Primavera maltese
Ho deciso di trascorrere il mio compleanno nell’arcipelago maltese, facendovi un gradito ritorno dopo ventidue anni dall’ultima volta che vi ero stato.
Poiché l’evento capita a metà aprile, è la buona occasione per potersi godere le isole durante il periodo primaverile, oltre che molto adatto per far visite culturali e per accennare anche a un eventuale bagno nelle acque turchesi.
Ho prenotato un volo Ryanair per due persone a Gennaio, spendendo in totale 170€ (con incluso un bagaglio da stiva), e ho inaugurato il sito Airbnb prenotando un piccolo bilocale a Floriana, per una spesa di 207€. Il parcheggio a Bergamo è costato 35€ mentre per muoverci nelle isole utilizzeremo i mezzi pubblici locali.
1° giorno
Il volo parte alle 11.30 precisissime e arriva a Malta dopo 1 ora e 45 minuti di volo: l’atterraggio è come al solito un po’ movimentato, essendo l’isola battuta costantemente dal vento, ma la professionalità del pilota ci porta a terra tranquillamente accompagnata dallo squillo di trombe che la Ryanair fa suonare appena atterrati.
Ritirato il bagaglio, aspettiamo alla fermata Airport 1 l’autobus X4 che ci conduce poi al Terminal bus di La Valletta, situato davanti alle mura: altri pochi minuti di cammino a ritroso e ci troviamo all’appartamento, sito proprio di fianco alla chiesa di St. Publius nel vicino quartiere di Floriana.
Marco, il proprietario, ci sta attendendo e ci introduce nell’appartamento composto da un salottino con angolo cottura, una camera da letto e un bagno, tutto abbastanza nuovo e provvisto di una cucina fornita con forno e utensili nonché di un bagno con lavatrice (ma senza bidet). Fatte le raccomandazioni del caso (niente rumori, niente sigarette, niente party, etc. etc.), ci lascia organizzare il soggiorno e ci invita a telefonargli per qualsiasi esigenza.
Svuotati i bagagli e fatto un breve pranzo con dei tramezzini portati dall’Italia, usciamo per una prima visita a La Valletta, la capitale dell’isola: la giornata è molto calda e le felpe utili in Italia si rivelano un indumento alquanto pesante qui, sebbene in taluni punti un vento fresco spiri tra le case e sulle mura della fortezza.
Fatto un giro esplorativo per il centro storico, rientriamo a casa per una salutare doccia, un po’ di riposo, la cena e un ritorno serale tra le strade illuminate de La Valletta.
La serata termina con un sonno ristoratore.
2° giorno
I messaggi di auguri arrivano prima che suoni la sveglia così alle 08.30 già siamo in piedi per affrontare la giornata di visite, che dedicheremo a La Valletta e alle tre città (Senglea, Cospicua e Vittoriosa).
Dopo una buona colazione, usciamo per vedere la Chiesa di St. Publius, la cui imponente facciata è arricchita da due enormi campanili provvisti di potenti campane (che ogni notte rintoccano al quarto d’ora!). Davanti, l’ampia piazza nasconde al di sotto i Granaries, stanze dove erano conservate le riserve di grano, immesse tramite fori che assomigliano a basi di colonne (e infatti la piazza sembra la base di un tempio antico mai realizzato o di cui restano solo le rovine).
Proseguiamo poi per l’ingresso al centro storico, preceduto dalla Fontana del Tritone, e passando per il Gate City entriamo subito in Republic Street, la principale strada di La valletta che la taglia in due e arriva fino al Forte di S. Elmo.
Sulla destra si erge il moderno palazzo della Camera maltese affiancato dalla Royal House, teatro totalmente all’aperto; di fronte a quest’ultimo c’è il palazzo Ferreria, imponente costruzione che era la sede dell’armeria dei Cavalieri di Malta.
Continuiamo la passeggiata passando prima davanti alla Chiesa di Santa Barbara (sulla nostra destra) poi davanti alla dirimpettaia chiesa di San Francesco e arrivando infine al cospetto dell’Auberge di Provenza, un bel palazzo ora sede del Museo Nazionale di Archeologia.
