Viaggiatori: Eliana Cerasa e Massimo Marzani
Dopo mesi di attese e speranze si parte alla volta delle Bahamas il 7 febbraio, non è chiaro da quale cappello di Massimo sia uscita questa destinazione, nel mentre si parlava di Gambia, Sharm el Sheikh, Giamaica, Zanzibar, Formule Roulette e chi ne ha più ne metta, ma non è importante quando si viaggia!
Nel giro di pochissimi giorni, dopo aver trascorso ore intere a navigare per la ricerca dei diari, delle foto, delle guide, delle occasioni di volo, acquistiamo a mezzo Opodo due pacchetti aerei, il primo A/R Milano Malpensa - Miami (scalo ad Atlanta) compagnia Delta Airlines per € 392,77 ed un secondo pacchetto che prevede un primo volo Miami-Nassau (Providence Island), un secondo Nassau-George Town (Exuma Island), un terzo a distanza di una settimana circa da George Town-Deadmans Cay (Long Island), e l’ultimo da Deadmans Cay-Nassau, tutti con la compagnia di bandiera Bahamas Air per € 321,00.
Dei complimenti speciali vanno subito alla Bahamas Air; il loro regolamento non prevede nessuna sanzione per gli spostamenti dei voli all’interno dell’arcipelago bahamense; noi addirittura siamo riusciti a perdere un volo, la compagnia ci ha messo in stand by su quello successivo che risultava pieno, e quando ci ha fatto salire senza chiederci un dollaro, ha fatto di noi due persone strafelici e meravigliate allo stesso punto! Provateci con le altre compagnie!
MONETA: La moneta ufficiale è il Dollaro Bahamense, che ha la stessa quotazione del dollaro americano; si può quindi pagare e ricevere tranquillamente entrambi le valute. Gli esercenti sono molto disponibili ad effettuarvi il cambio, ovvero a darvi dei dollari americani in sostituzione dei bahamensi prima di tornare negli USA.
Di istituti bancari ne esistono solo due, la Royal Bank of Canada e la Scotiabank Bahamas Limited, ove è possibile effettuare prelievi di contanti anche agli sportelli automatici, ma attenzione la prima non fa cambi da euro a dollaro, mentre la seconda si ma vi danno solo dollari bahamensi. Le carte di credito non vengono ben accettate, esclusi i resort ovviamente; nelle bahamas troverete molte case in affitto o guest house, preparatevi con i contanti in mano.
TELEFONO: Nelle isole ci sono delle cabine telefoniche della Balteco, ma quelle che funzionano si contano sulle punta di due dita. Fate attenzione alle schede da utilizzare, perché negli store vi venderanno schede della Cybercell oppure vi daranno degli scontrini con dei numeri da digitare che variano a seconda il luogo dove volete telefonare, ma le uniche da utilizzare nelle cabine pubbliche sono solo appunto quelle della Balteco e sono acquistabili nelle BTC ovvero The Bahamas Telecommunications Company Ltd.
PREZZI: Le isole Bahamas sono costose per tutto, tanto per darvi un’idea un pomodoro da insalata lo abbiamo pagato 2$, gli spaghetti 2,40$, pomodori pelati 1,95$, acqua da 1,5l 1,60$. La carta igienica può costare da un minimo di 5$ ad un massimo di 16$, una mezz’ora di collegamento in internet a Great Exuma costa 18$.
Non ci si deve stupire se andando al supermercato si spendono subito 30$, ma d’altronde tutte le merci vengono importate.
Ci siamo chiesti molte volte quanto debbono guadagnare per poter sostenere il costo della vita i bahamensi, loro dicono che ne soffrono, che le verdure non le comperano perché le coltivano nei propri orti, che comperano in posti dove si spende meno, ma vivono comunque in case dignitosissime e possiedono macchine di grossa cilindrata.
MAPPE: Visitare le isole non è difficile; troverete delle mappe molto ben dettagliate (particolarmente per Long Island) con l’indicazione delle spiagge e dei luoghi dove effettuare snorkeling, rifornimenti carburante, guest house ecc. (ovviamente troverete gli esercizi che pagano lo spazio pubblicitario sulla mappa). Inoltre periodicamente vengono pubblicate delle “Visitors Guide“, in anteprima potete vedere qualcosa sul sito www.longislandvisitorsguide.com oppure www.exumavisitorsguide.com.
