Le isole dei pirati!

Le isole dei pirati!

In valigia

E’ presto detto. La vacanza è quella classica del mare tropicale, quindi abbigliamento prettamente estivo, al limite servirà qualcosa di più pesante per la sera (io non sono mai andato oltre maglietta e calzoni corti), e una buona crema solare. Per tutti, non dimenticarsi il costume da bagno, visto che nudismo e topless sono vietati dalle leggi vigenti. Le Cayman sono il paradiso dei subacquei: quindi gli appassionati di questo sport (io non lo sono) sanno benissimo cosa portarsi per le immersioni; per chi intende invece limitarsi allo snorkelling, potrebbe essere utile portarsi da casa pinne, maschera e delle scarpette di gomma per camminare nell’acqua senza problemi. In ogni caso tutta l’attrezzatura è noleggiata o prestata in ogni albergo.

Come spostarsi

Poco da segnalare. Di come raggiungere le isole e di come spostarsi su The Brac e Little Cayman ho già detto; non conosco la situazione di Gran Cayman.

Dove alloggiare

Le Cayman Islands sono il classico paradiso tropicale di lusso.
Solitamente i turisti alloggiano negli alberghi, numerosi soprattutto su Grand Cayman, anche se sta diventando di moda l’affitto della case. Cominciando dall’affitto, scordiamoci che sia una forma di risparmio: Le case sono di diverse categorie: si parte dalle splendide ville di categoria 5 per circa 10 persone (con prezzi che variano dai 22.000 ai 11.000 dollari al mese a seconda della stagione) alle case di seconda categoria, efficienti, spesso di legno, sempre con spiaggetta privata e quasi sempre con piscina (che costano per 8 persone al massimo 7.000 dollari al mese in alta stagione, quindi prezzi comunque alti, trattandosi del solo affitto). Per quanto riguarda gli alberghi, in genere si tratta di resorts caraibici affacciati su candide spiagge da sogno, il livello è medio-alto con prezzi mai al di sotto delle L.120.000 a testa per il solo pernottamento. La scelta è tra la più affollata (tutto è relativo) Grand Cayman, e le altre due isole, le sorelle minori Cayman Brac e Little Cayman, due gocce verdi nell’oceano con scarsissima popolazione e ancor meno vita mondana. A Gran Cayman le strutture turistiche si affacciano in gran parte sulla parte sud-ovest, lungo la celebre Seven Miles Beach, mentre la costa settentrionale è un po’ più selvaggia. La scelta dipende da quello di cui si è alla ricerca: noi volevamo decisamente la tranquillità, un’isola in cui sentirsi un poco due Robinson Crosue e abbiamo provato il Brac Reef Beach Resort, uno dei due hotel di Cayman Brac (indirizzo Box 56 West End, Cayman Brac, tel.809-948-1323, fax 809-948-1207, reservations tel.800-327-3835, fax 813-323-8827). L’hotel è un grazioso resort con una quarantina di camere confortevoli, che si affaccia su un mare da sogno, un vero e proprio Eden per gli appassionati di subacquea, per i quali partono giornalmente escursioni in barca alla scoperta dei fondali più interessanti. Il fatto che sia frequentato quasi interamente da divers da una parte è un male, perché l’ambiente, pur lussuoso, risulta in un certo senso spartano e diventa necessario per tutti seguire gli orari di chi si dedica a questo sport, dall’altra è decisamente un vantaggio per quelli che durante la giornata restano in albergo, visto che si troveranno totalmente soli con l’intera spiaggia a disposizione. E niente paura se, alla sera, sarete travolti dalla classica domanda degli irruenti americani: "Where did you dive today?" Vedrete che, dopo un paio di giorni, si accorgeranno che è inutile chiedervelo e semplicemente vi ignoreranno escludendovi dalle loro chiassose (e brevissime) serate lasciandovi a godervi un cocktail in una pace di assoluta serenità.

In cucina

Non ho avuto modo di gustare una cucina particolarmente significativa, probabilmente anche in questo le Cayman hanno perso parte della loro identità caraibica ed il cibo, peraltro gradevole, risente delle influenze britannica e statunitense. Tipica delle isole è la Pirates’ Rhum Cake, una squisita ciambella al rhum che si dice risalga ai tempi del filibustiere Henry Morgan; oggi viene prodotta in un paio di marche in vendita nei negozi di Gran Cayman.

Itinerario

Le Cayman non si prestano ad una vacanza itinerante; normalmente si soggiorna in un posto fisso effettuando da lì escursioni giornaliere. Queste isole non sono direttamente raggiungibili dall’Italia: è necessario effettuare uno scalo in una città statunitense, di solito Miami, dalla quale distano circa 100 km verso sud. I collegamenti da Miami a Grand Cayman, e da questa alle altre isole, sono coperti dalla Cayman Airways, la compagnia di bandiera che offre voli sicuri e confortevoli.