All’incrocio con la triq San Giovanni giriamo a destra per trovarci subito al cospetto della Cattedrale di San Giovanni, il cui interno barocco è degno di una lunga visita: per entrare, però, bisogna ritornare indietro, proseguire sulla Republic Street e, di fronte al palazzo della Corte di Giustizia (quindi sul fianco sinistro della Cattedrale), trovare l’ingresso dove fare i biglietti (10€).
Il palazzo della Corte di Giustizia si presenta come un edificio di gusto neoclassico ed è stato ricostruito sul vecchio Albergo di Alvernia, bombardato durante la II guerra mondiale. Nella piazza successiva la statua della Regina Vittoria siede proprio davanti alla facciata severa della Biblioteca Nazionale.
Un balzo e siamo nella grande Piazza di San Giorgio, dominata dal bianco Palazzo del Gran Maestro, sede attuale del Presidente della Repubblica maltese (una donna, la dr.ssa Marie Louise Coleiro Preca: per loro è la seconda; noi in Italia neanche una!) e del Parlamento. Affacciandoci nell’ingresso centrale (aperto ma non percorribile) notiamo da lontano la statua di Nettuno mentre entrando nel portone che conduce alla biglietteria, ci fermiamo in un grazioso cortiletto pieno di palme, fontane e aiuole da cui si scorge meglio la statua e si vede l’alta torre dell’Orologio. All’interno è comunque possibile visitare alcuni appartamenti e l’Armeria, ricca di armature e armi.
Usciti, scendiamo per Old Theatre Street fino al Manolo Theatre, uno dei più antichi teatri ancora in uso d’Europa, e raggiungiamo la Chiesa delle Carmelitane, il cui piccolo ingresso non rende merito al vasto interno: leggiamo dalla guida che la sua cupola è visibile dal mare tanto che è maestosa.
Uscendo e continuando a scendere, giriamo prima delle scale a destra e passiamo davanti alla Chiesa di San Paolo, dedicata al culto anglicano, e all’Albergo di Aragona.
Inoltrandoci per la triq dell’Arcivescovo, scopriamo un mondo fatto di case, balconi colorati, fiori, panni stesi, scorci sul mare e scalinate impervie che fanno del centro storico della città un luogo da assaporare anche lontano dai classici circuiti turistici. Scendiamo per la triq Gendus fino all’Albergo di Baviera e al lungomare: di fronte, dall’altra parte della riva, svettano i condomini residenziali di Sliema.
Arriviamo alla fortezza di Sant’Elmo che sono le 11 passate e il sole inizia davvero a picchiare: l’ingresso per la visita costa 10€ ed è inclusa la visita al Museo Nazionale della Guerra. Il forte, proteso verso il mare, è il punto di congiunzione dei grandi bastioni che circondano La Valletta.
Proseguiamo sull’altro lato della penisola ora, passando davanti al Malta Experience e alla dirimpettaia Sacra infermeria, e dirigendoci (non senza ammirare il bellissimo panorama volto alla riva opposta) verso il Siege Bell War Memorial.
Questo monumento un po’ di dubbio gusto contiene un'enorme campana dedicata alla memoria dei caduti durante l’assedio della II guerra mondiale e suona a mezzogiorno: l’ingresso è gratuito e il panorama che si gode da qui su porto e sulle tre città di fronte è impareggiabile davvero. E, mentre ce lo godiamo, entra in rada un'enorme nave da crociera Costa che attira le attenzioni di tutti i presenti: il suo passaggio diventa davvero uno spettacolo.
Facciamo la leggera salita di triq Levant, ed entriamo nei freschi Lower Barrakka Gardens, che dominano ancora più in alto tutta la rada sottostante.
