Le motivazioni che ci hanno spinto a trascorrere le festività natalizie in Lapponia sono essenzialmente due: una è la “necessità”, passatemi il termine, di vivere il Grande Nord per una volta in inverno, quando per i freddofili come me e Ale i paesaggi e le atmosfere sanno dare il meglio di sè; l’altra è forse più banale, ma non troppo, visto che nell’immaginario collettivo di tutti “Lui” c’è sempre stato e ci ha cresciuti cullandoci in un dolce sogno, quindi quel pizzico di emozione è in grado di garantirla anche a dei quasi trentenni: Babbo Natale!
A posteriori, posso assicurare che questo viaggio è stato l’equivalente di una fiaba, una fiaba con incantesimo, visto che non riusciamo ancora a toglierci dalla testa i panorami e gli scenari visti! Forse l’unico modo per spezzarlo, quest’incantesimo, è quello di tornare?
La nostra guida
Lapland The Bradt Travel Guide (Novembre 2007, 28,50 euro). La guida al momento è disponibile solo in inglese, non fa parte del primo gruppo di guide Bradt che sono state tradotte in italiano, e ci è stata parzialmente utile. Si occupa, infatti, di tutta la Lapponia (finlandese, svedese e norvegese), ma al contempo esclude parte della Lapponia del sud, la parte che a noi effettivamente interessava. Abbiamo quindi integrato le informazioni acquistando online, tramite il servizio Pick & Mix della Lonely Planet, due capitoli della guida dedicata alla Finlandia (sempre in inglese, anche in questo caso tra le guide che fanno parte del servizio Pick & Mix in italiano non figurava quella di nostro interesse): Tampere & Hame region (1,89 euro) e Lapland & Sapmi (2,73 euro).
Per le escursioni (nel nostro caso solo safari in motoslitta) ci siamo affidati a due operatori diversi: Napapiirin Safarit a Sallatunturi e Nature Safaris a Luosto (v. links). Non abbiamo esperienze pregresse e quindi termini di paragone, però ci siamo trovati bene in entrambi i casi. Confrontandoli tra loro, a parità di durata abbiamo solo riscontrato una differenza nei prezzi dei safari, avendo pagato rispettivamente 70,50 euro e 105 euro a persona.28 dicembre 2009
La sveglia suona senza pietà alle 3.30, il nostro volo Ryanair per Tampere è fissato alle 7 in punto. A causa della lentezza del check-in (qualcuno mi spieghi l’utilità del check-in online obbligatorio per i viaggiatori che devono comunque presentarsi al banco per imbarcare il bagaglio…) e dei controlli a pochi giorni dal fallito attentato di Detroit, partiamo con un leggero ritardo di 20 minuti. In compenso l’arrivo avviene puntuale alle 11, ora locale (la Finlandia è un’ora avanti rispetto a noi), sotto una mini bufera di neve a darci il benvenuto e lanciando occhiate un po’ dubbiose alla pista d’atterraggio completamente ghiacciata, della serie “Siamo atterrati qui sopra, siamo sicuri?!”.
Recuperati i bagagli usciamo dal terminal 2, riservato ai soli voli Ryanair, dove è in attesa la navetta che in quindici minuti porta in centro città, ma è già piena, quindi ci viene consigliato di raggiungere il terminal 1, da dove partono i bus locali.
Rimaniamo in attesa fino alle 12.30, poi prendiamo il bus che in quaranta minuti ci porta in centro (4,10 euro a persona). Alla stazione di Tampere ci fermiamo a pranzare in un pub, in attesa delle 15, ora di partenza del nostro treno per Rovaniemi.
Il viaggio si svolgerà tranquillamente, ci colpiscono la pulizia e il comfort della seconda classe, se comparati ai treni che prendiamo noi quotidianamente. Sul vagone regna il silenzio, dopo un attimo di smarrimento ci adattiamo anche noi a parlare quasi a sussurri e ci mettiamo comodi, leggendo un libro, sfogliando ancora una volta la guida e schiacciando qualche pisolino.
