L’isola di Calipso o la nostra Isola? Malta da amare

Suggestioni e atmosfere di un’isola che punta dritto al cuore

Ci sei stata a Malta? Andiamo?
Così è iniziata l’idea di questa breve vacanza. Partenza prima dell’inizio dell’estate vera, quando ancora le ferie sembrano lontanissime, proprio il momento perfetto per godersi il riposo, la tranquillità e la quiete del mare.
Cosa rende quest’isolotto nel centro del Mediterraneo, a poche ore dall’Italia, un luogo splendido e magico?
Credo sia assolutamente l’aria che si respira in questo periodo quando ancora i turisti non sono arrivati in massa… aria decadente, malinconica, romantica… Assolutamente molto romantica!La Valletta è un insieme di stradine strette che salgono e scendono, che collegano piazzette, scalinate e i bastioni.
Passeggiando lungo le mura si può godere del magnifico panorama sul mare aperto, sulla costa, sugli edifici in lontananza e sul porto vecchio.
Le panchine sulla passeggiata tra upper e lower Barrakka garden, magistralmente rivolte al tramonto, sono una scenografia perfetta per sedersi, mettersi viso al sole e fermarsi a godere l’ultimo tepore della giornata, osservare le manovre delle navi in porto, gli ultimi preparativi dei pescatori prima di partire per la battuta notturna, lasciarsi avvolgere dal profumo di gelsomino e pitosforo.
Alle spalle gli edifici costruiti di tufo si incendiano di tutti i toni dei gialli e contrastano spettacolarmente con il cielo blu, sereno e terso.
Sono numerosi gli scorci totalmente pervasi da questo romanticismo. Il porto, i giardini, i vicoli, tutti i bow-windows esterni ai palazzi… nulla è esente da magia!
Quando poi scende la notte, nessuno più circola per le strade, solo le luci dei lampioni danno la sensazione di un luogo abitato e…
Il porto vive, i pescherecci partono per il mare aperto, rientrano le barche dalle gite serali nella baia e i pesci saltano e guizzano tra un onda e un’increspatura
Tutto è avvolto dal silenzio delle tenebre, tutto è immobile… fino a quando a mattina intorno alla Fontana di Tritone al City Gate i vecchi Bedford e Leyland, bus gialli e arancio, con nomi fantasiosi e decorazioni al limite del kitch, iniziano a lasciare le fermate numerate, caricando pochi turisti e molti locali per muoversi verso ogni angolo del paese.
Ed è così che la piccola capitale riprende vita, lo stesso crepitio che si osserva dalla terrazza in cima all’Hotel Castille, al momento della colazione, scaldati dal sole di maggio

Se con uno degli autobus si percorre l’isola fino a Circhewwa, all’estremo nord, si attraversano tanti paesini che riportano indietro di 20 anni e come per magia il dono dell’ubiquità diventa possibile, come anche il teletrasporto e… si potrebbe essere in Grecia, in Sicilia, a Lampedusa tutto contemporaneamente!
Niente grandi negozi, niente ipermercati, solo piccole botteghe come una volta. Quelle che vendono pane, frutta, verdura, tutti i generi alimentari, persino carne e pesce… tutto in 30 metri quadrati.
L’autobus poi si ferma al porto, al capolinea. Un “ufficio” biglietteria, una coda di veicoli ed un gruppo di passeggeri a piedi, tutti attendono ai blocchi di partenza per salire sul traghetto e sbarcare a Gozo.
E’ divertente osservare chi è in fila ed aspettare e anche solo studiando i bagagli si capisce: c’è chi arriva dall’aeroporto, con valigia ed etichetta del check-in ancora apposta; c’è chi si muove con lo zaino, non più pulito e quindi già in vacanza da un po’; c’è chi ha solo la borsa da spiaggia ed il giornale sotto braccio, una fuga giornaliera; chi è in piedi di fianco alla bicicletta ed ha deciso di fare una vacanza all’insegna del movimento e della salute.
La traversata è breve, pochi minuti. Già dal ponte, osservando il mare blu, l’assenza di barche in scorribanda, la tranquillità delle calette, si comprende che è chiaro che non siamo in Sardegna. Si costeggia Comino e si intravede la famosa Blue Lagoon. Come fare ora a non imporsi di venire anche solo per un giorno?
La lasciamo sulla destra mentre ci avviciniamo alla costa di Gozo, poi alle nostre spalle, mentre di fronte il porto di Mgarr ci accoglie tranquillo e sonnolento. Piccino, con due grandi alberghi in cima alla roccia a picco sul porticciolo e sul mare.
La marina è piena di barche, private e di pescatori; i primi gozzi colorati.
Non c’è bisogno di organizzare il soggiorno, gli spostamenti; no, qui a Gozo si può lasciare correre l’improvvisazione e allora… Funziona perfettamente il sistema di chiedere al tassista del porto e… trovarsi nel giro di dieci minuti in un appartamentino di Masalforn, esattamente davanti al mare, alla fine della baia, con salottino e terrazzo sulla scogliera.
Pensare di rimanere solo qualche notte e poi passarcene 5…