Procediamo ancora lungo la triq San Cristoforo e giriamo a sinistra nella triq di Sant’Ursula, percorrendola tutta e perdendoci tra vicoletti e scalinate: passando davanti all’ingresso alle Lascaris War Rooms (un dedalo di stanze nascoste utilizzate per operazioni militari della RAF nella II G.M.), non so come arriviamo alla fine di Triq della Batteria, saliamo le scale e ci troviamo proprio davanti agli Upper Barrakka Gardens, che offrono un’altra magnifica veduta su tutta la rada. Tra le sue aiuole e fontane ci sono statue dedicate a personaggi famosi come Einstein o legati alla storia dell’isola.
Riposiamo qualche minuto godendo del bel fresco e poi usciamo dirigendoci alla vicinissima piazza del Castello, dove svetta la barocca facciata dell’Albergo di Castiglia, sede del Primo Ministro maltese: ora l’area antistante è pedonalizzata e possiamo ammirare con tutta calma l’imponenza e l’eleganza dell’edificio.
Alla nostra sinistra sorge la Chiesa di Santa Caterina, che era utilizzata dai Cavalieri di lingua italiana, mentre la dirimpettaia Chiesa di Nostra Signora della Vittoria fu il primo edificio religioso eretto in città.
Seguiamo la discesa e ci ritroviamo di nuovo davanti al City Gate: nel giro di poco più di tre ore abbiamo esplorato e ammirato il bellissimo centro della capitale.
Ci mettiamo alla ricerca di un posto per pranzare qualcosa al volo e ci fermiamo da Luciano, un ristorante-pub sulla p.zza S. Giovanni, che offre a ottimi prezzi hamburgers e piatti vari accompagnati da insalata e patatine (sugli 8€ un piatto completo).
Dopo la meritata sosta, riprendiamo il giro di visite e decidiamo di recarci nelle tre città utilizzando il servizio di battelli tra La Valletta e Cospicua, anche per avere il colpo d'occhio della città dal mare: scendiamo perciò per le scale di triq Santa Lucia fino alla chiesa omonima e proseguiamo di nuovo lungo triq Levant ma passando per la porta Vittoria e davanti alla chiesa della Madonna di Liesse, addobbata di luci.
Percorriamo la galleria di Lascaris e arriviamo davanti l'ingresso dell'ascensore che porta alla parte alta: proprio di fronte c'è l'ingresso ai waterboat che fanno servizio tra le due sponde.
Siamo in tempo per prendere il battello delle 15,15 (partono ogni trenta minuti) e si paga a bordo il biglietto di 1,50€ a persona: imbarcati i passeggeri, il battello parte celere per Cospicua, attraversando la rada e passando tra yacht lussuosi, barche da diporto, case affacciate sul mare e il profilo de La Valletta che si allontana.
Dopo quasi venti minuti di navigazione il battello ci lascia a Cospicua, a pochi metri dalla Chiesa dell'Immacolata Concezione, da raggiungere tramite una scalinata adorna da un complesso di statue raffiguranti la Giustizia e altre virtù.
Saliamo lungo la triq 8 dicembre lambendo le mura che proteggono la città fino all'ingresso principale, sito tra i Bastioni di San Giovanni, ed entriamo in città passeggiando fino alla Chiesa dell'Annunciazione: da qui ci perdiamo nel dedalo di case e palazzi nascosti, testimoni del tempo in cui qui alloggiavano i Cavalieri di Malta.
Sbuchiamo in p.zza Vittoriosa e visitiamo la vicina Chiesa di San Lorenzo, dai soffitti affrescati e ricca di marmi e statue. Uscendo, ammiriamo il bel prospetto che offre l'antistante giardino sulla chiesa, e ci incamminiamo verso la punta della penisola, lì dove sorge il forte di Sant'Angelo, costruito dai Saraceni ma ampliato dai Cavalieri: per raggiungerlo percorriamo il triq San Lorenzo ma ci accorgiamo che le strade interne non conducono al forte ma solo a un belvedere che da' su di esso. Scendiamo quindi per una strettissima scalinata e ci ritroviamo al Vittoriosa Wharf, la strada giusta da percorrere per arrivare all'ingresso del forte.