Il viaggio è lungo, a Rovaniemi, infatti, approdiamo attorno alle 23, stanchi e accolti anche qui da una mini bufera di neve e da un vento gelido che non ha pietà di noi. Aspettiamo pazientemente l’arrivo di un taxi e ci facciamo portare al nostro b&b, in posizione leggermente periferica. Purtroppo non ci è stato possibile ritirare la macchina a quest’ora, quindi per fare 4 km sganciamo 16 euro. Dopo aver incontrato Jaakko, il proprietario del b&b, e dopo le spiegazioni di rito, subito andiamo a dormire, la giornata è stata infinita.
29 dicembre 2009
Sveglia di buon’ora, oggi inizieremo a prendere confidenza con le strade lapponi con una gita fuoriporta... in Svezia! Si tratta di una decisione last minute presa il giorno prima in treno, sfogliando la guida.
Mentre ci apprestiamo a fare colazione, Jaakko ci informa di essere in partenza per il centro e si offre di portarci fin là per ritirare la macchina. Dal centro città alla stazione ci sono una quindicina di minuti a piedi da fare, sono le 9 circa ed è buio pesto. Fa anche freddo, ci siamo svegliati con –17°C e una forte umidità.
Alle 9.45 in punto arriva il responsabile della Hertz e ci consegna la nostra macchina. Dopo lo smarrimento iniziale, dato che ci viene consegnata una macchina di dimensioni più grandi di quelle richieste (avevamo prenotato una macchina di piccole dimensioni non sapendo bene come fossero le strade), ritorniamo con calma al b&b e riprendiamo la colazione da dove l’avevamo lasciata.
Per raggiungere Gammelstad, la nostra meta, i chilometri da macinare non sono pochi, ma siamo talmente entusiasti e avidi di cogliere ogni più piccolo particolare del paesaggio che ci scorre accanto che le ore di viaggio non ci pesano affatto. A farci compagnia le foreste, che scruto attentamente cercando di avvistare una renna ogni volta che incrociamo un cartello di “pericolo attraversamento”, e la neve: tanta, tantissima, bianca e soffice neve! Ricopre tutto: le strade, che non si distinguono dal resto del paesaggio se non fosse per i cumuli lungo i bordi, i prati, i corsi d’acqua e i piccoli laghi (a questi sappiamo di passarci accanto solo perché è il nostro navigatore a segnalarceli).
Arriviamo Gammelstad in tarda mattinata, siamo anche riusciti a guadagnare un’ora, visto che la Svezia è un’ora indietro rispetto alla Findandia, quindi, una volta bardati tipo omini Michelin, via! Scatti a raffica! Non stiamo davvero più nella pelle, tanto da non accorgerci del freddo, che in ogni caso ci sembra relativamente sopportabile (temperatura media qui: - 14°C).
Gammelstad è un piccolo villaggio patrocinato dall’UNESCO, caratterizzato da oltre 400 casette in legno, rosse, raccolte attorno alla chiesa. In passato queste case servivano ad ospitare i fedeli che giungevano da lontano per assistere alle celebrazioni religiose.
L’atmosfera è surreale, le foto non riescono a coglierla, ma immaginatevi queste case, una accanto all’altra, ammantate di neve, che spiccano per il loro colore che contrasta con tutto quel bianco, un silenzio incredibile amplificato proprio dalla neve, che smorza il rumore delle poche macchine che passano, qualche sparuto turista che gironzola come noi passando in rassegna le case, la maggior parte con porte e persiane sbarrate. Ciliegina sulla torta, un tramonto infuocato (prestissimo, saranno state le 14.30) che ci ha lasciati attoniti. Come inizio della nostra avventura lappone non possiamo proprio lamentarci!
Terminata la visita di Gammelstad, facciamo un giro nella vicina Luleå, ma, paradossalmente, con una temperatura più clemente (-7° C) ci pare veramente impossibile rimanere in strada, complice il vento gelido, così dopo una brevissima passeggiata lungo la vivace via pedonale del centro, che non ci godiamo per nulla, facciamo dietrofront verso Rovaniemi.
30 dicembre 2009
Sveglia di buon'ora e in poco tempo siamo pronti a lasciare il b&b, sono particolarmente agitata perché oggi incontreremo una persona speciale. Siamo a Rovaniemi, quindi non sto manco a specificare chi...