Che ci sia il sole o il cielo leggermente coperto non importa molto, basta avere uno scooter e l’isola non ha più segreti.
Il sentiero lungo la scogliera a ovest del “paesello dei panettieri” porta a rocce dorate, levigate dal vento e dal sole, rocce che paiono onde pietrificate, dune di sabbia, montagne del deserto!
Le saline in riva al mare, ancora in uso, danno il primo segnale che questa costa è viva, abitata da uomini di mare che vivono ancora di pesca, sale e sole.
Si vedono anche oltre la baia di Xwejni, dove il sentiero si disperde tra i cespuglietti bruciati e punzecchiosi, dove ci si può sporgere dal precipizio e guardando sotto si vedono le cime che tengono le nasse e portano il frutto della pesca. Passano su motorini ante guerra, si avvicinano al limitare delle rocce, raccolgono il prodotto della trappola e si arrabbiano se si tenta di fotografarli… non credo che temano che l’obiettivo possa rubare l’anima, piuttosto sembrano più illegali, fortemente illegali!

Al centro dell’isola, tra Zebbug, Gharb e San Lawrenz, questi villaggi rurali, tipicamente gozitani, dalle case di tufo o bianchissima globigerina, dalle tante ed imponenti chiese, ci si perde tra campi coltivati a garofanini o a violetti fiorellini usati per le composizioni di fiori secchi. Sono fazzoletti di colore tra verde, poco, e color ocra, bianco e giallo, tantissimo, ocra del campo di fieno tagliato e già raccolto, bianco e giallo dove ci sono le tante piccole cave di globigerina.
Tutto contrasta con il cielo terso e il mare blu intensissimo, i colori si scontrano e non si capisce chi vinca.
La visita all’Azure Window e a Fungus Rock sono d’obbligo. Solo alla fine della strada costeggiata dal parapetto di pietra proprio come nella Sardegna di quando ero bambina, si apre la maestosità dell’arco e lo spettacolo dei colori e delle trasparenze del mare.
Troppi sono i sub che arrivano, i gruppi che si preparano, la vestizione, il briefing e poi in acqua, tutti uno sull’altro, a disturbare pesci ed anemoni.
E’ veramente un peccato non riuscire a resistere in mare, in queste splendide acque tanto gelide quanto trasparenti, dai fondali ricchi di vita e dalle caverne e dai relitti da esplorare.
I gradi in superficie sono veramente troppo pochi; solo mettendo a bagno le gambe fino al ginocchio, fino a quando non le si sente più far parte del corpo, si ha l’idea di essersi abituati… ma quando il freddo sfiora la pancia e la testa, ci si sente quasi soffocare. Solo un pochino di nuoto permette di resistere qualche minuto, ma non certo tanto quanto si vorrebbe data la bellezza delle acque.
E’ così che spesso si ripiega per la piccola spiaggia di ciotoli di Masalforn, quella vicino a casa, dalla quale si può ammirare guardar scendere il sole, compiersi il tramonto e gustarsi la tranquillità dell’arrivo della sera.
Sul lungomare, con l’accendersi dei lampioni, si riempiono i ristorantini di pesce fresco.
Solo uno però ha un tavolo isolato in un angolo, proprio nel mezzo del mare scuro e misterioso… e quel tavolo è sempre prenotato, tutte le sere.