DIVERTIMENTI: se vi aspettate locali a go-go scordateveli, ne esistono pochissimi; il tipo di turismo è prettamente familiare, americano e non proprio giovanissimo, farete una vacanza all’insegna del relax e delle belle spiagge.DIARIO DI VIAGGIO
Arriviamo a Nassau il 7 febbraio intorno alle 21,35, e dopo aver recuperato il bagaglio, decidiamo di affidarci ai taxisti per farci indicare un hotel economico, per dormire poche ore, visto che il volo per Exuma lo abbiamo il mattino successivo alle ore 6,20. Ci portano con 25$ al Park Manor Hotel, dove dormiamo con 75$, anche se non li vale di certo, ma ci avevano avvertiti che Nassau è molto costosa.
Al mattino successivo arriviamo puntualissimi all’aeroporto di Exuma dove ci aspetta la signora Esther, fedele alla sua descrizione, ovvero pantaloncini, canotta e macchina gialla; ci saluta calorosamente come se fossimo stati delle vecchie conoscenze e ci accompagna alla Main House dove alloggeremo per 5 giorni.
Nella Guest House a fianco ci sono già 3 amici di Genova, John, Laura e Maddy, che sono lì da un paio di giorni ed hanno visitato già l’isola di Eleuthera. Gentilissimi ci portano con la loro auto a noleggio a Stocking Island, un’isola bellissima orlata di spiagge, che si raggiunge solo con la barca a 6$ a testa; il posto è incantevole anche se il tempo non è dei migliori, anzi in alcuni momenti è gradita una maglia; i ragazzi ci spiegano che anche ad Eleuthera hanno avuto a che fare con vento freddo, e questo spiega la loro scarsa abbronzatura.
Dopo averla girata ce ne andiamo nell’unico posto ristoratore dell’isola, il Chat n Chill Bar & Grill, un delizioso bar all’aperto dove la domenica si mangia, oltre alle altre pietanze, anche l’arrosto di maiale; qui mangeremo per l’unica volta alle isole Bahamas un ottimo pesce grigliato.
I ragazzi ci spiegano che la vita serale è inesistente, ci indicano l’unica cabina telefonica a George Town, ed alcuni ristoranti.
La sera andremo tutti insieme allo Splash Palm Bay Beach Club, posto gradevole con megaschermi da dove si può vedere anche una TV italiana, e che propone pizza, spuntini di pesce o hamburger.
Ce la caviamo con circa 20$ a testa, dopodiché tutti a nanna, favoriti anche dal fuso orario ovvero 6 ore indietro.
La mattina successiva iniziamo l’esplorazione dell’isola; ci dirigiamo verso George Town e proseguendo per circa 10 miglia arriviamo ad un ponte che congiunge Great Exuma (dove siamo noi) a Little Exuma, le due isole più grandi de le Exuma, il resto è composto da circa 365 cays di varie dimensioni raggiungibili solo con barche.
Non vi aspettate cartelli direzionali per raggiungere le spiagge, perché gli unici indicano i nomi delle località; si è quindi costretti a chiedere svariate volte informazioni alla gente del posto, ma raggiungiamo la Trophical Cancer Beach, famosa perché vi hanno girato “I pirati dei Caraibi“ con Johnny Depp. Le foto dell’attore possono essere gustate anche al Santana Grill Bar; la spiaggia è molto bella ma dopo un paio d’ore siamo costretti a scappare per il vento freddo; ne approfittiamo per andare a George Town a telefonare e a fare la spesa per la cena all’italiana che faremo con gli amici di Genova.
Nei giorni successivi continueremo a scoprire le altre spiagge, segnaliamo la Cocoplum Beach gestita da privati con un ristorante dove si può gustare cucina bahamense. Nel pomeriggio la bassa marea ci consentirà di raggiungere a piedi un primo isolotto e di scoprire le Sand Dollar, delle conchiglie particolari piatte a forma circolare, salvaguardate tanto che possono essere portate via in numero limitato, ovvero da una a tre, ma sono talmente fragili che è impossibile. La leggenda narra che rompendole si formano 5 colombe della pace, ed in effetti si formano dei pezzetti a forma di colombe. Apprezzeremo molto questo luogo quando finalmente nei giorni successivi il vento ed il freddo lasceranno spazio ad uno splendido sole che finalmente ci farà apprezzare i colori indimenticabili delle Bahamas. Inutile descrivervi l’azzurro e la sua intensità, va visto e basta.
