L’oasi di Lago Salso

Da riserva di caccia ad ambiente protetto: un ottimo esempio di salvaguardia del territorio

L'Oasi WWF di Lago Salso è una zona umida costiera del golfo di Manfredonia, che rientra nel Parco Nazionale del Gargano.
Fa parte di una delle zone umide più importanti dell'Italia meridionale: il sistema delle zone umide di Capitanata. Nell'Oasi si alternano canneti e specchi d'acqua che accolgono, sia nei mesi invernali che in quelli estivi, moltissime specie di uccelli.

AMBIENTE
Il Lago Salso è una zona umida costiera del golfo di Manfredonia, che rientra nel Parco Nazionale del Gargano, costituita da ampie casse di espansione e vasche di colmata (più di 500 Ha) realizzate durante le bonifiche della Riforma Fondiaria del Tavoliere. Prima della bonifica, nella stessa area dove oggi vi è la palude, vi era il cosiddetto Pantano Salso. Esso era formato dalla commistione e dallo spandimento delle acque dei torrenti Candelaro, Cervaro altri piccoli corsi d'acqua.
Seppur le bonifiche, attuate fin 1813 dai francesi, hanno modificato nettamente l'aspetto naturale, l'area ha conservato da sempre aspetti naturalistici di grande pregio. Infatti per molti anni la palude fu utilizzata come azienda faunistica venatoria, denominata “Daunia Risi”, ma proprio grazie al WWF fu fra le prime aziende venatorie d'Italia a stipulare accordi per la conservazione dell'oca selvatica.

FLORA E FAUNA
L’acqua all’interno si è, dunque, dolcificata nel tempo (rispetto allo stato originario di palude costiera) e questo ha determinato lo sviluppo di un canneto costituito quasi unicamente da cannuccia di palude. Oltre alla già citata cannuccia si può riscontrare la presenza di tifa, che crea diversi raggruppamenti fra i chiari della palude e sul fusto di queste specie si può notare facilmente la presenza della rampicante soldanella, con bellissimi fiori bianchi. Nel mese di maggio è, inoltre, riconoscibile l’aggraziata infiorescenza del giaggiolo acquatico o iris giallo.
Alcuni naturalisti hanno segnalato, inoltre, la presenza della rarissima Utricularia australis, una piccolissima pianta acquatica visibile solo quando la pianta è nella fase di infiorescenza (giugno - agosto).
Grazie a recenti azioni di conservazione di progetti della Regione Puglia e della Comunità Europea la parte agricola dell'Oasi è stata convertita in pascolo e prati allagati, in tali habitat di neoformazione, a causa della leggera salinità conservata ancora dal terreno, si possono incontrare piante tipiche di ambienti più salmastri quali la salicornia e altre specie alofile.
Le zone umide sono già di per sé molto ricche di biodiversità, inoltre il mosaico di ambienti presenti all’Oasi Lago Salso (palude permanente con canneto, pascolo, prati allagati temporanei) aumenta ulteriormente il numero delle specie presenti, rappresentando un’area di rifugio per la fauna, soprattutto per gli uccelli acquatici.
Nel corso degli anni i ricercatori del CSN hanno osservato 242 specie di uccelli, delle quali almeno 60 nidificanti.
Le anatre, di tutte le forme e di tutti i colori, sono presenti con centinaia e, a volte, migliaia di esemplari tra fischioni, alzavole, mestoloni, germani, codoni, canapiglie e moriglioni che, soprattutto in inverno, affollano le vasche della valle insieme alle folaghe.
Più facili da sentire che da osservare, sono invece i piccoli uccelli di palude come le cannaiole, i cannareccioni, i pendolini, i forapaglie castagnoli, i simpatici basettini, rari altrove e qui presenti con la popolazione italiana più numerosa.
Nell’area è facile scorgere anche molte specie di rapaci, dai grossi falconi come il lanario e il falco pellegrino, al falco di palude, al falco pescatore, alle diverse specie di albanelle. Spettacolare è in primavera il passo dei falchi cuculo che investe tutta l’area posta ai piedi del Gargano.
Se è vero che gli uccelli sono l’attrazione principale, aguzzando un po’ la vista si noteranno, soprattutto nella bella stagione, molte specie di anfibi, come la rana verde, la piccola raganella, dotata di ventose sulle dita delle zampe che le permettono di arrampicarsi su alberi, canne e foglie, e dell’anfibio meglio adattato alle aree pianeggianti, il rospo smeraldino, e di rettili, tra cui diverse specie di serpenti (cervone, biacco, biscia dal collare, natrice tassellata), lucertole, ramarri e anche la rara testuggine palustre.
Nei chiari e nei canali del canneto vivono varie specie di pesci, quasi tutti introdotti dall’uomo, tra cui la carpa e la piccola gambusia che si nutre quasi esclusivamente di larve di zanzara.
Anche per quanto riguarda i mammiferi infine, vi è un notevole numero di specie, soprattutto tra i chirotteri qui presenti con circa 10 specie, da quelle più comuni come il pipistrello nano, alle più rare come il molosso di Cestoni.
Oltre ai chirotteri, il mosaico di ambienti, favorisce la presenza di altre specie come il riccio la volpe, il tasso, la lepre europea (qui presente con una popolazione florida), nonché di micromammiferi come lo straordinario mustiolo (il mammifero più piccolo d’Europa e fra i più piccoli a livello mondiale), il topo selvatico e gli immancabili ratti.