Alle 10 in punto eccoci all'ingresso del Santa Claus Village, dove per otto ore ringiovanisco di almeno vent'anni... Dopo un giro d’esplorazione, ci spostiamo all’interno dell’ufficio di Babbo Natale, in paziente attesa del nostro turno per fare il magico incontro. Sono tesa veramente quando gli stringo la mano! Il tutto non dura più di un minuto, ma è bello comunque…
Lui è molto gentile, parla anche un po’ d’italiano, scambiamo due parole e facciamo la foto di rito (che, ovviamente, non poteva certo rimanere lì! Per una foto di medie dimensioni si pagano 25 euro, ma qui al Circolo Polare Articolo sono veramente avanti e con “soli” 49 euro ci si assicura una chiavetta usb con tanto di foto e video dell’incontro con Babbo Natale, più un mini video di ricordo del Villaggio).
Pranziamo con un’ottima crema di funghi, purè di patate e patatine fritte al ristorante del Villaggio, poi girovaghiamo tutto il pomeriggio tra un negozio di souvenir e l’altro, facendo tappa anche alla buonissima cioccolateria.
Incontro con Babbo Natale a parte, l’aspetto più emozionante della visita è senz’altro la scoperta del vecchio ufficio postale, dove ci sono tutte le letterine dei bambini, arrivano veramente e da tutto il mondo! Come spiega una lavagna all’interno, ad oggi Babbo Natale ha ricevuto più di 13 milioni di lettere da 197 paesi diversi (la top 4 dei paesi: 1) Regno Unito, 2) Italia, 3) Polonia, 4) Finlandia). Durante il periodo di Natale, Santa Claus può ricevere circa 32.000 lettere al giorno e durante il periodo natalizio 2008 sono state quasi 600.000 le lettere ricevute.
Ovviamente le foto si sprecano (e anche le sbirciatine alle buste a portata di mano) e sono veramente tante le lettere in grado di strappare un sorriso per gli indirizzi improbabili che sono stati riportati, eppure eccole qui!
Lasciamo gli altri turisti scribacchini alle prese con le loro cartoline, che spedite da qui hanno un valore aggiunto visto che vengono affrancate e timbrate in maniera speciale, e facciamo un ultimo giro dalle parti del mini-circuito utilizzato per fare il giro con la slitta trainata dalle renne per visitare l’ice bar (ingresso 10 euro).
Volutamente non abbiamo incluso nella giornata il vicino Santa Park, sia i racconti in internet sia la guida non lo descrivevano come qualcosa di veramente imperdibile.
Alle 18 lasciamo il Villaggio, abbiamo un paio d’ore di viaggio da affrontare per arrivare a Salla. Facciamo tappa rifornimento carburante e cibo in un supermercato lungo la strada e alle 20 eccoci al nostro cottage, pienamente soddisfatti della scelta (casuale si può dire, visto che non avevamo avuto modo di farci un’idea degli interni al momento della prenotazione).
E adesso non si scherza più, siamo nella Lapponia più "wild"...
31 dicembre 2009
Oggi comincia la nostra vita a Salla, Sallatunturi per la precisione (tunturi significa collina artica). In internet e sui pannelli turistici Salla è la località "in the middle of nowhere" e mai definizione fu più azzeccata! Siamo veramente nel nulla più assoluto, ad una manciata di chilometri dal confine russo.
Premetto che a parte un'escursione in motoslitta e alcuni giri a sud e a nord di Sallatunturi, non abbiamo girato molto, preferendo ritmi più blandi, dettati anche dalla poca luce a disposizione, e tanto relax, tra una sauna e la lettura di un buon libro al calduccio (è la prima volta che inizio e finisco un libro in viaggio!).
Essendo il primo giorno, comunque, la curiosità di esplorare la zona è tanta, quindi partiamo di buon mattino verso sud e, grazie ad un articolo su questa zona che ci avevano fornito, dopo aver fatto un giro a Ruka, comprensorio sciistico a quando vediamo molto gettonato, arriviamo ad uno degli ingressi al Riisitunturin Kansallispuisto, uno dei tanti parchi nazionali della Finlandia.
