"Una cosa allora volevo: tornare in Africa. Non l'avevo ancora lasciata, ma ogni volta che mi risvegliavo, di notte, tendevo l'orecchio, pervaso di nostalgia" E. Hemingway
…Immensa è la nostalgia del mio grande amore: il Kenya…
Ho atteso un anno intero il giorno del mio ritorno in una terra che ormai sento come se fosse mia, una terra che mi ha regalato tante emozioni, ha fatto nascere nuove amicizie, mi ha fatto riscoprire la gioia di quanto sia bello dare e ricevere un abbraccio, un semplice sorriso. Il tempo è volato ed ora sono qui davanti al computer e con i ricordi degli istanti che ho vissuto provo a raccontavi il mio terzo viaggio con la speranza di riuscire a trasmettere a voi che lo leggerete le mie sensazioni e le mie emozioni.“Casa dolce casa” è questa la sensazione che provo quando dal finestrino dell’areomobile Neos intravedo la pista di atterraggio dell’aeroporto di Mombasa e le sensazioni vanno aumentando con l’avvicinarsi alla mia adoratissima Watamu, dove so che lì ad aspettarmi ci sarà il mio grandissimo rafiki Zucchero… e non solo.
Il giorno del mio arrivo, con Raffaela che quest’anno è la mia compagna di viaggio, facciamo subito amicizia con Federica e Chiara.
Il tempo è nuvoloso e ogni tanto scende pure qualche gocciolina.
Sistemiamo con tutta tranquillità i bagagli e prepariamo lo zaino dato che l’indomani siamo già in partenza per il safari che già era stato fissato con Zucchero dall’Italia per il 15 agosto: Tsavo est ed Amboseli. Suona il tamburo, è l’ora di pranzo e noi affamate non esitiamo a raggiungere il ristorante, dove troverò di nuovo il mio cuoco preferito: Nico.
Durante il pranzo facciamo conoscenza con 4 ragazzi che allieteranno la nostra prima settimana con la loro simpatica compagnia. Nel pomeriggio faccio fare un giro turistico dell’Aquarius a Raffaela per mostrarle la struttura e mentre ci avviciniamo alla spiaggia ecco che da lontano s’intravedono i famosissimi beach boys prontissimi per la caccia ai nuovi arrivati “le mozzarelle”.
Verso sera finalmente riabbraccio il mio rafiki Zucchero che ci invita a bere qualcosa allo Spuntino e ci accordiamo per l’indomani.
E’ il 15 agosto, sono le 5 del mattino e fuori dall’Aquarius aspettiamo il pulmino. Sono emozionatissima, rivedrò il carissimo autista Ambrogio e dopo 3 safari allo Tsavo est quest’anno qualcosa di nuovo anche per me: Amboseli! Potrò finalmente scattare delle foto con la mia nuova macchina fotografica: Lamarty, questo è il suo nome di battesimo.
Recuperiamo Zucchero e le altre due coppie con cui trascorreremo 3 fantastici giorni tra emozioni e allegria.
Dopo la consueta colazione allo Spuntino di Watamu e recuperato il secondo pulmino con altri compagni di avventura ci mettiamo in strada per raggiungere la prima tappa del nostro safari, il parco dello Tsavo Est. Anche quest’anno Zucchero mi nomina sua assistente e mi affida un pulmino. Ripercorrere per la quarta volta la lunga strada non mi fa più alcun effetto, mi sento ormai a casa e non mi sembra nemmeno così lungo e tortuoso il tragitto. Eccoci arrivati, dopo la solita sosta bagno e foto ai coccodrilli c’incamminiamo verso l’ingresso del parco, al quale rispetto l’anno prima, hanno fatto delle modifiche; -meglio- penso tra me e me, almeno le foto avranno qualcosa di diverso!
Zucchero ci chiama, tutti a bordo e si parte, incomincia la caccia, che in mattinata sarà un po’ deludente. Forse è solo una mia impressione visto che per me è il quarto safari allo Tsavo e chiedo ad Ambrogio se gli animali se ne sono andati a festeggiare il ferragosto in Tanzania!