Siamo abbastanza stanchi e allora decidiamo di percorrere a ritroso il lungomare, ammirando i lussuosi yacht dai nomi esotici e lo skyline dell'opposta Senglea, che si staglia dall'altra parte della rada. Raggiungiamo la fermata autobus più vicina e aspettiamo il primo autobus che passa e ci porti a Floriana, per prepararci alla serata: insieme a un gruppo di lavoratori filippini sbucati chissà da dove, prendiamo il n. 2 e arriviamo all'appartamento per un po' di riposo.
A ora di cena usciamo e andiamo da Legligin, un wine bar situato tra Old Bakery street e Triq Santa Lucia, dove abbiamo prenotato per festeggiare il mio compleanno: propongono scelte à la carte oppure un menù fisso (25€) fatto di assaggi di alcune specialità maltesi. Scegliendo quest'ultimo, ci servono una serie di piatti per due dagli antipasti fino ai secondi tra cui la salsa aljoli, del polpo murato e i bragioli maltesi, accompagnando il tutto da un buon vinello locale.
La passeggiata nel tranquillo centro serve per digerire il lauto e gustoso pasto.
3° giorno
Ci svegliamo un po’ prima del solito oggi perché arrivare a Gozo utilizzando i mezzi pubblici è comodo ma si tratta comunque di un bel tragitto.
Dopo la colazione, riusciamo a prendere da Floriani C il bus n. 42 delle 09.41 (da La Valletta parte anche il bus n. 41) che, percorrendo il dedalo di strade cittadine e di scorrimento presenti sull’isola, ci fanno arrivare al porto di Cirkewwa in perfetto orario (10.55) giusto per metterci in coda e prendere il vaporetto della Gozo Line in partenza alle 11.15.
Dalle informazioni carpite dal sito e da vari forum, so che il biglietto non va comprato all’andata ma solamente al ritorno e costa 4,50€ quindi la fila per l’acquisto la farò al ritorno. Comunque il traghetto è pronto già per partire e noi prendiamo posto all’aperto, al fine di poter ammirare l’isola di Comino quando passerà davanti a noi: infatti, dopo pochi minuti dalla partenza, l’isola si presenta in tutta la sua bellezza sulla dritta della nave (lato destro) e la bella giornata di sole ci permette anche di apprezzare da lontano il mare azzurrissimo della Blue Lagoon.
Tempo mezz’ora e arriviamo a Mgarr, sull’isola di Gozo: discesa abbastanza celere e immediata direzione al bus 301, che parte dopo pochi minuti strapieno di gente e arriva a Victoria Bus terminal in neanche un quarto d’ora. Durante il tragitto riusciamo anche a vedere l’alta mole della chiesa Rotunda di Xewkija, considerata la terza chiesa più alta d’Europa.
Victoria o Rabat è la città principale di Gozo ed è sede di una bellissima fortezza denominata Cittadella, sita su un colle che domina la città.
Dal terminal sarebbe corretto procedere prendendo a destra della Main Gate street ma, per un errore di lettura della mappa, noi svoltiamo a sinistra, arrivando prima nella piazza dove sorge la Chiesa di San Francesco e inoltrandoci poi nella Vajiringa street. Accorti dell’errore, ci intrufoliamo nel dedalo di case e vicoli alla nostra destra per sbucare poi alle spalle della Basilica di San Giorgio, la chiesa principale: non tutto il male vien per nuocere perché la camminata ci mostra il centro storico in tutta la sua bellezza di palazzi, case, balconi colorati e vicoli pieni di fiori e piante.
La Basilica è chiusa quindi rivolgiamo la nostra attenzione alla Cittadella, che raggiungiamo tramite un'erta salita (con dei lavori in corso) e sotto un bel sole caldo: l’ingresso è gratis ma le visite alla Cattedrale e ai musei di Archeologia e di Scienza Naturale sono a pagamento con un biglietto cumulativo di 10€.
Ci aggiriamo lungo le mura e i bastioni, ammirando il panorama che si apre in ogni direzione e scorgiamo da lontano le tante chiese che puntellano l’orizzonte: si comprende perché questo posto è stato scelto come sede di fortezza.