Emerald Bay è invece la spiaggia vicino al famoso resort “Four Season“ che ha ospitato personaggi del jet set come Michael Douglas, Catherina Zeta Jones, Sean Connery, e altri. Ci dicono che una stanza può costare anche 1000$ a notte, ma che il proprietario ha fallito e le banche sono subentrate.
Il 13 febbraio partiamo alla volta di Long Island atterrando a Deadmans Cay; non ce ne pentiremo perché l’isola secondo noi è di gran lunga più bella di Exuma.
L’isola è larga 2 miglia ma si estende in lunghezza per circa 60 miglia, è attraversata interamente dall’unica strada Queen’s Hwy, si potranno ammirare graziosi villaggi, chiese bianche ed azzurre di stile gotico, ma ci conduce soprattutto in meravigliose spiagge, baie, blue holes.
Esattamente il contrario di Exuma, qui la costa orientale è formata da scogliere e barriere coralline, mentre la costa occidentale è caratterizzata da baie con acqua bassa e colori incantevoli.
I resort si trovano tutti nella parte settentrionale tanto che ci sono 2 aereoporti nell’isola più 1 privato.
Il locale più famoso di tutta l’isola è il Max Conch Bar & Grill, non c’è neanche bisogno di cercarlo, perché poco distante da Deadmans Cay quando vedrete un bar all’aperto con il bancone circolare, con decine di targhe diverse appese, e con tanta gente, bè è lui, da consigliare ché anche se occorre aspettare un pochino si mangia molto bene.
Il primo giorno iniziamo ad esplorare la parte nord ed arriviamo a Cape Santa Maria, rimaniamo senza fiato di fronte a questa lunga distesa di sabbia finissima bianchissima ed un mare turchese che non abbiamo mai visto! Continueremo a camminare per ore in silenzio senza nemmeno renderci conto del sole, scattando decine di fotografie, girando filmati, entrando nell’acqua più calma di una piscina e condividendo questo spettacolo!
Presi dalla fame riprendiamo l’auto direzione sud e ci fermiamo a ristorante Two Sisters specializzato in cucina bahamense dove gusteremo Eliana pesce e Massimo carne, per un totale di 25$.
Il giorno dopo è San Valentino, già avevamo avuto delle avvisaglie ad Exuma, qui abbiam trovato le conferme, dell’importanza della festa; negli store troviamo appesi proposte di cene anche con danze, decidiamo in fretta di andare al Forest Restaurant a Miley, nel sud dell’isola, dove gusteremo con altre coppiette un’ottima cucina locale.
La mattina successiva partiamo all’eplorazione dell’estremo sud ed arriviamo proprio dove termina la Queen’s, esattamente a Gordons; l’isola nella parte meridionale è certamente meno abitata e più povera, ma noi troviamo un altro capolavoro naturale, un’altra spiaggia chilometrica e deserta, è bellissimo, siamo solo noi e la sabbia e il mare…e uno stormo di fenicotteri rosa! Emozionati come ragazzini facciamo a gara per chi riuscirà a fare la foto più nitida, poi corriamo alla conquista di un isolotto sabbioso in mezzo al mare, che dirvi di più!
Nel pomeriggio ci fermeremo a mangiare al Danz Club dove la gentile proprietaria ci spiegherà i tipi di pesci che nuotano in questa acque; il posto non è un granchè ma il cibo seppur di tipo americano è buono ed economico.
Vi segnaliamo inoltre a Deans il Blue Hole più profondo del mondo profondo circa 200 m. a pochissimi metri dalla riva.
Proseguendo verso sud dopo Deans troverete sulla sinistra un cartello indicante una guest house ormai in vendita, ovvero Compass Rose Guesthouse, che sicuramente prende il nome dalla piscina naturale perfetta nella sua forma ovale sulla spiaggia accanto, circondata dalla parte dell’oceano da una bassa parete di roccia e dall’altra da una splendida spiaggia composta da minuscoli coralli rosa.