Il paesaggio è mozzafiato, quindi non ci vuole molto a capire che, finché la luce lo permetterà, metteremo radici da queste parti. Tutto, e dico tutto, è ammantato da uno spesso strato di neve, di alcuni alberi si possono solo indovinare i contorni, tanto ne sono carichi. La luce, poi, a mano a mano che diminuisce è bellissima e scurisce assumendo gradualmente dei toni rosa-violacei che sono incredibili. Ci addentriamo per un po' all'interno del parco, ma ovviamente non ci sono sentieri, coperti da quei "pochi" centimetri di neve, quindi avanziamo per un tratto lungo la pista di sci di fondo, ma, un po' perché sta calando il sole, un po' perché ci rendiamo conto che senza ciaspole non facciamo altro che rovinare il percorso, torniamo sui nostri passi.
Una volta a "casa" dopo la tappa fissa al supermercato, relax con una bella sauna e cenone di capodanno casalingo, a lume di candela. Eh sì, è bastata una manciata di giorni per farci diventare due fanatici delle candele, che qui vengono accese sia in casa, alle finestre, che fuori casa, sotto i portici o nei vialetti di ingresso. La temperatura fuori è abbastanza rigida, quindi usciamo proprio all’ultimo per raggiungere la pista da sci, dove in precedenza ci hanno confermato che faranno i fuochi d’artificio. In effetti, a pochi minuti dalla mezzanotte c’è una vera e propria processione di gente verso la pista (quindi non siamo gli unici ad essere rimasti in casa, al caldo, fino all’ultimo minuto!) e a mezzanotte in punto inizia lo spettacolo pirotecnico. Buon anno!
1° gennaio 2010
Giornata poco proficua, se vogliamo definirla così. Al mattino ce la prendiamo comoda e non usciamo prestissimo, rimanendo a Sallatunturi. Nei pressi del parco delle renne assistiamo alla preparazione del grande safari con gli husky di inizio anno, ci saranno almeno una cinquantina di cani coinvolti e pronti a partire, e confesso che la cosa non ha cambiato di molto la nostra idea su questo tipo di escursione, che non approviamo molto in quanto ci sembra una forma di sfruttamento dell’animale, ad uso e consumo del turista.
Da qui raggiungiamo l'ufficio di Napapiirin Safarit, organizzatore di escursioni di vario genere, per sceglierne una. Dopo aver valutato le varie proposte, prenotiamo l'escursione in motoslitta prevista per il mattino dopo.
Nel pomeriggio facciamo un altro giro on the road verso sud e ci fermiamo per una cioccolata calda in un info point dell'Oulangan Kansallispuisto, altro parco nazionale finlandese.
Per cena, visto che oggi è festa, ci concediamo una serata “mondana” al ristorante di Sallatunturi, dove peraltro si mangia benissimo. Il ristorante si trova nello stesso edificio della Napapiirin Safarit, l’organizzazione è unica: ristorante, pub, prenotazione escursioni e affitto di cottage. I loro cottage sono proprio nei pressi dell’edificio principale, li abbiamo sbirciati e non sono male, solo non ci piace la loro collocazione, uno in fila all’altro, danno troppo l’idea di campeggio organizzato. Meglio i cottage sparsi a casaccio per Sallatunturi, come il nostro.
2 gennaio 2010
Alle 9 in punto mettiamo il naso fuori di casa e ci accorgiamo di due cose: c’è una luce incredibile, cosa che ci spiazza un po’, abituati oramai al semi-buio mattutino, e l’aria è più fredda, pungente. Il termometro della macchina ci conferma l’impressione, –25°C stamattina! La temperatura da ieri è scesa almeno di dieci gradi.
Raggiungiamo l’ufficio delle escursioni e diamo inizio alla “cerimonia della vestizione”: ci danno un’altra tuta da sci da aggiungere alla nostra e, all’occorrenza, fanno sostituire guanti e scarponi con i loro, più adatti. Ci comunicano che a causa del freddo l’escursione sarà ridotta di due ore e che verrà quindi tagliato fuori il passaggio lungo il confine russo a causa del troppo freddo, poi ci insegnano le regole base della guida. Finalmente si parte!