Si avvicina l’ora di pranzo e raggiungiamo il Voi Wildlife Lodge. Come sempre veniamo accolti calorosamente; ci viene offerto un drink e per rinfrescarci ci viene data una salviettina imbevuta d’acqua ed essenze che è utile anche per pulirsi dalla rossa terra della savana.
Anche quest’anno alloggeremo nelle palazzine ma aperta la porta della camera ecco la sorpresa: dei bellissimi letti a baldacchino e una vista spettacolare sulla savana…ogni anno sempre meglio!
Ringrazio poi Zucchero con un forte abbraccio, come sempre all’altezza delle mie aspettative! Dopo aver pranzato e riposato è ora di ripartire, gli animali ci stanno aspettando e nel pomeriggio verremo ripagati della delusione del mattino: un bellissimo esemplare di leonessa sdraiata sulla terra rossa della savana ci sta aspettando. Sembra una diva di Hollywood che si pavoneggia sotto i flash dei suoi numerosissimi fans. Cerco di sfruttare a pieno le poche nozioni apprese al corso di fotografia e scatto ripetutamente per immortalare ogni suo minimo movimento. Il safari inizia a farsi interessante e così, entusiasti e carichi, ripartiamo alla ricerca degli altri animali che incontreremo percorrendo le strade polverose, godendomi anche quei meravigliosi paesaggi che scorrono davanti ai miei occhi che invano cerco di immortalare con qualche scatto dal finestrino del pulmino in corsa. Aspettiamo ansiosi il tramonto sperando che le nuvole sparse nel cielo non oscurino completamente il sole che a poco a poco sta lasciando spazio alla luna, è la fine di un altro giorno, un bellissimo giorno trascorso negli spazi infiniti della savana dove si respira un grande senso di pace e serenità. Rientrati al lodge ci prepariamo per la cena e poi stanchi della giornata ci ritiriamo nelle nostre camere, domani sveglia all’alba e si parte per nuove avventure: Amboseli arriviamo!
La sveglia suona alle 5, non posso assolutamente perdermi l’alba in savana, mi preparo e raggiungo la terrazza del lodge. Il sole sta sorgendo e il cielo cambia continuamente colori: dal grigio azzurro velato di rosa, al rosa velato di rosso ed ecco all’improvviso davanti ai miei occhi una rossa palla infuocata: il sole, che con i suoi caldi colori augura un buon mattino a tutti noi! Non sono riuscita a fotografare questo meraviglioso scenario, ma penso che neanche il miglior fotografo sarebbe in grado di trasmettere con i suoi scatti l’emozione che si prova davanti ad un simile spettacolo! “Un’alba è un alba” voi penserete, invece no, l’alba e il tramonto in savana hanno qualcosa di magico!!!
Dopo colazione, di nuovo a bordo del nostro pulmino, partiamo. Ci aspettano 4 ore di viaggio dove è prevista una sola sosta, prima di raggiungere il parco dell’Amboseli. Sono elettrizzata e piena di curiosità, l’esperienza all’Amboseli è nuova anche per me. Il viaggio non mi pesa affatto e nonostante la levataccia resto sempre sveglia perché non voglio in nessun modo perdermi gli scenari lungo il tragitto: i bimbi che alla vista dei pulmini dei turisti regalano dei meravigliosi sorrisi mentre con la manina in alto nel cielo salutano, i venditori di frutta, verdura e pollame sul ciglio della strada, i paesini che di tanto in tanto s’incontrano e quelli che sono i bellissimi paesaggi africani dai colori contrastanti della rossa terra e il verde della vegetazione.
C’è molto traffico, un gran viavai di grossi e piccoli automezzi si sta dirigendo verso Nairobi, la capitale, meta di molti per gli scambi commerciali.
Il tempo è volato e talmente presa da tutto quanto mi circonda, non mi sono nemmeno accorta di aver già imboccato la strada che ci porterà al parco; ci stiamo infatti avvicinando dato che iniziamo a fare i primi incontri con gli animali ancor prima di raggiungere l’ingresso ufficiale.
