cartelli o quasi sono scritti in idioma inglese, e la lingua ufficiale parlata tra gli islenos e' proprio l'inglese.
Roatan e' un'ex colonia Britannica, e la maggior parte della popolazione e' fromata da Garifuna e da persone di color nero o mulatto
con discendenza inglese. Le case sono costruite su palafitte con vivi colori pastello tipici dei caraibi; azzurro intenso, giallo intenso etc.
I bambini circolano per le strade con l'uniforme della scuola o college come lo chiamano qui, e l'atmosfera è quella di un'isola della
felicità dove il sorriso predomina, dove i rumori sono ammortizzati dalla stragrande presenza del mare che circonda un paradiso naturale unico al mondo.
La sera, dopo le 6, la gioventù del posto ed i turisti, dopo un'intensa giornata di attivita acquatiche marine come il Diving, si radunano nei locali più suggestivi, alcuni dei quali posizionati dentro il mare e sorretti da palafitte......per bere in buona compagnia l'aperitivo, ascoltando musica regge. Tutta West End odora di pesce alla brace verso le 8 di sera ed i ristorantini brillano con le loro luci multicolori che si rispecchiano sul mare e la spiaggia bianca accoglie il riflesso di una luna piena che la rende luminosa.
Ho trascorso quasi un mese a Roatan, visitando spiaggie, hotels e ristoranti, rendendomi conto del grande potenziale di interesse turistico, non ancora scoperto nell'isola ed in Honduras in genere.
Finalmente iniziavo a pensare a qualche cosa di drastico riguardante la mia carriera di professionista occupato nel mondo del turismo ai servizi dei grandi tour operator italiani.
Decisi di rimanere in Honduras e di fondare un nuovo tour operator, gestito da Italiani che gia' conoscano bene il lavoro in questo settore, e che possano contribuire allo sviluppo turistico di una destinazione ora nuova, ma che un domani potrà diventare meta degli amanti della natura e del mare, ancora allo stato brado e selvaggio.
Tornai in Messico per avvisare che avrei terminato la stagione con il mio incarico ai servizi del tour operator Italiano,
e nel frattempo raccontai la mia nuova e grande esperienza Honduregna ad un mio caro collega, che avrebbe dovuto venire in viaggio in Honduras con me. Incentivai tanto la sua voglia di conoscere l'Honduras e di aprire qualche cosa con me, che solo due mesi dopo eravamo tutti e due in Honduras alle prese con gli avvocati per far nascere una nuova azienda, un nuovo tour operator, un nuovo progetto, il nostro progetto.......CentroAmericanExplorer T.O.
Oggi a piu' di due anni dall'apertura del nostro tour operator, sono e siamo totalmente contenti della scelta operata. Oggi possiamo
mettere a frutto i decenni di esperienza maturata ai servizi di altri grandi tour operator, per poter dare il meglio che ci sia in questo bel Paese tropicale del Centroamerica. Tutte le mie esperienze del primo viaggio sono oggi le escursioni ed i tour che il nostro tour oeprator propone ai clienti Italiani, sempre in cerca di nuove destinazioni e nuove emozioni.
Abbiamo creato un prodotto turistico molto competente in un'area del mondo che ci piace moltissimo, e quotidianamente seguiamo i nostri clienti durante i tour e le escursioni. Con noi lavorano anche degli Honduregni e dei Messicani, per dare il massimo del servizio in un Paese dove giustamente il cliente vuole delle garanzie........qui la garanzia siamo noi, con la nostra esperienza e la nostra grande voglia di farvi conoscere il CentroAmerica.
Sono oggi il direttore prodotto di CentroAmericanExplorer, ma preferisco evitare l'ufficio e rimanere costantemente a contatto
con i clienti che ci visitano dall'Italia e dal mondo, che spesso accompagno personalmente durante i Tour e le escursioni attraverso la terra di HONDURAS cercando di creare quel magico contatto tra la popolazione locale, le meraviglie naturali e i nostri clienti, perche' oltre ai Souvenirs, portino a casa un grande ricordo di un grande viaggio in nostra compagnia.
E' stato un grande piacere poter raccontare la mia avventura attraverso gli amici di Cisonostato.it, i quali contribuiscono a far conoscere nuove destinazioni ai viaggiatori Italiani, e soprattutto a far luce in questo pazzo mondo dei viaggi dove al giorno d'oggi le aziende ed i tour operator promettono con belle fotografie, e grandi sconti destinazioni senza descrizioni fondamentali riguardanti la destinazione trattata.
Un saluto da Enrico Trevisanato e da tutto lo staff di CentroAmericanExplorer T.O.

VI ASPETTIAMO IN HONDURAS!!!!

3 commenti in “Magia dell’Honduras
  1. Avatar commento
    Enrico
    30/07/2008 02:54

    es un gusto que alguen que sepa lo que pase'ayer...hoy esta leyendo mi relato y recuerda un viejo amigo!! suerte myfriend!! e per quanto riguarda i sud flies, volevo ricordare che questi a volte mordono solo i turisti e non i viaggiatori come noi...per questo non ne ho parlato saludos a todos desde la majica ROATAN!!!

  2. Avatar commento
    Gonzalo Cabrera
    23/05/2008 22:18

    Muy bonito tu relato de Honduras, dan ganas de volver a vivir lo vivido...un abrazo

  3. Avatar commento
    gumater
    20/02/2002 15:15

    Il suo racconto é bellissimo, fa sognare, ma trovo che non dia informazioni negative, quali la presenza delle "sand flies".

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