Devo dire che la motoslitta si è rivelata la scelta migliore perché ci ha permesso di raggiungere punti panoramici che neanche ci sognavamo. Le emozioni che si provano davanti a scenari così incantati, quasi lunari, sono veramente difficili da spiegare con le parole, parole che ad un certo punto vengono proprio a mancare. Prima di partire avevamo visto tante immagini di queste distese sterminate, bianchissime, punteggiate di alberi senza più una forma talmente erano carichi di neve. Avevamo paura di rimanere delusi, pensavamo che solo un viaggio in inverno inoltrato potesse garantire spettacoli di questo genere, e invece... eccoli qui, proprio davanti ai nostri occhi! Per un attimo ci si dimentica anche del freddo, sono le mie dita a ricordarmelo quando, dopo un po’ che scatto foto a raffica, cominciano a bruciarmi intensamente. Avevo osato togliermi i guanti, subito li rimetto aspettando pazientemente che le dita si “scongelino” per riprendere a scattare.
Dopo un paio d’ore di guida raggiungiamo una piccola casa, sembra una sorta di capanna, sepolta dalla neve, dove viene acceso un fuoco e, tra il pranzo veloce e un doppio giro di bevande calde, ci riposiamo una mezz’oretta. Una delle guide scherzando ci dice “This is our Starbucks!”.
Ritemprati dal caldo, usciamo nuovamente allo scoperto, pronti, ahimè, a tornare alla nostra base. Le due guide ci dicono che, come sull’altra altura, qui la temperatura oscilla intorno ai –35°C, ma sinceramente, bardati come siamo, faccio fatica ad immaginarmeli!
Una volta tornati, sull’onda dell’entusiasmo ci fiondiamo in ufficio e prenotiamo il safari notturno in programma la sera stessa, ma quando alle 17.30 torniamo ci comunicano che è stato cancellato a causa del troppo freddo. Peccato, perché la serata era ideale. Dal punto di vista meteo oggi è stata una giornata idilliaca, siamo stati molto fortunati.
3 gennaio 2010
Ci siamo spinti a sud di Sallatunturi, perché non farlo anche a nord? Oggi la giornata è totalmente diversa da quella di ieri, il cielo è coperto e non vedremo mai il sole, passando dal buio al “grigino” per poi tornare al buio pesto.
Dopo essere approdati fin quasi al confine russo (che ci dà la sensazione di essere un confine coi controfiocchi, quasi siamo timorosi ad avvicinanci troppo!), vorremmo arrivare alla sperduta area di Tuntsa, località consigliataci sul forum, ma non ci arriveremo mai, in realtà, non troviamo il modo (l’unica indicazione che troviamo è un “Tuntsa 36” su un pannello di legno, ma non capiamo se in chilometri o in minuti. Tra l’altro, la strada non ci sembra adatta alla macchina, con la neve che copre tutto non si capisce bene se e quanto sia percorribile).
Poco male, ci consoliamo con una vera e propria “caccia alla renna” (in senso buono!) perché in questa zona, a differenza di altre, ne incrociamo molte: attraversano la strada o pascolano nelle foreste. Sono libere… a metà, hanno quasi tutte un campanaccio al collo, probabilmente fanno parte di qualche allevamento della zona.
Nel pomeriggio ritorniamo al cottage e dopo il rito sauna-lettura, al quale oramai non rinunciamo più, ceniamo nuovamente al ristorante di Sallatunturi, si mangia bene ed è l’ultima occasione per farlo, domani si parte…
Prima di cena ci fermiamo al banco della Napapiirin Safarit per comunicare che rinunciamo al safari notturno che avevamo posticipato ieri. La serata, senza la luna, non è per nulla adatta per un “moonlight safari”.
4 gennaio 2010
Sveglia con sorpresa, manca l’acqua calda. Dopo un attimo di panico iniziale, in non so quale modo temiamo di aver mandato in tilt il circuito con la sauna della sera prima, constatiamo che la cosa non dipende da noi e iniziamo a raccogliere le nostre cose in vista della partenza. Passiamo all’ufficio della Sallatunturin Yksityismökit per la riconsegna delle chiavi e veniamo rincuorati: la mancanza di acqua calda è una condizione temporanea di alcuni cottage del paese, molto probabilmente dovuta al freddo intenso della notte, che ha causato anche diversi black-out elettrici.