Il paesaggio è differente dallo Tsavo, molto più arido e brullo, ma sicuramente molto più popolato. Incontriamo gruppi di elefanti, zebre, impala, gazzelle, mandrie di bufali imbizzarriti ed infine prima di raggiungere il campo tendato un gruppetto di scimmiette tra cui uno spelacchiato cuccioletto che non perde d’occhio la sua mammina. E’ quasi l’ora di pranzo, arriviamo al Kibo Camp, immerso nella savana, nel vero senso della parola!
Veniamo accolti anche qui come al Voi Lodge: cocktail di benvenuto e salviettine, questa volta dal profumo di sapone di marsiglia!!!! Mi occupo del check in del gruppo a me affidato da Zucchero, visto che lui ha portato gli altri a visitare il villaggio masai.
Il campo è piccolino ma molto delizioso, c’è persino una piscina con l’angolo bar.
Raggiungiamo così le nostre tende, che sono immerse nelle sterpaglie della savana, oddio, meglio non pensare a quali strani esseri ci possono essere nascosti dentro quei cespugli che circondano l’intero campo tendato! Questa esperienza, a dir poco avventurosa, mi mancava ma credo che sia stata una delle più belle mai vissute fino ad ora. Sono semplicemente al settimo cielo, adoro l’Africa e questi luoghi così isolati e solitari che sono in grado di darmi tanta serenità!! A volte ho la sensazione di rivivere in prima persona le vicissitudini dei personaggi di alcuni libri sull’Africa da me letti!!
Riunito tutto il gruppo raggiungiamo il ristorante per il pranzo e dopo un po’ di relax in piscina ritorniamo dai nostri animali. Una bellissima sorpresa ci sta aspettando! Finalmente il mio sogno si avvera! Dal CB di Ambrogio una segnalazione, una leonessa con il suo leone “spaparanzati” a terra! Non sto più nella pelle, finalmente dopo 4 safari The King è proprio lì davanti a me!
L’appostamento è lungo e io continuo a scattare, ma loro imperterriti stanno sdraiati a terra coccolati dai raggi del sole, solo la leonessa al rumore dei numerosi pulmini che stanno accorrendo alza la testa e si guarda intorno. Ad un certo punto eccola che si gira sull’altro fianco e poi si alza e si incammina verso il leone che disturbato si alza e iniziano uno scambio di coccole. Sono bellissimi e lo spettacolo è veramente emozionante. Soddisfatti lasciamo posto agli altri che stanno arrivando a godersi la scena e incominciamo il nostro giro nella speranza di vedere il ghepardo. Incontreremo ancora elefanti, zebre, tante iene, struzzi. Ci portiamo verso il lago per vedere se siamo fortunati con gli ippopotami, che non siamo riusciti a vedere allo Tsavo, ma anche all’Amboseli sembrano essere andati in ferie. Un altro spettacolo però è dato dalla vista dei fenicotteri rosa la cui immagine si rispecchia nelle acque del lago!
Anche questa giornata è quasi terminata ma Ambrogio come sempre ci sorprende con effetti speciali, siamo di ritorno al campo quando avvista un bellissimo leone in totale relax, mimetizzato tra i grossi massi e i rami secchi, infatti faccio fatica persino a riconoscerlo. Casualmente grazie ad Ambrogio il leone si alza, fa qualche passo e si sdraia davanti a noi come se sapesse che siamo li solo per immortalare la sua bellissima figura con le nostre macchine fotografiche.
Due leoni in un pomeriggio, è il più bel regalo che potessi ricevere dal mio amato Kenya! Sono raggiante di felicità!
Al ritorno al campo, Zucchero che era sull’altro pulmino subito mi si avvicina e mi chiede se ero felice per aver visto The King, sapeva quanto ci tenessi a vederlo.
Ci accordiamo per l’ora della cena e ci ritiriamo nelle nostre tende per una doccia e un attimo di relax. La tenda è molto accogliente, anche se spartana; ci sono tutte le comodità, wc, lavandino, doccia (con acqua fredda) e comodi letti naturalmente con la zanzariera che mi preoccupo subito di aprire onde evitare di trovarmi qualche ospite indesiderato nel letto.
