L’altra Mauritius

Mare, belle spiagge, gente cordiale: l’ideale per la classica vacanza di relax

6-14/5/2007
Dopo aver letto tanti dei vostri racconti, eccomi qui a scrivere del mio viaggio a Mauritius, sperando che possa ritornarvi utile!
Io e Walter (mio marito) siamo partiti da Malpensa il 6 maggio 2007 con un volo British Airways. Avevamo deciso di non acquistare un pacchetto già pronto, nel tentativo di risparmiare qualcosa e scegliendo così l’hotel nella zona dell’isola che più ci ispirava (cioè quella meno piovosa, visto l’approssimarsi dell’“inverno” mauriziano) ma purtroppo, avendo prenotato il tutto con poco anticipo, i voli charter diretti ci venivano a costare più di quello di linea (€ 619 a persona) che, però, faceva scalo a Londra sia all’andata che al ritorno. E così, dopo circa 19 ore di viaggio (compresa l’attesa tra un volo e l’altro a Londra), eccoci arrivati nell’isola del dodo!L’impatto è sconvolgente: pur avendo letto parecchi forum sull’isola, dall’aereo non ci aspettavamo di vedere tutto quel verde!
L’aeroporto si trova a sud-est, e quindi in zona “piovosa”: infatti la pista sembrava umida ed il cielo era costellato di nuvolette sparse (in sostanza, aveva appena piovuto!). Contrattiamo per un taxi che ci porti al nostro hotel, zona nord-ovest dell’isola, e riusciamo ad ottenere un prezzo di 1.200 rupie mauriziane (circa 28 euro) contro le 1.500 inizialmente richiesteci. Dopo un’ora abbondante di viaggio e qualche problemino a trovare l’indirizzo dell’hotel, arriviamo a Trou aux Biches, presso l’hotel Villa Kissen. Altro trucchetto: la località dell’hotel l’avevamo scelta guardando le mappe satellitari di Google Earth sulle quali Trou aux Biches e Pereybère sembravano avere le spiagge più bianche del nord-ovest!

L’Hotel Villa Kissen (scelto visitandone il sito internet fornito dalla guida Lonely Planet che, come al solito, si è rivelata utilissima) è una piacevole sorpresa: nuovissimo, ricostruito a 150 mt. dal mare (e che mare!) giusto un paio d’anni fa (inizialmente, infatti, si trovava a 300 mt. dal mare circa), pulito, gestori molto gentili e disponibili. Noi, in realtà, avevamo prenotato uno “studio”, non una camera standard, e quindi il nostro mini-appartamento comprendeva, oltre alla camera da letto, al bagno ed al terrazzino, anche una piccola cucina attrezzata (anche qui era tutto nuovissimo: c’erano microonde, tostapane, bollitore e, se non ricordo male, persino il frullatore e l’asse da stiro!). Tutto ciò per la bellezza di soli 27 euro a notte per appartamento (sì, avete capito bene!), contro i 23 euro della camera standard (colazione esclusa). Noi, in realtà, abbiamo fatto colazione all’hotel soltanto il primo giorno ed avendo a disposizione soltanto caffè, the, pane burro e marmellata, più un paio di succhi di frutta, abbiamo preferito fare colazione in una specie di pasticceria/caffetteria a 500 mt. dall’hotel che faceva un cappuccino e delle brioches dallo standard decisamente elevato per essere all’estero!

Come detto, la spiaggia di Trou aux Biches è molto bella, di sabbia bianca e fine, contornata da palme. A maggio la temperatura dell’acqua cominciava a scendere, però fuori c’erano 30° costanti (mitigati da un venticello piacevolissimo che si sentiva soltanto sotto le palme e ti permetteva di fare certe dormite…) e quindi fare il bagno non era assolutamente un sacrificio, anzi!

Noi abbiamo fatto escursioni (faidate, ovviamente!) a giorni alterni, utilizzando quasi sempre i bus pubblici e, raramente, i taxi (che per noi sono comunque molto economici).
Siamo stati alla spiaggia di Pereybère (un po’ piccolina rispetto a quella di Trou aux Biches ma bellissima anche questa), ai giardini botanici di Pamplemousse (ingresso gratuito, valgono sicuramente una visita), alla chiesetta di Notre Dame Auxiliatrice a Cap Malheureux (quella con il tetto rosso, per intenderci), alla vivace Grand Baie (noleggiando uno scooter) ed alla gettonatissima e paradisiaca Isola dei Cervi. Con riguardo proprio a quest’ultima, noi abbiamo optato per una gita organizzata da un’agenzia viaggi di Trou aux Biches che ci aveva assicurato che, in caso di maltempo, la gita sarebbe stata rimandata al giorno dopo. Beh, non è andata proprio così… Infatti, purtroppo, l’Isola dei Cervi si trova sulla costa est di Mauritius e non è cosa rara che a Trou aux Biches/Grand Baie ci sia il sole e che lì, invece, piova o quasi, come nel nostro caso. Infatti, una volta arrivati all’isola non abbiamo avuto modo di ammirare il colore del mare che rifletteva l’azzurro del cielo (ma, lo si poteva intuire anche con le nuvole o in quei brevi momenti in cui usciva un po’ di sole, col cielo sereno doveva essere un panorama che toglieva il fiato…) poiché la giornata è stata praticamente sempre nuvolosa e siamo riusciti a prendere anche qualche goccia d’acqua.
Allora vi do un consiglio: se volete andare all’Isola dei Cervi nella stagione “invernale” (da maggio a settembre circa), svegliatevi al mattino, guardate verso l’interno dell’isola (cioè le montagne) e vedete se è molto nuvoloso o meno. A quel punto decidete se prendere un taxi e pagarvi la traversata in motoscafo fino all’isola (il biglietto per quest’ultimo, infatti, si può benissimo acquistare a Trou d’eau Douce, punto di partenza dei motoscafi che portano all’Isola dei Cervi, e non è affatto costoso) o se rimandare al giorno successivo. Secondo me, così facendo, sarete più sicuri di vederla con il sole e probabilmente risparmierete anche qualche soldino (ancora meglio se viaggiate in 4 e dividete la spesa del taxi). E, mi raccomando, se andate all’Isola dei Cervi, spalancate gli occhi, perché in alcuni punti dell’isola (a me è successo proprio sulla spiaggia dove aspettavamo il motoscafo per tornare indietro) vedrete tanti buchetti nella sabbia e vi chiederete cosa sono: beh, se non fate troppi movimenti o meglio, se state assolutamente fermi, vedrete uscire proprio dai quei buchi dei granchietti azzurri bellissimi! Una delle tante sorprese che Mauritius può riservare…