VISITE
Le visite guidate sono coordinate dal personale dell'Oasi e del Centro Studi Naturalistici ONLUS e sono possibili solo su prenotazione.
Telefono: 0884/571009 (Oasi Lago Salso S.p.A.)
Per visite naturalistiche specializzate o particolari esigenze: info@centrostudinatura.it

ATTIVITÀ
All'interno dell'Oasi sono presenti numerosi progetti e ricerche finalizzate alla conservazione di habitat e specie. Si ricorda ad esempio il progetto di reintroduzione del gobbo rugginoso, di restocking della cicogna bianca e del grillaio. L'ingresso all'oasi prevede anche la visita alle strutture dedicate a questi progetti.
Per chi cerca la natura si consiglia come tappa immancabile la riserva naturale dello Stato “Frattarolo” e la zona umida delle Saline di Margherita di Savoia ma anche la vicinissima spiaggia di Siponto. Mentre per un turismo culturale Manfredonia e Monte Sant'Angelo offrono centri storici di notevole interesse. In prossimità dell'Oasi si consiglia di visitare la chiesa di San Leonardo di Siponto e l'omonimo parco archeologico.

COME RAGGIUNGERLA
S.P. 141 km 7,7 Manfredonia (FG). In autostrada è possibile raggiungerla uscendo al casello di Foggia, seguire successivamente, le indicazioni per Manfredonia (Gargano) e poi seguire in direzione di Zapponeta (SP 141). In treno si raggiunge scendendo alla stazione di Foggia, prendendo l'autobus delle Ferrovie del Gargano o il treno per Manfredonia e poi proseguendo in autobus in direzione Zapponeta -argherita di S. (la fermata dell'autobus è davanti all'entrata dell'Oasi).
Per informazioni su orari e percorsi:
www.trenitalia.it
www.ferroviedelgargano.com

STRUTTURE E GESTIONE
L'Oasi Lago Salso è un'oasi affiliata WWF. La gestione dell'Oasi è a cura dell'omonima società “Oasi Lago Salso S.p.A.” partecipata dal Comune di Manfredonia, dal Parco Nazionale del Gargano e dal Centro Studi Naturalistici ONLUS. All'interno del centro aziendale sono presenti un centro visite del Parco e un'aula didattica per le visite delle scolaresche.

CONTATTI
Telefono: 0884/571009
Mail: lagosalso@wwf.it
Siti web: http://www.oasilagosalso.it/home.html - http://www.lifelagosalso.it/

LA STORIA
Tanto, tanto tempo fa una giovinetta fu violentata da un parente del vescovo dell'epoca proprio davanti all'immagine della Madonna di Siponto la quale "dal momento in cui fu consumata la nefandezza inaudita, si trasfigurò; i suoi occhi, già dolci e suadenti, furon visti diventare ogni giorno più grandi e finalmente restarono sbarrati come due finestre su una notte di procella”. La sventurata ragazza cercò la morte fra le onde, ma il mare, misericordioso, la riportò a terra. Le sue lacrime disperate si raccolsero originando il Pantano Salso il quale, a sua volta, determinò lo sviluppo delle paludi che saranno la causa della fine di Siponto...
La narrazione dei popolani di Manfredonia riporta il pensiero a Catella, figlia di Evangelio, diacono della chiesa sipontina, violentata dal depravato nipote del vescovo Felice. La vicenda è nota dalle lettere che S. Gregorio Magno inviò alla fine del sec. VI al suddiacono Pietro, al notaio Pantaleone e allo stesso vescovo Felice perché l'autore del delitto fosse punito e la sventurata Catella avesse giustizia.

MANGIARE E DORMIRE
Nei pressi dell'Oasi è presente un ristorante con camere.
Tel. 0884/231005 - Cell 389/0269702 - 340/3485056

COSA COMPRARE IN ZONA
Mozzarelle di bufala, taralli di Manfredonia e pizza casereccia possono allietare le vostre passeggiate naturalistiche.

Per le fotografie si ringrazia http://www.lifelagosalso.it/

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