Si è fatto buio e lo spettacolo è meraviglioso, miriadi di stelle luccicanti e una bellissima luna sono le sole luci ad illuminare tutt’intorno. Ho la sensazione di trovarmi su un altro pianeta ed è bello sentirsi lontano da tutto e da tutti, sola, con le mie sensazioni, le mie emozioni e i miei sogni. Dopo cena ci sediamo tutti attorno ad un fuoco dove assisteremo ad uno dei tradizionali spettacoli masai.
Si è fatto tardi e in previsione del lungo viaggio di ritorno dell’indomani ci ritiriamo nelle nostre tende. Vorrei che il tempo si fermasse, l’idea di dover lasciare il campo mi mette una gran tristezza. Distesa sul mio comodo lettino, prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi a dolci sogni ripenso a questi giorni trascorsi in savana con degli splendidi compagni con cui ho condiviso questa meravigliosa avventura tra tanta gioia e allegria; ad Ambrogio, mio affezionatissimo e fedele autista che mi ha accompagnato e sopportato in tutti i safari e naturalmente a Zucchero, che anche quest’anno è stato grandioso e mi ha regalato ancora tante emozioni con questi tre giorni di safari e soprattutto penso a quanto sia diventata grande la nostra amicizia dal primo giorno che l’ho incontrato: era l’agosto del 2008 e fuori dall’Aquarius mi vendeva il mio primo safari!!!
Il mio dolce sonno viene interrotto dal suono della sveglia, è mattina e bisogna “levare le tende”. Ci aspetta un lungo viaggio di ritorno e finalmente abbiamo l’onore di avere Zucchero sul nostro pulmino. Partiamo. Un velo di malinconia scende su di me mentre dal finestrino in silenzio ammiro per l’ultima volta l’incantevole scenario della savana!!
Per il viaggio di ritorno è prevista una sosta nello stesso posto dell’andata e una sosta per il pranzo che faremo in un ristorantino sulla strada che porta a Mombasa.
Arriviamo a Watamu che ormai è tardo pomeriggio, siamo stanchi dal viaggio ma la stanchezza non ci pesa affatto, ne è valsa la pena e io ripartirei nuovamente solo al pensiero di rivivere tutti quei meravigliosi attimi!!
E’ mercoledì mattina. Oggi dopo tre giorni di safari, giornata di completo relax al mare. E’ molto presto, vengo svegliata da un sms, è Zucchero, mi aspetta alla reception con la sim locale che gli avevo chiesto di procurarmi e lui sempre gentile e disponibile è venuto apposta a portarmela. Ci invita ad andare con lui ad Ocean Breeze e così a metà mattina ci passa a prendere e trascorriamo così una mattinata di relax su questa bellissima spiaggia dove incontreremo anche Patrizio e Alessandra i nostri compagni di safari. Molto carinamente Zucchero ci prende i lettini e ci procura anche delle noci di cocco da bere!
Rientriamo all’Aquarius per l’ora di pranzo e trascorriamo lì il resto della giornata.
Il pomeriggio di giovedì con Cinzia e Sirio, altri nostri compagni di safari, andiamo a Malindi per lo shopping. In questa occasione proverò la divertente esperienza dei “matatu”, i pulmini locali cha fanno da taxi e da molti vengono sconsigliati perché pericolosi. Ad un primo momento ero un po’ titubante ma poi alla fine mi sono divertita moltissimo e il nostro fortunatamente era anche poco affollato perché spesso ci si trova ammassati l’uno sull’altro come sardine. Scendiamo vicino alla moschea di Malindi e percorriamo la via centrale dove si trovano anche tutti i locali notturni in voga, ci buttiamo nello shopping consigliati dai nostri amici che già c’erano stati e poi ci rechiamo da Karen Blixen a bere qualcosa perché il caldo incomincia a farsi sentire. E’ ora di rientrare visto che si sta facendo tardi e preferiamo fare il viaggio di ritorno ancora con la luce del giorno. Riprendiamo il matatu che, nemmeno ci fossimo dati appuntamento, è lo stesso dell’andata, la cosa mi rassicura molto.
Dopo cena con Zucchero andiamo a bere una birretta al Come Back di Watamu e poi a nanna.