Oggi sarà una giornata di transizione, ci spostiamo da Sallatunturi a Luosto, di fatto l'ultima sosta di questo bellissimo viaggio. Per percorrere una distanza relativamente breve ci abbiamo messo una vita, ma come non fermarsi ogni due chilometri? Il bello di questi posti è che anche il più piccolo e se vogliamo insignificante particolare può diventare un ottimo spunto per una sosta fotografica.
Alla stazione sciistica di Pyha, dove ci fermiamo per un pit stop a base di cioccolata calda, troviamo un depliant turistico della zona e prendiamo nota di un organizzatore di escursioni di Luosto. Nel pomeriggio prenoteremo con loro il secondo e ultimo safari in motoslitta, in programma per domani mattina.
Prima di arrivare in hotel facciamo una piccola deviazione per Suvanto, scoperto per caso grazie al nostro opuscolo. Si tratta di un piccolo villaggio del XVII secolo che, a differenza di tutti gli altri villaggi della Lapponia, è stato salvato dalla distruzione durante l'ultima guerra mondiale. Non è nient’altro che una manciata di case sparse, alcune più nuove e da quanto capiamo abitate, altre un po' più fatiscenti e, sembrerebbe, adibite a rimesse o magazzini. C'è un'atmosfera strana qui, bellissima, sembra di essere in un villaggio fantasma perché non c’è nessuno in giro, l’unico segno di vita sono le candele alle finestre di alcune case e un paio di simpaticissimi cani che reclamano la nostra attenzione, siamo una novità per loro.
Nel tardo pomeriggio arriviamo in hotel, l’Aurora Chalet, dove tra cena, partita a carte davanti al fuoco e film in camera, non ci schioderemo fino al mattino dopo. Il tutto sempre lanciando un occhio al display del cellulare che ci hanno lasciato al momento del check-in: in caso di aurora boreale si viene avvisati con un sms. Purtroppo per noi, l’aurora boreale non si manifesterà stasera, non l’ha fatto fino ad oggi e mai lo farà: non è facile prevederla, ma l’attività solare – monitorabile tramite internet – è molto bassa in questi giorni e la cosa non è certo di buon auspicio.
5 gennaio 2010
Abbondante colazione, ma non troppo per non appesantirci, poi, una volta liberata la stanza e lasciati i nostri bagagli in custodia alla reception, ci presentiamo agli uffici della Nature Safaris.
Anche questa volta molta attenzione è riservata all’abbigliamento e alle solite istruzioni pre-partenza. Come nell'altro caso il safari dura tre ore, e dopo una mezz'oretta circa di guida, facciamo la prima sosta e ci godiamo il paesaggio circostante dall'alto di un colle. Dopo un paio di giorni di cielo coperto, qualcuno dall’alto ci grazia con un po’ di luce, che ci permette di apprezzare meglio gli scenari. I paessaggi sono sempre sorprendenti, ma, forse perchè è stato il primo safari e quindi l’impatto è stato molto forte, quello di Sallatunturi personalmente mi ha emozionata di più. Di contro, di questo safari apprezzo il numero minore di partecipanti, che rende la gita meno caotica. Infatti, oltre a noi ci sono solo la guida e una simpatica famiglia spagnola di quattro persone, capeggiata dalla loquacissima mamma!
Anche qui ci concedono una sosta ristoro al chiuso attorno ad un invitante fuocherello e un giro di bevande calde e di ottimi dolci alla cannella, prima di percorrere i chilometri finali.
Il safari finisce intorno alle 13, chiacchieriamo un po' con la nostra guida e gli altri dello staff, salutiamo la famiglia spagnola nostra compagna d'avventura, poi con molta calma partiamo alla volta di Rovaniemi... Sembra proprio che non ci sia modo di rimandare oltre questo triste momento!
Alle 16.30 in punto riconsegniamo la nostra auto e, dovendo aspettare fino alle 21, ora di partenza del treno, ci barrichiamo in un centro commerciale: non so perchè, ma in questa città si gela sempre, più che in altri posti! Facciamo qualche giro tra i negozi e una piccola spesa al supermercato, dove ad un certo punto intercettiamo una figura a noi nota... è la mamma spagnola con famiglia al seguito! Salutandoci, scopriamo di essere qui per lo stesso motivo, anche loro stanno ingannando il tempo, prenderanno il nostro stesso treno (e infatti di lì a poche ore ci ritroveremo tutti nella sala d’attesa della stazione).