Se la spiaggia è per il mattino presto o per il tardo pomeriggio, il centro di Victoria e la cittadella fortificata accolgono anche durante le ore più calde, quelle durante le quali non c’è assolutamente nessuno per strada, nelle piazzette o sopra alle mura.
E’ proprio dalle mura che si può lasciar spaziare la vista da un lato e dall’altro e raggiungere il blu del mare attraverso i terreni perfettamente delimitati e coltivati, in questo affascinante puzzle di colori e forme.
Nei vicoli stretti e silenziosi ci si sente per un momento in un suq arabo, l’unica diversità è la densità di chiese e basiliche che si scoprono dietro ad ogni angolo, ad ogni edificio, l’incredibile numerosità di iconografie dei santi e della Madonna.
E’ proprio passeggiando senza meta che si scoprono gli scorci migliori, si scattano le foto più interessanti e si conosce Rikardu e i prodotti del suo negozio, enoteca, degustazione. Vino fatto in casa ad accompagnare pane fresco, pomodori del campo, olive e capperi dell’isola e formaggio di capra tipicamente gozitano, è così che quanto dovrebbe essere solo una merenda diventa rapidamente una sontuosa cena.

Ma questa è Gozo, l’isola di Calipso, dove ancora si trova la caverna nella quale la leggenda vuole che la ninfa tenne prigioniero Ulisse per ben 7 anni. Pare che questo luogo sia stato identificato appena prima della spiaggia di Ramla Bay, ma sinceramente credo che la casetta tra le rocce, con il pergolato e la finestrella solitaria sulla scogliera, al limitare della lingua di sabbia color ocra, sia sicuramente molto più dimora di Calipso di qualsiasi altra grotta turistica.
Per una notte in quella casetta, per le stelle da quel poggiolo e per l’alba dagli scogli vicini, Mango canterebbe “per averti pagherei, un milione anche più, anche l’ultima Marlboro darei…” ma se si ha smesso di fumare da tre settimane non si ha la moneta di scambio e… ci si deve “accontentare” della terrazza sul golfo di Masalforn.
E’ da Ramla bay e dalla spiaggia di Masalforn che alla sera si gode del panorama romantico del tramonto… il sole si china ad abbracciare il mare, e solo quando è vicino al pelo dell’acqua si allunga in un bacio infinito che lo trascina fin negli abissi, nelle profondità lasciando per il cielo il rossore del pudore.

Le ore, i giorni, le mattine e le sere si succedono in modo incredibilmente rapido a Gozo e allo stesso tempo anche Comino non può resistere all’attacco della vista e dell’obiettivo. Non c’è necessità di un traghetto ufficiale per raggiungere la dolce Comino, basta la barca di un pescatore e quando si arriva nella laguna dalle trasparenze uniche… la zucca diventa carrozza e il gozzo si trasforma in veliero!
La vegetazione non è arrivata su questo grande scoglio, solo qualche seme di oleandro è stato portato dal vento in compagnia di una manciatina di pitosforo, ed è così che la roccia brulla e i sentieri polverosi si trasformano in spruzzi di colore e nuvole di profumo.
Oltre al bastione dal quale si domina il mare, alle scogliere a picco sul mare, alla Blue Lagoon dove sentirsi esattamente come ai Caraibi, a qualche casetta abbandonata,. c’è solo l’Hotel Comino e tanta pace.
Sempre al tramonto, il momento più calmo, tranquillo e pacioso della giornata, anche lo spirito rilassante tipicamente vacanziero non la spunta sul desiderio di una corsa verso l’infinito di questa meraviglia.
In un attimo ci si ritrova a correre su questi sentieri polverosi e sconnessi, tra salite e discese, bianco della terra, marrone dei cespugli bruciati, viola dei cardi e blu, infinitamente blu, incredibilmente blu del mare che ci circonda ad avvolge…
Non è il caldo che può frenare, non è il riverbero del sole, non il fiato che soffoca nella salita o i gradini del bastione che affaticano le gambe; no, niente di tutto questo turba la magia di queste sensazioni.
Sarà il desiderio di una seconda corsa al tramonto, il piacere di un bagno di stelle e luna lungo un sentiero assolutamente buio e disorientante, il dondolio delle gambe sospese tra acqua e scogli o le chiacchiere al tramonto come fosse diventato un appuntamento impedibile? Cosa fa rimanere anche stavolta più notti del previsto?
Forse l’influsso di Calipso… non solo per Ulisse, non solo per gli uomini!