E’ venerdì, un giorno speciale e io sono emozionatissima! Finalmente da oggi inizia quello che era lo scopo della mia vacanza in Kenya di quest’anno: dedicare il mio tempo ai bimbi dell’orfanotrofio God Our Father’s Children’s Home. Ma vi dirò di più, la mia emozione più grande è quella di conoscere finalmente la bimba che lo scorso anno ho deciso di “sostenere per gli studi”, la mia Jane e di poter finalmente passare del tempo con lei.
Dopo pranzo, Raffaela ed io con altre ragazze del villaggio a bordo dei “tuc tuc”, (Apecar adibiti a trasporto persone), partiamo per l’orfanotrofio. La lentezza del nostro mezzo di trasposto fa sembrare ancor più lungo il tragitto; dopo aver percorso la strada provinciale, alla vista del cartello svoltiamo e imbocchiamo in una strada sterrata e dopo un pò di sobbalzi e sballottamenti eccoci arrivati alla nuova struttura dell’orfanotrofio.
E’ molto grande e spaziosa, gli edifici sono di colore azzurro con dei disegni di cartoni animati sulle pareti. Non verremo accolte come al solito dalle note di jambo jambo cantante dai bimbi che al rumore dei motori si preparano ad accogliere i visitatori, perché oggi sono tutti al mare! Veniamo accolte da una responsabile del centro che ci mostra l’intera struttura. Finalmente i bimbi hanno la loro nuova casa!
So già che non vedrò più la mia piccola Prea, la bimba che nel 2008 mi aveva rubato il cuore, ora felice con la sua nuova famiglia; però rivedrò tanti dei bimbi conosciuti gli anni passati e i nuovi arrivi. Entrate nelle camere dei piccoli veniamo rapite da quegli occhioni neri e dai loro dolci sorrisi e le braccine tese verso di noi fanno si che ci ritroviamo con un pargoletto in braccio. E’ bellissimo tenerli tra le braccia, ti stringono fortemente e ti fanno sentire quanto sia grande il loro bisogno d’affetto ed è inevitabile una lacrimuccia di commozione sul viso di tutte noi!!
L’emozioni non sono ancora terminate, ecco che da lontano si sente il rumore del pulmino che sta riportando i grandi dopo la loro giornata al mare, ancora pochi minuti e finalmente abbraccerò la mia Jane. L’incontro è molto emozionante! Quando le spiegano chi sono anche lei si abbandona tra le mie braccia con gli occhi pieni di lacrime di gioia! Sono immensamente felice, vorrei che il tempo si fermasse e non ripartisse più perche vorrebbe dire che prima o poi arriverebbe il giorno della mia partenza. Le do un piccolo regalo e trascorriamo così insieme tutto il pomeriggio giocando anche con le altre bimbe. Il tempo è volato ed è arrivata l’ora di rientrare, la saluto con la promessa che ci saremmo riviste l’indomani. E così sarà; ancora un’ intero pomeriggio in compagnia della mia Jane e di tutti i bimbi la cui presenza mi riempi di gioia il cuore!
E’ domenica e oggi non andrò al centro. Zucchero ha organizzato l’escursione all’isola di Robinson dove ci aspetta un succulento pranzetto e Marafa. Anche queste escursioni come il safari all’Amboseli sono nuove per me. Partiti da Watamu, dopo un tragitto di quasi due ore, se non ricordo male, arriviamo a destinazione. Raggiungiamo l’isola a bordo di una barca a remi capitanata dal mitico Caronte che allieta il breve tragitto con allegre canzoncine, un tipo veramente fuori di testa!
Anche in questa escursione Zucchero si è dimostra veramente insuperabile! Il posto, anche se piuttosto spartano è molto carino: un ristorantino tutto in legno, con i tavoli apparecchiati in modo molto grazioso, e ai bordi, degli angoli relax arredati con morbidi cuscinotti. L’unico inconveniente: le zanzare! Facciamo due passi al mare e poi attendiamo l’ora di pranzo. Ci sediamo a tavola e il mitico Zucchero si presenta con un bottiglione di fresco vino bianco, comprato da lui per l’occasione, che accompagnerà il nostro pranzo a base di pesce: ostriche, gamberoni, granchio, un grosso pesce di cui non ricordo il nome, una fresca e gustosissima insalata, del riso con un sughetto fatto con il cocco ed infine frutta fresca per tutti ed il buonissimo te allo zenzero!! Con la “pancia piena” ci rimettiamo in macchina, direzione Marafa, dove avremo occasione di smaltire il nostro pranzetto!