Completata la visita, raggiungiamo la Indipendence Square per un breve spuntino e poi ritorniamo al Terminal Bus (questa volta tramite la via giusta ossia la triq Republika e poi di nuovo la Main Gate street) in orario per prendere il bus n. 311 delle 14.20 per Dweira, che parte puntuale e attraversa tutta una serie di paesini fino al capolinea, situato sulla costa ovest dell’isola.
Qui scendiamo con un consistente gruppo di turisti e ci dedichiamo alle visite delle bellezze naturali presenti: il Mare Interno o Inland Sea; il Blu Hole e la Azure Window.
Indecisi se visitare i Templi di gantija o quest'angolo di costa, ci siamo orientati per quest’ultimo, vista la bella giornata limpida e calda, lasciando a un altro futuro soggiorno l’approfondimento storico e culturale dell’isola.
Dietro alla fermata dell’autobus c’è la discesa che porta al Mare Interno o Inland Sea, uno specchio d’acqua salata chiuso sul lato mare da un’altra scogliera e collegato a esso da una grotta percorribile con un apposito giro di barca (8€). Qui l’acqua è semplicemente stupenda con la sua trasparenza e i suoi tanti colori e invita sia per un bel tuffo refrigerante sia per un’immersione alla scoperta dei fondali (e, infatti, tanti sono i sub che s'immergono da queste parti).
Le foto si sprecano e, dopo aver apprezzato quest'angolo di Paradiso, ritorniamo a ritroso e andiamo verso il mare passando sul percorso di scogli fino alla piattaforma che fronteggia la Azure Window, o Finestra Azzurra: quest’ultima non è altro che il panorama che s'intravede al di sotto l’arco di terra che collega un pezzo di costiera con la vicina terraferma, in cui il blu del mare e l’azzurro del cielo sullo sfondo si confondono e donano un bellissimo spettacolo naturale.
Anche qui le foto si sprecano e, sporgendosi un po’ dalla piattaforma, sotto di noi si apre il Blu Hole, un abisso rotondo tra le rocce sottostanti meta di molti sub che ne esplorano gli abissi.
Dall’altra parte della piattaforma, dando le spalle all’Azure Window, si può ammirare il Fungus Rock, una formazione calcarea che chiude la baia di Dweira e dove (pare) cresca un fungo dalle proprietà miracolose, utilizzato nei tempi antichi anche dai Cavalieri.
Su questo panorama di bellezze naturali si erge la Torre di Dweira, una delle tante che sorgono su tutta la linea costiera dell’isola e che vegliavano sulle scorribande e invasioni dei nemici.
Sono quindi le 15.38 quando l’autobus arriva, scarica nuovi visitatori e raccoglie i vecchi (noi compresi) per il rientro a Victoria: lasciati al terminal bus, ritorniamo in centro e ci dedichiamo a un po’ di shopping. Acquistiamo quindi gli honey ring, dei buonissimi dolcetti tradizionali al miele, melassa nera, marmellata, buccia d'arancia e spezie e ci dedichiamo alla visita della Cattedrale di San Giorgio, che troviamo aperta: il bell’interno barocco è luminosissimo e ricco di affreschi.
Stranamente intorno alle 17 i negozi iniziano a chiudere quindi ritorniamo al terminal bus per prendere il n. 301 delle 17.28 e arrivare giusto in tempo per fare il biglietto del traghetto e imbarcarci su quello in partenza alle 18, che arriva dopo trenta minuti al porto di Cirkewwa: aspettiamo alcuni minuti e poi prendiamo il n. 41 delle 18.40 che ci porta celermente a casa, arrivandoci giusto interno alle 20.
Ovviamente la serata è trascorsa in casa, nel più totale riposo.
4° giorno
Sveglia ben riposati e colazione con i dolcetti e gli honey rings comprati a Gozo, poi si raggiunge la fermata di Floriani C per prendere il primo autobus giusto (il n. 41 o 42 o 44 o 47 o 48) in direzione Mosta: passa giusto il n. 47 alle 09.56 che ci porta in mezz’ora davanti alla Chiesa Rotunda della città, la cui enorme mole si erge nella trafficata piazza.