Di Mauritius, bisogna assolutamente dire che sembra un paradiso terrestre non solo per via delle spiagge, ma anche perché le persone che ci vivono sono sempre sorridenti e gentili e, soprattutto, perché è uno dei pochi posti al mondo in cui riescono a convivere senza problemi religioni differenti: induisti, musulmani e cattolici vivono pacificamente, rispettando le tradizioni ed il pensiero di chi ha una fede diversa dalla propria. E così ci si ritrova di fronte a contrasti inaspettati: un tempio indù di fronte ad una moschea, persone che fanno il bagno in costume a pochi metri da altre che lo fanno completamente vestite, ed il tutto nella più assoluta tranquillità.

Purtroppo, il viaggio di ritorno (sempre con British Airways) non è andato benissimo, in quanto la partenza era prevista alle 9.10 del mattino e siamo partiti con quasi due ore di ritardo (con la quasi certezza di perdere la coincidenza a Londra), alle quali si è sommata un’altra ora a causa di uno scalo imprevisto al Cairo (un passeggero si era “fatto male” con una borsettina che gli era caduta in testa e così abbiamo dovuto fare un atterraggio d’emergenza affinché potessero accompagnarlo in ospedale). A causa di ciò, infatti, siamo arrivati a Londra alle 22 circa (invece che alle 18.20) ed a quell’ora non c’erano più voli per Malpensa. Pertanto la compagnia aerea ha provveduto alla nostra sistemazione in un hotel vicino all’aeroporto ed alla prenotazione sul primo volo aereo del mattino con destinazione Malpensa. Quindi, a conti fatti, siamo arrivati a destinazione quasi 24 ore dopo la partenza!

Riassumendo: se ci andate tra maggio e settembre, scegliete sicuramente la costa nord occidentale, così da poter godere appieno delle giornate di sole (noi non abbiamo avuto neppure un giorno di pioggia a Trou aux Biches…); se possibile, prenotate con buon anticipo un volo charter che, solitamente, non fa scali (e quindi non vi toccherà affrontare viaggi di 24 ore!); non andateci con viaggi organizzati, perché col viaggio faidate a Mauritius si risparmia parecchio e le sistemazioni alberghiere (anche quelle a buon prezzo) sono decisamente buone (ovviamente, non avrete il megavillaggio pieno di italiani dove vi ingozzate come dei porcellini, ma sicuramente vedrete ed assaggerete la “vera” Mauritius); la cucina mauriziana è fantastica se vi piace mangiare speziato, provando un mix tra la cucina indiana e quella africana, e COSTA POCHISSIMO! (noi pranzavamo con 3-4 euro e cenavamo a base di pesce con 7-8 euro a testa); portatevi un borsone o una piccola valigia vuota, perché a Mauritius qualunque cosa costa quasi 1/5 di quanto costa qui da noi e per quanto riguarda, invece, i tanto decantati pullover di cachemire/cotone firmati, beh, non sapremo mai se trattasi di merce originale (io sono più per il no…), però vi posso assicurare che la qualità dei tessuti è davvero molto buona e si riescono a fare degli ottimi affari.

Inoltre, ci tengo a precisare che la sera, a Trou aux Biches (ma credo un po’ in tutta l’isola, ad esclusione di Grand Baie), fuori dai villaggi turistici non c’è NULLA e le strade sono anche poco illuminate (nel caso voleste fare due passi a piedi, quindi, saprete a cosa andate incontro!) ma il tasso di delinquenza è molto basso, quindi, comunque, non si corrono particolari pericoli. Però, con il nulla intorno dopo le 21, sarete sicuri di essere riposatissimi e pimpanti il mattino dopo! Una chicca: pensate che una delle prime sere, nel ristorante in cui stavamo cenando, ho osato chiedere una macedonia alle 21.30 e mi sono sentita rispondere che stavano chiudendo!

Ah, un ultimo consiglio, se volete vedere l’isola in maniera un po’ più completa (noi praticamente abbiamo visitato soltanto il nord), fermatevi due settimane, perché una è troppo poca.

Arrivederci Ile Maurice!

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