Da non perdere

Prima di tutto, un accenno di introduzione. Le Cayman altro non sono che la mitica Tortuga, terra di bucanieri, rhum e tesori nascosti. Il nome Tortugas era stato dato loro addirittura da Colombo, che sbarcato su un’isola sconosciuta vi incontrò numerosissime tartarughe. Le Cayman attuali (la denominazione è attribuita a sir Francis Drake, che trovò invece coccodrilli) non hanno niente a che vedere con il tumultuoso passato. Al contrario, oggi le Cayman rappresentano un fenomeno unico nel panorama dei Caraibi quanto a tenore di vita, che è il più alto della regione con disoccupazione nulla, assoluta integrazione razziale tra bianchi e neri, totale tranquillità per quanto riguarda episodi violenti o furti ("Qui ci conosciamo tutti", ci tranquillizzava sorridendo il titolare della B & S Motor Ventures alla nostra domanda sulle attenzioni da dedicare allo scooter che ci aveva appena noleggiato ed alla nostra attrezzatura fotografica). Non solo, per chi fosse interessato questo è uno dei paradisi fiscali più impenetrabili del mondo, grazie ad anonimato assoluto e agevolazioni fiscali favorevolissime. Le Cayman sono quindi Caraibi - non Caraibi, nel senso buono e cattivo del termine al tempo stesso. Il paesaggio, il mare, le spiagge con le palme sono esattamente quelli, anzi, ad altissimo livello. Però manca l’atmosfera che accomuna il resto dei Caraibi: non ci si sente avvolti dal senso di peccaminosa libertà di Cuba o della Giamaica, niente "fumo", niente salsa, rasta e malavita; non c’è gente che suona per strada e nessuno ti chiede soldi. Tutto questo è positivo e rilassante ma, a dire tutta la verità, a noi sono mancati il calore, l’atmosfera e la musica dei Caraibi a rendere più eccitante la vacanza; senza tralasciare che spesso ho dovuto rinunciare, a causa dei prezzi, ai mega-cocktails tropicali che attendevo tanto!! Passiamo alle nostre giornate. Non trascurerei l’arrivo all’aeroporto, soprattutto di Cayman Brac, una pista a ridosso del mare ed una piccola costruzione, di cui rammento soprattutto il sole abbagliante, il caldo "violento" e la sensazione immediata (e mai smentita) di essere atterrati su uno di quei posti che da sempre si sognano su depliants e fotografie. Il nostro albergo già di per sé offre la possibilità di trascorrere lentamente dei momenti indimenticabili: a cominciare dalle ore passate a leggere sull’amaca magnificamente sistemata sul vecchio bar di legno (mai riattivato dopo che un uragano l’aveva distrutto) posto al termine del piccolo pontile, dalle passeggiate solitarie sulla spiaggia in cerca di coralli o conchiglie dalle forme curiose (da non raccogliere) fino al West End Point, la punta estrema dell’isola, per ammirare il tramonto, ai bagni nella vasca idromassaggio ricavata tra le palme. Ma è il mare il vero sovrano. Tralasciando le immersioni, di cui come già scritto so davvero poco, numerosi a Cayman Brac sono i siti per chi voglia praticare lo snorkelling e chiunque sull’isola vi aiuterà volentieri a trovarli; beh, a dir la verità secondo me il posto migliore è proprio la baia di fronte all’albergo!
Tra le rocce sul fondo, anche dove l’acqua è bassa, si nuota in un meraviglioso acquario di pesci di ogni colore e forma, che si lasciano tranquillamente avvicinare, e la sensazione di pace e leggerezza è incomparabile; i bagni durano ore, data anche la temperatura dell’acqua, sempre tiepida, ed ogni volta che si fa per uscire si viene "catturati" da un pesce nuovo da raggiungere per osservarlo più da vicino. Incredibile deve essere, ma noi non l’abbiamo provata, l’escursione a Grand Cayman alla Stringay City, una baia dove si può nuotare tranquillamente tra le razze, che sembrano amare la presenza dell’uomo. Su Cayman Brac un "classico" è l’affitto di uno scooter, con il quale girare l’isola in tutta libertà senza correre il rischio di "fondere" per il caldo. A parte le spiagge per lo snorkelling, si visitano le grotte, in cui si racconta che i pirati nascondessero i tesori e, più realisticamente, che la popolazione vi trovasse rifugio dalla furia degli uragani. Altra meta è la scogliera sulla parte orientale dell’isola (tra l’altro Brac deriva da "scogliera" in gaelico), con la camminata fino al faro a picco sul mare sul North East Point; io sconsiglio vivamente venirci nelle ore centrali della giornata, come abbiamo avuto la sventura di fare noi, altrimenti la passeggiata rischia di trasformarsi ben presto in un calvario di sudore e imprecazioni. Ma l’emozione più bella ci è venuta dalla gita a Little Cayman, la più piccola delle tre sorelle, raggiunta con il motoscafo del simpatico Shelby, che offre questo tipo di servizio partendo dai due alberghi di Brac a nome della sua Shelby Charter Boat ( se ricordo giusto il nome, comunque Shelby al Brac Reef è conosciuto da tutto il personale, anzi, non ho mai capito se lui stesso non ne faccia parte). Little Cayman: 25 kmq, 50 abitanti, una sola strada, non asfaltata, che l’attraversa e, più di tutto, un mare da urlare e pregare di non essere svegliati per non smettere di sognare! Giunti dopo una traversata alquanto movimentata e "bagnata" ci siamo fermati sulla spiaggia, all’ombra di una specie di costruzione diroccata, dove un curioso aiutante di Shelby ci ha preparato un pranzo caymaniano a base di polpette di pesce veramente pessimo e dove abbiamo consumato Cuba Libre in quantità smodata. Di fronte a noi, un tratto di mare di un celeste irreale, delicato e violento al tempo stesso, il cui nome, "The pool" è di per sé già una presentazione. Dopo infiniti bagni in mezzo ai pesci a ridosso della barriera corallina, Shelby, che ci aveva preso in simpatia, ha pescato e ci ha fatto dono di un "conch", la stupenda conchiglia caraibica dai riflessi rosati (noi tra l’altro non l’avremmo voluta per motivi di ecologia); adesso è in bagno a perenne ricordo di quel paradiso, ma quanti lavaggi prima che perdesse quell’odore terribile!