La chiesa fu costruita a imitazione del Pantheon di Roma e la sua cupola è una delle più grandi d’Europa: l’ingresso è gratuito e l’interno veramente enorme.
Usciti, dobbiamo rientrare a Floriana perché Roby non si sente bene: prendiamo al volo il primo autobus in transito e giusto trenta minuti dopo siamo a casa, dove Roby si riprende dal suo malore.
Rientrata la situazione sotto controllo, mi dice che possiamo riprendere le visite quindi ritorniamo alla fermata di Floriani B e prendiamo il 51 che ci lascia a Rabat 3, la fermata sita davanti ai giardini che separano Mdina a Rabat.
Ci incamminiamo per il Mdina Gate, l’ingresso alla cittadella che fu residenza delle famiglie nobili di Malta e i cui imponenti palazzi costeggiano le strade strette e ombreggiate: appena entrati, siamo in piazza San Publius, con alla nostra destra l’ingresso al Palazzo Vilenha (sede del Museo Nazionale di Storia) e alla sinistra la Torre dello Stendardo.
Procedendo a sinistra, la triq Villegaignon passa davanti alla Cappella di Sant’Agata e la Cappella di San Paolo (a destra) mentre i bei balconi fioriti a sinistra fanno parte di Casa Iguanez, una delle famiglie più in vista dell’isola.
Proseguendo ancora, le due belle colonne stilizzate reggono l’ingresso alla Casa Testaferrata mentre di fronte i balconi stile maltese in rosso sono della Casa Viani. Più avanti, la barocca Banca Giuratale precede l’ingresso alla piazza di San Paolo, chiusa tra la mole dell'omonima Cattedrale e l’eleganza del dirimpettaio Palazzo Gatto Murina, di stile siculo -normanno. Di contrasto ma piacevole troviamo anche un palazzo in stile gotico vittoriano.
Continuiamo a camminare lungo la triq Villegaignon passando davanti alla Chiesa di San Rocco e il Palazzo Normanno o Palazzo Falzon, dove sbirciamo nel cortile interno molto caratteristico: giungiamo alla fine della strada arrivando ai bastioni, che permettono di vedere l’isola con un panorama che abbraccia tutta la parte che va da St. Paul’s Bay fino a Marsaklokk passando per La Valletta e Mosta (riconoscibile per l’alta cupola della Rotunda).
E’ ora di pranzo e lungo i bastioni si trova il ristorante/tea room Fontanella, un ottimo luogo dove mangiare dei buonissimi pastizzi (sfogliatelle ripiene di ricotta o piselli) o degli enormi hamburgers a prezzi accessibilissimi, godendosi anche il bel tempo e lo splendido panorama.
Dopo la gradita sosta, proseguiamo la visita dell’antica città fortificata che si presenta, in ogni suo angolo, come semplicemente straordinaria nella sua perfetta combinazione tra architettura medievale e barocca: le stradine silenziose e le piazzette nascoste sono affascinanti e sembra che il tempo si sia fermato.
Passiamo davanti al Museo della Cattedrale (biglietto unico per entrambe le visite) e, lungo la triq di San Paolo, arriviamo alla Corte Capitanale e al Palazzo Xara, ora albergo. La triq Iguanez ci porta dall’altra parte della cittadella, davanti alla Greek Gate, da cui risaliamo la triq L Imhazen, sede dei magazzini e dei negozi nel periodo medioevale, fin di nuovo ai bastioni. Scendiamo di nuovo per la triq Villegaignon e giriamo per la triq Mesquita, perdendoci nel cuore della fortezza: piccoli giardini di arance e limoni; la piazza Mezquita con i suoi ulivi e gli usci colorati delle abitazioni completano il giro. Usciamo dalla Greek Gate e andiamo dritti alla Villa Romana, sita a pochi metri: si tratta della ricostruzione di una villa romana, ora adattata a museo, in cui sono esposti oggetti e manufatti dell’epoca oltre che un pavimento perfettamente conservato.