Ma il calendario pare immune ai sortilegi della fatale ninfa e… velocemente è Mdina che accoglie per l’ultima notte nell’arcipelago.
Una volta calpestato nuovamente il suolo maltese dopo il soggiorno gozitano, con l’appoggio di due autobus Bedford locali, è facile lo spostamento all’interno dell’isola fino a raggiungere la porta della vecchia capitale.
Sarà un caso o sarà il filo conduttore di questa permanenza, ma anche stavolta sono il tramonto e le pietre delle mura, delle torri, delle chiese e di tutti gli edifici ad incendiarsi al calare del sole. Entrare in punta di piedi attraverso questa maestosa arcata è quasi d’obbligo.
Non ci sono macchine che turbano il silenzio, non persone, non bambini niente voci… solo la polvere regalo della nuova pavimentazione.
Ma l’aria surreale e misteriosa che c’è in quei giorni dove nessuno prende d’assalto le stradine del vecchio centro storico, il sapore di mistero e poesia, tutto è così forte da togliere il desiderio di parlare, di meravigliarsi ad alta voce.
E’ calmante addentrarsi tra le strette viuzze della cittadella, sporgersi dal parapetto e dominare la campagna coltivata, sentirsi per un attimo di nuovo a Gozo, come se il nastro si riavvolgesse e la vacanza ricominciasse…
Incantarsi davanti ad una parete completamente coperta di bouganvillea o gustare un bicchiere di vino da una terrazza sulle mura pare essere un momento al quale non è possibile sottrarsi… soprattutto perché non si può nascondere troppo a lungo alla mente che il rientro è alle porte.
Gli ultimi istanti sono sempre i più intensi in qualsiasi viaggio. Ma quando il viaggio si rivela l’esaudirsi di un sogno, è violento il risveglio e la presa di coscienza della realtà.
Il mare è lontano, il tavolo sempre prenotato anche, ma anche qui è possibile ristabilire gli equilibri e le situazioni…
Un ristorante speciale, un tavolo piccolo, in un angolo, un cameriere gentile ed educato, una buona bottiglia di vino e pesce freschissimo… Ed ecco di nuovo che riecheggia nelle orecchie la voce del mare e la calma del buio notturno.
Si lascia sempre qualcosa di nostro ai luoghi e alle persone che amiamo.
Chissà quanto ho lasciato a Malta...

4 commenti in “L’isola di Calipso o la nostra Isola? Malta da amare
  1. Avatar commento
    Saveria52
    30/03/2008 19:29

    Sono appena tornata da un breve viaggio a Malta, ho voluto subito leggere il diario di chi era stato lì prima di me e condividere se pur in via letteraria, l'emozione che mi ha lasciato. Condivido tutte le tue belle sensazioni e spero di ritornare in una stagione più calda e poter provare quell'acqua "fresca".

  2. Avatar commento
    Jasper
    30/11/2007 12:01

    parole magiche, arrivano diritte dal cuore !Calypso ha colpito ancora!!!!! bravissima..... Jasper, adopted gozitano!!!

  3. Avatar commento
    claire
    02/04/2006 10:52

    Complimenti!Stavo proprio valutando Malta per una toccata e fuga primaverile... Il tuo racconto mi ha affascinato e entusiasmato... Brava!!!!

  4. Avatar commento
    poochie76
    11/08/2005 08:58

    Stefania, complimenti davvero!Con il tuo racconto hai saputo far nascere delle emozioni pur non essendo mai stata a Malta.

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