Marafa o Cucina del diavolo si presenta come una sorta di gran canyon americano. Arrivati Zucchero ci affida ad una guida che ci accompagna tra le insenature delle rocce. Uno spettacolo stupendo che aumenterà la sua bellezza al tramonto, dove risalteranno meglio i differenti colori delle rocce. Facciamo ritorno in villaggio in tarda serata.
E lunedì. Oggi trascorrerò una meravigliosa giornata: con il permesso della direttrice porto la mia bimba con me all’Aquarius. Lei è al settimo cielo perché potrà trascorrere una giornata in piscina e io lo sono ancora di più perché ho potuto realizzare un suo grande desiderio e inoltre possiamo trascorrere del tempo insieme, e così farò anche l’indomani dove però si uniranno la sorella maggiore e il fratellino.
Lunedì sera è in programma la serata al Rosada di Malindi dove ci andrò con la bellissima combriccola di fanciulle conosciute all’Aquarius e naturalmente accompagnate dalla super pazza animatrice Lilly, una vera “botta di energia e vitalità”!
Naturalmente mi sono accordata anche con Zucchero che troverò direttamente là. Il locale è incantevole, una discoteca sulla spiaggia ma resa magica dalla bellissima luna che splende nel cielo blu! Non so perchè ma in Kenya anche le cose più banali e scontate hanno sempre qualcosa di fatato! Ci sono molti turisti ma anche molti ragazzi kenyoti; per fortuna con noi c’è Zucchero che grazie alla sua presenza ci terrà lontani i “mosconi locali”.
Balliamo tutta sera, felici e spensierate!
Martedi’ mattina ci alzeremo un po’ più tardi visto che abbiamo fatto le ore piccole. Dopo pranzo andrò all’orfanotrofio a prendere la mia bimba e i suoi fratelli e trascorreremo un’allegra giornata in piscina in compagnia anche della altre ragazze che sono molto felici di passare del tempo con loro.
Trascorrerò il resto della mia vacanza al Gof. E’ difficile pensare che tra qualche giorno dovrò lasciare i miei adorati bambini. Mi mancheranno immensamente. Come farò senza il loro affetto, i loro sorrisi, le canzoncine che allegramente cantavamo ogni giorno. Purtroppo la partenza si fa sempre più vicina e io devo incominciare a pensare alle mie giornate senza di loro, lontana miglia e miglia.
Venerdì pomeriggio mi reco lì per l’ultima volta: è l’ora dei saluti. Ringrazio mama Sussy per avermi concesso di passare del tempo con Jane fuori dal centro; saluto tutti i bimbi e gli altri ragazzi italiani conosciuti durante questa meravigliosa settimana ed infine stringo forte forte la mia Jane e le prometto che presto tornerò a trovarla, la bacio e subito salgo sul tuc tuc che lentamente si allontana. Le lacrime scendono lentamente dai miei occhi, non fanno rumore ma fanno tanto male al cuore.
I saluti non sono finiti. Arrivate a Watamu io e Raffaela ci troviamo allo Spuntino con Zucchero, Patrizio e Alessandra per l’ultimo aperitivo della vacanza e poi c’incamminiamo verso l’Aquarius dove ci salutiamo.
Abbraccio fortemente il mio rafiki Zucchero e lo ringrazio per aver reso ancora una volta la mia vacanza indimenticabile e per essere stato come sempre non solo un ottima guida ma il caro ed affezionatissimo amico di sempre!!
E’ difficile dover lasciare questa straordinaria terra che ogni volta mi regala forti ed indelebili emozioni ma è ancora più difficile dovermi staccare da tutte quelle persone che ormai hanno conquistato un posto nel mio cuore! See you soon Kenya!
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