Curiosità 

Curiosità non è quella che desidero riportare ma quella che mi è venuta in questa vacanza: curiosità per il meraviglioso mondo sottomarino, che abbiamo sfiorato senza davvero conoscerlo, e per la pratica delle immersioni, che, da profano, credo debba riservare sensazioni davvero enormi, che non hanno termini di comparazione con quelle date dagli altri sport normalmente praticati.

Per i più piccoli

Direi che tra i luoghi di questo tipo, per vacanze in un mare tropicale, le Cayman Islands siano tra le mete più indicate, dove si può pensare di portare con sé bambini senza correre troppi rischi dal punto di vista ambientale e sanitario. Ovviamente, non si pensi di trovare strutture ospedaliere, se non a Gran Cayman.

Sport

Detto e ridetto che le Cayman sono uno dei migliori luoghi della terra per la subacquea, con oltre 300 punti di immersione comprese le famosissime Cayman Wall di Gran Cayman e Bloody Bay Wall di Little Cayman, ci si può dedicare anche alla vela ed alla pesca d’altura. A Gran Cayman si possono trovare anche due campi da golf a 18 buche, entrambe credo di ottimo livello.

10 commenti in “Le isole dei pirati!
  1. Avatar commento
    leli
    30/01/2011 11:36

    ciao federico complimenti per questo stupendo diario e credo che verso marzo partiro.... volevo sapere se mi puoi consigliare alberghi o affitta camere .o posade..insomma qualcosa di piu selvaggio non troppo lussuoso!!!!! in che aereoporto arriva?? aspetto notizie

  2. Avatar commento
    nrbqtdlf aenv
    06/07/2007 11:14

    wsvkn xqdtgkua gqxmsahp jsagpqhdm hpzr ohstrl wiktq

  3. Avatar commento
    totarina
    29/07/2005 00:53

    Complimenti davvero,per un attimo ho avuto la sensazione di essere li'

  4. Avatar commento
    luftarmalia
    03/07/2005 10:00

    Conciso e chiaro. Bravi! Buon viaggio x la vs. prossima avventura

  5. Avatar commento
    cencio
    20/02/2005 20:00

    Hai reso l'idea e mi è venuta voglia di partire...

  6. Avatar commento
    gre
    22/11/2004 13:28

    Questo diario è fantastico!!! Ho deciso di partire al volo.... Sto anche facendo una tesina su queste isole e vorrei un po' più di info... Dove potrei trovarle?????????'

  7. Avatar commento
    Lo Staff
    24/07/2004 19:30

    Il quesito non è certo dei più semplici, Ste, ma ti consiglio di rivolgerti agli amici che frequentano il nostro forum, spesso si hanno gradite sorprese...

  8. Avatar commento
    federico
    24/07/2004 19:26

    Mi dispiace, non ti so proprio aiutare. Perchè non provi all'Ufficio del Turismo delle Isole Cayman? Io ne trovo in rete uno a Milano, in via Fratelli Ruffini n.9 - 20123 MILANO tel: 02 480.12.068 fax 02 463.532. Buona fortuna!

  9. Avatar commento
    ste
    24/07/2004 17:47

    sorry...sono in ritardo al lavoro e non ho il tempo di leggerlo adesso.... io vorrei trasferirmi alle Cayman per circa un anno: chi posso contattare per avere le informazioni che mi servono? potete aiutarmi? grazie. Stefania

  10. Avatar commento
    lele
    16/02/2001 06:00

    E' scritto con passione, viene voglia di andarci!! A voi chiedo: chi sono i tour operator specializzati sui Caraibi e qunado è il periodo migliore (doveva essere questo ma sento dire di uragani anche ora!!) Vorrei fare alcune domande all'autore dell'articolo, Michele, ma sul sito non c'è la sua mail. Se potete avvisarlo voi, magari se ha voglia mi contatta lui. Grazie e ciao

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Viaggiatore: giochetti1957

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