A pochi chilometri da Clarence Town troverete nella costa orientale dell’isola la Lochabar Bay, altra distesa di sabbia a pochi chilometri dal porticciolo, dove c’è un altro blue hole di gran lunga più largo di quello di Deans ma profondo circa 3 metri.
Segnaliamo inoltre la Tumbull Landing e la Galloway Landing, non segnalate da nessuna guida ufficiale, ma consigliateci dalla proprietaria della stanza a Pettys, unite da un lembo di terra staccato dalla costa da un canale.
Eliana Cerasa (Assisi)
elianacerasa@tin.itIl nostro spirito di viaggiare ci ha sempre spinti ad acquistare solo i voli aerei ed una buona guida, anche se questa volta la Lonely Planet non è stata utile avendone predisposta una sola per tutte le isole dei caraibi, pertanto è risultata scarsa di informazioni. Migliore la Rough guide sicuramente ma scarsa anche lei di informazioni per gli alloggi. Dopo aver chiesto ai precedenti visitatori trovati in internet sulla facilità di trovare o meno alloggi in loco, siamo stati costretti a prenotare per non rischiare di trovare occupati gli alloggi più economici e liberi solo i carissimi resort, ma sul posto abbiamo voluto “indagare“ per fornire più informazioni ai viaggiatori che amano girare come noi. Sia ad Exuma che a Long Island si trovano molte case in affitto e guest house, tutti con l’utilizzo della cucina.
ALLOGGI EXUMA ISLAND: In tutti i diari letti si parlava del Coral Gardens, struttura gestita da una coppia inglese, sito internet www.coralgardensbahamas.com, localizzato a circa 150 m dalla strada principale. Per andare in spiaggia dovete percorrere circa 300 m. a piedi, il prezzo era il più economico che abbiam trovato in internet, ovvero 99$. Forse per questo era già tutto pieno; noi abbiamo alloggiato al Breezy Hill trovato su Trip Advisor dove abbiam pagato 125$ a notte. Avevamo una stanza molto spaziosa nella Main House dotata di queens bed, frigorifero, TV satellitare per la gioia di Massimo, condizionatore, ventilatore a soffitto e bagno privato. La cortesissima proprietaria si chiama Esther Taylor e vive con suo marito Larry ed il cane Baddy da circa 12 anni, ci mette a disposizione tutta la sua cucina che come tutte le cose americane ha un megafrigorifero, 2 mega congelatori, tutti fornitissimi di ogni cosa che si possa immaginare.
Esther ci fa trovare pronto il caffè ogni mattina, con macedonia fresca e la sua specialità “Banana Cake“, ci lascia liberi ogni volta che noi abbiamo intenzione di utilizzare la cucina ritirandosi nella sua stanza. Potevamo anche usufruire della sua lavatrice/asciugatrice, noi non l’abbiamo fatto ma chi ne avesse bisogno; la casa è dotata di rete wireless, se volete potete quindi portarvi il vostro notebook (e tutto sommato conviene perché sull’isola di Exuma il collegamento costa 18 $ ogni mezz’ora ed è possibile solo a George Town); la Esther ci ha permesso anche di telefonare in Italia gratuitamente (solo verso numeri fissi attenzione) avendo una particolare convenzione con la compagnia telefonica che prevede che con il pagamento di soli 200 $ annui, si possa telefonare gratis verso gli USA, il Canada e cinque paesi europei a scelta! A fianco della Main House c’è la Guest House, una casa singola dotata di cucina soggiorno, due camere da letto e bagno privato, prevista per due coppie ma con possibile estensione anche a tre se ci si accomoda nel divanoletto in soggiorno. Il costo giornaliero è di 250 $ al giorno anche se i prezzi ci spiega Esther possono oscillare a seconda la stagione. Nella Guest House si guadagna sicuramente in indipendenza (anche se ripetiamo Esther è molto discreta), ma si perdono gli altri vantaggi già elencati.
La loro email è la seguente: larryetta3632@hotmail.com, i loro telefoni 1-330-313-1667 (U.S.) or 1-242-358-4080 (Exuma).