Ci perdiamo un po’ in un negozietto di souvenirs poi percorriamo la via principale di Rabat, tutta addobbata con festoni e statue di santi e papi (probabilmente per qualche festa patronale) fino alla chiesa di San Paolo, il cui interno è molto carino. Finiamo la visita di Rabat davanti alle Catacombe di San Paolo, che non visitiamo causa poco tempo a disposizione.
Essendo il nostro ultimo giorno, preferiamo rientrare a La Valletta per compiere gli acquisti di piccoli ricordini e dolcetti da regalare per poi riposare un po’, fare la valigia e andare a cena fuori.
Scegliamo, quindi, di nuovo Luciano per la cena e qui mangio una buonissima ftira, pizza tipica di Gozo fatta con formaggio locale e salsiccia (sui 9 €). Un ultimo giro per la città e i suoi bastioni poi rientriamo a casa, stanchi e soddisfatti delle belle visite.
5° giorno
Con molta calma lasciamo la casa di Floriana e prendiamo al Terminal bus l’X4 che ci porta direttamente all’aeroporto in breve tempo (è domenica e non c’è molto traffico per le strade).
Dopo l’imbarco della valigia e i controlli, facciamo qualche acquisto al duty free ma consiglio vivamente di non comprar nulla: è carissimo, uno dei più cari da me visitati.
Comunque il volo per Bergamo parte puntualmente alle 13.55 e dall’alto scorgiamo la bellissima costa sud dell’isola, facendoci già desiderare di tornare.
Consigli
Innanzitutto i trasporti: per chi non noleggia auto o motocicli (ricordando che la guida è a sinistra), ci sono gli autobus nuovi di zecca che collegano ogni punto dell’isola.
Il terminal principale è a Floriana ma altre linee partono da Saint Julian’s o Bugibba per le spiagge o il porto di Cirkewwa. Nell’isola di Gozo tutte le linee fanno capo al Terminal di Victoria.
A riguardo, il biglietto costa 1,50€ ed è valido per 120 minuti: si acquista direttamente dal conducente e a lui va mostrato se è ancora in corso di validità (l’ora di scadenza è stampata). Comoda è anche la card da 12 corse, dal costo di 15€ e utilizzabile anche da più persone: si convalida sull’autobus e vale 120 minuti (in caso di transfert, la convalida successiva fa parte della validità quindi chiedere sempre al conducente quanti biglietti si hanno ancora a disposizione). Sul sito in calce ci sono poi altre tipologie di card.
Passiamo al meteo: partiti in piena primavera stentata (felpe e giaccone), siamo stati catapultati in una prima estate quindi maglie di cotone e calzoni leggeri (qualcuno azzardava anche infradito e bermuda, ma erano più i nordici a farlo). Ricordiamo che Malta è pur sempre un’isola quindi il vento può essere anche abbastanza forte oltre che può portare un alito di fresco soprattutto la sera: munirsi di un golfino o di una giacca di jeans se non addirittura una felpa con cappuccio per le passeggiate serali. E, per chi lo desidera, la possibilità di fare un bagno c’è sempre, anche se l’acqua sarà gelida.
Il cibo è una scoperta, anche se assomiglia molto a una via di mezzo fra quello mediterraneo e quello arabo: molte le pietanze a base di carne (le bragioli sono tipiche maltesi), la ftira (una pizza ripiena) e i buonissimi dolci (gli honey rings sono stati una deliziosa scoperta). Ci sono ristoranti di vario genere e non costano molto: un pranzo (sui 10€) o una cena tipica (circa sui 20€).
In ultimo, c’è l’aspetto ludico della vacanza: il divertimento. Soggiornando a La Valletta, abbiamo notato che la sera la città è vuota e spopolata: il divertimento con i suoi locali, le disco e i bar si sposta a Sliema, a Sant Julian’s o a Paceville, piene soprattutto di giovani.
Buona Malta.
p.s.
Purtroppo, dopo aver scritto questo diario, la Azure Window è crollata sotto i colpi di una violenta mareggiata: peccato perché era un bellissimo artefatto della Natura.
Siti da consultare
www.visitmalta.com/it/
www.publictransport.com.mt/home
www.vallettaferryservices.com
www.gozochannel.com