Jovençan, un angolo indimenticabile

Tra delizie gastronomiche e bellezze naturali in Val d’Aosta

E’ il racconto di una giornata trascorsa a pochi chilometri da Aosta, in una vallata meravigliosa e facilmente raggiungibile, scoprendo sapori antichi e sorprendenti, in un ambiente alpino di rara bellezza.Siamo pur sempre a 1880 metri d'altezza, portatevi un golfino perchè qui la temperatura fa presto a calare!Da Aosta si prende la SS26 e dopo circa 8 km si giunge a St. Pierre nella valle della Dora Baltea.
Spicca subito il castello, dalla forma inconsueta, simile ai “castelli delle fiabe” dell’immaginario collettivo. L’odierna architettura è dovuta a rimaneggiamenti effettuati nel 1873, volti a portare l’aspetto del castello da quello tipico medioevale a quello attuale; dal 1973 il castello è di proprietà comunale ed ospita il museo di Scienze naturali. Da St. Pierre si seguono le indicazioni per Saint Nicolas che offre dei panorami spettacolari sui picchi e sui ghiacciai del Gran Paradiso, ed in seguito per Vens, caratteristico e piacevole borgo; la strada si inerpica attraverso un bel paesaggio, passando gradatamente dall’ambiente del fondovalle a quello della media montagna.
Da Vens si raggiunge il laghetto di Joux, a quota 1893; la strada prosegue, sterrata ma facile, per altri 5 chilometri, fino a raggiungere l’alpeggio di Jovençan: un gruppo di caratteristiche baite montane dove si trova la trattoria “Lo grand baöu”, la nostra meta.A rendere unico ed inimitabile “Lo grand baöu” sono diversi fattori: la bellezza dell’ambiente alpestre, la cura con cui gli edifici alpini sono stati restaurati, l’aria tersa e cristallina di quassù, la proposta enogastronomia che si rifà alle più schiette ed antiche tradizioni valdostane… una cosa tuttavia sovrasta e supera di gran lunga tutte le altre: la figura del proprietario, Laurent Marcoz, innamorato della sua terra e geloso custode delle antiche tradizioni; nel 1973 decide di aprire la trattoria nella valle che sente sua (la famiglia da tempo immemorabile ne è proprietaria) e da allora persegue una politica di sostegno ai prodotti del territorio, privilegiando sia nel campo gastronomico che in quello enologico piccoli produttori di cui conosce la metodologia lavorativa.
Nasce così questo piccolo “tempio”, aperto solo nei due mesi di luglio ed agosto, tutti i giorni: nel restante tempo Laurent si ri-dedica al suo lavoro d’ebanista.
Lasciatevi guidare quindi da Laurent: i suoi modi affabili, la sua presenza (l’icona classica del montanaro dai modi cortesi), le sue mille spiegazioni non mancheranno di coinvolgervi e di catturarvi.
Noi abbiamo avuto la fortuna (ringrazio ancora Mariateresa e Marcello) di capitare qui per un inconsueto, intimo e quanto mai azzeccato, “pranzo matrimoniale”, per cui abbiamo avuto modo di gustare quasi tutti i piatti che vengono proposti, ma anche la proposta “base” è assolutamente coinvolgente.
Tra le varie specialità proposte ci ha colpito una sorta di “torta” secca, servita come antipasto e accompagnata da un profumatissimo muscat, ottenuta dal residuo della torchiatura delle noci che venivano utilizzate per produrre l’olio: Laurent, memore di quando, bambino, questa “polvere” gli veniva servita con miele spalmato su una fetta di pane, ha creato questo antipasto dal gusto dolce e veramente particolare.
Che dire poi della proposta di salumi e formaggi, serviti su splendidi taglieri in legno?
Dalla mocetta, (va gustata col burro, ammonisce Laurent) alla fontina, passando per il lardo (non è quello celeberrimo d’Arnad, ci tiene a sottolineare Laurent, ma di un piccolo produttore che lui conosce) ed il sanato, fino ad arrivare ai sanguinacci (boudin) dal gusto veramente particolare.
E poi ancora, citando in ordine sparso: le castagne, la polenta concia nelle sue gustosissime varianti, lo spezzatino, la carbonada… veramente da perdere la testa che, complici profumatissimi rossi (un Torrette ed un pinot nero indimenticabili) abbiamo davvero un pochino perso!
Tutto servito e “raccontato” da Laurent in una maniera davvero ineccepibile.
Anche il dolce (un flan “vescovile”, così definito da un Laurent in particolare vena) accompagnato da un superbo passito e la selezione di grappe (dall’achillea ad una grappa aromatizzata al miele all’immancabile genepy) sono stati davvero incredibili.
E dopo? Per chi avesse gambe ancora in grado di… funzionare, le escursioni da qui sono davvero invitanti, prima fra tutte quella che porta ai Lacs de Dziule, alla rispettabile quota di 2543 metri in circa tre ore di cammino.
E’ tuttavia piacevole anche “sistemarsi” all’ombra, in qualche prato vicino, accompagnati dalla musica del fiume che scorre nella valle… quale modo migliore per concludere una giornata così?Sì, bello, bello tutto, direte voi… ma, come faccio a prenotare?
Bene, preparatevi e stupitevi: non esiste il telefono, cellulare compreso!
E allora? Allora, o ci andate e vi fidate di quello che troverete, oppure il giorno prima salite e chiedete. Prendere o lasciare, “Lo grand baöu” è unico anche per questo!

Un commento in “Jovençan, un angolo indimenticabile
  1. Avatar commento
    BjdeLKYcTYs
    14/01/2012 03:09

    This article is a home run, pure and sipmle!

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