Il treno, che parte con un leggero ritardo, fortunamente a differenza dell’andata non è completo, quindi, pur non avendo prenotato le cuccette, riusciamo a dormicchiare occupando anche gli altri sedili.
6 gennaio 2010
Arriviamo a Tampere alle 6.40, con quaranta preziosissimi minuti di ritardo, e bivacchiamo fino alle 10 in stazione, tra un colpo di sonno, la colazione e qualche giro dal giornalaio.
Ci eravamo prefissati di visitare Tampere prima di partire, ma anche qui siamo un po’ bloccati dal freddo pungente e demotivati dal fatto di aver trovato il deserto, tutto chiuso. Non avevo calcolato il giorno festivo, ma sinceramente non mi ero posta il problema, abituata a qui da noi, dove almeno i negozi sono aperti. Ci rifugiamo nell’unico bar aperto nei pressi della stazione e ci rimaniamo fino alle 11 passate, fino a quando non ci arrendiamo e a mezzogiorno prendiamo la navetta Ryanair per l’aeroporto (6 euro a persona), dove rimarremo in attesa del nostro volo... in partenza alle 20. Se volete idee su come passare una giornata in attesa in aeroporto, chiedete a me!
L’arrivo ad Orio al Serio avviene con una decina di minuti di ritardo, minuti persi in partenza perché le ali dell’aereo andavano “scongelate”. Mentre fissiamo un po’ inebetiti il rullo, in attesa dei nostri bagagli, i pensieri a causa della stanchezza sono pochi e confusi, solo uno è ben definito: in Lapponia ci torneremo senza ombra di dubbio!* Bed & Breakfast Aaria (Rovaniemi), carinissimo b&b che rimane in una posizione periferica, sfuggita alla cementificazione di Rovaniemi. La camera doppia ci è costata 65 euro a notte, a persona, colazione compresa. Se non avete grosse pretese per la colazione, da prepararsi da soli e non particolarmente abbondante, lo consiglio vivamente, anche per sfuggire ai prezzi degli hotel di Rovaniemi (v. links).
* Nupustia Oy/Sallatunturin Yksityismökit - Salla Holiday Homes (Sallatunturi), ampia scelta di cottage di varie dimensioni a Sallatunturi. Il sito internet è stato aggiornato da pochi giorni e adesso permette di visionare gli interni. La nostra, a inizio autunno, era stata una prenotazione “a scatola chiusa”, non conoscevamo l’operatore e non avevamo visto il cottage, ma devo dire che ci siamo trovati benissimo e non abbiamo avuto problemi di nessun genere. Il cottage ci è costato circa 70 euro al giorno a persona, però lo si sfrutta molto, considerando che, durante il periodo invernale, il freddo e le giornate corte invogliano a “rintanarsi” (v. links).
* Aurora Chalet (Luosto), non immaginatevi un grande chalet tra le montagne, ma un hotel moderno, forse fin troppo grande, tra i tanti della località turistica di Luosto. La camera doppia ci è costata 78 euro a notte a persona, onestamente un’esagerazione per i nostri standard, ma della serie “una volta nella vita”… (v. links)Dopo aver vagliato le alternative di volo più disparate, abbiamo optato per la soluzione più economica, per bilanciare, dove possibile, un consuntivo di spesa da standard nordeuropei: volo Ryanair da Bergamo Orio al Serio per Tampere (185 euro a persona, a/r) e poi treno per Rovaniemi (137,60 euro a persona, a/r).
Ad un costo sensibilmente maggiore, i collegamenti tra i vari aeroporti della Finlandia sono garantiti da diverse compagnie aeree scandinave, prima fra tutte, ovviamente, la Finnair.
Per il noleggio della macchina oramai abbiamo una sola certezza: i prezzi competitivi di www.enoleggioauto.it. Ci eravamo già affidati a questo intermediario, ma per scrupolo in fase organizzativa avevamo comunque passato in rassegna tutti gli operatori disponibili, per poi affidarci di nuovo a loro. Per una macchina di tipo economy (Volkswagen Polo o Opel Corsa, per intenderci) abbiamo speso 218 euro a persona per otto giorni di noleggio.