Ad Exuma esistono molte agenzie immobiliari che vendono ma anche affittano appartamenti; i numeri di telefono sono reperibili in quantità lungo la strada perché troverete una miriade di cartelli “For rent“; a George Town di fronte allo store ed a fianco del porticciolo c’è il “Sam Gray Enterprises“ che affitta dalle macchine agli appartamenti. Poco fuori George Town c’è la “Thompson Rental co. Ltd“ che affitta dei graziosi villini vicini al mare e che costano 120 $ a notte per un appartamento con una stanza da letto, mentre con due stanze da letto ne costa 150 $. Il telefono è (242) 336-2442/6 Fax (242) 336-2445 email: thompsonrental@hotmail.com.
Inoltre in tutti gli store ci sono delle bacheche dove vengono esposti vari annunci di case in affitto; noi per curiosità ci siamo fermati a “Candys Aptarment“ che si trova a Farmer Hill e presso una casa privata vicino il Coral gardens; in entrambe i casi sono gestite da gente del posto e l’affitto era di 1000 $ al mese.
ALLOGGI LONG ISLAND: grazie alla Esther, la signora del Breezy Hill, a Long Island troviamo a circa 20 minuti dall’aeroporto di Deadman’s Cay, esattamente a Salt Pond il nostro alloggio “Seaview Lodge“ segnalato anche dalla Lonely Planet che sono dei villini in riva al mare proprio di fronte al porticciolo dove attraggono le mailboats e le navi che trasportano le merci. Il villino è carino, si spende 100 $ a notte, non ci piace da subito, troviamo solo due piccole pentole, e la mente ci porta subito alla cucina super attrezzata e pulita del Breezy Hill; ci muoviamo subito come nel ns. spirito in cerca di un nuovo alloggio. Il giorno dopo si parte e dopo un paio di posti arriviamo a Petty’s, dove di sfuggita leggiamo “Rooms to Rent“; i locali sono nuovissimi, le stanze sono grandi, la cucina è perfetta, il posto è perfetto ed anche il prezzo è perfetto 75$ a notte con cucina e 65$ a notte senza cucina. Il posto si chiama “Neo Klima Villa“ Telefono 242-337-0217 oppure 242-337-6050 email glamour_sr@yahoo.com.
Il discorso delle bacheche vale anche per Long Island ovviamente, noi all’interno di un’agenzia della Fedex Express dove eravamo andati per internet ad Hamilton’s, poco distante da Petty’s, abbiamo trovato un volantino dove veniva pubblicizzato “The Blue Cottage“ (che abbiamo poi visto e verificato) sono degli appartamenti con due stanze da letto, 1 bagno, cucina, il tutto a 600 $ al mese. Provate quindi a contattare anche l’agenzia Fedex al n° (242)-337-6786 oppure visitate il sito www.sunquestservicecom.RISTORANTI: Noi non ne abbiamo girati moltissimi, dal momento che la gran parte di loro cucinano all’americana, pertanto il pesce ad esempio nel 99,99% lo trovate fritto e mai grigliato. Comunque i prezzi variano dai 20 ai 25$, non si mangia male da nessuna parte, ma dopo un po’ si sente l’esigenza di mangiare verdura con olio e aceto, oppure un piatto di pasta, e siccome l’uso della cucina la si trova ovunque è facile che venga anche voglia di usarla per mangiare un piatto di spaghetti.Per girare le isole è assolutamente indispensabile noleggiare un’auto; esistono diverse agenzie, ad Exuma noi abbiamo speso 60$ al giorno in quella vicino all’aeroporto, la “ Don’s Rent a Car “ Telefono (242) 345-0112 Fax (242) 345-0113 email donsrentacar@hotmail.com, ma anche “Thompson Rental co. Ltd“ indicata nel capitolo degli alloggi noleggia auto, vale la pena verificare i prezzi.
A Long Island invece abbiamo speso 50$ al giorno da “Mr.T Car Rental“, un simpatico signore che ci ha colpito per due motivi: il primo è il tipo di inglese da lui parlato (praticamente incomprensibile), ed il secondo è il luogo dove abita; infatti per raggiungerlo dobbiamo attraversare la pista di atterraggio degli aerei, per cui bisogna guardare anche in aria oltre che a destra e sinistra. I suoi recapiti sono Telefono (242) 337-1054 – (242) 332-2773.
E’ possibile anche noleggiare biciclette e scooter, ma considerando il costo per uno scooter conviene di gran lunga l’automobile.